Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: piano

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un sistema possiede un  piano  diametrale, od in particolare, un piano di simmetria, il
sistema possiede un piano diametrale, od in particolare, un  piano  di simmetria, il centro di gravità giace in questo piano.
tutti gli altri, è dunque ben determinato il  piano  che contiene la funicolare, e conviene senz’altro
ricondursi ad un problema piano, scegliendolo come  piano  coordinato xy. La equazione
 Piano  osculatore dicesi il piano σ condotto per la tangente
Piano osculatore dicesi il  piano  σ condotto per la tangente parallelamente ad n.
ove il  piano  di simmetria si prenda per piano z = 0, si ha
ove il piano di simmetria si prenda per  piano  z = 0, si ha
situati nel piano, condotti per l’intersezione del  piano  stesso col primo asse.
proiezione ortogonale P 1 di P sul  piano  z = 0 (n. 5), la velocità di P 1 è il vettore che giace in
5), la velocità di P 1 è il vettore che giace in codesto  piano  e ha le componenti vale a dire è la proiezione sul piano z
piano e ha le componenti vale a dire è la proiezione sul  piano  z = 0 della velocità di P.
cardinale dell’equilibrio (risultante = 0) sulla normale al  piano  stradale e su questo piano, avvertendo soltanto che normale
e su questo piano, avvertendo soltanto che normale e  piano  non sono più rispettivamente verticale e orizzontale.
tre facce del triedro principale, una è il  piano  osculatore (t, n); un’altra è la (n, b) costituita
(t, n); un’altra è la (n, b) costituita manifestamente dal  piano  normale alla curva in P; la terza (b, t), cioè il piano
dal piano normale alla curva in P; la terza (b, t), cioè il  piano  determinato dalla tangente e dalla binormale, dicesi piano
piano determinato dalla tangente e dalla binormale, dicesi  piano  rettificante. La giustificazione del nome sta nel fatto
in prossimità di P, la proiezione della curva l su questo  piano  si confonde con una retta, a meno di infinitesimi d’ordine
(n. 75) che la curva l in prossimità di P dista dal  piano  osculatore (t, n) per infinitesimi d’ordine superiore al
superiore al secondo, la 1, circostante a P, giace nel  piano  osculatore. Ne deriva che la sua proiezione sul piano
nel piano osculatore. Ne deriva che la sua proiezione sul  piano  perpendicolare (b , t), si confonde coll’intersezione dei
in ogni caso il moto è piano, e avviene precisamente nel  piano  verticale della velocità iniziale.
il moto di P è univocamente determinato dal moto di P 1 sul  piano  z = 0 e dal simultaneo moto di P z sull’asse z, giacché,
posizione di P risulta individuata come quella che ha sul  piano  z = 0 e sull’asse z le proiezioni P 1 e P z. Il moto di P
compostodei due moti indicati di P 1 e P z; e poiché il  piano  z = 0 e l’asse delle z sono in sostanza un piano e una
poiché il piano z = 0 e l’asse delle z sono in sostanza un  piano  e una retta, fra loro ortogonali, arbitrari, si vede come
si possa decomporrein un moto rettilineo e in un moto  piano  secondo una retta e un piano fra loro ortogonali quali si
moto rettilineo e in un moto piano secondo una retta e un  piano  fra loro ortogonali quali si vogliano.
 piano  diametrale π si chiama in particolare piano di simmetria
piano diametrale π si chiama in particolare  piano  di simmetria quando è perpendicolare alla direzione
medio, ogni coppia di punti coniugati ha il baricentro sul  piano  diametraleπ.
si indichi con Θ un angolo di orientazione del  piano  mobile, cioè l’anomalia che una retta solidale col piano
piano mobile, cioè l’anomalia che una retta solidale col  piano  mobile forma con una retta fissa, sarà naturalmente
ha poi, come al n. 15, che: Per un moto  piano  o rettilineo l’accelerazione giace costantemente sui piano
piano o rettilineo l’accelerazione giace costantemente sui  piano  o, rispettivamente sulla retta del moto.
eterogeneo pesante è in equilibrio, poggiando sopra un  piano  inclinato scabro, lungo una generatrice normale alla linea
di massima pendenza di cotesto piano. L’inclinazione del  piano  è notevolmente inferiore all’angolo di attrito (radente),
Il momento d' inerzia rispetto ad un  piano  π, cioè la somma dei prodotti delle masse dei punti di S
masse dei punti di S per i quadrati delle loro distanze dal  piano  π.
ancora che, se il sistema considerato S possiede un  piano  di simmetria (n. 13), quando esso si assuma come piano
un piano di simmetria (n. 13), quando esso si assuma come  piano  coordinato, due dei prodotti di inerzia si annullano.
attuabile mediante il rotolamento di una curva solidale col  piano  mobile (rulletta) su di una curva fissa (base).
un punto P, esterno al  piano  dell’area σ, e vicinissimo a σ. Sia O la sua proiezione
d’azione la retta PQ, la quale è tanto meno inclinata sul  piano  di σ, quanto più P è prossimo al piano. La componente
dell’attrazione suddetta, secondo la perpendicolare al  piano  tende perciò a zero quando P si avvicina ad O.
