| Raggi | chimici e raggi caloriferi contenuti nella luce. — Nella |
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chimici e | raggi | caloriferi contenuti nella luce. — Nella luce, oltre i |
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caloriferi contenuti nella luce. — Nella luce, oltre i | raggi | che producono i colori, si trovano altri raggi, di cui |
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chimiche sui corpi che incontrano, per cui vennero chiamati | raggi | chimici, raggi fotogenici ed anche raggi attinici, ed altri |
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che incontrano, per cui vennero chiamati raggi chimici, | raggi | fotogenici ed anche raggi attinici, ed altri producono del |
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vennero chiamati raggi chimici, raggi fotogenici ed anche | raggi | attinici, ed altri producono del calore, per cui vennero |
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ed altri producono del calore, per cui vennero chiamati | raggi | caloriferi. |
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| raggi | assorbiti sono indicati a sinistra dalle lettere g, r, b, |
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dalle lettere g, r, b, che sono le iniziali dei nomi dei | raggi | gialli, rossi, blù. Sommando a destra e a sinistra i raggi |
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raggi gialli, rossi, blù. Sommando a destra e a sinistra i | raggi | riflessi ed i raggi assorbiti, e sottraendo, si avrà |
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blù. Sommando a destra e a sinistra i raggi riflessi ed i | raggi | assorbiti, e sottraendo, si avrà (2g+r+b) - (r+b)=2g, ossia |
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si avrà (2g+r+b) - (r+b)=2g, ossia si avrà due volte i | raggi | gialli della luce assorbiti; ma il complementare del giallo |
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maggiore rifrangibilità dei | raggi | chimici o attinici è di un grave ostacolo alla produzione |
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produzione di un’immagine fotografica ben nitida. Infatti i | raggi | attinici ed i raggi visibili o colorati, essendo rifratti |
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fotografica ben nitida. Infatti i raggi attinici ed i | raggi | visibili o colorati, essendo rifratti ad angoli differenti |
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a dire, che i punti in cui si riuniscono dietro la lente i | raggi | visibili non sono gli stessi punti in cui si riuniscono i |
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visibili non sono gli stessi punti in cui si riuniscono i | raggi | invisibili che impressionano la superficie preparata |
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diversa rifrangibilità di questi | raggi | li fece facilmente scoprire nello spettro solare col mezzo |
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con una curva. Questa curva ci fa vedere che i | raggi | chimici sono estremamente rifrangibili, che il massimo loro |
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e che la sua influenza si estende molto al di là dei | raggi | luminosi visibili. Infatti, se si pone, per es., del |
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mentre esso rimane pressochè inalterato nella zona dei | raggi | gialli ed aranci. Presso il raggio rosso troviamo una nuova |
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molto debole, ma questo dipende certamente da ciò che i | raggi | rossi dello spettro sono associati ai raggi caloriferi, |
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da ciò che i raggi rossi dello spettro sono associati ai | raggi | caloriferi, poichè, in altre circostanze, i raggi rossi si |
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ai raggi caloriferi, poichè, in altre circostanze, i | raggi | rossi si manifestano egualmente, ed anche più inerti che i |
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rossi si manifestano egualmente, ed anche più inerti che i | raggi | gialli. |
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AB un oggetto posto avanti all’occhio; i | raggi | di luce divergenti dai punti AB saranno resi convergenti |
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all’asse ottico. Una maggior convergenza riceveranno i | raggi | entrando nel cristallino, e sarà ancor maggiormente |
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combinata dell’umor acqueo del cristallino e del vitreo, i | raggi | divergenti da un punto A dell’oggetto, che penetrano |
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nell’occhio, concorrono in uno stesso punto a, ed i | raggi | provenienti dal |
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forte lastra di vetro mn a facce parallele ad un fascio di | raggi | propagantesi nella direzione di RA, direzione obliqua |
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di RA, direzione obliqua relativamente alla lastra. I | raggi | nel punto di incontro colla superficie verranno piegati |
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P Q due corpi rosso e blù, che si mescolano. I | raggi | colorati, ossia i raggi riflessi da questi corpi sono |
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rosso e blù, che si mescolano. I raggi colorati, ossia i | raggi | riflessi da questi corpi sono indicati in punta delle |
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retta. Se si introduce in una camera oscura un fascio di | raggi | solari, si vedrà che il polviscolo natante nell’aria |
