operai. Da cinquanta anni in poi, tutto quanto s'è operato | pel | progresso e pel bene contro ai governi assoluti o contro |
Doveri dell'uomo -
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anni in poi, tutto quanto s'è operato pel progresso e | pel | bene contro ai governi assoluti o contro l'aristocrazia del |
Doveri dell'uomo -
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del lavoro accessibili a tutti, a costituire un credito | pel | lavoratore dotato di facoltà e di buone intenzioni. Or |
Doveri dell'uomo -
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ogni uomo, chi può comandare il sacrificio dell'esistenza | pel | miglioramento d'altri uomini? Lo comanderete in nome della |
Doveri dell'uomo -
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Voi dunque dovete combattere per tutte, e segnatamente | pel | diritto d'Associazione, senza il quale la Libertà e |
Doveri dell'uomo -
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in un solo pensiero di salvezza, di speranza e di amore | pel | Cielo. Era un immenso progresso sui tempi anteriori, quando |
Doveri dell'uomo -
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dovete essere cittadini , e come tali, dovete esercitare, | pel | bene di tutti, diritti i quali richiedono un certo grado di |
Doveri dell'uomo -
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principio deve signoreggiarla: qualunque è disposto a dare | pel | bene di tutti, ciò ch'ei può di lavoro, deve ottenere |
Doveri dell'uomo -
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era con lui; egli vedeva le cose nel suo Verbo e | pel | suo Verbo, e veggendole le creava; ed essendo le cose |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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unita alcuna sussistenza, ma che viene unita | pel | libero atto della creazione. Quindi la sussistenza dell' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che la costituisce Verbo dell' atto essenziale intellettivo | pel | quale ella è tale. Non v' ha dunque a farsi una sintesi per |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e del giudizio è posto in essere dal Verbo, nel quale e | pel | quale sono fatte tutte le cose. Il Verbo divino all' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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possedono l' errore; l' errore dico di prendere l' idea | pel | Verbo; nè vogliono conoscere e confessare la propria |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non è da noi posto ostacolo, un effetto morale in noi, | pel | quale ci santifica. E perocchè il morale abbraccia l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è il Verbo, il quale è l' Essere per sè manifesto, ed è | pel | Verbo che si conosce il Padre. Onde Cristo disse: « « |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la creazione e l' altre operazioni esterne sono fatte | pel | Verbo, e in Dio non sono distinte da quell' atto che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Jesum Christum (1) ». Il Padre poi non si conosce che | pel | Figlio e nel Figlio, e però tutta la cognizione e la verità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a questa si presta (per la qual fede alla predicazione, e | pel | battesimo che in conseguenza di tal fede si riceve dalla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che forma la salute delle anime); viene dato all' anima | pel | carattere indelebile e per la grazia, in virtù di cui sta |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e poi discorrere da questo al Padre, è l' ordine logico, | pel | quale deve procedere la scienza cristiana. E S. Giovanni ci |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il Verbo che era in principio appresso Dio, ed altro quello | pel | quale furono create le cose. Perocchè, lasciate le sole |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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creatura, non è una delle cose che furono fatte, ma quello | pel | quale furono fatte tutte quelle che furono fatte (1). |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Ariani, i quali dicevano che tutte le cose furono fatte | pel | Verbo, eccetto il Verbo stesso che fu fatto dal Padre. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che disse lo Spirito Santo essere stato fatto dal Verbo, | pel | quale furon fatte tutte le cose; errore che fu in appresso |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dicendo che tutte le cose che furon fatte, furon fatte | pel | Verbo, volle ripetere che il Verbo era in principio appo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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saecula (2) ». Dove apparisce che Dio Padre fece i secoli | pel | Figliuolo. E quantunque tutto ciò dimostri l' opportunità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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venga a dire: « Tutte le cose sono state fatte dal Padre | pel | Verbo », ma questa compagnia di causa, indicata anche da |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a tutte tre le persone, potendosi dire: « il mondo fu fatto | pel | Verbo », egualmente che pel Padre, o per lo Spirito Santo. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dire: « il mondo fu fatto pel Verbo », egualmente che | pel | Padre, o per lo Spirito Santo. Nella maniera del pensare |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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benchè sieno due persone, dicendo S. Giovanni che il Verbo, | pel | quale sono state fatte tutte le cose, è « « appo Dio » », |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Onde non può dirsi in questo senso « che Iddio fa tutto | pel | suo Verbo », intendendo che il Verbo sia una parte, o una |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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essenza. Laonde quando, dicendosi « che Iddio creò il mondo | pel | suo Verbo », s' intende dire che creò il mondo per la sua |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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cose, si può dire ch' egli è costituito causa delle cose | pel | Padre, cioè per cagione del Padre che gli dà tutto l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dicesi con tutta proprietà che il Padre fa tutte le cose | pel | suo Verbo, come insegnano i dottori Agostino e Tommaso, il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che sta per fare. Così adunque Iddio non fa nulla se non | pel | concetto del suo intelletto, che è il Verbo di Dio e il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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egli è impossibile che faccia qualche cosa eccetto che | pel | Figlio. Onde S. Agostino (1) dice che il Verbo è l' arte |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a dichiarare come il Padre operi la creazione del mondo | pel | Verbo il considerar questo come oggetto ed esemplare. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che l' artefice, per esempio lo scultore, faccia la statua | pel | concetto che ne ha nella mente, tuttavia non si può già |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che il Padre opera tutto quello che opera al di fuori | pel | Verbo, non solo perchè in questo vede le essenze delle cose |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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conosce dove è conoscibile cioè nel Verbo, e perciò lo crea | pel | Verbo. Ma perocchè il Verbo è la stessa sussistenza divina |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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persone. Ma perchè si dice piuttosto, che il Padre crea | pel | suo Verbo, anzichè crea per lo Spirito Santo? Per una |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a quella per la quale si dice che lo statuario fa la statua | pel | suo concetto e non pel suo amore. In fatti l' amore muove |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dice che lo statuario fa la statua pel suo concetto e non | pel | suo amore. In fatti l' amore muove lo statuario a fare la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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comune a tutte e tre le divine persone sia quella che crea | pel | Verbo, che è ella stessa per sè nota. Una qualche analogia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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l' essere come oggetto: dunque la creazione si doveva fare | pel | Verbo e nel Verbo (1). E quindi S. Paolo chiama Cristo « |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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divina divenuta oggetto (se così lice esprimersi) | pel | pronunciamento di Dio che in quanto pronuncia si chiama |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in cui le cose sono per sè note, e quindi nel Verbo e | pel | Verbo sono fatte. Il Verbo dunque crea perchè ha la natura |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è Dio; la natura divina sussistente in tre persone crea | pel | Verbo, perocchè crea per l' essere conosciuto, giacchè non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è frequente il dirsi che le cose sono state fatte non solo | pel | Verbo ma ben anco nel Verbo. San Paolo lo chiama |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
sussistente termina l' atto interno della creazione, | pel | qual atto le cose esistono anche come soggetto e persona |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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vobis (3) ». Quasi dicesse io, persona, sono il principio | pel | quale e nel quale furono fatte tutte le cose, e sono anche |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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solo accennato che ogni cosa fu fatta nel Verbo, ma altresì | pel | Verbo. Già Mosè, lo storico della Creazione, fa che Iddio |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Verbo ; la seconda espone come fatta mediante la parola, | pel | Verbo di Dio. La questione dunque che si offerisce al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
delle sostanze si dica fatta nel Verbo, il loro ordinamento | pel | Verbo ». Tutto nelle carte ispirate è degno di essere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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creò poi la forma e l' ordine della sussistenza | pel | Verbo, come oggetto, che racchiude ogni regola, ogni tipo, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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formata è maggior proprietà di parlare il dire che fu fatta | pel | Verbo, come lo scultore fa la statua pel suo concetto. Onde |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dire che fu fatta pel Verbo, come lo scultore fa la statua | pel | suo concetto. Onde sembra potersi concludere che dicendosi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sembra potersi concludere che dicendosi le cose tutte fatte | pel | Verbo, si viene a dire di più che dicendosi fatte nel |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ad un tempo che tutte le cose sono fatte e conservate | pel | Verbo e nel Verbo. Il Verbo adunque concorre alla creazione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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d' aver dato ogni cosa al Figliuolo ed allo Spirito Santo | pel | Figliuolo, ed ama se stesso nelle altre persone. Ora il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che sta per fare. Così adunque Iddio non fa nulla se non | pel | concetto del suo intelletto, il qual concetto è la sapienza |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e però è impossibile che egli faccia qualche cosa se non | pel | Figlio. Il perchè S. Agostino (1) dice che il Verbo è l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in generale e aver detto che tutte le cose furono fatte | pel | Verbo e niente fuori del Verbo, l' Evangelista discende a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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intima costituzione della creatura intelligente umana fatta | pel | Verbo. E comincia a farci considerare che « « nel Verbo vi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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così come gli uomini sono costituiti esseri intelligenti | pel | Verbo. Le due parole vita e luce si riferiscono appunto a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nella forma di amata. Così il Padre spira lo Spirito Santo | pel | Verbo, perocchè nel Verbo ama la sussistenza, dove termina |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Verbo. Ma lo Spirito Santo procede non solo dal Padre | pel | Verbo, ma anco dal Padre e dal Verbo con una sola |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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del Padre e del Verbo la sussistenza divina conosciuta; | pel | quale amore, la sussistenza amata è costituita persona che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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perchè dicevano che non tutte le cose erano fatte | pel | Verbo, ma quelle che erano fatte pel Verbo (riputando essi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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le cose erano fatte pel Verbo, ma quelle che erano fatte | pel | Verbo (riputando essi un sinonimo perfetto il dire fatte |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Verbo (riputando essi un sinonimo perfetto il dire fatte | pel | Verbo o nel Verbo) erano viventi, spiegando il soprallegato |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che l' Evangelista abbia detto che ciò che è fatto | pel | Verbo fosse vita, e però niun vantaggio possono cavare i |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che S. Giovanni Crisostomo attribuisce a tutte le cose, | pel | quale egli in certa maniera le considera come viventi, non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dato a Dio, indica chiaramente che Iddio si conosce | pel | Verbo, nel quale egli ha la forma di oggetto e però di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ma Cristo con lui, « non ego sed gratia Dei mecum, » e ciò | pel | merito della passione sofferta da questa grazia di Dio, « |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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discepolo si sta annullato in se stesso e quasi tremante | pel | sentimento di Cristo, di quel Leone di Giuda che è in lui, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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cristiana: l' annullamento dell' uomo morale avvenuto | pel | peccato, l' essersi reso l' uomo inetto al fine per cui fu |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dell' uomo, o per dir meglio alla libertà determinantesi | pel | bene; la qual forza della libertà, o è così fiacca che non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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del frutto vietato. Invece adunque di ricorrere a Dio | pel | proprio ingrandimento e completamento, cercò questo nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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verità evangelica: egli che già crede non ne ha bisogno, e | pel | rimanente si contenta dell' ordinaria provvidenza di Dio, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in se stesse sante e rivolte