«4») Perocché egli è un verissimo | oggetto | dell' intendimento, e ciò che è oggetto dell' intendimento |
Teosofia Vol.I -
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egli è un verissimo oggetto dell' intendimento, e ciò che è | oggetto | dell' intendimento senz' altro dicesi idea o essere ideale, |
Teosofia Vol.I -
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che nulla. Quest' essere che non ha realità, ma è puro | oggetto | dell' intendimento si conosce per via d' intuizione , |
Teosofia Vol.I -
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di non conoscer niente, se non conosce tutto affatto nell' | oggetto | di sue ricerche! Questi non sarà mai soddisfatto, colpa la |
Gioberti e il panteismo -
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nella idea che dalla mente si contempla, e che per questo | oggetto | interior della mente piace la materia esteriore, come |
Gioberti e il panteismo -
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le mani alla testa; giacchè le sole mani hanno per loro | oggetto | il reale, come la mente ha per oggetto suo l' ideale. Il |
Gioberti e il panteismo -
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mani hanno per loro oggetto il reale, come la mente ha per | oggetto | suo l' ideale. Il reale dunque nelle opere delle arti belle |
Gioberti e il panteismo -
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la mente. E chi non sa che l' atto è sempre distinto dall' | oggetto | e scopo dell' atto? Altro è l' atto con cui io scrivo, e |
Gioberti e il panteismo -
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qual' è la parte unica che si può attribuire all' | oggetto | reale nell' acquisto delle nostre idee? Niun' altra se non |
Gioberti e il panteismo -
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coll' altra; benchè entrambi convenissero in un | oggetto | medesimo, sarebbero due essenze diverse. Sia pur dunque la |
Gioberti e il panteismo -
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ben si considera non è altro, se non che lo spirito vede un | oggetto | possibile, e in qualche modo lo sente, ma sentendolo non |
Gioberti e il panteismo -
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nello spirito non entra nè punto nè poco a costituire l' | oggetto | intuito, cioè l' idea di cui questa è appunto la natura, d' |
Gioberti e il panteismo -
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intuizione dell' ideale ha per sua propria natura che dall' | oggetto | intuito s' escluda il sentimento che l' intuente può avere |
Gioberti e il panteismo -
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che nell' ideale non possiamo vedere. Si prenda dunque un | oggetto | reale qualunque; sia un uomo. Nell' uomo reale io distinguo |
Gioberti e il panteismo -
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secondo la testimonianza del senso comune è identico l' | oggetto | della cognizione, sia egli ideale o reale. Ma nella |
Gioberti e il panteismo -
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essenza che l' ideale rivela allo spirito. Questo è l' | oggetto | propriamente conoscibile per se stesso. Ma che differenza |
Gioberti e il panteismo -
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e il reale fuori dell' idea è il medesimo reale in atto. L' | oggetto | dunque è il medesimo ma è diverso il modo col quale egli è. |
Gioberti e il panteismo -
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, il che basta affinchè si possa concepire quello che è. L' | oggetto | adunque della cognizione si conosce tutto nella potenza, se |
Gioberti e il panteismo -
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essa abbiamo cognizione perfetta; e l' essere il medesimo | oggetto | ridotto all' atto non aggiunge nulla alla sua cognizione. |
Gioberti e il panteismo -
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poichè l' essenza conoscevasi già nell' idea. Non è un | oggetto | nuovo, poichè l' oggetto scorgevasi nell' idea. Che cosa è |
Gioberti e il panteismo -
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già nell' idea. Non è un oggetto nuovo, poichè l' | oggetto | scorgevasi nell' idea. Che cosa è dunque? - E` un' |
Gioberti e il panteismo -
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Che cosa è dunque? - E` un' attuazione di quello stesso | oggetto | che nell' idea s' intuiva; è l' atto di ciò che prima si |
Gioberti e il panteismo -
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essa e che perciò appunto si chiama reale . - Ma egli non è | oggetto | della mente, poichè se fosse oggetto già sarebbe contenuto |
Gioberti e il panteismo -
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. - Ma egli non è oggetto della mente, poichè se fosse | oggetto | già sarebbe contenuto nell' idea, dove l' oggetto è |
Gioberti e il panteismo -
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se fosse oggetto già sarebbe contenuto nell' idea, dove l' | oggetto | è perfetto a tale che nulla vi si può aggiungere. Rimane |
Gioberti e il panteismo -
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entrare punto nè poco a costituire la parte conoscibile, l' | oggetto | proprio della cognizione. Ma in tal caso si potrà dire con |
Gioberti e il panteismo -
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di che cognizione si parli. Egli non può aver natura di | oggetto | della mente, no, come risulta da quanto abbiam detto; non |
Gioberti e il panteismo -
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di schiarimento. Che cosa vuol dire affermare che un dato | oggetto | della mente sussiste? Vuol forse dire acquistare la notizia |
Gioberti e il panteismo -
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di quell' oggetto? No, poichè non si può affermare che un | oggetto | sussista, se l' oggetto già non si conosce precedentemente, |
Gioberti e il panteismo -
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poichè non si può affermare che un oggetto sussista, se l' | oggetto | già non si conosce precedentemente, come abbiam veduto che |
Gioberti e il panteismo -
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non l' avesse sentito mai nominare. Affermare dunque che un | oggetto | sussiste, è quanto dire a se medesimo, che quell' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto sussiste, è quanto dire a se medesimo, che quell' | oggetto | che si conosce pienamente (come qui noi supponiamo), che si |
Gioberti e il panteismo -
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come noi abbiamo osservato; dunque affermare che un | oggetto | sussista è affermare che v' ha qualche cosa fuori dell' |
Gioberti e il panteismo -
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sussista è affermare che v' ha qualche cosa fuori dell' | oggetto | ideale della mente, qualche cosa che non è l' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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dell' oggetto ideale della mente, qualche cosa che non è l' | oggetto | ideale della mente, e di cui nell' oggetto si conosce |
Gioberti e il panteismo -
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che non è l' oggetto ideale della mente, e di cui nell' | oggetto | si conosce appieno la natura. Ma come posso io sapere, che |
Gioberti e il panteismo -
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appieno la natura. Ma come posso io sapere, che fuori dell' | oggetto | ideale vi ha qualche cosa? Certo io nol potrei dire se io |
Gioberti e il panteismo -
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che la realità, come tale, entri a formare l' | oggetto | della mente. Ma questa specie di cognizione, benchè sembri |
Gioberti e il panteismo -
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nell' identità del medesimo essere; il qual diventa unico | oggetto | dello spirito intelligente. Questo ricongiungimento dei due |
Gioberti e il panteismo -
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essere sotto i due suoi modi, l' ideale e il reale. Ma l' | oggetto | che si conosce, e l' oggetto che si afferma sussistente, è |
Gioberti e il panteismo -
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l' ideale e il reale. Ma l' oggetto che si conosce, e l' | oggetto | che si afferma sussistente, è un unico e medesimo oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto che si afferma sussistente, è un unico e medesimo | oggetto | del pensiero; dunque la percezione è semplice. L' unità |
Gioberti e il panteismo -
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e che perciò egli è tale che suppone esistere l' | oggetto | da intuirsi a quella stessa guisa che l' occhio suppone |
Gioberti e il panteismo -
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da me veduta, il mio pensiero e il mio discorso ha per suo | oggetto | i vestigj e le immagini di queste città che sono rimaste |
Gioberti e il panteismo -
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propriamente ad esse che voi pensiate e di cui parliate: l' | oggetto | immediato del vostro pensiero e del vostro discorso sono le |
Gioberti e il panteismo -
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che il nostro pensiero ed il nostro discorso non ha per suo | oggetto | che immagini e rappresentazioni de' reali che sono rimaste |
Gioberti e il panteismo -
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sono le immagini di Firenze e delle cose vedute in essa l' | oggetto | della nostra mente; ma diciamo in pari tempo che queste |
Gioberti e il panteismo -
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non avessimo mai veduto nè avuto la minima cognizione dell' | oggetto | che quei colori rappresentano, potremmo noi sapere che quei |
Gioberti e il panteismo -
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, sieno rappresentanti un oggetto; perocchè di questo | oggetto | non ne avremmo sentore alcuno. Ma se conoscessimo già l' |
Gioberti e il panteismo -
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già l' oggetto, allora paragoneremmo le fattezze dell' | oggetto | a quei colori; e troveremmo tra le une e gli altri piena |
Gioberti e il panteismo -
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che facciamo di nuovo nell' affermazione: la cosa che è l' | oggetto | dell' affermazione s' intuisce e conosce già nell' idea, s' |
Gioberti e il panteismo -
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ossia razionali . Quando pensiamo così noi stessi, l' | oggetto | del nostro conoscere è un ente del tutto determinato. Noi |
Gioberti e il panteismo -
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non sia dato per materia altro che l' essere indeterminato, | oggetto | dell' intuizione: qual ente potrebb' ella conoscere? Niuno |
Gioberti e il panteismo -
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mai si riducono le percezioni? Noi l' abbiamo veduto, l' | oggetto | di esse non è che il nostro sentimento, o ciò che cade nel |
Gioberti e il panteismo -
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noi già lo denominammo, se vi rammentate, o signori, « l' | oggetto | per essenza ». Or bene che cosa è mai la cognizione |
Gioberti e il panteismo -
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Se la cognizione soggettiva è quella, che ha per suo | oggetto | un soggetto, che cosa avrà per suo oggetto la cognizione |
Gioberti e il panteismo -
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che ha per suo oggetto un soggetto, che cosa avrà per suo | oggetto | la cognizione assoluta? La risposta quanto è facile dopo |
Gioberti e il panteismo -
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domanda, se non che, se la cognizione soggettiva ha per | oggetto | un soggetto, la cognizione assoluta dovrà avere per oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto un soggetto, la cognizione assoluta dovrà avere per | oggetto | un oggetto? Ma come è questo? Non sembra egli un giuoco di |
Gioberti e il panteismo -
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perchè quando parliamo d' una cognizione che ha per suo | oggetto | il soggetto, allora manifestamente intendiamo, che l' |
Gioberti e il panteismo -
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il soggetto, allora manifestamente intendiamo, che l' | oggetto | di questa maniera di cognizione non è oggetto per se |
Gioberti e il panteismo -
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che l' oggetto di questa maniera di cognizione non è | oggetto | per se stesso, poichè egli è anzi soggetto. Dunque se non |
Gioberti e il panteismo -
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forza è che la mente abbia tale facoltà da cangiare in | oggetto | suo anche ciò che di sua natura, cioè ristretto a se |
Gioberti e il panteismo -
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assoluta, il cui carattere distintivo è d' avere per | oggetto | un oggetto. Che cosa viene a dire questa locuzione? Non |
Gioberti e il panteismo -
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volte la stessa cosa? Appunto, miei signori. Poichè se l' | oggetto | della cognizione assoluta è già un oggetto; dunque egli non |
Gioberti e il panteismo -
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è intelligibile se non è oggetto; quindi ciò che è puro | oggetto | è l' intelligibile stesso, la luce stessa della mente, o |
Gioberti e il panteismo -
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essere trasferite coll' atto del pensar nostro in ciò che è | oggetto | per sè e loro contenente quasi in un immenso specchio, e di |
Gioberti e il panteismo -
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Che la realità a noi conosciuta non è per se stessa | oggetto | dello spirito, ma ha bisogno d' esser prima oggettivata per |
Gioberti e il panteismo -
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che dunque dee precedere nel nostro spirito ciò che è | oggetto | per se stesso, l' ente in universale; che la cognizione |
Gioberti e il panteismo -
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di quel sistema, che pretende di fare la realità stessa | oggetto | del primitivo intuito dell' anima. In un tal sistema manca |
Gioberti e il panteismo -
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scibile . Di qual reale parliamo noi? Di quello che è l' | oggetto | della nostra percezione; di quello che costituisce il |
Gioberti e il panteismo -
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distinzione del reale e dell' ideale, di ciò che è l' | oggetto | della nostra intuizione, e di ciò che è l' oggetto della |
Gioberti e il panteismo -
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che è l' oggetto della nostra intuizione, e di ciò che è l' | oggetto | della nostra percezione, abbiamo tirato una linea di |
Gioberti e il panteismo -
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all' essere in universale , che è il proprio e necessario | oggetto | dell' intuizione, e che è il medesimo che dire l' essere |
Gioberti e il panteismo -
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perciò anche il pensante e il pensiero. L' essere reale, | oggetto | della percezion nostra, è moltiplice; i corpi sono fuori l' |
Gioberti e il panteismo -
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La distinzione adunque tra l' essere reale , e come | oggetto | della nostra esperienza e della nostra percezione, dall' |
Gioberti e il panteismo -
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esperienza e della nostra percezione, dall' essere ideale , | oggetto | della primitiva nostra intuizione e lume di nostre menti, |
Gioberti e il panteismo -
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questa evidentissima conseguenza, anzi ci confessano che l' | oggetto | della intuizione primitiva del nostro intelletto è appunto |
Gioberti e il panteismo -
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perchè è data nel primo intuito. Ora secondo essi, l' | oggetto | dell' intuito primitivo, il mezzo con cui l' uomo conosce |
Gioberti e il panteismo -
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secondo i nostri avversarj è nel primo intuito, il cui | oggetto | è Dio stesso; dunque l' essere reale di tutte le cose è |
Gioberti e il panteismo -
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tutte che conosciamo altro non sono finalmente che Dio; l' | oggetto | del nostro conoscere è sempre Dio, anche quando conosciamo |
Gioberti e il panteismo -
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immediato Iddio stesso, e così deve essere: se Iddio è l' | oggetto | universale del sapere, necessariamente l' oggetto immediato |
Gioberti e il panteismo -
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è l' oggetto universale del sapere, necessariamente l' | oggetto | immediato di ogni scienza, ed ogni cosa di cui tratta una |
Gioberti e il panteismo -
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suo sistema, il signor Gioberti ci dice, che « Iddio è l' | oggetto | universale del sapere , » e che tutte le scienze hanno per |
Gioberti e il panteismo -
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ma termine immediato, il che esprime propriamente l' | oggetto | del conoscere, sicchè quando noi conosciamo un legno, l' |
Gioberti e il panteismo -
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del conoscere, sicchè quando noi conosciamo un legno, l' | oggetto | del conoscere è Dio; e quando conosciamo una pietra, un |
Gioberti e il panteismo -
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(scusate se faccio entrare questo personaggio) l' | oggetto | del nostro conoscere è sempre Dio; Dio stesso è il termine |
Gioberti e il panteismo -
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termine immediato de' loro studj, quel Dio che è sempre l' | oggetto | universale del sapere! Beati gli Enciclopedisti e tutti gl' |
Gioberti e il panteismo -
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egli dice, se non è una religione, quando sia vero che l' | oggetto | d' ogni scienza e di ogni cognizione è Dio stesso. Ma se |
Gioberti e il panteismo -
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e di ogni cognizione è Dio stesso. Ma se per l' opposto, l' | oggetto | e il termine immediato delle scienze naturali non è Dio |
Gioberti e il panteismo -
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immediati di tali scienze, o son tutti Dio, perchè l' | oggetto | e il termine immediato della scienza è Dio. Io non so, miei |
Gioberti e il panteismo -
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immediato di ogni cognizione naturale è Dio, che Dio è l' | oggetto | universale del sapere? Questo, come vi dicevo, è ciò che |
Gioberti e il panteismo -
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per un naturale intuito, di maniera che Iddio sia sempre l' | oggetto | universale del sapere e tutte le scienze abbiano per loro |
Gioberti e il panteismo -
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allo studio della filosofia », che Iddio è « « l' | oggetto | universale del sapere » », tre anni dopo, cioè nel 1.43, |
Gioberti e il panteismo -
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scientifici, frase tutta sua; ma piuttosto domanderò se l' | oggetto | del sapere possa essere la sola forma senza la materia, o |
Gioberti e il panteismo -
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delle diverse specie di sostanze corporee, prende forse ad | oggetto | della sua dottrina i corpi spogliati di materia? o volendo |
Gioberti e il panteismo -
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composto di carne e di ossa? I corpi celesti che sono l' | oggetto | dell' astronomia si possono concepire privi al tutto d' |
Gioberti e il panteismo -
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reali, e non puramente ideali, si può egli dire che il loro | oggetto | debba esser privo di materia ossia di realità? Poichè non |
Gioberti e il panteismo -
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comune e specifica. Laonde, se i panteisti sotto il nome d' | oggetto | del sapere intendano la forma o idea dei dati scientifici, |
Gioberti e il panteismo -
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per loro oggetto, quando non si voglia dire che l' | oggetto | di un tal sapere sia costituito dalla sola forma senza più |
Gioberti e il panteismo -
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l' errore dei panteisti? non già nella definizione dell' | oggetto | del sapere, che loro attribuisce il signor Gioberti, ma |
Gioberti e il panteismo -
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il signor Gioberti, ma bensì nel pretendere che quest' | oggetto | sia Dio. Ma questo è appunto quello che pretende Vincenzo |
Gioberti e il panteismo -
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e che questa è una religione, e che Iddio stesso è l' | oggetto | universale del sapere, e lo provò di qui che non si deve |
Gioberti e il panteismo -
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uomini e delle scuole, ma si deve trovarla in Dio, che è l' | oggetto | del nostro intuito; imperocchè che cosa è la materia del |
Gioberti e il panteismo -
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credesse, come egli dice che fanno i panteisti, che per l' | oggetto | delle scienze fisiche si debba intendere la forma de' dati |
Gioberti e il panteismo -
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toglie la materia della cognizione da' sensi, e non da Dio | oggetto | dell' intuito. E voi già vi sovvenite quanto il Gioberti |
Gioberti e il panteismo -
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e la realità contingente (notate bene contingente) formi un | oggetto | solo al tutto indivisibile, oggetto del nostro intuito, il |
Gioberti e il panteismo -
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contingente) formi un oggetto solo al tutto indivisibile, | oggetto | del nostro intuito, il quale è la sostanza delle cose, ed è |
Gioberti e il panteismo -
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non la sola corteccia, ma la sostanza delle cose. Ora l' | oggetto | di quest' intuito, come oggetto immediato di ogni sapere, |
Gioberti e il panteismo -
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sostanza delle cose. Ora l' oggetto di quest' intuito, come | oggetto | immediato di ogni sapere, secondo il Gioberti, è Dio; nè |
Gioberti e il panteismo -
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se non il suo oggetto. Ma da una parte si dice che questo | oggetto | è Dio, dall' altra si dice, che quest' oggetto che ci si |
Gioberti e il panteismo -
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che questo oggetto è Dio, dall' altra si dice, che quest' | oggetto | che ci si rivela è « « non solo la corteccia, ma ben anco |
Gioberti e il panteismo -
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ente reale indivisibile affatto in sè stesso, in quant' è | oggetto | del primo intuito, Iddio: egli sostiene, che l' essere |
Gioberti e il panteismo -
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trova dalla mente colla riflessione dopo il reale che è l' | oggetto | dell' intuito. [...OMISSIS...] Dal quale passo si vede che |
Gioberti e il panteismo -
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si vede che il Gioberti nega espressamente che il reale | oggetto | dell' intuito sia composto, o si possa dividere realmente, |
Gioberti e il panteismo -
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astraendo da esso il possibile. Ora il reale che è l' | oggetto | dell' intuito contiene per conseguente non solo la forma o |
Gioberti e il panteismo -
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in altro luogo delle speciali osservazioni. Dunque se l' | oggetto | dell' intuito è indivisibile, e contiene ugualmente la |
Gioberti e il panteismo -
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per questo che essi « « intendono sotto il nome d' | oggetto | la forma o idea dei dati scientifici, e la loro materia |
Gioberti e il panteismo -
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se sono i panteisti che « « quando dicono che esso Dio è l' | oggetto | universale del sapere, intendono sotto il nome di oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto universale del sapere, intendono sotto il nome di | oggetto | la forma o idea dei dati scientifici e la loro materia |
Gioberti e il panteismo -
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si comprendono in un concetto solo, e si hanno unite nell' | oggetto | dell' intuito, che è Dio, oggetto universale del sapere? Di |
Gioberti e il panteismo -
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e si hanno unite nell' oggetto dell' intuito, che è Dio, | oggetto | universale del sapere? Di poi osservate ancora incostanza |
Gioberti e il panteismo -
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il non distinguere que' due elementi, ma fare che nell' | oggetto | del sapere si comprenda tanto l' idea quanto la materia? |
Gioberti e il panteismo -
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materia dalla forma del sapere, e si fa che entrambi sieno | oggetto | dell' intuito, il panteismo è irreparabile. Dunque il |
Gioberti e il panteismo -
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propria confessione. Tornando dunque alla definizione dell' | oggetto | del sapere, no, l' empietà de' panteisti non istà in |
Gioberti e il panteismo -
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no, l' empietà de' panteisti non istà in pretendere che l' | oggetto | del sapere umano abbracci la forma e la materia egualmente: |
Gioberti e il panteismo -
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di modo che quando conosciamo un reale contingente, l' | oggetto | del nostro conoscere sia Dio stesso ». Ora è questa seconda |
Gioberti e il panteismo -
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dire che, quando conosciamo i reali contingenti, allora l' | oggetto | del nostro conoscere è lo stesso Dio, altro non è che un |
Gioberti e il panteismo -
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di contradirsi viene con noi, e ci divide in due parti l' | oggetto | del conoscere, cioè nella forma o idea e nella materia, e |
Gioberti e il panteismo -
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allo studio della Filosofia », aveva insegnato, che ogni | oggetto | del conoscere si riduce all' oggetto dell' intuito, e che |
Gioberti e il panteismo -
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insegnato, che ogni oggetto del conoscere si riduce all' | oggetto | dell' intuito, e che l' oggetto dell' intuito è reale, uno |
Gioberti e il panteismo -
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conoscere si riduce all' oggetto dell' intuito, e che l' | oggetto | dell' intuito è reale, uno e indivisibile, e che il |
Gioberti e il panteismo -
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in prima, quando noi conosciamo un corpo, abbiamo per | oggetto | del nostro conoscere la materia delle forze finite, e se |
Gioberti e il panteismo -
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e se non avessimo questa materia delle forze finite per | oggetto | del nostro atto conoscitivo, non conosceremmo mai un corpo. |
Gioberti e il panteismo -
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nostro conoscere avrebbe due oggetti e non un solo, l' un | oggetto | sarebbe l' idea che è Dio, che non si può confondere colle |
Gioberti e il panteismo -
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senza cadere nel panteismo che si vuole evitare, l' altro | oggetto | sarebbe la materia delle forze finite che costituisce il |
Gioberti e il panteismo -
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prende a separare il suo sistema dal panteismo, parla di un | oggetto | solo, nel quale distingue la materia dalla forma. Ma o |
Gioberti e il panteismo -
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dalla forma. Ma o convien dire, che il corpo non sia mai | oggetto | del conoscimento dell' uomo, ma solo Iddio anche quando l' |
Gioberti e il panteismo -
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no; e se si conosce sola, o con Dio, in modo che Dio sia l' | oggetto | del conoscere; e conoscendosi insieme con Dio, se si |
Gioberti e il panteismo -
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e in tal caso la materia delle forze finite sarebbe l' | oggetto | precedente del nostro conoscere e il contenente; e Iddio, |
Gioberti e il panteismo -
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e il contenente; e Iddio, ossia l' Idea sarebbe l' | oggetto | susseguente e il contenuto. La materia dunque delle forze |
Gioberti e il panteismo -
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già ci mise in gran guardia. In fatti abbiamo veduto che l' | oggetto | scientifico, quando si tratta di conoscere oggetti finiti, |
Gioberti e il panteismo -
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colla materia corporea, ed insieme con essa costituisce l' | oggetto | del sapere; ma s' udì mai che Iddio possa venire in |
Gioberti e il panteismo -
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alcuna, e in composizione sì stretta da formare un solo | oggetto | scientifico, un composto di materia e di forma, di cui |
Gioberti e il panteismo -
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essa un solo oggetto. Nè vale già il dire, qui si tratta d' | oggetto | scientifico, e non d' oggetto reale, perocchè il Gioberti |