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natante nell’aria traccia la linea retta, che il fascio di | raggi | percorre. |
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e suppongasi che x sia quella parte dello spettro in cui i | raggi | visuali hanno la loro massima intensità, e che y sia quella |
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loro massima intensità, e che y sia quella parte in cui i | raggi | attinici hanno la loro massima intensità, e sia: |
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| raggi | o pennelli che partono da un punto luminoso sono |
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si allontanano sempre più gli uni dagli altri. Quando i | raggi | o pennelli luminosi vengono da una distanza che si può |
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e dalle stelle, essi si possono considerare paralleli. I | raggi | o pennelli convergenti sono quelli, che nel loro cammino si |
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punto l, in cui vanno ad incontrarsi i | raggi | riflessi dello specchio, chiamasi foco coniugato, per |
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coniugato dell’oggetto posto in l, e ciò succede perchè i | raggi | riflessi diventano raggi incidenti, e viceversa; i due |
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posto in l, e ciò succede perchè i raggi riflessi diventano | raggi | incidenti, e viceversa; i due punti L ed l sono perciò i |
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foco, ossia il punto di riunione di tutti i | raggi | riflessi da uno specchio sferico, presentato a raggi |
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i raggi riflessi da uno specchio sferico, presentato a | raggi | paralleli non è un punto geometrico, ma una linea, la cui |
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dipende dalla diversa apertura dello specchio. Solo quei | raggi | che cadono vicino all’asse, sopra di un’apertura di 8° a |
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sia o un punto luminoso, i | raggi | incidenti o l formando colla perpendicolare C n, tirata dal |
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della lente, un angolo più grande che quello formato dai | raggi | che partono dal foco principale F, come si vede nella |
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o, si allontanano dall’asse più di quello che facciano i | raggi | partiti dal punto F, che sappiamo emergere dalla lente |
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dal punto F, che sappiamo emergere dalla lente paralleli. I | raggi | che partono dal punto 0 non possono adunque dare luogo ad |
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e nella sua naturale posizione, come fanno vedere i | raggi | prolungati; è per un tal principio che agisce il |
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dalla loro figura sferica, in virtù della quale i soli | raggi | vicinissimi all’asse possono concorrere sensibilmente in un |
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10 a 12 gradi. Con una apertura angolare più grande i | raggi | che attraversano la lente presso i suoi margini sono |
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al di qua, ossia più vicino alla lente che il foco dei | raggi | centrali. Dal che risulta che il foco di tutti i raggi |
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dei raggi centrali. Dal che risulta che il foco di tutti i | raggi | luminosi emanati da uno stesso punto di un oggetto, non è |
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abbiamo detto, dalla più o meno lontana intersezione dei | raggi | rifratti dalla lente. |
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anche che la luce fosse composta di un maggior numero di | raggi | colorati semplici. Il corpo O (Figura 13) è di color blù, |
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la luce riflettendo il raggio blù, e tenendo gli altri due | raggi | rosso e giallo. Il corpo P è giallo, riflette l’onda di |
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corpo Q è rosso, riflette il rosso, e tiene gli altri due | raggi | colorati della luce. Le punte delle tre freccie indicano i |
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colorati della luce. Le punte delle tre freccie indicano i | raggi | colorati respinti, visibili, ed i piccoli archi dalla parte |
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visibili, ed i piccoli archi dalla parte opposta indicano i | raggi | colorati assorbiti. Se mescolo ciascun corpo O, P, Q ho |
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realmente se O P Q, invece di corpi colorati, fossero stati | raggi | luminosi colorati. Infatti, se si fa la somma dei raggi |
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raggi luminosi colorati. Infatti, se si fa la somma dei | raggi | assorbiti, e di quelli che sono riflessi dal miscuglio dei |
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nel miscuglio, e siccome la luce è composta di questi tre | raggi | luminosi, ne nasce che l’assorbimento della luce è |
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conseguenza della mancanza di uno stretto parallelismo nei | raggi | solari, ed in conseguenza delle imperfezioni del |
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l’aberrazione sferica, nè per l’aberrazione cromatica) i | raggi | sono trasmessi pel condensatore in tante direzioni |