a glorificare Iddio. E ciò | pel | sentimento di umiltà, pel quale sa di essere un nulla e di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a glorificare Iddio. E ciò pel sentimento di umiltà, | pel | quale sa di essere un nulla e di nulla per se stesso |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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secondo essa, ma vive in lui l' uomo nuovo Gesù Cristo, | pel | quale solo e col quale, siccome sua nuova vita, vuole |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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profeti (2). Il che fu l' eterno gran disegno di Dio, | pel | quale anche permise la caduta del primo uomo: « ut notum |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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impressione del carattere non seguirebbe. Conviene adunque | pel | primo effetto, che nell' uomo non vi abbia la volontà |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nell' uomo non vi abbia la volontà avversa a riceverlo: e | pel | secondo, che vi abbia la volontà credente e docile al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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pensare la verità, il bene, e sommovendo de' fantasmi che, | pel | loro disordine, stravolgono e ottenebrano la mente umana e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che l' uomo col peccato si era reso inutile al gran fine | pel | quale Iddio l' aveva creato, che era quello d' unirsi a lui |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per modo che nulla si debba riputare il getto di questa | pel | guadagno di quella. Per adempire dunque questo mandato, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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della nuova legge se non è battezzato, attesochè solo | pel | battesimo s' incorpora l' uomo con Cristo, e Cristo è nell' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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parlando de' giusti defunti, non commenda il loro stato | pel | presente godimento a cui fossero ammessi, ma per la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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(3); e ciò qual conseguenza dell' altro loro errore | pel | quale negavano la risurrezione. Ora Gesù Cristo, togliendo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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discepoli come conseguenza penale del peccato adamitico, | pel | quale la vita naturale degli uomini era divenuta |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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» Nelle quali parole Cristo descrive tutto il progresso | pel | quale l' uomo perviene a quella fede in lui, onde ha la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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viene a tutte le cose e nominatamente all' uomo il vigore | pel | quale durano in essere ed operano, ed ancora la ragione per |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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» perchè il Padre non è conoscibile e percettibile se non | pel | Figlio e nel Figlio, il quale n' è il Verbo che tutto lo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la Chiesa militante [...OMISSIS...] Ed acconciamente | pel | sublime altare, di cui è fatta menzione nelle citate parole |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per Cristo nell' unione teandrica dell' uomo con Dio, e | pel | Cristiano nella partecipazione della grazia di Cristo, per |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dopo la sua ascensione al Cielo, e che comincierà | pel | cristiano dopo la resurrezione del suo corpo. La terza e la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
s' intende: Talora quello che accade per la fede e | pel | battesimo che restituisce all' uomo la terza delle vite |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in cielo, e un' imaginazione sarebbe per la manna, ma non | pel | vero pane celeste che da un altro cielo spirituale discese, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
aver ricevuto il Viatico o senza averlo ricevuto, non solo | pel | grado maggiore di santità e di unione col fonte della |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
pienamente ancora quando finirà il mondo: [...OMISSIS...] | pel | quale ultimo tempo s' intende non meno quello che è ultimo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
se seco adduce questo termine ineffabile e misterioso, | pel | quale le è comunicata della vita di Cristo. Medesimamente |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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promette requie a que' di Tessalonica, che avevano patito | pel | regno di Dio, « in revelatione Domini Jesu de coelo cum |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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reali. L' esistenza oggettiva delle creature è reale | pel | Verbo (assolutamente reale), ma non è nelle creature |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di maniera che nello stesso istante che riceve questa | pel | battesimo riceve quelle grazie altresì. Nel battesimo poi, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
volte citato Concilio dichiara che la giustificazione, che | pel | battesimo si conseguisce, « non est sola peccatorum |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
carattere indelebile; 2 conferisce la grazia santificante. | Pel | carattere indelebile l' uomo è posto in comunicazione col |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ai cristiani di non contrarre matrimonio cogli infedeli | pel | rispetto che debbono avere a' proprii corpi santificati |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
che cosa può ciascuno di voi, colle sue forze isolate, fare | pel | miglioramento morale, pel progresso dell'Umanità? Vi potete |
Doveri dell'uomo -
|
colle sue forze isolate, fare pel miglioramento morale, | pel | progresso dell'Umanità? Vi potete esprimere, di tempo in |
Doveri dell'uomo -
|
facoltà, le forze di tutti i suoi figli devono associarsi | pel | compimento di quella missione. Una certa somma di doveri e |
Doveri dell'uomo -
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più o meno, della natura divina, a seconda del fine | pel | quale sono create. L'uomo è nobilissimo fra tutte le cose: |
Doveri dell'uomo -
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prescindono dal fatto integrale; ripetono nell'individuo, e | pel | complesso delle sue sensazioni, uno studio non meno |
Psicologia delle menti associate -
|
dunque necessariamente un fine, uno scopo. Il fine ultimo, | pel | quale fummo creati, ci è tuttora ignoto, e non può essere |
Doveri dell'uomo -
|
in fatti provenne, che si giustificò il mangiare ed il bere | pel | solo fine del diletto, argomentandosi che essendo buono l' |
Il razionalismo -
|
La quale argomentazione irrepugnabile vale, si noti bene, | pel | solo peccato , non per la colpabilità del peccato , che |
Il razionalismo -
|
significa un libero7negativo , un non7atto della volontà, | pel | quale il peccato domina nell' uomo [...OMISSIS...] . Con |
Il razionalismo -
|
il brano arrecato. S. Agostino dice, il bambino dannato | pel | suo proprio peccato: questa è verità. Ma Bajo dice, il |
Il razionalismo -
|
combattono anche il dogma dell' originale peccato, | pel | quale i cattolici credono, che il peccato d' origine |
Il razionalismo -
|
de' bambini: Come si può giustificare la divina giustizia | pel | peccato ereditario, e per la pena che trae seco ne' |
Il razionalismo -
|
insieme. Altra volta diceva, che sono puniti i bambini | pel | peccato d' origine non in quanto è altrui (e intanto è |
Il razionalismo -
|
il quale si fa l' obbiezione, che se i bambini sono puniti | pel | peccato di Adamo, il sarebbero pel peccato altrui, non per |
Il razionalismo -
|
se i bambini sono puniti pel peccato di Adamo, il sarebbero | pel | peccato altrui, non per il proprio, e così vi avrebbe |
Il razionalismo -
|
risposto prima il Dottor della grazia, esser essi puniti | pel | peccato proprio, per quel peccato che in loro trasfuso per |
Il razionalismo -
|
(4); e voler che debbano tuttavia scontar la pena, non già | pel | proprio peccato, ma solamente per la colpa del primo padre |
Il razionalismo -
|
In quanto al mal penale, l' abbiamo veduto giustificato | pel | peccato passato in essi. Rimane dunque la dimanda: come i |
Il razionalismo -
|
certamente all' udire, che il peccato che infetta il mondo; | pel | quale morì l' uomo Dio, non è in fine, che la mera mancanza |
Il razionalismo -
|
all' uomo che non sa dar loro la piena sua persuasione | pel | vacillare della riflessione e per debolezza della facoltà |
Il razionalismo -
|
non è dato? quel decreto di Dio poteva essere obbligatorio | pel | bambino che nasce? ovvero, contribuì il bambino a |
Il razionalismo -
|
Iddio privi tutta l' umana stirpe de' suoi gratuiti favori, | pel | peccato del suo capo, a cui gli avea largheggiati acciocchè |
Il razionalismo -
|
peccato; e l' uomo possa adoperarla senza peccare (2). Ma | pel | guasto, che ha la carne generante produce una carne che |
Il razionalismo -
|
Giovanni Crisostomo rassomiglia la corruzione dell' anima | pel | peccato alla corruzione e dissoluzione del corpo, e l' |
Il razionalismo -
|
. Questa somiglianza tra la corruzione dell' anima | pel | primo peccato e la corruzione del corpo torna frequente |
Il razionalismo -
|
per la volontà ben ordinata; e dice non solo quella perita | pel | peccato, ma ben anco questa: [...OMISSIS...] , che è la |
Il razionalismo -
|
naturalmente esclusa dal Cielo. Di che S. Tommaso dice, che | pel | peccato originale [...OMISSIS...] , cioè l' anima è |
Il razionalismo -
|
la sua grazia, e così costui perisse necessariamente, o | pel | solo peccato originale, o anche per altri peccati da questo |
Il razionalismo -
|
ancora affermarsi, che tutti quelli che dopo giustificati | pel | battesimo, caddero in colpa mortale, possono di nuovo |
Il razionalismo -
|
; non quasichè l' infedeltà loro negativa sia colpa; ma | pel | peccato originale, e pe' loro peccati attuali. Laonde la |
Il razionalismo -
|
sul valore delle cose, e quindi s' ha un altro modo, | pel | quale si sregola la volontà, [...OMISSIS...] . Ma qui si |
Il razionalismo -
|
posto qual condizione dell' azione libera, ma quale aiuto, | pel | quale l' azione diviene libera anche quando ella tale non |
Il razionalismo -
|
in istato di peccato, può accadere quel caso funesto, | pel | quale l' impeto delle passioni e di più tentazioni quinci e |
Il razionalismo -
|
è riposta da S. Tommaso nell' ordine delle umane potenze, | pel | quale le inferiori ubbidiscono docili alla volontà e la |
Il razionalismo -
|
vige, o si riducono al fomite, se il peccato originale è | pel | battesimo estinto. Acciocchè dunque chiaramente s' intenda |
Il razionalismo -
|
); ma è l' indebolimento morale della volontà dell' uomo, | pel | quale ella non ha più virtù di viver bene, come dice S. |
Il razionalismo -
|
il bene oggettivo e morale. Questa debolezza della volontà | pel | bene è quel languor naturae (3), in cui S. Agostino cogli |
Il razionalismo -
|
arbitrio in un uomo giustificato e incorporato a Cristo | pel | battesimo, sono di gran lunga maggiori pel bene, di quelle |
Il razionalismo -
|
a Cristo pel battesimo, sono di gran lunga maggiori | pel | bene, di quelle che dalla mera natura abbia un altro non |
Il razionalismo -
|
del peccato originale e della liberazione da esso che si fa | pel | battesimo, che un effetto di questo sacramento è altresì la |
Il razionalismo -
|
descrivere le vicende della umana natura in quel passaggio, | pel | quale ella è sollevata dalla sua caduta e ricuperata alla |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dare a sè stesse alcun oggetto finito nel quale terminare e | pel | quale svilupparsi. Conveniva adunque che queste due cose |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
consiste in un sentimento deiforme che acquista l' uomo, | pel | quale sentesi informato da Dio medesimo. Ora in produrre |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
soprannaturalizzi. Egli è con ciò che si spiega quel fatto | pel | quale i Santi veggono e contemplano con sì grande facilità |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' uomo abbisogna di ricevere alcun che dalle cose corporee | pel | proprio perfezionamento (1). Vero è però che la maniera |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
intellettiva e toltole questo difetto che prima aveva, | pel | quale non vedeva Iddio soprannaturalmente, già per questo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
per sè medesimi, e anche questi in gran parte funesti | pel | guasto entrato in essi. Tutto al più possono valere a |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dunque il terzo carattere, dei segni dati da Dio all' uomo | pel | suo perfezionamento,« l' essere Sacramenti, ossia cerimonie |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
manifesta figura della nuova alleanza che doveva farsi | pel | Cristo, e dimostrava l' alleanza antica già pervenuta al |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
figura della liberazione del mondo che doveva essere fatta | pel | Messia, e del fine di quell' antico popolo che serviva |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dato altresì il diritto della pena di morte da infliggersi | pel | delitto di omicidio, secondo quelle parole: « Chiunque |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di Noè nell' arca, tipo della Chiesa di Gesù Cristo salvata | pel | legno della croce (5). 7. Cogli usciti dall' arca uomini e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il Cristo che doveva uscire dai lombi di quei Patriarchi, | pel | qual Cristo si faceva il giuramento (.). 4. Giacobbe e Esaù |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
virtù del sangue di Cristo. 9. Pasqua . 1. Peregrinazione | pel | deserto . - L' uomo, dopo liberato dal peccato per Cristo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
alla patria del cielo. Il viaggio del popolo di Dio che fa | pel | deserto dopo passato il Mar Rosso, era il tipo di tutto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
significare che l' espiazione dei peccati si faceva da Dio | pel | ministero dei Sacerdoti. Nell' ostia pacifica che si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che doveva far Cristo in cielo una sola volta per sempre, | pel | sacrificio della sua morte: un solo sacrificio, la sua |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
perocchè, dice S. Tommaso, era come una continua festa | pel | popolo di Dio, perocchè ogni giorno la mattina e la sera s' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le quali feste figuravano la peregrinazione dei fedeli | pel | deserto di questo mondo e la loro unione in cielo. a ) Gli |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
gli uomini primitivi erano tutto senso, non percepivano che | pel | senso, non credevano che al senso, perciocchè non essendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dire, che i celesti spiriti sieno santi e beati appunto | pel | profondo conoscere di tanto mistero e pel continuo ammirar |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e beati appunto pel profondo conoscere di tanto mistero e | pel | continuo ammirar che fanno un sì profondo senno di Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