Gioberti e il panteismo -
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già il dire, qui si tratta d' oggetto scientifico, e non d' | oggetto | reale, perocchè il Gioberti esclude affatto questa |
Gioberti e il panteismo -
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cosa sola, non potrebbe giammai formare un solo ed unico | oggetto | del sapere, come vuol provare il nostro filosofo. Che se la |
Gioberti e il panteismo -
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azione creatrice, in modo da costituire un solo ed unico | oggetto | del sapere, forz' è che la materia creata formi una cosa |
Gioberti e il panteismo -
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e d' altra parte Dio appunto, a detta del Gioberti, è l' | oggetto | immediato ed universale del sapere. Se dunque la materia |
Gioberti e il panteismo -
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aggiunta che anche rispetto alla materia creata « « l' | oggetto | scientifico è Iddio stesso, non come identico alle sue |
Gioberti e il panteismo -
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che questo è impossibile, e che non possono essere che un | oggetto | solo, benchè poscia la sopravveniente astrazione li |
Gioberti e il panteismo -
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e le sue fatture (quantunque formino un solo e medesimo | oggetto | del pensiero) non sono identici, unicamente perchè l' |
Gioberti e il panteismo -
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creante e immanente di esse » », perchè forma con esse un | oggetto | solo, nel quale poi la nostra astrazione distingue causa ed |
Gioberti e il panteismo -
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. Supponiamo che egli si ristringesse a dire che Iddio è l' | oggetto | del sapere solamente in quanto alla sola forma. Che ne |
Gioberti e il panteismo -
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del Gioberti, cioè se quando conosciamo un corpo, l' | oggetto | del nostro conoscere fosse bensì composto di forma e di |
Gioberti e il panteismo -
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sola forma fosse Dio; resterebbe a domandarsi, se il detto | oggetto | del conoscere sia realmente solubile in due oggetti, ovvero |
Gioberti e il panteismo -
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sia realmente solubile in due oggetti, ovvero rimanga un | oggetto | solo. Poichè se rimane un oggetto solo, siamo da capo. E |
Gioberti e il panteismo -
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ovvero rimanga un oggetto solo. Poichè se rimane un | oggetto | solo, siamo da capo. E questo conferma veramente il |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto; e in questa conjugazione, per cui Iddio diventa un | oggetto | solo col corpo, sta, dice il Gioberti, « la sintesi |
Gioberti e il panteismo -
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bene: dall' avere egli ammesso a principio che Iddio è l' | oggetto | del sapere rispetto alla forma, è venuto poi quasi come per |
Gioberti e il panteismo -
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conosciamo un corpo materiale, lo stesso Iddio sia l' | oggetto | scientifico anche rispetto alla materia creata; per la |
Gioberti e il panteismo -
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risultato, poichè se Iddio non fosse, secondo lui, l' | oggetto | del conoscer nostro, anche quando il conoscer nostro ha per |
Gioberti e il panteismo -
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del conoscer nostro, anche quando il conoscer nostro ha per | oggetto | la materia creata, egli non avrebbe impugnato il sistema |
Gioberti e il panteismo -
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della materia dal sentimento, e non avrebbe detto che l' | oggetto | dell' intuito dovea essere un reale, acciocchè in lui |
Gioberti e il panteismo -
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Panteisti son quelli che, « quando dicono che Dio è l' | oggetto | universale del sapere, intendono sotto il nome d' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto universale del sapere, intendono sotto il nome d' | oggetto | la forma o idea dei dati scientifici, e la loro materia |
Gioberti e il panteismo -
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solo rispetto alla forma, ma anche rispetto alla materia l' | oggetto | scientifico è Iddio stesso » ». La conclusione non è |
Gioberti e il panteismo -
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e quello a ragion di esempio che considerato come | oggetto | dell' intuito chiamasi Dio, quello stesso diviso poi dalla |
Gioberti e il panteismo -
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non è separabile dalla realità nell' ordine assoluto, | oggetto | dell' intuito » »; ma dice ancora e lo replica fino alla |
Gioberti e il panteismo -
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»; ma dice ancora e lo replica fino alla sazietà, che nell' | oggetto | dell' intuito vi è tutto lo scibile, tanto quello che |
Gioberti e il panteismo -
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della riflessione che analizza, e lavora ciò che nell' | oggetto | dell' intuito si contiene, onde anche l' ordine contingente |
Gioberti e il panteismo -
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l' ordine contingente di cose non può essere escluso dall' | oggetto | dell' intuito giobertiano, perchè la riflessione ve lo |
Gioberti e il panteismo -
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contingente, non può mica essere che il primo ordine sia | oggetto | dell' intuito e non il secondo, come viene a dire nel passo |
Gioberti e il panteismo -
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ma convien dire che questa distinzione si trovi già nell' | oggetto | dell' intuito stesso. Ora se i due ordini, l' assoluto e il |
Gioberti e il panteismo -
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separato il contingente dall' assoluto, di quello che un | oggetto | contingente qualsiasi, p. e. un topo, da un altro oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto contingente qualsiasi, p. e. un topo, da un altro | oggetto | contingente qualsivoglia, p. e. dal sole. Se dunque il topo |
Gioberti e il panteismo -
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Ma se l' intuito giobertiano ha due oggetti e non un | oggetto | solo, e se l' uno non è forma dell' altro, come poi dice il |
Gioberti e il panteismo -
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dice il nostro Filosofo, che quando conosciamo un corpo, l' | oggetto | scientifico è Dio stesso, non solo rispetto alla forma, ma |
Gioberti e il panteismo -
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quando pure Iddio sarebbe non lo stesso oggetto, ma un | oggetto | diverso? Di più, se « « l' idealità non è separabile dalla |
Gioberti e il panteismo -
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non è separabile dalla realtà nell' ordine assoluto, | oggetto | dell' intuito, ma solo nell' ordine contingente » », come |
Gioberti e il panteismo -
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è più vero che tutto si contenga anche il contingente nell' | oggetto | dell' intuito. Finalmente dicendo che nell' ordine |
Gioberti e il panteismo -
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giacchè gratuito e falso è che l' intuito umano abbia per | oggetto | Iddio, il quale in tal caso sarebbe « nobis naturaliter |
Gioberti e il panteismo -
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i principali teologi; gratuito e falso è che abbia per | oggetto | l' atto creativo, che nessun vide, mai quaggiù, appunto |
Gioberti e il panteismo -
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con un solo e medesimo concetto; e non possono formare un | oggetto | solo dell' intuito. E` dunque necessario per non cadere nel |
Gioberti e il panteismo -
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quale insegna che v' ha un solo intuito nell' uomo, il cui | oggetto | contiene tutto lo scibile sì del necessario, come degli |
Gioberti e il panteismo -
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creature materiali, p. e. un corpo, allora noi abbiamo per | oggetto | Dio stesso? e ciò non solo per rispetto alla forma, ma ben |
Gioberti e il panteismo -
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essere che la causa, che nel caso nostro è Dio, formi un | oggetto | solo del conoscere umano col suo effetto, che sono le |
Gioberti e il panteismo -
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viene a dire il Gioberti, quando pretende che Iddio sia l' | oggetto | di tutte le nostre cognizioni? non si potrà forse conoscere |
Gioberti e il panteismo -
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che coll' introdurre l' essenza divina. Se questa è un | oggetto | del conoscere umano diverso al tutto da un corpo che l' |
Gioberti e il panteismo -
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uomo percepisce, si ha una natura diversa, una natura e un | oggetto | che non ha niente di comune col corpo; dunque nè pur nell' |
Gioberti e il panteismo -
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scrittore, che quando conosciamo un corpo, Iddio è l' | oggetto | del nostro conoscimento, e non solo quanto alla forma, ma |
Gioberti e il panteismo -
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nel suo essere proprio e materiale in Dio, che si suppone | oggetto | dell' intuito, non vi ha più riparo alcuno alla panteistica |
Gioberti e il panteismo -
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stessa sostanza di Dio (1). Egli dichiara che Iddio è l' | oggetto | del sapere anche quando il sapere ha per oggetto le cose |
Gioberti e il panteismo -
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Iddio è l' oggetto del sapere anche quando il sapere ha per | oggetto | le cose contingenti, poniamo, i corpi: [...OMISSIS...] . |
Gioberti e il panteismo -
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dimostrare, come, poniamo, quella che « « Iddio è l' | oggetto | immediato ed universale del sapere, e non solo rispetto |
Gioberti e il panteismo -
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non è) senza che questo sia reale, benchè sia verissimo | oggetto | della mente che lo vede puro e lo contempla, e senza che |
Gioberti e il panteismo -
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sia un elemento comune a tutti gli enti; e posciachè quell' | oggetto | della mente non è nulla, egli può anche essere ingenito; |
Gioberti e il panteismo -
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come il lume agli occhi? Forse perchè è nell' uomo come | oggetto | del suo intuito? Per questo no, poichè, se egli adducesse |
Gioberti e il panteismo -
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adducesse questa ragione, la ragione stessa varrebbe per l' | oggetto | reale che egli attribuisce all' intuito, onde si darebbe |
Gioberti e il panteismo -
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come esprime anche l' etimologia della parola soggetto ed | oggetto | . Dunque il Rosmini a buon conto non cade certamente nel |
Gioberti e il panteismo -
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quale egli è infinito. Dunque dicendo il Rosmini che quest' | oggetto | è nella mente di Dio, ossia è in Dio, egli non confonde già |
Gioberti e il panteismo -
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si trova, secondo il Gioberti, in Dio medesimo: Iddio è l' | oggetto | dell' intuito giobertiano, e l' uomo coll' astrazione vi |
Gioberti e il panteismo -
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si separa da Dio per mezzo della riflessione. Vediamolo. L' | oggetto | dell' intuito umano è l' Ente. L' Ente è Dio. In quest' |
Gioberti e il panteismo -
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dell' intuito umano è l' Ente. L' Ente è Dio. In quest' | oggetto | l' uomo trova ogni cosa, il contingente e il necessario, la |
Gioberti e il panteismo -
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le sue parole: [...OMISSIS...] . L' Ente, cioè Iddio | oggetto | dell' intuito, possiede dunque tutto ciò che vi ha di |
Gioberti e il panteismo -
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che esaminiamo il Creatore è lo spirito che analizza l' | oggetto | dell' intuito, il quale oggetto è Dio, e vi cava il |
Gioberti e il panteismo -
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lo spirito che analizza l' oggetto dell' intuito, il quale | oggetto | è Dio, e vi cava il concreto ed il particolare che sono le |
Gioberti e il panteismo -
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il modo col quale la riflessione umana considera lo stesso | oggetto | dell' intuito. A questo appartiene la sintesi primitiva che |
Gioberti e il panteismo -
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A questo appartiene la sintesi primitiva che ha per | oggetto | Iddio, a quella appartiene l' analisi che ha per oggetto le |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto Iddio, a quella appartiene l' analisi che ha per | oggetto | le creature, cioè certe proprietà dell' Ente divise dalle |
Gioberti e il panteismo -
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concreto e il particolare che la riflessione ritrova in Dio | oggetto | dell' intuito, certo che esse si distinguono da Dio |
Gioberti e il panteismo -
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s' allontani il pericolo che le sue frasi ci illudano. L' | oggetto | dell' intuito giobertiano è l' ente, cioè Dio; all' |
Gioberti e il panteismo -
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che s' immedesima col nostro spirito, come vedemmo, è | oggetto | della riflessione. Ora fra l' uno e l' altro « « v' ha |
Gioberti e il panteismo -
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lo spirito nostro vede lo stesso oggetto. Se dunque l' | oggetto | è lo stesso, benchè le potenze sieno diverse; se lo stesso |
Gioberti e il panteismo -
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è lo stesso, benchè le potenze sieno diverse; se lo stesso | oggetto | rispetto ad una potenza è Dio, rispetto all' altra potenza |
Gioberti e il panteismo -
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che l' idea diretta e la riflessa hanno NELLA SOSTANZA un | oggetto | medesimo: la sostanza dunque è unica. 2 Che quest' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto medesimo: la sostanza dunque è unica. 2 Che quest' | oggetto | sostanzialmente il medesimo, quest' unica sostanza, |
Gioberti e il panteismo -
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». [...OMISSIS...] , ed è perciò ch' egli vuole che nell' | oggetto | del suo intuito vi sia anche il sensibile, il che è |
Gioberti e il panteismo -
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Secondo queste parole dunque, l' ordine assoluto è l' | oggetto | dell' intuito; e in quest' oggetto l' idealità è |
Gioberti e il panteismo -
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l' ordine assoluto è l' oggetto dell' intuito; e in quest' | oggetto | l' idealità è inseparabile dalla realità; questa è quella |
Gioberti e il panteismo -
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Or che cosa contrappone il Gioberti all' ordine assoluto | oggetto | dell' intuito? Egli contrappone l' ordine contingente di |
Gioberti e il panteismo -
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ch' egli chiama effetto libero, quest' ordine non è l' | oggetto | dell' intuito. Ma d' altra parte ella è pur dottrina |
Gioberti e il panteismo -
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ogni conoscimento umano sostanzialmente è compreso nell' | oggetto | dell' intuito, e che fuor dell' ordine dell' intuito non v' |
Gioberti e il panteismo -
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differenza vi ha, signor Gioberti, tra la cognizione che è | oggetto | dell' intuito, e la cognizione che è oggetto della |
Gioberti e il panteismo -
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che è oggetto dell' intuito, e la cognizione che è | oggetto | della riflessione? G. La cognizione che è oggetto dell' |
Gioberti e il panteismo -
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che è oggetto della riflessione? G. La cognizione che è | oggetto | dell' intuito, e quella che è oggetto della riflessione, è |
Gioberti e il panteismo -
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La cognizione che è oggetto dell' intuito, e quella che è | oggetto | della riflessione, è sostanzialmente la medesima, e non |
Gioberti e il panteismo -
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la medesima, e non differisce che nella forma . - Se l' | oggetto | dell' intuito e quello della riflessione è nella sostanza |
Gioberti e il panteismo -
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G. La differenza di forma che passa tra la cognizione | oggetto | dell' intuito, e la cognizione oggetto della riflessione, |
Gioberti e il panteismo -
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tra la cognizione oggetto dell' intuito, e la cognizione | oggetto | della riflessione, consiste in due cose, la prima che la |
Gioberti e il panteismo -
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consiste in due cose, la prima che la cognizione | oggetto | dell' intuito è istantanea, e la cognizione oggetto della |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto dell' intuito è istantanea, e la cognizione | oggetto | della riflessione è successiva; la seconda che nell' |
Gioberti e il panteismo -
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successiva; la seconda che nell' intuito lo spirito vede l' | oggetto | quale è in sè, e la riflessione gli dà una forma |
Gioberti e il panteismo -
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cose contingenti è l' effetto libero dell' ordine assoluto, | oggetto | dell' intuito? G. L' ho detto parimente, e ne ho soggiunta |
Gioberti e il panteismo -
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che scompone e ricompone l' ordine assoluto, ossia l' Ente | oggetto | dell' intuito. G. Ottimamente. - Ora veramente capisco |
Gioberti e il panteismo -
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è un effetto libero dell' ordine assoluto che è l' | oggetto | dell' intuito. L' ordine delle cose contingenti dove si dà |
Gioberti e il panteismo -
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dall' ordine assoluto, ossia dall' Ente, da Dio, | oggetto | dell' intuito, ma differisce solamente nella forma, e per |
Gioberti e il panteismo -
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ordine delle cose contingenti vi è lo stesso che nel primo, | oggetto | dell' intuito, lo stesso che in Dio, ma con questo divario |
Gioberti e il panteismo -
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intuito, lo stesso che in Dio, ma con questo divario che l' | oggetto | dell' intuito, cioè Dio, acquista una forma soggettiva . |
Gioberti e il panteismo -
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forma soggettiva . Questa forma soggettiva che si dà all' | oggetto | dell' intuito, cioè a Dio, mediante il raziocinio, la |
Gioberti e il panteismo -
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l' analisi, è appunto la creazione, perchè venendo posto l' | oggetto | dell' intuito sotto questa forma, ciò che era assoluto |
Gioberti e il panteismo -
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forma; il cangiamento di forma a cui l' Ente, cioè Iddio | oggetto | dell' intuito soggiace, è la creazione. Questo cangiamento |
Gioberti e il panteismo -
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e dell' analisi dell' uomo; perchè è questa che dà all' | oggetto | dell' intuito una forma soggettiva, scomponendolo, |
Gioberti e il panteismo -
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riflessione e l' intuito hanno nella sostanza il medesimo | oggetto | . E la ragione che di ciò dà il Gioberti, come vedemmo, si |
Gioberti e il panteismo -
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possibile passa all' Ente reale [...OMISSIS...] . Nell' | oggetto | dell' intuito vi è dunque ogni realità che altronde non |
Gioberti e il panteismo -
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dai fantasmi e dai sogni, se non vedessimo quelli nell' | oggetto | stesso dell' intuito (1), secondo il Gioberti; e però |
Gioberti e il panteismo -
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stessa realità de' corpi si vegga almeno confusamente nell' | oggetto | intuíto. [...OMISSIS...] . Allo stesso genere di frasi non |
Gioberti e il panteismo -
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del soggetto conoscente fatta nell' uomo dall' | oggetto | conosciuto (1), quasichè una modificazione del soggetto |
Gioberti e il panteismo -
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se è una modificazione ed un' impronta lasciata dall' | oggetto | dell' intuito, e se l' oggetto dell' intuito è veramente |
Gioberti e il panteismo -
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un' impronta lasciata dall' oggetto dell' intuito, e se l' | oggetto | dell' intuito è veramente duplice, cioè Iddio e le |
Gioberti e il panteismo -
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il che corrisponde alla sua dottrina sull' unicità dell' | oggetto | del sapere, di che abbiamo parlato nelle precedenti |
Gioberti e il panteismo -
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create, ed è per questo che egli insegnava prima che l' | oggetto | universale ed immediato del sapere in tutte le scienze è |
Gioberti e il panteismo -
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nè mediatrice tra esse e lo spirito, ma è proprio l' | oggetto | del conoscere, e così le cose create si conoscono nella |
Gioberti e il panteismo -
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E` principio del signor Gioberti che nulla vi abbia nell' | oggetto | della riflessione che non sia prima nell' intuito, e che |
Gioberti e il panteismo -
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(1). Vediamo dunque di nuovo che cosa si contenga nell' | oggetto | dell' intuito. Il signor Gioberti ci insegna che l' uomo |
Gioberti e il panteismo -
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intuito [...OMISSIS...] . L' intuito dunque non ha che un | oggetto | ideale. Ora ogni ideale, anzi ogni menoma idea |
Gioberti e il panteismo -
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è Dio stesso. Ma nello stesso tempo egli ci dice, che l' | oggetto | dell' intuito è quello che egli chiama anche la formola |
Gioberti e il panteismo -
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ad esistere in un altro. Ma riteniamo, miei signori, che l' | oggetto | dell' intuito, benchè contenga anche le esistenze, cioè le |
Gioberti e il panteismo -
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in virtù dell' intelligibilità assoluta (3), che è Dio | oggetto | unico dello scibile. Ma come poi, essendo Dio le cose |
Gioberti e il panteismo -
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separiamo da Dio? Non già per mezzo dell' intuito, il cui | oggetto | è ideale, ma per mezzo della riflessione, la quale così |
Gioberti e il panteismo -
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riflessione convengono insieme « « NELLA SOSTANZA del loro | oggetto | » », giusta la dottrina del nostro Filosofo (4). Onde, le |
Gioberti e il panteismo -
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la riflessione [...OMISSIS...] . Sebbene adunque nell' | oggetto | dell' intuito giobertiano si comprenda ogni cosa in quanto |
Gioberti e il panteismo -
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stesso, [...OMISSIS...] . E pure, ciò che si contiene nell' | oggetto | dell' intuito e nell' oggetto della riflessione non |
Gioberti e il panteismo -
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ciò che si contiene nell' oggetto dell' intuito e nell' | oggetto | della riflessione non differisce nella sostanza, ma solo |
Gioberti e il panteismo -
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uomo è una sostanza seconda che non si trova che nell' | oggetto | della riflessione, e se l' oggetto della riflessione non |
Gioberti e il panteismo -
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non si trova che nell' oggetto della riflessione, e se l' | oggetto | della riflessione non differisce di sostanza dall' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto della riflessione non differisce di sostanza dall' | oggetto | ideale dell' intuito, che è la sostanza prima; convien dire |
Gioberti e il panteismo -
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sua conclusione, che Iddio è l' universale ed immediato | oggetto | pel sapere umano. Laonde quando il Gioberti vi dice, o |
Gioberti e il panteismo -
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è l' atto creativo. Voi vedete di nuovo qui che Iddio | oggetto | dell' intuito, e le creature oggetto della sintesi |
Gioberti e il panteismo -
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di nuovo qui che Iddio oggetto dell' intuito, e le creature | oggetto | della sintesi raziocinativa e dell' analisi, non |
Gioberti e il panteismo -
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sostanza prima e le creature sostanze seconde): Iddio è l' | oggetto | generale, che mediante l' individuazione, cioè l' atto |
Gioberti e il panteismo -
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la ragione divina, che cosa fa? Scompone e compone l' | oggetto | precedente, soggettivizza quello che era oggettivo, |
Gioberti e il panteismo -
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contingente colla scomposizione dell' ordine assoluto | oggetto | dell' intuito. L' oggetto dell' intuito è dunque la radice |
Gioberti e il panteismo -
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dell' ordine assoluto oggetto dell' intuito. L' | oggetto | dell' intuito è dunque la radice della generalità delle |
Gioberti e il panteismo -
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che sono come l' albero diviso in due tronchi, e quell' | oggetto | è l' oggetto stesso della riflessione nella sostanza, non |
Gioberti e il panteismo -
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come l' albero diviso in due tronchi, e quell' oggetto è l' | oggetto | stesso della riflessione nella sostanza, non differendo che |
Gioberti e il panteismo -
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idea generale nella sua generalità: non è l' idea generale | oggetto | dell' intuito, ma è l' idea generale divenuta oggetto della |
Gioberti e il panteismo -
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oggetto dell' intuito, ma è l' idea generale divenuta | oggetto | della riflessione, che l' analizza col raziocinio; ond' è |
Gioberti e il panteismo -
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per via di raziocinio, ma di semplice intuito, che ha per | oggetto | l' ordine assoluto: ce ne assicura il signor Gioberti, e |
Gioberti e il panteismo -
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ordine delle idee, ed è perciò che nell' essere ideale, | oggetto | del primo intuito, vi hanno indistinti tutti i principj del |
Gioberti e il panteismo -