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ottica di essa viene formata sul parafuoco. Ma se i | raggi | solari fossero rigorosamente paralleli, ed il condensatore |
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ed il condensatore tale da concentrare in un sol punto i | raggi | paralleli, i pennelli luminosi, che divergono dai vari |
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termini, il maggior effetto chimico trovandosi presso i | raggi | colorati meno luminosi, i raggi blù, violetti, mentre il |
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chimico trovandosi presso i raggi colorati meno luminosi, i | raggi | blù, violetti, mentre il minore effetto è presso i raggi |
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i raggi blù, violetti, mentre il minore effetto è presso i | raggi | più luminosi, i raggi gialli, rossi, ne nasce che la |
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mentre il minore effetto è presso i raggi più luminosi, i | raggi | gialli, rossi, ne nasce che la riproduzione fotografica è |
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alla superficie curva, per cui, quando un fascio di | raggi | parallelo all’asse viene ad incontrare uno specchio |
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concavo, la superficie riflettente concentra tutti i | raggi | verso un sol punto F posto a metà del raggio della sfera, |
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luminoso, per esempio una candela, al foco principale F, i | raggi | riflessi dello specchio non sono divergenti, ma paralleli, |
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fatto che i | raggi | verdi, violetti, aranci, passati di nuovo in un prisma, non |
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di nuovo in un prisma, non si possono separare in altri | raggi | costituenti, in apparenza diversi, prova che l’ondulazione |
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con un tal processo; e poichè coll’unione due a due dei | raggi | luminosi blù, rosso, giallo si viene a produrre un tal |
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identica a quella che producono le ondulazioni presso i | raggi | verdi, violetti, aranci dello spettro, ci pare sarebbe più |
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campo della camera oscura la base del cono che formano i | raggi | dopo di avere attraversato la lente, la qual base trovasi |
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o dove formasi la immagine degli oggetti. del cono di | raggi | che cade sopra di essa, ossia di allontanare la distanza |
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un tal difetto delle lenti, sia la lente m n esposta ai | raggi | del sole, i raggi rifratti saranno più o meno deviati |
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delle lenti, sia la lente m n esposta ai raggi del sole, i | raggi | rifratti saranno più o meno deviati secondo la loro diversa |
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avrà il foco più vicino alla lente nel punto F, e gli altri | raggi | avranno un foco intermedio, ciascuno a ciascuno, lungo |
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l’acromatismo della lente non si ha riguardo che ai | raggi | aranci e violetti, non potendosi con due soli vetri diversi |
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non potendosi con due soli vetri diversi riunire più di due | raggi | diversi. Per ottenere una lente affatto priva di |
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siccome nell’ottenere questo si tiene sol conto dei | raggi | paralleli, non sarebbe tuttavia evitata ogni aberrazione |
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sono generalmente a poca distanza, e così inviano | raggi | obliqui sulla lente. |
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dei | raggi | luminosi nell’occhio. — Da ciò che abbiamo detto l’occhio |
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luminoso dicesi una riunione di molti | raggi | luminosi, mentre dicesi fascio luminoso la riunione di |
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A il punto luminoso, i | raggi | o pennelli divergenti, che partono da esso, incontrano lo |
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e vengono riflessi regolarmente verso l’occhio in o; questi | raggi | divergenti vengono raccolti dall’occhio, ed un’immagine del |
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specchio, e questa si suppone prolungata, essa incontra i | raggi | prolungati ed il punto di incontro |
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operino le lenti convesse, le quali rendono convergenti i | raggi | luminosi, e come operino le lenti concave, le quali hanno |
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concave, le quali hanno per effetto di rendere divergenti i | raggi | luminosi che passano attraverso di esse. Infatti ogni lente |
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prismi opposti, come nelle sottostanti figure presso cui i | raggi | paralleli p q r si veggono resi convergenti e divergenti, |
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in uno stesso mezzo è relativa all’obliquità, con coi i | raggi | arrivano alla superficie di esso. |
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se il sole manderà i suoi | raggi | verso la piccola apertura, per cui la luce penetra nella |
