Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: loro

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pei sistemi rigidi, le configurazioni del sistema sono, nel  loro  complesso, le stesse in tutti i successivi istanti, talché
funzioni ω1 e ω2 crescono rapidissimamente al crescere dei  loro  argomenti, si riconosce che la probabilità di ripartizioni
coppie di autofunzioni normalizzate ed ortogonali tra  loro  (oltrechè con le altre autofunzioni) le quali coppie si
solo per l'orientazione reciproca degli spin, e quindi la  loro  differenza di energia sarebbe dovuta solo alle forze
di energia sarebbe dovuta solo alle forze reciproche tra i  loro  momenti magnetici. La ragione è che, nella teoria
energia reciproca tra gli spin, proporzionale al coseno del  loro  angolo: si giustifica così il successo che questa ipotesi
ad imprimere alla nave e al modello velocità che stiano fra  loro  nel rapporto ν, sussisterà la relazione (n 1 = 2, n 2 = -3,
pel teorema del Varignon (n. 31), un sistema equivalente al  loro  risultante applicato in quel punto. Così pure sono
incrementi infinitesimi dq h , dt si intendano legati fra  loro  dalle l' equazioni (6). Risulta di qui che dati t e le q h
e fissato il dt, restano arbitrari e indipendenti fra  loro  soltanto n - l' degli incrementi dq h (cioè tanti quanti
i due vettori v 1, v 2 non sono fra  loro  ortogonali e sono entrambi diversi da zero, v 1 x v 2 è
un centro di riduzione (e quindi per tutti) coincidono i  loro  momenti.
essendo quello dei raggi delle due ruote (si intende, delle  loro  circonferenze primitive).
(v. § 18) e le sono le autofunzioni comuni a tutti i  loro  operatori.
prima particella, con quello della seconda (trascurando la  loro  interazione): questi operatori naturalmente hanno la stessa
punti quali si vogliano P 1, P 2 conservano inalterata la  loro  distanza r, talché, durante tutto il moto, sussiste
a t dei versori fondamentali mobili i, j, k. Esse sono fra  loro  legate da certe tre equazioni vettoriali, che qui ci
fuori dal nucleo di alcuni elementi radioattivi; la  loro  velocità è in genere poco inferiore a quella della luce, e
è in genere poco inferiore a quella della luce, e la  loro  energia è dell'ordine di grandezza di quella che avrebbero
B, C conservano manifestamente il  loro  significato e sono per conseguenza i momenti d’inerzia
si ha anche per gli elettroni interni agli atomi che, con i  loro  movimenti, producono l'emissione della luce.
più vettori applicati concorrenti in un punto equivale al  loro  risultante, applicato in quel punto.
certi N numeri interi. Qualora le Fi non fossero fra  loro  commensurabili, si potrebbe sempre scegliere un τ
è definita la (13)] quando in essa si sostituissero ad le  loro  espressioni (10). In altre parole dovrebbe sussistere la
del moto del punto, con un’unica forza, rappresentata dalla  loro  risultante geometrica, che dicesi forza totale applicata al
che, se essa vale per due matrici , vale anche per il  loro  prodotto. Per dimostrare la (330), osserviamo che da (325)
è nulla la  loro  attrazione complessiva; e basta associare ad ogni elemento
due piani diametrali, il centro di gravità è situato sulla  loro  intersezione; e ancora: Se un sistema ammette più piani
delle masse dei punti del sistema S per i quadrati delle  loro  distanze da P (i cosiddetti momenti polari, già accennati
Sostituendo nelle (10) alle π, χ le  loro  espressioni (11), si ottengono due equazioni lineari
da P O, la IT" dalla perpendicolare ad IP per I. La  loro  intersezione (J nell’enunciato generale del n. 25) è così
possediamo però un mezzo per determinare statisticamente la  loro  distribuzione, e questo mezzo è costituito dalle leggi
questa P rispetto a tutte le variabili meno , per tutto il  loro  campo di variabilità, si ottiene
applicati paralleli e di egual verso è equivalente al  loro  risultante applicato nei punto che divide internamente il
sempre (n. 14) decomporre un vettore generico v secondo le  loro  linee d’azione. Ne consegue che designando con ʎ, μ, ν tre
che le componenti (10) della forza siano, rispetto ai  loro  sette argomenti, funzioni uniformi, finite, continue e
A 2,...,A n, indichiamo ordinatamente con M 1 , M 2,…,M n i  loro  momenti rispetto ad un generico polo P .
di somma, differenza, ecc. con cui si possono combinare tra  loro  le quantità algebriche, ciò che permette di costruire
di una stanza, che in figura rappresenteremo mediante le  loro  sezioni Ox, Oy con un piano di profilo.
vari casi, dai due metodi), si può senz’altro inferirne la  loro  coincidenza completa, risguardandovi ciascuna volta
gomena, gli estremi A e B, allo stesso livello, e la  loro  distanza a (lunghezza del ponte o portata delle gomene
rispetto all’asse y della parabola funicolare, talché le  loro  ascisse sono rispettivamente. Perciò, in base alle
M e di conseguenza le p). Dato il significato di intensità  loro  attribuito, questo doveva necessariamente accadere: ove
1 v 2 cos delle lunghezze dei due vettori per il coseno del  loro  angolo.
A del piano mobile sono, ad ogni istante, ortogonali alle  loro  congiungenti AI col centro istantaneo di rotazione e,
dalle due singole pareti, ma solo affermare che la  loro  azione simultanea assicura l’equilibrio.
d P i dei singoli punti del sistema, e in particolare le  loro  proiezioni d l i sulle linee d’azione delle forze F i ,
per un momento che le intensità Fi di queste siano fra  loro  commensurabili e si abbia precisamente

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