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è cosa affatto immune dal tempo, il quale non è che l' | oggetto | dell' eterno operare di Dio. Quindi non deve punto credersi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non era che un segno che esprimeva una cosa interna, un | oggetto | pronunciato dalla mente. Volendo dunque nominare questa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tempo sussistenza ed essenza, ella sarebbe in tal caso un | oggetto | unico, il quale si potrebbe ed anzi si dovrebbe apprendere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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apprendere con un atto solo dello spirito. Ora tale | oggetto | non potrebbe essere un contingente per la ragione detta, ma |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e una cotal distanza fra il soggetto veggente e l' | oggetto | veduto, e però non sembra potersi applicare al modo con cui |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per sè intesa, per sè lume, per sè notizia, per sè | oggetto | intellettivo, di modo che l' atto conoscitivo di cui si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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relazione, quella di soggetto intelligente, e quella di | oggetto | inteso; ma la sussistenza è identica ed una perfettamente. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ed intelligenza il suo oggetto. Ma non trovandosi quest' | oggetto | finito determinato nella divina sussistenza, convien che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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fa ad una sussistere, sicchè la sussistenza del mondo è l' | oggetto | posto liberamente dalla stessa Sapienza creatrice. Quest' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ma è insieme un' adesione persuasiva dello spirito all' | oggetto | reale. Quindi il termine di quest' atto affermativo non è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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suo proprio d' intelligenza che la rende intesa, la rende | oggetto | reale a sè, soggetto del pari reale. Sotto questo aspetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la unità di Dio ed i suoi attributi, conveniva che quest' | oggetto | di quella antica rivelazione fosse avvivato dalla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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divina, che davasi a percepire come per sè manifesta, | oggetto | reale per sè manifesto, era il Verbo, ma soltanto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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percettiva; ma negativa, razionale, simbolica, misteriosa, | oggetto | di fede assai più che non sia presentemente ai cristiani, i |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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quali maniere non esprimono solamente la dottrina rivelata | oggetto | della mente, ma il Verbo di Dio che è ad un tempo dottrina |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è per sè amabile all' essere intelligente. E se uno è l' | oggetto | amabile, l' essere; una la necessità morale di amarlo: |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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una, perchè è uno ne' diversi atti umani l' amore, è uno l' | oggetto | dell' amore. Ma se Iddio non si conosce che naturalmente, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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diviene soprannaturale, perchè l' amore morale acquista per | oggetto | l' Essere assoluto positivamente conosciuto, sentito, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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le intelligenze, quand' egli poi si manifesta o come | oggetto | divino rivelato, od anche come persona, muove colla sua |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è appunto l' essere assoluto, la pienezza dell' essere | oggetto | per sè noto e persona: onde il nostro spirito affissantesi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dell' essere nota per se stesso: esso è oggetto, ma non | oggetto | ideale come sono le essenze delle cose finite, ma oggetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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oggetto ideale come sono le essenze delle cose finite, ma | oggetto | sussistente, e quindi ancora oggetto che è ad un tempo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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delle cose finite, ma oggetto sussistente, e quindi ancora | oggetto | che è ad un tempo soggetto ossia persona nella sua stessa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nella sua stessa oggettività in quanto si sente e vive come | oggetto | e oggetto vivente. Quindi sotto due aspetti noi possiamo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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stessa oggettività in quanto si sente e vive come oggetto e | oggetto | vivente. Quindi sotto due aspetti noi possiamo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Quindi sotto due aspetti noi possiamo considerarlo: 1 come | oggetto | per essenza, che è quanto dire come luce; 2 e come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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l' essenza delle cose, in tanto si considera il Verbo come | oggetto | o luce primitiva; in quanto poi viene dal Verbo come da |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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». Sotto questo particolare aspetto di essere il Verbo l' | oggetto | per sè, lo considerarono quelli autori i quali trassero la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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(5) ». I platonici l' hanno in qualche modo conosciuto come | oggetto | , l' hanno ignorato come persona; hanno conosciuto che non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è assolutamente vera. Tanto più che il Verbo platonico, l' | oggetto | essenziale da loro ammesso, era un esemplare del mondo, ma |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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della gloria si riferisca più alla proprietà di essere | oggetto | , e il carattere della sussistenza divina si riferisca più |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la creazione del mondo pel Verbo il considerar questo come | oggetto | ed esemplare. Perocchè, quantunque sia vero che l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ha nella sua immaginazione intellettiva. Quando immagina un | oggetto | corporeo, questo oggetto esiste solo relativamente all' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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intellettiva. Quando immagina un oggetto corporeo, questo | oggetto | esiste solo relativamente all' uomo che lo immagina. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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all' uomo che lo immagina. Supponiamo ora che quest' | oggetto | sussistesse anche relativamente a se stesso: in tal caso |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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anche relativamente a se stesso: in tal caso quest' | oggetto | sarebbe creato. Ora tale è la potenza della volontà divina, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sussistente, e questa divina immaginazione fa sì che l' | oggetto | esista non solo relativamente a Dio che lo immagina, ma ben |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per usare questo termine analogo, non può rappresentare un | oggetto | che a se stessa, ella è imperfetta; non fa pienamente ciò |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non fa pienamente ciò che vorrebbe fare, perchè l' | oggetto | reale, acciocchè sia veramente tale, dee sussistere a se |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dee per conseguente essere pienamente vero, dee essere l' | oggetto | che vuole immaginare. Ma non sarebbe la verità, l' oggetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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oggetto che vuole immaginare. Ma non sarebbe la verità, l' | oggetto | non sarebbe vero oggetto reale e sussistente, se non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Ma non sarebbe la verità, l' oggetto non sarebbe vero | oggetto | reale e sussistente, se non sussistesse a se stesso e agli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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altri; e questo è creare. Creare dunque è far sì che un | oggetto | veduto nella sua essenza ed immaginato (l' immaginazione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che lo possono percepire), perocchè senza di questo l' | oggetto | non sarebbe realizzato, e quindi l' immaginazione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e di operazione. Dunque, volendo egli rappresentarsi un | oggetto | come realizzato, quest' oggetto dee esistere come soggetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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egli rappresentarsi un oggetto come realizzato, quest' | oggetto | dee esistere come soggetto e persona, o se non è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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notizia; e talora si prendono in un senso oggettivo per l' | oggetto | stesso della scienza, per la notizia posseduta. Ora se si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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quando Iddio pronuncia la propria sussistenza, pronuncia un | oggetto | reale; per questo pronunciamento la sussistenza divina è |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la sussistenza divina è divenuta oggetto, e quest' | oggetto | non sarebbe appieno vero se non fosse soggetto reale anzi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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suo Verbo, il quale è la stessa sussistenza divina divenuta | oggetto | (se così lice esprimersi) pel pronunciamento di Dio che in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sè cognito perchè è per sè pronunciato ossia generato come | oggetto | per sè cognito, e come tale soggetto, persona. Ma nell' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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alla quale il soggetto unisce e quasi porta se stesso nell' | oggetto | conosciuto per realizzarlo. E` un atto completo d' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sè oggetto, l' essere non può essere amato prima d' essere | oggetto | conosciuto. E però quantunque sia vero quello che dicono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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a tutte e tre le persone, non dal solo Padre, benchè l' | oggetto | di questo pronunciamento sia nel Verbo, in cui le cose sono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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universa in coelis et in terra, perchè nel Verbo come in | oggetto | sussistente termina l' atto interno della creazione, pel |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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oggettivamente, in tal caso è vero che noi soggetto, come | oggetto | reale, siamo nel Verbo. Noi dunque in senso composto siamo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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le visibili: [...OMISSIS...] . Nel Verbo adunque, che è l' | oggetto | sussistente, furono fatte le cose come oggetti sussistenti, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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fidelis et verus non si rappresenta il Verbo solamente come | oggetto | per sè noto, e lume in astratto, ma come oggetto personale |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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come oggetto per sè noto, e lume in astratto, ma come | oggetto | personale ed illuminatore, con che viene indicato l' esser |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ed illuminatore, con che viene indicato l' esser egli | oggetto | persona, e dicendosi principium creaturae Dei non si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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cui noi abbiamo detto doversi considerare il Verbo, come | oggetto | , e come sussistente persona . I quali due aspetti sono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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idea, non è determinata da alcuna essenza ideale, da alcun | oggetto | intuibile, ma dal solo sentimento, procede di conseguente |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in generale l' ordinamento delle cose come arte, cioè come | oggetto | che fa conoscere l' ordine dell' essere, ossia l' essere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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l' espressione di S. Agostino, come Arte, e noi diremo come | oggetto | assoluto ed infinito. A questo modo si riferiscono le |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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pronuncia la propria sussistenza, e così questa diviene | oggetto | ossia luce. Ma questo pronunciamento essendo pienissimo e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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essendo pienissimo e completissimo, ha virtù di fare che l' | oggetto | pronunciato sussista come soggetto ossia persona, e l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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pronunciato sussista come soggetto ossia persona, e l' | oggetto | vivente e sussistente è appunto il Verbo: di che il detto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il nostro modo di vedere, che prima e immediatamente sia l' | oggetto | ossia la luce, poi quell' oggetto ossia luce sussista come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e immediatamente sia l' oggetto ossia la luce, poi quell' | oggetto | ossia luce sussista come vita, cioè come persona per sè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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d' ordine logico e non cronologico) la vita, e poi l' | oggetto | ossia la luce che lo renda intelligente, « quia lux non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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viventi attribui potest », come dice l' Angelico (1). L' | oggetto | adunque vivente è la persona del Verbo. Dove è da |
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essenza vivente; di maniera che il soggetto vivente è l' | oggetto | vita, o l' essenza vita in lui dimorante; o anche, |
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vita come essenza, come oggetto, è soggetto vivente. Se l' | oggetto | fosse rimasto solo oggetto, egli non sarebbe stato più che |
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fuori, cioè dall' essere ideale, che gli sta presente come | oggetto | che lo informa, e così lo rende intelligente. Onde l' uomo, |
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anima separata può esser sottratto l' essere ideale, suo | oggetto | informante, da quella stessa potenza che glielo dà, e così |
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Questa vita è unicamente soggettiva, perocchè non ha alcun | oggetto | nel quale si compiaccia, giacchè l' oggetto è il termine |
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non ha alcun oggetto nel quale si compiaccia, giacchè l' | oggetto | è il termine del solo intendimento. In secondo luogo vi ha |
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scienza. Questa è vita oggettiva, perchè si compiace dell' | oggetto | conosciuto; e questa vita nella presente condizione s' |
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questo lo chiameremo sentimento semplice perchè non ha | oggetto | nè termine: qualche cosa d' analogo al sentimento oggettivo |
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dalla perfetta consensione del soggetto, come volontà, all' | oggetto | totale, cioè all' essere completo conosciuto. Ora è da |
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la vita reale, si concepisce da noi anteriormente ad ogni | oggetto | e ad ogni atto intellettivo, e perciò si concepisce |
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in quanto pronunciando se stessa rendesi oggetto, ed | oggetto | sussistente e personale; e il Figliuolo è l' oggetto |
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ed oggetto sussistente e personale; e il Figliuolo è l' | oggetto | stesso, la stessa sussistenza, divenuta oggetto e persona |
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è l' oggetto stesso, la stessa sussistenza, divenuta | oggetto | e persona ad un tratto. Supponendo ora quest' |
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è la bellezza essenziale, e la notizia di quest' | oggetto | è la sapienza essenziale. Dunque, dato quest' oggetto, cioè |
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Padre, conviene che tutte e due le persone godano di quest' | oggetto | e si compiacciano in Lui, il che costituisce l' infinito |
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identico, in quanto appartiene al Padre abbia il suo | oggetto | nel Figliuolo, e in quanto appartiene alla persona del |
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quanto appartiene alla persona del Figliuolo abbia il suo | oggetto | in se stesso; di maniera che questo sentimento è |
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perchè è proprio del Figliuolo il somministrarne l' | oggetto | od il termine il quale è egli medesimo. Il sentimento |
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manifestano a lui come oggetti puri, cioè idealmente. Ma l' | oggetto | del sentimento intellettuale divino non è puro oggetto, è |
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Questa sussistenza, come è per sè intelligibile ond' è anco | oggetto | inteso e persona, così è per sè amabile nella sua |
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nè intelligente: non è oggettiva, perocchè essa non è | oggetto | per sè sola e s' intende soltanto nell' oggetto o idea che |
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essa non è oggetto per sè sola e s' intende soltanto nell' | oggetto | o idea che vi aggiunge la mente. E` puramente un' esistenza |
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qui: « « E la vita era la luce degli uomini » », cioè l' | oggetto | che informa ed illumina il loro spirito e così li rende |
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che risulta dall' atto intellettivo che ha nell' | oggetto | il suo termine, sia comune ed identica in tutte egualmente |
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l' essere a noi si manifesta come puro oggetto, e non come | oggetto | persona, quindi come oggetto ideale non sussistente e |
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come puro oggetto, e non come oggetto persona, quindi come | oggetto | ideale non sussistente e reale. A questa dottrina, che, |
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del Verbo dal Verbo stesso, fu fatta quest' obbiezione: L' | oggetto | informante lo spirito umano, che dicesi appartenenza del |
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assoluto nella forma di oggetto7persona. Dalla forma di | oggetto | che prende la vita (e l' essenza di Dio tutta è vita non |
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e tre le divine persone. Di più l' essenza vitale di Dio, | oggetto | per sè noto, per sè inteso, è anche per sè amata, e quindi |
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sia dell' essenza divina, ma perchè ha per condizione l' | oggetto | e la forma oggettiva dell' essere che è propria del |
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allo Spirito Santo, perchè ella ha per condizione l' | oggetto | per sè amato, e la forma dell' amabilità dell' essere è |
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degli uomini? Ella non potrebbe esser luce se non fosse | oggetto | dello spirito umano, che informandolo lo rende |
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umano, che informandolo lo rende intelligente. Ma quest' | oggetto | non è mero oggetto perocchè è vita7oggetto, e di più è |
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lo rende intelligente. Ma quest' oggetto non è mero | oggetto | perocchè è vita7oggetto, e di più è oggetto vitale e |
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non è mero oggetto perocchè è vita7oggetto, e di più è | oggetto | vitale e sussistente per sè amabile e per sè amato. Da |
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[...OMISSIS...] 3 Ma la luce che viene dal Verbo non è mero | oggetto | perchè è vita7luce, e la vita è sentimento e quindi |
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ad unire il lume alla vita, perocchè la parola verbo indica | oggetto | pronunciato, e l' oggetto, se è per sè oggetto, è luce |
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non si può più intendere senza considerare Iddio come | oggetto | sussistente e vitale, e quindi è già un' iniziata |
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naturale, al quale nulla più si esige che l' essere come | oggetto | ideale dato da intuire allo spirito; ma ben anco che fu |
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nell' inclinazione e armonia di sè soggetto all' essere | oggetto | manifestato; e quindi anco le tre vite, reale, |
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oggetto, che sarebbe un diventare Iddio. E poichè l' | oggetto | essere è l' immagine dell' essere secondo il parlare delle |
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ad imagine, il che avviene perchè l' imagine di Dio è l' | oggetto | che egli intuisce secondo la sua primitiva istituzione (3). |
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Iddio si conosce pel Verbo, nel quale egli ha la forma di | oggetto | e però di lume, e appo Iddio invisibile stava il Verbo |
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la rettitudine ne' rapporti con Dio: ma in quanto all' | oggetto | stesso diretto de' suoi affetti, rimaneva in suo arbitrio |
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l' azione buona ed ordinata, quantunque l' azione abbia per | oggetto | cosa materiale e non morale, come il mangiare e il |
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incontro, è quando l' uomo si occupa direttamente d' un | oggetto | per sè morale, come di Dio, e della virtù prendendola per |
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ed amare direttamente Iddio come supremo ed infinito | oggetto | di beatitudine; nel Cristiano all' incontro la natura umana |
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unirlo ipostaticamente al suo Verbo), e così renderlo | oggetto | d' adorazione agli angeli stessi, che per natura sono tanto |
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giacchè amare e volere suonano lo stesso, onde l' essere | oggetto | persona, amato ossia voluto per se stesso dalla |
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essere adunque, in quanto è infinitamente amato, è l' | oggetto | della volontà del Padre e del Figliuolo, e la norma dell' |
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è la spirazione dello Spirito Santo; il Verbo, in quanto è | oggetto | amato, e non in quanto è Verbo cioè oggetto sussistente per |
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in quanto è oggetto amato, e non in quanto è Verbo cioè | oggetto | sussistente per sè cognito, è la persona dello Spirito |
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di Cristo gli rimane al tutto nascosto, acciocchè sia | oggetto | della fede, e s' avveri il detto del Signor nostro «: Beati |
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(6): » cioè, acciocchè le cose invisibili, che sono l' | oggetto | della fede, la mercede promessa e la gloria futura, si |
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avverassero, si adempissero e divenissero visibili, non più | oggetto | di fede, ma di visione e di esperienza. Di che soggiunge: |
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è anche soggettivo, perché è la percezione di Cristo | oggetto | come Verbo, soggetto come uomo . Vero è che il Verbo è l' |
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come Verbo, soggetto come uomo . Vero è che il Verbo è l' | oggetto | ad un tempo persona, e anco la persona del Verbo può esser |
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benchè non si rimanga priva d' intellezione anche con un | oggetto | reale (il Verbo), e però di vita oggettiva; quindi |
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accidentale, essendo sussistente persona divina) ha per | oggetto | Cristo umanato, quale ci è proposto dalla fede; onde il |
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Apostolo de' Gentili afferma che la sua predicazione ha per | oggetto | « il mistero di Cristo », perocchè nella dottrina di Cristo |
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quale si compie la giustificazione, il Verbo si unisce come | oggetto | reale alla mente del battezzato, e, dove la volontà di |
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che è detto « novi et aeterni testamenti (1), » è l' | oggetto | di un sacerdozio, che da S. Paolo si asserisce fatto « |
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»: [...OMISSIS...] Ora, se la vita eucaristica di Cristo, | oggetto | del sacerdozio, si fosse sciolta anche per poco tempo, non |
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Sacramenti, ma soprattutto dal Sacramento Eucaristico, è | oggetto | di fede, anzichè di piena e manifesta esperienza, e un |
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vuol dire occulto, perchè in questa vita non si vede ed è | oggetto | di fede) nasce dal divenire propria carne e proprio sangue |
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alla persona, nè quanto alla natura. Ma il Verbo divino è | oggetto | non solo ideale, ma reale; onde il suo operare (in quanto |
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è sempre perfetto e compiuto, e però vòlto a realizzare l' | oggetto | anche rispetto alle nature soggettive. E perocchè in tutti |
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e s' identifica non totalmente, ma in quanto ha quell' | oggetto | reale comune. In quanto poi il Verbo si manifesta |
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non si può dare l' atto soggettivo dell' amore se manchi l' | oggetto | cui amare, secondo l' adagio voluntas non fertur in |
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Nell' ordine della vita soprannaturale, di cui parliamo, l' | oggetto | immediato è sempre Cristo. Ora l' atto soggettivo, col |
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è mosso dallo Spirito Santo. Questo Spirito è mandato dall' | oggetto | stesso, cioè da Cristo. Cristo adunque è l' autore |
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vi ponga ostacolo la volontà che può rifiutarla, il quale | oggetto | Cristo ha lo Spirito Santo in se medesimo. Della vita |
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uomo in cui dimora per quella differenza che v' ha fra l' | oggetto | e il soggetto, la quale è categorica; lo Spirito Santo si |
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possiede le azioni sante; ma non iscorge per questo alcun | oggetto | nuovo, perchè lo Spirito non ha la forma oggettiva propria |
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» E S. Paolo distingue la mente dell' uomo, la quale ha l' | oggetto | per forma, dallo spirito che è a foggia d' istinto senza |
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per forma, dallo spirito che è a foggia d' istinto senza | oggetto | nuovo e suo proprio, onde dice: [...OMISSIS...] Ed altrove |
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»; ma in questa condizione non può essere per sè più | oggetto | della mente (5), perchè manca dell' « essenza », che è l' |
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sopra l' analisi, variava, poichè esso non indica un | oggetto | fisso, ma un genere d' uni dialettici: su qualunque di |
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al concetto di una mente generica (1), che non ha niun | oggetto | speciale, ma che gli ha tutti potenzialmente. E` il pensare |
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un' esistenza a sè, se nascono col solo determinarsi quell' | oggetto | universale che si dà alla gran mente, dove si suppongono |
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l' ente coi generi, non ha ancora che il primo atto, l' | oggetto | del quale sono i generi; in tanto è la prima mente (1). Ma |
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nus»), l' azione del pensare ( «noesis»), e il termine od | oggetto | del pensare ( «noeton»): la chiamano poi perfettamente ente |
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esprime varie loro relazioni di dipendenza con uno stesso | oggetto | a cui primieramente spetta il nome [...OMISSIS...] . Così |
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applicata ad uomo. I vocaboli adunque applicati ad un | oggetto | in senso proprio e ad un altro in senso metonimico, sono |
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due maniere di cose: 1 possiamo significare tal cosa dell' | oggetto | conosciuto, la quale non appartiene all' essenza dell' |
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espresso dal vocabolo, ma hanno un ordine ad un terzo | oggetto | a cui si riferiscono, come il vocabolo ente applicato a più |
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disporre il soggetto intelligente in un dato modo verso un | oggetto | dato dall' intuizione. E questa disposizione e |
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l' essenza che si afferma o si nega: ora l' essenza è l' | oggetto | dato dall' intuizione. Ma affermando o negando un oggetto, |
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o negando un oggetto, o qualche cosa dell' oggetto, l' | oggetto | si viene a involgere nell' atto affermante o negante dello |
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sopravvenendo la riflessione, questa contempla lo stesso | oggetto | vestito della negazione o dell' affermazione dello spirito; |
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o dell' affermazione dello spirito; ed allora non è più l' | oggetto | puro, ma un oggetto che, parte è dato allo spirito |
Sulle categorie e la dialettica -
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dello spirito; ed allora non è più l' oggetto puro, ma un | oggetto | che, parte è dato allo spirito indipendentemente dalle |
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più elevato, la quale, esercitando l' azione sopra l' | oggetto | così lavorato, separa in essa la stessa affermazione o la |
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abbiamo detto: quando all' opposto l' ente ideale è per sè | oggetto | , ed è affatto indipendente dalla mente dell' uomo, e |
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realità; ma questo elemento soggettivo non è per sè l' | oggetto | di tali operazioni, e però non si può dire ente di ragione. |
