Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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interno od esterno (rispetto alla Terra) secondoché la  sua  traiettoria è interna od esterna a quella della Terra. Sono
direzione e modulo invariati nel tempo (benchè vari la  sua  «fase»).
è un operatore che muta ogni funzione derivabile f(x) nella  sua  derivata. Similmente (per le funzioni di più variabili)
da s) si indichi con ρ il vettore applicato P - O con ρ la  sua  lunghezza. Sarà in primo luogo (n. 68), e varranno le
spazio e nel tempo; onde la Meccanica presuppone, quale  sua  necessaria premessa, la Geometria; e alle idee primitive di
si presenta una difficoltà. Al concetto di forza, per la  sua  stessa origine antropomorfica, desunta da sensazioni
elementare anche il trasporto di un vettore lungo la  sua  linea d ’azione, ossia la sostituzione di un vettore
dalle note formule del moto uniformemente accelerato che la  sua  posizione, dopo trascorso il tempo t, avrà per coordinate
m è la massa di un punto di Σ, a la  sua  accelerazione ed F la forza totale che lo sollecita, e
designando r il raggio dell’emisfero e μ la  sua  densità. Cfr. Tarleton, loco cit. nell’es. 4, p. 16].
modello atomico di Rutherford, per quanto seducente per la  sua  semplicità, porta tuttavia a risultati in pieno disaccordo
un corpo di massa 1, è capace di aumentare di 1 m/s la  sua  velocità.
I'T'tangente ad l). D’altra parte la linea d’azione è, per  sua  definizione, il luogo rispetto ad IT, dei punti M γ in cui
con quello di M nelle varie posizioni di k rispetto ad una  sua  tangente. Il suaccennato scorrimento della stessa k serve
a sfera (piena) esercita in un punto qualunque della  sua  superficie; A quella esercitata dalla stessa massa
quelli che al § 29 abbiamo chiamato « semplici», cioè se la  sua  energia ha un valore ben determinato e quindi la ha la
dP sulla superficie equipotenziale passante per la  sua  posizione iniziale, si ha per la (11); in quanto il
P in ragione diretta della massa dell’elemento e della  sua  distanza da P. Mostrare che il risultante di queste
col metodo delle matrici, i valori che può assumere la  sua  energia.
momento angolare totale è compatibile con la misura della  sua  proiezione su una direzione qualunque, mentre non sono
poi che la velocità v, in quanto la  sua  componente orizzontale per la prima delle (27') è
la p, conserva inalterata, per la costanza di ω1 ed ω2 , la  sua  configurazione, cosicché in particolare risulta costante il
di applicazione di una forza conservativa ritorna alla  sua  posizione di partenza dopo aver descritto entro il campo un
all’attrazione del corpo potenziante quella della  sua  massa totale m, condensata nel baricentro.
determina completamente lo stato del sistema (infatti, la  sua  sarà l'autofunzione dell'equazione di Schrödinger). Se poi,
può dire a priori sul risultato di questa misura è che la  sua  probabilità è distribuita secondo le densità (cioè secondo
sistema olonomo, ad ogni istante e a partire da ogni  sua  configurazione, ammette insieme con ogni suo spostamento
è una quantità priva di interesse fisico, poichè la  sua  definizione stessa presuppone che nell'intervallo
esterna, è in equilibrio, è pure in equilibrio ogni  sua  parte S', quando la si risguardi sollecitata da tutte
non soltanto all’intero sistema S, ma anche ad ogni  sua  parte S', per la quale sia possibile riconoscere le forze
alla circostante campagna, come la risultante della  sua  velocità rispetto al treno, e della simultanea velocità del
nel verso negativo dell'asse x, e si determina la  sua  frequenza v': si ha allora da un ragionamento elementare di
infine che, siccome il derivato (t) è alla  sua  volta una funzione vettoriale di t, si può definire il
M (coordinate) e un ulteriore parametro per fissare la  sua  orientazione intorno ad M.
di 30°, nel momento in cui raggiunge il vertice della  sua  traiettoria ? (T = 165306 kgm.).
l'equazione di SCHRÖDINGER degli stati stazionari, o la  sua  generalizzazione (88). Tale equazione dunque ci appare ora
importanza fondamentale dell'osservabile «energia», e della  sua  proprietà di mantenersi costante.
posizione invariata rispetto agli assi di riferimento, la  sua  velocità relativa v r, e di conseguenza l’accelerazione
ed ha intensità proporzionale alla massa del punto, alla  sua  distanza dall’asse e al quadrato della velocità angolare.
punto sia alla superficie della Terra e indichiamo con λ la  sua  latitudine, con r il raggio terrestre, avremo δ = Rcosλ e
Il fotone diffuso non può lasciar traccia lungo la  sua  traiettoria, ma viene rivelato appena incontra un atomo C
CD di questo è visibile nella fotografia: congiungendo la  sua  origine C con O si ha la direzione in cui è stato diffuso
La tangente OB alla traccia OA, condotta nella  sua  origine, dà la direzione iniziale dell'elettrone di
e un atomo può avvenire che l'elettrone ceda parte della  sua  forza viva all'atomo sotto forma di energia di eccitazione.
senza irradiare, ma cedendo invece all'elettrone la  sua  energia di eccitazione sotto forma di forza viva, e che
legge temporale, secondo cui si muove il dato punto sulla  sua  traiettoria, dicesi equazione oraria del moto; e la curva,
e i tempi, si presenta come grandezza derivata, per la  sua  stessa definizione, ogni velocità: rapporto (o limite di
intersezione della normale colla retta Γ λ J, essendo a  sua  volta J intersezione di PC 1 colla parallela IT" alla
f funzione arbitraria di r e (la  sua  presenza è dovuta al fatto che è un operatore incompleto).
per ogni punto esterno alla crosta K 2, la quale, per la  sua  continuità, resterà valida anche sul contorno esterno; con
particella libera nello spazio e non soggetta a forze: la  sua  più generale potrà ottenersi (v. § 29) come somma di
kf(x, y, ...). Ciò vale, naturalmente, anche se k è a  sua  volta una funzione. In particolare, 1 è un operatore che
appare, oltre il punto P di cui si vuole la velocità, la  sua  proiezione Q sull’asse z, la quale varia, in generale, con
un moto rigido qualsiasi, bisognerà riprendere, in tutta la  sua  generalità, l’equazione geometrica (n. 4)
1) sia esso esterno o interno al corpo potenziante (o sulla  sua  superficie) l’attrazione esercitata su di esso ha per
separata dello spazio ed è come se ciascuno avesse la  sua  individualità: non vi è dunque luogo al fenomeno di
olonomo, esso dicesi anolonomo; e, con riferimento alla  sua  espressione (8'), dicesi omogeneo o no secondo che la

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