e di quelle che ci odiano. Tutto dunque viene a noi da quel | nostro | buon Padre che sta nei Cieli; egli non ci dà se non cose |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
poniamo cioè ogni cura di amar quelle cose che ama questo | nostro | buon Padre celeste, la nostra utilità cioè, la salvezza |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mi istilla l' umiltà, quella virtù che forma lo spirito del | nostro | maestro Gesù Cristo e della sua religione? Questo, questo, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e di ragioni!... Io termino colla speranza che questo | nostro | carteggio, così felicemente cominciato, non terminerà più |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mi parve adattato a me, ed utile insieme anche al | nostro | paese, dove tale ottima società non è instituita, di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
portino alcuna volta delle interruzioni e delle lacune nel | nostro | carteggio, non è però che si raffreddi da parte mia il |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Ma è luogo troppo freddo per cominciare. Oltre che il | nostro | futuro Vescovo, sebbene d' ottimo cuore, è tutto nuovo, e i |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
si adopera nella comune vita. Cadendo adunque la Pasqua nel | nostro | comune calendario ora in un giorno ora nell' altro, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e vario è il cibo che (dove egli voglia) vi può trovare il | nostro | spirito, che qualunque animo affamatissimo può di là |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
al tutto caro, e leggiamolo con gusto e divotamente, chè il | nostro | spirito ne anderà a Dio; e impetrerà; e n' avranno l' anime |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dalle affettuose Commemorazioni del Sangue sparso dal | nostro | adorabile Signore Gesù Cristo: spirito di carità, carità di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e sublime il ministero della cura delle anime, istituito da | nostro | Signore nella Chiesa. Il petto di un Vescovo e di un |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dalla sua bocca, che bisogna avere un cuore grande; che il | nostro | Signore è grande; e che il Cristiano fa torto al suo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
E infatti abbiamo una grande istruzione in quelle parole di | nostro | Signore, colle quali ci disse, che è proprio solo del Padre |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
carità; e infatti l' atto della perfettissima carità il | nostro | Signore lo fece essere caratteristico non d' altra |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e di una professione, dirò anche (giacchè questo sarebbe il | nostro | caso) la più rigorosa e la più severa di tutte, le persone |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a intertenermi degli argomenti che gli oggetti più cari al | nostro | cuore interessano, cioè la stessa religione; perchè parmi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di mezzi i più celesti e soprannaturali, per rendere il | nostro | fragilissimo petto, di bronzo, per tramutarci quasi in |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Ella viene dentro di noi, ella si asside nel mezzo del | nostro | cuore, e di là diffonde, come un sole, immensa serenità in |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il mondo, imparassimo a diventare veri sapienti secondo il | nostro | Signor Gesù Cristo. Egli sa che io lo desidero: ma quando |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
C., di questa divina immensa società, che merita tutto il | nostro | amore, ed alla quale è giusto che sieno rivolti tutti i |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
solenne di noi stessi al Signore. Allora siamo entrati nel | nostro | talamo . Oh quanto sono dolci le caste rose, di cui tutto è |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
resto, come dicevo, sono assai rari, ed è quasi sempre il | nostro | amor proprio quello che aggiunge alle nostre opinioni |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
in somma tutti suoi. Non è questa l' unica felicità del | nostro | cuore? Così so che il vostro cuore dice: così sento che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
impedimenti a tutti i lumi divini. Solo con questa può il | nostro | cuore sentire tutte le più delicate voci del Signore, nel |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sono queste. Prima, che proviamo ancora un poco il | nostro | spirito davanti al Signore coll' orazione e fra di noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
un altro. Mostro la lettera prima di spedirvela al conte | nostro | eccellente amico, che vi saluta; in esso ho tutta la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che piacciono al Signore. Per applicare questo discorso al | nostro | progetto, che facciamo noi, mio caro? Null' altro che un |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
null' altro che un digiuno in comune sull' esempio del | nostro | divino Maestro. Questo lo sappiamo, o almeno ci pare di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
siamo restati d' accordo prima di lasciarci nell' ultimo | nostro | abboccamento, di proporci scambievolmente gli argomenti |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la prudenza de' Superiori, a conoscere profondamente il | nostro | stato sacerdotale per poterne comunicare la cognizione agli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
è santificata da un amore superiore, cioè dall' amore del | nostro | Dio Gesù crocifisso, nel quale amiamo tutte le cose. Quest' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di questi due affetti non sia scompagnato dall' altro nel | nostro | cuore. Però, caro amico, temiamo, tremiamo, ma confidiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
onde noi l' abbiamo, senza pensare, senza deliberare sul | nostro | esterno. In mano di Dio, in tal modo umiliati, assetati di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
con S. Paolo: « gaudium et pax »: quiete e tranquillità nel | nostro | Signore, a cui mi raccomandi. Io pure il fo indegnamente. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cara memoria che di me conserva, e così pure ringrazio il | nostro | amico nel Signore Francesco. Egli mi scrive d' essere tutto |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
incoraggiandoci. Il Signore permette quest' effetto del | nostro | nulla per questo stesso, perchè tocchiamo con mano che non |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostra mente, e le mostrino i due perni di ogni sapere: il | nostro | nulla, il suo tutto. Ciò ci condurrà al pieno sacrificio di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e soverchio desiderio; ma lascieremo che Dio tragga dal | nostro | nulla ciò che egli vuole, ubbidendo solo al suo cenno |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e in tutte le cose. Orazione, orazione, orazione: ecco il | nostro | bisogno: noi sappiamo il mezzo. Gesù ce lo disse. Se non ne |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mente umana, perchè nella intera nostra abbiezione, nel | nostro | annientamento compiuto, nella nostra stoltezza possa |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
perfezione, e non determini nulla; la sola perfezione è il | nostro | desiderio, le forme sono indifferenti: il Signore la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
venirci solo. Sa di chi voglio intendere? Glielo dirò: del | nostro | caro Mellerio. Non le posso dire la unanimità de' nostri |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vostro desiderio, di trovarvi nella chiesa in presenza del | nostro | Amore, è pur ragionevole, e a chi riprenderlo volesse, si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
con quelli del corpo, si va a trovare Gesù dovunque; ma il | nostro | Signore, che ci conosceva perchè ci aveva fatti, volle |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
anch' egli un corpo per avvicinarlo al nostro, e perchè il | nostro | morto si ravvivasse al contatto del suo vivo, e che non può |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
beati quelli che il sentono! L' intima consapevolezza del | nostro | nulla ci fa sentire il bisogno dell' Onnipotente, e ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ora col cuore. Teniamoci raccomandati tutti a Gesù Cristo | nostro | Redentore ed a Maria Addolorata, e con giovialità serviamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
perchè suppone sempre d' avere fatto avanti un giudizio sul | nostro | prossimo; il che dobbiamo temere, essendo difficilissimo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
prevedibile che la nave viene esposta a fare naufragio. Il | nostro | inimico ci empie talora la nave di gioie false, acciocchè |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
un modo recondito e spesso diverso al tutto da quello del | nostro | pensare, tuttavia qualunque cosa faccia, la fa sempre a |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
pensare, tuttavia qualunque cosa faccia, la fa sempre a | nostro | bene e maggior salute; 3 L' intima persuasione del nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a nostro bene e maggior salute; 3 L' intima persuasione del | nostro | nulla , della nostra fallacia, mobilità ed incostanza |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e per ottener la grazia che egli illumini gli occhi del | nostro | cuore per vedere lui e conoscerlo, e per averlo a nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostro cuore per vedere lui e conoscerlo, e per averlo a | nostro | unico tesoro, riputando nulla tutte le altre cose, e meno |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
momentanee volute dalla nostra natura inferiore. Ah se il | nostro | tesoro fosse in Dio, in Dio solo sarebbe altresì il nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostro tesoro fosse in Dio, in Dio solo sarebbe altresì il | nostro | cuore! ma noi siamo inclinati a mutare; perchè non vogliamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cosa insieme con Dio, confondendo così senza accorgerci nel | nostro | amore la creatura col Creatore, per mancanza di uno |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostra condotta sia questa « di contentarci sempre del | nostro | stato presente , come quello nel quale possiamo possedere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