Emisfero omogeneo su  piano  orizzontale privo di attrito. Supponiamo che un emisfero
trovi in equilibrio poggiando, per il suo polo P, sopra un  piano  orizzontale in una posizione generica Q del piano stesso.
sopra un piano orizzontale in una posizione generica Q del  piano  stesso. In queste condizioni l'asse PO dell’emisfero è
- Si dice che un sistema S di punti materiali possiede un  piano  diametrale coniugato ad un’assegnata direzione r (non
parallela ad r passante pel primo, alla stessa distanza dal  piano  π e dalla banda opposta.
C si designa ancora il punto di contatto della sfera col  piano  di appoggio, la condizione di puro rotolamento della sfera
appoggio, la condizione di puro rotolamento della sfera sul  piano  si traduce nella uguaglianza, istante per istante, della
muove nello spazio, la sua proiezione ortogonale P 1, sul  piano  z = 0 risulta animata di un moto piano le cui equazioni
ortogonale P 1, sul piano z = 0 risulta animata di un moto  piano  le cui equazioni sono le due prime (2), cioè
proiezione su quest’asse della velocità di P. E poiché ogni  piano  (fisso) si può assumere come piano z = 0, ogni retta
di P. E poiché ogni piano (fisso) si può assumere come  piano  z = 0, ogni retta (fissa) come asse z, concludiamo che: Se
la velocità della sua proiezione ortogonale su di un  piano  o su di una retta (fissi) quali si vogliano, è data dalla
si vogliano, è data dalla proiezione ortogonale, su quel  piano  o,rispettivamente, su quella retta, della velocità del
quindi il componente di t secondo un  piano  perpendicolare a k. Possiamo renderla espressiva,
renderla espressiva, immaginando di tagliare con questo  piano  la superficie cilindrica, e di designare con l* la
a codesta giacitura) implica che ogni atto di moto rigido  piano  è puramente rotatorio (intorno ad un punto del piano) o
(intorno ad un punto del piano) o traslatorio (sul  piano  stesso).
all’appoggio superiore mediante un bullone. Considerando il  piano  verticale mediano si può ricondursi (in modo rigoroso, se
(in modo rigoroso, se vi è simmetria rispetto al detto  piano  mediano) al caso di un’asta rigida pesante, situata in
mediano) al caso di un’asta rigida pesante, situata in  piano  verticale, fissata in A e poggiata in B ad una
geometricamente, nel "piano" delle fasi, così: l'area del  piano  delle fasi racchiusa entro l'orbita corrispondente all'n mo
mo stato quantico è nh. Ne segue che, se tracciamo, nel  piano  delle fasi, le orbite corrispondenti a tutti gli stati
l'affermazione, osserviamo che ogni atto di moto  piano  (avente il centro istantaneo di rotazione a distanza
risguardare come rotatorio attorno alla perpendicolare al  piano  condotta pel centro istantaneo di rotazione. Ciò posto,
di movimento rotatori (Cap. III, n. 29) il cui asse sta nel  piano  dei due spettanti ai moti componenti. Le intersezioni dei
ai moti componenti. Le intersezioni dei tre assi col  piano  del moto, cioè i centri istantanei, appartengono in
Punto su  piano  orizzontale. - Esperienze del Coulomb. - Per metterci nelle
ad un punto materiale P, appoggiato su di un suolo rigido,  piano  ed orizzontale.
