Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dell' umana mente ha il suo metodo, che è un complesso di  regole  direttrici della mente stessa in eseguire l' ufficio suo;
Gli altri tre sono: un metodo dimostrativo , che dà le  regole  acconce a formare delle esatte dimostrazioni; uno
questi metodi niuno, eccetto il primo che prescrive le  regole  di comunicare altrui la verità, forma l' argomento dell'
alla scuola che fa; e quest' applicazione, questo uso delle  regole  del metodo che eseguisce il maestro co' suoi discepoli, è
se essa, considerata in quanto si propone di additare le  regole  principali del metodo espositivo , è un brano dell' arte
poi in quanto ella si propone di volgere queste stesse  regole  a farne le prime applicazioni all' ammaestramento della
di qualsiasi disciplina. Molte possono essere le  regole  speciali a cui soggiace il metodo espositivo, nè sono punto
osservazioni da essi fatte nel giungere al detto scopo e le  regole  da essi praticamente trovate, per le quali poterono ridurre
Questa considerazione importante somministra delle  regole  generali d' educazione infantile: eccone alcune che,
incontro, che sarebbe utilissimo l' osservare quest' altre  regole  « fare in modo che il fanciullo udisse sempre a parlare con
nasce dalla loro ignoranza. Essi si sono fatte delle  regole  di operare, e pretendono, che il bambino abbia le stesse
al più si riducono a dire, che il bambino non ha punto  regole  di operare, perchè non è ancora arrivato all' uso della
un estremo all' altro. E infatti il bambino non ha certo le  regole  di operare dell' adulto, e il pretenderlo è una grossolana
errore il supporre, che il bambino sia sfornito al tutto di  regole  . Egli ha le sue; e convien dirigerlo non colle nostre ma
ch' egli mostra di nulla intendere quando gli proponiamo le  regole  nostre; ma s' indurrebbe da questo a torto l' assenza di
nostre; ma s' indurrebbe da questo a torto l' assenza di  regole  nella sua mente: è nostro il torto che non le conosciamo,
qui al tutto dimenticato: non si sospettò neppure che tali  regole  si formassero nelle prime età dell' infanzia. Già abbiamo
guastare la sua moralità in due modi: 1 Formandosi delle  regole  false del bene e del male; 2 Non dirigendo i suoi affetti e
suoi affetti e le sue operazioni fedelmente a seconda delle  regole  del bene e del male ch' egli si è rettamente fatte.
d' altre persone, egli non potrebbe formarsi delle  regole  false, se non a condizione che nelle sue prime percezioni
o falsi del bene, egli certamente si forma con ciò delle  regole  false od imperfette della sua morale. Tuttavia non si
disposizione alla immoralità: i falsi concetti e le false  regole  del fanciullo non costituiscono immoralità, sono bensì una
al second' ordine d' intellezioni seguita sempre le  regole  del bene e del male, o talora volontariamente se ne
per vero inosservata; ma que' concetti intanto sono le  regole  dell' operar del bambino, e per conseguente egli ama
E` un errore il credere, che il bambino non abbia  regole  di moralità, un errore compreso nel pregiudizio comune e
a distruggere questo tristo errore popolare. E quanto alle  regole  della moralità, noi abbiamo veduto che appariscono nel
fino dal second' ordine delle sue intellezioni. Queste  regole  primissime si riducono a due, e le abbiamo formolate così:
vitalmente comunica. Qual modificazione soffrono queste  regole  intrinseche alla natura morale del fanciullo, quando questi
altre? La natura morale dell' uomo non può perdere le sue  regole  primitive; sentirà ella sempre il bisogno di ammirare e di
dal farlo. Ma egli è vero però, che al fianco di quelle  regole  primitive ne insorgono delle altre nell' animo umano. Ogni
ora fare nel terzo di questi ordini. Quali sono dunque le  regole  morali del bambino giunto al terz' ordine d' intellezioni?