c' è Gesù Cristo. E` la superbia umana quella che oscura il | nostro | vedere, e lo rende inetto a percepire nelle cose Gesù |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
grande, perchè non c' è di realmente grande che il | nostro | Signore Gesù Cristo. Ciò posto, voi avete nel momento |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
questo era appunto il mio desiderio: »gli raccontai come il | nostro | piccolo affare era assai bene avviato, e come il Sommo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
(qualunque fosse quegli che ci donasse la Provvidenza) il | nostro | piccolo progetto: perchè il Capo della Chiesa giudicasse |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e noi nel suo giudizio avessimo una norma sicura del | nostro | operare in avvenire. Parve che egli ne restasse |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
pure le cose tutte nelle mani del Signore e Redentore | nostro | Gesù, e di Maria Santissima sua madre, rimanendoci da parte |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ci lascierà senza guida, perchè arriviamo sicuramente al | nostro | fine, la salute delle anime. Io non posso in tutto questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tempo applicare la Messa per altro fine che per noi, e pel | nostro | piccolo affare: acciocchè Iddio ci salvi nel modo migliore, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di loro alcuna delle sollecitudini della materna carità del | nostro | divin Maestro: perocchè in questo modo, se essi a suo tempo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
guardando sempre in Dio che dispone tutte le cose per | nostro | bene e per quello della sua Chiesa, dobbiamo altresì |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
caro, che noi siamo presentemente i novizi , e Iddio è il | nostro | Maestro ; questi vuole assuefarci alla mortificazione, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
alquanto divisi. Corrispondiamo adunque alla disciplina del | nostro | maestro. Assuefacciamoci a tutto ciò a cui egli ci vuole |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a trascriverle. Dopo di tutto ciò egli uscì a parlarmi del | nostro | comune affare, di cui era stato prevenuto favorevolmente, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nel fondo del mio cuore, e che forma la base principale del | nostro | piano. Io gli risposi presso a poco così: « Santissimo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
grandi; ma di non volere altro che servire il Signore nel | nostro | piccolo, cioè con quei piccoli mezzi che egli ci ha dati, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di volere da noi stessi estenderci a cose maggiori del | nostro | povero stato. Questa fu la conferenza che ebbi col Papa, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
delle anime nostre per modo, che in essa riponiamo ogni | nostro | desiderio, e che con quella sieno appagati tutti i nostri |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e gli altri due nostri fratelli. Dite mille cose per me al | nostro | ottimo Canonico Capis; dite che ho continua memoria di lui, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
delle nostre speculazioni, Gesù Cristo finalmente il | nostro | maestro. Ah egli ha le parole della vita eterna! Ah! beati |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che Iddio vuole che mi trattenga qui fino che il | nostro | affare almeno sia appianato. Intanto stampo un' opera, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Lo stesso mi consigliano quelle persone che proteggono il | nostro | affare. Godo che facciate delle confessioni utili, e che di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la parola di Gesù Cristo smentisce dunque e confonde il | nostro | senso, la nostra natura, e tutti gli elementi di questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ci depongono sul pregio delle cose, che ci inganni il | nostro | spirito, la nostra stessa natura! Un' altra natura, qualche |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
della croce del Redentore spirante, che ebbe principio il | nostro | diritto di dire mamma a Maria, e che fu legalizzato, quasi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
avvertenza, come in tutti gli altri nostri passi, il divin | nostro | Maestro e Salvatore Gesù Cristo, il quale volle che le sue |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
fosse creduto alla sua sola parola. Questa adunque sia il | nostro | modello e la nostra regola, mio caro. Non parliamo mai agli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
gravemente peccaminosa; e quindi diminuisce la libertà del | nostro | spirito, e lo spoglia dell' interezza della sua forza, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mai si farà che sia veramente buono. Per questo tutto il | nostro | studio consiste nel non mettere ostacoli alla divina Bontà: |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ogni vana presunzione a questo pensiero, e la menzogna del | nostro | orgoglio fa luogo alla verità del nostro niente, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e la menzogna del nostro orgoglio fa luogo alla verità del | nostro | niente, e qualunque piccola confidenza in noi stessi ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ci ha infusa la grazia nel Battesimo ed ha vivificato il | nostro | spirito: sebbene la nostra carne sia ancora morta, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ella produce morendo a' suoi più stretti congiunti, al | nostro | egregio Mellerio, ed a voi che vedete accresciuto dolore |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sia ch' esse ci sfuggano, e svaniscano. Ho scritto anche al | nostro | Mellerio; ed attendo nuove di tutti voi con impazienza. M' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il gran mezzo d' ottenere la grazia e benedizione di | nostro | Signore Gesù Cristo, che è piaciuto al Padre per la sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
solo. Se noi sentissimo molto coraggio e molta forza nel | nostro | spirito, forse ci dimenticheremmo di dimandare a Lui |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostra fede, anche allora l' esperienza che proviamo del | nostro | nulla può avere in compenso il merito di ottenerne maggior |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
continuo istinto di aspettare un riposo nel buono stato del | nostro | corpo, e nel provare il senso troppo vivo della prosperità |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
comuni qui preghiamo anche per voi. Abbracciatemi il | nostro | caro Giulio. Il caro don Giovanni vi fa tanti saluti nel |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la vostra lettera, come pure ha consolato moltissimo il | nostro | caro fratello Don Giovanni, primieramente per ciò che dite |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
non vorrei che diceste: « Se il Signore aprirà il cuore del | nostro | Sovrano », ecc. poichè io stimerei meglio di non pensare a |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il che è sempre un fonte d' inquietudini, colle quali il | nostro | inimico vorrebbe sempre tenerci in moto la fantasia, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
un Padre e Direttore spirituale. Anche il carissimo | nostro | Don Giovanni è dello stesso avviso; e parmi che così ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
avendo un solo fine dinanzi agli occhi, Iddio in tutto e il | nostro | Signore Gesù Cristo, a cui solo onore e gloria ne' secoli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Tutti qui vi salutano con effusione d' amore santo. Viva il | nostro | Signore Gesù Cristo e la sua santissima Madre Maria, viva, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
per piacere a noi stessi, ed anche i consigli vani del | nostro | amor proprio, di questo grande imbroglione che tutto il |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
è l' abbandono e rassegnazione nell' infinita bontà del | nostro | Signore, che dirigono e dominano le dolorose vostre |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
grazia, nel mezzo della maggiore desolazione e strazio del | nostro | cuore « se mai è possibile, passi da noi il calice »: e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
balsamo delle nostre piaghe. Abbiamo un Padre amoroso nel | nostro | Dio! E` egli possibile che non ci ascolti? E` possibile che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vostri buoni amici di costì. Ma, anche salvato, sia però il | nostro | cuore pronto ad ogni sacrificio: è il momento di mostrare |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
buone che facciamo, senza più; la quiete nel possesso del | nostro | Dio: la fede viva e la longanimità tanto lodata dalla |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Non conviene a noi che di stare bassi e quieti, quieti nel | nostro | proprio nulla, per non irritare maggiormente il nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nel nostro proprio nulla, per non irritare maggiormente il | nostro | Iddio; cercando anzi di placarlo colle nostre umili |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
appieno, avremo insieme vinto la superbia, la durezza del | nostro | cuore, e saremo chiamati « docibiles Dei ». Perciò tutte le |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tutte in sue mani. Con quanta soavità non operava lo stesso | nostro | Signor Gesù Cristo! niente di violento o di troppo calcato |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nella virtù: pochi o molti che siamo, poco importa al | nostro | fine. Il fine della società è semplice, non è che il fine |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
1.31 Miei Reverendi e carissimi sacerdoti nel Signor | nostro | Gesù Cristo, a cui solo sia onore e gloria, amen . Per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