le cerimonie stabili, quali son quelle stabilite da Mosè | pel | culto divino, 2. come quelle azioni che venivano fatte dai |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
accozzate dalla efficacia della lingua stessa in modo che | pel | loro accozzamento quelle vengano a rappresentare o indicare |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
atto a esprimere i popoli abitatori delle sue sponde | pel | rapporto di vicinanza che ha con questi; e quindi dicendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il quale dovea far conoscere agli uomini il Padre celeste | pel | suo sermone e pel suo spirito. Or l' uomo essendo un essere |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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conoscere agli uomini il Padre celeste pel suo sermone e | pel | suo spirito. Or l' uomo essendo un essere fornito di corpo, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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misura di quella (3). Però l' umanità di Cristo fu il mezzo | pel | quale venne alle anime umane rivelato il Verbo divino, e la |
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principio anteriore a quello della sensazione, voglio dire | pel | principio della vita. Noi abbiamo veduto che la vita è |
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sia l' intendere come Dio stesso potesse essere comunicato | pel | veicolo dei sensi. Questa virtù o vita nuova, onde l' uomo |
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comunicare agli uomini che colla comunicazione del Verbo | pel | quale solo potevano conoscere il Padre, e dal quale |
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dare l' ingresso al regno di Dio (5); verissimo detto ove | pel | regno di Dio s' intenda il regno de' Santi che già |
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e l' uomo seguisse un cotal contratto positivo ed esterno, | pel | quale questi promettesse a Dio di servirlo fedele, e Dio |
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tanto obbrobriosamente dimenticato, cioè che egli esisteva | pel | culto e per l' onore di Dio. In tal modo venìa riseminata |
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tardi, e un po' alla volta il potere sulle proprie facoltà, | pel | quale comanda ad alcune di operare, e ad altre di tenersi |
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la sua relazione col Creatore, e lo stato di peccato | pel | quale ha bisogno che Iddio positivamente gli si avvicini |
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il fonte della vita. Il che significava la circoncisione | pel | doloroso taglio in quella parte dell' uomo, e il recidersi |
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di sacerdozio rispondevano due cibi consecrati, l' uno | pel | popolo l' altro pei Leviti; i quali cibi erano come una |
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nobile dell' uomo; ed è relativamente a questi effetti che | pel | carattere si aggiunge all' uomo una nuova potenza |
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il credere che, coll' ordine sacerdotale, l' uomo che già | pel | Battesimo ha il Verbo in sè stesso acquisti una nuova |
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nell' ordine della natura l' intelligenza è data all' uomo | pel | dono della luce dell' essere, così è data all' uomo una |
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così è data all' uomo una intelligenza soprannaturale | pel | dono della luce del Verbo che costituisce il carattere |
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che la generazione spirituale dell' uomo nuovo si fa | pel | carattere. Rechiamone alcune prove teologiche. Gesù Cristo |
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dell' uomo nuovo. Di questa generazione che si opera | pel | carattere si oda per tanto S. Giovanni Grisostomo. |
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il Verbo che costituisce appunto il« carattere« o segno | pel | quale Iddio gli riconosce essere della sua famiglia, perchè |
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del carattere viene stretto fra l' uomo e Dio un patto, | pel | qual patto Iddio si obbliga di concorrere alle azioni |
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all' umanità degli altri uomini, non potea essere che | pel | contatto delle sue sacratissime carni da cui usciva virtù |
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disposizione manchevole degli uomini (3), ma parte altresì | pel | consiglio della sua sapientissima e ordinatissima volontà. |
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noi, che la Trinità non potesse essere nominata e invocata | pel | conferimento del Battesimo, ma solo il Verbo; ricevendosi |
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la virtù visiva quanto la stessa visione. L' uomo dunque | pel | Battesimo s' incorpora a Cristo, secondo la frase |
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» Ora secondo la dottrina cattolica, l' uomo nasce da Dio | pel | Battesimo. Il nascimento dell' uomo pel Battesimo poi si fa |
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uomo nasce da Dio pel Battesimo. Il nascimento dell' uomo | pel | Battesimo poi si fa mediante la fede che viene infusa nel |
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a noi, e dice che furono tre; cioè: 1. il suo sangue, | pel | quale si acquistò dall' eterno Padre il diritto e la piena |
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fede verso Cristo Gesù, basta che infonda in noi quel lume | pel | quale veniamo a conoscere che egli è la verità. Dice poi: |
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da Cristo riceviamo lo Spirito Santo, che procede dal Padre | pel | Figlio. Così la nostra mente è irraggiata da un trino |
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che quello di voler dire che non ci viene colla persona. E | pel | contrario affermando che viene nella Cresima, pure in |
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Ma voi, dice, avete l' unzione dal Santo » (cioè dal Verbo | pel | quale è la spirazione dello Spirito Santo) «e conoscete |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e questo procedendo dal Verbo, e venendoci dato dal Verbo | pel | merito della sua passione, assai ben convenìa che nell' |
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masticarlo, mandarlo nello stomaco, senza ottenere il fine | pel | quale sono state fatte tutte queste operazioni? tutte |
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bere non era che un trapassare del cibo e della bevanda | pel | corpo di Cristo; ma non crede che noccia alle doti gloriose |
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inteso a quel modo che l' intendono i nostri avversarii | pel | quale l' essere si riduce a niente. Simigliantemente |
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cognizioni intorno al corpo ci vengono per due modi: 1 | pel | sentimento fondamentale spontaneo e sue modificazioni, e |
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e questo modo l' abbiam chiamato soggettivo ; 2 | pel | sentimento di resistenza al sentimento fondamentale, e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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dell' uomo com' è in idea, ordinato e costituito | pel | bene morale. Gli autori del primo errore considerando |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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sono in istato di peccato, ovvero che sono in tale stato | pel | proprio libero arbitrio, pel quale ci vogliono stare. Ma se |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ovvero che sono in tale stato pel proprio libero arbitrio, | pel | quale ci vogliono stare. Ma se lo stato di peccato di tali |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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si nega la trasmissione del peccato d' origine, e ciò | pel | solito principio di naturalismo di non riconoscer peccato |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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che riguarda il fine e che vuole anche le altre cose | pel | fine, di maniera che ciò che vuole anche nelle altre cose |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ordine consiste in anteporre le cose che vanno anteposte | pel | loro pregio o dignità a quelle che vanno posposte, e però a |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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alcuno, ma che loro viene imputato l' altrui peccato, | pel | buon volere di altri, a cui è piaciuto di fare un patto pel |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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pel buon volere di altri, a cui è piaciuto di fare un patto | pel | quale si obbligarono, in caso che Adamo avesse peccato, di |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ragione: e voi non siete bene informati che cosa si intenda | pel | peccato de' bambini. Per questo peccato altro non s' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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assurdo, quando si consideri che quel decreto di Dio, | pel | quali stabilì che la giustizia o il peccato del padre Adamo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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qual' è. Ella non può cangiare certamente di natura solo | pel | buon volere di chi decreta che sia un' altra, quando la sua |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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perchè aveva diritto alla grazia. Ma perchè aveva diritto? | pel | decreto fatto prima da Dio: senza questo decreto che Iddio, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ciò ne verrà che il bambino rimarrà spogliato della grazia | pel | suo proprio peccato, e però lo spogliamento seguirà come |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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qual è il titolo al diritto che si suppone in essi, | pel | quale la grazia sarebbe stata loro dovuta? Converrà dunque |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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interne, allora senza pericolo d' inganno egli fa molto | pel | Signore. Ma come si conosce questa volontà di Dio? Una via |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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l' uomo è sempre guidato da Dio, ed è sicuro di fare molto | pel | Signore senza ingannarsi, ed ha acquistato diritto al suo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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tentato al di sopra delle sue forze. Chi vuole fare molto | pel | Signore, deve vincere quelle abitudini che si opponessero |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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cuore: noi siamo chiamati da Dio ad avere un cuore grande | pel | molto amare, siamo chiamati a sdegnare ogni cosa piccola e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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E il voto e la virtù dell' ubbidienza è appunto il mezzo, | pel | quale noi tutti diventiamo veramente unanimi in ogni cosa, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di qualche grave od almeno leggiera mancanza, sia | pel | dubbio che sempre gli rimane circa la sua condizione |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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per quel giudizio abituale di cui abbiamo toccato di sopra, | pel | quale si credono sempre qualche cosa di più degli altri, di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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i miei scritti: che quantunque destinati sieno, | pel | loro argomento, nella loro maggior parte ai dotti, tuttavia |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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cosa qualsiasi l' esistenza, non può più recarsi in dubbio | pel | solo motivo, che ella si abbia una natura assai misteriosa |
Gioberti e il panteismo -
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per riconoscere che le opere delle arti non si pregiano che | pel | bello , e che il bello non giace che nella idea che dalla |
Gioberti e il panteismo -
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belle non è che il segno sensibile, il veicolo, il mezzo | pel | quale lo spirito umano piglia il volo verso le regioni |
Gioberti e il panteismo -
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reale, tolgono via l' argomento ammesso da tutte le genti, | pel | quale dalla natura reale si conchiude all' esistenza di una |
Gioberti e il panteismo -
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non è atto a moltiplicarsi. Si osservi dunque il processo | pel | quale noi abbiamo potuto formare un secondo battello a |
Gioberti e il panteismo -
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dovrà dunque essere un altro atto tutto di diversa natura, | pel | quale lo spirito umano si persuada di conoscerlo. Ora |
Gioberti e il panteismo -
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mi sciogliate con tutta pazienza le difficoltà che forse | pel | mio poco sapere mi rinascono continuamente. Prima di tutto |
Gioberti e il panteismo -
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è dunque un' illusione che m' inganna - Non è un' illusione | pel | filosofo, che sa ben distinguere le immagini che son |
Gioberti e il panteismo -
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sua, dal reale che esse rappresentano; ma è un' illusione | pel | comune degli uomini, i quali confondono il rappresentante |
Gioberti e il panteismo -
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a distruggerlo; nulla mai avvenendo di nuovo senza cagione, | pel | principio di causa. Vero è che la persuasione acquistata |
Gioberti e il panteismo -
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per via d' immagini, ma per semplice idea, o anche | pel | nome che porta, che è un puro segno arbitrario e non punto |
Gioberti e il panteismo -
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consiste nella conservazione di quello stato dell' animo, | pel | quale l' uomo è persuaso che l' ente sussista, ne abbia io |
Gioberti e il panteismo -
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la ragione sono due cose che io conosco positivamente | pel | mio proprio sentimento. Nell' idea astratta di specie giace |
Gioberti e il panteismo -
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e le cose dette innanzi intorno all' ente in universale | pel | presente nostro bisogno chiariscono la cosa abbastanza per |
Gioberti e il panteismo -
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subietto solo, una sostanza sola, non può averne che una, | pel | principio di contradizione, che vieta di affermare due |
Gioberti e il panteismo -
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la corteccia, ma ben anco la sostanza delle cose ». » Or | pel | principio che due cose eguali a una terza sono uguali tra |
Gioberti e il panteismo -
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oggetti realmente distinti, benchè d' una stessa sostanza; | pel | signor Gioberti Iddio e le sue fatture (quantunque formino |
Gioberti e il panteismo -
