Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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guerra tra loro, e perpetuanti l'anarchia di credenze,  vera  e sola sorgente della discordia che tormenta socialmente e
avvisino noi ed i Superiori dei propri difetti, questa è  vera  e sincera umiltà. Vi stia ben nell' animo che tutto il
di non ingannare voi stessi, perdendo di vista l' unica  vera  idea e forma dell' Istituto, nato al Calvario e uscito dal
ma per attaccarsi ad una ragione altissima, ed unica  vera  ragione; così ubbidendo ciecamente ai superiori, si
che è propriamente la vita della fede nostra; confondono la  vera  rigenerazione dell' uomo, che viene operata da Cristo in un
perdere la stima dei fratelli per così piccole cose, è una  vera  ignoranza: io voglio che tutti i nostri fratelli sieno in
al nostro Istituto, e non si dà vero sacrificio, non si dà  vera  imitazione di Gesù Cristo, senza di questo. Chi ragiona
da tali imbarazzi, e possiate servire il Signore in una  vera  e intera povertà, e si compia in voi la volontà divina.
dalla carità che eserciteranno fra di loro. Questa è la  vera  perfezione, la più alta perfezione religiosa che si possa
somiglianti. No, mia figlia, non consiste in queste cose la  vera  perfezione, sebbene tali cose possono esser buone ed
[...OMISSIS...] 1.41 La sua cara lettera è un pegno di  vera  cristiana amicizia: uno di quei pegni che non si
lettera di ier l' altro mi è un nuovo caro pegno di quella  vera  cristiana amicizia che mi professate. Vi assicuro per
funeste per le opere della gloria di Dio e per la dottrina  vera  del nostro Signore, state pur certo che non avrei risposto
come di Dio, allora vedrete che talora è mansuetudine e  vera  carità anche il parlar forte, e che il nostro divino
qualche volta può aver luogo la durezza; la quale non è una  vera  durezza, perchè non viene da un cuor duro, ma anzi da un
a suoi proprii Superiori? Dov' è qui, mio caro Arnoldo, la  vera  ubbidienza, quell' altissima virtù che contiene la vera
la vera ubbidienza, quell' altissima virtù che contiene la  vera  soprannaturale sapienza? Avreste forse fatto un somigliante
volere; e non siate giunto a capire qual tesoro infinito di  vera  sapienza si contenga in queste divine virtù. Qual dubbio,
ecco lo studio principale che io aspetto da voi: ecco la  vera  scienza dell' Istituto a cui Iddio si è degnato di
egli è l' umiliarsi incessantemente: nè l' umiliazione è  vera  se non si trasfonde nel fatto. In quale fatto? Nel fatto
nella cara vostra delle cose, che sono ben lontane dalla  vera  sapienza spirituale. Sul detto comune « niuno è buon
nella vita spirituale, toglie la pace, distrugge l' umiltà  vera  dell' anima e vi semina la superbia, diminuisce la stima e
potremo, mia cara signora, attingere quella consolazione  vera  che Ella mi domanda nella sua lettera. Quanti motivi non
alla sponda, è entrata in porto. Ella ha portata seco la  vera  fede, di cui le aveva Iddio fatto dono conducendola alla
convinto che non è il vostro un fervore passeggiero, ma una  vera  vocazione divina; son persuaso, che non avrete più bisogno
politici, di educazione, nell'ordine sociale attuale, è una  vera  ironia. Essi non hanno tempo né mezzi per progredire.
le false religioni, per esempio quelle del paganesimo, e la  vera  religione di Gesù Cristo. Nelle religioni pagane il
di convincervi che la Religione Cristiana Cattolica sia  vera  o falsa, perfetta o imperfetta: si tratta di sapere che
i suoi elementi essenziali. Quando dunque si medita sulla  vera  e compiuta indole della legge civile, allora si perviene ad
le lascia tutte libere, e però è il sistema della  vera  libertà. Ma se invece di questa faccia fraudolenta è la
libertà. Ma se invece di questa faccia fraudolenta è la  vera  e propria faccia del sistema, quella che lo fa conoscere,
credenze ». Ridotto a questa formola più chiara e più  vera  della precedente, svanisce dal perfido sistema la lode che
il matrimonio, il quale non solo da questa, che è l' unica  vera  Religione, si dichiara sacro, ma di più Sacramento. Onde
Onde per tutti quelli che riconoscono questa per la  vera  religione, il matrimonio è assolutamente e non già
gli uomini di legge, non sono punto atti a risolvere la  vera  questione di cui si tratta. Infatti la questione
essi si perdono in tali dispute, non accorgendosi che la  vera  soluzione del problema dipende da un princìpio più elevato
civile. E` anche evidente che una tal legge, se riguarda la  vera  religione, è assolutamente empia; e se riguarda religioni
stranamente falsata, ed è pur necessario restituirle la sua  vera  forma, che non può essere altra che questa: Si ricerca « se
da se stesso arrivare a trovare in qualche modo la libertà  vera  che andiamo cercando. Pure per approfondire e sviluppare
danno luogo a varie interpretazioni delle quali una sola è  vera  e l' altra è falsa. Al nostro tempo non mancano i
società; in ispecie la Religione Cattolica, l' unica  vera  e compiuta, è la grande società fondata da Gesù Cristo, la
anche sotto il ferro, ed ella sola dà al suo seguace la  vera  indipendenza e il coraggio dell' uomo libero. Uno dei più
ammettendo anche l' esterna rivelazione, non presta però  vera  credenza a quella interna divina operazione, non professa
(2). La fede che abbiamo fin qui descritta è bensì una  vera  fede come la chiama il Concilio di Trento, ma non è
dottrina poi che sottostà alla Religione, questa teologia,  vera  o falsa, che è sempre dalla religione supposta, può
creature nuove (3). Non si poteva trovare una parola più  vera  di questa, più acconcia a esprimere l' operazione mirabile
non che dia il sentimento della cosa, ma non dà nè pure una  vera  cognizione della sua natura? Come insomma questi due amori,
nelle sensazioni il corpo, in quanto è sensibile , non è  vera  forma dell' anima, ma solo forma fenomenale, o apparente,
di Dio è quello di vita , la sua essenza è vita. Non è  vera  vita ove non è sentimento. Il sentimento adunque in Dio è
questa comunicazione del Verbo colle anime, come una  vera  inabitazione della seconda divina Persona in noi (2). S.