Si vede facilmente che il  piano  osculatore gode di altre proprietà, ciascuna delle quali
servire a definirlo. Così per es., se si considera il  piano  che contiene, oltre alla tangente in P, la direzione della
a P, e poi si avvicinare indefinitamente P 1, a P, il  piano  considerato tende a σ. Basta pensare che, detto t 1, il
che, detto t 1, il vettore tangente unitario in P 1 il  piano  generico da noi considerato è parallelo ai vettori t et 1,
parallelo a t e a e quindi coinciderà necessariamente col  piano  osculatore in P. In modo analogo si vedrebbe che tale piano
piano osculatore in P. In modo analogo si vedrebbe che tale  piano  è altresì il limite dei piani proiettanti dalla tangente in
scopo fissiamo l’attenzione sulle posizioni assunte dal  piano  mobile p sul piano di riferimento π in due diversi istanti
l’attenzione sulle posizioni assunte dal piano mobile p sul  piano  di riferimento π in due diversi istanti quali si vogliano t
t e Δt. Dall’una all’altra di codeste due posizioni il  piano  p sarà passato con un certo moto continuo; ma, ove si
compresi fra t e t + Δt, si può sempre far passare il  piano  p dalla prima alla seconda delle posizioni prefissate con
il teorema di Eulero: Ogni spostamento rigido di un  piano  su se stesso attuabile con una certa rotazione o, in
si constata prendendo come centro di riduzione un punto del  piano  e osservando che i momenti dei singoli vettori del sistema
annulli); poiché il risultante R è invece parallelo a detto  piano  (o in particolare zero) il prodotto scalare M x R è (n. 19)
dalla distanza del punto di applicazione da un certo  piano  fisso, ortogonale alla direzione della forza. Scelto questo
fisso, ortogonale alla direzione della forza. Scelto questo  piano  come piano di riferimento z = 0, le componenti della forza
alla direzione della forza. Scelto questo piano come  piano  di riferimento z = 0, le componenti della forza secondo gli
giacitura fissa, quale si può realizzare costringendo un  piano  P solidale col sistema rigido a muoversi su di un piano π
un piano P solidale col sistema rigido a muoversi su di un  piano  π fisso. Se i piani π e P si assumono come piani di
mantiene costante (in quanto risulta sempre ortogonale al  piano  ξη) cosicché, per le (25) del n. 21, si ha
spazio, l’accelerazione della proiezione del punto su di un  piano  o su di una retta coincide colla proiezione su quel piano
piano o su di una retta coincide colla proiezione su quel  piano  o, rispettivamente, su quella retta dell’accelerazione del
il corpo stesso sarebbe stato idealmente in contatto col  piano  z = 0, si troveranno, anche ad equilibrio stabilito, in un
anche ad equilibrio stabilito, in un medesimo piano. Questo  piano  sarà del resto assai prossimo a z = 0 (restandone alquanto
prendendo l’equazione del  piano  sotto la forma
un moto  piano  la velocità, in quanto è ad ogni istante tangente alla
istante tangente alla traiettoria, giace costantemente nel  piano  del moto: e così per un moto rettilineo la velocità è
questo stesso  piano  l’elica l si proietta manifestamente in l*, e i vettori t
ma di lunghezza sinϑ (dacché l’angolo acuto fra t e il  piano  è costantemente eguale a ϑ).
Un corpo (punto materiale) P di peso p si appoggia sopra un  piano  privo di attrito inclinato di un angolo α sull’orizzonte.
sua estremità un peso q. La carrucola sta al disopra del  piano  inclinato ed è situata nel piano verticale che interseca il
sta al disopra del piano inclinato ed è situata nel  piano  verticale che interseca il primo secondo la linea di
di un segmento orientato AB su di una retta o su di un  piano  il segmento orientato A 1 B 1, che ha per origine e per
ortogonali di A e B rispettivamente sulla retta o sul  piano  considerato, è manifesto che se due segmenti orientati sono
retta (o su rette parallele) come pure su di uno stesso  piano  (o su piani paralleli).
Osservammo già che un tal moto si realizza, imponendo ad un  piano  p, solidale col sistema mobile S, di muoversi su di un
p, solidale col sistema mobile S, di muoversi su di un  piano  fisso. Considerato in S un punto P fuori di p e designata
oltreché costante di lunghezza, ortogonale a π (e al  piano  sovrapposto p), cosicché si muoverà in un piano parallelo a
a π (e al piano sovrapposto p), cosicché si muoverà in un  piano  parallelo a π, descrivendo una traiettoria congruente e
la stessa Legge oraria. Insomma nel moto considerato ogni  piano  parallelo a p (e solidale con S) si muove su se stesso; e
potremo limitarci a studiare i moti rigidi di un solo  piano  su se stesso o moti rigidi piani.
- Il cento O del rettangolo ne è il baricentro. Il  piano  del rettangolo e i due piani perpendicolari ai lati
principali sono le parallele ai lati e la perpendicolare al  piano  del rettangolo.
il centro istantaneo di rotazione è caratterizzato sul  piano  mobile come l’unico punto I che abbia velocità nulla;
che in ogni atto di moto traslatorio tutti i punti del  piano  mobile hanno velocità equipollenti.
fissato un generico  piano  tangente π, immaginiamo di assumerlo come piano coordinato
un generico piano tangente π, immaginiamo di assumerlo come  piano  coordinato x y, prendendo l'asse z orientato verso la parte

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