è già nata in lui: queste volizioni, effetti delle  regole  primitive, al terz' ordine si cangiano esse stesse in
primitive, al terz' ordine si cangiano esse stesse in  regole  morali. Le regole morali adunque pel nostro bambino al
terz' ordine si cangiano esse stesse in regole morali. Le  regole  morali adunque pel nostro bambino al terz' ordine d'
ammirazione e alla mia benevolenza, è indifferente. Queste  regole  morali che segue il bambino nella sua quarta età
il bambino nella sua quarta età differiscono non poco dalle  regole  primissime ch' egli segue nella età anteriore. Noi abbiamo
intellettiva susseguente. Perocchè da essa dipende che le  regole  morali, che si forma il fanciullo nell' età rispondente al
lo ingannino o lo dirigano rettamente. E in vero se queste  regole  sono le sopra accennate « Ciò che è conforme alla mia
mia benevolenza è male ecc. »; egli è evidente che queste  regole  sono vere o false, rette o torte, secondochè la benevolenza
vero mal formata e mal ordinata. La condizione dunque delle  regole  morali, ch' egli si forma, dipende dalla composizione che
dall' ignoranza e dalla malizia; perocchè se le stesse  regole  morali del suo operare vengono contraffatte e falsificate
diritto quel fanciullo che ha dinanzi agli occhi delle  regole  false? Eziandio che volesse andar bene, non potrebbe. Si
non l' intende, e vuole imporre al fanciullo di quelle  regole  che ottimamente presiedono ad una attività unita, ma che
(1) e coll' altre parti del discorso, osservando delle  regole  simili alle accennate. Ma ora egli è tempo di cominciare
ciò che essi dichiarano impossibile, misurandolo da quelle  regole  di possibilità che si sono formati a loro arbitrio (1).
susseguenti l' esercizio dell' attività esterna, secondo le  regole  che n' abbiam dato; come pure l' ammaestramento per via d'
d' imbeversi di quello spirito che troverà nelle nostre  regole  pe' maestri di grammatica, e procurerà di eseguirle
di cuore a Dio, e il regolare la vostra mente colle  regole  sante dell' Istituto, che sono quelle di Gesù Cristo, l'
un atto di superbia il pretendere d' interpretare le  Regole  dell' Istituto meglio de' proprii Superiori; ed è un atto
parte. Penetrandovi di questo spirito, che nelle vostre  regole  è compendiosamente contenuto, voi lo conoscerete sempre
non farete mai cosa che fosse contraria allo spirito e alle  regole  essenziali dell' Istituto, mantenendovi in questa libertà e
dove non vi abbia peccato. E` dunque il capitolo VII delle  Regole  nostre comuni che dovete meditare, pesandone ogni parola, e
compitamente. Già voi avete veduto ciò che comandano le  Regole  nostre nel capitolo intitolato De spiritu intelligentiae ;
ciascuno nella propria condotta, invece di seguire le  regole  e i risultamenti del suo proprio ragionare, prenda a sua
del vostro Dio, di meditare attentamente e amorosamente le  regole  dell' Istituto da voi abbracciato, come quelle che
letto il « Memoriale della prima prova », e tutte l' altre  regole  nostre, che espressamente dichiarano tali cose? Avvertite
massime dopo essere precedute tutte le istruzioni sulle  regole  nostre, che dichiarano la forza de' voti. Ah non vogliate,
e sarà che leggiate e meditiate altamente le prime quattro  regole  del capitolo X delle Comuni , che procuriate di gustarne la
sia uguale con tutti , come vuole la carità e le  regole  nostre, senza affezioni: che il vostro tratto sia amabile,
i compagni vi correggano, perchè questo è contrario alle  Regole  (Reg. Com. 24); quantunque se lo fanno, dobbiate essere
e che citano pure allo stesso proposito le più celebri  regole  de' santi Fondatori. E` vero, che molti vengono a noi coi
in ciò di convenire cogli stessi suoi sentimenti circa le  regole  della divozione dei Fratelli della Carità: nel che sentirò
ed, in caso che le abbiano, sono obbligati di darle. Le  Regole  determinano quali uffici di carità si debbano preferire dal
tutte non si potesse soddisfare. La principale di queste  regole  è quella di accettare, avanti tutti gli altri uffici quelli
che però era, per quel caso, l' ottimo partito; ancorchè le  regole  della umana scienza avessero forse suggerito e commendato
assunta; e intorno a questo avranno per loro lume alcune  regole  fisse. La principale di tutte queste regole è quella di
lume alcune regole fisse. La principale di tutte queste  regole  è quella di anteporre a tutti gli altri uffizi della carità
caritatevole se non sia prima ponderato a tenore delle  regole  di prudenza: e questa è la base delle costituzioni che si
possono portare. Oltre di questa limitazione generale le  Regole  o Costituzioni dirigono il superiore stabilendo i casi