già solo idealmente, ma per un' operazione reale, per una  vera  percezione della sua sostanza. Usa anco della similitudine
(3) ». Ora la vita è sentimento, e chi nulla sente, non ha  vera  vita: il sentimento è la potenza di percepire l' essere
in che maniera si chiami pane di vita, cioè perchè dà la  vera  vita, la pienezza della vita, che è quanto dire la pienezza
e indi è che la similitudine di Cristo è sommamente  vera  ed espressiva, quasi dicesse: come il Padre dà a me l'
di parole, di segni, e di imagini che non abbiano nessuna  vera  similitudine colla cosa che vogliono esprimere. La parola«
cieco istinto o sentimento; questi toglie e rovescia la  vera  natura dell' uomo e la sua dignità«. Vedesi qui il perpetuo
va avanti e ne tira le conseguenze, supponendo oggimai per  vera  la prima, e non torna indietro ogni passo a riprovarla, ma
le origini recondite, nella facoltà dell' anima, della  vera  religione tra gli uomini rinvenuta«. Qui si dà colpa altrui
quel primo; sicchè non rimane solo una probabilità, ma una  vera  certezza morale pel soprannaturalismo. Una frazione del
ricusino di usare la ragione in discernere la  vera  dalla falsa rivelazione. Ma se vi abbia qualche setta di
di fanatici al dì d' oggi, i quali si appiglino a creder  vera  una religione pel criterio d' un interno furore di
si può prenderla a chiusi occhi, perchè non può essere che  vera  e conforme alla retta ragione, anche ovecchè a noi, come
non potendo essere che l' uomo conosca menomamente la  vera  via e il modo della divina attività col contemplare i
modo onde Iddio percepisce, non distrugge punto nè poco la  vera  subordinazione delle cause in fra loro e la loro temporale
idea dell' essere, il quale luce nelle nostre menti, ha una  vera  similitudine [più] con Dio che colle creature, perchè le
quelle non possono avere con questa luce quella  vera  e propria similitudine che ha colla medesima l' essere
spirito possa conoscere le cose, se non vi ha similitudine  vera  e propria fra le cose e l' idea colla quale il nostro
un passo tolto dal libro intitolato Della cognizione della  vera  vita , per non essere infinito. Vi si dice adunque di Dio
della nostra proposizione: che la grazia nell' uomo è una  vera  imagine di Dio. E veramente l' essere che costituisce la
si può fare in un modo negativo, ma ella non importa una  vera  imagine, appunto perchè è negativa e nulla viene espresso
sussistere stesso di Dio? Certamente perchè una cosa sia  vera  imagine dell' altra, questa imagine deve avere qualche cosa
semplici. Indi è a dire, che non può esistere una  vera  imagine di Dio se questa imagine non sia Dio stesso avendo
cose manifestamente apparisce, che Dio solo può essere  vera  imagine di sè stesso e che a nessuna creatura compete un
anima vi accende in essa il Verbo, che è quanto dire la  vera  imagine di Dio Padre. Egli è per questo, come abbiam
di cui l' uomo si adorna, una partecipazione dell' unica e  vera  imagine della sostanza divina, il Verbo eterno. A queste
ma anco la grazia che rende questa similitudine una  vera  e viva imagine per la partecipazione appunto del Verbo,
prerogativa che al solo Verbo divino si addice, d' essere  vera  imagine di Dio e suggello che impronta la stessa imagine
nè in sè stessa e negli atti suoi trova mai cosa che tenga  vera  e propria similitudine cogli esseri più nobili, cioè cogli
della natura, ma talora si trovano queste due perfezioni in  vera  opposizione fra di loro. Questa verità che può parere assai
E che s' illudono quindi se si persuadono di lavorare alla  vera  grandezza e alla vera perfezione dell' uman genere. E se
se si persuadono di lavorare alla vera grandezza e alla  vera  perfezione dell' uman genere. E se intesi alla perfezione
loro il cristianesimo, che è quanto dire l' unica religione  vera  che fu sempre al mondo. Poichè questa si presentò al mondo
pur nell' atto di esser generati e che consiste in una  vera  macchia dell' anima, come dicono i teologi, non già solo in
o al più la possibilità di una potenza, e non una  vera  potenza. Così io posso concepire in un soggetto
che, come ha definito il Concilio di Trento, ha in sè la  vera  e propria ragione di peccato (1): il che è quanto dire di
quale pure è di fede che toglie dall' uomo tutto ciò che ha  vera  e propria ragion di peccato, come definisce il Tridentino.
ragione irrefragabile ed evidente. E tuttavia non è men  vera  la sentenza di quelli che abbiamo nominati, i quali
per questo che la corruzione originale ha la propria e  vera  ragion di peccato, sicchè l' infezione della persona è ciò
che in questa materia si deva primieramente esaminare la  vera  natura del precetto di amare Iddio. Egli è espresso in
condannata da Pio V: [...OMISSIS...] . Dunque è  vera  la contraria, che la distinzione di un doppio amore,
è non solo la ragione dell' assurdo che ne seguirebbe se  vera  fosse la contraria, cioè che Dio giustissimo punisce le
azione nell' anima è eterno; ed essendo vita eterna, è sola  vera  vita. TERZO. - Essa è esclusa dal consorzio di Gesù Cristo
l' origine dell' anima. Perocchè sebbene noi supponiamo  vera  la preesistenza dei germi, tuttavia questi non sono già per
anima intellettiva. Si consideri ancora che solo supponendo  vera  la nostra sentenza, prende sua forza quella ragione per la
alcuna parte, nè l' abbiano potuto impedire, non può essere  vera  imputazione morale, ma solo una cotal imputazione legale
della trasfusione del peccato. Perocchè una tale unione è  vera  nell' ordine delle idee e non nell' ordine delle realità: e
di Adamo co' suoi figliuoli, e in questa ripongono la  vera  ragione della trasfusione del peccato, dentro ai quali
di questa gran metamorfosi? L' anima sensitiva è pur anima  vera  e propria del feto: or come si potrà ella staccare da lui,
dopo il concepimento, comincerebbe ciò che avesse propria e  vera  ragione di peccato. Conciossiacchè tutto ciò che
vogliasi imaginare, ma non mai cosa che abbia propria e  vera  ragione di peccato. Nè basta il dire, che tale istinto e
è fisica , e perciò non è che in essa stia la propria e  vera  ragione di peccato, ma bensì la ragione istrumentale del
fino che si resta nelle parti basse dell' uomo, non ha  vera  e propria ragion di peccato, nè però peccato si può
sè morale, ma fisica e animale, essendo sola la persona la  vera  e propria sede di ogni bene e di ogni male morale. Sebbene
la sapienza in un senso completo e assoluto, è una  vera  sussistenza , una delle tre persone divine, la quale si
il Verbo che, comunicando sè stesso agli uomini, dà loro la  vera  e sostanziale sapienza, la vita e la immortalità. Egli è
a dire così: [...OMISSIS...] . E di qui è la similitudine  vera  con Dio che si mette nell' uomo per opera della grazia:
come doveva essere a rappresentare vivamente la perpetua e  vera  alleanza, che Cristo e il popolo da lui francato, avrebbe
idolatri ricevevano la notizia dell' unità di Dio e della  vera  religione. Questo consiglio della divina Provvidenza era
staccati dai beni temporali e faceva loro riflettere che  vera  ricchezza è solo il timore di Dio, la vita giusta e il
dovea essere effettiva ed operativa; chè non sarebbe stata  vera  fede alla parola di Dio quella che fosse disubbidiente.