della Chiesa, spirito della massima unità, quello del | nostro | Rev.mo Monsignor Vicario di unirli in una piccola società |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che per altro. Miei cari consacerdoti e fratelli nel Signor | nostro | Gesù, è mia massima di non « ricusarmi a nulla di tutto ciò |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
in questa il vero centro d' unione, la nostra àncora, il | nostro | libro, il nostro vessillo. Oh quanto è luogo proprio de' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
centro d' unione, la nostra àncora, il nostro libro, il | nostro | vessillo. Oh quanto è luogo proprio de' sacerdoti il |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
me. La sola persona a cui li prego di comunicare tutto è il | nostro | stesso Monsignor Scavini; giacchè vogliamo pendere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
intendo che sia il luogo corporale, ma Iddio, che è come il | nostro | luogo spirituale, nel quale è pur dolce trovarsi e abitare |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
anime nostre e quindi la giustizia in noi e il possesso del | nostro | Dio, noi abbiamo ottenuto tal cosa, che altro non ci resta |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che semplifichiamo, e sinceriamo la nostra mente e il | nostro | cuore, poichè qui sta tutta la semplicità della vita |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
d' idee false, sebbene apparentemente pie; pur troppo il | nostro | cuore si empie di una moltitudine di falsi ed inutili |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dalla nostra mente tutto quell' ingombro, cacciamo dal | nostro | cuore quelle vane frasche, induciamoci alla semplicità del |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Uno sia l' oggetto della nostra mente, come pur quello del | nostro | cuore: la purità della coscienza, il gusto della parola di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ci terremo assai indietro, e non assumeremo mai le cose di | nostro | moto, ma solo per ubbidienza; e anche allora tremando. Oh è |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
pur fina la nostra presunzione! Ma sia Maria Santissima il | nostro | modello, e la maestra di quella vita occulta, che era |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a monsignor Sardagna, che ho veduto già preconizzato dal | nostro | Sommo Pontefice. Abbracciate teneramente don Giulio, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nostre operazioni. Spiamole per vedere se si mescolano nel | nostro | operare fini di amor proprio e di vanità; se cerchiamo l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
proteste ed assicurazioni a Dio, riconoscendolo come unico | nostro | bene, unico amore, unica felicità, fuori di cui niente |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cielo è il luogo nostro, il luogo sicuro, ove riporre ogni | nostro | tesoro: colassù il tesoro nostro non può perdersi nè |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sicuro, ove riporre ogni nostro tesoro: colassù il tesoro | nostro | non può perdersi nè logorarsi. Ogni cosa cara all' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di giungere alla pace ed alla consolazione. Il cielo, il | nostro | Dio non ci sarà tolto giammai; e con questo solo avremo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tutto, anche ciò che avremo perduto. Così fece Gesù Cristo, | nostro | esemplare, così fecero i Santi: e coll' affetto del gaudio |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
coll' anima in cielo, aventi sempre la memoria di Dio e del | nostro | Signor Gesù Cristo, non meno che della sua amatissima |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ciò dietro i consigli, che ebbe la degnazione di darmi il | nostro | Santo Padre Gregorio XVI; al quale sta tanto bene, per la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la santificazione propria, ed ancora l' altrui. Il fine del | nostro | Istituto è più semplice, perchè non ha per iscopo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che ognuno di noi è chiamato ad esercitare; e che non è in | nostro | arbitrio di escludere un' opera buona, che in virtù delle |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e che è contrario, in generale parlando, allo spirito del | nostro | Istituto . Non so se voi sentiate la forza di questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la protervia della nostra carne e l' inconsideratezza del | nostro | spirito! Ciò che crederei molto contribuire a ciò sarebbe |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
rammentano i misteri della dolorosa passione dell' Uomo7Dio | nostro | Redentore; oltre la forza delle meditazioni stesse date in |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
da farsi al sacro Monte, di che ho fatto anche cenno al | nostro | amatissimo Mons. Vicario Scavini, e che potrebbe essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
limosina. Ah! è un gran titolo a ricever pietà dal | nostro | buon Padre celeste l' esser poveri, e il dire di cuore: « |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e non soggetta alle lodi degli uomini, che corrompono il | nostro | cuore. Piace a Dio che la nostra società sia contrastata, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
suoi infermi. Oh bella occasione che vi manda l' amore del | nostro | Gesù! oh corona desiderabile che vi guadagnerete, se |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
le cose con fervore insieme e con prudenza, come vuole il | nostro | Maestro ed esemplare: cioè premunirsi di tutte le cautele |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
chiameremo pentiti di questa nostra confidenza e di questo | nostro | abbandono. E` vero che siamo tanto miserabili e che abbiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Lungi da noi ogni altro pensiero: se noi penseremo solo al | nostro | Padre celeste, dimenticando noi stessi, egli allora penserà |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
si dice, ecc., A. R.. [...OMISSIS...] 1.32 Sieno grazie al | nostro | buon Dio, che, come sento dall' amico Mellerio, avete |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
all' incontro, e quasi oppresso, abbassa l' altezza del | nostro | pensiero, e ci costringe quasi involontariamente a |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
miseria, e non altro in questo mondo che tribolazione, il | nostro | cuore, che non può starsi senza un bene ed un amore, si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
bene, che prima gli era incognito, non trova allora il | nostro | cuore in Dio! E con quale affetto allora pronuncia quelle |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e miseria. Ma l' amore tuttavia che vi porto in Gesù, | nostro | strettissimo vincolo, è quello che mi fa desiderare di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
noi. Siamo tutti un corpo: ognuno è membro del proprio | nostro | corpo; dunque ognuno da parte sua studi di fare quello che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e l' ordine di tutta la Casa, ci mostrerà veri seguaci del | nostro | Maestro che ha detto: « Gli uomini conosceranno che voi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vera spirituale allegrezza. Perocchè considerando che il | nostro | carissimo fratello e padre don Rigler, Superiore costì di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che egli vi manifesterà. Non è bisogno che vi lodi questo | nostro | carissimo fratello, perchè voi lo conoscete, e col |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ho per voi. Ed abbracciandovi tutti al seno in Gesù Cristo | nostro | Capo e Maestro, nostra delizia, ogni cosa, mi raccomando |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cose, di gran cuore le accetterebbe. Insomma l' Istituto | nostro | vuole avere dei sacerdoti che, senza predilezione, non |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Dio, e perciò, sebbene io non La esorti punto a prendere il | nostro | Istituto, tuttavia La esorto quanto so e posso a seguire i |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quali sieno i mezzi particolari che ci facciano ottenere il | nostro | fine. Siamo ignoranti, e perciò conviene rimetterci a chi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
voto. 1.33 Mio soavissimo amico e fratello in Gesù Cristo | nostro | bene, Cercate di piantare in tutti un amore sviscerato per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
acquistata. Se mai noi la troveremo nelle parole di un | nostro | amico o fratello, ella riuscirà ancor più cara, e gli |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
all' una cosa e all' altra, e c' induce a biasimare nel | nostro | cuore il comando; la cosa è chiara, noi siamo ben lontani |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
da un viaggetto che ho dovuto fare per negozii del | nostro | Istituto, sono con voi, mio carissimo. Sperava di vedervi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dall' ubbidienza, con negazione della nostra volontà e del | nostro | intelletto. Le penitenze esterne adunque, che sono come la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
convertiate il mondo. Mirate dunque sempre nell' esemplare | nostro | amabilissimo Gesù Cristo, e diventate così amabile e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
riporterete colla vostra costanza, mediante la grazia del | nostro | Signore, un pieno trionfo; ed allora comincierete a gustare |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
animo del suo sposo. E non dee essere la Madre di Dio il | nostro | modello? Non l' abbiamo noi scelta perchè sia la causa |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
la materia della nostra ostinatezza di giudizio e del | nostro | attacco. Del non avere questi attacchi perciò non si dà |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
parlare sul serio, voi tutti direte meco, io credo, che il | nostro | Filosofo con questa conclusione che danna a morte |
Gioberti e il panteismo -
|
Nè perciò teniamo la taccia di temerarj, che il | nostro | coraggio s' accompagna alla rassegnazione filosofica, per |
Gioberti e il panteismo -
|
autorizza ancora a dire che la produciamo noi stessi con un | nostro | atto: per chiarircene non v' è altra via che osservare |