non possa bene eseguire. Quindi una delle sue principali  regole  debb' essere quella di stare costante in quel primo ramo
meglio: per cui la prudenza dei superiori guidata dalle  regole  stabilite è ciò sopra cui insiste tutto il buon esito delle
della società operino con piena libertà secondo le  regole  , come credono in coscienza davanti al Signore, senza che
e questo disordine s' impedisce, mediante tutte quelle  regole  che sono rivolte a fare amare l' instituto, ad ottenere il
il qual fine non c' è niente di più maraviglioso che le  regole  di S. Ignazio. Il disordine poi che nasce per eccesso
e di una viva fede. Una adunque delle massime o  regole  fondamentali della nostra condotta sia questa « di
un' altra volta, o si prenderanno per argomento le  Regole  comuni , di cui vi manderò copia, coll' intenzione di
che è un operare sempre estremamente pericoloso e contro le  regole  comuni. Io vi supplico dunque caldissimamente di non
contento nel proprio ritiro. Le Costituzioni non sono che  regole  di prudenza pe' casi possibili: non conviene dunque pensare
non reputassero talora di non riceverli); che non ci sono  regole  fisse che determinino il cibo e le altre cose occorrenti,
Dio, cioè a volere col fatto eseguire quanto propongono le  regole  della Società, nella quale è entrato; il che importa, che
il raccoglimento religioso, l' esattezza nel mantenere le  regole  e la piena dipendenza e sommissione verso i vostri
confirmate dalla Santa Sede. Tanto è poi vero che quelle  regole  sono unicamente progettate, che anzi possono essere
voluto far troppi beni, non secondo Dio , cioè secondo le  regole  sicure de' santi. Per tutte queste ragioni e per molte
e caritatevoli. Tutto ciò rileverà, Monsignore, dalle brevi  Regole  di cui le trasmetto un centinaio di copie, e ch' Ella,
per mantenere la gioventù nella santa castità? R. Già le  regole  che danno i maestri di spirito sono eccellenti, nè di altre
queste possono essere seme di maggiori; 9 Che a queste  regole  del governo ordinario, aggiunga delle scosse straordinarie
gli esercizi spirituali fatti con tutto il rigore delle  regole  di S. Ignazio, e dati da un sant' uomo che abbia la
già fece del suo Capo divino. D' altra parte non vi hanno  regole  di governare più giuste, più umane, più liberali, più
i fratelli nello spirito del Signore, secondo le norme e le  regole  dell' Istituto, con dolcissima carità e con fortezza
i difetti di alcuni nostri fratelli. Io voglio darvi alcune  regole  per arrivare a toglierli, se si può, e quando usati tutti i
riesca, per licenziare dall' Istituto gli inosservanti. Le  regole  sono queste: 1 Il Superiore deve dimostrare una ferma
Il Superiore deve dimostrare una ferma volontà che tutte le  regole  sieno osservate. Se i fratelli sieno una volta ben persuasi
anche ai suoi credenti, e loro partecipare. Ciò posto, le  regole  da tenere per unire insieme il desiderio di condurre a
condizioni preliminari, le disposizioni, stabilite dalle  regole  nostre e dalle nostre Costituzioni, compiranno la detta
nelle sue parti, ordinata, intera, dempie le quattro  regole  del metodo di Cartesio. Il qual metodo adunque è null'altro
sintesi o analisi che si voglia, l'osservanza delle quattro  regole  non poteva dare l'indiscutable certitude. oiché quando
aritmetico, che per venire a capo di un' operazione inventa  regole  compendiose, che con un solo o con pochi passi lo conducono
nelle cose della vita. Noi toccammo altrove di quelle  regole  medie, che sogliono condurre i giudizi ordinari degli
il fatto, nè dire come fanno a venirne a capo, di quali  regole  o misure si giovano, perchè tutte quelle diverse misure che
del resto non cura. Per altro è da osservarsi che quelle  regole  medie che compendiano i ragionamenti, se non si ricevono
la maggiore o minore attitudine a formarsi molte di queste  regole  medie, pronte ai bisogni e sicure, quella che fa sì che
in due abilità: 1 in quella di formarsi molte di quelle  regole  medie, le quali si possono applicare alla contingenza della
siccome meno utile o necessario, e compendiato mano mano in  regole  sintetiche, la prudenza suole sempre, supposte le altre
giovani. Ebbero più tempo di raccogliere dall' esperienza  regole  medie, e di addestrare la loro attenzione a prendere colla
il qual tutto essi possono facilmente sottomettere alle  regole  che gli convengono. Così rimane sempre vero che nelle menti
classifica in generi i mali ed i beni; si forma così delle  regole  medie, ciascuna delle quali gli dimostra, gli fa conoscere
importa l' abbracciare che egli fa « alcune di quelle  regole  medie »come direttive del suo operare, rigettando le altre.