non è vero Giudeo quegli che è tale al di fuori, nè  vera  circoncisione quella« che è al di fuori nella carne;
quale dicono le Scritture ed i Padri, che l' intelligenza  vera  delle Scritture non si ebbe se non quando il Verbo prese
di leggi, stabilì tribunali, e con esso popolo, qual già  vera  e perfetta nazione, rinnovò l' alleanza e costituì l'
una cosa o di una persona che ella si ripeta. Or qual è la  vera  e intrinseca ragione sola adotta dai Concilii di Firenze e
piacimento maggiore. Or io dico di più, che questa sola è  vera  consacrazione: perocchè interiore. Il Verbo stesso prende
non si assolve più in simboli esterni, ma ha per base una  vera  consecrazione. Di qui ugualmente si vedrà perchè S.
vita e si fanno animate, sensitive; in una parola diventano  vera  nostra carne e vero nostro sangue. Ora in un modo
varrebbero a tale intendimento quando non v' avesse una  vera  similitudine fra la nutrizione naturale e la consecrazione,
pane informata dall' anima di Cristo, il che sarebbe una  vera  impanazione (1). I teologi stessi, e fra questi un sommo,
particella, nè pure un elemento il più tenue che non sia  vera  carne di Cristo; nè del vino rimanga un atomo che non sia
nutrizione di cui parliamo siasi cangiata nella  vera  e viva carne di Cristo, egli è cosa manifesta, che il
proveniente da non sapere come accordare insieme una  vera  nutrizione collo stato di un corpo glorioso. Per questo lo
» ma dice che tuttavia quel prendimento di cibo era una  vera  comestione « perocchè Cristo aveva un corpo di tal natura,
è lontanissimo del nostro sistema, e dal concetto di una  vera  soprannaturale nutrizione. E veramente nella nutrizione
senso comune degli uomini. Cominciamo adunque dal porre una  vera  e semplice definizione dell' annichilamento. Definizione
intera dell' essere del pane e del vino. Dunque è una  vera  annichilazione nella opinione difesa dal Bellarmino (2).
si potrà dire ch' ella siasi annichilata? non è ella una  vera  sottigliezza scolastica il dire, che sebbene quella forma
E qui appunto il Bellarmino crede che al concetto di una  vera  conversione e transustanziazione basti che « una cosa
nel sistema nostro, nel qual solo si salva, pare a noi, una  vera  TRANSUSTANZIAZIONE del pane e del vino. E però non è una
se dir non si potesse, in nessuna maniera sarebbe seguìta  vera  e propria transustanziazione. Però io non posso nè pur qui
come articolo di fede, che nella consecrazione segue una  vera  transustanziazione ; non si dee mica credere che la
conversioni non è avvenuto se non 1. l' annichilazione  vera  e reale di uno de' due oggetti; 2. la sostituzione dell'
anche il proprio luogo. Ora niente di ciò forma una  vera  conversione; altrimenti sarebbe conversione e
avvenire in un minimo istante; perocchè si tratta di una  vera  conversione e transustanziazione, di un vero ed unico atto.
e non ne rimane più minuzzolo che sia della Vergine e non  vera  carne del Salvatore. E come ciò? per opera dello Spirito
per una cotale comunicazione della vita, e non per alcuna  vera  distruzione o cessazione di alcun essere. 5. S. Gaudenzio
nè ci sta di aver provato, che il concetto di  vera  transustanziazione non si può avverare tosto che si pone
questo fatto sembrerebbe bensì una conversione, ma niuna  vera  conversione in ciò interverrebbe. Sarebbe un inganno che
ch' egli denomina adduttiva . 2. Ch' egli non dà una  vera  spiegazione della transustanziazione, ma più tosto dà il
altresì se posti i tre principii degli avversari una  vera  transustanziazione sia consentita dalla natura della
corporea. E qui si dee partire da questo principio che una  vera  conversione d' una cosa in un' altra non si dà, se non a
applica al Sacramento Eucaristico. La conversione adunque  vera  e propria non è quella che il Bellarmino chiama
identità di questo tutto: sarebbe impossibile concepire una  vera  e propria conversione. L' impossibilità di questo è
individualità. Mediante la nutrizione adunque nasce una  vera  conversione e transustanziazione del cibo nel corpo nostro
determinate particelle. Quindi se si volesse supporre una  vera  conversione non si potrebbe in alcun modo evitare quell'
dalle specie sono coperti. Perocchè io ho dimostrato che la  vera  grandezza del corpo è quella che viene determinata dal
quella basta a farci concepire un corpo esteso. Dunque alla  vera  essenza del corpo esteso non appartiene che la estensione
obbligato ad accrescere queste forze; perocchè non si dà  vera  obbligazione, se non d' evitare il vero peccato, e il non
usare (9) come di altrettanti mezzi. 29. Tale è dunque la  vera  e propria ragione del peccato, la quale, consistendo in una
l' autorità del Tridentino, che dà la propria e  vera  ragione di peccato all' originale ne' bambini, che è
nell' Antropologia , la sola causa libera ha natura di  vera  causa (2), e che però a niuna persona umana si può
si è fatto, e che si potea non fare? Laonde nel libro Della  vera  e della falsa penitenza, che fu attribuito a S. Agostino,
bajana e giansenistica che: 1. il peccato originale ha  vera  ragion di peccato benchè manchi la libera volontà in colui
il peccato può essere in un individuo umano secondo la  vera  nozione di peccato, e la colpa di questo peccato essere,
dicendo: [...OMISSIS...] , riconosce nell' originale « la  vera  e propria ragion di peccato« » che equivale a dire la forma
e propria ragion di peccato« » che equivale a dire la forma  vera  e propria di peccato. Conviene dunque togliere l' equivoco
modo di concepire, nè è un decreto che stabilisca una  vera  alternativa da parte di Dio: perchè Iddio ben sapeva che
egli non fece un tal decreto sopra una ipotesi, o sopra una  vera  alternativa come accade degli uomini, ma egli avrebbe con
