Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: filo

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in quiete, vi permangono anche quando al capo libero del  filo  si applichi la trazione ½ τ. Ciò vuoi dire che i vincoli
riconoscere se e sotto quali condizioni il  filo  può trovarsi in equilibrio, notiamo, anzitutto, che per
debba superare un limite prefissato τ0 per non esporre il  filo  a un eccessivo cimento) come si determina la portata limitò
2 sono collegati da un’asta rigida o più in generale da un  filo  flessibile e inestendibile di lunghezza l, il vincolo si
applicate ai singoli elementi materiali ds del  filo  e rappresentabili ciascuna sotto la forma F ds,dove F
parole, come la forza totale agente su di un tratto di  filo  di lunghezza 1. E nel caso generale il vettore F è il
dal vincolo. Similmente due punti collegati da un  filo  flessibile, ma inestendibile, di lunghezza l, ammettono,
ma inestendibile, di lunghezza l, ammettono, quando il  filo  non è teso, ogni possibile spostamento, come se fossero
spostamento, come se fossero liberi; mentre, se il  filo  è teso, sono compatibili col vincolo soltanto gli
per l’anello P posizioni di equilibrio, giacché quando il  filo  è lento, l’anello si può assimilare ad un punto pesante
gomene e dei tiranti, ogni gomena è assimilabile ad un  filo  fissato agli estremi P 1 , P n e sollecitato da pesi
espressione, presa in valore assoluto, misura il tratto di  filo  che, nel considerato spostamento virtuale del sistema, esce
∞1 spostamenti tangenziali. Per due punti collegati da un  filo  flessibile e inestendibile e supposti localizzati a filo
un filo flessibile e inestendibile e supposti localizzati a  filo  teso, sono irreversibili gli spostamenti che avvicinano i
quello di determinare la configurazione di equilibrio di un  filo  materiale omogeneo, sospeso agli estremi in due dati punti
in conclusione il risultato: Un  filo  flessibile e inestendibile (sollecitato da forze in punti
ogni elemento ds di  filo  appoggiato su σ ad un punto materiale in equilibrio su
come a circostanza essenziale, all’attrito offerto al  filo  dalla superficie di appoggio o di avvolgimento: si
tra due pendoli della stessa lunghezza, appesi a uno stesso  filo  orizzontale non troppo teso: questa analogia meccanica ha
 filo  teso sopra una superficie priva d’attrito e soggetto a
le considerazioni del Cap. IX, n. 13; i due tratti di  filo  si presentano allora come raggi vettori focali di una
via approssimata; ma è pur chiaro che il peso proprio del  filo  e l’appoggio sulla carrucola debbono esercitare una qualche
δl i 0. In altre parole possiamo dire che ciascun tratto di  filo  teso fra Pi e Qi si accorcia in senso algebrico δl i,
virtuale del sistema, subisce la lunghezza totale del  filo  compreso fra il capo fissato in Q 1 e l’estremo in Q N
P l (x 1, y 1, z 1) e P 2 (x 2, y 2, z 2) collegati da un  filo  flessibile ed inestendibile di lunghezza l. Invero le
e sufficiente per l’equilibrio di un tratto AB di  filo  flessibile e inestendibile, sollecitato esclusivamente da
A, B siano da banda opposta rispetto al punto più basso del  filo  (ciò che accade certamente quando essi si trovano al
sono ad egual livello, la freccia f, la lunghezza l del  filo  e la massima tensione τ sono definite (in termini del peso
e d’altra parte la costanza della tensione in un tratto di  filo  rettilineo non sollecitato da forze è, come sappiamo (Cfr.
qualvolta (rapporto fra il carico totale sopportato dal  filo  e la componente orizzontale φ della tensione, che non è se
funicolare. In particolare, se sono noti gli estremi del  filo  e il valore della tensione in uno di essi (ciò che fissa la
Un  filo  omogeneo di data lunghezza l è attaccato con una estremità
esperienza quotidiana, non sono olonomi, come ad es. un  filo  completamente flessibile, cioè suscettibile di disporsi
- Date le forze F A ed F B applicate agli estremi di un  filo  AB e la forza unitaria F, che caratterizza una certa
anzitutto che, in condizioni statiche, ogni tratto di  filo  AP, compreso fra A e un generico punto P della funicolare,
di un angolo α sull’orizzonte. Esso è ritenuto da un  filo  che passa nella gola di una carrucola e reca alla sua
principio supposto di poter trascurare il peso proprio del  filo  di fronte alla tensione. Dacché P è il peso per unità di
elettroni con una data velocità consiste (v. fig. 9) in un  filo  metallico arroventato mediante il passaggio di una corrente
degli elettroni di piccola velocità: di fronte al  filo  vi è poi una sottile rete metallica, detta, griglia,
di due estremi A, B allo stesso livello, la lunghezza l del  filo  rimane approssimativamente espressa dalla formula (26),
B i+1 fra P i e P i+1, (nell’ordine scritto), il tratto di  filo  A i B i+1 dovrà trovarsi in equilibrio sotto l’azione delle
È dato un  filo  omogeneo di lunghezza l. Una prima volta, se ne attaccano
es. un punto P, collegato ad un punto fisso O mediante un  filo  flessibile o inestendibile di data lunghezza l, può

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