Gioberti e il panteismo -
|
non l' aver egli eccitata e determinata l' attenzione del | nostro | spirito a intuire e riguardare l' idea che prima non |
Gioberti e il panteismo -
|
determinandolo. Ma per ispingere il ragionamento | nostro | a tutta l' evidenza possibile, supponiamo che il reale |
Gioberti e il panteismo -
|
dovremo tornare altra volta; intanto proseguiamo il | nostro | lavoro. Se noi abbiamo in qualche modo scoperta la natura |
Gioberti e il panteismo -
|
a vedere come si forma la cognizione di esso nel | nostro | spirito. Come avvien dunque che noi conosciamo l' essere |
Gioberti e il panteismo -
|
coll' intuente. Ma qual è poi l' altro atto con cui il | nostro | spirito perviene al reale? Non può esser certamente un atto |
Gioberti e il panteismo -
|
in esso sarà reale. Che cosa si comprende dunque nel | nostro | proprio sentimento? Se noi consideriamo il sentimento quale |
Gioberti e il panteismo -
|
miei signori, che di ciò che non cade affatto nel | nostro | sentimento nè nelle nostre idee, è impossibile che noi ci |
Gioberti e il panteismo -
|
mente dell' idee, nelle quali e per le quali lo spirito | nostro | conosce gli oggetti, il reale che è fuori di esse non |
Gioberti e il panteismo -
|
idea. Che cosa è dunque questo più di cui si arricchisce il | nostro | sapere? Non è un' essenza, poichè l' essenza conoscevasi |
Gioberti e il panteismo -
|
si possa aver del reale. Poichè noi ci chiamiamo paghi del | nostro | sapere quando conosciamo le cose a quel modo che posson |
Gioberti e il panteismo -
|
sono incalcolabili: per intanto noi raccogliamo dal | nostro | ragionamento quello che ci eravamo proposto, cioè che il |
Gioberti e il panteismo -
|
possiamo affermarlo, allora tosto che il reale cade nel | nostro | proprio sentimento noi possiam riscontrarlo nella sua |
Gioberti e il panteismo -
|
dei due modi dell' essere si avvera allor quando lo spirito | nostro | percepisce il reale; giacchè sino a tanto che egli non si |
Gioberti e il panteismo -
|
conoscere conseguentemente il reale, se non precedesse nel | nostro | spirito l' ideale. Solamente, affine di facilitare il |
Gioberti e il panteismo -
|
quando noi abbiamo già precedentemente nello spirito | nostro | l' idea determinata che al reale esattamente risponde, e |
Gioberti e il panteismo -
|
voi perchè, miei signori? Per quella inclinazione che ha il | nostro | intelletto, e per quella abitudine di applicare al mondo |
Gioberti e il panteismo -
|
un atto della mente nostra; è la mente nostra, il | nostro | spirito che accoppia nella sua unità il reale coll' ideale |
Gioberti e il panteismo -
|
quanto è ben disegnato e condotto: ne verrebbe forse che il | nostro | occhio separasse il piede da tutto il quadro? Facciamo che |
Gioberti e il panteismo -
|
si ravvisano. Niuna maraviglia dunque che contemplando il | nostro | spirito l' essenza dell' essere semplicissimo, egli |
Gioberti e il panteismo -
|
sensibile e l' essere in universale l' unità dello spirito | nostro | vi coglie il rapporto, tosto s' intende in che modo dicasi |
Gioberti e il panteismo -
|
è dunque una identificazione parziale. Avvertite che il | nostro | discorso versa nella sfera delle idee, e però è |
Gioberti e il panteismo -
|
spesse volte, miei signori, che si presentino allo spirito | nostro | questioni filosofiche che sembrano facilissime a |
Gioberti e il panteismo -
|
e ferisce i nostri sensi, e più in generale, cade nel | nostro | sentimento. Ma quando il reale non ci è più presente, non è |
Gioberti e il panteismo -
|
Ma quando il reale non ci è più presente, non è più nel | nostro | sentimento, come ci possiamo noi pensare ancora? Il fatto è |
Gioberti e il panteismo -
|
Restano i segni, i vestigj che ha lasciato in noi, nel | nostro | senso, nella nostra immaginazione il reale percepito. Sia |
Gioberti e il panteismo -
|
non è vero che noi pensiamo o parliamo de' reali, ma che il | nostro | pensiero ed il nostro discorso non ha per suo oggetto che |
Gioberti e il panteismo -
|
o parliamo de' reali, ma che il nostro pensiero ed il | nostro | discorso non ha per suo oggetto che immagini e |
Gioberti e il panteismo -
|
ad ingannare gli altri - Voi non capite nulla del | nostro | pensiero; noi diciamo che sono le immagini di Firenze e |
Gioberti e il panteismo -
|
accordo sul fatto che finalmente il pensiero ed il discorso | nostro | termina in quella Firenze reale, che noi abbiamo tempo fa |
Gioberti e il panteismo -
|
immagini ci possano prestare il servigio di far sì che il | nostro | spirito pensi in esse alla Firenze reale e di essa favelli, |
Gioberti e il panteismo -
|
per via delle immagini della cosa, rimasta impressa nel | nostro | cervello, non la spiegano veramente, ma la suppongono come |
Gioberti e il panteismo -
|
forse che tutte le grandi moli di Firenze siano entrate nel | nostro | cervello colla loro realità? Non siamo noi nello stesso |
Gioberti e il panteismo -
|
che modo noi percepiamo le realità esteriori per mezzo del | nostro | senso. Veramente non m' è possibile entrare in questa |
Gioberti e il panteismo -
|
qui d' accennare, che la realità esterna cade nel | nostro | sentimento colla sua azione, immutando appunto il nostro |
Gioberti e il panteismo -
|
nostro sentimento colla sua azione, immutando appunto il | nostro | abituale sentimento con violenza, cioè con una forza |
Gioberti e il panteismo -
|
che non siamo noi stessi quelli che modificano lo stato del | nostro | sentimento, e tuttavia il sentirlo modificato, ci fa |
Gioberti e il panteismo -
|
esterna. Ma questa modificazione del tenore abituale del | nostro | sentimento per sè sola presa non contiene la cognizione |
Gioberti e il panteismo -
|
precedenti, non incomincia se non a quel momento in cui il | nostro | spirito intelligente afferma la forza reale che ci |
Gioberti e il panteismo -
|
cosa sensibile, come è appunto la forza che modifica il | nostro | sentimento, noi predichiamo l' esistenza di questa cosa, e |
Gioberti e il panteismo -
|
Quando noi la sentiamo, allora è il momento che cessa il | nostro | dubbio, e mentre prima dicevamo tra noi stessi: può e non |
Gioberti e il panteismo -
|
ciò che la cosa reale contiene, solamente che l' animo | nostro | non sa ancora se quella realità sia o non sia, cioè |
Gioberti e il panteismo -
|
sussistere. Dunque rimane a spiegarsi, onde lo spirito | nostro | s' induca a giudicare che sussiste. Ma anche questo fu da |
Gioberti e il panteismo -
|
E che fa poi la percezion sensitiva? Provoca lo spirito | nostro | a pronunziare quel sì, col quale egli afferma. Ma quando |
Gioberti e il panteismo -
|
dell' esistenza d' un reale è inerente all' animo | nostro | alla foggia degli abiti, che sono quasi nuove potenze che |
Gioberti e il panteismo -
|
le immagini dei reali veduti non rimangono elleno nel | nostro | spirito e non suppliscono alle sensioni che avemmo durante |
Gioberti e il panteismo -
|
dai nostri sensi? - Sì, anche le immagini che rimangono nel | nostro | spirito entrano in parte a formare la cognizione nostra de' |
Gioberti e il panteismo -
|
e propria di lui solo, egli si abbia d' operare nel | nostro | sentimento, quali effetti egli valga a produrre tali che |
Gioberti e il panteismo -
|
che egli può esercitare in quella maniera che dicevo, nel | nostro | sentimento. - Avete ragione, o signori, e però io mi |
Gioberti e il panteismo -
|
di positivo nelle cose è quel tanto di loro che cade nel | nostro | sentimento. A molti tutto ciò sembra poco, sembra loro che |
Gioberti e il panteismo -
|
vestite, a sostenere l' una e l' altra tesi pro o contra al | nostro | assunto, dimostrando prima che è un restringere |
Gioberti e il panteismo -
|
Ma noi non vogliamo nè dobbiamo, o signori, perdere il | nostro | tempo a sfoggiare ingegno cavilloso e sofistico; ma dee |
Gioberti e il panteismo -
|
a sfoggiare ingegno cavilloso e sofistico; ma dee esser | nostro | ufficio e professione costante cercare modestamente il |
Gioberti e il panteismo -
|
da noi immediatamente, noi abbiamo quella cognizione del | nostro | sentimento che si chiama cognizione percettiva . Questa |
Gioberti e il panteismo -
|
razionali . Quando pensiamo così noi stessi, l' oggetto del | nostro | conoscere è un ente del tutto determinato. Noi abbiamo |
Gioberti e il panteismo -
|
sono l' opera della riflessione che viene appresso. Se il | nostro | sentimento fondamentale si modifica, essendo egli |
Gioberti e il panteismo -
|
il pensiero. Se dunque noi pensiamo le modificazioni del | nostro | proprio sentimento, abbiamo una nuova cognizione, di natura |
Gioberti e il panteismo -
|
soggetto con altri accidenti. Ma bene spesso il sentimento | nostro | si modifica soffrendo violenza, cioè sperimenta una forza |
Gioberti e il panteismo -
|
da noi, che s' applica a noi, e che muta la condizione del | nostro | sentire. Se una forza agisce nel sentimento nostro e lo |
Gioberti e il panteismo -
|
del nostro sentire. Se una forza agisce nel sentimento | nostro | e lo immuta: dunque, può essere in noi una forza, un' |
Gioberti e il panteismo -
|
tra le cose; poichè l' agente è sostanza. Se dunque nel | nostro | sentimento cade una sostanza straniera, il sentimento dee |
Gioberti e il panteismo -
|
Noi l' abbiamo veduto, l' oggetto di esse non è che il | nostro | sentimento, o ciò che cade nel sentimento. Dunque tutto ciò |
Gioberti e il panteismo -
|
di positivo si riduce finalmente a ciò che si comprende nel | nostro | medesimo sentimento. La riflessione lo lavora certo a suo |
Gioberti e il panteismo -
|
è positiva; qualora si tratti di cosa che non cadde nel | nostro | sentimento, come sarebbe l' angelo, l' essenza conosciuta |
Gioberti e il panteismo -
|
me lo sapete dire: tutte quelle, che non somministrano al | nostro | pensiero niente di ciò che abbiamo sperimentato nel |
Gioberti e il panteismo -
|
realità e le sue modificazioni o ciò che si commisura col | nostro | sentimento; e noi come esseri reali siamo limitati, |
Gioberti e il panteismo -
|
e l' essere cognizione viene al medesimo. Laonde nel | nostro | discorso, miei signori, non si possono distinguere due |
Gioberti e il panteismo -
|
operare il bene; a provvedere alla nostra conservazione, al | nostro | sviluppo, al nostro perfezionamento, sì fisico che |