aveva alcun diritto. Il peccato dunque del bambino ha per  vera  causa quel decreto di Dio: e così tornano in campo le
a sproposito quella proposizione condannata in Baio, che la  vera  causa, per la quale la privazione della grazia ne' bambini
apprezza altro che la virtù insegnata da Gesù Cristo; e la  vera  virtù si ricapitola nell' ubbidienza e nella carità. Deh
Non importa: la Religione cattolica è stata provata  vera  per lei; se è provata vera, ella è vera in tutto e non in
è stata provata vera per lei; se è provata vera, ella è  vera  in tutto e non in una sola parte; perchè la Religione
modo il più intimo? Quale assurdo il pensarlo! Dunque era  vera  la loro Fede: dunque erano veri tutti i singoli articoli
vegga una cosa sola, ed è, che « la Religione cattolica è  vera  ». Quando la mente sia persuasa di questa verità generale
in generale, per convincersi bene che questa Religione è  vera  ed al tutto divina; e le suggerirei di cominciare dalle «
compatriotti e tutto intiero il mondo si converta alla  vera  fede, quando è veramente simile a quello che nutriva Mosè
adoperasse ad imprimere nelle menti giovanili qual sia la  vera  misura, onde si dee giudicare le azioni degli uomini
a mettere il vizio in orrore agli uomini, in amore ogni  vera  virtù. Queste cose spianano la via e dispongono l' anima
un' altra ricerca da farsi quella « se si potesse fare una  vera  società di tali vittime ». Primieramente le vittime di
all' ozio, leggieri, mondani, senz' alcuna sodezza di  vera  virtù! Privi della coscienza della propria dignità, senza
Di poi è necessario che produciate in voi stesso una  vera  compunzione dei falli passati e risoluzioni più forti d'
prima alla dolcissima sua lettera piena de' sensi della più  vera  cristiana amicizia, ricevuta anche tardi, per diverse
e infiorato, e illuminato dal brillantissimo lume della  vera  vita. Coraggio adunque, mio carissimo, all' opera, all'
senza rifletter bene a ciò che gli è comandato, e alla  vera  intenzione di chi comanda, l' eseguisca, ma di mala grazia,
studiosi e seguaci della caritatevole verità e della  vera  carità. E la lettera delle Reverenze vostre è di tutto ciò
lettera che m' aspettava dal mio caro Setti. La lessi con  vera  consolazione: specialmente mi consolò il vedere, che la
buono e santo, quell' attacco vi pregiudicherebbe alla  vera  perfezione dello spirito. E sapete che cosa ne potrebbe
educazione umana l' unità; ed è perciò che l' idea della  vera  educazione umana è germinata, si può dire, e fiorita al
ella presta il primo, unico e sommo esempio di ogni altra  vera  Educazione: cioè qualunque educazione in cui qualche
e raggiunge quant' è più possibile strettamente; sicchè la  vera  e cristiana idea di una enciclopedia, se con questo greco
della materia, sembra anzi un gioco d' imaginazione che  vera  realtà quell' universo morale, la cui natura è tutta
questo spirito del cristianesimo, che è quello dell' unica  vera  grandezza, vi potrà tenere intero dominio, se il carico
primi anni della quinta che contemplasse la Religion come  vera  , presentandola col corredo delle sue prove, non tanto per
spiega quella non so quale incredibile riverenza, anzi pure  vera  superstizione, che al tempo del risorgimento delle lettere
saggio ed intelligente, una gente grande » » (2). Tale è la  vera  grandezza de' Principi e delle Nazioni. Come la giustizia è
e sì in particolare di quella d' insegnare; e alla libertà  vera  sostituiscono una libertà bastarda d' insegnare tutto ciò
in tutto ciò qualche cosa che possa essere o contrario alla  vera  dottrina di cui essa sola conserva intemerato il deposito,
sia impedito l' esercizio, nel che consiste unicamente la  vera  libertà; 4 Qualora un Governo civile indipendentemente e
istituzioni di natura grandemente diverse. Il Comune è una  vera  società di persone, che convivono intimamente unite sul
de' padri di famiglia. Che se la rappresentazione fosse  vera  ed effettiva questo diritto non avrebbe altri limiti che i
non che a questa distruzione, secondo S. Paolo, succede la  vera  salute: [...OMISSIS...] . Ecco l' albero nuovo dell'
o nulla. La compiutezza è il carattere che distingue la  vera  morale dalla falsa, la pretesa morale del mondo dalla
parte de' suoi diritti divini: quest' è l' origine della  vera  lotta tra il potere civile e l' ecclesiastico, poichè ogni
si potrà dire, che il popolo abbia dal Governo una  vera  guarentigia, che sarà insegnata nelle pubbliche scuole una
- Autorità della Chiesa (1) - Non si dà mai collisione  vera  tra essa e la Ragione - collisioni apparenti. - E` lo
da qualunque fonte all' uomo comunicata. - Non impedisce la  vera  libertà del filosofare. - Vantaggio, che ritrae dall'
il buon metodo e di tenerlo costantemente, ecc. non lede la  vera  libertà del pensare - Mettere gli uomini sulla via della
principio alla fine di un discorso, e questa debba esser  vera  e propria per fissare la cosa; tuttavia, come dicevo, non è
in queste parole « segui il lume della ragione », sebben  vera  e propria, era la più imperfetta di tutte, la quale
esprime l' essenza della cosa (1). Questa proposizione è  vera  secondo me in tutta l' estensione dei termini, purchè si
se non per una certa similitudine che ha colla cognizione  vera  (si mostri brevemente quanto sia incomoda e antifilosofica
sincera del cuore, un vero amore della verità santa, e una  vera  indifferenza a tutte le altre cose, ci rendono facile udire
che facciate sentire alle fanciulle un dispiacere da  vera  sorella, non già amaro nè ostinato, ma dolce e facile a
di tutte. E` grande e bella ed utilissima cosa mostrare  vera  stima a tutti. Faceva così s. Paolo coi fedeli.
