Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: venga

Numero di risultati: 21 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1
d’aria tra la carta ed il liquido, e che la soluzione non  venga  a portarsi sul rovescio della carta.
fa sì che, nello sviluppare più tardi l’immagine, la carta  venga  a macchiarsi tutta.
ha per iscopo di renderlo più resistente, onde la prova non  venga  a rigarsi e screpolarsi nella riproduzione delle prove
una certa latitudine prima che il caso che ora enunciamo  venga  a manifestarsi. Così, rimanendo la soluzione del nitrato
senza inconvenienti aggiungere alla soluzione d’argento  venga  a produrre delle prove che non abbino più il vigor
vetro in modo che lo strato che porta l’immagine negativa  venga  a combaciare colla superficie della carta. Se ora tu porti
temperatura ordinaria, non si ha a temere che la sostanza  venga  danneggiata da vapori acidi.
la luce non sia così intensa, che la parte più illuminata  venga  a proiettare un’ombra troppo pronunciata sulla parte
Ma ove una parte soltanto di un equivalente di un acido  venga  a combinarsi con un equivalente di una base, la
versare il collodio sulla lastra val meglio che esso  venga  versato in troppo grande quantità, che in quantità troppo
metamorfosi chimica, per cui la medesima quantità di solfo  venga  trasformata in un nuovo composto, senza che più nulla vi si
che per caso potesse ancora rimanere sulla lastra,  venga  allontanato.
obliquamente, e che la luce riflessa metallicamente non  venga  a cadere sulla camera oscura, e neppure vicino ad essa. Gli
mano con un guanto, onde evitare che il calore delle dita  venga  a far evaporare il collodio, ma l’operare senza tanti
di mira. Così si evita anche il pericolo che il modello non  venga  a prendere l’aspetto di un guercilocchio nel ritratto.
Napoli 1830. Si dovrebbe dire lastra oppure anche piastra.  venga  a scorrere sotto la pellicola, tra essa ed il vetro, perchè
una tale precauzione potrebbe svolgersi dalla pirossilina,  venga  a guastare il disegno.
soddisfacenti bisogna dunque evitare che nell’orifizio  venga  inviata una luce troppo viva, e sarà bene di riparare
possibile di solidità e permanenza. Tuttavia mi pare che  venga  d’assai esagerata la difficoltà, e che sia affatto inutile
di forza dispersiva differente, si può ottenere che la luce  venga  solamente deviata dal suo corso, ma non alterata o
Ora si tira la prova procurando che lo strato sensibile  venga  ad occupare esattamente il piano o la posizione occupata

Cerca

Modifica ricerca