Gioberti e il panteismo -
|
alla nostra conservazione, al nostro sviluppo, al | nostro | perfezionamento, sì fisico che intellettuale e morale, e |
Gioberti e il panteismo -
|
virtù e felicità, che è il fine nostro. Perchè il fine | nostro | essendo soggettivo, cioè fine di noi soggetti, e le |
Gioberti e il panteismo -
|
e le operazioni nostre e i mezzi coi quali ottenere il | nostro | fine essendo pure tutte cose soggettive, ci ha mestieri di |
Gioberti e il panteismo -
|
dette innanzi intorno all' ente in universale pel presente | nostro | bisogno chiariscono la cosa abbastanza per chi ci medita. |
Gioberti e il panteismo -
|
hanno d' uopo d' essere trasferite coll' atto del pensar | nostro | in ciò che è oggetto per sè e loro contenente quasi in un |
Gioberti e il panteismo -
|
per esser da noi conosciuta: che dunque dee precedere nel | nostro | spirito ciò che è oggetto per se stesso, l' ente in |
Gioberti e il panteismo -
|
già veduto che cosa egli è in sè stesso, ma all' uopo | nostro | dobbiamo darne una definizione che ne esprima l' uso. |
Gioberti e il panteismo -
|
ci confessano che l' oggetto della intuizione primitiva del | nostro | intelletto è appunto Iddio; e di ciò menan vanto, e |
Gioberti e il panteismo -
|
intrinseco della realità? Mai no; che anzi tutto il | nostro | studio consiste in tener separata l' idealità dalla realità |
Gioberti e il panteismo -
|
al possibile che è l' esemplare. Dunque nel sistema | nostro | non si predica del reale finito che cade ne' nostri sensi |
Gioberti e il panteismo -
|
reale, involge, come sua condizione intrinseca, che noi nel | nostro | interno affermiamo la sussistenza di quella cosa. E appunto |
Gioberti e il panteismo -
|
altro non sono finalmente che Dio; l' oggetto del | nostro | conoscere è sempre Dio, anche quando conosciamo i corpi e |
Gioberti e il panteismo -
|
se faccio entrare questo personaggio) l' oggetto del | nostro | conoscere è sempre Dio; Dio stesso è il termine immediato |
Gioberti e il panteismo -
|
che il Padre Enfantin non serebbe l' ultimo ad assalire il | nostro | bandierajo, e torgli di mano l' insegna, perchè io |
Gioberti e il panteismo -
|
Siamo qui solamente per esaminare una verità importante al | nostro | studio, per riconoscere con mature ed imparziali |
Gioberti e il panteismo -
|
possa professare più apertamente il panteismo; ma poichè il | nostro | signor Gioberti fa almeno le mostre di voler giostrare |
Gioberti e il panteismo -
|
ad introduzione della sottile disamina, piglieremo a | nostro | pro un avvertimento che ci dà lo stesso Gioberti, ed è |
Gioberti e il panteismo -
|
dicevo, è ciò che nella prossima lezione servirà di tema al | nostro | ragionamento. Avete veduto, o signori, in qual maniera il |
Gioberti e il panteismo -
|
scuole, ma si deve trovarla in Dio, che è l' oggetto del | nostro | intuito; imperocchè che cosa è la materia del sapere, se |
Gioberti e il panteismo -
|
divino ed ideale, l' altro contingente e reale ricevuto nel | nostro | sentimento; da due elementi, dico, che un giudicio dell' |
Gioberti e il panteismo -
|
formi un oggetto solo al tutto indivisibile, oggetto del | nostro | intuito, il quale è la sostanza delle cose, ed è Dio |
Gioberti e il panteismo -
|
di maniera che Iddio riesca sempre il termine immediato del | nostro | sapere. Così egli la discorre. [...OMISSIS...] Voi avete |
Gioberti e il panteismo -
|
tra' piedi, senza che fosse propriamente l' intento del | nostro | ragionamento. Noi volevamo far osservare che il Gioberti |
Gioberti e il panteismo -
|
che quando conosciamo un reale contingente, l' oggetto del | nostro | conoscere sia Dio stesso ». Ora è questa seconda questione |
Gioberti e il panteismo -
|
conosciamo i reali contingenti, allora l' oggetto del | nostro | conoscere è lo stesso Dio, altro non è che un |
Gioberti e il panteismo -
|
quando noi conosciamo un corpo, abbiamo per oggetto del | nostro | conoscere la materia delle forze finite, e se non avessimo |
Gioberti e il panteismo -
|
avessimo questa materia delle forze finite per oggetto del | nostro | atto conoscitivo, non conosceremmo mai un corpo. In secondo |
Gioberti e il panteismo -
|
stesso: ma in tal caso, quando noi conosciamo un corpo, il | nostro | conoscere avrebbe due oggetti e non un solo, l' un oggetto |
Gioberti e il panteismo -
|
delle forze finite sarebbe l' oggetto precedente del | nostro | conoscere e il contenente; e Iddio, ossia l' Idea sarebbe |
Gioberti e il panteismo -
|
un solo ed unico oggetto del sapere, come vuol provare il | nostro | filosofo. Che se la materia creata forma una cosa sola |
Gioberti e il panteismo -
|
cioè se quando conosciamo un corpo, l' oggetto del | nostro | conoscere fosse bensì composto di forma e di materia, ma la |
Gioberti e il panteismo -
|
l' oggetto del conoscer nostro, anche quando il conoscer | nostro | ha per oggetto la materia creata, egli non avrebbe |
Gioberti e il panteismo -
|
di trapiantare almeno le frasi, se non i concetti, nel | nostro | suolo. Cominciamo adunque subito, se vi piace, a leggere |
Gioberti e il panteismo -
|
necessario, e non mai contingente. Se si prenda nel senso | nostro | come distinto da ogni realità, e qual semplice lume |
Gioberti e il panteismo -
|
solo, e se l' uno non è forma dell' altro, come poi dice il | nostro | Filosofo, che quando conosciamo un corpo, l' oggetto |
Gioberti e il panteismo -
|
ed in tal caso come può essere che la causa, che nel caso | nostro | è Dio, formi un oggetto solo del conoscere umano col suo |
Gioberti e il panteismo -
|
che è l' effetto non necessario, ma libero di quella? Ma il | nostro | autore soggiunge: queste due cose, Iddio e la creatura, |
Gioberti e il panteismo -
|
Dio si distinguono. Or come, se la cosa è così, può dire il | nostro | eloquente scrittore, che quando conosciamo un corpo, Iddio |
Gioberti e il panteismo -
|
che quando conosciamo un corpo, Iddio è l' oggetto del | nostro | conoscimento, e non solo quanto alla forma, ma ben anco |
Gioberti e il panteismo -
|
vedono i comprensori celesti, al che ripugna il fatto del | nostro | modo di conoscere per via d' idee molte e distinte. Ma |
Gioberti e il panteismo -
|
del corpo, niente avrebbe egli ancora guadagnato; chè il | nostro | discorso non è mica v“lto a spiegare l' idea del corpo, ma |
Gioberti e il panteismo -
|
quello dei celesti comprensori non è il modo del conoscer | nostro | sperimentale, non è quello che noi trattiamo di spiegare, e |
Gioberti e il panteismo -
|
quella lode che agli onesti è sì cara. Procede adunque il | nostro | Filosofo tutto sul gratuito e sul falso. Ma non fermiamoci |
Gioberti e il panteismo -
|
che cosa sarà, miei signori? S' accalappia dunque il | nostro | Filosofo ne' suoi stessi ragionamenti, e precipita nella |
Gioberti e il panteismo -
|
(che che ne sia dello scetticismo che non appartiene al | nostro | discorso); e che all' incontro costruire l' edificio della |
Gioberti e il panteismo -
|
nel mondo della Filosofia. Ma entriamo direttamente nel | nostro | argomento. E cominciamo dall' osservare che pel signor |
Gioberti e il panteismo -
|
[...OMISSIS...] . Fermiamoci dunque qui, e vediamo come il | nostro | Filosofo faccia nascere le cose create, perocchè questo ci |
Gioberti e il panteismo -
|
una rivelazione di cose » » come espressamente la chiama il | nostro | Filosofo (2)? E` forse questo il dogma cattolico della |
Gioberti e il panteismo -
|
Dio; all' incontro l' ente possibile che s' immedesima col | nostro | spirito, come vedemmo, è oggetto della riflessione. Ora fra |
Gioberti e il panteismo -
|
unicamente dalla diversa maniera colla quale lo spirito | nostro | vede lo stesso oggetto. Se dunque l' oggetto è lo stesso, |
Gioberti e il panteismo -
|
è l' ente finito, l' ente astratto e possibile, quale è nel | nostro | spirito, e s' immedesima col nostro spirito stesso; onde |
Gioberti e il panteismo -
|
possibile, quale è nel nostro spirito, e s' immedesima col | nostro | spirito stesso; onde accagiona il Rosmini di soggettivismo, |
Gioberti e il panteismo -
|
inteso, miei signori, rimedio che apporta a tant' errore il | nostro | Gioberti. Egli ci fa osservare che il centro non istà senza |
Gioberti e il panteismo -
|
l' ordine delle cose contingenti non differisce, secondo il | nostro | Filosofo, di sostanza dall' ordine assoluto, ossia dall' |
Gioberti e il panteismo -
|
e menzognere di cui i panteisti appunto, massime del | nostro | tempo, fanno uso, come c' insegna lo stesso Gioberti. Alle |
Gioberti e il panteismo -
|
mai per conoscerlo simile alle creature. Dice adunque il | nostro | filosofo, che l' Ente possibile conviene a Dio ed alle |
Gioberti e il panteismo -
|
delle idee che cozzano nell' ardente immaginazione del | nostro | oratore; ma finalmente non rimarrà sempre il panteismo |
Gioberti e il panteismo -
|
venirne a capo, noi dobbiamo richiedere che cosa intenda il | nostro | Filosofo per idealmente, che cosa per idea, da cui viene la |
Gioberti e il panteismo -
|
insegna che tutte le cose sono idee (1); che lo spirito | nostro | afferra non solo l' Ente (Iddio), ma anche l' esistente (le |
Gioberti e il panteismo -
|
la parola idealmente dee avere un valore nel sistema del | nostro | Autore identico alla parola realmente (1). Non lasciamoci |
Gioberti e il panteismo -
|
scrupolo menzognera come tutte le altre, perocchè quando il | nostro | Autore dice che « « la realtà finita si contiene idealmente |
Gioberti e il panteismo -
|
proposto di esaminare in questa lezione che cosa intende il | nostro | Filosofo sotto la parola di creazione, a cui egli ricorre, |
Gioberti e il panteismo -
|
. E bene, questo ci appiana la strada ad intendere come il | nostro | Autore attribuisca la creazione all' idea . E posciachè l' |
Gioberti e il panteismo -
|
meraviglia, miei cari signori, molti luoghi dell' opere del | nostro | Filosofo, che altramente riuscirebbero oscuri e |
Gioberti e il panteismo -
|
renderà or chiaro perchè voi vi scontrate negli scritti del | nostro | Filosofo in tante identificazioni. Identico è per lui l' |
Gioberti e il panteismo -
|
una sua parte l' atto creativo, ciò che pure sostiene il | nostro | Filosofo. Egli dice in fatti, che [...OMISSIS...] ; il che |
Gioberti e il panteismo -
|
