Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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degenere (1) Esclusa, s'intende, la degenerazione dovuta  allo  spin. , esse devono differire solo per un coefficiente
– Anzitutto osserviamo che tutte le ellissi corrispondenti  allo  stesso n avendo lo stesso hanno la stessa energia: questa
del punto, li applicheremo, nel séguito di questo Cap.,  allo  studio di vari tipi particolari di moti, che si presentano
→ - ∞ la x tende all’infinito col segno di c 1 se c 1 ≠ 0,  allo  zero se c 2 se c 2 = 0; per t → - ∞ tende all’infinito col
t → - ∞ tende all’infinito col segno di c 2, se c 2 ≠ 0,  allo  zero se c 2 = 0. Cioè in generale (per c 1 , c 2 ≠ 0) il
che abbiamo conferito all'asse z, le matrici sono riferite  allo  «schema »: adottando un altro schema (e quindi un altro
fenomeno di scambio è analogo, sotto l'aspetto analitico,  allo  scambio periodico di energia che si verifica tra due
stessa. Supponiamo che quando il volume S si fa tendere  allo  zero, intorno ad un dato suo punto P, il rapporto (3) tenda
sistema solare verso la costellazione di Ercole, in quanto,  allo  stato attuale delle nostre conoscenze, tutto fa ritenere
che corrisponde ad una qualsiasi grandezza relativa  allo  spin si ottiene scrivendo l'espressione classica di questa
sia la divisione in parti del corpo, basta far tendere  allo  zero, con una legge qualsiasi, il volume ΔS di ogni singola
di una funzione di più osservabili X, Y, Z, ... (relative  allo  stesso istante). Se queste sono compatibili tra loro, il
i valori c 0 e c che la curvatura ha in P quando la verga è  allo  stato naturale e, rispettivamente, nelle condizioni di
termica): questi atomi (o molecole), tornando poi  allo  stato fondamentale, emettono sotto forma di radiazione
spettro classico avente gli stessi indici , ma le relative  allo  stato finale anzichè a quello iniziale (o anche, relative
modo che il volume ΔS di ogni singola sua particella tenda  allo  zero: poiché per ipotesi (n. 4) la μ (x, y, z) è
seconda sommatoria, in cui ε è infinitesimo con ΔS, tende  allo  zero qualunque sia la legge con cui tendono a zero i volumi
una progressione geometrica di ragione e perciò tendono  allo  zero; onde risulta giustificato il nome di moto vibratorio
vi si avvicinano molto alle frequenze corrispondenti  allo  stato iniziale, e quindi la frequenza della riga dello
ovvio. Se invece l'autovalore considerato appartiene  allo  spettro continuo, si richiede un procedimento alquanto
quando, tenuto fisso t, si fa tendere Δt  allo  zero, questorapporto incrementale tende ad un vettore
spiccato all’insù. L’apparenza contraria va attribuita  allo  sforzo preliminare necessario per spiccare un tale salto
qualche dato sul suo funzionamento, può ricorrere  allo  studio di un modello in piccolo opportunatamente costruito:
in tal caso la densità superficiale varia proporzionalmente  allo  spessore.
rappresentano le forze esterne F i deve essere equivalente  allo  zero. Di qui si arguisce a priori che quest’ultima
 allo  stato di polarizzazione, poichè il momento elettrico ruota
se si fa tendere τ  allo  zero, la forza (13) tende, in valore assoluto,
oppure di simmetria delle autofunzioni rispetto  allo  scambio delle coordinate di due delle particelle identiche.
definite da un'altra equazione della stessa forma (relativa  allo  stesso intervallo e con le stesse condizioni agli estremi):
levigata. - Applichiamo le equazioni intrinseche (36)  allo  studio della configurazione di equilibrio di un filo
si considera in particolare il caso di due estremi A, B  allo  stesso livello, la lunghezza l del filo rimane
di assi coordinati ortogonali (uno per ogni valore di n),  allo  stesso modo come una terna di versori i, j, k nello spazio
le : otterremo una nuova autofunzione (2, 1) appartenente  allo  stesso autovalore. Essa potrà coincidere (a meno di un
Sia P un punto mobile con velocità costante v, rispetto  allo  stesso riferimento. Si indichi con u il versore P - O. Un
lavoro, perché si trova sempre diretta perpendicolarmente  allo  spostamento. Basta dunque occuparsi del peso. Ora, nel
quella emessa nel salto dallo stato di numeri quantici  allo  stato di numeri . Vediamo ora quale è la frequenza di
le precedenti considerazioni generali  allo  studio del torchio a vite,della bilancia del Quintenz (o
facile trasportare l'esempio  allo  spazio Oxyz, considerando per ogni punto P, di coordinate
trasversali di una corda, facendo corrispondere u  allo  spostamento della corda stessa e la densità di essa a E —
50, e che ha importanza fondamentale. Difatti, riferendosi  allo  schema dei termini rappresentato in fig. 45, essa esprime
(e cioè di cambiare di segno e non di valore) rispetto  allo  scambio delle coordinate di due qualunque delle particelle
al caso in cui l'equazione che definisce le y ha, oltre  allo  spettro continuo tra a e b, anche degli autovalori
gli estremi P 1 e P 5 sono attaccati a due punti fissi,  allo  stesso livello. Le due aste estreme sono eguali e pesano
equazione, ci limitiamo ad osservare che se la verga,  allo  stato naturale, è rettilinea, e viene assoggettata ad una
rispetto alla terna Ωξηζ o, come si suol dire, rispetto  allo  spazio (n. 11); cosicché si tratta di un moto
condotti a dividere gli stati antisimmetrici (rispetto  allo  scambio di tutte le coordinate) in due classi, a seconda
a seconda che sono simmetrici o antisimmetrici rispetto  allo  scambio delle sole coordinate posizionali: i termini
punto P, si conclude che in A la velocità è nulla, cresce  allo  spostarsi di P verso il centro O (moto accelerato),
- (forza attiva + forza di trascinamento). Si arriva quindi  allo  stesso enunciato (Cap. prec., n. 7) della condizione
osservazioni del n. 47, consideriamo una verga AB, che  allo  stato di equilibrio naturale, cioè in assenza di ogni
del sistema di onde » è completamente priva di significato.  Allo  stesso modo, se in un atomo vi sono due elettroni, uno in
e, corrispondentemente, tende in modo opportuno  allo  zero ciascuna forza applicata. Di qui si arguisce che la

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