Questa è la cosa che più rileva. Questo dà la misura  vera  di esso cibo. Tanto se ne mangi, quanto si ha forza di
istruzione. Oh! quanto poco si sente la dignità e la  vera  dolcezza della nostra professione! Noi cristiani siamo di
arriva a torseli tutti?), sopportandosi scambievolmente con  vera  carità ed indulgenza. Tolti via questi quattro vizi, e
a esprimermi meglio, ci farebbe accostare e disporre alla  vera  incorporazione che pel battesimo si fa. Il battesimo
che aveano col nostro Signore! Oh santissima dimestichezza,  vera  fratellanza con questo amabile Dio, in cui il maestro, il
Dio, la verità vien meno, manca un principal distintivo di  vera  adorazione. Ma colui che prega Iddio in ispirito , cioè col
noi immedesimandosi: per cui questo convito chiamossi con  vera  ragione: « Principio in noi della divina sostanza » (3). Oh
egiziane dovizie servirono, per comando del Signore, alla  vera  religione degli Ebrei. Rispetto all' uomo: quanto egli è
egualmente venerabile e ricco quel luogo, dove abita la  vera  ricchezza, il Signore. Con quegli ornamenti adunque Madre
presente? come vi potrà dare questa sicuro segnale d' una  vera  e fraterna amicizia? Caro fratello, e in che altro si
che appunto sono fuori della Chiesa, sono staccati dalla  vera  unità, il declamare eccessivamente contro i tempi nostri, e
da me formato allora, che però conosco essere stata una  vera  temerità lo scriverlo da me privo d' ogni lume e di ogni
al cimento, se non dopo le più replicate prove di  vera  umiltà ed abbiezione di se stesse? Ella replica, che a
erba) sta nella classe mezzana. D' altra parte questa bontà  vera  io non posso attribuirla che agli ottimi semi posti in
che una lettera; ma mi perdoni, se con un amico di sì  vera  religione come Lei, io trovo diletto grandissimo a
ciechi negli occhi dello spirito, che non vedrebbero la  vera  felicità, e privi della vera vita interiore. Perciò, certo
spirito, che non vedrebbero la vera felicità, e privi della  vera  vita interiore. Perciò, certo delle misericordie che il
sieno appagati tutti i nostri voti. E` la via questa della  vera  tranquillità e della vera fermezza in tutto ciò che si
voti. E` la via questa della vera tranquillità e della  vera  fermezza in tutto ciò che si opera. Per carità raccomandate
varrebbe senza la grazia del Signore, da cui viene la  vera  fortezza. A Dio. Tanti miei complimenti in casa Patrizi, ed
armoniosamente in un corpo, purchè però abbiano per fine la  vera  gloria di Dio e la carità. Meditando questi principii voi,
che è poi l' unica cosa importante! Oh qui sta il tutto! La  vera  sapienza è in quel piccolo e semplice libro che si chiama
come veramente una società religiosa; giacchè la  vera  natura di questa società è quella di essere una società
fitto nell' animo, che dove si mettesse fra gli Italiani  vera  concordia, stima reciproca, interesse de' scambievoli
crescere, per mio avviso, con istabilità e perfezione e con  vera  utilità del genere umano, se non dalla radice divina del
Ella così vuole, Le aggiungerò liberamente, che, per la più  vera  amicizia che Le professo, La scongiuro a non fare a Dio il
diamo tutti i nostri pensieri, per procedere con  vera  maturità e sicurezza. V' abbraccio tenerissimamente nel
a chi la vuole questa grazia, a chi la domanda, a chi con  vera  semplicità cerca di conoscere se stesso, cerca di conoscere
non vi è altro, mio caro signor Phillipps, che ci possa dar  vera  e soda e inesausta consolazione, se non il vivere
e carità senza fine, sopportando i loro difetti con  vera  longanimità e pazienza, non volendoli far correre più che
alla sola confutazione, ma di estendermi a stabilire la  vera  dottrina, colla luce della quale le dottrine erronee cadono
La cosa riesce in pratica mirabilissimamente; ed è una  vera  consolazione a vedere la letizia di tutti i miei compagni,
solo con illimitata sommessione, ma ancora con amore e con  vera  spirituale allegrezza. Perocchè considerando che il nostro
che molti per puro zelo del bene e per un sentimento di  vera  carità si facciano promotori di quest' opera, e uno di
appartengono ai protestanti, non sieno già effetti di una  vera  carità cristiana, ma piuttosto del sottile egoismo e della
direzione, mio caro, consiste una bellissima occasione di  vera  virtù, e una prova a vedere se siamo sì o no veramente
che fa, anche di più austero, non prova in lui punto una  vera  mortificazione, che dee sempre essere radicata nella
Non bastava però questo a restituire agli universali una  vera  esistenza, perchè una cosa di cui si cangia la natura, non
altro principio erroneo, quello che ci possa essere in Dio  vera  composizione, come accadrebbe se Dio fosse Dio per la sua
, non idee. E in questo sistema soltanto è possibile una  vera  creazione che trae dal nulla il mondo reale. Ma se le idee
(2), che fa perdere affatto agl' Italiani la traccia della  vera  politica; 4 il diritto politico ecclesiastico ; e sotto il
sè medesimo. Nè manco si può aspettare di conoscere la sua  vera  mente dai libri popolari , poichè gli antichi filosofi non
. Così distingue questa mente di cui parla e che è sola  vera  mente, dal senso. E quanto sia distinta da questo, risulta
tale è il principio di contraddizione: « che d' ogni cosa è  vera  l' affermazione o la negazione ». I primi non hanno nè vero
è questo: « D' ogni cosa è necessario che sia  vera  o l' affermazione o la negazione ». Su questo principio
ciò, di cui è vera, suppone che la ragione resti, e diventi  vera  o falsa, secondo che l' uomo l' applica all' ente a cui
a cui appartiene o a un altro, e in quanto resta ella è  vera  del secondo genere di verità, cioè degl' incomposti. Questa
cioè degl' incomposti. Questa ragione poi, che è sempre  vera  in sè, ma di cui l' applicazione può essere falsa o vera, è
e secondo la forma di predicazione « « d' ogni ente è  vera  o l' affermazione o la negazione » »: 3 da questo vengono
apparisce come in un continuo moto e trascorrimento, una  vera  esistenza, concedendogli un' esistenza solamente
cui non appartiene, come confessa Aristotele, l' esistenza  vera  della cosa, ma l' apparente e fenomenale; all' incontro l'
lascia un essere fenomenale, a questi attribuisce una  vera  e non fenomenale esistenza. Posto dunque che le nature
reali per modo che non ponevano tra le une e le altre una  vera  comunicazione, e dicevano, che « « la generazione (i
e più per confonderli che per convincerli e dare la  vera  soluzione delle difficoltà, li tirava ad accordare, che l'
colle quali significa in più modi lo stesso concetto. La  vera  discrepanza dunque tra Platone ed Aristotele non consiste
che egli fa posteriori. E tuttavia rimane ancora una  vera  discrepanza tra Aristotele e Platone, e un dissidio
[...OMISSIS...] secondo il greco proverbio. Ed ecco la  vera  ragione dello aver Platone ridotta la filosofia alla
e si esercita nel debito modo, nasce l' opinione  vera  e la fede vera . Dove si vede che Platone qui non parla più
esercita nel debito modo, nasce l' opinione vera e la fede  vera  . Dove si vede che Platone qui non parla più del suo mito
delle sensazioni non faccia che ricordarsi, le dà una  vera  potenza di procacciarsi nuove cognizioni e di ragionare.
