l'appetito veniva meno stando tutta la settimana a dormir sulla roccia, perseguitati come erano dal vento e dalla neve. Una volta che Maquignaz volle
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Vi sono dei momenti nelle ascensioni che bisogna togliersi i guanti, perchè solamente le dita possono afferrare bene la roccia e aggrapparsi alle
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sicurezza le ineguaglianze del suolo. La resistenza che oppone la roccia, la certezza di aver fermo il piede, al mattino, quando uno è fresco, si giudicano
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imbiancarono rapidamente la roccia, e dopo un quarto d'ora l'avevano ricoperta di quasi un palmo di neve. Il vento, fattosi forte, sbatteva furiosamente il
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roccia ci tagliò la via. Mi slegai e per un quarto d'ora cercai un passaggio nel canalone e sulle pareti laterali di esso, ma inutilmente; non si poteva
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credo che la temperatura fosse piuttosto bassa dalla rapidità colla quale si formavano stalattiti di ghiaccio sulla roccia. Avevamo forse 6-7 gradi
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tanto "Povero Jello!" Rimisi a stento il corpo già rigido contro la roccia, riparato in parte da un piccolo vano e cercai di vincere l'amarezza
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ghiacci. Su quella roccia venne costruita, a 3620 metri, la Capanna Gnifetti dalla Sezione di Varallo del Club Alpino. Una costa del monte spiccandosi
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minuti di riposo, mi incamminai lungo la cresta della roccia senza alcun disturbo.
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cominciarono a venir meno le provviste nella capanna Vallot. Gli operai che lavoravano per fare il tunnel e cercare la roccia sotto la cupola del Monte Bianco
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minatori i quali andarono sul Monte Rosa per spianare la roccia dove fu costruita dopo la Capanna Regina Margherita nei primi giorni non soffrirono
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decidere, prima che tramonti il sole, a passare la notte sopra la roccia o sul ghiaccio. Lo stato di animo è in questi casi affatto diverso da quello
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sull'orizzonte vedesi la roccia sulla quale venne costrutta la Capanna Gnifetti. galleggiante abbassandosi scriveva la prima linea a sinistra. Dopo
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ben povero riparo contro la bassa temperatura della roccia. Sopportai questa sensazione di freddo per due ore, non volendo disturbare le guide, ma
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più tristi che abbia passate sulle Alpi, fu quando andai alla Roccia Melone. Dormii alla Cà d'Asti, a 2824 metri, che è la chiesa più alta d'Europa
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ha più caldo a questo modo, che tenendolo infilzato addosso. Il dorso comunica presto un po' di calore alla roccia, e uno si trova protetto da tutti i
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