panteisti, dichiaro non mancare nè pure questo carattere al | nostro | Filosofo. Noi l' abbiamo veduto, ma suggelliamo la serie |
Gioberti e il panteismo -
|
cosa: ed ecco esclusa la creazione, ecco caduta di mano al | nostro | Filosofo anche questa parola, quest' arma impotente colla |
Gioberti e il panteismo -
|
stesse idee. Così c' insegna il Gioberti. In un luogo il | nostro | Filosofo, dopo aver detto che [...OMISSIS...] , segue a |
Gioberti e il panteismo -
|
di una cosa, per esempio d' un arbore, è chiamata dal | nostro | Autore [...OMISSIS...] . Ma questa attuazione estrinseca |
Gioberti e il panteismo -
|
si raccoglie, miei signori, dalla definizione che il | nostro | Filosofo ci dà poco appresso del possibile, definendolo: |
Gioberti e il panteismo -
|
effettuata . Tale è il concetto della creazione del | nostro | Filosofo. Da tutti i lati spiccia la stessa conseguenza, lo |
Gioberti e il panteismo -
|
NELLA SOSTANZA del loro oggetto » », giusta la dottrina del | nostro | Filosofo (4). Onde, le creature sono apprese come |
Gioberti e il panteismo -
|
sulla ricerca che continuamente facciamo, se il sistema del | nostro | Filosofo ontologista sia netto e puro di panteismo, com' ei |
Gioberti e il panteismo -
|
, ossia nella loro radice obbiettiva. Udite ora come il | nostro | Filosofo applichi la sua teoria della creazione a spiegare |
Gioberti e il panteismo -
|
importante l' argomento, e che noi non abbiamo perduto il | nostro | tempo invano. Avrei desiderato che Vincenzo Gioberti fosse |
Gioberti e il panteismo -
|
però atta a caratterizzare e distinguere nell' intendimento | nostro | quella cosa fuori d' ogni altra. Richiedesi adunque che |
Gioberti e il panteismo -
|
essere conforme al divino volere, che alcuni del minimo | nostro | Istituto si rechino in Inghilterra per esercitare in quella |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
io possa regolar meglio questa lontana parte del minimo | nostro | Istituto, e non vi potranno mancare i consigli che da me |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
mettere importanza, è solamente in praticare la virtù. Il | nostro | Istituto non fa conto che di questa, e poco gli importa la |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
di questa, e poco gli importa la scienza. Lo spirito del | nostro | Istituto dice con S. Paolo, « scientia inflat », e |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
umiltà. Vi stia ben nell' animo che tutto il fondamento del | nostro | Istituto posa sulla distruzione del cattivo amor proprio. |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
conoscere ed adempire. Ma quando la dolcissima volontà del | nostro | Dio ci impone qualche sacrificio grave alla natura, oh |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
visibili per creare dentro di noi le invisibili, toglie dal | nostro | cuore gli oggetti terreni per darcene uno eterno, immenso, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
teneramente, e fra breve spero di vedervi. Che il Signor | nostro | Gesù Cristo crocifisso sparga nel vostro cuore una gocciola |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
e con coerenza , non con ismancerie e con artifizi. | Nostro | Signore, che come Dio è la verità stessa, come uomo n' è il |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
niente può esser negato dal Padre, e il quale pur disse a | nostro | conforto: « Rogavi pro te, Petre, ut non deficiat fides tua |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
false premesse. Calmate, io ve ne scongiuro per amore del | nostro | comune Signore Gesù Cristo, quell' agitazione che v' |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Giudicate questo motivo colle massime e cogli esempi del | nostro | divin Maestro, e vedrete quanto poco vale. D' altra parte |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
nostra natura sensitiva e l' orgoglio ancor più cieco del | nostro | ingegno. Come nell' ordine morale giace in noi stessi una |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
vi avesse peccato. Fuori di questo caso, taccia il | nostro | intelletto davanti a ciò che viene comandato, non giudichi, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
affannare l' animo, pensando che è troppo scarso il | nostro | amore verso il bene infinito che dobbiamo amare, perciò ci |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
cieca, un amore intensissimo che noi avessimo verso il | nostro | Signor Gesù Cristo; perocchè questo infiammato amore ci |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
inganniamo? Quando invece di cercare ciò che è meglio pel | nostro | fine, cioè a dire per l' acquisto della virtù, della |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
quanto la cosa comandata è più ripugnante e contraria al | nostro | senso proprio ed al nostro proprio giudizio? E se Gesù |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
è più ripugnante e contraria al nostro senso proprio ed al | nostro | proprio giudizio? E se Gesù Cristo ci ha insegnato che la |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
della ubbidienza cieca, ma vedremo di più che, povero il | nostro | naviglio, se avesse per proprio conduttore noi stessi e la |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
del genere umano, e insegnandoci ad invocare il Padre | nostro | , ci fè riconoscere tutti per fratelli ». Niente di più |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
ebbe virtù di mettere in sulle labbra degli uomini il Padre | nostro | , parola che non poteasi pronunziare senza la dottrina |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
la sua preziosa amicizia, e mi saluti il veneratissimo | nostro | don Alessandro. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.39 Il mio |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
ragioni primarie e sublimi, e che formano la base del | nostro | Istituto, danno gran pace al cuore e fanno andare innanzi i |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
avviso. L' Istituto pregia sopratutto l' umiltà; e se un | nostro | compagno che non può fare la mortificazione, riceve quella |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
dee essere simile a quello di Gesù Cristo in sulla croce, | nostro | maestro ed esemplare. Ha forse detto Gesù Cristo al suo |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
mani vi siete messo coi sacri voti e colla professione del | nostro | Istituto), allora dovete stare costante e quieto in quelle |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Questo abbandono nella divina Provvidenza è essenziale al | nostro | Istituto, e non si dà vero sacrificio, non si dà vera |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
essenza della nostra professione. Abbandoniamo ogni altro | nostro | pensiero e desiderio fuor di quello di divenire veri membri |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
1.40 Non dubito che la bontà e misericordia del Signor | nostro | non voglia da voi una sempre maggior perfezione. Quel |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
da voi una sempre maggior perfezione. Quel tenerissimo | nostro | amico e Sposo picchia incessantemente alla porta del nostro |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
nostro amico e Sposo picchia incessantemente alla porta del | nostro | cuore; vi entra se noi gli apriamo, e vi entra per renderlo |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
hic fame pereo! » Alla nostra casa adunque, alla casa del | nostro | Padre! e vi troveremo ogni cosa che ci bisogna: gli |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
ma noi possiamo contare talmente sulla tenerezza del | nostro | Padre Iddio, che da lui stesso possiamo aspettare fin anco |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
veri amici. Farò pregare, pregherò; voi pure pregate. Il | nostro | caro Signore e la dolce nostra Madre, stiamone certi, ci |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
impegnarla ad accendersi di maggior tenerezza verso il | nostro | Signor Gesù Cristo, riflettendo ch' Egli La dispensa così |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
dobbiamo non solo amarne quella bellezza che dimostra al | nostro | intelletto ( « agnoscere veritatem »), ma ben anco |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
per le opere della gloria di Dio e per la dottrina vera del | nostro | Signore, state pur certo che non avrei risposto nè pure una |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
io credo che sia questo da me adoperato, e di cui | nostro | Signore e tutti i Santi ci hanno dato l' esempio. Fino che |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
mansuetudine e vera carità anche il parlar forte, e che il | nostro | divino Maestro non era meno mansueto nè men umile |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
fare tutto ciò che è più conforme allo spirito del divin | nostro | Maestro: e chi può dubitarne? Tutto il resto è inganno e |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
solita cordialità. Non è però solo il darvi notizia del | nostro | viaggio lo scopo di questa mia, ma ancora il fare qualche |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
ladri i venditori nel tempio. Voi dite poscia, che il | nostro | divin Maestro poteva usare degli epiteti umilianti come ne |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
la cosa, vi accorgerete che non si può dire che | nostro | Signore nella sua prima venuta abbia mai operato per |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
che solo desidero, a conoscere senza inganno alcuno il | nostro | Signore e ad imitarlo con sincerità e pienezza. Pregate |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
si svelano, non è che un bene che si fa alla Religione. Il | nostro | Dio è Dio di verità, e il Maestro nostro è la verità in |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
alla Religione. Il nostro Dio è Dio di verità, e il Maestro | nostro | è la verità in persona. Ma pur troppo al mondo si ama poco |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
chiamato da Dio? Non sapete ancora quale sia la scuola del | nostro | Signor GESUÙ Cristo, in cui vi trovate? E non intendete voi |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