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poi, quanto non s' accresce l' errore se si considera, che | pel | Gioberti l' idee sono reali, e non contengono la sola |
Gioberti e il panteismo -
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è figura della sostanza; e insieme esemplare delle cose, | pel | quale tutte le contingenti si creano, e si distinguono e |
Gioberti e il panteismo -
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non è nessun ente particolare, è una mera astrazione | pel | signor Gioberti; dunque considerato come astratto non ha |
Gioberti e il panteismo -
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nel nostro argomento. E cominciamo dall' osservare che | pel | signor Gioberti il dogma della creazione non è solamente un |
Gioberti e il panteismo -
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Dio. Di poi che cosa sono le esistenze o sieno le creature | pel | signor Gioberti? Non altro che qualche cosa che si separa |
Gioberti e il panteismo -
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ha detto, se vi ricorda, che è Dio, perocchè Iddio | pel | signor Gioberti è una sintesi, quella sintesi che si trova |
Gioberti e il panteismo -
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cosa sia quello che voi chiamate principio di creazione, | pel | quale l' ordine delle cose contingenti, è un effetto libero |
Gioberti e il panteismo -
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reale) informi la mente umana, e si vanti di spiegare egli | pel | primo la virtù informatrice dell' Idea ripetendola dalla |
Gioberti e il panteismo -
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dice conseguentemente alla sua teoria dell' atto creativo, | pel | quale l' intelligibile divino trapassa nelle cose create e |
Gioberti e il panteismo -
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è un' idea, sistema che si direbbe del panteismo ideale, ma | pel | sig. Gioberti è medesimamente panteismo reale, poichè per |
Gioberti e il panteismo -
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Non è dunque meraviglia se l' atto dell' intuito umano sia | pel | sig. Gioberti un intuito appartenente alla causa ed alla |
Gioberti e il panteismo -
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intelligibilità, ed elle sono idee (ciò che è lo stesso | pel | signor Gioberti che dire cose reali); e però sono |
Gioberti e il panteismo -
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però che « « la menoma idea obbiettivamente sia Dio, | pel | signor Gioberti, e non possa esser creata » », giusta un' |
Gioberti e il panteismo -
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le creature, egli è sempre ideale, e però è sempre Iddio, | pel | signor Gioberti, pel quale ogni ideale è Dio. Onde le |
Gioberti e il panteismo -
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sempre ideale, e però è sempre Iddio, pel signor Gioberti, | pel | quale ogni ideale è Dio. Onde le esistenze, cioè le cose |
Gioberti e il panteismo -
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conclusione, che Iddio è l' universale ed immediato oggetto | pel | sapere umano. Laonde quando il Gioberti vi dice, o signori, |
Gioberti e il panteismo -
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ora maraviglia, miei signori, che le cose contingenti sieno | pel | Gioberti l' idea, quando Iddio stesso, secondo lui, è l' |
Gioberti e il panteismo -
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modi sì vari (1), sicchè le varie sensazioni sono diverse | pel | loro diverso tocco, non pel diverso spazio che occupano; le |
Psicologia Vol.III -
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varie sensazioni sono diverse pel loro diverso tocco, non | pel | diverso spazio che occupano; le varie parti dello spazio |
Psicologia Vol.III -
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astratta è quel concetto che ci fa conoscere « « l' atto | pel | quale l' ente sussiste »(1) »; ma non abbiamo determinato |
Psicologia Vol.III -
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Ora il sentimento stesso somministra talora un fondamento, | pel | quale il principio razionale si accorge che un gruppo di |
Psicologia Vol.III -
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ella è cosa al tutto passiva o ricettiva della forma, e | pel | sintesismo non è senza questa; 2 o la si considera in |
Psicologia Vol.III -
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è uno solo; quegli individui si conoscono esser più, non | pel | concetto di uomo che è uno solo, ma pei diversi fondamenti |
Psicologia Vol.III -
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quel modo limitato, nel quale egli con essi comunica | pel | sentimento; e in questo lavoro l' uomo è limitato da certe |
Psicologia Vol.III -
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che hanno gli enti reali, onde sono originariamente cavati | pel | lavoro del nostro spirito; e gli enti reali sono quelli che |
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di predicazione . Che l' attività razionale ha due gradi; | pel | primo l' uomo gode della verità (quando è privo di |
Psicologia Vol.III -
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l' uomo gode della verità (quando è privo di coscienza), | pel | secondo l' uomo gode del possesso della verità (quando ha |
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Quello che si dice del godere si deve dire del sapere; | pel | primo grado l' uomo conosce la verità, pel secondo l' uomo |
Psicologia Vol.III -
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dire del sapere; pel primo grado l' uomo conosce la verità, | pel | secondo l' uomo conosce di conoscere la verità (ne ha la |
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verità si deve dire altresì di ogni bene e di ogni male: | pel | primo gode il bene e soffre il male, pel secondo gode del |
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e di ogni male: pel primo gode il bene e soffre il male, | pel | secondo gode del godimento del proprio bene, soffre della |
Psicologia Vol.III -
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Questo è quel lento lavoro che fa la mente da sè stessa, | pel | quale le notizie e dottrine depositate nel tesoro della |
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sapienza nel mondo. Ma quell' ordine non è nel mondo e | pel | mondo isolato dallo spirito; anzi è ordine nello spirito e |
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il mondo esteriore riceve quel compimento sostanziale, | pel | quale da non ente diviene ente. L' ordine adunque nel mondo |
Psicologia Vol.III -
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del primo al secondo, o il quoto del primo diviso | pel | secondo, non ha bisogno d' altro a conoscere quale sarà la |
Psicologia Vol.III -
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ente animale. L' atto, con cui l' ente animale è posto, | pel | quale è posta la sua forma, è quello che abbiamo chiamato |
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molecole in questi spazi che il sentimento vuole occupare | pel | suo istinto, che è quello di divenire maggiore, di porsi in |
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solo in questa maniera si facilita ed aiuta quel movimento, | pel | quale le une si soffregano contro le altre, senza |
Psicologia Vol.III -
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in tutte le direzioni, ne deve nascere il moto rotatorio, | pel | quale si smussano gli angoli, e si vanno le molecole |
Psicologia Vol.III -
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operatore dei fenomeni animali conoscesse il fine, | pel | quale egli operava. Questo errore conseguitava all' altro, |
Psicologia Vol.III -
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più complicato; lo stesso del sentimento della nausea, | pel | quale gli emetici mettono in movimento i nervi e i muscoli |
Psicologia Vol.III -
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respirare, per la molestia che proverebbe non respirando, e | pel | piacere che prova nella respirazione. Questa funzione |
Psicologia Vol.III -
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la molestia che ne risentirebbe la natura non facendole; e | pel | piacere della vita che sente facendole. Che cosa è, a |
Psicologia Vol.III -
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intende a questo effetto, che a lui è straniero; ed avvenne | pel | nesso sostanziale, che il moto extrasoggettivo tiene col |
Psicologia Vol.III -
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quel compiuto trionfo dell' istinto vitale sulla materia, | pel | quale non rimane più alcuna lotta fra i due elementi, ma il |
Psicologia Vol.III -
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al corpo umano in virtù delle sue forze chimiche, o | pel | suo movimento meccanico, o per la condizione speciale della |
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al corpo vivente. Questa suol alterare il corso zoetico, | pel | movimento che produce nel corpo col suo impulso meccanico. |
Psicologia Vol.III -
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da lui, questo può farsi: 1 per le varie escrezioni; 2 | pel | violento distacco d' una parte. E l' uno e l' altro caso |
Psicologia Vol.III -
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ed è preso alla sfuggiasca, perchè stringe il tempo, e | pel | timore che sfugga il prezioso istante, riesce più vivo, |
Psicologia Vol.III -
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e gli presentano le loro papille più nude, ma ben anche | pel | maggiore afflusso del sangue, che stimolando avviva e rende |
Psicologia Vol.III -
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sensuale adduce alle speciali parti del corpo umano, | pel | loro impeto, pel loro eccesso e per l' alterazione della |
Psicologia Vol.III -
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alle speciali parti del corpo umano, pel loro impeto, | pel | loro eccesso e per l' alterazione della loro crasi, |
Psicologia Vol.III -
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illogica e falsa. O non aggiunge nulla, dicevo, se | pel | carattere di eccessiva robustezza, dato alla malattia, |
Psicologia Vol.III -
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coi debilitanti. O è illazione illogica e falsa, se | pel | carattere di eccessiva robustezza s' intende descrivere |
Psicologia Vol.III -
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in ogni condizione morbosa si verifica il terzo accidente, | pel | quale « il principio vitale opera con azione disuguale e |
Psicologia Vol.III -
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di fuori, e così si diminuiscono gli stimoli interni, che | pel | loro soverchio cagionano dolore. Conviene per altro |
Psicologia Vol.III -
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per uno stato di loro propria tensione e forza maggiore, ma | pel | maggiore stimolo da cui vengono incitati, per la maggior |
Psicologia Vol.III -
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produca una comparativa debolezza in altri luoghi, si vede | pel | dimagramento che succede, ond' è impedita la nutrizione. |
Psicologia Vol.III -
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universale produce un dolore locale. - Succede anche questo | pel | medesimo giuoco. Sensione di dolore per un male, che è in |
Psicologia Vol.III -
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con tutte soltanto per mezzo dell' essere, a cui è affissa, | pel | quale conosce; chè gli enti sconosciuti non sono alla |
Psicologia Vol.III -
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(conciossiachè la facoltà dell' analisi non si svolse che | pel | corso dei secoli), dovette esprimere i concetti indistinti, |
Psicologia Vol.III -
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anima intellettiva, la quale si trova legata ai due primi | pel | senso, e si trova legata ai due secondi per l' idea e per |
Psicologia Vol.III -
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. Riesce nondimeno ad alcuni inesplicabile come Empedocle, | pel | quale la concordia ha ufficio di unire, dica che ella sia |
Psicologia Vol.III -
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Oriente se ne mostra pieno. Secondo Mosè, ogni cosa si crea | pel | Verbo divino: l' Achmoth, cioè la sapienza esemplare dell' |
Psicologia Vol.III -
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alla sostanza, in quanto questa è l' atto, nel quale e | pel | quale gli accidenti sono. Quindi era agevolissimo il |
Psicologia Vol.III -
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la sostanza reale, altro l' ente che vi aggiunge la mente, | pel | quale la sostanza stessa diviene conoscibile, divenendo |
Psicologia Vol.III -
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del nostro filosofo, che non si conosce il simile se non | pel | simile. Non sembra dunque consentaneo che nella mente |
Psicologia Vol.III -
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dal principio dei Pitagorici, che « ogni simile si conosce | pel | simile », dall' aver egli composta l' anima di ciò che è |
Psicologia Vol.III -
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come si dovesse intendere che « il simile si conosce | pel | simile », perocchè questo principio ha due sensi: il primo, |
Psicologia Vol.III -
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secondo il principio nostro che « l' esteso continuo esiste | pel | semplice, in cui dimora ». Se dunque si considera tutto l' |
Psicologia Vol.III -
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atto giusta le leggi proprie, che hanno il loro fondamento | pel | moto sensibile nel corpo dall' anima informato, e pel moto |
Psicologia Vol.III -
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pel moto sensibile nel corpo dall' anima informato, e | pel | moto intelligibile nell' essere universale, da cui è |
Psicologia Vol.III -
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che il senziente, sentendo o percependo, non fa un atto | pel | quale lo distingua da sè, non sentendo o percependo altro |
Psicologia Vol.III -
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col senso i corpi lontani; e dai fenomeni del moto attivo, | pel | quale ci avviciniamo ai corpi lontani. Ora la teoria di |
Psicologia Vol.III -
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si vadano così replicando, e si possano così prendere ora | pel | medesimo Io, ed ora per diversi Io, secondo il bisogno |
Psicologia Vol.III -
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e che fa sì che quel corpo sia un qualche cosa determinato, | pel | quale gli si dà il nome, nel caso nostro, che sia un |
Psicologia Vol.III -
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un atto accidentale del corpo (3), ma è un atto specifico, | pel | quale il corpo riceve un nuovo nome sostantivo. Quindi |
Psicologia Vol.III -
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per quel primo (il che è quanto dire: la sostanza è l' atto | pel | quale sussiste l' essenza); in tal caso la condizione di |
Psicologia Vol.III -
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intendesse veramente un principio esistente nell' anima, | pel | quale l' esperimento o l' effetto delle memorie, rimasto |
Psicologia Vol.III -
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se pure questo universale non si debba qui prendere | pel | concetto universale in atto) « est in anima id, quod est |