la dottrina di Platone che l' essenza sofferisse qualche  vera  modificazione dall' anima, quand' ella è anzi «aei kata
verità, o certo di tutte le cose è la più simile e la più  vera  » » (3). Delle quali parole, le prime, cioè che la mente
ad ogni modo prese questa via non giungendo a discernere la  vera  distinzione tra la specie , che solo alla mente appartiene,
esempio la frizione; allora eseguendosi questa, comincia la  vera  produzione della sanità, [...OMISSIS...] . Ora se questa
impiegheremo non riuscirà certamente perduto. Si dà dunque  vera  distinzione tra l' essere ideale e l' essere reale? La
cosa assai più eccellente, più grande, più consistente, più  vera  dello stesso essere reale. Ed anche qui prendiamo a nostri
noi stessi involga qualche cosa di vero, senza però che sia  vera  ed efficace l' obbiezione. E` vero che per affermare l'
al contrario, quando non le intuisce non le distrugge: se è  vera  la prima proposizione, deve essere vera anche questa
le distrugge: se è vera la prima proposizione, deve essere  vera  anche questa seconda - . Ma egli può intuirle e non
si contiene nel vostro cervello, e che però non sarà mai la  vera  Firenze; e se la prenderete per la vera Firenze, e la
non sarà mai la vera Firenze; e se la prenderete per la  vera  Firenze, e la vorrete far creder tale a quelli con cui
dicevate pur ora che per mezzo delle immagini pensate alla  vera  Firenze qual' ella è in realtà, non nella mente nostra, ma
alle sole immagini di Firenze, o che va a terminare alla  vera  e reale Firenze; scegliete dunque come vi piace - Come
Se per mezzo delle immagini di Firenze voi pensate alla  vera  Firenze, egli è necessario che si avverino più condizioni:
sì, sussiste; delle due proposizioni possibili è  vera  l' affermativa e non la negativa. L' affermazione dunque è
più: essa è una cognizione, certo limitata, ma non meno  vera  per questo. Vogliamo vederlo? Interroghiamo i nostri
essa non sia cognizione, o sia falsa, ma ella è nondimeno  vera  nel suo genere; e la questione unica che si può fare
prendiamo per quello che è non si dà errore, ed oltre esser  vera  quella cognizione nostra, ella ci è anche utile e
non è altro che Religione, l' unica Religione, la sola  vera  Religione, e che perciò appunto Iddio essendo l' uomo e
ne' suoi principj, e ce la dà come un eccellente sistema di  vera  filosofia, tutte le conseguenze pratiche che da essa
il quale però non è Dio, perchè Iddio non è un' idea, ma è  vera  sussistenza, viva, intelligente ed intelligibile per se
diviene bentosto nel linguaggio del Gioberti una  vera  similitudine mediante « « la sintesi dell' atto creativo »
che fra Iddio e le creature non possa passare alcuna  vera  similitudine, nè avervi alcun genere comune. Questa sua
per altro che s' attribuisce ad Aristotele, se pur è  vera  (1), si potrebbe spiegare così, che, dipendendo la qualità
essi, prosegue così: [...OMISSIS...] . Dove si trova la  vera  spiegazione del perchè Platone chiamava la materia ideale «
essi medesimi, lo suppongono; onde il principio, la base  vera  del sistema rimane sempre fuori del sistema; il che toglie
stesso! Ci ha dunque abuso di speculazione per mancanza di  vera  e compiuta speculazione. Finalmente stimo di non dover
enti razionali . Ora Aristotele non pervenne a conoscere la  vera  generazione degli enti razionali, nè seppe accuratamente
dal giudicare, il Kant si sarebbe potuto sollevare alla  vera  teoria dell' umana intelligenza. Ma, invece di ricercare le
fu presa dallo Stagirita come fosse anch' essa entità  vera  a parte sui; laddove Kant, eguale ad Aristotele nel tenere
tenere le due parti confuse, prese anche la parte, che era  vera  entità a parte sui , per cosa soggettiva, razionale, dalla
entità sensibili; 4 Che la sola intelligenza perciò ha  vera  virtù oggettiva, cioè ella sola è la facoltà di farci
una falsa strada, e gli impedì interamente di conoscere la  vera  natura oggettiva de' concetti, e dell' intuizione che fa di
mancare il più, qual è il positivo dell' ente, ossia la sua  vera  realità sentimentale. Ancora, le tre categorie di relazione
non sperimentale, quasichè avere coscienza non fosse una  vera  sperienza. E quest' errore, insieme col vocabolo male
non coscienza, ch' egli suppone esistere anteriormente alla  vera  coscienza che è coscienza empirica; dico la coscienza
di cui ci occasiona l' idea; idea che ci è data, come da  vera  causa, dall' intuizione dell' essere, e dal riferirlo che
II L' Io puro di Fichte non può esser libero , perchè la  vera  libertà è una dote propria della volontà , e la volontà non
verbo primitivo sotto il nome d' intuizione, invece d' una  vera  intuizione diede all' uomo quello che è proprio di Dio, nel
difettoso, cioè povero, e inefficace a guidar l' uomo alla  vera  scienza, venendogli recisi i nervi dal primo errore che l'
Il che ben dimostra altresì quanto sieno alieni dalla  vera  ubbidienza alle leggi della Chiesa. Perocchè quante volte i
del senso delle parole. Ecco qual è la differenza  vera  e primaria tra la voce contrario e la voce contraddittorio
di Bajo, talora significa un libero7positivo , un atto,  vera  causa dell' azione peccaminosa [...OMISSIS...] ; e talora
libero. Perduta dunque di vista la distinzione tra la parte  vera  e la parte falsa insieme tramischiata dice, che il Rosmini
da cui fu liberamente il primo fallo commesso, cagione  vera  di tutto il resto. Illustriamo l' una e l' altra risposta
dev' esser vero PECCATO; poi passa a provare che dee esser  vera  COLPA; e che tal non sarebbe con quella definizione.
