-1/999=2/1000-1/1000, ossia 1 millimetro circa.
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Supponiamo che si voglia fare un ritratto in scala naturale, se si avesse, per esempio, una lente di 2 metri di distanza focale, si porrebbe la
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2° Se si allontana progressivamente il diaframma dal vetro al di là dell’apparato, il raggio di curvatura della superficie focale andrà diminuendo, e
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circa 3 e 1/2 volte il suo raggio. Quando essa è fatta di crownglass e di acqua, la lunghezza focale è 6 volte il suo raggio. E quando essa è fatta
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Nel 2° caso discusso, in cui la lente è fatta di vetro crown e di acqua, ed ha una lunghezza focale eguale a sei volte il suo raggio, si ha una
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Per una larga apertura il foco della lente panoramica non dovrebbe eccedere 3 e 1/2 volte il suo raggio. Allora per la bellezza della definizione la
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vicino è più distante dalla lente di circa 2 e 1/2 centimetri, che non l’immagine del punto più lontano. Invece col secondo oggettivo la differenza
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Gli oggettivi per vedute stereoscopiche si fanno del diametro di pollici 1 e 1/8, e del foco di pollici 4 e 1/2 a 5.
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In simile maniera 1 equivalente di solfo = 16 è capace di combinarsi con 1 equivalente di ossigeno e formare 24 parti di acido iposolforoso; con 2
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, deuto, trito, ecc., le quali significano 4 — 1 1/2 — 2 — 3 ecc., e l’ossido che contiene la massima quantità di ossigeno si fa precedere dalla
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combinazione di 2 equivalenti di ferro con
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quella che contiene 3 equivalenti di ossigeno sopra 1 equivalente di solfo, e si chiamò acido solforoso quella combinazione che contiene 2 equivalenti
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ferro, sesquiioduro di ferro per esprimere una combinazione di 1 equivalente di ferro con 1 equivalente di iodio, oppure di 2 equivalenti di ferro con
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sinistra. Perciò la formola 4HO + 2SO3 significa 4 equivalenti di acqua, e 2 equivalenti di acido solforico; e la formola Fe2O3 significa 2 equivalenti
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L’acido solforico di Nordhausen è una combinazione di 2 equivalenti di acido solforico con 1 equivalente di acqua HO,2SO3, è fumante come l’acido
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sostanza è solida, bianca, della densità di circa 2, fonde quando è sottoposta a forte calore, e si volatilizza senza perdere la sua acqua, la quale non
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2° Si prepara una soluzione di carbonato di potassa di titolo conosciuto, p. es. una soluzione contenente 1 parte di carbonato di potassa in 10,000
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Riscaldata a +60° centigradi s’intorbida a +80°, coagula, diventa bianca, solida, insolubile nell’acqua; 2 parti di bianco d’uovo ed 1 parte di acqua
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densità di 0,875 e contiene 32 1/2 per 100 di gas ammoniaco.
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2° Nell’introdurre nell’acido una lastra di zinco, e nella soluzione del sale introdurre la lastra di rame da inargentare inverniciata nel suo
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6° Continuare l’azione del laminatoio sino a che la lamina abbia lo spessore voluto, cioè circa 2/5 di un millimetro. Se lo spessore dell’argento
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2° L’acido muriatico predetto, lasciato per lungo tempo esposto all’aria libera sino a che si sia volatilizzato in parte. La sua formola è HCl + 12HO
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. Scioglie 1/80 del suo peso di solfo e 2/100 di fosforo. L’ammoniaca, la soda, la potassa sono capaci di provocare la decomposizione dell’etere e
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(a) Vademecum des praktischen Photographen von Julius Krüger. Leipzig 1856. è 2. Non è deliquescente come la potassa caustica, coll’olio e coi grassi
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di cucina; 2° riscaldando fortemente il solfato di soda mescolato con carbonato di calce e carbone.
