Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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agli assi , si cambia nella matrice che rappresenta  lo  stesso operatore rispetto ai nuovi assi, mediante la
quanto s’è visto al n. 8, coordinando  lo  spostamento all’intervallo di tempo elementare dt, sarà dc
di è anche un asse principale di , cui potremo attribuire  lo  stesso indice, e perciò, dopo eseguita l'osservazione di A
di stato non è alterato da questa nuova osservazione.  Lo  stesso dicasi se si osserva prima B e poi A. Perciò le due
diversa dallo zero; talché, in base alla prima delle (36),  lo  stesso accadrà di e la tensione varierà generalmente lungo
fra le tensioni T A e T B, agli estremi o, ciò che è  lo  stesso, la differenza compatibile coll’equilibrio fra le
traiettoria elicoidale, dato per il n. 52 del Cap. II da è  lo  stesso per tutti i punti del sistema rigido. Invece la
componente di f secondo l'asse coordinato n-esimo. E allora  lo  sviluppo (31, p. II), che si può scrivere vettorialmente
ciò che si poteva del resto ben prevedere, poiché  lo  sviluppo per potenze di ε porta appunto a separare i
che tutte le ellissi corrispondenti allo stesso n avendo  lo  stesso hanno la stessa energia: questa dunque dipende solo
passare al limite, facendo convergere a zero sinα (ciò che  lo  lascia sussistere inalterato, non figurandovi α).
resta soltanto da giustificare l’enunciato b). Ora, se  lo  spostamento effettivo di cui si tratta (considerato, in
attive applicate ad un sistema materiale è in equilibrio,  lo  è pure il sistema costituito dalle stesse forze prese in
come funzione della sola variabile s; e d’altro canto  lo  spostamento elementare
nel piano di quello stabilito al n. 13 del Cap. prec. per  lo  spazio, si dimostra con la stessa considerazione di un moto
 Lo  stesso risultato si troverebbe se — nel caso di una
valore Gr: ciò avviene in particolare per l'energia quando  lo  stato è uno «stato stazionario».
quindi ≤ 0 il lavoro virtuale δL delle varie forze attive,  lo  stesso avviene dopo aggiunte due forze eguali e
non determina completamente l'autofunzione. Tuttavia per  lo  più si prescinde da questa ulteriore arbitrarietà che si
funzione periodica con frequenza cosicchè si potrà scrivere  lo  sviluppo di Fourier
risultati equivalenti a quelli della meccanica ondulatoria.  Lo  mostreremo ora a titolo d'esempio, limitandoci alla prima
 lo  studio meccanico del dato sistema è di importanza.
ma nel far ciò bisognerà tener conto della influenza che  lo  stato di moto ha sul comportamento delle forze interne e
(col significato di tensione attribuito alle Φ )  lo  assicurano per tutte le possibili parti di filo, siano esse
velocità di 72 km. all’ora. Si sa che, applicando i freni,  lo  si può fermare in 20". Ammettendo che il moto del treno,
massa 1 ogni corpuscolo, il cui peso in un dato luogo abbia  lo  stesso valore della locale accelerazione g della gravità.
infatti, a dire che è fisicamente impossibile determinare  lo  stato di un sistema come un punto nello spazio delle fasi;
esclusivamente dal movimento degli elettroni più esterni: e  lo  stesso dicasi per le proprietà ottiche come, p. es., lo
e lo stesso dicasi per le proprietà ottiche come, p. es.,  lo  spettro di emissione o di assorbimento. Gli elettroni più
del nucleo, di cui si parlerà al § 58 p. II), P. es.  lo  ione He+ (Z = 2) presenta una serie detta di Pickering,
passa per uno dei punti P 1, o P 2 ad es. per P 1.  Lo  si riconosce prendendo A coincidente con P 1, e procedendo
che un punto materiale è in equilibrio o che le forze che  lo  sollecitano si fanno equilibrio, quando l’azione
impulsi, sono due modi, altrettanto completi, di definire  lo  stato del sistema, ma non sono equivalenti, poichè le
osservabili che hanno un valore definito nel primo caso non  lo  hanno nel secondo, e viceversa. Si veda anche, a questo
 lo  sviluppo di questo determinante non è altro che la somma di
l'espressione è poi evidentemente antisimmetrica, perchè  lo  scambio di due qualunque delle q, equivalendo allo scambio
o traslatorio (supposto ad es. uniforme) che produce su P  lo  stesso spostamento finale del primo. Se, tenuto fisso t,
o traslatorio, che, in quanto produce su ogni punto A di P  lo  stesso spostamento (infinitesimo) d A del moto effettivo,
tangenziale alla sfera: onde, in condizioni di equilibrio,  lo  stesso accadrà pel momento reattivo che deve essere
l’ufficio di impedire il rotolamento intorno all’asse che  lo  contiene donde il nome di attrito di rotolamento.
hanno la stessa lunghezza, la stessa direzione e  lo  stesso verso; onde, nel caso dei segmenti nulli, si è
di Dirac. Si noti che dalla (273) si ricaverebbe, con  lo  stesso procedimento usato al § 28, la formula (118) per la
 Lo  sviluppo in integrale di Fourier è suscettibile di una
nullo, cioè non comprendente alcun vettore, o, ciò che è  lo  stesso, costituito soltanto da vettori nulli.
può ritener trascurabile il peso della verga, cioè F = 0,  lo  sforzo Φ sarà costante lungo la verga. Più precisamente,
formule che raramente trovano applicazione, essendo per  lo  più sufficienti la prima o la seconda approssimazione per
esercitata dalla sfera sul piano d’appoggio, o (ciò ch’è  lo  stesso) la intensità N della reazione normale offerta dal
di λ, dalla quarta in avanti. Perciò, ove si applichi  lo  sviluppo del Taylor a J si potrà arrestarsi dopo il secondo
la considerazione dell'integrale rispetto ad r (che è  lo  stesso in tutte e tre le formule) non fornisce nessuna
assuma in una data posizione un prefissato valore, ad es.  lo  zero.
più notevole applicazione delle considerazioni precedenti è  lo  sviluppo in integrale di Fourier, che è la naturale
(o nulli)e la X assume andamento oscillatorio (o costante).  Lo  stesso potrà ripetersi per Y e Z. Potremo porre dunque
in quanto sia costretto a restare sopra tale superficie σ,  lo  saranno a fortiori per il caso reale, in cui P è
alle (15) e (17), tranne  lo  scambio materiale di ζ, ζ' in ζ1, ζ'1. Esse sono quindi
equilibrio, quando la forza esterna F si annulla e quindi  lo  sforzo Φ si trasmette inalterato, le componenti intrinseche
corrispondenti alle due orientazioni opposte che può avere  lo  spin), lo stato quantico di ciascuno degli elettroni
alle due orientazioni opposte che può avere lo spin),  lo  stato quantico di ciascuno degli elettroni dell'atomo resta

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