delle loro intenzioni, quando l' umiltà è il precetto di | nostro | Signor Gesù Cristo, che dice: « nolite iudicare ». Ah, mio |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
entrata nè l' umiltà, nè l' annegazione, nè la carità del | nostro | Signor Gesù Cristo! Altro è credere di amare i propri |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
della natura, insegnata al mondo dal solo Verbo Incarnato | nostro | unico Maestro di verità, qual mai dubbio che vi mostrereste |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
possiamo mai esser sicuri di nulla, e che Iddio solo è il | nostro | giudice, che col suo sguardo acutissimo vede tutto, e se il |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
giudice, che col suo sguardo acutissimo vede tutto, e se il | nostro | cuore è retto o non è retto, vede le magagne, e Dio non |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
prodotta dal peccato. Basta che nel fondo dell' animo | nostro | portiamo la rassegnazione e l' uniformità al volere divino, |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
ha detto: [...OMISSIS...] . Io non cesso d' innalzare al | nostro | Padre quella stessa preghiera che gl' innalzate voi: « da |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
natura; chè ella non desidera oggimai da noi, se non il | nostro | vero bene, e si rallegra solo in veggendoci fare atti di |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
al cuore di carne, come un' occasione dataci dal Signor | nostro | ed un avviso acciocchè ci disinganniamo vie più delle cose |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
intanto la parola di Dio; e quand' anco egli non riesca | nostro | membro, egli porterà via quel seme che forse frutterà un |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
che ha dell' umano. Siamo pazienti e longanimi, e il | nostro | Signore ci proteggerà. Col dirvi questo, non intendo |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
sue creature. Guai a confidare in noi stessi! ma quanto al | nostro | Dio non ci stanchiamo di dire: « In te Domine speravi, non |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
precipua delle parole e mai studiata abbastanza, nel caso | nostro | è la chiarezza: chiarezza di elocuzione, chiarezza di |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
l'opera associata di tutti? Come ribellarci contro il | nostro | non avere raggiunto ancora ciò che costituirebbe l'ultimo |
Doveri dell'uomo -
|
raggiunto ancora ciò che costituirebbe l'ultimo gradino del | nostro | Progresso terrestre, quando cominciamo appena a balbettare, |
Doveri dell'uomo -
|
illusione per uno che è chiamato alla vita religiosa, nel | nostro | Istituto massimamente, il voler vivere senza ubbidienza! |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
e tranquillamente nelle amorosissime mani del Signor | Nostro | GESU` Cristo, dicendogli con pieno contento, « in manibus |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
venire che da un albero malvagio, cioè dal demonio. Questo | nostro | nemico è scaltro, e noi dobbiamo essere molto prudenti per |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
i ragionamenti sottili che insinua il demonio nell' animo | nostro | per distaccarci dalla fede alla parola di Dio. Come potremo |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
la lettura del Vangelo, che contiene le proprie parole del | nostro | Signore, le quali hanno una grande efficacia sull' anima. |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
più del ricco dal liberalissimo Signore, e il Signore | nostro | più si glorifica colla sua liberalità verso i malvagi. Onde |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
vita interna. Molti altri mezzi ci somministra la bontà del | nostro | Signor GESU` Cristo per abbattere la nostra superbia e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
che io vi dica di più? pretendete che io sia di più di | nostro | Signore? « Non est discipulus supra Magistrum ». Tutto |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Provvidenza dispone ogni avvenimento piccolo e grande per | nostro | bene: onde non ci è maggior gioia che il conoscerla, che l' |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
facendone sentire il difetto a S. Maestà, il religiosissimo | nostro | Sovrano. Or fino che non si potesse ottenere sì |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
divina Provvidenza, perchè non v' ha niente di più caro al | nostro | Signor Gesù Cristo che l' amare ed il fare del bene al |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
avviene nell' anima nostra, o che fa l' anima nostra. Il | nostro | bene è fuori di noi, è Dio in sè stesso e nel prossimo. |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
il « Nuovo Testamento », specialmente le proprie parole di | nostro | Signor Gesù Cristo, che hanno una soavità e forza infinita, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
questo, che altro non mi muove che quella carità del Signor | nostro | in cui ritrovo contenuto ogni bene. Credo però d' avere ora |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Gesù Cristo, perchè dicevano: « non siamo ancor morti, il | nostro | martirio non è ancor consumato ». In terzo luogo, per |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
sacrificio di se stessi, come l' ha fatto Gesù Cristo per | nostro | amore e per nostra salvezza, adempiendo così il precetto di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ai nostri prossimi con fatica, umiliazione, e patimento | nostro | proprio: purchè sopra tutto anche in tali esercizi abbiamo |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
affetti del cuore, perchè anche noi saliamo coll' ali del | nostro | spirito e della nostra fede fino a lei e, se ha bisogno |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
fare ad un tempo, secondo la disposizione e l' invito del | nostro | cuore. Poichè anche quando le virtù conosciute delle |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
di bene, fiat, fiat! Oh adesione fortunatissima del | nostro | volere col volere sommamente buono, unicamente buono e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
può essere ammesso chi sia della luce men puro: il Signor | nostro | Gesù Cristo nella sua immensa bontà ci ha lasciati anche i |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Carità all' Ordine gerarchico, ella è un punto capitale del | nostro | Istituto. Ho ben veduto che un Istituto generale non |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
tutti, acciocchè sia fatta in terra la volontà del Creatore | nostro | com' ella è fatta nel cielo. Non badi alle parole ancorchè |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ma non mai e poi mai al fine ultimo ed assoluto, all' unico | nostro | fine, a quello che è vero fine, e da cui tutti gli altri |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
leggendo nella cara vostra del 12, ieri pervenutami, che il | nostro | carissimo fratello Giov. Battista Boselli sta per |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
della mercede. Sì, io lo conobbi intimamente questo caro | nostro | fratello, che fu uno dei primi, di cui gustassi lo spirito: |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
finalmente perchè esaudisse l' orazione che nel suo seno il | nostro | felice compagno gli rivolgesse per noi che lasciò quaggiù |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
Ma nel mentre che la virtù, la fortezza, la generosità del | nostro | compagno ci brilla dinanzi agli occhi più bella e più |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
mancare al suo dovere? E` questo l' esempio che il divino | nostro | Capitano Gesù Cristo lasciò a coloro che si arrolarono al |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
maniera di spirituali esercizi, risuscitando nell' animo | nostro | abbattuto i sentimenti della fede, la quale se viene meno e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
fede, la quale se viene meno e vacilla, è indeclinabile il | nostro | affondare nell' onde. Conviene scuotersi ed operare più |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
comune la pastorale carità, che è tutta carità verso il | nostro | Signore Gesù Cristo. Ascoltate dunque, ed applicatelo a voi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
lettera, non parmi che Ella bene interpreti le parole di | Nostro | Signor Gesù Cristo. Egli disse beati i poveri di spirito, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
possibile, pregandola di assicurare di ciò il Santissimo | Nostro | Padre e la Sacra Congregazione. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
affare, vi mando copia della relazione che ne ho data al | nostro | buon amico il Cardinale Castracane, raccomandandovi nello |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
alla presidenza Brignole, sempre avverso alle cose del | nostro | Istituto, e per consultore si adoperò Secchi7Murro: niuno |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ordine divino. Laonde di questa stessa grazia del Signore | nostro | ho gran cagione d' umiliarmi e di essergli grato senza |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
non ci pregiudica, ed anzi ci può aiutare ad ottenere il | nostro | fine. Se questo è un disonore presso gli uomini, che |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
GESU` Cristo. Quando il Papa mi annunziò il cardinalato, il | nostro | caro e santo fratello Gentili mi scriveva queste belle |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
mio, si ricordi della porpora di cui coprirono le spalle di | nostro | Signor GESU` Cristo : egli parlava forse in ispirito quasi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
parlava forse in ispirito quasi profetico. Spero che il | nostro | caro Istituto non soffrirà alcuna scossa da questo |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
dall' alto. Una somma bontà e sapienza il tutto dispone per | nostro | bene e per la sua gloria. Quindi ho benedetto il Signore |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