tra gli altri argomenti moltissimi convincer possono della  vera  mente di S. Agostino, a cui s' attiene la sede Apostolica,
dell' uomo vestito e dell' uomo nudo; ma importa una  vera  e grande differenza di forze morali nella volontà tra l'
in causa ed anche in actu . [...OMISSIS...] . Se fosse  vera  la sentenza di questo autore, avremmo qui de' peccati
tende a stabilire una dottrina erronea sullo scredito della  vera  (2). I teologi razionalisti per far prevalere il loro
che ad essa natural sapienza conseguitano fu la cagion  vera  di quegli errori che difesi ostinatamente (1) dovettero pur
altrove, e abbiamo detto che i corpi prendono la loro  vera  individualità dallo spirito a cui sono termine, ma non l'
l' individualità, che ha per fondamento il continuo, non è  vera  individualità, perchè non dà all' ente propria unità,
dello stesso recipiente, cioè dall' anima, che ne è la  vera  causa efficiente, quando gli agenti da lei diversi non sono
insieme, e istituisca altresì per venirne a capo una  vera  proporzione geometrica? Immaginiamo che dalla nostra
come lo considerò Brown; anzi deve in lui riporsi la  vera  causa della stessa eccitabilità extra7soggettiva, che agli
attività animale e quelle dell' attività materiale è ella  vera  o solo apparente? esiste realmente una lotta? trattasi di
i movimenti in questo suo termine provocati; di che la  vera  causa efficiente della sensazione non sono i movimenti, ma
si debbono attribuire al principio sensitivo, come a loro  vera  causa. Broussais, e i suoi discepoli Caignon e Guémont, che
del principio sensitivo, e che perciò questa ne è la  vera  causa. Se i medici non sono ancora pervenuti a cogliere una
del dolore simpatico, ivi non finisca, ma si rifletta alla  vera  sede della primitiva irritazione. Il che potranno decidere
alla grandezza ed intensità dello stimolo. Dunque cagione  vera  dei morbi non è l' eccesso, ma l' inopportunità dello
intestini, apparisce, secondo che sembra a noi, la  vera  ragione per la quale i medici, legati al sistema dell'
si considera il fenomeno che dal lato passivo; laddove la  vera  ragione che lo illustra non si trova che considerandolo dal
che dimostra la difficoltà di determinare quale sia la  vera  natura ed efficacia dei rimedi. Vedo, a ragion d' esempio,
produrre l' effetto dello stupore, manifesti allora la sua  vera  proprietà stimolante? Ed anche se, data ad alte dosi, la
lo scopo che vuole ottenere, qual è quello di giungere alla  vera  scienza medica. Così s' avranno dei medici non empirici,
e dilatabili all' afflusso del sangue? In questo caso la  vera  cagione, tanto dell' attività maggiore presa dal cuore e
che fa sì che il sangue non si arresti nel suo corso? La  vera  e prima cagione, come abbiamo già accennato, è l' istinto
a parti organicamente continue, sia finalmente per una  vera  simpatia (1). Nel qual caso anche la parte che partecipa
conciliazione ed unione prepara la perfezione dell' unica  vera  scienza dell' uomo. Le cose toccate in quest' opera,
»; la quale io stimo che sia la più naturale, e la  vera  spiegazione dei numeri di Pitagora. Dichiarerò meglio la
sono numeri. Ciò che mi convince questa dover essere la  vera  interpretazione dei numeri pitagorici, si è l' osservare
e sono i veri elementi, il vero fuoco, il vero aere, la  vera  acqua, la vera terra, di cui i primi non sono che
elementi, il vero fuoco, il vero aere, la vera acqua, la  vera  terra, di cui i primi non sono che somiglianze sfuggevoli.
qualche addentellato a cui continuare l' edifizio, qualche  vera  traccia del loro proprio sistema. II) Che l' antichità
da sè e di opposto a sè, qualunque cosa poi ella sia (1).  Vera  equazione fra l' Io e il Non7Io non si potrà far mai, se
è quel luogo in cui il nostro filosofo più s' avvicina alla  vera  teoria dell' origine delle idee, perchè parla di un
di un punto di storia filosofica poco conosciuto; ed è la  vera  origine della celeberrima questione dei Reali e dei
indivise essendo nel Verbo, e solo così indivise danno la  vera  notizia del Verbo stesso. Nè manca alcunchè all'
analogico e traslato, non è vita in senso proprio, non è  vera  vita. La vita dunque in senso proprio e completo è il
della vita, non solo animale e intellettiva, ma di quella  vera  vita che era nel Verbo. Ma se quel primo uomo era anima
egli anche la domandi, essendo l' orazione il segno della  vera  volontà cristiana, e domandata gli avviene. Ma non tutti
confini senza por mente all' elemento morale, dove la  vera  grandezza consiste; e quindi senza bisogno d' umiliarsi e
non basti una castità apparente, un esterno decoro, ma una  vera  castità che rifugge da ogni immondezza, non solo negli
doveva in sè accogliere tutta la grandezza morale che è la  vera  e compiuta grandezza, ciò che non aveva inteso l' uomo
un solo Cristo in tutti essi è il vero sacrificatore e la  vera  vittima sacrificata. Il perchè niuno può essere sacerdote
intellettiva ed una individualità, sebbene non una  vera  vita nel senso che noi crediamo proprio di questa parola.
