di ciò si deve fare presso varie distanze, cioè per quelle | distanze | che può occorrere di dover dare alle persone a ritrarre |
Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia -
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focali e le differenze dei fochi chimico e visuale per le | distanze | corrispondenti, le loro intermedie essendo trascurabili. |
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Egli non è che coi due occhi che si può ben giudicare delle | distanze | ed avere una chiara percezione del rilievo dei corpi, cioè |
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triangolo è più piccolo che A B C; ma, se le | distanze | Aa, Bb, Cc sono proporzionali ad OA, OB, OC, i due |
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varia differenza dei due fochi, chimico e visuale, presso | distanze | diverse. Ciò proviene dalla vicinanza degli oggetti che si |
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piccolo diaframma, perchè gli oggetti di una veduta sono a | distanze | differenti dalla lente, ed un buon foco non si può ottenere |
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nello stesso rapporto, con cui crescono i quadrati delle | distanze | percorse. |
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caso l’osservatore farà uso di occhiali convenienti a tali | distanze | focali. Quando si hanno immagini molto grandi da osservare |
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la posizione del foco chimico e visuale presso due | distanze | estreme, l’una massima, e l’altra minima. |
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alla determinazione degli spessori, delle curve e delle | distanze | a dare alle lenti, affinchè esse producano un’immagine |
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ovvia della possibilità di vedere distintamente oggetti a | distanze | molto diverse. Infatti, se si guarda gli oggetti esterni a |
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di costruzione e leggerezza, può produrre immagini a | distanze | molto diverse dall’oggettivo, e si può benissimo far |
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luminose, e tenendo conto della legge dei quadrati delle | distanze | sopra indicate, si arguirà facilmente della relativa |
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possono occorrere nel prendere un ritratto; così presso le | distanze | progressive da 2 a 8 metri: |
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tubo dell’oggettivo, nel quale si fa un segno presso le due | distanze | del foco visuale e del foco chimico. Se la massima |
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della camera il loro parallelismo. Relativamente a queste | distanze | ed a questo parallelismo i fotografi non si attengono |
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