del suo operare, rigettando le altre. Questa scelta fra le  regole  medie, discernitrice dei beni e dei mali, quando è fatta, è
dall' uomo. Perocchè, come l' uomo nella sua mente ha delle  regole  generali, così nel suo cuore ha dei desideri generali e
notare altresì che secondo la qualità di questi principŒ e  regole  abituali, prescelte secretamente a direzione delle proprie
notizie che potrebbero guarentirlo dall' errore, quelle  regole  che potrebbero proteggerlo dal vizio, non sono addotte alla
questi affetti abituali e generali, che si appoggiano alle  regole  medie di cui abbiamo detto, talora crescono da sè stessi,
di distinguerle in due grandi generi: Il genere di quelle  regole  che distribuiscono gli enti in un ordine esteriore, secondo
numero (proporzione). - Coordinazione . Il genere di quelle  regole  che distribuiscono gli enti secondo la convenienza fra l'
stessa di cose poteva essere così determinata da  regole  diverse; sicchè la mente, applicando diverse regole, quasi
diversi sguardi della mente vengono a significare diverse  regole  che usa la mente, quali principŒ determinanti la simmetria,
relazioni e corrispondenze coll' ideale, dove stanno le  regole  delle cose; onde anche qui ricomparisce il sintesismo fra
soverchia confidenza, o isolatamente, o giusta le povere  regole  del sistema della quantità. Quante volte la prostrazione
e i modi di classificarli. Determinare quali sieno le  regole  per cavarne induzioni logiche, e la forza di conchiudere
è costituito, cosa arduissima; l' altro di appigliarsi a  regole  induttive, complesse, volte a conoscere l' efficacia
interno dell' animale ammalato, considerando come tutte le  regole  induttive volte a questo fine sono fallaci. Esaminiamone
l' etiologia morbosa, e poi su questa unicamente fondare le  regole  da seguirsi nell' uso di quelli, sia un metodo che assai
noi potremmo istituire una simigliante critica sopra altre  regole  mediche celebratissime, e dimostrare in simil guisa quanto
». La medicina sintetica dunque è soccorsa da quelle  regole  medie complesse, che vedemmo costituire la mirabile
e sicurezza in debellare i morbi. L' abbandonare queste  regole  complessive, per applicarsi ad analizzare gli elementi
testi scolastici; collo stabilimento successivo delle quali  regole  s' otterrebbe di dare un regolar movimento all' opera a cui
alle ricerche filosofiche: il che noi faremo esponendo le  regole  del metodo, e poi applicandole alla soluzione de'
esageriamo. - Una verità esagerata è un errore. - Una delle  regole  principali che dee dirigere il filosofo, è la moderazione.