da questa vita alla futura è dunque per costoro una  vera  risurrezione, e però s' adempie nel Nuovo Testamento, colla
E veramente l' uomo non ha altra fortezza nè altra  vera  vita che quella che gli viene da Cristo, dall' essere
che dee presiedere a tali sensi: quindi Cristo, nostra  vera  vita, è nascosto al presente in Dio, alla cui destra egli
più ne capiscono che la lettera, la quale non è cognizione  vera  del mistero stesso, nè soprannaturale. Il che spiega l'
Dei, di maniera che il cangiamento che succederà sarà una  vera  rivelazione, secondo l' etimologia della parola, un vedere
d' essere sostanza del pane e del vino, ed è divenuta  vera  carne e vero sangue di Cristo, quando Cristo la rese
vi fo osservare, se vi darete alla pratica di una  vera  e sincera e lieta umiltà ; oh allora svaniranno tutte
umile, e sopra tutto la cognizione soprannaturale della  vera  e assoluta sapienza, verso alla quale tutto quello che noi
adduce seco, quasi suo luminoso corteggio, i gaudi della  vera  felicità. Gli istinti soggiaciono alla volontà umana, la
della rivoluzione è ben lontano da corrispondere alla  vera  soluzione del problema sociale, cioè di dare guarentigie
ma specialmente per li proprietarŒ che si costituisca una  vera  società civile senza esclusione di persona, nella quale
una parte della equità; mentre è coll' animo cioè con una  vera  volontà che essi sono obbligati di seguirla tutta. Se
di essi ragione. Egli è evidente che questa è la cagione  vera  o pure il pretesto di tutte le ribellioni: queste nascono
di quelle due specie di ricchezza mobiliare, sieno in una  vera  dipendenza di fatto dall' arbitrio dei possessori di
modo di parlare manifesta la mancanza dei principŒ di una  vera  politica, se non forse dei principŒ di qualunque politica.
si sono più avvicinati di tutti gli altri a conoscere la  vera  teoria della società civile. Prova ne sia la bilancia
famiglia. Questo politico sarebbe stato in caso di dare la  vera  idea della società civile, se non si fosse limitato a
Certamente; se la proprietà sulle terre feudali fosse stata  vera  e non finta dalla legge, ma come dicevamo il re non aveva
della nazione: senza che per questo egli acquistasse una  vera  proprietà sui beni della medesima. Ma si vuole una prova
nazione non ha mai creduto che i suoi principi avessero una  vera  proprietà sui terreni? basta osservare che una porzione di
diversi: e solamente nel primo caso si parla di una  vera  proprietà; mentre negli altri casi con questo nome di
feudale, e nascer da quella una costituzione più  vera  e più moderata. Dopo avere Blackstone parlato delle
di fare essi stessi il giudicio: e perciò se hanno una  vera  volontà di farlo retto (che altramente sarebbono tiranni)
e l' importanza degli interessi? Questa osservazione è sì  vera  che renderebbe inesplicabile come mai gli uomini, che hanno
adduce seco, quasi suo luminoso corteggio, i gaudi della  vera  felicità. Gli istinti soggiaciono alla volontà umana, la
della rivoluzione è ben lontano da corrispondere alla  vera  soluzione del problema sociale, cioè di dare guarentigie
ma specialmente per li proprietarŒ che si costituisca una  vera  società civile senza esclusione di persona, nella quale
una parte della equità; mentre è coll' animo cioè con una  vera  volontà che essi sono obbligati di seguirla tutta. Se
di essi ragione. Egli è evidente che questa è la cagione  vera  o pure il pretesto di tutte le ribellioni: queste nascono
di quelle due specie di ricchezza mobiliare, sieno in una  vera  dipendenza di fatto dall' arbitrio dei possessori di
modo di parlare manifesta la mancanza dei principŒ di una  vera  politica, se non forse dei principŒ di qualunque politica.
si sono più avvicinati di tutti gli altri a conoscere la  vera  teoria della società civile. Prova ne sia la bilancia
famiglia. Questo politico sarebbe stato in caso di dare la  vera  idea della società civile, se non si fosse limitato a
Certamente; se la proprietà sulle terre feudali fosse stata  vera  e non finta dalla legge, ma come dicevamo il re non aveva
della nazione: senza che per questo egli acquistasse una  vera  proprietà sui beni della medesima. Ma si vuole una prova
nazione non ha mai creduto che i suoi principi avessero una  vera  proprietà sui terreni? basta osservare che una porzione di
diversi: e solamente nel primo caso si parla di una  vera  proprietà; mentre negli altri casi con questo nome di
feudale, e nascer da quella una costituzione più  vera  e più moderata. Dopo avere Blackstone parlato delle
di fare essi stessi il giudicio: e perciò se hanno una  vera  volontà di farlo retto (che altramente sarebbono tiranni)
e l' importanza degli interessi? Questa osservazione è sì  vera  che renderebbe inesplicabile come mai gli uomini, che hanno
le facultà così sviluppate, surgerebbe una sola e grande e  vera  universitas studiorum, ome s'intese quando le università
è tutt' altro che volgare, che anzi è la base, la ragion  vera  di tutto ciò che passa per scientifico. Senonchè, come egli
di cui ritien l' imagine, ma un po' alla volta diventa una  vera  idea semi7astratta; cioè composta dalle idee imaginali
la sua regola morale: non è certamente la nostra, ma ella è  vera  per lui, è l' unica che egli possa avere: se noi non lo
operazione è un vero giudizio analitico, perocchè è una  vera  scomposizione d' un' idea sola in più. Ed è il linguaggio
dell' altra, ma che non dà allo spirito ancora alcuna  vera  idea di collezione. Si vede in questo errore di Bonnet, che
questo errore di Bonnet, che questo filosofo non conobbe la  vera  natura delle idee collettive, nè credette necessario d'
Nel vero, quando il fanciullo si è formato una credenza  vera  e ne ha tirato delle conseguenze, egli si rende più docile
prima di operare. Ma questo istinto non è ancora una  vera  formola morale: egli solamente dà luogo ben presto ad una
la via, ma nol move; queste il movono, ma gli nascondono la  vera  via; nè egli ha virtù naturale di resistere a' costoro
dalla sua ipotesi (e non è mai altro che una ipotesi, niuna  vera  dimostrazione arrecandone) che il movimento degli astri sia
come intelligibile ed appetibile, e però essa non ha una  vera  efficacia e un vero governo dell' universo, che si move
con cui conosciamo ogni cosa (4) per trovare una notizia  vera  e permanente; e la scienza non può avere altro genere che
senza formarsi mai la questione, se l' apparenza sia  vera  o falsa: questa appartiene alla ragione: l' apparenza
egualmente che non è possibile alcun errore, e sempre è  vera  come la scienza che ne deriva, [...OMISSIS...] (5), il che
un' altra (2), [...OMISSIS...] . Aristotele dunque pone una  vera  identità tra la specie nella cosa e la specie nella mente,