Noi divideremo questo studio in tre parti. Nella prima parte tratteremo delle proprietà della luce. Nella seconda parte tratteremo delle lenti e
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imponderabile, che si propagano in linea retta con una velocità straordinaria, e che, arrivando nel nostro occhio, producono in noi, colla loro azione
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oggetti che ad essi si presentano. Gli specchi sono piani o curvi. Gli specchi curvi sono sferici, parabolici , conici, ecc. Noi parleremo brevemente
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Specchi piani. Per far comprendere in qual modo uno specchio piano produce l’immagine degli oggetti, noi nella figura sottostante supponiamo un punto
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Ma ciò che noi vogliamo qui considerare è la differenza da una tinta all’altra, da una gradazione all’altra di uno stesso colore, che l’occhio può
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Influenza dei fochi coniugati sulle immagini. — Noi abbiamo detto che le immagini delle rette saranno rette, che le immagini degli oggetti saranno
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bilanciare tra loro le rimanenti. Le aberrazioni, di cui noi dobbiamo qui trattare, sono l'aberrazione sferica, e l’aberrazione cromatica.
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Apertura delle lenti, diaframma e foco equivalente. — Queste voci sono spesso usate, e noi procureremo qui di darne una nozione abbastanza chiara e
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nel mese di settembre 1859, e che noi traduciamo dal Photographic journal di Londra.
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, l’oggettivo triplo, e l’oggettivo panoramico. A noi basterà il fermarci ancora a trattare brevemente dell’oggettivo triplo, e dell’oggettivo
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Nel 1858 il signor J. Porro trovò il modo di comporre un oggettivo panoramico che dà un campo di una grandezza angolare di 125°. Noi per far
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Quotidianamente noi vediamo la possibilità di costrurre lenti di vetro e di acqua; infatti quando si pone una candela accesa avanti ad una carafina
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Oggettivo panoramico del signor Sutton. — Noi sappiamo che non è nuova l’idea di costrurre lenti per cannocchiali ripiene di acqua, ma tali lenti non
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questo suo oggettivo panoramico. E noi stimiamo pregio dell’opera il qui riprodurla distesamente.
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Procedendo nella stessa guisa col pennello centrale corrispondente alla linea y, noi avremo:
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conoscere l’ingegnoso istrumento che serve all'osservazione delle prove stereoscopiche, vale a dire lo stereoscopio. Noi dunque tratteremo
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’immagine fosse una sola. Questa unità di sensazione si attribuisce all’abitudine che noi abbiamo contratta di riferire ad uno stesso oggetto le
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Noi divideremo questo studio in tre parti. Nella prima parte daremo una sufficiente nozione pratica dei principii generali della chimica; nella
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Noi sappiamo che per apprezzare un acido bisogna metterlo in rapporto con una base.
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. Perciò ogniqualvolta noi vedremo un tale cambiamento venire esercitato da un corpo qualunque, noi diremo che questo corpo è un acido.
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Così noi vediamo che gli acidi scacciano ossia respingono gli acidi, e che gli acidi attirano le basi. Questo si potrebbe esprimere in termini
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Noi già osserviamo qui come la quantità di peso di idrogeno necessario per formare una combinazione chimica coll’ossigeno e col solfo non subisca
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Così nelle combinazioni sopra menzionate dell’idrogeno, dell’ossigeno e del solfo, noi scorgiamo che per levare ogni sua proprietà a 16 parti di
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per unità di paragone, un tal metodo dell’areometro per riconoscere la bontà, il titolo dell’acido, non potrebbe esser di alcun giovamento. Noi
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Le lastre di rame si possono inargentare in modo perfetto con l’azione galvanica, col mezzo della quale noi possiamo a piacimento aumentare lo
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Varie sono le qualità della gomma. Quella che a noi importa conoscere è la gomma arabica. Quando questa è pura riceve dai chimici la formola
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produrre delle immagini coll’azione della luce. Perciò nel trattare di questo corpo noi ci fermeremo sopra i seguenti punti.
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distruggere, ossia di neutralizzare; per noi basta il conoscere la relativa azione di un tale corpo sopra di altri in circostanze eguali.
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(a) Per titolo di una soluzione noi intendiamo il frapporlo del peso del corpo sciolto col peso della soluzione totale. Così p. e. l’acqua di calce
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, prendendo per unità il liquido normale posto nella prima parte del tubo A, se noi, per portare i liquidi allo stesso grado di azione, lo dilunghiamo
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4° Errore nel calcolo dei titoli. Dal ragionamento che qui sopra abbiamo fatto, si vede che noi applichiamo ai pesi i ragionamenti fatti sui volumi
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Noi descriveremo ciascun procedimento in altrettante sezioni, e ci fermeremo sopra ciascuno in ragione della sua importanza, vale a dire
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Noi descriveremo ciascuna operazione ordinatamente, e colla più grande chiarezza che ci sia possibile.
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6ª Natura dell'albumina fotografica.—Considerando l’albumina dal lato pratico, noi chiameremo l’attenzione del lettore sopra i seguenti particolari
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Si possono seguire tre metodi differenti per arrivare ad un tale risultato. Noi, con permissione del lettore, li descriveremo qui in disteso. Essi
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cloruro di sodio, ecc. Tra queste sostanze quella che generalmente si antepone a tutte le altre è l’iposolfito di soda. Perciò a noi basterà un sol
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Noi non esponiamo questa opinione circa la composizione della pirossilina, nei vari casi della sua maggiore o minore solubilità, senza fare le debite
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Alcuni sono di parere che un collodio in cui abbonda la pirossilina e scarseggia il ioduro sensibilizzatore sia più sensibile alla luce debole. Noi
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Se si considera però che tutte le quantità si rendono a noi sensibili a gradi solamente, direi quasi a salti, sarà agevole al fotografo lo indovinare
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Se noi supponiamo ora che la lastra di vetro smerigliato sia parallela alla retta AB, la retta Oo che è parallela ad AB sarà anche parallela alla
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Prima di chiudere questo capitolo noi dobbiamo ancora arrestarci un istante sul modo di sviluppare col mezzo del protosolfato di ferro.
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forse preferibile a tutti gli altri procedimenti, e noi lo raccomandiamo sia per l’autorità dei valenti operatori, dai quali lo abbiamo veduto usato
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. Adunque noi lo descriveremo brevemente, persuasi che il lettore ne trarrà egual vantaggio, e che sarebbe cosa inutile il ripetere le osservazioni
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Collodio secco al tannino.—Nelle Photographic notes del 1861, N° 118, noi troviamo descritto il procedimento del collodio secco al tannino del
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Noi crediamo che sarebbe affatto superfluo il fermarci a descrivere i differenti sistemi che vennero usati colla carta umida per prendere i ritratti
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L’iposolfito di soda in soluzione nell’acqua, che noi abbiamo trovato essere di un ottimo uso per fissare le prove negative, è un energico
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Da questo fatto scaturisce la conseguenza, che se una debole luce è abbastanza innocua, noi dobbiamo però guardarci dall’operare ad una luce troppo
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Laonde noi non abbiamo prescritto altra norma, tranne quella che consiste nel lasciare agire l’iposolfito per un tempo che l’esperienza ci fa
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all’operatore, tanto più ne rimane per l’artista. Se noi fossimo nella capitale della Francia non avremmo dunque bisogno di minutamente conoscere i
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Intorno a questo genere di immagini al bicromato si occuparono con successo li signori E. Rousseau e Masson (a) i lavori dei quali non furono a noi
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