Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: termine

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questa espressione in luogo del terzo  termine  della (207), si vede che il secondo termine di questa si
luogo del terzo termine della (207), si vede che il secondo  termine  di questa si elide con la sommatoria della (208). Tenendo
Tenendo poi conto della (208) e della (202), il penultimo  termine  della (207) si trasforma così
che nelle prime due delle equazioni (272) si elimina il  termine  della prima parentesi, mentre nelle altre due tale termine
termine della prima parentesi, mentre nelle altre due tale  termine  si raddoppia: le equazioni divengono infatti
U* il  termine  complementare con che
dunque che il  termine  perturbatore dell'hamiltoniana sia della forma
ancora, aggiungendo al secondo membro il  termine 
con l più elevato raramente intervengono). Così p. es. il  termine  per cui n = 3 e l = 0 si indica con 3s anzichè con , e si
Si osservi che, essendo sempre la serie s incomincia col  termine  1s, la serie p, con 2p, la serie d con 3d, ecc. Spesso
tutte le serie col numero 1: così, in questa notazione, il  termine  1p ha il quanto totale n = 2, il termine 2p ha n = 3, ecc.
notazione, il termine 1p ha il quanto totale n = 2, il  termine  2p ha n = 3, ecc.
nell’ultimo  termine  a secondo membro il fattore
che sarà ε il  termine  tipico di prim’ordine e otteniamo manifestamente
cui il primo  termine  sarà per lo più trascurabile di fronte al secondo.
poichè nell'ultimo  termine  si può sostituire con commettendo un errore del secondo
si considera trascurabile il primo  termine  a causa del fattore , si ha l'approssimazione non
essendo la prima sommatoria si riduce al solo  termine  in cui r = k, cosicchè l'equazione diviene
che nella (250) si può conglobare nel potenziale anche il  termine  considerando come potenziale la funzione
il primo  termine  è dell'ordine dell'unità, e il secondo è una correzione,
spin non intervengono nè in , nè nella parte principale del  termine  di interazione , ma solo in un termine di ordine superiore
parte principale del termine di interazione , ma solo in un  termine  di ordine superiore che nella prima approssimazione si
trascurando il secondo  termine  (che si è preso nullo ed è, in ogni caso, del terzo ordine)
di ordine sufficiente, scompaiono il secondo ed il quarto  termine  e resta
C va posto : inoltre si può osservare che il primo  termine  si può scrivere (come è ben noto) in un'altra forma, poichè
colla formula del binomio ed arrestandoci al primo  termine  avremo, come ordine di grandezza della variazione di G,
 termine  si può sostituire con , (a meno di termini in ): con ciò
questa equazione il primo e l'ultimo  termine  dipendono solo da r, gli altri due solo da e da : quindi
si fa come d’ordinario, colla sola restrizione che, in un  termine  generico dello sviluppo, a r v r Λ b s w s, non si possono
i coefficienti a r , b s e in particolare di attribuire al  termine  testé scritto la forma a r b s vr Λ w s.
così in grado di dar forma concreta al  termine  complementare U* (n. 28), che costituisce la parte
che corrisponde a quello del Taylor, arrestato ad un  termine  generico (salvo qualche minore specificazione
la concavità verso l’alto (in quanto il coefficiente del  termine  di secondo grado in x, è essenzialmente positivo).
serie precedente, il simbolo col simbolo (con che ogni  termine  della serie acquista il significato di un o. l. ben
(189), la rappresenta il  termine  principale: come si vede, l'autofunzione imperturbata si
si annulli per , nella regione III deve mancare il secondo  termine  della (299), cioè la u deve avere la forma
ancora questa formula esprimendo anche il secondo  termine  mediante le invece delle : con ciò la formula diverrà
di P(s) e delle sue derivate, considerando però anche il  termine  di terz’ordine in Δs. Avremo
ottenuta senza approssimazioni: il suo primo e il suo terzo  termine  sono piccoli del primo ordine, gli altri del secondo.
U tende a e quindi p a : ne segue che l'esponente del primo  termine  tende a e perciò, affinchè la u per tenda a zero, come
non è più lecito in generale trascurare a priori il  termine  a c. Da esso anzi dipendono essenzialmente i cosidetti
si trascura il  termine  in si ritrova la ben nota espressione dei termini
col quanto totale. Se invece si tiene conto del  termine  correttivo in , si vede che, fissato il valore di n, in
però assai vicini tra loro, perchè j figura solo nel  termine  in . Questa scissione è dovuta all'effetto combinato della
O col baricentro G; talché la (9), in cui il primo  termine  del secondo membro non è altro che il momento polare M g
forze perturbatrici saranno rappresentate da un  termine  aggiunto all'hamiltoniana, che diverrà : quindi l'operatore
Il confronto colla espressione (18) di mostra che il  termine  complementare, ivi designato con (3), coincide con l’ultimo
la formula (201) si può sostituire con e di fronte a questo  termine  si può trascurare l'unità: la formula si riduce dunque a
si desti una ulteriore azione vincolare, con carattere di  termine  correttivo e, per così dire, secondario.
permette di raccogliere in una unica sommatoria anche il  termine  con l'indice 4, e l'equazione si scrive così nella forma
non arrestarsi al second’ordine, ma precisare almeno il  termine  immediatamente successivo.
una serie di righe si ottengono in generale combinando un  termine  fisso di una successione con tutti i termini di un'altra
(che indicheremo con ed ) a seconda che nel primo  termine  si prende : una di esse si ottiene dall'altra cambiando il
in serie di potenze, si può sempre scrivere ciascun  termine  della serie in forma simmetrizzata, e quindi attribuire un

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