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l' uno non può esistere senza l' altro, sono distinti nell' | oggetto | stesso, di maniera che l' uno non è l' altro, nè entra |
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proprietà, in quanto sono predicate analogicamente dell' | oggetto | ignorato, diconsi attributi . Così il cieco nato dà le |
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concepisce, come un ente; giacchè quel principio dice: « l' | oggetto | dell' intelligenza è l' ente ». Ora tale è la natura dell' |
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quella che vede i fenomeni e le entità sensibili nel vero | oggetto | intelligibile, l' ente da lei intuìto fuori di tutti i |
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dalla facoltà; 3 Che la intelligenza per conseguenza ha un | oggetto | al tutto superiore al mondo sensibile, e che quello è il |
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superiore al mondo sensibile, e che quello è il solo vero | oggetto | dal quale viene l' oggettività alle stesse entità |
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Malebranche ripetè questo argomento, ma avendo confuso l' | oggetto | eterno , che lo spirito nostro vede, col soggetto eterno (i |
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come concetto, consistendo in una relazione, esige un | oggetto | intellettuale; perocchè ogni relazione tra più cose che non |
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e tempo non si possa pensare, non si possa avere alcun | oggetto | nel pensiero, e che per ciò essi si trovino in tutti i |
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possibili de' veri concetti, perocchè concetti senza | oggetto | alcuno, sono un bel nulla. Per essere coerenti conveniva |
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nè distinguere un corpo dall' altro: perocchè a qualunque | oggetto | si riferisca quel concetto, altro mai non dà che una |
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egli appartiene alla stessa specie, qualunque sia l' | oggetto | affermato; il contenuto del giudizio non cangia punto la |
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perchè « ella è pure regola logica che deve esser unico l' | oggetto | che si divide o classifica ». Quindi volendo dividere i |
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dato dalla intuizione sensitiva, egli non può essere un | oggetto | reale; ma solo un' apparenza o illusione trascendentale ». |
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che la libertà ha anch' essa un suo unico oggetto, e quest' | oggetto | è la scelta tra due volizioni. Onde la libertà è anch' essa |
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una causa efficiente, ma d' indole speciale, perchè ha un | oggetto | tutto speciale (1). La quarta tesi stabilisce: « « che il |
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la necessità del suo Dio, che per lui è un' idea vuota di | oggetto | reale. Noi crediamo di trattenerci ad esporre questo suo |
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Disse dunque: 1 Che i concetti non possono rappresentare un | oggetto | senza le condizioni della sensitività, mancando loro le |
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realità oggettiva; perocchè esse hanno per loro immediato | oggetto | i concetti, ai quali cercano di dare unità sistematica. 3 |
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un tal privilegio. Tuttavia distinse la materia dell' | oggetto | sensibile dalla forma . Questa ei pretese che venisse dallo |
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una dualità, il soggetto e l' oggetto, e suppone che l' | oggetto | sia nel soggetto, non in senso materiale, quasi come le |
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ma nel senso intellettivo, che altro non significa che l' | oggetto | è presente al soggetto e da lui conosciuto. Questo viene |
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se non supponendo, che innanzi al soggetto ed all' | oggetto | v' abbia un punto d' indifferenza, dove si trovi la cagione |
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indifferenza, dove si trovi la cagione del soggetto e dell' | oggetto | medesimo, nel quale punto d' indifferenza egli colloca la |
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ha bisogno di essere oggettivato acciocchè egli diventi | oggetto | di coscienza. Nella coscienza adunque, propriamente |
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che gli oggetti. Ma la coscienza stessa ci dice che un | oggetto | non è l' altro, nè si può coll' altro confondere od |
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la pluralità dei suoi oggetti, e l' unità solo di quell' | oggetto | che è anche soggetto. Fichte è infedele al suo principio di |
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d' indifferenza di cui abbiamo parlato dove non v' ha nè | oggetto | nè soggetto. Ma senza oggetto e senza soggetto vi ha egli |
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parlato dove non v' ha nè oggetto nè soggetto. Ma senza | oggetto | e senza soggetto vi ha egli coscienza? No certamente; non |
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in tutte le sue operazioni, e vi è il termine, ossia l' | oggetto | inteso, il quale è contrapposto al soggetto intelligente; e |
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il quale è contrapposto al soggetto intelligente; e quest' | oggetto | inteso può essere qualsivoglia cose al tutto diverse dall' |
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coscienza, cioè a dire, non prende la sola coscienza per | oggetto | del suo pensare, ma altri ed altri oggetti. Fichte fa |
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non il soggetto; cioè io posso esser consapevole di qualche | oggetto | reale o possibile diverso da me, senz' avere alcuna attuale |
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stessa ci attesta, che tanto il soggetto quanto l' | oggetto | non sono la coscienza, e molto meno due parti in cui ella |
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di cui gli atti secondi sono derivazioni. Molto meno l' | oggetto | può essere la coscienza o parte di lei. Anzi è la coscienza |
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non esiste altro che la coscienza, e che il soggetto e l' | oggetto | sono parti di lei: a malgrado che di ciò non siamo |
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». L' errore sta sempre nel confondere l' idea coll' Io, l' | oggetto | col soggetto. Si accorda che l' Io abbia l' intuizione di |
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essere ideale senza limiti sia lo stesso Io; perchè l' | oggetto | intuìto, non è il soggetto intuente. Il soggetto intuente, |
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l' atto dell' intuire; ma chi mai dirà, che l' idea, che l' | oggetto | intuìto sia quello che fa quest' atto? Se l' oggetto |
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che l' oggetto intuìto sia quello che fa quest' atto? Se l' | oggetto | intuìto è quello che intuisce, egli cessa, in quanto fa |
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intuisce, egli cessa, in quanto fa quest' atto, di essere | oggetto | intuìto, perchè l' intuìto e l' intuente sono relazioni che |
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reciprocamente. Fichte dice, che, se si pone che l' | oggetto | sia diverso dal soggetto, non si trova più il nesso tra l' |
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veramente la spiegazione di Fichte si riduce a dire, che l' | oggetto | è solo apparentemente oggetto, ma realmente è anch' egli |
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soggetto. Vi ha dunque un nesso tra il soggetto reale e l' | oggetto | apparente, che rimane intieramente a spiegare, e che non si |
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a spiegare, e che non si spiega già col distruggere l' | oggetto | facendolo rientrare nel soggetto. Sono adunque questioni |
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E` ella reale od apparente? Come può darsi un nesso tra l' | oggetto | (reale od apparente) e il soggetto? - Nè la soluzione dell' |
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cui appartiene, è di non poter intendere l' esistenza di un | oggetto | distinto essenzialmente dallo spirito che lo intuisce: e |
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e dal non poterlo intendere, argomentare che dunque l' | oggetto | dee incorporarsi occultamente col soggetto; imponendo così |
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di altri miei lavori, ne' quali tolsi a dimostrare 1 che l' | oggetto | non si confonde col soggetto, e che questo fatto ideologico |
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e che questo fatto ideologico della distinzione dell' | oggetto | dal soggetto toglie via lo scetticismo, inevitabile a' |
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sensisti e soggettivisti, i quali li confondono; 2 che l' | oggetto | per essenza s' intuisce dall' uomo per natura, ed è l' |
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scrittore italiano affermò con forza il principio, che l' | oggetto | , distinto dallo spirito che l' intuisce, doveva essere la |
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credette di raggiustare il mio sistema col dire, che l' | oggetto | dell' intuizione che ha l' uomo per natura non è l' idea |
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si mostra persuaso di combattere vittoriosamente), che l' | oggetto | ideale , la pura idea , s' immedesima collo spirito; e però |
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che il reale può essere conosciuto e però può diventare | oggetto | della mente (il che noi diciamo oggettivare ), ma non è già |
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Onde non essendo conosciuto per sè stesso, non è per sè | oggetto | della conoscenza. Laddove l' idea è conosciuta per sè, |
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quella che unendosi al reale lo rende conoscibile. Il vero | oggetto | adunque è l' idea; e questa poi partecipa l' oggettività al |
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ella si unisce nella cognizione. Il supporre adunque che l' | oggetto | primo della mente sia il reale , è una eredità del |
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cangiar natura; la cui brama avrebbe d' altra parte per | oggetto | un assurdo. Dall' esame de' principii accennati di Fichte |
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4 I nostri idealisti affermano che « isolandosi da ogni | oggetto | lo spirito non trova più che sè stesso »: ma essi non |
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lo spirito è un soggetto, e non comincia a divenire | oggetto | a sè stesso, se non si contempla nell' essere , e così si |
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nulla, se non col mezzo dell' idea dell' ente, che è l' | oggetto | per essenza: tolta via la quale idea lo spirito è nelle |
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trova nè crea; ma solo separa; e si esercita sopra un | oggetto | già percepito. Che cosa può fare dunque l' astrazione |
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a ) La prima condizione del conoscere umano col primo | oggetto | della conoscenza. La prima condizione del conoscere è che |
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questo, che l' atto con cui esiste lo spirito sia il primo | oggetto | della conoscenza. L' uomo ha un primo oggetto della |
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sia il primo oggetto della conoscenza. L' uomo ha un primo | oggetto | della conoscenza (l' essere), per mezzo del quale conosce |
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di conoscere , e distingue tanto bene quest' atto dall' | oggetto | , che quello lo ravvisa contingente, e questo necessario. |
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non è assoluto; ma l' assoluto conviene cercarlo nel primo | oggetto | del conoscere compiuto e realizzato. b ) Essi confondono |
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del sapere. La confusione adunque del soggetto coll' | oggetto | ravvisasi per tutto negli scritti di Schelling come in |
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chimerico che vero, perchè, tolta via la distinzione dell' | oggetto | e del soggetto, non rimane propriamente nella mente qualche |
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idee viventi, senza accorgersi che l' idea è essenzialmente | oggetto | e solo oggetto, e lo spirito è il suo opposto che intuisce |
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ideale, dal mondo de' possibili (1); la seconda sola ha per | oggetto | il mondo reale. La Filosofia negativa adunque di Schelling |
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e però non si può dire come sarà il suo oggetto. L' | oggetto | non è fino che non è l' atto che l' intuisce; e l' oggetto |
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oggetto non è fino che non è l' atto che l' intuisce; e l' | oggetto | proprio dell' atto è l' identico oggetto della potenza: |
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l' intuisce; e l' oggetto proprio dell' atto è l' identico | oggetto | della potenza: dunque la ragione per essere in potenza, |
Sulle categorie e la dialettica -
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è di nuovo un essere in atto . Dunque è impossibile, che | oggetto | della ragione sia unicamente il poter essere; ma anzi |
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nel concetto dell' Io s' acchiude la relazione con un | oggetto | che rimane diverso dall' Io; quando conviene pur cominciare |
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tra gli altri il signor abate Gioberti, che io ammetto per | oggetto | dell' intuito il meno possibile (1): ancor peggio poi si |
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ogni azione di cosa reale è reale. Ma l' essenza pura è l' | oggetto | di quest' atto, ed altro non è, se non « l' ente in quanto |
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invece di quella. Per accorgersene basta osservare, che l' | oggetto | dell' intuizione Schellinghiana è l' identità assoluta che |
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uno degli A predicato , l' altro soggetto . Dunque quest' | oggetto | è molteplice. Infatti la cognizione dell' identità non può |
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a dire che le idee erano anime , trasnaturando così l' | oggetto | in soggetto. Ma l' errore in Schelling non era coerente, |
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veniva a distinguere l' atto dello spirito intuente dall' | oggetto | intuìto: laonde i seguaci di Hegel lodano il loro maestro |
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è lo stesso adunque, che: 1 Confondere quello che è | oggetto | dell' intuizione coll' operazione soggettiva dello spirito |
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(il verbo), che è cosa soggettiva , col concetto che è l' | oggetto | stesso intuìto. Ora il perdere di vista la differenza |
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la differenza essenziale che passa tra il soggetto e l' | oggetto | , conduce direttamente a confondere l' idea colla cosa , l' |
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che l' idea (come fosse un soggetto intelligente e non un | oggetto | intelligibile) pensi e ragioni, ma ben anco parli con voci |
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un soggetto che pensa , invece d' essere, come è, un puro | oggetto | che sta innanzi al soggetto che pensa: per nessuna maniera |
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Laonde egli riduce gli oggetti di tutte le scienze ad un | oggetto | solo, cioè all' idea ed al suo movimento dialettico, come |
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a tre: Alla prima, che chiama Logica , attribuisce per | oggetto | l' Idea considerata in sè stessa e per sè stessa; Alla |
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natura (denominazione tolta da Schelling), attribuisce per | oggetto | l' Idea nel suo esser altro, cioè in quel suo movimento pel |
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all' Idealismo trascendentale di Fichte), attribuisce per | oggetto | l' Idea nel suo ritorno dall' esser altro in sè stessa, |
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domandare come l' idea, che è immobile, impassibile, puro | oggetto | dello spirito, possa muoversi, com' ella possa diventare |
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poniamo alla nostra trattazione. La mente umana ha per | oggetto | la verità, e relativamente a questo suo oggetto nobilissimo |
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ha per oggetto la verità, e relativamente a questo suo | oggetto | nobilissimo essa esercita diversi uffici. Alcuni di questi |
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un oggetto; nè il pensiero sarà quest' oggetto, nè quest' | oggetto | solo sarà il pensiero. - Cosa è dunque il pensiero? Egli è |
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o alla famiglia più ampia ancora de' rosacei. Cos' è l' | oggetto | del pensiero? E` il termine di questo atto, la cosa su cui |
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una legge fissa, secondo la quale lo spirito ascende d' un | oggetto | del suo pensiero all' altro, questa si dovrà trovare negli |
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perocchè certo, che io posso sapere come il bianco | oggetto | che io vedo si chiami Adelaide di Como senza sapermi che |
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alla generalizzazione, prima gli dirò, che il bell' | oggetto | che vede si chiama Adelaide di Como ; poi gli dirò che è |
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come dicevo a primordŒ del suo sviluppo) che il bell' | oggetto | da lui veduto chiamasi Adelaide di Como , egli non può |
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egli non fa che associare la sensazione visiva dell' | oggetto | colla sensazione di quel suono che vien pronunciato a' suoi |
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farò anche conoscere, che il vocabolo Saffo non indica un | oggetto | solo, ma una classe di oggetti simili conducendolo a vedere |
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fiore , perocchè non conosce altre classi dove collocare l' | oggetto | che vede. - « No, mio caro, egli non è un fiore, ma un |
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mente egli si disegni un cotale abbozzo all' ingrosso d' un | oggetto | unico, il qual disegno egli si fa con que' soli tratti |
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potrebbe mai pensare nè intendere, senza avere un che, un | oggetto | da pensare, da intendere. Scoperto così l' ordine |
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di un vocabolo alla volta, considerato come segno di un | oggetto | e non come elemento di proposizioni. Applaudì a questo |
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la prima volta l' attenzione nell' uomo, essa ha per suo | oggetto | que' due principŒ congeniti, anzi si porta sugli stimoli |
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attenzione intellettiva dell' uomo; l' altra: quale sia l' | oggetto | delle prime intellezioni; finalmente la terza: qual sia la |
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la volontà è un movimento dello spirito che si porta in un | oggetto | conosciuto. L' intendimento dunque prima di tutto |
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e sole nel loro essere meramente reale, non sono peranco | oggetto | della mente, chè questa ancora non le contempla. Or come |
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passare a contemplarle e intuirle? Col renderle a se stessa | oggetto | , ciò che prima non erano. Ma cosa vuol dire un oggetto? |
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gli oggetti della mente si è quella di essere enti ; nè | oggetto | vuol dire altro che ente . Col percepirsi adunque dalla |
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è la propria indole dell' operazione intellettiva; l' | oggetto | è parola che si riferisce a lei, e l' ente è parola che |
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ora, qual è di questi due enti quello che forma l' | oggetto | delle prime intellezioni? Io sono stato gran tempo dubbioso |
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intellettiva, rimane pur fuori della cognizione dell' | oggetto | ogni sua qualità o proprietà speciale. Il soggetto sa |
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la materia, ossia il termine della sua operazione. E l' | oggetto | percepito dal bambino la prima volta gli si varia d' |
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volte. Cioè, sebbene il bambino percepisca sempre quell' | oggetto | agente su di sè e producentevi la sensazione, tuttavia nol |
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col tatto. Da prima colla vista non percepirà se non un | oggetto | solo, una forza sola; conciossiachè tutti gli oggetti |
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ciascuna sensazione s' avvede dell' esistenza d' un agente, | oggetto | alla contemplazione dell' anima, nel che sta l' essenza |
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al conoscere: io conosco con queste operazioni l' identico | oggetto | della mente, e non un altro. Parimenti l' associarsi di più |
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è più che una semplice idea di essa; perocchè l' | oggetto | del mio pensiero non è semplicemente l' imagine di quella |
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non questa o quella, non alcuna melagrana reale. Or l' | oggetto | di un tal pensiero, che io fo, è un idea, che io chiamo |
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atti dello spirito passaggeri, e però, tosto che l' | oggetto | vien sottratto al senso esterno, la percezione cessa. |
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egli da quell' ora vi conosce, e vi parla; e voi, il primo | oggetto | dell' intelligenza umana, sapete voi sole rispondere a quel |
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(2), in cui il soggetto sensitivo e volitivo vuole l' | oggetto | percepito senz' averlo giudicato bono, ma solamente per |
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senziente e ragionevole suppone per la sua essenza un | oggetto | pure senziente e ragionevole, sia questo vero o creduto |
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si è, che elle si portano immediatamente nell' | oggetto | percepito; quando gli adulti concepiscono gli oggetti |
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un nome, che vien pronunciato, colla sensazione dell' | oggetto | che quel nome significa (1), sicchè al risuonar di quel |
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si risveglia in lui subito la percezione avuta di quell' | oggetto | o l' idea imaginale. Questo fatto dimostra che il |
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con questa operazione egli s' avvede che la sostanza dell' | oggetto | non è l' attività da lui sentita, è qualche cosa che |
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che fu da noi definito « intellezioni, che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di primo ordine ». Ma si deve |
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in ciò che tutte quelle idee hanno di comune; 2 Divenuto | oggetto | del suo esclusivo pensiero quell' elemento comune, egli se |
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perocchè il sostantivo bianco non dice altro se non « un | oggetto | bianco »: la bianchezza è unita all' oggetto, ma la mente |
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bianchezza , dice un nome astratto, pronuncia non più l' | oggetto | in cui si trova la bianchezza, ma questa qualità sola |
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bianco , l' astratto è nella mente, ma vi è unito all' | oggetto | (sebbene sempre astratto da questo): nel vocabolo |
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l' astratto è affatto diviso dall' oggetto, è divenuto un | oggetto | mentale egli stesso direttamente espresso nella parola: |
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espresso nella parola: quando si dice bianco, si dice un | oggetto | che, oltre la bianchezza , ha delle altre qualità alle |
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vi sono in generale e che vi devono essere, acciocchè l' | oggetto | sussista; quando si dice bianchezza , questa qualità |
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uomo, che ha già formati gli astratti, quando egli vede un | oggetto | nuovo e lo classifica, fa un' operazione posteriore, che |
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- Ove all' incontro in noi si susciti il pensiero di un | oggetto | buono e assente, tosto dietro a questo pensiero tiene la |
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è immensa la differenza tra quelle volizioni che hanno per | oggetto | un individuo sussistente tutto quant' è, o anco una |
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d' individui (2), e quelle volizioni che hanno per | oggetto | un elemento comune a più individui, un astratto. Nel primo |
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individui, un astratto. Nel primo caso, la volontà ama un | oggetto | buono ( bonum ), nel secondo caso, la volontà ama la |
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loro bontà. Le volizioni che hanno per termine solamente un | oggetto | buono determinato, si acquetano in esso, e però l' |
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quel genere di oggetti son buoni, non si acqueta nel loro | oggetto | che è un astratto insufficiente ad appagare, ma si serve di |
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degli esseri animati. - Ma sebben l' anima7sentimento sia | oggetto | d' una intellezione di prim' ordine, tuttavia egli è ancor |
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degli enti, eleva l' attività del suo cuore all' | oggetto | il più sublime e lo mette già in comunicazione col cielo. |
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la formazione delle quali è ciò che dovrebbe fare l' | oggetto | dello studio dei pedagogici; ed è ciò in pari tempo che fu |
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l' essere sensitivo e intelligente; come pure percepisce l' | oggetto | bello agli occhi suoi. Ecco qua la culla delle due prime |
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l' essere sensitivo7intellettivo è tosto da lui amato, l' | oggetto | bello è da lui ammirato. Egli distribuisce adunque la sua |
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mette fin qui in gioco molti mezzi per giungere all' | oggetto | bramato, ma si slancia direttamente verso di quello. Or |
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sua cognizione: ma la volontà ebbe sempre a suo scopo l' | oggetto | stesso. Ora questo stesso oggetto, questo buono e questo |
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stesso oggetto, questo buono e questo bello, che forma l' | oggetto | de' primi affetti del neonato, continua ad esser pure l' |
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de' primi affetti del neonato, continua ad esser pure l' | oggetto | costante degli affetti umani in tutta la vita dell' uomo, |
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spera di rinvenire nella eternità. Ma se nel suo fondo l' | oggetto | è identico, non è identico però il modo, nel quale l' uomo |
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da queste. Perocchè le idee imaginali fanno conoscere l' | oggetto | fedelmente tal quale egli apparì ai sensi; ma l' idea del |
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un ente buono è affermare un oggetto; e l' affermare un | oggetto | senza più è operazione infinitamente più facile e più |
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sia l' affermare sè soggetto, cangiando così il soggetto in | oggetto | dell' intelletto. Fino a questa terza età niente può |
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riconosce come soggettivo ; lo percepisce come un semplice | oggetto | . Di qui avviene che gli stessi suoi piaceri, i suoi stessi |
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fornita di disinteresse, preceduta dalla stima dell' | oggetto | da lui amato: insomma è quella benevolenza stessa, a cui si |
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una e l' altra è ugualmente benevolenza; ma consiste nell' | oggetto | diverso di questa benevolenza: perocchè l' oggetto della |
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nell' oggetto diverso di questa benevolenza: perocchè l' | oggetto | della benevolenza si amplifica in ragione dell' età e del |
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in ragione dell' età e del progresso della cognizione. Ora, | oggetto | della benevolenza, lo dicemmo già, non è che il bene. Qual |
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delle sue intellezioni? Se queste intellezioni non han per | oggetto | che le cose sensibili, egli è chiaro che egli amerà ciò che |
