Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: particelle

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 particelle  costitutive della materia sono di due tipi: particelle
particelle costitutive della materia sono di due tipi:  particelle  cariche di elettricità negativa. o elettroni; particelle
particelle cariche di elettricità negativa. o elettroni;  particelle  cariche positivamente, o nuclei.
 particelle  leggere:
e in tal caso evidentemente è soddisfatta la (83), cioè le  particelle  sono statisticamente indipendenti. E se ognuna delle
sono statisticamente indipendenti. E se ognuna delle  particelle  è in uno stato stazionario, (di indice ), cioè se
dapprima i sistemi con due sole  particelle  uguali (come è, p. es., l'atomo di elio); poi estenderemo
i ragionamenti a sistemi con quante si vogliono  particelle  uguali.
 particelle  pesanti:
tra la vita media dell'elemento, e la velocità delle  particelle  da esso emesse: relazione che era già stata osservata
GEIGER e NUTTALL su tutte le sostanze radioattive emettenti  particelle  .
sifratte: queste soluzioni rappresentano casi in cui le  particelle  non sono statisticamente indipendenti (benchè indipendenti
caso, finora escluso, che le due  particelle  abbiano gli stessi numeri quantici , non dà luogo a
unica autofunzione, che è simmetrica. Quando si tratta di  particelle  che obbediscono al principio di Pauli, questi stati sono
che non solo gli elettroni, ma tutte le  particelle  materiali lanciate in fascio contro un cristallo, danno
molecolare, idrogeno atomico ed elio: anche per tali  particelle  si è confermata la validità della formula (26).
indici non sia identico al gruppo , vale a dire che le due  particelle  siano in stati diversi: allora risulta diversa da , e
abbia un sistema costituito di due  particelle  uguali (immerse in un campo assegnato) e indichiamo
tutte le considerazioni fatte fin qui si sono trattate solo  particelle  soggette a forze derivanti da un potenziale U: il caso,
un potenziale U: il caso, fisicamente assai importante, di  particelle  elettrizzate muoventisi in un campo magnetico non rientra
alterata da queste proprietà dei sistemi contenenti  particelle  identiche. Possiamo chiarire la situazione con un esempio
semplice: si abbia un sistema contenente due  particelle  identiche, ciascuna suscettibile di occupare due stati
la probabilità che una osservazione simultanea di tutte le  particelle  al tempo t dia per le coordinate valori compresi tra e
si tratta di  particelle  con una carica elettrica e, il vettore rappresenta
non corrisponde certamente alle proprietà di nessuna delle  particelle  sperimentalmente osservate.
corrisponde a  particelle  che fossero fatte partire, senza velocità iniziale, da una
inesplicabile, dal punto di vista classico, come delle  particelle  abbiano potuto uscire dal nucleo, possedendo un'energia
tra lunghezza d'onda di De Broglie ed impulso delle  particelle  (v. § 33, p. I).
di trattare il problema più generale di quante si vogliano  particelle  distinte (1) "Distinte" vuol dire che supponiamo che ogni
cioè si possa distinguere dalle altre: se si trattasse di  particelle  identiche (p. es., elettroni) si dovrebbero fare altre
analogamente rappresenta la probabilità di trovare le due  particelle  scambiate. Come si vede, al tempo , con , le due particelle
particelle scambiate. Come si vede, al tempo , con , le due  particelle  si trovano con certezza scambiate, al tempo t sono di nuovo
Trascuriamo le azioni magnetiche tra le  particelle  del sistema le quali sono intimamente legate alle
della statistica di Fermi o di Bose-Einstein per le varie  particelle  elementari al carattere di antisimmetria oppure di
rispetto allo scambio delle coordinate di due delle  particelle  identiche.
questa quantità deve essere uguale al numero medio delle  particelle  che nell'unità di tempo entrano nel volume S attraverso la
il fatto che nessuna particella proviene da destra. Le  particelle  avranno evidentemente la stessa velocità nelle regioni I e
estende poi immediatamente al caso di più  particelle  il ragionamento fatto a pag. 471, per dimostrare che il
la frazione di  particelle  che vengono respinte indietro o riflesse, ovvero la
che significa che tutte le  particelle  sono riflesse. Però la u è diversa da zero anche a destra
generale delle proprietà di simmetria delle autofunzioni di  particelle  è stato fatto coi metodi della teoria dei gruppi da E.