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per cui la luce penetra nella camera oscura, in modo che i | raggi | solari vengano a rasentare gli orli dell’apertura, non sarà |
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variopinte derivanti dalla diffrazione prodottasi nei | raggi | luminosi rasentando gli orli del piccol foro nel loro |
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AB, avanti cui si pone la lente mn col diaframma SS, i | raggi | che partono dalla retta non possono tutti arrivare alla |
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dipende principalmente da ciò che esso arresta una massa di | raggi | laterali, che cadendo nella lente produrrebbero una |
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aberrazioni e di interferenze luminose; così, per es., quei | raggi | provenienti dai punti A A’ A” , ecc., che si sarebbero |
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siano di buona qualità, cioè se siano capaci di arrestare i | raggi | fotogenici. Il fotografo colle sue lastre sensibili può |
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sino a qual grado questi vetri lasciano passare i | raggi | chimici. presso i quali l’importanza delle materie ci |
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maggiore che l’angolo col vertice in f, presso il quale i | raggi | sono meno convergenti, epperciò l’immagine verso f sarà |
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superficie piana più grande. Osserviamo ora l’andamento dei | raggi | divergenti inviati nell’oggettivo da un punto luminoso R, |
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da un punto luminoso R, posto un po’lontano dall’asse. I | raggi | incidenti sulla lente di fronte non vanno tutti a riunirsi |
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grande che la lente di fronte, essa sarebbe efficace per | raggi | più obliqui, si avrebbe maggior estensione di uniforme |
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o immagini delle lenti convergenti. — Tutti i | raggi | che partendo da un punto A, e che, venendo a cadere sopra |
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quello che comunica allo strato la sua sensibilità verso i | raggi | luminosi. Questa sensibilità viene grandemente accresciuta |
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il considerare la struttura dell’occhio ed il cammino dei | raggi | luminosi in esso. |
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di curvatura C gli angoli di incidenza e di riflessione dei | raggi | sono nulli, l’immagine della candela coincide colla candela |
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bromuro deve essere vantaggioso, imperocchè esso da alcuni | raggi | colorati, come p. es. dai raggi gialli e verdi, viene più |
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imperocchè esso da alcuni raggi colorati, come p. es. dai | raggi | gialli e verdi, viene più presto impressionato che non il |
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| raggi | che vengono dallo spazio del cielo fg passano pel punto |
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sfera illuminata, c la seconda, d la terza sfera; siano i | raggi | di queste tre sfere nel rapporto di 1 a 2 a 4. La |
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degli specchi parabolici, che sono capaci di concentrare i | raggi | paralleli in un punto unico perchè vanno esenti dal difetto |
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se si avvicina maggiormente l’oggetto alla lente, i | raggi | che escono dalla lente, non solo non vanno più a passare |
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ab, che risulta da un simile andamento di tutti i | raggi | che vengono dall’oggetto AB, sarà sulla retina e |
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| raggi | che partono dal punto p, e che cadono sulla lente anteriore |
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lente. Si intende per quest’ultima l’angolo del fascio di | raggi | convergenti trasmesso dalla lente, od in altri termini il |
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che comprende la grandezza dell’immagine prodotta dai | raggi | ritratti dalla lente. Così CaC rappresenta l’apertura |
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allo specchio, ma dietro di esso. Ciò succede perchè i | raggi | riflessi dello specchio sono divergenti relativamente |
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riceve riflessi, prova la stessa sensazione come se questi | raggi | provenissero dal punto F, presso cui vede l’immagine della |
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mezz’ora nell’acqua per renderla affatto inattaccabile dai | raggi | luminosi, e dall’azione del tempo. Una debole vernice di |
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da Zantedeschi e Borlinetto, si trova che il foco dei | raggi | visuali varia secondo la percettibilità dell’operatore, la |
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di vetro. Questo deriva da ciò, che la luce è composta di | raggi | di diverso colore diversamente rifrangibili. Il prisma ci |
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trasparente a facce parallele, perchè in quest’ultimo i | raggi | rifratti dalla prima superficie si rifrangono di nuovo, con |
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modificarlo così fattamente da renderlo inattaccabile dai | raggi | luminosi, insensibile alla loro azione riducente. |
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