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il vocabolo male, non finirà egli a persuadersi che l' | oggetto | di cui gli si parla è male? Il suo senso gli dice il |
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si potrà, quando si usi il bambino, o la persona qualsiasi, | oggetto | della malevolenza, a procurare all' odiatore i piaceri ch' |
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quali così tutte unite si applicano ad un punto solo, ad un | oggetto | solo. E quando lo spirito raccoglie così la sua attenzione |
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lente e dissolute sono indifferenti all' uno ed all' altro | oggetto | e disposte ad applicarsi a qualsiasi; ma tosto che sono |
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esser termine alla nostra volontà. Or poi, se noi amiamo un | oggetto | qualsiasi per le eccellenti sue qualità, il nostro amore ha |
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per le eccellenti sue qualità, il nostro amore ha per | oggetto | l' ente nella e per la sua forma ideale. Se poi noi amiamo |
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ente nella e per la sua forma ideale. Se poi noi amiamo un | oggetto | per se stesso, e non meramente per le sue qualità, il |
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e non meramente per le sue qualità, il nostro amore ha per | oggetto | l' ente nella sua forma reale. L' idea essendo principio d' |
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ed esclusivo, di maniera che egli rifiuta un altro | oggetto | unicamente perchè è un altro, eziandio che avesse le stesse |
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poi si noti bene: quando io parlai dell' amore che ha per | oggetto | l' idealità, non parlavo tuttavia d' un amore che |
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L' amor nostro che fu da noi descritto, dicemmo aver per | oggetto | l' ente nella e per la sua forma ideale. L' idea dunque, |
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parliamo della moralità dell' amore razionale avente per | oggetto | il reale. Primieramente, il reale finito considerato da se |
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compartito a misura de' pregi stessi. L' amore che ha per | oggetto | il reale di natura sua esaurisce tutte le proprie forze nel |
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occhi, ed anco ove nascesse mentre il fanciullo forma l' | oggetto | della nostra attuale osservazione, egli facilmente ci |
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di second' ordine sono quelle che hanno per loro | oggetto | i rapporti delle intellezioni del primo ordine tra loro, o |
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del terz' ordine sono quelle che hanno per loro | oggetto | i rapporti che hanno le intellezioni di second' ordine tra |
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intellezioni del second' ordine; quelle, che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di primo ordine tra loro. II |
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intellezioni del second' ordine; quelle, che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di primo ordine coi |
Principio supremo della metodica -
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delle intellezioni di terz' ordine; quelle, che hanno per | oggetto | i rapporti (1) delle intellezioni (2) di second' ordine tra |
Principio supremo della metodica -
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d' intellezioni di terz' ordine; quelle che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di second' ordine colle |
Principio supremo della metodica -
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d' intellezioni di terz' ordine; quelle che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di second' ordine coi |
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al mio palato, io posso unire il predicato buono coll' | oggetto | da me veduto, pronunziando il seguente giudizio sintetico: |
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cioè a dire percepisce solamente quel tanto dell' | oggetto | sensibile, che è costretto a percepire dal suo bisogno, che |
Principio supremo della metodica -
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dopo qualche tempo ad accorgersi, che i due oggetti sono l' | oggetto | stesso ripetuto. Il fare coll' intendimento il giudizio |
Principio supremo della metodica -
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questa impressione, la percepisce, e in essa distingue un | oggetto | dall' altro. Ma a far questo conviene che la mente abbia |
Principio supremo della metodica -
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che è « una pianta »; io applico l' idea della pianta all' | oggetto | che veggo; e il mio giudizio non è che una proposizione |
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colla quale io affermo che « ho riscontrato nell' | oggetto | veduto ciò che contemplavo in quella idea ». L' idea dunque |
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moto nel fanciullo è ancor poca, ed il bambino giunge all' | oggetto | della sua attività immediatamente. Nella terza età l' |
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come nella precedente, immediatamente al suo termine, l' | oggetto | reale che cerca, ma con un passo in mezzo, cioè colla |
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egli concepisce il sentimento della proprietà, cioè quell' | oggetto | acquista una cotale unione spirituale con lui, e da lui |
Principio supremo della metodica -
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ridurre a due ampie classi. I Classe. Quelle che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di terz' ordine tra loro. II |
Principio supremo della metodica -
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di terz' ordine tra loro. II Classe. Quelle che hanno per | oggetto | i rapporti delle intellezioni di terz' ordine colle |
Principio supremo della metodica -
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la mente prende colla sua attenzione tutto intiero l' | oggetto | da lei concepito, e lo divide in parti. Così dopo d' aver |
Principio supremo della metodica -
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lo divide in parti. Così dopo d' aver giudicato che il tale | oggetto | è « un corpo colorato »io posso dividere in quest' oggetto |
Principio supremo della metodica -
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oggetto è « un corpo colorato »io posso dividere in quest' | oggetto | la sostanza dall' accidente, e dire « quest' oggetto si |
Principio supremo della metodica -
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quest' oggetto la sostanza dall' accidente, e dire « quest' | oggetto | si compone di due parti, cioè della sostanza e dell' |
Principio supremo della metodica -
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al colore e nulla più; quando ho giudicato che un dato | oggetto | sia un corpo colorito (sintesi al terzo grado), ho dovuto |
Principio supremo della metodica -
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ho dovuto pensare ad un tempo il colore astratto e l' | oggetto | sussistente nel quale io lo ponevo. Se io ora dico che |
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nel quale io lo ponevo. Se io ora dico che quest' | oggetto | ha due parti, io pongo medesimamente la mia attenzione |
Principio supremo della metodica -
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dell' attenzione, la quale si concentra e ripiega sopra l' | oggetto | che vuol vedere, pel quale ripiegamento lo spirito (il |
Principio supremo della metodica -
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loro operare, ed è in istato di prevedere che cosa un dato | oggetto | a lui presente opererà, quali forze egli spiegherà, quali |
Principio supremo della metodica -
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quando la gravità della tentazione e la lusinga dell' | oggetto | vietato distacca interamente la sua attenzione dalla |
Principio supremo della metodica -
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per un istante, sicchè egli più non la vede, vede solo l' | oggetto | lusinghevole: allora è caduto il misero irreparabilmente. |
Principio supremo della metodica -
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produce. La terza, all' incontro, ha la sua ragione nell' | oggetto | stesso, il che è quanto dire nella verità. Questa sola |
Principio supremo della metodica -
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relativa al soggetto, cioè è relativa al modo onde l' | oggetto | viene dal soggetto appercepito. Ora, gli unici dati che |
Principio supremo della metodica -
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intelligente, più tosto che i suoi accidentali beneficŒ, l' | oggetto | in cui termina l' atto morale dell' appreziazione. E |
Principio supremo della metodica -
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loro bontà »unicamente per significare, che ciò, che si fa | oggetto | della stima morale, non sono gli effetti della bontà, ma la |
Principio supremo della metodica -
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le altre due. La prima forma, di cui parliamo, avea per | oggetto | e per norma insieme l' essere intelligente reale e |
Principio supremo della metodica -
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quello che sono »(rispetto a te). La seconda forma avea per | oggetto | la volontà degli esseri intelligenti reali, la volontà |
Principio supremo della metodica -
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metafisica della cosa: cioè a dire egli si diletta dell' | oggetto | come oggetto, poco poi calendogli che esso sia reale o non |
Principio supremo della metodica -
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d' indizio che di ritratto: la mente non fermasi a quell' | oggetto | rozzo e reale, come negli esempi di sopra accennati all' |
Principio supremo della metodica -
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arco, per cogliere e infiggersi nella natura delle cose, | oggetto | della sua intellettuale contemplazione: è per questo ch' |
Principio supremo della metodica -
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il fatto assai bene osservato) possono aver paura d' un | oggetto | reale, d' un negro, d' uno spazzacammino, delle maschere, e |
Principio supremo della metodica -
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intellettualmente se stesso, non può fare se stesso | oggetto | e fine del suo operare volontario. Perocchè la volontà è |
Principio supremo della metodica -
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Perocchè la volontà è quella, che opera tendendo ad un | oggetto | conosciuto dall' intelletto; ora se l' uomo non si è ancora |
Principio supremo della metodica -
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dall' intelletto; ora se l' uomo non si è ancora reso | oggetto | del proprio intendimento, egli non può nè pure essere |
Principio supremo della metodica -
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del proprio intendimento, egli non può nè pure essere | oggetto | della propria volontà. Innanzi adunque a quel tempo, nel |
Principio supremo della metodica -
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con tal veemenza e prontezza, che io fo torto a quell' | oggetto | più degno non perchè l' odii, od ami di più il men degno; |
Principio supremo della metodica -
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quel piacere soggettivo, o quel bene, che io preferisco, | oggetto | del mio proprio intendimento, che n' abbia però non già il |
Principio supremo della metodica -
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corpo? Onde l' entusiasmo popolare, sia contro le persone, | oggetto | del suo odio, nelle quali non vi è bene alcuno, sia a |
Principio supremo della metodica -
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quali non vi è bene alcuno, sia a favore delle persone, | oggetto | del suo amore, nelle quali non vi è alcun difetto? |
Principio supremo della metodica -
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accidentali, che questi essendo incerti non possono essere | oggetto | di nessuna scienza e di nessuna arte (1), che nè manco |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nella natura, altro non lasciandogli che d' essere l' | oggetto | del desiderio e della contemplazione. A questo nondimeno si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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altro. In primo luogo se si dà a quest' intellezione un | oggetto | diverso dall' intellezione stessa, già non è più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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vede la difficoltà, dice che l' intellezione prima e pura è | oggetto | di sè stesso, onde la definisce: intellezione d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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c' è dunque pluralità, e non più unità. Di poi, se l' | oggetto | è la intellezione stessa, questa intellezione oggetto deve |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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se l' oggetto è la intellezione stessa, questa intellezione | oggetto | deve avere tutto ciò che si richiede acciocchè sia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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deve pure avere un oggetto. Dunque anche l' intellezione | oggetto | deve avere un oggetto; e così si va all' infinito. La |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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più vili, e così non vide altra via se non stabilire che l' | oggetto | della sostanza ottima debba esser l' ottimo, e null' altro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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L' intellezione purissima dunque doveva essere l' | oggetto | ottimo di sè stessa: e dall' ottima sostanza così formata |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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. Dice dunque, che nelle scienze fattive la cosa è l' | oggetto | inteso privo di materia; nelle speculative la cosa è l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è altro se non l' Eterna intellezione , che ha per unico | oggetto | inteso sè stessa, molte difficoltà suggerisce al pensiero. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è questa: « se l' eterna e suprema intellezione non ha per | oggetto | che sè stessa, onde vengono le idee determinate, le forme |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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puro atto lo trovò nell' intellezione che non avesse per | oggetto | altro che sè stessa. E in fatto le cose intelligibili hanno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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la natura dell' essere oggettivo, e aver creduto che ogni | oggetto | dell' intuizione intellettiva dovesse essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ad Aristotele, per aver egli considerate le idee e ogni | oggetto | intellettivo, unicamente come predicati delle cose (1), e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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attribuendo loro i predicati universali, e in questi, | oggetto | dell' intelletto, ripone costantemente l' essere, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dunque Aristotele l' intellezione , che non ha per | oggetto | altro che sè stessa, - e questa, secondo lui, è Dio; - |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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il primo Motore dee essere « « un' intellezione che ha per | oggetto | sè stessa » » perchè l' intellezione è l' ultimo atto, e se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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» » perchè l' intellezione è l' ultimo atto, e se avesse un | oggetto | intelligibile da sè diverso, dipenderebbe da questo nel suo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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immobili, sono atti puri, intellezioni che hanno per solo | oggetto | se stesse. L' ordine, dunque, in cui le dispone Aristotele, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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pura ? Come l' intellezione pura può essere il Bene, e l' | oggetto | dell' appetito di tutta la natura? Come appetendo l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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considerazione. Che cosa è l' intelligibile, il proprio | oggetto | del pensiero? Secondo Aristotele è lo stesso essere della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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specie di verità, dice Aristotele, che il senso del proprio | oggetto | è sempre verace; non della seconda. Ma, a vero dire, nè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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come universale partecipabile. Poichè cercando qual sia l' | oggetto | della prima filosofia, da una parte dice che è la prima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ed immobile, [...OMISSIS...] , e questo vuole che sia l' | oggetto | della prima filosofia. Ma separato da che? Da tutto quello |
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che sono fisica, matematica e filosofia prima. L' | oggetto | della fisica è l' essenza delle cose naturali unita colla |
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la forma, c' è in queste cose il principio del moto (1). L' | oggetto | della matematica è quell' essenza che si separa bensì coll' |
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sola, e una tale essenza è la quantità (3). Finalmente l' | oggetto | della prima filosofia è un' essenza non solo separabile per |
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(4). Da questo passo risulta, che ogni scienza ha per suo | oggetto | un' essenza, o quiddità [...OMISSIS...] ; ma che Aristotele |
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cioè alla filosofia prima, Aristotele attribuisca per | oggetto | Iddio, e l' essere comunissimo e universalissimo, come |
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e l' essere comunissimo e universalissimo, come fosse un | oggetto | medesimo, supponendo Aristotele che l' Essere come separato |
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per accidente: l' ente per accidente non può costituire l' | oggetto | d' alcuna scienza; e nelle predicazioni, in cui l' ente si |
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ed Aristotele dice appunto, che la prima scienza ha per | oggetto | gli enti come subietti , e non come qualche cos' altro, |
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si considerasse come un solo genere , non potrebbe essere | oggetto | d' una scienza sola, ma di più (1). E in fatti, poichè la |
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assolutamente, che ciò che è predicato, sia sostanza ed | oggetto | della prima scienza? Ritorna qui quello che dicevamo a |
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trattare principalmente di Dio. Così questa scienza ha per | oggetto | ad un tempo: 1 Dio, essere attualissimo; 2 l' essere in |
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quelle cose che sono scevre di materia l' intelligente e l' | oggetto | inteso sono un medesimo » », [...OMISSIS...] (2). Ma che |
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sostanziali dunque, ossia quell' intellezione che ha per | oggetto | o atto ultimato la quiddità [...OMISSIS...] (3), è la più |
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contrario. Poichè non qualunque intellezione, che abbia un | oggetto | speciale o singolare, è mente, ma dee averli tutti in |
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in potenza tutte le cose. Ora l' intellezione che ha quest' | oggetto | è appunto la mente . Questa mente è atto perchè è |
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perchè è intellezione, ma è ancora potenza perchè ha un | oggetto | che è in potenza tutte le cose. Così dice che la mente è |
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massima parte di esse. Aristotele dice costantemente che l' | oggetto | della mente sono i principŒ, [...OMISSIS...] (2). Ora i |
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Aristotele, trovarsi nei principŒ , poichè questi sono l' | oggetto | della mente, e quella si chiama anche da lui come vedemmo « |
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di parlare di una mera facoltà subiettiva, e non d' un | oggetto | inteso, perocchè a questo solo conviene l' essere vero e |
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atto però, in quanto c' è l' intellezione che in quest' | oggetto | finisce; potenza, in quanto come oggetto comune e |
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che in quest' oggetto finisce; potenza, in quanto come | oggetto | comune e universale riceve tutte le determinazioni che lo |
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l' intellezione all' opposto o la mente che ha l' ente per | oggetto | è singolare, e niente vieta che sia sostanza, come dicemmo. |
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in potenza, perchè l' atto compiuto della mente apprende l' | oggetto | determinato (5). Se dunque gli universali, come universali |
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cose (1): perciò quello che abbiamo detto dell' essere come | oggetto | essenziale dell' intuizione primitiva, possiamo confermare |
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essere da Aristotele; l' essere dunque è universalmente l' | oggetto | intelligibile primo, costituente la ragione delle cose. Ma |
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in senso subiettivo è una prima intellezione che ha per | oggetto | quell' essere ideale indeterminato, ed è la mente in atto, |
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proprio alla mente. Pare dunque che per mente intenda l' | oggetto | e per l' anima intellettiva il soggetto. [...OMISSIS...] . |
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tra le potenze soggettive dell' anima; è dunque l' | oggetto | del conoscere, l' intelligibile primo, l' essere |
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è nel corpo e in tutti gli enti naturali, ma l' ultimo | oggetto | a cui tende quest' appetito, e che solo da alcuni enti |
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come mezzi al fine, sono ordinate (2), e per dir tutto, l' | oggetto | della beatitudine (3). Ora quest' ultimo oggetto è |
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tutto, l' oggetto della beatitudine (3). Ora quest' ultimo | oggetto | è indubitatamente l' essere, ma l' essere vivente ed |
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è l' intellezione ottima e massima, cioè avente per | oggetto | l' ottimo, e quello che è in massimo grado. Ora, come dall' |
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la ragione , in altri luoghi d' Aristotele, apparisca come | oggetto | essenziale dell' intelligenza; ma i varŒ sensi della parola |
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qui presa in senso subiettivo, e che nomini Dio lo stesso | oggetto | intelligibile. Così si può rendere coerente, in qualche |
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tempi, che non ripongono nell' anima intellettiva niun | oggetto | insito, e da' sensisti, che la cognizione traggon da' |
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è di sottrarsi alla sensazione, e affissarsi nel più alto | oggetto | della contemplazione, Iddio. Dalle quali cose tutte si può |
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la parte materiale. Così gli esseri intellettivi hanno per | oggetto | loro o specie, in cui contemplano il Bene eterno, Iddio |
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in una mente, Aristotele non si curò più di sapere, se l' | oggetto | di questa mente fosse determinato o indeterminato, e |
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fosse indotto Aristotele a considerare l' ente puro come l' | oggetto | degnissimo della prima mente, formante con questa una |
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ma col loro miscuglio diminuiscono, secondo Aristotele, l' | oggetto | ottimo, che ogni cosa in sè contiene in un modo eminente; |
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in cui eminentemente si contengono, e che rimane immutabile | oggetto | della mente, non avendo l' essere contrarŒ di sorte, che |
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e prima di tutti gli enti, trattando questa di un solo | oggetto | cioè dell' essere come essere (5), e la dice scienza |
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[...OMISSIS...] , e che l' ente non potrebbe essere | oggetto | d' una sola scienza, se l' ente si prendesse sotto diversi |
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che si riduce all' ente (2). 3 Che ogni scienza ha per | oggetto | la quiddità , [...OMISSIS...] , e che usa di questo come |
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che la scienza dell' ente come ente ha per suo proprio | oggetto | la quiddità dell' ente. 4 Che le altre scienze trattano |
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concetto, da ogni materia. 5 Quest' ente separato è dunque | oggetto | della stessa scienza che tratta dell' ente in universale, |
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si riducono, formano un solo genere supremo, e però un | oggetto | solo d' una sola scienza, [...OMISSIS...] : e questa |
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che gli enti naturali composti di materia e di forma, | oggetto | della fisica, [...OMISSIS...] . All' incontro esistendo l' |
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perchè abbraccia ogni atto di contemplazione che abbia per | oggetto | i puri intelligibili e non solo «ta prota». La mente dunque |
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un genere diverso da quello, e poichè ogni scienza ha per | oggetto | un genere, l' universo mobile sarà oggetto della fisica , e |
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scienza ha per oggetto un genere, l' universo mobile sarà | oggetto | della fisica , e l' immobile d' una scienza anteriore |
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la terza è la sostanza immobile: le due prime sono l' | oggetto | della fisica perchè hanno movimento, l' ultima della |
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immobile, cioè della mente, altrove attribuisce per | oggetto | « l' ente come ente ». La mente dunque è l' ente, cioè l' |
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« l' ente come ente ». La mente dunque è l' ente, cioè l' | oggetto | primo del conoscere; e si divaria soltanto pe' diversi |
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le cose umane: appartiene alla sua perfezione che il suo | oggetto | sia puramente l' ottimo, cioè se stesso. D' altra parte, |
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umana? In tal caso abbiamo una mente che intende, ma il cui | oggetto | essenziale non è identico con essa. Dunque ella sarà di sua |
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atto della contemplazione; 2 quest' atto deve avere per | oggetto | l' ottimo; 3 quest' ottimo deve esser ella stessa. |
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ciò che è in atto, non è ella stessa il proprio oggetto, l' | oggetto | [...OMISSIS...] , la mente obiettiva, e però questa le |
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pervenuta allo stato d' entelechia , non avrà per suo | oggetto | solamente l' ottimo, ma altre cose ancora che sono le |
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forme le ha in se stessa virtualmente comprese nel suo | oggetto | essenziale, acquista pure la denominazione di mente in |
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di tutti gl' intelligibili, [...OMISSIS...] la prima ha per | oggetto | «ta te physei phanerotata», la seconda «panta noei»: la |
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la prudenza e la sapienza (9), ma i due abiti che hanno per | oggetto | il vero necessario sono la scienza e la mente . Questa |
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dunque dee propriamente trattare quella scienza che ha per | oggetto | l' essere come essere, e anche d' ogni altra entità, ma ad |
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senso primo e proprio, cioè l' essenza sostanziale è l' | oggetto | precipuo della filosofia prima, si prende qui l' essere |
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di meno dell' universale, e la filosofia prima ha lo stesso | oggetto | della dialettica (1). Come dunque sembra negare che l' |
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l' immobile e separata dalla natura. Ma d' altra parte, l' | oggetto | di questa filosofia è l' essere come essere. Dunque l' |
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se stessi, ma quello che li fa conoscere è l' universale | oggetto | della prima scienza, [...OMISSIS...] . In fatti, esclusa la |
