Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: superficie

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perchè una parte della luce viene sempre riflessa dalla  superficie  che incontra. Se la luce incontra questa superficie
dalla superficie che incontra. Se la luce incontra questa  superficie  perpendicolarmente, l’intensità della luce ricevuta e
l’intensità della luce ricevuta e trasmessa dall’unità di  superficie  è massima, e, se la luce forma un angolo colla superficie,
angolo colla superficie, la quantità di luce ricevuta dalla  superficie  sarà tanto più piccola, quanto sarà più acuto l’angolo, che
più acuto l’angolo, che i raggi della luce formeranno colla  superficie  stessa.
un raggio luminoso cade sulla  superficie  di un corpo pulito, esso viene riflesso dalla superficie
superficie di un corpo pulito, esso viene riflesso dalla  superficie  secondo le due leggi seguenti:
indica una  superficie  piana, per esempio uno specchio, AB indica il raggio
seconda  superficie 
quarta  superficie 
terza  superficie 
di vetro, o di un corpo diafano qualunque terminato da due  superficie  sferiche, oppure da una superficie piana, e da una
terminato da due superficie sferiche, oppure da una  superficie  piana, e da una superficie sferica. Una tale forma viene
sferiche, oppure da una superficie piana, e da una  superficie  sferica. Una tale forma viene data alle lenti comuni
i raggi di queste tre sfere nel rapporto di 1 a 2 a 4. La  superficie  b essendo=1, la superficie c sarà=4, e quella di d sarà=16
nel rapporto di 1 a 2 a 4. La superficie b essendo=1, la  superficie  c sarà=4, e quella di d sarà=16 poichè, come insegna la
d sarà=16 poichè, come insegna la geometria elementare, la  superficie  delle sfere stanno fra loro come i quadrati dei loro raggi.
stanno fra loro come i quadrati dei loro raggi. Ma queste  superficie  sono qui percosse dalla stessa quantità di luce emanata dal
alla superficie, questo raggio di luce esce parallelo alla  superficie  stessa, e questo angolo retto, che esso forma, chiamasi
che cammina nel mezzo ha un’obliquità tale da formare alla  superficie  un angolo di incidenza ancor più grande, esso raggio non
mezzo per venire nell’aria, ma viene tutto riflesso dalla  superficie  nell’interno del mezzo, per cui esso acquista una nuova
prima  superficie  avremo
= raggio dell’interna  superficie  della lente,
= il raggio della  superficie  anteriore della lente.
= raggio della posteriore  superficie  della lente di dietro,
evitare la luce riflessa metallicamente dalla  superficie  liscia
ottenere lo stesso effetto si propose di intaccare la  superficie  del vetro con tripoli, con rosso d'Inghilterra o con altre
noiosa e mal propria, poichè si arrischia di rigare la  superficie  del vetro.
Ripulire la  superficie  di rame da inargentare, toccarla con soluzione di nitrato
predisposto, disseminando della creta in polvere sopra la  superficie  superiore dell’argento;
riflesso sono sopra uno stesso piano perpendicolare alla  superficie  riflettente.
sia possibile, perchè il cielo, quando occupa una grande  superficie  sull’immagine, apporta necessariamente un bagliore sopra
degli specchi metallici, presentano alla luce due  superficie  riflettenti, cioè l’amalgama di mercurio e stagno, che è
l’amalgama di mercurio e stagno, che è sotto il vetro, e la  superficie  vetrosa esteriore. Perciò gli specchi di vetro presentano
di immagini derivanti dalla riflessione delle due opposte  superficie  delle lenti stesse. Il fotografo deve sapere all’uopo
colla più grande prontezza possibile sopra tutta la  superficie  del vetro.
stendi celeremente l’acido gallico sopra tutta la  superficie  albuminata.
dal centro della sfera dopo la rifrazione alla 1a, 2a, e 3a  superficie  rispettivamente.
la lastra sensibilizzata. Non occorre di dover dire che la  superficie  sensibile deve esser rivolta verso gli oggetti a riprodurre
come vedremo presso il collodio) già occupato dalla  superficie  appannata del vetro spulito.