cose nelle quali egli vuole essere da noi servito. Il | nostro | caro fratello D. Luigi fu profeta, quando, udita la |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ogni giustizia, secondo l' esempio datoci dal Signor | Nostro | Gesù Cristo. Questa giustizia voleva che io mi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
di Cristo: e noi, che altro non vogliamo, esultiamone. | Nostro | Signore, che non dà mai un peso a portare senza aggiungere |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
di adorazione e di amore; e se la tardità e durezza del | nostro | cuore di carne non può toccare il fondo di questo abisso, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
quasi in abito deve supplirsi colla conoscenza del difetto | nostro | e colla umiltà che ne consegue. Così avremo l' inalterabile |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
perduto. Ma veramente ardua cosa è mantenere lo spirito | nostro | così sollevato, e anzi ella è opera della grazia e della |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
di sangue, o sulla croce con un valido clamore, siccome | nostro | vivo modello, in cui ci sforziamo continuamente di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
molto e, se non lo facciamo da vero, veniamo meno al | nostro | dovere, falliamo al nostro fine, ci pasciamo di vento, non |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
da vero, veniamo meno al nostro dovere, falliamo al | nostro | fine, ci pasciamo di vento, non possiamo avere quella |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
è giusto che ne prendiamo orrore; ma se guardiamo al | nostro | Creatore e Redentore Iddio, è impossibile (colla sua |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
alle persone, reprimiamole, mio carissimo, per l' amore del | nostro | Dio; perchè esse sono un difetto, e ci rubano la dolcezza |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
rallegra per l' amor che ci porta, cioè perchè vede che il | nostro | patire generoso ci ammigliora e ci perfeziona, giacchè la |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
se si può, e quando usati tutti i mezzi che sono in | nostro | potere, non si riesca, per licenziare dall' Istituto gli |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
coll' esercizio delle opere di carità è l' intento del | nostro | Istituto; epperò noi non dobbiamo essere appagati fino a |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
prossimi coi quali parliamo o trattiamo, proponendoci nel | nostro | trattare o parlare coi prossimi, di esser loro utili in |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
poi gran frutto. Circa quello che mi domanda, se nel | nostro | Noviziato ella potrebbe attendere per quattro o cinque mesi |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
si farebbe difficoltà. Perchè quantunque siano esclusi dal | nostro | Noviziato, ordinariamente parlando, gli studi severi, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
proprio, il quale noi dobbiamo scoprire e combattere, come | nostro | infaticabile nemico. Fondiamoci, mio carissimo Marco, nel |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
poi considero che tali cose sono permesse da quell' Eterno | nostro | Signore e Creatore, senza il cui volere niente si fa, nè in |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
onde anche questo solo pensiero basta a dare all' animo | nostro | pienissima tranquillità e dirò anche consolazione in ogni |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
fra questi vantaggi le lodi pur troppo sempre pericolose al | nostro | amor proprio, colle quali in voce e in stampa molti |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
tutto quello che si può da noi, per riscaldare in essa il | nostro | cuore e acquistare un gran zelo della maggior gloria di |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
il progresso continuo e indefinito, nella fede al quale il | nostro | secolo si distingue da tutti i secoli antecedenti. Perocché |
Psicologia delle menti associate -
|
coordinare le idee intorno ad un principio è connaturale al | nostro | intelletto. In primo luogo, tutti li objetti delle nostre |
Psicologia delle menti associate -
|
in quanto sono benèfici veri alla parte materiale del | nostro | vivere, ma è in quanto agitando e rinnovando i sistemi |
Psicologia delle menti associate -
|
in codesta loro apparente ruina d'associarsi a noi e al | nostro | avvenire. Laonde un popolo ch'esca appena dalla barbarie ed |
Psicologia delle menti associate -
|
Bretagna - proteggetemi: il mio battello è sì piccolo e il | nostro | Oceano così grande! E quella preghiera riassume la |
Doveri dell'uomo -
|
in gruppi, in nuclei distinti l'Umanità sulla faccia del | nostro | globo e cacciava il germe delle nazioni. I tristi governi |
Doveri dell'uomo -
|
nei quali si divide in oggi l'Italia non sono creazione del | nostro | popolo: uscirono da calcoli d'ambizione di principi o di |
Doveri dell'uomo -
|
mente dalle altre cose e occuparla solo nell' oggetto del | nostro | amore o dell' odio: di cui avviene che quegli che ha troppo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
della nostra religione si spande vie più largamente nel | nostro | intelletto. Non si contenta di mostrarci in che ordine noi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
tutte le cose, se non ci apre altresì il modo nel quale il | nostro | spirito può aggiustarsi compiutamente all' ordine |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
consegua perfezione e ordine, è cosa a cui giunge anche il | nostro | naturale ragionamento; già mosso e svegliato dai raggi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Religione. Quello a cui fare non giunge virtù naturale di | nostro | spirito è a vedere il modo secretissimo, onde può l' uomo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
primo si consegua, cioè per cui quasi direi cadano sopra il | nostro | spirito i raggi della verità delle cose, e vi si |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
della carità si debba adempire tenendoci incorporati al | nostro | mediatore, l' abbiamo da lui medesimo quando ci disse, il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
che per quel limite che ha ricevuto dalla propria natura il | nostro | spirito, quanto più attende ad una cosa, tanto sia minore |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
di questo desiderio. Restringendo perciò l' animo | nostro | a quello che concedono i tempi, si possono quelle quattro |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
sembrami dover notare un errore dannosissimo e reso al | nostro | tempo quasi universale, che il più gran pregio di un libro |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
scuole elementari, e ancora nelle prime quattro scuole del | nostro | Ginnasio, questi studi abbracciano due parti: 1 i mezzi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
questi argomenti, dall' altra la scarsezza di quelli che al | nostro | uopo s' acconcino. Ne nominerò tuttavia alcuni, non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
contengono. Potrebbesi usare in luogo della prima parte il | nostro | catechismo; e foggiar la seconda sulle « Istruzioni per la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
di M. Tassoni; la sesta sugli scritti di que' due lumi del | nostro | secolo, il conte De Maistre, ed il sig. Bonald. Ma tali |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
nè suppone le precedenti, come vorrebbe avvenire nel | nostro | concetto, acciocchè chi studia, poniamo, la Religione come |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
noi nel mezzo alle loro contese, che mette insomma il | nostro | ingegno in azione; e che il fa venire alle verità da se |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
altresì spontanea e pura, la quale nasce dalla verità del | nostro | stato umano, ed è tutta ad esso conforme e decente. Essa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
ma dipendentemente da noi: la concederemo quando, a | nostro | giudizio (notate bene: a nostro giudizio come appunto dite |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la concederemo quando, a nostro giudizio (notate bene: a | nostro | giudizio come appunto dite voi) sarà opportuno il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
universale di tutti gli uomini probi e onesti accusa il | nostro | secolo d' uno spirito di materialismo (1), che guasta |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
generose che vogliono far del bene, e, per non uscire dal | nostro | argomento, vogliono istituire e mantenere del proprio |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
la loro sentenza, fino che abbiano inteso l' intero | nostro | pensiero: dopo aver letti questi nostri cenni fino alla |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
d' un onesto guadagno, un sentimento di beneficenza. Ma il | nostro | discorso essendo rivolto a dichiarare come un savio Governo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
per cristiano e pio che egli sia (così egli espose il | nostro | concetto), insegnando qualche cosa della religione, sarà |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
qualche parte essenziale dai primi ignorata. Ma il | nostro | discorso è tutt' altro, perchè riguarda la sola verità |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
noi questa dottrina, nè siamo disposti per piacere al | nostro | articolista da rinunziarvi. Quest' unico Maestro del mondo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dire nella scienza della salute. Ma non così la intende il | nostro | articolista [...OMISSIS...] . Parlate del diritto di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Cristo. Tutti questi principii, di cui si fa banditore il | nostro | articolista, principii quanto perniciosi, altrettanto privi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Già il protestante Sismondi esprimeva il pensiero, che il | nostro | articolista ora ricopia, cioè che la morale sia una |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Conchiudiamo con le parole del Manzoni citato dal | nostro | articolista. [...OMISSIS...] I diritti della Chiesa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e non la Chiesa allo Stato (1). