Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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generico P, e quindi ad una generica posizione di l 1 ) è  quella  stessa che si avrebbe qualora Γ fosse solidale con l 1, e
è certo che ogni singola Φ, che non sia nulla, è diretta da  quella  parte di π, verso cui S può ruotare, o, in altre parole, è
ad un tempo; se l'unità scelta per le lunghezze è il metro,  quella  dei tempi il secondo, possiamo assumere come unità di
la direzione normale a σ con una intensità N eguale a  quella  della componente normale di F , e secondo la giacitura
più, in quanto dalla identità delle due velocità discende  quella  dei rispettivi spostamenti elementari, rotolano l'una
ciò resta precisata  quella  parziale indeterminazione di cui si è fatto cenno al § 18,
la meccanica ondulatoria si differenzia nettamente da  quella  classica.
si può adattare tanto alla trattazione ondulatoria che a  quella  con le matrici, come mostreremo nei §§ seguenti.
che l’ascissa di B risulti (algebricamente) maggiore di  quella  di A e lascieremo, dapprima, arbitraria la posizione
secondoché, in quell’istante, la direzione del moto e  quella  della forza formano un angolo acuto od ottuso.
nozione di moto, al pari di  quella  di quiete, è di natura sua relativa: cioè, più
tra la probabilità dei passaggi nel verso positivo e  quella  dei passaggi nel verso negativo. , che la particella
istante una velocità, che per la (33) ha intensità eguale a  quella  della velocità assunta, salendo, nella posizione di ugual
di F sul corrispondente archetto di traiettoria, p. es.  quella  relativa al primo estremo (nelle condizioni di moto di P
ove si convenga che la direzione positiva dell’asse z sia  quella  rivolta verso il basso.
unità fondamentali della Cinematica, l’unità di lunghezza e  quella  di tempo. Fissati per es., metro e secondo, tutte le altre
di più naturale che ammettere che z i sia proporzionale a  quella  porzione del carico totale p, che va a scaricarsi in P i,
delle velocità nei varii punti di S nell’istante è  quella  stessa che si avrebbe se il sistema fosse animato da un
di l, il raggio OP assume tutte le orientazioni. Fissiamo  quella  tale posizione della rulletta, in cui le semirette OP, OΩ
nel loro insieme una figura geometricamente simile a  quella  costituita dalle traiettorie dei punti omologhi di Σ'. 2°.
sistema rigido. Se ω1 è la velocità S intorno ad f ed ω2  quella  di f intorno a p, la velocità angolare ω dell’atto di moto
trovata dal DIRAC, il quale mostrò che le due modifiche —  quella  per la relatività e quella per l'elettrone rotante — si
mostrò che le due modifiche — quella per la relatività e  quella  per l'elettrone rotante — si riducono concettualmente ad
ad hoc. Da questa teoria di Dirac si può poi ricavare  quella  di Pauli come una prima approssimazione non relativistica:
può poi calcolare l'indice di rifrazione μ corrispondente a  quella  lunghezza d'onda.
la rotazione della Terra intorno ad f appare destrorsa,  quella  di f intorno a P sinistrorsa, talché intanto la precessione
meccanica, classica, la quale perciò non è in contrasto con  quella  quantistica, ma ne rappresenta solo un caso limite.
un angolo (rapporto della lunghezza di un arco circolare a  quella  del corrispondente raggio); onde si deduce che una velocità
in base alla (23), con una immediata deduzione analoga a  quella  del n. 8, che durante tutto il moto la variazione subita
un’argomentazione perfettamente analoga a  quella  del n. 10, assicura che se, prefissati ad arbitrio due
delle sue determinazioni in codesto tempuscolo, p. es. a  quella  che le compete nell’istante t.
conserva tanto la sua proiezione nella direzione AO, quanto  quella  in direzione perpendicolare, dobbiamo scrivere invece della
una riga dello spettro quantistico, e precisamente  quella  emessa nel salto dallo stato di numeri quantici allo stato
di accelerazione «l’accelerazione di l m/sec. 2», cioè  quella  di un moto uniformemente accelerato, in cui ad ogni secondo
da noi ricavata (Cap. XIV) come caso limite di  quella  dei sistemi articolati in base ad un ovvio postulato
le direzioni una luce di composizione spettrale diversa da  quella  della luce incidente: p. es. una soluzione di fluoresceina,
al prossimo § da codesto principio. Sarà così giustificata  quella  veduta di indipendenza delle condizioni di equilibrio dalle
dei vettori v 2, v 3, mentre la direzione di v è  quella  della perpendicolare al piano del parallelogramma.
per molte serie delle formule empiriche analoghe a  quella  di Balmer.
sotto l’azione delle tensioni agli estremi. Diremo Φ i·i+1  quella  che si esercita in B i+1, e che, in condizioni di
Poiché d’altra parte la velocità v 0 del polo, al pari di  quella  di ogni altro punto del sistema mobile, si conserva
ad una sola riga, la cui frequenza esattamente uguale a  quella  dello spettro classico, ossia alla frequenza propria
Ne consegue che, a partire da una generica posizione fino a  quella  di equilibrio, il peso del corpo fa un lavoro positivo.
h 1 ammette una interpretazione perfettamente analoga a  quella  data al n. 27, nel caso del cilindro, per il parametro h di
si potranno considerare esattamente determinabili, ma  quella  che ci interessa, cioè la velocità dopo , resterà affetta
complicate. mentre l'energia del quanto incidente è hv e  quella  del quanto diffuso hv': il principio della conservazione
(che abbracciano tra l’altro la teoria delle onde e  quella  del volo), i suoi contributi d’ogni genere all’ingegneria
del sistema, R la forza esercitata da P' su P ed R' = - R  quella  che P esercita su P'. Ora in ogni moto rigido (Cap. III, n.
questo carattere riconosciamo, in particolare, a  quella  speciale categoria di forze, contro le quali, come pocanzi
pure che l'ipotesi dei «quanti di luce» è distinta da  quella  dei quanti di Planck: la prima infatti si riferisce al modo

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