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danno luogo ad 1 equivalente di solfato di sesquiossido di ferro Fe205 + 3S05 e ad 1 equivalente di solfato di ossido basico Fe205 + S05, che richiede 2
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2 parti di acido solforico a 66°, nel miscuglio si introduce della limatura di ferro in eccesso, si riscalda leggermente, e quando il liquido cessa
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Il n°1 è il vetro di Boemia duro, poco fusibile. Il n°2 è il vetro di Boemia ordinario più fusibile del n°1. Il n°3 è il Crown glass inglese. Il n°4
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’arte, non ancora abbastanza conosciuta nel nostro paese, mi pare che si possa ridurre a 4 operazioni principali, cioè: 1° tirare un tubo di vetro; 2
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2° Polimetro chimico. Per portare due soluzioni allo stesso tenore col mezzo di opportune aggiunte di acqua, faccio uso di un semplice istrumento che
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Supponiamo che la contrazione sia 1/c’, vale a dire che dopo il miscuglio il volume sia soloV + V’/c, avrassi allora VD + V’D’ = V + V’/c d…………(2)
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Se la carta non accusa l’aggiunta di 1 d’acqua per 10 di soluzione, voglionsi aggiungere 2 oppure 3 ecc. parti d’acqua, finchè la carta accusi la
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L’applicazione dell’albumina sul vetro si può dividere in due parti principali: 1° Ripulimento della lastra; 2° Spargimento dell’albumina sulla
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Questa soluzione potresti anche farla più debole impiegando solo 2, oppure 3 per 100 di nitrato, ma sarebbe troppo attiva se fosse più concentrata.
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La composizione della pirossilina poco lunga e poco fibrosa è C12(H8(NO4)2) O10. Questa pirossilina deutonitrosa è poco esplosiva, si scioglie bene
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3a Quantità di pirostilina conveniente al collodio. — La quantità predetta (2 per 100) è la quantità massima di pirossilina che si possa prescrivere
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’ioduro di cadmio impiegata al 2 per 100, mi permetterò di far osservare che quest’ultimo ha un equivalente più grande, che non il primo ioduro, per cui ne
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2° Si prende colla mano destra il fiasco che contiene il collodio, e col dito mignolo della sinistra si stringe il turacciolo del fiasco stesso
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chimico al foco visuale sia di 1 millimetro. 2° Si determini la differenza dei due fochi quando l’oggetto è distante solo 2 metri dalla lente, distanza
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Davanne (a) nel loro eccellente trattato raccomandano di aggiungere all’albumina il 2 1/2 per 100 di zuccaro bianco onde rendere lo strato più morbido.
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quantità prescritta di colla di pesce sino ad averla nella proporzione di 2 parti sopra 100 parti di soluzione, si sopprimerà il riso, e si effettuerà il
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3ª Carta alla gelatina. — Si fa fondere a bagno-maria 2 grammi di colla di pesce in 100 grammi di acqua, cui si aggiunge 1 gramma di ioduro di
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2° In una camera vicina illuminata dalla luce, che si riceve da una finestra con vetri gialli, poni entro di un’altra bacinella la soluzione di
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Si immerge la carta in miscuglio di 30 acqua, 1 1/2 cloruro di sodio ed una goccia di acido cloroidrico, e si fa seccare, quindi si porta in una
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L'arte del gelatinatore consiste in tre operazioni principali: 1° Dare il fiele al vetro di un bacino; 2° Preparare, e quindi portare sul vetro
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I dati sono: — 1° la lunghezza focale della lente; 2° gli indici di rifrazione per i vetri crown e flint; 3° i poteri dispersivi dei vetri; e 4° il
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2° Si salda sul rovescio della prova un filo di rame, quindi si ricopre di cera il rame della prova ed il rame del filo che viene ad immergersi nel
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negative. La sua grande qualità è quella di esser poco costoso, il suo costo stando a quello del nitrato d’argento come 2:100.
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1/2, oncia di una soluzione satura di bicromato di potassa, seccando, e conservando all’oscuro, sino al momento di far la prova. La luce la cambia
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2° Si porta la carta impregnata di acetato di piombo sopra della soluzione di ioduro di potassio, vi si lascia per 3 minuti e si lascia sgocciolare.
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