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primo uno, per ispiegare l' uno ne' più. Di qui assegna per | oggetto | della prima filosofia non solo l' essere separato, ma l' |
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che egli fa incessantemente intorno al definire il proprio | oggetto | della prima filosofia. Questa, dice, deve trattare |
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»(4) »: e quindi la prima filosofia appunto perchè ha per | oggetto | il primo e il comunissimo, tratta di tutte le cose, |
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appartiene allo stesso genere. Ogni scienza ha per suo | oggetto | un genere. La filosofia prima dunque ha per oggetto l' ente |
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per suo oggetto un genere. La filosofia prima dunque ha per | oggetto | l' ente come ente, sia questo considerato in atto o in |
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si dà azione razionale che non tenga dei due termini, l' | oggetto | e il mondo extrasoggetto, che ne sono la cagione. Quindi |
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vuole avere una piena contezza delle cose; finalmente se l' | oggetto | reale su cui medita non le è offerto dalla percezione, ella |
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distinguere dagli enti ideali . Gli enti ideali sono l' | oggetto | dell' intuizione della mente, le essenze degli enti. Ma gli |
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cognizione data alla mente dal suo proprio atto intorno l' | oggetto | (l' ente). Se gli antichi avessero ben conosciuta la |
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che il non7ente, assolutamente e semplicemente preso, non è | oggetto | della mente. Platone ed Aristotele, che dimostravano anche |
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con uno sguardo suo proprio, finge a sè stessa essere un | oggetto | ciò che altro non è se non una relazione negativa, che |
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di opinione proveniva in parte dal confondersi l' ente | oggetto | coll' ente astratto , coll' ente mentale e coll' ente |
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mente nell' ente astratto , che non è intieramente l' ente | oggetto | ; perocchè l' ente oggetto è l' ente ideale , al quale si |
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, che non è intieramente l' ente oggetto ; perocchè l' ente | oggetto | è l' ente ideale , al quale si adegua ogni ente reale e |
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l' intendimento conoscere gli enti (poichè l' ente è l' | oggetto | suo proprio) dai segni loro rappresentativi, egli non può |
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questo si conosce (5). Escluso adunque l' errore che l' | oggetto | dell' intùito naturale sia Dio, rimane a vedere quali |
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quelle di cui non abbiamo percezione. Che Iddio sia l' | oggetto | del naturale intùito della mente umana, nel qual caso la |
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cotal sonno dell' intelletto e dello spirito assorto nell' | oggetto | dell' estatica contemplazione, e così rapito a sè stesso, |
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al suo oggetto; vale a dire l' atto è riflesso, se il suo | oggetto | è cosa già innanzi pensata e non puramente sentita; quindi |
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quasi sia tale rispetto a sè. L' atto riflesso non è | oggetto | di sè, ma si esige un altro atto di riflessione superiore, |
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che si cerca non è il sapere di quali parti sia composto un | oggetto | che si presenta alla mente, ma di sapere che cosa si debba |
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segreti all' uomo, fino a tanto che l' uomo non li fa | oggetto | di sue ricerche, e da anelli primi o di mezzo dell' |
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al pensiero, perchè egli se ne possa andare diritto nell' | oggetto | assente e fissarsi in quello, a cagione della legge |
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e gli imprime mille baci, abbia lo stesso ritratto per | oggetto | dell' amor suo, e non piuttosto che intenda ella di |
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care sembianze? Se fosse così, se il ritratto fosse il vero | oggetto | dei suoi affetti, a lei basterebbe la presenza del |
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suo bene, non vorrebbe di più. Ancora, se il ritratto è l' | oggetto | dell' amor suo, in tal caso, avendo ella molti ritratti |
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di ciò, ella se ne adonterebbe, protestandovi che l' | oggetto | del suo amore è unico, e le parrebbe di essere infedele |
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ella non si ferma alle immagini che sono più, ma al vero | oggetto | da tutte raffigurato? Aggiungete che i diversi ritratti non |
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segno qualsiasi di lui, o tale che le rappresenti il solo | oggetto | degli ardenti suoi voti. E che il ritratto sia mal dipinto |
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della percezione. Indi, allorquando non si percepisce l' | oggetto | per sè, ma per via d' immagine e di segno vicario, allora |
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è nel concetto intellettivo. Di che nasce che sebbene l' | oggetto | intellettivo sia il vero e reale oggetto, tuttavia a lui |
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certe virtù superiori e divine, che erano il vero | oggetto | intellettivo a cui si riferiva il loro culto; trasnaturando |
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oggetto, associando e individuando colle materiali forme l' | oggetto | divino per un errore del pensiero; e così adorando quelle |
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che è destinato a chiamare la nostra attenzione su un | oggetto | assente, ma sensibile, da noi altre volte percepito, come è |
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che è destinato a chiamare la nostra attenzione in un | oggetto | invisibile e spirituale, come sarebbe la divinità. Nel |
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della stessa legge, due relazioni reali in cui lo stesso | oggetto | si considera (2). E fu per questa connessione appartenente |
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che si eseguisce (regolarità soggettiva), e nell' | oggetto | che si contempla (regolarità oggettiva). Onde nasce la |
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ragione per cui l' intelligenza ama la regolarità nell' | oggetto | molteplice contemplato; l' ama non solo perchè coll' |
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precedenti; ella viene dal principio di cognizione che « l' | oggetto | del pensiero è l' ente ». Ora l' ente è uno per sua |
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gode dell' oggetto, gode di ciò che conosce essere nell' | oggetto | e non essere in sè stesso, gode di un bene che considera |
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non potrebbe porla, se nella molteplicità, che forma l' | oggetto | di sua contemplazione, non ci fossero certe relazioni e |
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la contemplazione di lui che è piacevole anzichè l' | oggetto | della contemplazione, il bello stesso. All' incontro, se si |
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un fine, solo allorquando il movimento che vi produce è un | oggetto | della sua attenzione e da lui voluto, ed allora il fine non |
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quella che acquista un uomo lussurioso alla vista di ogni | oggetto | atto a pascere la sua passione, quella d' un educato ai |
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d' eccitamento. Tutti gli affetti razionali, che hanno per | oggetto | il bene, accrescono il sentimento fondamentale d' |
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fondamentale d' eccitamento, e quelli che hanno per | oggetto | il male, lo diminuiscono. Chi volesse entrare nella ricerca |
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che produce l' affetto razionale, che abbia per | oggetto | un bene o un male fisico; poi quell' affetto, che abbia per |
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un bene o un male fisico; poi quell' affetto, che abbia per | oggetto | un bene o un male intellettuale (scienza); e finalmente |
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intellettuale (scienza); e finalmente quello, che abbia per | oggetto | un bene od un male morale. Dopo questa differenza |
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affetti razionali, che possono aver luogo circa lo stesso | oggetto | categorico, e trovare quale maniera d' eccitamento venga |
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uomo vi sono tutti e tre questi sentimenti, ma il solo | oggetto | della coscienza è il sentimento armonico ed uno, fondamento |
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è un' intelligenza; ciò vuol dire, ha tal natura che l' | oggetto | per essenza, l' essere eterno, di continuo le si manifesta, |
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altissima relazione essenziale, che da parte dell' eterno | oggetto | dicesi manifestazione , da parte del soggetto intuizione , |
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cominciò nell' Asia minore, nella stirpe jonia; il primo | oggetto | che s' offerse a quella speculazione si fu la natura |
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della ragione si è la percezione dei corpi; dunque l' | oggetto | di questa, il corpo, doveva essere altresì trasportato il |
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oggetto, e in questo esclusivamente collocarla; perocchè l' | oggetto | è quello in cui il pensiero finisce; e la via percorsa dal |
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che si riferisce alla sua «philia», dichiarandola | oggetto | del solo intelletto: [...OMISSIS...] . Riesce nondimeno ad |
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realizzato; e la sola realità dell' ente non darebbe alcun | oggetto | alla mente, la quale niente potrebbe con esso solo nè |
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allo spazio e al tempo, fa riuscire un solo ente fisso, | oggetto | dell' intelletto. Giustamente adunque l' amicizia di |
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due cose, perchè l' una e l' altra permanente ed entrambe | oggetto | della mente, la sostanza reale e l' ideale, furono confuse |
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diviene conoscibile, divenendo ente, il che è quanto dire | oggetto | dell' affermazione. Ora, tutte queste questioni al tempo di |
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la materia. I sistemi precedenti avevano confuso l' | oggetto | col soggetto, e dichiarata l' anima come risultante dagli |
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errore giace nella « confusione del soggetto (anima) coll' | oggetto | (enti ideali) ». A questa corruzione dell' antica scuola |
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le cose, che l' anima percepisce, coll' anima stessa, l' | oggetto | col soggetto. Eraclito tutto dal fuoco derivava, e, secondo |
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parlassero degli enti, senza definire precisamente se l' | oggetto | del loro discorso fosse l' idea o l' ente reale; parlavano |
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ha per materia il sentimento mutabile, e la seconda un | oggetto | immutabile, benchè la cognizione stessa sì di quello che di |
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oggettiva, ma ogni armonia consiste in un rapporto dell' | oggetto | col soggetto, e nel soggetto dimora. E se a Dio piacerà che |
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di un così fatto sistema giace nella confusione fra l' | oggetto | dell' intelligenza, l' ente intelligibile, coll' |
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è il soggettivismo, cioè quel sistema che dichiara l' | oggetto | pensato modificazione del pensiero; è l' errore di |
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affatto insussistente e vana. E di vero: I) Dall' essere l' | oggetto | della mente interno non ne viene affatto che egli sia la |
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nè si può provare. II) La parola interno applicata all' | oggetto | della mente è male usata, perchè significa una relazione |
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significa una relazione locale di corpo a corpo; là dove l' | oggetto | della mente non è, propriamente parlando, nè fuori nè |
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nel termine formante un unico sentimento; all' incontro l' | oggetto | della mente è unito alla mente, in modo che la mente non |
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interni, nè lontani, nè vicini. VI) Che se il trovarsi l' | oggetto | unito, o per dir meglio presente alla mente, non involge |
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modificazioni dell' anima; e però non si può confondere l' | oggetto | di quel concetto, che tutto il modo esprime colla parola |
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cioè « la differenza e l' opposizione che passa fra l' | oggetto | della mente e la mente che lo intuisce »; dovette chiudere |
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verità di fatto, che « quando la mente pensa un | oggetto | possibile, per esempio una torre possibile a costruirsi, |
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suppone tre concetti: 1) il soggetto rappresentante; 2) l' | oggetto | rappresentato; 3) la stessa rappresentazione. Tutto ciò mi |
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il che non si nega, deve esistere anche l' | oggetto | rappresentato ed il soggetto rappresentante come sue |
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acciocchè avesse forza, presupponeva la verità di quell' | oggetto | che si trattava di dimostrare. Laonde disperato della |
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anzi questa cognizione suppone dinanzi a sè l' anima, | oggetto | della cognizione. Vediamo come Fichte fa che l' Io produca |
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il conoscere e il distinguere sia il produrre. Il secondo | oggetto | adunque prodotto dall' Io, nella supposizione di questo |
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Infatti: Il principio di cognizione dice: « l' ente è | oggetto | del conoscere »; e questo sistema dice: « il conoscere |
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dello spirito sono infiniti (poichè da parte del suo | oggetto | lo spirito non è limitato), si occupò ad unificare questi |
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identità assoluta, rimanendo lo spirito identificato coll' | oggetto | suo infinito, che tutti gli oggetti determinati comprende. |
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confuse anch' egli, come i precedenti, il conoscente coll' | oggetto | cognito, e concluse che l' oggetto cognito era il |
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il conoscente coll' oggetto cognito, e concluse che l' | oggetto | cognito era il conoscente. Di più, l' oggetto cognito è |
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che l' oggetto cognito era il conoscente. Di più, l' | oggetto | cognito è duplice, sussistenza e idea . Per difetto d' |
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e idea . Per difetto d' analisi dichiarò che ogni | oggetto | cognito è idea. Quindi se ne ebbe che l' idea era ad un |
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ebbe che l' idea era ad un tempo il soggetto conoscente, l' | oggetto | ideale intuìto, e l' oggetto reale percepito. Così Hegel |
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il soggetto conoscente, l' oggetto ideale intuìto, e l' | oggetto | reale percepito. Così Hegel ridusse ogni categoria di cose |
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involge assurdo sopra assurdo. L' Idea altro non è che l' | oggetto | intuìto dallo spirito, l' essenza delle cose; per esempio, |
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ma è una negazione assoluta, colla quale si abolisce l' | oggetto | del pensiero, e se rimane solo il frutto di tale negazione, |
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non si può mai confondere con questo, che è assenzialmente | oggetto | pensato; nella negazione adunque rimane ancora il negante, |
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ancora il negante, benchè incognito a sè stesso. 3) Se l' | oggetto | pensato non è il pensante, dunque il pensante pensa cosa |
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dice: 1) Che egli può bensì astrarre, negare, passare da un | oggetto | all' altro, ma non mai trasformare gli oggetti stessi l' |
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di confondere l' anima coll' idea, il soggetto coll' | oggetto | che la illustra? Questo sistema ha due faccie: è idealismo |
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universale, che è quello col quale la mente intuisce l' | oggetto | nella sua possibilità, mentre il fantasma non esce dalla |
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esso non è il solo reale, ma il reale nell' ideale, è un | oggetto | reale7ideale, particolare7comune, e non reale e particolare |
Psicologia Vol.III -
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fra cui ella passi. Ma posciachè non era conosciuto che l' | oggetto | reale, in cui si trova il comune, ossia l' universale, è un |
Psicologia Vol.III -
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reale, in cui si trova il comune, ossia l' universale, è un | oggetto | misto di reale e d' ideale, essendo un reale concepito; |
Psicologia Vol.III -
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che un nome comune, fino che è solo, non presenta alcun | oggetto | all' intelletto, ma può significarne più d' uno; quando poi |
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di fame, se non avesse altro nutrimento, che questo ideale | oggetto | della sua mente. Perchè s' abbia dunque una azione reale |
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reale (l' agente, e quindi l' azione o pratica) non è | oggetto | di concezione intellettiva, non è in comunicazione colla |
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se non il mondo sensibile e l' anima propria; il primo, | oggetto | dell' esperienza esterna; il secondo, oggetto dell' |
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il primo, oggetto dell' esperienza esterna; il secondo, | oggetto | dell' esperienza interna. Dunque la cognizione dell' uomo |
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vero che il termine ultimo a cui finisce quest' atto è | oggetto | soprannaturale, ma, come diceva, l' esser concepito colle |
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(1), non veggono mai, non la prendono mai veramente ad | oggetto | de' loro pensieri e de' loro religiosi ragionamenti. Il |
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sussistenti. L' idea è fredda e non è un agente , ma un | oggetto | : la cosa è un agente, ha forze sue proprie. L' idea non è |
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si mantiene e muove. Ma questo Essere, che deve esser l' | oggetto | d' un infinito amore, e verso cui dobbiamo esaurire tutti |
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ma agisse Iddio come causa efficiente , e l' uomo come un | oggetto | tutto passivo verso di quella causa. Non volle: ma preferì |
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atto che suppone il sentimento, che rende questo sentimento | oggetto | della riflessione. Indi quelle leggi dello spirito umano |
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soprannaturale sentimento, non è sensibile, nè può essere | oggetto | della nostra consapevolezza. Quando però la potenza, di cui |
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nostra immutabile essenza, è oltremodo difficile a rendersi | oggetto | della nostra osservazione; mentre sono assai facili a |
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occulta di Dio, questa misteriosa essenza è propriamente l' | oggetto | della fede, ed il veicolo della grazia, lo stimolo divino, |
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che il primo atto morale, il giudizio pratico o stima dell' | oggetto | dell' azione morale (che qui è Dio) è la fede. Or se è che |
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la stessa cosa che conosce quello, cioè ha lo stesso | oggetto | nella mente, ma non gli è rivelato allo stesso modo . Con |
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non finisce di conoscere, se non fino che l' essere (l' | oggetto | conoscibile) è esaurito, così parimente l' appetito della |
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finisce, se non quando tutto l' essere gli è dato per suo | oggetto | e pascolo. L' uomo dunque, per insegnamento della stessa |
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non si acquieta perfettamente mai, se non gli si dà per | oggetto | cosa, ove nulla manchi e ove sia tutto l' essere. Dunque si |
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dell' intendimento. L' intendimento, ove pensi un qualche | oggetto | reale, cioè da lui percepito, ha per termine della sua |
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da lui percepito, ha per termine della sua operazione l' | oggetto | stesso e non una qualche sua similitudine o idea. Quando io |
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Questo è quanto dire, che gli esseri stessi reali sono | oggetto | dell' atto dell' uomo intelligente. Or come è possibile |
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nella Ideologia (1) dimostrando ivi che l' essere è l' | oggetto | essenziale dell' intelletto, cioè che l' essere ha questa |
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le osservazioni seguenti: 1. Che quando lo spirito pensa un | oggetto | reale, questo oggetto nulla soffre dal pensiero; e che se |
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1. Che quando lo spirito pensa un oggetto reale, questo | oggetto | nulla soffre dal pensiero; e che se questo oggetto è |
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questo oggetto nulla soffre dal pensiero; e che se questo | oggetto | è contingente, nè pure nulla opera nella mente: e tuttavia |
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opera nella mente: e tuttavia è indubitabile che quell' | oggetto | è il termine dell' attenzione del soggetto pensante e |
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del soggetto pensante e sensitivo insieme. 2. Che se questo | oggetto | è necessario, cioè l' essere stesso , allora questo opera |
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, allora questo opera nella mente, ed è per sè termine e | oggetto | della mente: il che si rileva osservando che la natura |
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oggettiva, come quella che si fa coll' occhio. Poichè l' | oggetto | non tocca l' occhio e non si mesce con lui, ma rimane dall' |
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confonde coll' anima, ma rimane da lei distinto, come è l' | oggetto | dal soggetto. Il perchè questa frase di vedere Iddio |
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di forme non vi ha alcuna mistione o confusione, perchè l' | oggetto | ha per sua propria natura una cotale opposizione al |
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non si può giammai con lui mischiare, fino che si rimane | oggetto | , sebbene esso agisca nel soggetto e di sè lo informi. |
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lui. Egli è questa la distinzione che si deve fare fra l' | oggetto | e il soggetto. Allorquando noi soggetto contempliamo un |
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e il soggetto. Allorquando noi soggetto contempliamo un | oggetto | (il verbo), avvi quest' oggetto, in cui termina la nostra |
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espresse la distinzione che sempre sussiste tra l' | oggetto | operante (Dio) e noi soggetto che riceviamo la sua |
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E perchè si veda essere mente dei Padri, che quest' | oggetto | dello Spirito intelligente, che imprime l' imagine quasi a |
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cosa, non è che la cosa stessa in quanto è conoscibile, l' | oggetto | del pensiero. Ho dimostrato che la qualità comune di più |
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ideale nelle creature non è mai una persona, ma solo l' | oggetto | di una persona (soggetto), e quindi medesimo una forma che |
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in quanto è cognita, in quanto è affermata, essa è l' | oggetto | di sè, conoscente sè stessa. Ora questo oggetto che non è |
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essa è l' oggetto di sè, conoscente sè stessa. Ora questo | oggetto | che non è la sapienza, ma l' oggetto della sapienza, è in |
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sè stessa. Ora questo oggetto che non è la sapienza, ma l' | oggetto | della sapienza, è in un modo diverso interamente da quello |
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oggetti. Tutt' altro è in Dio. L' essenza divina, come | oggetto | di sè, ha un sentimento che la fa sussistere senza cessare |
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Questa sussistenza, questa essenza nella relazione di | oggetto | è il VERBO, e in opposizione a questo oggetto, l' essenza, |
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relazione di conoscente un oggetto, non qualunque, ma un | oggetto | sussistente. Se l' essenza conoscesse sè solamente, non |
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non sussisterebbe il Figliuolo: ma conoscendo sè come | oggetto | sussistente, avente la vita (1), il sentimento come |
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Figliuolo non è adunque, semplicemente la Sapienza ma è l' | oggetto | vivo sussistente: il termine della sapienza del Padre (1). |
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essenza di questo sentimento, che sorte da Dio in quanto è | oggetto | del nostro spirito, è di farci sentire una cotale forza, |
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la forza che l' uomo sperimenta ricevendo la notizia dell' | oggetto | del sentimento, e la notizia stessa, e l' affetto che esce |
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sparuta traccia di lei. Perocchè la percezione o idea dell' | oggetto | di questi sentimenti umani è finalmente la sola cosa che |
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amore, che ne proviene non è che una conseguenza di quell' | oggetto | e non ha nulla di sè, e se voi rimovete un solo di questi |
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amore ed ebbra in lui già perde quasi fino la specie dell' | oggetto | amato, o non l' avverte più, ma nuota in una affezione |
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amore essenziale, questa trasformazione in amore dell' | oggetto | amato, si può anche mentire: e indi fu l' idolatria dell' |
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a sè stesso, senza bisogno della precedente notizia dell' | oggetto | amato, che viene da lui come abbandonata per ritirarsi in |
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essere reale . L' essere ideale, e il reale, è egualmente | oggetto | del nostro intelletto, ma in quanto percepisce quello, |
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insomma, che muove la riflessione e la tiene occupata nell' | oggetto | desiderato, e la sforza, col continuo vagheggiare, di |
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La volontà amante è quella che penetra molto addentro nell' | oggetto | amato, e ne conosce i pregi, sa per cognizione sperimentale |
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calore, un affetto, che esce spirato da quella luce, resa | oggetto | divino del nostro sentimento (2). Non sarà però inutile che |
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è quella del generare , cioè del conoscere in modo che l' | oggetto | cognito sussista come cognito; siccome abbiam detto più |
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anch' essa veramente si può dire scienza, perchè Iddio è un | oggetto | per sè conoscibile, e quindi, a differenza dell' altre |
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non ammette confini? Non è forse quest' essere infinito un | oggetto | così reale come qualunque altro? O piuttosto non è egli l' |
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così reale come qualunque altro? O piuttosto non è egli l' | oggetto | più reale di tutti? E perchè Dio si tiene nascosto, non |
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ha che ci sia nell' uomo una potenza sublime che abbia per | oggetto | Dio, immediatamente Dio, per soddisfarsi e trovarsi |