Psicologia Vol.III -
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andò a nascondersi sotterra, e chiuse a tutti quel varco, | pel | quale solo l' uomo può salire sicuramente alle regioni dei |
Psicologia Vol.III -
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n' è persuaso ad un segno che n' è smanioso ed irrequieto | pel | bisogno ch' egli ne sente. Non ci chiede adunque che ci |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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toglie molti altri dispendii, non gravi a dir vero, ma | pel | loro numero e per la loro continuità più dannosi a mio |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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è lodevole la breve grammatica che noi usiam nelle scuole. | Pel | Dizionario poi meriterebbe di essere più conosciuto quello |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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intralasciare. E perchè nelle divine scritture non composte | pel | solo uso de' fanciulli, ma per la stessa educazione dell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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La Storia dunque si può dire il veicolo della Filosofia, | pel | quale essa viene ricevuta ne' giovani e non ancora |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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talora sì triviali e comuni, come oracoli atti a tagliare | pel | peso di loro autorità ogni più incerta questione, e ciò |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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assai sovente per l' osservanza d' alcune cose minute, | pel | rispetto d' alcune inclinazioni, d' alcune abitudini, d' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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suoi regolamenti e le sue leggi, non è certo cosa onorevole | pel | corpo insegnante della nazione, nella quale in questo modo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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da chi dà loro lo stipendio, ma con riverenza e gratitudine | pel | servizio che rendono alla società. Premesso questo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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questo punto devono esser date guarentigie: 1 Alla Chiesa | pel | suo diritto all' insegnamento coll' educazione cristiana; 2 |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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all' insegnamento coll' educazione cristiana; 2 Ai dotti | pel | diritto di preferenza in ragione della dottrina, probità e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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umane, le quali vanno in maggior parte per l' incerto e | pel | congetturale, sia desiderabile che molti abbiano il diritto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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che riguarda l' eterna salute degli uomini? E` forse | pel | diritto di natura che si consegue l' eterna salute, o per |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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umanità vecchia fu già sviluppato a pieno senza contrasto | pel | corso di quattro mila anni, prima che discendesse dal Cielo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Ella è una dottrina che si conosce e si sperimenta | pel | corso di dicianove secoli, che si è predicata e si predica |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di Platone - eccellenza ed opportunità di questo metodo | pel | caso nostro. Conclusione, che l' unica via, per la quale si |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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all' Italia. - Carattere dell' ingegno italiano, fatto | pel | metodo - Galileo. Il carattere dell' ingegno italiano |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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- Critica di Bacone (mancante di alcuni canoni importanti | pel | metodo filosofico - De Maistre). Tentativi imperfetti per |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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- Niun altro bene può saziare l' uomo. 39 L' uomo è fatto | pel | godimento di Dio, a cui è condizione il riconoscerlo per |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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me reso volgare (2). Sebbene in esso non tutto sia adatto | pel | caso nostro, essendo diverse le circostanze, tuttavia ne |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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camminare, parlare? Pur è così: tutto debb' essere venduto | pel | tesoro nascosto nel campo. Ma udite bene. Può comperare, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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uomo. GESU` Cristo erede dell' eterno regno, ha fatti noi | pel | Vangelo suoi coeredi. Descrivete questa eredità con acconci |
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gravoso, arido, intollerabile, poichè nè per l' età, nè | pel | sesso hanno bastevol forza di raccorsi e di lavorare colla |
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farebbe accostare e disporre alla vera incorporazione che | pel | battesimo si fa. Il battesimo adunque sia reale, o, ne' |
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per un tratto d' infinito amor gratuito di Cristo, e | pel | trionfo di lui sopra l' inferno venuto in sua mano il cuore |
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visibile, mentre avanti ell' era dispersa e disgregata | pel | mondo, e forma non aveva ad occhi umani di peculiar |
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vuole esser vero; ma ancora perchè avendo Cristo profetato | pel | loro ministerio, la verificazione delle loro profezie prova |
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di verificarlo, ma di autorizzarlo presso gli uditori suoi | pel | mirabile consenso con quello degli altri (3). Or poi |
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quel legislatore e profeta principale fino ad Esdra, cioè | pel | corso d' anni mille, mandò Iddio i profeti suoi, i quali |
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capo più corpo non vi ha: non si comanda al corpo altro che | pel | suo capo: a quello solo ubbidisce: non si santifica il |
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della podestà di giurisdizione: essere fatti membri acconci | pel | Cielo. Per lo che a quella foggia che il corpo reale di |
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Spirito aggiunge alla pietà illanguidita, e alla carità, | pel | succedere de' mali tempi infermata. Qui si ragiona soltanto |
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da Gesù instituito, sì abbondevole pascolo, che non solo | pel | suo povero e angusto cuore, ma per quello di tutti gli |
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significano, che dopo essere già offerto il pane ed il vino | pel | sacrifizio, si esibisce e presenta sè medesimi a Dio quai |
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immondezza (1). Onde quest' aggiunto è principalmente posto | pel | sacrifizio interiore dell' animo. Appresso poi preghiamo il |
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della croce; e di più ogni Cristiano con Cristo incorporato | pel | battesimo, partecipa del sacerdozio suo, in quanto può |
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Ambrogio in Milano pubblicamente ricusò la comunione, solo | pel | castigo inconsiderato e troppo universale dato a |
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fa alla natura del Sacrifizio, che dal Sacerdote per sè e | pel | popolo s' offerisce; onde è ragione che egli e 'l popolo ne |
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conformi alle nostre. Le Mosaiche però erano molte | pel | numero, gravi per rigore, e mere figure di quell' esemplare |
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padri nostri li rendeva in vero meno bisognosi di chiese | pel | culto divino. Essi stessi erano i tempŒ di Dio. E il |
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s' inseriscono reliquie di Santi, specialmente martiri, | pel | consorzio che hanno con Cristo fatti una cosa con lui nel |
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questo Cristo dopo risorto comandò agli Apostoli di andare | pel | mondo battezzando l' uman genere. Prima non era ancora |
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ultimo passo, che metta in terra sicura e felice: così noi | pel | Battesimo scampati a principio dalle zanne avversarie, |
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sua: qui troverà umiliato l' autore della purità, non | pel | fascio del peccato, ma per lo peso della carità: davanti a |
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di non uscire in nulla o meno che può dall' umano vivere | pel | compatimento dei deboli, che s' occupa in favore d' altrui, |
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purchè si spiaccia non per altro che per la virtù, cioè | pel | monile più ricco e più bello di femmina santa. Avvi però |
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intenderlo non mai. Per questa ragione l' astronomia | pel | cieco nato è un puro mistero e non può impararla se non per |
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sia soprannaturale? qual' è quella nota, quel carattere | pel | quale un assenso naturale si distingue da un assenso |
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col pensiero nella legge divina, il meditarla, è il mezzo | pel | quale l' uomo rende pratico il suo assenso; mentre il solo |
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L' anima umana è di una specie diversa da quella de' bruti | pel | solo intelletto . Ora, secondo l' Angelico, il fondamento |
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fantasia, come ho mostrato, non è che un senso interiore, | pel | quale l' anima, come stimolo interno, eccita nell' organo |
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cosa sia questo sentimento, troviamo che è un sentimento, | pel | quale cominciamo a percepire Iddio come il TUTTO, l' Essere |
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Ora parimente in questa vita si percepisce veramente Iddio | pel | lume della grazia, ma quasi in ischiena ; nell' altra vita |
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patir egli nulla dalle creature, in cui opera; ciò nasce | pel | suo modo di operare in attività di Creatore). 2 Che, |
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conosceva e che amava; e che l' essere ideale era il mezzo, | pel | quale l' essere reale amava ciò che aveva conosciuto (l' |
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del loro procedere; sicchè Iddio Padre operò la creatura | pel | suo intelletto e pel suo amore, cioè pel suo Verbo e per lo |
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sicchè Iddio Padre operò la creatura pel suo intelletto e | pel | suo amore, cioè pel suo Verbo e per lo Spirito Santo. La |
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operò la creatura pel suo intelletto e pel suo amore, cioè | pel | suo Verbo e per lo Spirito Santo. La ragione adunque data |
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dalla divina sostanza, tuttavia noi colla nostra mente, | pel | limitato nostro modo di concepire, possiamo pensare la |
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la ragione stessa della limitazione del nostro sentimento, | pel | modo incompleto e non abbastanza pieno, pel quale noi |
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sentimento, pel modo incompleto e non abbastanza pieno, | pel | quale noi sentiamo la natura divina comunicarsi a noi nell' |
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non erano che preparazioni alla venuta del Figliuolo, | pel | quale i secoli furono fatti e al suo servizio adattati |
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(aptavit); e quindi quelle antiche rivelazioni, date | pel | ministerio degli Angeli, non erano che un crepuscolo del |
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Ma il Verbo non faceva questo immediatamente da sè, si bene | pel | mezzo degli Angeli suoi: dal che S. Paolo, nella Lettera |
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è aderire a Cristo, è riconoscerlo volontariamente | pel | Redentore, è fare quell' atto di fede , col quale abbiamo |
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usciva dalle sue parole, dice Cristo: « Già voi siete mondi | pel | sermone che ho parlato con voi (4) »; e tosto soggiunge: «« |
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percezione dello Spirito, ch' ella cioè sia un sentimento | pel | quale noi sentiamo non già una tenue idea, ma una verace |
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mondo non è visibile dall' anima per sè stesso, ma solo | pel | Figliuolo: e in questo non vedersi del Padre propriamente |
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necessariamente si sente il mandante che opera nelle anime | pel | suo Verbo. Vero che in questa vita non ci viene svelato il |
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una cotale gioia della verità che si diffonde nell' anima, | pel | quale affetto l' anima contempla e imbeve e s' innebria |
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quella pienezza che emana dal Padre e dal Figliuolo | pel | solo Spirito Santo sta in noi: non già quasi che egli |
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Tutte le facoltà degli animali si riducono al senso, | pel | quale non si esigono che degli oggetti materiali. L' uomo |
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trema intorno a lui, non può menomamente ottenere il fine, | pel | quale è stato dall' eterno artefice fabbricato? E qual |
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rimane solo una probabilità, ma una vera certezza morale | pel | soprannaturalismo. Una frazione del piccolo corpo di questi |
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d' oggi, i quali si appiglino a creder vera una religione | pel | criterio d' un interno furore di fantasia, e a un tale loro |
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esseri nascere per un atto della intelligenza divina, cioè | pel | Verbo, luce di tutte le intelligenze (1); perocchè |
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contingenti o soggette a nascere e morire, si conoscono | pel | senso e per la opinione«. Togliamo dall' antichità un altro |
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bene conosciuto. Perocchè fatta la volontà, come si diceva, | pel | bene, non può mettere un limite alle sue proprie forze, ma |
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lo Spirito Santo « di Dio, nel quale siete suggellati | pel | giorno della redenzione« (4) ». Il perchè Didimo scriveva: |
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e sempre del medesimo tenore la sua sapienza e provvidenza | pel | bene del genere umano, una provvidenza, dico, sempre |
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colle quali il Genesi assegna il fine prossimo e più basso | pel | quale l' uomo fu creato e messo dentro il paradiso: |