maggior chiarezza e brevità, di ridurre il metodo in alcune  regole  o canoni, ciascuno de' quali darà materia ad una o più
altra passione che dall' amore del vero, procede colle due  regole  dell' umiltà filosofica e del coraggio. L' umiltà
da ogni vizioso sincretismo. Dimostrare che dalle due  regole  dell' umiltà e del coraggio filosofico nascono due regole
regole dell' umiltà e del coraggio filosofico nascono due  regole  più speciali, che sono: 1 non doversi pronunciare un
è temerario. Qui si passi a dedurre queste due altre  regole  che vengono quai corollarii: 1 Il filosofo prima di
è una questione di fatto: perciò si debbono applicare le  regole  di metodo che riguardano la verificazione dei fatti - La
particolare procede dal generale. 1 In cui si riassumono le  regole  di metodo che più importano aver presenti nello studio
a rasserenarsi dove ne venga tolto il motivo. Quanto alle  regole  del correggere, tenete quell' avviso di S. Agostino, di non
ond' egli è che viene incontanente S. Paolo a dettar  regole  intorno al sapere: [...OMISSIS...] . Di gran senso è l' uso
nel salutevolissimo nudrimento dell' anima. Fermate le  regole  della moderazione nell' insegnamento, richiedesi, che delle
di cristiano conversare in questo mondo, gastigato alle  regole  di perfetta vita; mentre, dovunque e' si trovi il Cristiano
a me sarà caro un poco di fermarmi. Veggiamo dunque le  regole  colle quali la cristiana legge santifica i costumi, e le
coerenza di ragionamento, può e deve dedurre tutte le  regole  della prudenza politica dalla sola giustizia »:
di bellezza possa prenderne sicurissime ed eccellentissime  regole  d' operare e attignervi quell' amore, quell' inspirazione,
e nella sicurezza della mente, colla quale si trovano le  regole  di giudicare ed ordinare le cose (1), e gli spedienti
imprudenza, conviene opporvi de' mezzi prudenziali, delle  regole  logiche precisamente espresse. La logica non si contenta d'
adunque, alle quali opera la riflessione, una delle sue  regole  impreteribili si è il principio di causa. Dal detto risulta
che intervenga l' arbitrio. A questo tendono le quattro  regole  cartesiane del metodo. Lo scopo che s' intende di ottenere
quelli che vogliono comunicare altrui la verità, o le  regole  particolari per insegnare le speciali scienze. Ciascuno de'
principalmente della coscienza morale. Quivi si danno le  regole  per applicare le leggi alle azioni particolari, e
ragioni sono primieramente i criterŒ politici , cioè quelle  regole  supreme che insegnano a valutare il vero valore di tutti i
la filosofia: e però al fine d' indurre da esso anche le  regole  logiche. L' abbiamo già innanzi udito accordare a Cartesio,
trovare e raggiungere il fatto spontaneo, ricorre poi alle  regole  logiche e ne fa uso come fossero già trovate? Da una parte,
alle realità, egli non ha più scrupolo di passare per le  regole  logiche. Egli è bensì vero, che il signor Cousin
del pensiero spontaneo, che pone il fondamento delle  regole  logiche e la legittimità delle logiche induzioni! Non è
vuol dedurre dall' analisi del fatto spontaneo le stesse  regole  logiche, non ha diritto a questo passaggio, non potendo
ha diritto a questo passaggio, non potendo usare di quelle  regole  che ancora non ha dedotto; ma il professore non si contenta
il signor Cousin non ha diritto di usare delle  regole  logiche, pretendendo egli di dedurle da fatti reali. Perciò
o de' concetti da più sinonimi. Una dunque delle prime  regole  logiche ed ontologiche deve esser quella di ridurre, prima
gli oggetti sensibili, ad unirli, ed a fornirci certe  regole  utili per dirigere la nostra condotta rispetto a quelli. Ed
di provare oggettivamente, e tuttavia somministra delle  regole  suppositorie atte unicamente a compire la sintesi della
quelle idee superiori di cui parliamo, che sono altrettante  regole  che dirigono la mente dell' artista a intuire il disegno
e con essa convien che concorrano altre idee, altre  regole  pure astratte; p. es. quelle della proporzione tra la
secondo esse, come secondo altrettante norme e misure e  regole  e forme. Ma di nuovo, questi reali veramente sussistenti
opera doveva indubitatamente concepire prima, secondo le  regole  d' un' assoluta sapienza, l' opera a cui volea por mano, e
a caso nè divise, ma molte insieme varie e congiunte, con  regole  a cui obbediscano, per conseguire qualche effetto, queste
e dirittissimo pensatore senza che abbia mai apprese le  regole  logiche; e l' uomo probo e virtuoso può ignorare la
di quelli noi impariamo cose nuove e perfezioniamo le  regole  inferiori dell' arte, le quali altro non sono che
giustizia non debbe punto atterirsi dallo stabilire delle  regole  difficili all' esecuzione, ma che tutto ciò che è giusto
giustizia non debbe punto atterirsi dallo stabilire delle  regole  difficili all' esecuzione, ma che tutto ciò che è giusto
e idee specifiche che si cavano da quelle; 2 le ultime  regole  delle scienze e delle arti. Dice dunque che « la mente è
Primieramente quel ragionamento pecca contro le  regole  del buon metodo. Perocchè da principio suppone che nell'
che circonda l' uomo, ha tre fini che sono altrettante  regole  secondo le quali è formato. Perciocchè: 1. Egli è fatto e