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facoltà che ci spinge fuori di noi e ci fa tendere in un | oggetto | infinito. 4. Quindi che è un puro errore baldanzoso ad un |
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un toccamento reale di un essere sussistente. Sicchè questo | oggetto | determina, specifica o piuttosto informa e costituisce di |
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divina dell' uomo primitivo, che è pure il massimo | oggetto | di cui tratta quel sacro libro. Perocchè se quelle parole: |
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rivelata a se stessa l' immensa sua capacità e l' infinito | oggetto | pel quale solo veramente era stata creata. La differenza |
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della conservazione e felicità di questa persona ha per | oggetto | Iddio. Ma questa stessa dirittura di affetti, che nasce per |
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che volgeva la loro volontà in questo ricercamento dell' | oggetto | della loro contemplazione, poteva essere giusto, recando la |
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E veramente la legge non nasce che dalla cognizione dell' | oggetto | verso il quale si pratica l' atto morale. Or gli oggetti |
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di una più chiara notizia che avrebbe acquistato di Dio, | oggetto | principale de' suoi atti morali, come per la maggior forza |
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anche con una tenue o almeno indistinta cognizione dell' | oggetto | dell' atto morale: anzi egli avviene ben sovente che con |
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la buona volontà che insieme colla chiarezza di quell' | oggetto | s' innalza e si sublima. Or all' una e all' altra di queste |
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a ciò, sarebbero periti i loro sensi, i quali pure dall' | oggetto | divino sarebbero stati pasciuti, fortificati, perfezionati. |
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esige un oggetto; di che la necessità medesimamente di un | oggetto | primitivo dell' intendimento che sia il primo cognito e pel |
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cose. E fatta poi diligente inquisizione intorno a questo | oggetto | primordiale per conoscere che possa essere, abbiamo trovato |
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vedere, cioè nello stato d' INDETERMINAZIONE; e da questo | oggetto | stesso sia determinato l' atto della potenza di volere. L' |
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che viene presentata poi da sentimenti e che forma l' | oggetto | delle sue cognizioni acquisite e corrispondenti volizioni. |
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aiuto dei sensi) si può considerare o dalla parte del suo | oggetto | , o dalla parte del soggetto uomo, di cui essa è atto. Egli |
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intrinsecamente tanto per mutazione che nascesse nel suo | oggetto | naturale e primo, come per alterazione del soggetto |
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sofferire la natura della volontà da una mutazione dell' | oggetto | suo naturale, possiamo ancor concepire la possibilità che |
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con un atto pieno e, come diceva, precipitata in quell' | oggetto | che è il TUTTO, del quale cercava di pienamente sfamarsi, |
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che la volontà del primo uomo mossa originariamente dall' | oggetto | assoluto, fu poi privata dopo il peccato di questo oggetto. |
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il senso dell' essere sussistente: non lasciandogli che l' | oggetto | del solo intendimento naturale, cioè la tenue idea dell' |
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rimase così piegata e così attuata: e non trovando più l' | oggetto | reale infinito perchè sottrattole, il suo atto, col quale |
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essere; e però con un bisogno di fingere a sè stessa quell' | oggetto | che non aveva, e nutricarsi, per così dire, di vento, cioè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ancorchè null' altro fosse avvenuto se non se sottrarsi l' | oggetto | infinito, posto a lei nella sua prima costituzione, da |
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arbitrio, col quale l' uomo stesso stolse la volontà dall' | oggetto | infinito resosi a lei naturale e la piegò verso la finzione |
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esistere tosto che sia dato un sentimento, una materia o un | oggetto | di sentire. E finalmente, in terzo luogo, anche lo stesso |
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i quali hanno pure delle forze e delle potenze, ma il cui | oggetto | non è Dio conoscibile e amabile. Sarebbe ciò contro la |
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che alla forza che ha la natura umana di amare e che fa suo | oggetto | tutte le cose anche solo idealmente concepute, non possa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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anche solo idealmente concepute, non possa punto fare suo | oggetto | anche Dio medesimo. S. Agostino dice che la natura invita |
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amore, quando pure ha per natura il poter amare ogni altro | oggetto | che conosca sotto specie di bene? Egli è vero che il grado |
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grado e la qualità dell' amore non è in proporzione dell' | oggetto | conosciuto, ma del modo di conoscerlo , come dicevamo: ma |
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ancora: e così le intendevano i Santi, i quali da ogni | oggetto | naturale venivano innalzati ad atti di amor di Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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istante in cui cade l' operazione: ma solo ha riguardo all' | oggetto | e alle circostanze idealmente e specificamente considerate. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e dei Santi, perchè priva di Dio non può aver comune l' | oggetto | della loro felicità e quindi non può formare una società, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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essi, giacchè questa sociale unione viene dall' unità dell' | oggetto | comune del loro godimento, ciò è quanto dire che è esclusa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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rilevarsi e trovare con gli occhi suoi dell' animo quell' | oggetto | d' infinito bene che ha perduto, il quale è tale che, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della vita l' anima umana in quanto è soggetto, e non l' | oggetto | di quest' anima, l' ente, questi e devono sfuggire d' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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soggettivo; laddove ciò che viene dal di fuori è il solo | oggetto | , dal quale, nella nostra sentenza, viene edotto all' atto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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senta l' ENTE, sussiste eternamente, perchè ha sempre un | oggetto | da sentire, che non gli può venire mai meno. E se questo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nè distrugge, ma rimane sussistente per sè, cioè per l' | oggetto | a cui è aderente e cui sentendo ha sua vita (2). Ed egli, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sia per quella parte che riguarda i doveri che hanno per | oggetto | immediato Iddio, e sia per quella parte che riguarda gli |
Questioni politico religiose -
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sia per quella parte che riguarda gli altri, che hanno per | oggetto | il prossimo. Essendo questo indubitato, e, come dicevamo, |
Questioni politico religiose -
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costituite. Ora ogni cosa amata ed apprezzata può essere | oggetto | d' un diritto, e non le sole cose materiali. Certo, che |
Questioni politico religiose -
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che hanno oggetti materiali, ma anche quelli che hanno per | oggetto | dei beni invisibili e morali, e tra questi i diritti |
Questioni politico religiose -
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l' utile poi, essendo cosa umana, può essere benissimo | oggetto | di un' autorità umana, qual è quella del governo civile; |
Questioni politico religiose -
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tutelare la vita de' cittadini. Il fine è temporale, ma l' | oggetto | di cui dispone, cioè l' adunanza sacra, è religioso. D' un |
Questioni politico religiose -
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di cui dispone, cioè l' adunanza sacra, è religioso. D' un | oggetto | religioso può anche abusare la malizia umana a danno del |
Questioni politico religiose -
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pompa; egli ne proibisce l' effettuazione: dispone di un | oggetto | sacro per un fine temporale. Si può dire ugualmente d' |
Questioni politico religiose -
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con le sue leggi e con le disposizioni da qualunque | oggetto | e da qualunque riguardo religioso. Quelli che spacciano una |
Questioni politico religiose -
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per ragione di questo, che il civile governo non ha per suo | oggetto | la Religione o le cose religiose, essi non intendono già di |
Questioni politico religiose -
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che si negava addirittura che il matrimonio fosse un | oggetto | religioso. Ma l' argomento era sciancato da due parti. |
Questioni politico religiose -
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Ma l' argomento era sciancato da due parti. Infatti, se l' | oggetto | del matrimonio è profano, que' diversi progetti di legge |
Questioni politico religiose -
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quelli che professano la seconda, il matrimonio sarà un | oggetto | sacro. Si vede dunque che l' essere sacro o profano un |
Questioni politico religiose -
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di legge, né degli uomini di Stato lo stabilire se un | oggetto | sia sacro o profano; ma questo giudizio appartiene |
Questioni politico religiose -
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la Religione, cioè l' autorità religiosa, dichiara che un | oggetto | è sacro, niuno può dire il contrario relativamente a quella |
Questioni politico religiose -
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sacro, ma che esso nello stesso tempo è anche profano: è un | oggetto | che ha le due qualità di essere sacro e di essere profano |
Questioni politico religiose -
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che abbiamo poco prima stabilito per conoscere se un | oggetto | sia sacro o profano. Noi abbiamo detto, che non c' è altra |
Questioni politico religiose -
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se la Religione è quella sola che può dire se un dato | oggetto | sia sacro, ella sola può anche dire, di necessaria |
Questioni politico religiose -
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dire, di necessaria conseguenza, sotto quale aspetto quell' | oggetto | sia sacro. Ora la Religione Cattolica ci dice nello stesso |
Questioni politico religiose -
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la loro distinzione l' autorità di decidere quale sia l' | oggetto | sacro e come sia sacro; mentre abbiamo veduto, che nessuno |
Questioni politico religiose -
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se non la Religione stessa, dalla quale viene che un | oggetto | sia sacro. Caduta questa, eccoci in campo un' altra |
Questioni politico religiose -
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di coscienza professato a questo modo non può formare l' | oggetto | di una seria discussione, e la menzogna della legge e de' |
Questioni politico religiose -
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Queste si riducono unicamente a quelle che non hanno altro | oggetto | se non l' uomo o il cittadino, senz' altra considerazione. |
Questioni politico religiose -
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possa essere un diritto del vizio. Il vizio non può essere | oggetto | d' alcun diritto, assolutamente parlando, perché il diritto |
Questioni politico religiose -
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10. Fin qui ognuno di questi fenomeni può essere ancora | oggetto | d'una percezione individuale. a vi sono fenomeni che un |
Psicologia delle menti associate -
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dalla sua ultima possibile perfezione fino a tanto che l' | oggetto | reale del suo conoscere non è Dio stesso, l' essere |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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non potevano: 1. esse non potevano da sè sole trovare un | oggetto | reale infinito che le completasse; 2. non potevano nè pure |
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completasse; 2. non potevano nè pure dare a sè stesse alcun | oggetto | finito nel quale terminare e pel quale svilupparsi. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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le cose (1). Di che ne viene che non era questa analogia l' | oggetto | di quella divina Sapienza per la quale Dio componeva l' |
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o ritratti una dell' altra. Non era ancor questo solo l' | oggetto | della Sapienza creatrice: perocchè il far che fossero de' |
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e che parimente il sistema universale delle cose in nessun | oggetto | dell' universo materiale trovava similitudine o ritratto: |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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Ora che cosa è che produce questa associazione? Se l' | oggetto | è reale e presente, la parola che lo esprime si associa |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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che lo esprime si associa facilmente coll' idea dell' | oggetto | con l' intermezzo della sensazione del medesimo che diventa |
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quelli eccitamenti che fanno riporre l' attenzione all' | oggetto | sensibilmente percepito e al suono contemporaneo alla |
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di tutte le grate sensazioni da lui avute. Se poi l' | oggetto | sensibile e reale è assente, mediatrice (se non nella prima |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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Così parimente se egli cade in terra o urta in alcun | oggetto | o tocca alcuna cosa che gli noccia, gli dice: tu ti se' |
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Se poi la parola astratta non esprime un sentimento, o un | oggetto | cagione a noi di sentimento, sicchè l' effetto sensibile |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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viene additato e proposto all' attenzione con cenni un | oggetto | più grande degli altri, s' avvezza la mente del fanciullo |
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della grandezza estesa; qualità che può convenire a ogni | oggetto | materiale. Procedendo poi innanzi la sua osservazione, egli |
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a questo: giacchè non si possono applicare le qualità di un | oggetto | a un altro in quanto sono concrete, ma solo in quanto sono |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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si rendesse concreta solo allorquando si applicava a un | oggetto | particolare: applicazione che si faceva mediante quell' |
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del vocabolo e che chiamava l' attenzione sopra l' | oggetto | significato. Supponiamo, in ragione di esempio, che la |
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forme dell' essere, cioè dell' essere ideale fonte e | oggetto | formale di tutte le umane scienze, e dell' essere reale |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e però tale è l' obbligazione quale l' oggetto, e se l' | oggetto | è infinito, egli induce una obbligazione infinitamente |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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redenzione del mondo nasce, quasi direi, per accidente. L' | oggetto | delle compiacenze del Padre non è per sè l' uomo, ma il |
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le astratte e le negative . Queste ultime hanno bensì per | oggetto | qualche cosa di sussistente e di reale, ma questo ci è |
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queste varie maniere, cioè: 1. esse possono significare un | oggetto | sensibile nella natura esistente; 2. un fatto avvenuto; 3. |
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accozzamento quelle vengano a rappresentare o indicare l' | oggetto | insensibile che è lo scopo del ragionamento. Discendiamo |
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oggetti che sono dei simboli (1). E ciò che si dice di un | oggetto | particolare simbolico si può dire di un complesso di |
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abbiamo data de' simboli (2). Quando la lingua esprime un | oggetto | che egli stesso è preso per segno di qualche altro oggetto, |
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quasi mai avviene, e le più volte, per non dir sempre, un | oggetto | stesso può usarsi a segnare più e più oggetti, cioè tutti |
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completa. Quando l' uomo privo d' altre idee percepisce un | oggetto | sussistente, egli se ne forma una cotale idea ma |
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idea ma imperfetta. Solo quando gli pone il nome a questo | oggetto | percepito, la sua idea di lui è completa. La ragione di ciò |
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spirito con tale guida è volto a cogliere per così dire l' | oggetto | reale scopo di tale operazione, e quello che viene |
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è tenue, e svanisce tosto dalla mente. Ma quando il suo | oggetto | ha acquistato un nome, questo nome gli lega, per così dire, |
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nomi proprii . Ho detto che il nome proprio che esprime l' | oggetto | della percezione unisce insieme diversi elementi e ne fa |
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unisce insieme diversi elementi e ne fa risultare un solo | oggetto | d' intelletto, e che questi elementi sono: 1. l' essere |
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, ed è solamente quando il nome si riferisce a un | oggetto | reale, individuo, sussistente, che si dice nome proprio. |
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era stato formato dalla terra. Ma un nome che significa un | oggetto | composto di terra, per sè considerato, è egli un nome |
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a solo il primo uomo, ma significa egualmente qualunque | oggetto | composto di terra. Tanto è vero che lo stesso nome, che fu |
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tornando alla nostra analisi del nome Adam diciamo, che l' | oggetto | da lui espresso, un composto di terra, dovendo essere un |
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da lui espresso, un composto di terra, dovendo essere un | oggetto | percepito dalla mente ed espresso con quel nome in quel |
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la mente il concepisce, egli si compone e risulta, questo | oggetto | intellettivo, dei tre elementi indicati, cioè 1. dell' |
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perchè determina una relazione unica e stabile dell' | oggetto | nominato colla persona che il nomina, e però quell' oggetto |
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oggetto nominato colla persona che il nomina, e però quell' | oggetto | non può esser più vago nè accomunarsi ad altro, che a |
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chi pronunzia od ode quel nome comune subito vi attacca l' | oggetto | individuale e sussistente. La sussistenza dunque non è |
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bisogno di spiegazione. Quando noi percepiamo coi sensi un | oggetto | sensibile, non percipiamo mica tutta la natura e proprietà |
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comune (1). In quella vece noi non abbiamo percepito dell' | oggetto | se non quel tanto che la capacità del nostro senso fu atta |
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Di più fra le varie sensazioni che noi riceviamo da un | oggetto | medesimo all' atto della sua percezione e delle quali l' |
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cosa rotonda o con altro nome, ma sì bene cosa ossia | oggetto | luminoso. Nella percezione del firmamento l' uomo non sarà |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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dalla sua estensione; il firmamento sarà quindi nominato | oggetto | esteso, o anche semplicemente l' esteso (1). Qui pertanto |
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dal significare uno al significare un altro oggetto, e l' | oggetto | significato dal simbolo può essere un altro simbolo egli |
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egli poteva ancora mantenere. Non ebbe adunque per | oggetto | di sua fede la divina santità, ma la divina potenza: |
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in sè medesima, nè somministrava. La cosa spirituale , | oggetto | ultimo della legge, non essendo rappresentata ma solamente |
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era in sè stessa che un ammasso di precetti che avevano per | oggetto | cose esterne, materiali, o finalmente nulla più che |
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avevano la Divinità in se stessi; questa Divinità era l' | oggetto | della loro fede, come cosa che doveva comunicarsi loro in |
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(2). Ma poichè questo dirizzamento di volontà non avea un | oggetto | esplicito e positivo, ma era come l' occhio guardante bensì |
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operano tutte simultaneamente, purchè abbiano materia ed | oggetto | in cui occuparsi, e ciò per istinto. L' uomo acquista più |
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intellettivo risponde uno stato dell' animo, divenendo ogni | oggetto | dell' intelletto segno alle affezioni del cuore. 5. Come |
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il carattere che riceviamo in alcuni Sacramenti, non ha per | oggetto | solamente gli abiti animali de' quali parla il citato |
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nelle Scritture« patto« egli si considera in sè come l' | oggetto | dell' alleanza di Abramo; quando è chiamato « segno« egli |
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che significare la volontà degli uomini di destinare un | oggetto | qualunque al culto di Dio; ma non valgono a far sì che |
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che vince il mondo, la nostra fede« (1). » Ma qual è l' | oggetto | immediato della nostra fede? Abbiamo veduto che nel |
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a dichiarare la nostra fede che vince il mondo ne fissa l' | oggetto | appunto in Cristo, dicendo immediatamente: [...OMISSIS...] |
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congiunge con noi, si fa sentire a noi, e così diviene l' | oggetto | immediato della nostra fede? Egli è qui che S. Giovanni |
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sostituzione: nè essa muta punto la sua natura, o che l' | oggetto | che si sottrae s' annichili, o pure che si conservi; |
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conservi; perocchè il conservarsi o l' annichilirsi dell' | oggetto | in cui luogo si mette un altro è straniero alla natura |
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non differisce dalla conservativa se non in questo, che l' | oggetto | che si conserva in entrambi, senza che nulla nasca di |
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violento, come è quello che proviamo nell' atto che un | oggetto | esterno agisce su di noi modificando il sentimento nostro |
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l' una delle quali riguarda l' abitudine della volontà all' | oggetto | della legge come natura, la qual volontà si riferisce ad |
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legge come natura, la qual volontà si riferisce ad esso | oggetto | in un modo spontaneo, ma non libero; l' altro riguarda l' |
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La volontà umana si atteggia e si riferisce verso un | oggetto | non solo ne' due modi che abbiam detto spontaneo semplice e |
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, o per un movimento d' inclinazione . Ella si porta in un | oggetto | o per un abito o per un atto con un movimento finale , |
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finale , quando termina e riposa la sua azione nell' | oggetto | e subordina al detto oggetto tutti gli altri che non sono |
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e riposa la sua azione nell' oggetto e subordina al detto | oggetto | tutti gli altri che non sono fini del suo atto, e vuole |
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che la qualità che hanno di mezzi al fine. Si porta in un | oggetto | con un movimento di semplice inclinazione, quando è bensì |
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nè lo ama come mezzo, perchè esso contrasta con quell' | oggetto | che ella ha per fine. 21. E` ora da osservarsi, che la |
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della volontà (cioè di quella volontà che riposa in un | oggetto | come in suo fine, e che però dicesi superiore e personale) |
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e senza precedente elezione s' acquieta e consente nell' | oggetto | dell' abito come in suo fine; o quando ella si acquieta in |
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del cedere e abbandonare la sua attività propria nell' | oggetto | della passione o dell' abito. Questi due modi ne' quali un' |
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sulle diverse abitudini che la volontà umana può aver coll' | oggetto | della legge, onde nascono i diversi stati morali dell' |
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della volontà superiore, di quella volontà che ha per | oggetto | il fine dell' umana vita. Infatti la legge eterna è quella |
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volontà, deva avere in sè un vero peccato che lo renda | oggetto | dell' ira e dell' indignazione di Dio, parlano loro in |
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sua propagazione è tanto piano che non può nè manco essere | oggetto | di una questione, perchè non si vede alcun motivo di |
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tale da fare che il bambino per sè innocente diventi un | oggetto | della sua ira e della sua indegnazione, degno di eterna |
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in una relazione tra il disegno di Dio e la natura umana | oggetto | di questo disegno. In tal caso una tal sorta di privazione |
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stessa tra i diversi oggetti che le sono offerti sceglie l' | oggetto | buono e ordinato a cui aderire, e rigetta l' oggetto non |
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l' oggetto buono e ordinato a cui aderire, e rigetta l' | oggetto | non buono e disordinato: e queste due specie di moralità |
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si fondano diversi dogmi della nostra santa fede. c ) L' | oggetto | voluto che sia dalla volontà, in qualunque maniera lo |
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condizione morale al suo atto ed al suo stato, e però se l' | oggetto | è intrinsecamente cattivo, come abbiamo detto dell' odio di |
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di fare il contrario, perchè dal disordine intrinseco dell' | oggetto | essa riceve il disordine in sè, come ogni ente che riceva |
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stesso di fatto la forma dell' immoralità. d ) Infatti l' | oggetto | voluto dalla volontà e la volontà che vi aderisce formano |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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consti di due elementi divisibili colla mente, perchè l' | oggetto | ha natura di termine e la volontà di principio, ed il |
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avviene primieramente e perfettissimamente in Dio, dove l' | oggetto | della sua volontà non solo gli è essenziale e uguale e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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suo pieno atto, ed ha sempre lo stesso oggetto, e quest' | oggetto | è l' identica essenza che è la volontà: onde principio e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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con quelli della libera elezione. Poichè in Dio l' | oggetto | naturale così dello intelletto come della volontà è la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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essenza divina attualissima; laddove l' uomo non ha per | oggetto | naturale la propria essenza, ma un' altra essenza, laonde |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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a tutte le intelligenze create e finite. Di poi il suo | oggetto | naturale non contiene tutti gli enti attualmente, ma solo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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della loro entità e bontà, onde può eleggere fra essi. L' | oggetto | all' incontro in Dio essendo Dio, tutto attualmente |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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vero e non punto panteistico, perchè si riferiscono a un | oggetto | diverso da quello a cui le riferisce, e a cui solo può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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elle sono in esso come un mezzo di pensare, non ancora come | oggetto | dell' attenzione e della riflessione, perciò inosservate: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nella serena quiete della sua mente, ferma attenzione all' | oggetto | per sè, cioè al mondo ideale: e senz' uscirne, dall' idea, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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divina o dell' umana. Poichè se si parla della divina, l' | oggetto | del suo conoscere non può essere che realissimo, altro esso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e di specie . Le realizzò primieramente confondendo l' | oggetto | , che solo appartiene alle idee, col subietto intelligente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Tale è il Dio d' Aristotele, tale anche la mente umana. L' | oggetto | non è per lui qualche cosa che involga un' assoluta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la quale così si fa segno di speciale discordia e | oggetto | e materia della lotta più di tutte ostinata. Il che viene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se non nelle specie del genere »(4) »: poichè questa è l' | oggetto | della definizione. Per questo la quiddità è una specie, «to |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intuizione e dell' affermazione (1). L' intuizione ha per | oggetto | un' essenza intelligibile , che, a quel modo che si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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inchiudono sempre almeno una implicita affermazione (2). L' | oggetto | della percezione è un reale, che in essa s' afferma. Il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali , i quali solo esistono da sè, «choristos» (3). L' | oggetto | dunque del pensare è il singolare , l' individuo reale . L' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che esiste è l' individuo singolare, e quest' è ancora l' | oggetto | vero del conoscere. Ai platonici, che ammettevano le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ora, secondo Aristotele, il solo intendimento ha per | oggetto | l' essere o la ragione della cosa (prendendo Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e però i fantasmi, dagl' intelligibili: questi dunque, | oggetto | della mente, non sono i fantasmi. Ma gl' intelligibili non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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specie o forma è diversissima dall' atto, essendo puramente | oggetto | in cui termina l' atto dell' intelletto. La confusione di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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La confusione di questi due concetti, atto e specie od | oggetto | , si confermò nella mente di Aristotele, o si giustificò a' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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rimanere nell' anima com' abito determinato, o può divenire | oggetto | d' attuale contemplazione) è quello che Aristotele chiama |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tradussero intelligentia : questa mente ha per suo | oggetto | i principŒ, [...OMISSIS...] (4) e non è scienza, perchè la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cose. Dunque questa virtù naturale della mente umana è un | oggetto | veduto, col quale si vedono l' altre cose. Onde Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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indicando « « il principio o la facoltà che ha presente l' | oggetto | e lo intuisce e per esso conosce l' altre cose » ». |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mente, domandando cioè, « « se questa, la mente, esiga un | oggetto | per esistere, se l' uomo abbia per sua propria natura |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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a nostro parere, di sì, solamente che chiama questo stesso | oggetto | o istrumento, la mente, «nus», e l' uomo per lui è il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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le cognizioni, ma non qualche cosa IL QUALE sia | oggetto | della nostra consapevolezza. E l' essere ideale, ossia il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' ammise solo come mezzo , e non lo riconobbe come | oggetto | , perchè esso rimane da prima occulto all' umana |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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all' intendere, e quest' aiuto non è ch' egli già sia l' | oggetto | inteso, ma si riduce a mantener ferma l' attenzione, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la mente sotto l' aspetto d' intelligibile , ossia com' | oggetto | primo dell' anima intellettiva, e in fatti anche le parole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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principŒ, ma una cognizione latente fino che non c' è l' | oggetto | d' applicarla. Sia a ragion d' esempio quest' oggetto il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è l' oggetto d' applicarla. Sia a ragion d' esempio quest' | oggetto | il triangolo. Il concetto generale di triangolo si forma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Ora l' aver posto Aristotele che l' | oggetto | della Mente in atto sia la verità , non discorda nè pure in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nè pure in questo da noi, che abbiamo detto il primo | oggetto | della mente essere appunto la verità «( Ideol. ) ». Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il confondere ciò che dà il senso, con ciò che è l' | oggetto | dell' intelletto. Poichè quantunque dica che si vedono da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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senso corporeo è interamente diverso per Aristotele dall' | oggetto | della mente; ma questa ha due atti, il primo, «noein», è l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il sensibile è il termine del senso, così l' essere è l' | oggetto | della mente in senso subiettivo, ed è la stessa mente in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tra' piedi la difficoltà di questi individui reali, | oggetto | suscettivo di diversi pensieri ed immaginazioni, i quali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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generabili e corruttibili, de' quali tratta la Fisica, è l' | oggetto | della Teologia detta anche Prima Filosofia, ed è Dio |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' immediato impulso dalla prima causa. Ma questo stesso | oggetto | poi si dice « «genere onorabilissimo », [...OMISSIS...] », |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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comune a tutti i generi », [...OMISSIS...] », e di nuovo l' | oggetto | di questa si definisce: « « l' ente come ente, e quegli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nell' ente in quanto ente » », [...OMISSIS...] . 3 E qui l' | oggetto | di questa scienza che ha due nomi, cioè Teologia e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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agire poi e patire dell' anima, c' è anche, rispetto all' | oggetto | conoscibile, il predicamento del ricevere «( Logic. 431) » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Questo ragionamento poi lo distingue in due, secondo l' | oggetto | intorno al quale si esercita; se si esercita intorno all' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è mai sensazione, benchè anche la sensazione possa divenire | oggetto | di cognizione, ma è sempre «logos alethes» e «kata tauton» |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che lo limita, e una natura relativa al creabile, | oggetto | di quell' atto di volontà; di che apparisce che l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cosa, rispetto all' atto del nostro vedere, cioè un solo | oggetto | della nostra percezione (3). L' anima poi, avendole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di cui ella sia stata fatta partecipe. Noi dicemmo che l' | oggetto | proposto da Dio all' intuizione naturale dell' anima non è, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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se costoro s' interrogano di qual sapienza parlino, qual | oggetto | le assegnino, sono costretti in ultimo di rispondere, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla mente dicesi verità, considerato in relazione all' | oggetto | stesso, dicesi ente. Il Bene, adunque è al di là del lume |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Colla teoria della felicità, del benessere dato per | oggetto | primo alla vita, noi formeremo uomini egoisti, adoratori |
Doveri dell'uomo -
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pure gli errori particolari che canonizzano, formano un | oggetto | meramente accidentale e transitorio della loro credenza; |
Il razionalismo -
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della loro credenza; potendosi, anzi dovendosi cangiare l' | oggetto | della fede di ciascun d' essi, come cangiano ogni dì ed |
Il razionalismo -
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ricchezze, delle comodità, dell' onore e d' ogni altro | oggetto | della concupiscenza, divenne cosa onesta anche eccedendo i |
Il razionalismo -
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sono ciò che i vocaboli significano, e costituiscono l' | oggetto | della nostra credenza: la Chiesa colle sue parole non cerca |
Il razionalismo -
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di lunga mano più l' attenzione degli uomini, ed è l' | oggetto | de' comuni discorsi (1). Ma quando trattasi di scienza, e |
Il razionalismo -
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Questa perdita della possessione della propria natura fu | oggetto | d' una definizione di Papa Celestino, il quale in uno de' |
Il razionalismo -
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che in qualunque modo le aderisce; poichè male , ossia « | oggetto | moralmente cattivo (2) »altro non vuol dire, se non ciò |
Il razionalismo -
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informando la volontà, la disordina; e senza un male, un | oggetto | da fuggirsi, non può esservi precetto che ne ordini la |
Il razionalismo -
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bene le varie maniere di concepire l' oggetto. C' è l' | oggetto | materiale , che è la cosa considerata in se, per esempio |
Il razionalismo -
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a cui si riferisce prossimamente la legge vetante. C' è l' | oggetto | intellettuale , per esempio Dio e il prossimo presenti |
Il razionalismo -
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riferisce prossimamente la detta legge. C' è finalmente l' | oggetto | morale , cioè l' oggetto in quanto è amato ovver odiato: |
Il razionalismo -
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la detta legge. C' è finalmente l' oggetto morale , cioè l' | oggetto | in quanto è amato ovver odiato: questo è l' oggetto |
Il razionalismo -
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cioè l' oggetto in quanto è amato ovver odiato: questo è l' | oggetto | prossimo della legge vetante. La legge vieta l' odio di Dio |
Il razionalismo -
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vetante. La legge vieta l' odio di Dio e del prossimo . L' | oggetto | prossimo della legge vetante è dunque ciò che prossimamente |
Il razionalismo -
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anche di precetti positivi; se mancasse in una parola l' | oggetto | prossimo del precetto, nè pure potrebbe esservi colpa; |
Il razionalismo -
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non si dà possibilità di precetto, senza un male morale , | oggetto | del precetto. E però S. Tommaso dopo aver parlato del |
Il razionalismo -
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perchè opera il male, perchè commette il peccato, che è l' | oggetto | della colpa, e della stessa legge vetante. IV Altra prova |
Il razionalismo -
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nostri teologi; perchè cattiva non può essere, se non ha un | oggetto | cattivo, ma il suo oggetto cessa d' esser cattivo in faccia |
Il razionalismo -
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non può essere, se non ha un oggetto cattivo, ma il suo | oggetto | cessa d' esser cattivo in faccia ad essa: negandosi che una |
Il razionalismo -
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ad essa: negandosi che una volontà necessitata abbia un | oggetto | veramente cattivo che la deturpi. V Ebbe torto dunque, |
Il razionalismo -
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festa, e mancasse ad altri precetti positivi, che hanno per | oggetto | cose per sè indifferenti: niuna nuova inordinazione o mal |
Il razionalismo -
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falso sul bene, dopo che, poniamo, ha giudicato che un | oggetto | sia più buono ch' egli non è, la volontà l' ama di più che |
Il razionalismo -
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naturalmente; non gli è proposto veramente ancora un | oggetto | morale; né l' uomo conosce, nè sente l' obbligazione; e |
Il razionalismo -
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l' azione personale o la libera, ma si esige che l' | oggetto | stesso dell' azione sia personale , e però che abbia |
Il razionalismo -
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azione personale non sarà tale da staccar la persona dall' | oggetto | buono e morale a cui aderisce. Onde non vi sarà che colpa |
Il razionalismo -
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la nostra mente dalle altre cose e occuparla solo nell' | oggetto | del nostro amore o dell' odio: di cui avviene che quegli |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di cui avviene che quegli che ha troppo affetto ad alcuno | oggetto | particolare si fa cieco a tutti altri non per meno di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di limitare i pensieri fermandoli dal loro corso in qualche | oggetto | sparso in sulla via che percorrono, ma sono costretti a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Il sistema cristiano all' incontro, volendo che ciascun | oggetto | appaia membro del gran corpo di cognizioni a cui |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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hanno un medesimo oggetto. Egli è vero che quest' unico | oggetto | sotto due forme e in due modi si manifesta, cioè col lume |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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prima cagione di quello spontaneo movimento? Chi offerse un | oggetto | sublime da contemplare all' intuizione immediata dell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ma la formalità del metodo legale diviene il grand' | oggetto | della pubblica autorità e de' suoi rigori! Un male ne tira |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ecc.). Origine di questo errore. - Si vide che l' | oggetto | della filosofia non sono le cose fisiche (percettive), ma, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dall' una all' altra. Quindi si conchiude che tutto l' | oggetto | della Filosofia è il metodo. Questo è propriamente il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dieno tutte quelle cognizioni che aver si potranno dell' | oggetto | definito. Pretendere all' incontro, che si istituiscano |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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nè osservare, parole che suppongono qualche fine e qualche | oggetto | nell' osservatore e sperimentatore; è solo un prestarsi a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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da tali filosofi si crede or che la sensazione sia l' | oggetto | del pensiero, ora, poco coerenti con se stessi, che sia il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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filosofici, i quali distinguono l' atto del sentire dall' | oggetto | del sentire invece di distinguere il principio dell' atto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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o anche esprimerne l' essenza positiva . Quando l' | oggetto | è tale che si può conoscere per via di percezione, allora |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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principio che le menti finite, quantunque abbiano per loro | oggetto | la verità, tuttavia per la limitazione degli atti con cui |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e profeti si possono chiamare, non differendo nell' | oggetto | di cui favellano, ma solo nel tempo: mentre annunziano |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e sì breve nella nuova, è molteplice. Primieramente essendo | oggetto | unico dell' istruzione del mondo in tutti i tempi Cristo, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dell' istruzione del mondo in tutti i tempi Cristo, questo | oggetto | allora era futuro, come ora è passato. Non poteva essere |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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senza straordinario dono, che nell' antico tempo di questo | oggetto | si favellasse, fino che da straordinari mandati non fosse |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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l' istruzione gradata, e lenta, e quasi a sorsi, sì come di | oggetto | arduo e spirituale. All' incontro nel Nuovo Testamento |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ognor presente, ognor sui labbri: faceano ch' ei fosse l' | oggetto | di loro intrattenimenti, la consolazione di loro angustie, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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pratiche a' Santi, formole in onore di qualche particolare | oggetto | religioso. Commendabili sono queste, se dalla Chiesa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di Pentecoste annunzia i doni del Santo Spirito, sublime | oggetto | a cristiani desiderŒ, pe' quali il Vangelo in tutto il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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virtù. E quale atto maggiore di carità? quale più bell' | oggetto | della Prudenza, della Carità? (2). Onde quest' è ch' io |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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azione di più menti associate; il che verrebbe ad essere | oggetto | d'un altro ramo di psicologia. Oggi intendo additarvi |
Psicologia delle menti associate -
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nel suo genere, tuttavia è limitato nel suo oggetto. Quest' | oggetto | del potere, diciamolo di nuovo, è il regolamento della |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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questo prezzo è il risultato delle qualità stimabili dell' | oggetto | apprezzato, meno le qualità deterioranti, come sarebbe |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dell' uomo riguardo alle cose esterne che possono essere | oggetto | della civile società, viene conservata nella sua integrità |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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dai diritti stessi: non si conosceva adunque il preciso | oggetto | del governo: governare la società non era per essi regolare |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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li giudicasse: giudicasse cioè s' essi si contenevano nell' | oggetto | del Potere monarchico, o se il trapassava: se si |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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allora è il caso in cui le contese non hanno più un | oggetto | personale, ma un oggetto reale, vale a dire in cui non si |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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in cui le contese non hanno più un oggetto personale, ma un | oggetto | reale, vale a dire in cui non si questiona e non si |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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proprietari arbitri delle fortune della nazione, diventa un | oggetto | della cupidità di ciascuno che vuol arricchire: e d' altro |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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prodotte novità politiche. » Gli economisti avendo per | oggetto | della loro applicazione la ricchezza potevano essere più in |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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grande estensione. Ma appunto perchè la modalità, che è l' | oggetto | del governo si allarga e si restringe secondo le |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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non può durare se non in quel tempo in cui la modalità | oggetto | del governo, è nè più nè meno della misura fissata. Poichè |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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disposizioni amministrative. La modalità dei diritti è l' | oggetto | del suo potere, e su questa il suo potere è illimitato: i |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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i diritti stessi cioè il loro prezzo reale non è l' | oggetto | del suo potere, ma ne è il confine: questo è quello che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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delle nuove idee, ma bensì ancora qualunque altro | oggetto | per lontano al di fuori di noi e molteplice che egli sia, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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l' uomo della previsione. Le idee all' incontro su questo | oggetto | dei secoli trapassati erano presso a poco quelle che ogni |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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nel suo genere, tuttavia è limitato nel suo oggetto. Quest' | oggetto | del potere, diciamolo di nuovo, è il regolamento della |
Filosofia politica naturale -
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questo prezzo è il risultato delle qualità stimabili dell' | oggetto | apprezzato, meno le qualità deterioranti, come sarebbe |
Filosofia politica naturale -
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dell' uomo riguardo alle cose esterne che possono essere | oggetto | della civile società, viene conservata nella sua integrità |
Filosofia politica naturale -
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dai diritti stessi: non si conosceva adunque il preciso | oggetto | del governo: governare la società non era per essi regolare |
Filosofia politica naturale -
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li giudicasse: giudicasse cioè s' essi si contenevano nell' | oggetto | del Potere monarchico, o se il trapassava: se si |
Filosofia politica naturale -
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allora è il caso in cui le contese non hanno più un | oggetto | personale, ma un oggetto reale, vale a dire in cui non si |
Filosofia politica naturale -
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in cui le contese non hanno più un oggetto personale, ma un | oggetto | reale, vale a dire in cui non si questiona e non si |
Filosofia politica naturale -
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proprietari arbitri delle fortune della nazione, diventa un | oggetto | della cupidità di ciascuno che vuol arricchire: e d' altro |
Filosofia politica naturale -
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prodotte novità politiche. » Gli economisti avendo per | oggetto | della loro applicazione la ricchezza potevano essere più in |
Filosofia politica naturale -
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grande estensione. Ma appunto perchè la modalità, che è l' | oggetto | del governo si allarga e si restringe secondo le |
Filosofia politica naturale -
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non può durare se non in quel tempo in cui la modalità | oggetto | del governo, è nè più nè meno della misura fissata. Poichè |
Filosofia politica naturale -
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disposizioni amministrative. La modalità dei diritti è l' | oggetto | del suo potere, e su questa il suo potere è illimitato: i |
Filosofia politica naturale -
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i diritti stessi cioè il loro prezzo reale non è l' | oggetto | del suo potere, ma ne è il confine: questo è quello che |
Filosofia politica naturale -
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delle nuove idee, ma bensì ancora qualunque altro | oggetto | per lontano al difuori di noi e molteplice che egli sia, ed |
Filosofia politica naturale -
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l' uomo della previsione. Le idee all' incontro su questo | oggetto | dei secoli trapassati erano presso a poco quelle che ogni |
Filosofia politica naturale -
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ed allegrezza, se non fosse ubbidiente, anzi mi sarebbe un | oggetto | di dolore. Nell' Istituto non si apprezza altro che la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il Signore che ama i suoi d' un amore perfetto, che ha per | oggetto | il loro miglioramento spirituale, permette che sieno così |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ora al discorso de' riti orientali, che è il principale | oggetto | della venerata sua lettera, niente affatto dubito di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ella ha un merito intrinseco, indipendente affatto dall' | oggetto | intorno a cui si esercita, o dall' essere prudente o non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sull' esito, non lo studio e la diligenza. Pensare all' | oggetto | e dimenticare il soggetto, cioè dimenticare affatto noi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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valore; 2 Se nella carità verso il prossimo avrete per | oggetto | continuamente presente il divin Redentore GESU`, il quale |
Epistolario ascetico Vol.III -
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natura per purificare le anime dai loro difetti, e quasi l' | oggetto | della speranza d' un' anima che tende alla perfezione |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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la fruizione di Dio come del sommo bene. Si ama dunque l' | oggetto | degnissimo d' essere amato. Godere della propria santità è |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Carità, che « l' ordine della Carità (per riguardo all' | oggetto | presente) ammette principalmente tre riguardi; cioè 1 la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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appunta l' uomo e lo affissa nell' eternità. Oh Dio! quale | oggetto | di soda sapienza! Infatti l' eternità sola bene meditata ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e sgrida per gli affetti che abbiamo volti a qualche | oggetto | momentaneo, mentre dovevamo tutti riserbarli per un oggetto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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oggetto momentaneo, mentre dovevamo tutti riserbarli per un | oggetto | eterno; ella ci nota e ci fa rincrescere per fino i momenti |
Epistolario ascetico Vol.I -
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semplicità del pensare e del sentire evangelico. Uno sia l' | oggetto | della nostra mente, come pur quello del nostro cuore: la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che i membri di questo Istituto non hanno un particolare | oggetto | esterno in cui sia loro essenziale l' occuparsi, nè |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Gesù Cristo, o che bramiate sinceramente essere tale. Se l' | oggetto | del vostro cuore è di piacere più che sia possibile a Gesù, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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