agevolmente come queste peculiarità dei sistemi contenenti  particelle  identiche vengano ad alterare i pesi statistici da
e CONDON, per rendere conto dell'emissione spontanea di  particelle  da parte dei nuclei delle sostanze radioattive.
condizioni (e non agenti tra loro): la densità media delle  particelle  sarà . Perciò in un qualsiasi spazio chiuso S ve ne saranno
casi ordinari (corrispondenti cioè nel modello classico a  particelle  dotate di velocità piccole rispetto a c, sì da potersi
sopra si estende immediatamente a un sistema di N  particelle  distinte: l'operatore hamiltoniano è in tal caso (usando le
classica dell'hamiltoniana di un sistema di N  particelle  in coordinate cartesiane: supponiamo che su di esse
delle forze (2) Trascuriamo le azioni magnetiche tra le  particelle  del sistema le quali sono intimamente legate alle
cioè si possa distinguere dalle altre: se si trattasse di  particelle  identiche (p. es., elettroni) si dovrebbero fare altre
tendere simultaneamente a zero i volumi di tutte le singole  particelle  di C, tende sempre ad una ben determinata posizione limite
legge con cui si son fatti tendere a zero i volumi delle  particelle  di C. Quando sarà assodata questa circostanza, risulterà
al caso delle N  particelle  elementari, diremo che esse sono «statisticamente
P è determinata dalla conoscenza delle Pk. Si noti che le  particelle  possono non essere statisticamente indipendenti, anche se
Metodo. - Sappiamo che  particelle  materiali di grande energia, come le particelle , possono
che particelle materiali di grande energia, come le  particelle  , possono rendersi isolatamente visibili, sia mediante la
eseguita dal RUTHERFORD nel 1911 sul passaggio delle  particelle  a attraverso la materia. Tali particelle (che sono come è
passaggio delle particelle a attraverso la materia. Tali  particelle  (che sono come è noto atomi di elio doppiamente ionizzati,
viene sparpagliato in varie direzioni, provando così che le  particelle  a nell'attraversare la materia vengono deviate, alcune più
Queste deviazioni non possono essere dovute agli urti delle  particelle  a contro gli elettroni contenuti nella sostanza
una massa varie migliaia di volte minore di quella delle  particelle  a, non possono farle deviare sensibilmente. Esse debbono
si devono distribuire nei diversi angoli di deviazione le  particelle  di un fascetto di raggi a, si trova una distribuzione in
in perfetto accordo con quella osservata (eccetto per le  particelle  che arrivano assai vicine al centro del nucleo, per le
generalmente ai fenomeni caratteristici dei sistemi con  particelle  uguali (1) V. W. HEISENBERG, ZS. f. Phys., 3S, (1926) p.
f. Phys., 3S, (1926) p. 411. . Supponiamo perciò che le due  particelle  in questione, pur essendo dinamicamente uguali, siano in
il principio di indeterminazione debba valere anche per le  particelle  materiali, lo si può dedurre logicamente dalla validità del
sono verificate in tutti i fenomeni di interazione tra  particelle  materiali e .fotoni. Difatti, se non valesse il principio
se non valesse il principio di indeterminazione per le  particelle  materiali, si potrebbe approfittare di uno di questi
di potenziale più alta dell'energia che essa possiede. Le  particelle  a del nucleo si comporteranno, qualitativamente, come le
a del nucleo si comporteranno, qualitativamente, come le  particelle  del problema unidimensionale studiato nel § precedente (da
Ciò è in perfetto accordo col fatto sperimentale che le  particelle  emesse da una data sostanza hanno tutte certe energie ben
il sistema consta di  particelle  uguali, e si indicano con le coordinate e i momenti della
positroni: restava però inesplicabile che la massa delle  particelle  positive fosse tanto diversa da quella degli elettroni. Con
Se noi assegnamo, p. es., le coordinate di un sistema di  particelle  in un dato istante, abbiamo già raggiunto una descrizione
Si dirà allora che la misura di tutte le coordinate delle  particelle  costituisce un «gruppo completo di osservazioni» o anche

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