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a se stessa l' immensa sua capacità e l' infinito oggetto | pel | quale solo veramente era stata creata. La differenza fra l' |
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l' umana natura per la grazia acquistava un tal prezzo, | pel | quale si faceva possibile un' assoluta giustizia come |
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adoperarla o no, a suo piacimento: era un cotal sentimento, | pel | quale poteva resistere, se avesse voluto, all' appetito, e |
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subitamente e in tutti i cristiani egualmente o gli eletti, | pel | quale vigore questi già sieno sempre così sollecitati e |
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vi porti riparo, non potendosi più comunicare la grazia | pel | veicolo della naturale generazione, ma convenendo che Iddio |
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l' influenza degli abiti virtuosi o viziosi, e in generale | pel | bene e pel male a cui può soggiacere l' umanità nelle tante |
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degli abiti virtuosi o viziosi, e in generale pel bene e | pel | male a cui può soggiacere l' umanità nelle tante e sì varie |
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primitivo dell' intendimento che sia il primo cognito e | pel | quale si conoscano le altre cose. E fatta poi diligente |
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stessi naturali, acciocchè sieno bene eseguiti, si facciano | pel | motivo dell' amore di Dio. Ma l' amore di Dio è certo non |
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uomo senza la grazia non può eseguire i precetti naturali | pel | giusto motivo; e in questa mancanza di motivo è il peccato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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precetti naturali non si possano onestamente compire se non | pel | motivo dell' amore di Dio, e che adempiti senza questo |
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essere obbligato se non ad adempire i precetti naturali | pel | motivo di un naturale amore di Dio, il quale abbiamo veduto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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abbia in sè alcun morale mancamento, debba essere adempito | pel | motivo dell' amor di Dio. Ma più propriamente parlando, mi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della giustizia naturale. Che se poi essi si eseguiscono | pel | motivo dell' amor di Dio immediato e soprannaturale, l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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certo che nell' ordine della natura l' uomo, il quale opera | pel | motivo della giustizia naturale, non pecca nè in quanto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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è infermo e aggravato d' ingiustizia. Abbiamo veduto che | pel | peccato originale rimase infiacchita la forza della libertà |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della legge della giustizia. Il giudizio pratico è quello | pel | quale noi in sull' atto dell' operare nostro, diciamo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ella non ha alcun movimento, ma solo quell' atto immanente | pel | quale esiste, e quel qualsivoglia principio di sentimento è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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a nuocere alla umanità, viene in conseguenza che l' uomo | pel | peccato originale rimane altresì in balìa dei demonii e, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di potenza creatrice« (7) ». Perocchè ciò viene a dire | pel | seme essere il germe condotto a farsi animale intelligente, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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All' incontro se il principio senziente, che si traduce | pel | seme, è già di natura sua, tosto che è costituito, ammesso |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e solo rimane viziata non per la sua origine divina, ma | pel | corpo nel quale s' introduce o dove si crea? All' incontro |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e la imputazione che si fa ai membri di una società | pel | peccato del capo, in cui essi non abbiano avuta alcuna |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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aristotelica (2), venisse viziandosi e corrompendosi | pel | contatto del corpo in cui viene infusa, come liquore da un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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(3) ». E altrove parimente disse, che il corpo trasse | pel | peccato originale una qualità morbosa e pestilente (4). |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dire che fanno le divine Scritture, che tutta l' umanità fu | pel | mangiamento di quel primo frutto in potestà del demonio e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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energia da nostri nimici? Lascieremo che facciano essi più | pel | demonio, che noi per Iddio? e che l' amore al vizio si |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che io vivamente amerei, che questi pii cristiani, dispersi | pel | mondo e mescolati coi mondani, non solo in Dio si amassero |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che chiamerò sacra, mi prefiggeva, quando ho osato | pel | consiglio del De Apollonia, di scriverle quella prima mia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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conoscendo i cristiani che tutti i giorni sono santi, e che | pel | cristiano bisognava vacare sempre da tutte le profane cose |
Epistolario ascetico Vol.I -
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però di profondo raccoglimento lo prescelgono poi non solo | pel | bene che contiene in se stesso, ma altresì come uno stato |
Epistolario ascetico Vol.I -
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carità ». Qui sembra bene di schiarire che cosa s' intenda | pel | bene intrinseco dell' opera stessa . Desideriamo adunque |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dell' opera stessa . Desideriamo adunque che si intenda | pel | bene intrinseco dell' opera stessa, non già solamente il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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imprezzabile? Ah! ottenetemela voi. Preghiamo insieme | pel | fine, perchè quando abbiamo questo, abbiamo tutto. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi sta tanto a cuore e la credo così rilevante, non dico | pel | buon esito dell' opera nostra, ma per la salute delle |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Non dubitate. Umiliamoci nel Signore, e pregatelo | pel | vostro indegno d' esservi amico A. R.. [...OMISSIS...] 1.27 |
Epistolario ascetico Vol.I -
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degli incomodi degli amici, ricevo una grande consolazione | pel | modo nel quale me li narrate. Voi ne benedite il Signore e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Ed egli v' ha un senso che solo i cristiani posseggono, | pel | quale si percepisce questa nuova felicità, e avidamente s' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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s' attende quando è lontana: e questo è il senso, | pel | quale è impossibile a voi il non desiderare ora l' essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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essere una sola cosa tutti con Gesù, in Dio Padre, | pel | santo Spirito! a cui gloria in tutti i secoli. Amen. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ciò che si vede nel momento presente, senza prometter nulla | pel | tempo futuro: e anche ciò che già esiste e che perciò |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tempo applicare la Messa per altro fine che per noi, e | pel | nostro piccolo affare: acciocchè Iddio ci salvi nel modo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fine che è questa vita tutta intera se non un noviziato | pel | paradiso? A proposito dei conti permettetemi, mio caro, un' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tornò a dirmi « Ella è sulla buona strada; e continui pure | pel | suo cammino, purchè proceda in quel modo che le abbiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dal cielo, e che non riescano a quel termine di virtù | pel | quale tutti siamo nati. Nè nell' uno nè nell' altro ho |
Epistolario ascetico Vol.I -
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altro simile forte scrittore, sebbene di sapor aspro | pel | suo palato. Circa gli studi dissi già al padre suo, che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in prova colle tedesche. Insomma si va migliorando, almeno | pel | corpo; così fosse per l' anima, mio caro, che è poi l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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aveva dato quelle materie che mi sembravano più urgenti | pel | buon ordine e regolamento della Casa, come sarebbe: 1 dell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è ben poco qualunque sacrifizio; è il tesoro nel campo, | pel | quale si vende anche tutto il suo. Perciò le passioni ed i |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.31 Aveva già sentore dell' afflizione vostra, | pel | male ripetutosi ed incalzatosi del buon Matteo, e gran |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ha eletto, per la sua grande misericordia, suo strumento, e | pel | bene che ne ridonderà a cotesta vostra patria, tanto degna |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da lucrarsi da tutti i membri di questo Istituto, | pel | quale anche la santa memoria di Pio VIII si era degnata di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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clamavi! » Pregate dunque istantemente e tutti, pregate | pel | vostro in Cristo A. R.. P. S. . Non è ancora questa partita |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed esemplare: cioè premunirsi di tutte le cautele tanto | pel | corpo , che per le anime nostre . Dico anche per le anime ; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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amore del bene . Se noi abbiamo un vero e compìto amore | pel | bene, noi ameremo sicuramente ogni bene dovunque lo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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don Giacomo e don Giovambattista. Don Luigi è impegnato | pel | prossimo quaresimale. Abbiamo dimande di missioni da tre |
Epistolario ascetico Vol.I -
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incarico datovi vi diverrà, come io spero, una via diritta | pel | Cielo. Primieramente vi raccomando di badare, che il nuovo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a quella innocenza di vita e generosità d' amor divino, | pel | quale stimavano un nulla il dare anche la vita. Ora è egli |
Epistolario ascetico Vol.III -
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delle singole diocesi, ciascun de' quali pensa naturalmente | pel | suo gregge, e non allo stesso grado pel bene generale della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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pensa naturalmente pel suo gregge, e non allo stesso grado | pel | bene generale della Chiesa, che più importa, e che dee |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sue fortune la ricevuta ferita e il breve patire, e prega | pel | suo tenero padre. Forse in una malattia non avrebbe |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che [...OMISSIS...] . Dalle quali parole s' inferisce che | pel | contrario riesce alla fine benedetta quella eredità che s' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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onde. Conviene scuotersi ed operare più virilmente che | pel | passato, con maggior fervore e zelo, con maggiore efficacia |
Epistolario ascetico Vol.III -
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1.49 Ho ricevuto le due lettere, del dì di Natale e | pel | primo dell' anno: e prima la ringrazio de' suoi buoni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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per intanto la promozione degli stabiliti Cardinali, non | pel | motivo che addussero i giornali, ma per le dolorose |
Epistolario ascetico Vol.III -
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temporale corona come fosse corona di spine unicamente | pel | ben della Chiesa, pei popoli loro affidati dalla divina |
Epistolario ascetico Vol.III -
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avere una viva fede in Dio, il quale dispone ogni cosa | pel | bene della sua Chiesa, e se sarà di sua volontà e di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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lettera, a cui non s' incomodi a rispondere. La ho scritta | pel | dovere di renderle grazie de' benignissimi conforti che mi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mi turbassi ad un annunzio così impreveduto, se non altro | pel | danno che ne potrebbe venire a' miei fratelli, che servono |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che servono il Signore nell' Istituto della Carità, e | pel | dolore che ne proveranno? Ma in questo stesso mi confortano |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e senza avvilirci od abbatterci, per la sua gloria e | pel | bene de' nostri fratelli: e questa confidenza e santo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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obbligò di accettare (onde spesi da otto a nove mila scudi | pel | corredo), sia andato a finire nella proibizione dei due |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le spalle di Gesù Cristo. Coraggio adunque! Io partirò | pel | Piemonte entro i prossimi quindici giorni, ma mi fermerò |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la causa di Cristo. Le quali considerazioni fecero sì che, | pel | divino favore, la proibizione non mi abbia recato nè |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mi è testimonio che quello che ho scritto, l' ho scritto | pel | bene della santa Chiesa e del prossimo, ma dichiarando in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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rivedrò domani. Mi usò ogni immaginabile tratto d' amicizia | pel | lungo soggiorno che feci presso di lui. Mille ossequi a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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declaratorie che il Santo Padre desiderava. Non ricevendo | pel | corso di più mesi alcuna risposta, e dubitando che la mia |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vano sarebbe sperare che essa produca a lungo l' effetto | pel | quale è inventata e fabbricata, qualora non si badasse |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che ogni dì confessano andar tentoni, privi di scorta | pel | vasto e pericoloso campo dell' ammaestrare; ci stringono i |
Principio supremo della metodica -
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con esso una delle ultime e più strette classi delle rose. | Pel | fanciullo adunque quella denominazione non suona che un |
Principio supremo della metodica -
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d' un individuo si corregga un' altra volta e lo prenda | pel | nome indicante una classe di cose. Di più egli deve |
Principio supremo della metodica -
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egli prende e corregge due errori, l' uno quello | pel | quale piglia l' Azzeruolo per uno Spinalba o per una rosa , |
Principio supremo della metodica -
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per uno Spinalba o per una rosa , il secondo quello | pel | quale piglia le denominazioni di Spinalba e di Azzeruolo |
Principio supremo della metodica -
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, a classi a questa sottoposte. Tale è il lungo cammino | pel | quale il giovane giunse a formarsi qualche chiaro concetto |
Principio supremo della metodica -
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ben commesso insieme (1). Laonde il vero e naturale metodo, | pel | quale si deve insegnare al fanciullo la classificazione |
Principio supremo della metodica -
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che nel discorso insieme le legano, di modo che queste | pel | tenero fanciullo sono perdute. Ma perchè ciò? - La ragione |
Principio supremo della metodica -
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sentenze non vi è qualche altro ordine d' intellezioni | pel | giovanetto? Sì certamente: vi ha quello di semplici |
Principio supremo della metodica -
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simpatia; 5 l' istinto e bisogno di agire semplicemente | pel | piacere, che trova nell' esercitare le sue forze; 6 l' |
Principio supremo della metodica -
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l' idea imaginale del cavallo altre volte veduto: lo prende | pel | medesimo cavallo veduto altre volte (1). Ora chi |
Principio supremo della metodica -
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egli è ancor troppo difficile a farsi una tale intellezione | pel | fanciullo; perocchè alla sua attenzione manca lo stimolo, |
Principio supremo della metodica -
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Sebbene adunque ciò che sente il bambino sia in lui | pel | senso; tuttavia ciò che sente è fuori di lui per l' |
Principio supremo della metodica -
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malo eccitamento, egli tuttavia con facilità vi aderisce | pel | solo bisogno di credere, di uniformarsi all' altrui |
Principio supremo della metodica -
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educatori non dicono costantemente bene a ciò che è bene | pel | fanciullo, questi troverà una discrepanza tra ciò che sente |
Principio supremo della metodica -
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immoralità, sono bensì una disposizione alla immoralità | pel | tempo avvenire. Noi ci proponevamo oltracciò un' altra |
Principio supremo della metodica -
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». Non si dee mica qui confondere il giudizio sintetico, | pel | quale io dico: « questo è buono »colla semplice apprensione |
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proposizioni, ma la sostanza di esse passa indubitatamente | pel | suo spirito. Or poi, se il bambino della età accennata può |
Principio supremo della metodica -
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che seguitando il discorso accenniamo ancora il modo, | pel | quale la mente passa a concepire gli altri numeri superiori |
Principio supremo della metodica -
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nelle lingue antichissime v' abbia una terminazione a posta | pel | duale , nè si confonda il duale col plurale, come si fa |
Principio supremo della metodica -
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esse stesse in regole morali. Le regole morali adunque | pel | nostro bambino al terz' ordine d' intellezioni sono le |
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è ancor tutto oggettivo, il soggetto non esiste ancora | pel | suo intelletto e per la sua volontà. Ma onde dunque avviene |
Principio supremo della metodica -
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si concentra e ripiega sopra l' oggetto che vuol vedere, | pel | quale ripiegamento lo spirito (il sentimento sostanziale) |
Principio supremo della metodica -
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percezione di « SE operante »(1), intendendo la parola SE | pel | sentimento sostanziale, che forma l' uomo dallo stesso uomo |
Principio supremo della metodica -
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fa il bambino nel campo della moralità. Il primo è notevole | pel | nobile sentimento onde s' accorge, che in un accordo della |
Principio supremo della metodica -
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o su tutte e tre. Ma questo non basta, come abbiamo detto, | pel | progresso morale del fanciullo. Questo progresso esige più |
Principio supremo della metodica -
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dell' estensione virtuale d' esso, di spaziare a sua voglia | pel | campo delle conseguenze. Sicchè può dirsi a tutta verità |
Principio supremo della metodica -
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è quello del terz' ordine d' intellezioni, che il fanciullo | pel | linguaggio apprende che gli enti intellettivi che come |
Principio supremo della metodica -
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capace ancora d' intenderla dagli effetti: ma la intende | pel | concetto che s' è formato di Dio, concetto all' uom |
Principio supremo della metodica -
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oggetti son due può vederli in un pensiero complesso sia | pel | nesso delle somiglianze e delle differenze (2), sia per |
Principio supremo della metodica -
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il dopo la pappa, o il passato di ieri diviso dall' oggi | pel | tramonto del sole o pel sonno, sono i primi passati |
Principio supremo della metodica -
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passato di ieri diviso dall' oggi pel tramonto del sole o | pel | sonno, sono i primi passati determinati ch' egli conosca. |
Principio supremo della metodica -
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tempo della lotta; ma dove ciò non sia stato fatto, viene | pel | fanciullo l' età, in cui da una parte ha una norma |
Principio supremo della metodica -
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prende di nuovo per la voglia di conchiudere qualche cosa, | pel | bisogno d' intendere. Conciossiachè se egli potesse non |
Principio supremo della metodica -
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l' elemento il più funesto di tutti, l' egoismo, | pel | quale l' uomo mette per fine dell' operare se stesso, e a |
Principio supremo della metodica -
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per tirarla e conciliarla alla propria è già una molestia | pel | fanciullo, un legame; e non può sostenerlo, se non a forza |
Principio supremo della metodica -
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parte egli è ancora come l' aver trovato un passaggio, | pel | quale può distendersi un' immensa e fortunata navigazione. |
Principio supremo della metodica -
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riserbando la casa destinatavi, a luogo di ritiro | pel | tempo degli spirituali esercizi per voi e per altri. In |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di questi avvisi che vi do, e che preghiate più che mai | pel | vostro in Cristo padre ROSMINI arcip.. [...OMISSIS...] 1.35 |
Epistolario ascetico Vol.II -
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lato il Prelato della Diocesi è tutto giustamente sollecito | pel | bene della Diocesi stessa, e benchè il vero bene della |
Epistolario ascetico Vol.II -
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l' anima vostra, e avete condotto l' Istituto al suo fine. | Pel | resto lasciate che faccia Iddio. Supponete che il vostro |
Epistolario ascetico Vol.II -
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l' animo in tranquillità, temendo della salute vostra | pel | mancamento di notizie. Quanto alla dottrina circa la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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c' inganniamo? Quando invece di cercare ciò che è meglio | pel | nostro fine, cioè a dire per l' acquisto della virtù, della |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che permette il loro fallo, e son certo che lo permette | pel | mio massimo bene. I Superiori non sono che istromenti nelle |
Epistolario ascetico Vol.II -
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homo, qui superseminavit zizaniam ». Io ne addoloro | pel | ben comune: per veder quelli che doveano esser meco uniti, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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servi? non dispone egli forse tutto per la sua gloria e | pel | bene della sua Chiesa? che c' è a temere? gli darò io |
Epistolario ascetico Vol.II -
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iscrivo, nè ho mai scritto. Perchè scrivo io dunque? Scrivo | pel | bene pubblico; e dal momento che io stimo che questo sia il |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nelle presenti circostanze obbligato a fare fronte, anche | pel | loro stesso bene. So che non farò nulla, e che le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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crede che questo sia il mezzo di essere utili al prossimo, | pel | quale si parla. Ma per esercitare questo atto di carità, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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. L' anima vostra dee essere aperta a' Superiori, | pel | canale de' quali Iddio comunica le sue grazie, e la sua |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ella sua coscienza: per l'identità degli universalie | pel | complessivo ffetto di tutte le operazioni riflessive, ende |
Psicologia delle menti associate -
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le entità che si offrono alla mente umana non si presentò | pel | primo agli speculatori, ma solo allora che ne scòrsero il |
Sulle categorie e la dialettica -
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diade intendevano la materia, dunque non intendevano questa | pel | numero preso in universale. Pure anche questo ha della |
Sulle categorie e la dialettica -
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filosofare si diedero specialmente i filosofi Alessandrini | pel | gusto che trovarono nelle dottrine orientali, le quali non |
Sulle categorie e la dialettica -
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aiuto del contesto del discorso. Quindi diciamo or la parte | pel | tutto, ora una qualità per una sostanza, e viceversa una |
Sulle categorie e la dialettica -
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e viceversa una sostanza per una qualità, ora il contenente | pel | contenuto, ora un indizio o segno qualunque arbitrario, |
Sulle categorie e la dialettica -
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ora un indizio o segno qualunque arbitrario, bastevole, | pel | contesto del discorso, a risvegliare nella mente ciò che |
Sulle categorie e la dialettica -
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quella parte, che gli enti aristotelici aveano d' attorno | pel | lavorìo soggettivo della mente, fu presa dallo Stagirita |
Sulle categorie e la dialettica -
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Si sente da per tutto l' imbarazzo con cui procede Kant, | pel | principio sistematico di confondere la natura de' concetti |
Sulle categorie e la dialettica -
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e non dei puri fenomeni; e che questo vale specialmente | pel | sentimento interno che l' anima ha di sè stessa. Egli non |
Sulle categorie e la dialettica -
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si prova da Kant discretamente; e noi l' ammettiamo | pel | suo e per altri argomenti. Che lo spazio sia finito, Kant |
Sulle categorie e la dialettica -
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Ebbene, se quest' io è il principio dell' atto, | pel | quale sussiste l' Io termine di quest' atto; dunque egli si |
Sulle categorie e la dialettica -
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sensuali delle sue azioni, ed esercitare il dovere solo | pel | dovere: l' idea dunque del soprasensuale assoluto è il |
Sulle categorie e la dialettica -
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le cose, e d' altra parte non volendo uscire dell' uomo, | pel | pregiudizio sensistico ed idealistico; ricorse ad un Io, |
Sulle categorie e la dialettica -
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atti che fa l' uomo. Ma fuori dell' uomo non v' ha nulla, | pel | pregiudizio sensistico. Dunque quell' atto deve essere la |
Sulle categorie e la dialettica -
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gli erano restate appiccicate nel parto impuro e laborioso | pel | quale si era fatto nascere dai visceri della natura umana. |
Sulle categorie e la dialettica -
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tra il mondo reale e l' ideale accade al nostro filosofo | pel | materialismo di cui va infetta la sua « Filosofia della |
Sulle categorie e la dialettica -
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di Dio, nel quale le idee non sono distinte dal suo Verbo | pel | quale solo tutto conosce, che anzi non sono propriamente |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' Idea nel suo esser altro, cioè in quel suo movimento | pel | quale si trasmuta in altro, nel mondo; Alla terza, che |
Sulle categorie e la dialettica -
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altro in sè stessa, cioè considerata in quel suo movimento | pel | quale, dopo essersi trasmutata nel mondo, col pensiero |
Sulle categorie e la dialettica -
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(che son due cose che egli confonde pure in una) | pel | primo logico , e avendola fatta passare per lo stesso |
Sulle categorie e la dialettica -
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nulla ed all' essere; egli ebbe bel gioco a prenderlo ora | pel | nulla ed ora per essere; ed a conchiudere che l' essere è |
Sulle categorie e la dialettica -