è relativa all’obliquità, con coi i raggi arrivano alla  superficie  di esso.
nella camera oscura ordinaria l’immagine si forma sopra una  superficie  piana, mentre nell’occhio si fa in superficie curva, e
sopra una superficie piana, mentre nell’occhio si fa in  superficie  curva, e viene prodotta da raggi che concorrono tutti nel
fossero composti di una riunione infinita di piccolissime  superficie  piane tangenti alla superficie curva, per cui, quando un
infinita di piccolissime superficie piane tangenti alla  superficie  curva, per cui, quando un fascio di raggi parallelo
all’asse viene ad incontrare uno specchio concavo, la  superficie  riflettente concentra tutti i raggi verso un sol punto F
via una tale pellicola, passando una lista di carta sulla  superficie  dei bagno stesso.
le rette che uniscono il centro di curvatura C colla  superficie  dello specchio sono perpendicolari allo specchio
veduto che la luce, nell’entrare in un mezzo trasparente a  superficie  parallele, si rifrange e sorte da esso nè alterata, nè
e senza soluzione di continuità, sopra tutta la  superficie  albuminata. È una condizione sine qua non pel buon esito
l’albumina sarà tutta a contatto della  superficie  del liquido, la lastra tende a galleggiarvi sopra e
sino a che ogni traccia di liquido sia scomparsa dalla  superficie  della carta.
la luce penetra in un mezzo rifrangente terminato da due  superficie  piane inclinate, come sarebbe un prisma di vetro, un
corpi riduttori sulla  superficie  dell’albumina sensibilizzata, questa diventa molto più
gallico col nitrato d’argento sparso sopra tutta la  superficie  dell’albumina. Il disegno non tarderà ad acquistare una
detta anche menisco-convergente, la cui  superficie  convessa ha un raggio minore della concava. Le lenti
f concavo-convessa-divergente, o menisco divergente, la cui  superficie  convessa ha un raggio maggiore della concava.
alla lastra. I raggi nel punto di incontro colla  superficie  verranno piegati
nell’acqua si veggono come se fossero più vicini alla  superficie  dell’acqua di quello che realmente siano; che un bastone
raggio incidente, e ciò succede perchè una tangente alla  superficie  superiore della lente, ed una tangente alla superficie
alla superficie superiore della lente, ed una tangente alla  superficie  posteriore, che incontrino entrambe i due punti di
di luce può venir considerata come una lastra di vetro a  superficie  parallele, da cui la luce non riceve alcuna deviazione, ma
sensibile, quando cade perpendicolarmente sopra una  superficie  rifrangente, perchè i due seni si annullano; perciò la luce
3° i poteri dispersivi dei vetri; e 4° il raggio della  superficie  di fronte. Queste quantità siano espresse dai seguenti
dal centro della lente, ossia che fossero tutti sovra la  superficie  di una sfera di raggio dato. Le immagini di tutti codesti
oggetti sarebbero parimenti dietro la lente sopra la  superficie  di una sfera, che avrebbe un certo raggio. Ora siccome gli
dovuti alla interferenza dei raggi riflessi dalla interna  superficie  con quelli riflessi dalla superficie esterna. Lo spettro
riflessi dalla interna superficie con quelli riflessi dalla  superficie  esterna. Lo spettro solare, ossia l’immagine colorata che
divise, in quadretti di grandezza data incisi sul vetro, la  superficie  cilindrica sopra cui la carta si applica; questi quadretti
carta bianca. Portando la prova a leggiera distanza dalla  superficie  bianca, illuminata dalla candela, potrai distinguere il
che tu avrai l'albumina sopra tutta la  superficie  ripulita, inclina la tua lastra verso uno dei suoi angoli
abbastanza bene. Per poco che egli osservi minutamente la  superficie  ripulita discernerà sopra di essa una folla di linee
perchè in quest’ultimo i raggi rifratti dalla prima  superficie  si rifrangono di nuovo, con ordine inverso, nell’escire

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