cristalli, come abbiamo visto per le molecole, dobbiamo distinguere i cristalli polari da quelli omeopolari; i primi sono costituiti da ioni positivi e
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Abbiamo così passata in rapida rassegna la struttura dei corpi quali essi si presentano in condizioni ordinarie alla nostra osservazione; e per
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Essendo noto, come abbiamo visto, il rapporto e/m tra la carica e la massa dell'elettrone, per conoscere separatamente i valori di queste due
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progressivo ed una che si propaga in senso opposto, abbiamo esteso, nella (57), l'integrale da [simbolo eliminato] a [simbolo eliminato] , con la
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Secondo questo modello, quello che si suol chiamare, piuttosto vagamente, «diametro dell'atomo» (e che abbiamo visto essere dell'ordine di [numero
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dove C è una qualsiasi costante (rispetto ad x, y , z). Abbiamo così trovato la distribuzione spaziale dell'indice di rifrazione (che esso fosse
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Analogamente a quanto abbiamo fatto nel caso unidimensionale (§ 38), possiamo ora considerare brevemente il caso di una particella vincolata a
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atomo posto in un campo magnetico si orienta in modo che la componente di p sulla direzione del campo sia , dove m è un intero che abbiamo chiamato
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dell'energia magnetica, da aggiungere all'energia cinetica e potenziale dell'atomo: con abbiamo indicato il valore medio del campo H lungo l'orbita
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Lo spettro fittizio che abbiamo convenuto di chiamare classico si compone, perciò, di righe che sono individuate da due gruppi di indici: (che
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È questa la regola di selezione per il quanto azimutale, che abbiamo già trovato, con la meccanica ondulatoria, al § 50, e che ha importanza
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Se una delle osservazioni che servono a definire lo stato è una misura di energia, si ha uno di quegli stati che nel § 27, P. II abbiamo chiamato
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vettore . Il caso che abbiamo chiamato della perturbazione minima è quello in cui si identifica con la proiezione di sulla varietà V.
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, per conformarci alla convenzione adottata nella trattazione ondulatoria dello stesso problema in cui abbiamo numerato gli autovalori , etc.
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. in un campo centrale. In tal caso abbiamo dimostrato (v. § 30) che, nella teoria di Schrödinger, si mantiene costante il momento dell'impulso rispetto
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Abbiamo ragionato finora come se l'atomo potesse assorbire solo l'energia E2—E1 , prescindendo quindi dai possibili passaggi dal livello fondamentale
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37. Moti vibratori smorzati. - Abbiamo già notato che i moti armonici forniscono il tipo più semplice dei moti vibratori permanenti, cioè tali che il
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proiezioni di Q sui tre assi, abbiamo (n. 13)
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, abbiamo per definizione che nel moto composto competono a codesti due punti, in quel medesimo istante, le velocità
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direzione fissa), abbiamo or ora assodato che, se ci limitiamo a considerare un tempuscolo infinitesimo, il moto composto di due rotazioni (infinitesime
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’opposto di quello rispetto a cui appare destrorso l'angolo Abbiamo perciò
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1. Nei due Cap. prec. abbiamo studiato il moto di un punto o di un sistema rigido rispetto ad una determinata terna di riferimento Ωξηζ. Se il moto
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istante t, abbiamo dalla (5) che ogni atto di moto assoluto si ottiene componendo i due atti simultanei di moto relativo e di moto di trascinamento
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quanto esse sono rispettivamente solidali colle due terne, che abbiamo così denominate.
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abbiamo chiamato caratteristici, in quanto permettono di assegnare esplicitamente, istante per istante, la espressione tipica dell’atto di moto rigido (Cap
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35. Sinora abbiamo tenuto fissa l’ipotesi del n. 29 che la rulletta sia esterna alla base. Ove sia invece la rulletta interna alla base (o viceversa
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un segno in base a qualche convenzione suggerita dalla natura della questione che si discute. Ne abbiamo già avuto un esempio nel § prec. dove colle
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12. Sinora abbiamo considerato il moto di un punto materiale libero su cui agisca un’unica forza F, come accade nel caso tipico dei gravi (nel vuoto
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. Viceversa, abbiamo esempi grandiosi della incapacità della materia a modificare la propria velocità: basta pensare all’azione energica che è d’uopo
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; intensità con k costante. Abbiamo escluso l’origine, perché ivi la definizione cadrebbe in difetto (direzione indeterminata, intensità infinita).
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potenziale dal sistema di riferimento, che abbiamo già rilevato in base alla identità caratteristica delle forze conservative (Cap. VII, n. 26).
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vettoriali. Alle grandezze geometriche: segmenti di rette ed archi di curve, superficie, solidi, abbiamo aggiunto le grandezze cinematiche: tempi
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al momento di σ 2, e quindi anche di σ 1. Il sistema formato dai sistemi σ 1, σ 2', è dunque equilibrato, ossia, per quanto abbiamo veduto al n. prec
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Nel § prec. abbiamo sempre supposto che il vincolo unilaterale (o ciascuno dei vincoli unilaterali) a cui si immaginava soggetto un punto materiale P
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Ne segue, essendo la forza attrattiva, che la componente radiale (cioè secondo la retta orientata QP) vale . È questa la funzione di r che abbiamo
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assimilabili a punti materiali. La giustificazione è concettualmente identica a quella che abbiamo precisata a proposito dei centri di gravità (Cap. prec
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, abbiamo l'enunciato, in tutto conforme a quello che vale per le funzioni scalari: L’incremento Δv, subito da v nell’intervallo elementare dv
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4πfv . Questo risultato rientra come caso particolare in quello che abbiamo accennato al n. 13 e che dimostreremo in generale nel Volume II.
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ad O delle sole forze attive F, abbiamo come condizioni necessarie e sufficienti per l’equilibrio del solido (in quanto è nullo il momento di Φ
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) ad una forza unica applicata al baricentro. Ma ciò basta, come abbiamo or ora avvertito, per poter riportare a tale forza unica il computo del lavoro
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sussiste, non appena avremo riconosciuto che i vettori applicati Φ i·i+1 che noi abbiamo definito formalmente mediante le (7), hanno il carattere di
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23. Forze parallele. - Abbiamo visto al n. 11 che un poligono funicolare, sollecitato nei nodi intermedi da forze parallele, giace in un piano
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Salvo il diverso significato di p, ritroviamo la stessa parabola (23) che al n. 26 abbiamo ottenuto come configurazione di equilibrio delle gomene
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dispositivo dianzi descritto, abbiamo che i punti P i, supposti inizialmente in quiete, vi permangono anche quando al capo libero del filo si applichi la
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26. Si noti che noi abbiamo fin da principio supposto di poter trascurare il peso proprio del filo di fronte alla tensione. Dacché P è il peso per
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8.>Moto uniforme su traiettoria qualsiasi. - Velocità. - Per precisare e valutare matematicamente la nozione intuitiva che tutti abbiamo della varia
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13 . Velocità vettoriale. - Dianzi, supposta prefissata la traiettoria, abbiamo valutato la velocità tenendo conto dei cammini percorsi dal punto P
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14. Carattere intrinseco della velocità. - Per definire il moto del punto P abbiamo dovuto prefissare come ente di riferimento, una certa terna di
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è facile convincersi che se, come abbiamo ammesso, entrambi i sistemi hanno un numero grandissimo di gradi di libertà, ω1 e ω2 sono funzioni
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Queste proprietà, come abbiamo già accennato, hanno importanza per la spiegazione delle proprietà elettriche dei metalli. Si trova infatti che il gas
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