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sensisti per un soverchio d' avversione pregiudicata e | pel | vezzo divenuto universale di non cercare più la scienza in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ciò che c' è di divino, è sottratto il naturale veicolo, | pel | quale la mente umana si solleva a Dio . Il vizio del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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istato di feto, che di parto. Anzi anche quando i sistemi | pel | movimento dato al pensiero da Roscellino si separarono, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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movimento la sua immaginazione e il suo sentimento: e così | pel | vano sforzo, nasce l' agitazione e l' esaltazione contro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perciò inosservate: ci sono come non ci fossero | pel | ragionamento riflesso: le idee in questo stato non entrano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in Italia Mario Nisolio combattè due secoli dopo Ockam | pel | nominalismo contro il realismo (1). E in Germania l' opera |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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posto i principŒ ha già posto le conseguenze. Il che vale | pel | caso in cui i principŒ siano pienamente definiti e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Afrodisio e Averroè introdussero l' Intelletto passivo , | pel | quale intendevano la potenza sensibile, atta a fare tutte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e di forma, la materia propria di ciascuna, o si prende | pel | subietto, od anche è tale; il subietto d' una forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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col subietto reale . Certo si può prendere il corpo vivente | pel | subietto dialettico, come quando si dice - e lo dice spesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele (7), ma senza quelle operazioni, che essa fa | pel | corpo. L' intendere poi [...OMISSIS...] non ha bisogno d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in un altro luogo, cercò l' universale e la definizione, | pel | bisogno che avea di dare una base ferma alla morale: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che si avvera ogni qualvolta la mente ne' suoi ragionari va | pel | cammino naturale, e non s' accinge al filosofare colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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indefinito, ciò non facesse che per un processo dialettico, | pel | quale distinguendosi le cose per considerarle meglio nelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di materia nebulosa. Ma torniamo a Platone. L' idea suprema | pel | gran filosofo è « l' idea del bene ». Non si creda che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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così subito; ma « « che tutte le cose belle si fanno tali | pel | bello, il risponder questo e a me stesso e agli altri, mi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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edificare la sua filosofia. Poichè dimostra, che il bello, | pel | quale sono belle le cose che così si dicono, non è le cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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questo elemento, nell' esempio addotto, è il bello stesso, | pel | quale le cose si dicono e sono belle. Quest' è quello che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che l' uomo può acquistarsi della divinità. Poichè il lume | pel | quale l' anima intuisce quelle idee e per esse è scorta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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altrove che in un primo atto volontario d' intendimento, | pel | quale l' uomo aderisce col suo principio, e con tutto se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ma il figliuolo del Bene, [...OMISSIS...] , nel quale e | pel | quale noi divinando [...OMISSIS...] acquistiamo una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che tanto la natura quanto l' arte operino ugualmente | pel | fine. Dove si vede la profonda differenza, che passa da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si trova di avere un dovere morale d' obbedire ad alcuno, | pel | bisogno stesso ch' ella sente d' esser guidata, non si cura |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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tutti i suoi atti: la responsabilità di questo giudizio fu | pel | maggior numero de' suoi atti abbandonata puramente alla sua |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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a qualche splendido scopo, pure ignavamente il perdono | pel | non bastevole acquisto ed uso dei mezzi, o vero, rimanendo |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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ma un rimedio solo di quel caso particolare, un buon tratto | pel | malore del momento; ma non si sollevava la sua mente a |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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vita; che quando anche questo secondo potesse esser conteso | pel | diritto del padre anche sopra la vita del figliuolo, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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generale ma una società parziale: parziale disse, non | pel | numero degli uomini che racchiude, quasichè ne escluda dal |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dagli altri membri della Società, non vale egualmente | pel | Potere supremo della medesima: perocchè questo potere |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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a quel modo stesso che i proprietarŒ non avrebbono diritto, | pel | semplice pretesto d' una forza temibile che comparisce, d' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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od ipotecato sopra nulla: giacchè la persona stessa | pel | nostro scopo si può contare per nulla. E di fatto, che si |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dagli altri uomini, li congiunga con essi con tal vincolo, | pel | quale si possono a buon diritto chiamare membri della |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè | pel | comune vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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ai padri ed ai mariti tanta autorità quanta essi hanno | pel | timore che ne facessero abuso? E se a malgrado del pericolo |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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propongono di regolare i diritti scambievoli degli uomini | pel | massimo vantaggio possibile dei medesimi. Il maggior |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
di società, non sono solamente forniti di un forte ingegno | pel | quale certo sarebbero più atti degli altri a trovare la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
materiale, fissando il menomo a quel tanto che è necessario | pel | mantenimento d' un uomo. La proposta dichiarazione fu |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
e sacerdote della giustizia un potere che è augusto non | pel | ministro che lo esercita, ma per sè stesso. I popoli non |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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e non sarete giudicati. 1) » Ma giova vedere il lento corso | pel | quale la società cristiana tende a tanta perfezione. Il |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
non era stato tanto una rapina del potere civile, quanto | pel | rapito potere civile una rapina delle proprietà. Delle |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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pruova di ciò sieno questi passi del Manoscritto del 1.14 | pel | Baron Fain, segretario di gabinetto a quell' epoca. |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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che di fatto non possiede, e che gli è necessaria | pel | sostenimento della sua autorità. Il principato delegato, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
di Francia concedette delle terre a Ricabodo suo vassallo | pel | tempo di sua vita, e di più con questa condizione |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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si conservava il germe degli stessi mali, cioè il pretesto | pel | quale il principe potesse ritornare di fatto a quelle |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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si trova di avere un dovere morale d' obbedire ad alcuno, | pel | bisogno stesso ch' ella sente d' esser guidata, non si cura |
Filosofia politica naturale -
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tutti i suoi atti: la responsabilità di questo giudizio fu | pel | maggior numero de' suoi atti abbandonata puramente alla sua |
Filosofia politica naturale -
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a qualche splendido scopo, pure ignavamente il perdono | pel | non bastevole acquisto ed uso dei mezzi, o vero, rimanendo |
Filosofia politica naturale -
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ma un rimedio solo di quel caso particolare, un buon tratto | pel | malore del momento; ma non si sollevava la sua mente a |
Filosofia politica naturale -
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vita; che quando anche questo secondo potesse esser conteso | pel | diritto del padre anche sopra la vita del figliuolo, |
Filosofia politica naturale -
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generale ma una società parziale: parziale disse, non | pel | numero degli uomini che racchiude, quasichè ne escluda dal |
Filosofia politica naturale -
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dagli altri membri della Società, non vale egualmente | pel | Potere supremo della medesima: perocchè questo potere |
Filosofia politica naturale -
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a quel modo stesso che i proprietarŒ non avrebbono diritto, | pel | semplice pretesto d' una forza temibile che comparisce, d' |
Filosofia politica naturale -
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od ipotecato sopra nulla: giacchè la persona stessa | pel | nostro scopo si può contare per nulla. E di fatto, che si |
Filosofia politica naturale -
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dagli altri uomini, li congiunga con essi con tal vincolo, | pel | quale si possono a buon diritto chiamare membri della |
Filosofia politica naturale -
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per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè | pel | comune vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che |
Filosofia politica naturale -
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ai padri ed ai mariti tanta autorità quanta essi hanno | pel | timore che ne facessero abuso? E se a malgrado del pericolo |
Filosofia politica naturale -
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propongono di regolare i diritti scambievoli degli uomini | pel | massimo vantaggio possibile dei medesimi. Il maggior |
Filosofia politica naturale -
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di società, non sono solamente forniti di un forte ingegno | pel | quale certo sarebbero più atti degli altri a trovare la |
Filosofia politica naturale -
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materiale, fissando il menomo a quel tanto che è necessario | pel | mantenimento d' un uomo. La proposta dichiarazione fu |
Filosofia politica naturale -
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e sacerdote della giustizia un potere che è augusto non | pel | ministro che lo esercita, ma per sè stesso. I popoli non |
Filosofia politica naturale -
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e non sarete giudicati. 1) » Ma giova vedere il lento corso | pel | quale la società cristiana tende a tanta perfezione. Il |
Filosofia politica naturale -
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non era stato tanto una rapina del potere civile, quanto | pel | rapito potere civile una rapina delle proprietà. Delle |
Filosofia politica naturale -
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pruova di ciò sieno questi passi del Manoscritto del 1.14 | pel | Baron Fain, segretario di gabinetto a quell' epoca. |
Filosofia politica naturale -
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che di fatto non possiede, e che gli è necessaria | pel | sostenimento della sua autorità. Il principato delegato, |
Filosofia politica naturale -
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di Francia concedette delle terre a Ricabodo suo vassallo | pel | tempo di sua vita, e di più con questa condizione |
Filosofia politica naturale -
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si conservava il germe degli stessi mali, cioè il pretesto | pel | quale il principe potesse ritornare di fatto a quelle |
Filosofia politica naturale -
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ciascuno dei quali sia dipendente da una data autorità, | pel | semplice fatto della loro volontaria unione non diventano |
Questioni politico religiose -
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se non esistessero o fossero a lui del tutto ignote, e ciò | pel | motivo che lo Stato ha un fine diverso da quello della |
Questioni politico religiose -
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dalla Chiesa, il governo civile non può indurlo in legge, | pel | solo motivo che gli sembri utile o conducente al comun |
Questioni politico religiose -
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alla fine non è che un' obbligazione reciproca, che nasce | pel | consenso dei contraenti. Ci vorranno dunque due consensi, e |
Questioni politico religiose -
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che ammettono l' ordine morale, né sono mai stati dubbiosi | pel | senso comune. Se dunque noi vogliamo partire da questi |
Questioni politico religiose -
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dunque la forma sensibile l' atto del corpo, e questo, | pel | contatto e per l' azione, facendosi ed esistendo nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' universale abbracciando molti particolari, fa da veicolo | pel | quale il pensiero può trascorrere dall' uno all' altro di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ed anche nell' ordine delle schiere, benchè questo sia | pel | capitano, e non viceversa. La natura divina , com' è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ora il negativo «me einai» si conosce, secondo Aristotele, | pel | positivo «einai,» e posteriormente a questo (.). Dunque il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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questi si riducono all' essere (riconosciuto da Aristotele | pel | primo universale) (2) e però dice che « « a quel modo che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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gl' intelligibili, [...OMISSIS...] , cioè è intelligibile | pel | suo atto, poichè l' atto suo è l' intelligibile. 5 |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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subiettiva e in una maniera obiettiva. Subiettivamente, | pel | primo atto, ossia per la prima intellezione, che essendo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tende dunque a quest' essere, ma non può raggiungerlo | pel | difetto della materia: quest' essere dunque come causa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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universo che passa dalla potenza a quell' ultimo atto, | pel | quale contempla la mente obiettiva. Questo mi sembra essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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quest' unità della specie è l' uno primo causa o principio, | pel | quale le essenze sono uno, il che è pur la dottrina di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sè tutti i caratteri del principio, essendo egli il primo , | pel | quale o sono, o si generano, o si conoscono le cose (6). In |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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a rimanente natura giacque inosservata e indistinta. Era | pel | genere umano come s'ella non fosse. Quanto alla società, |
Psicologia delle menti associate -
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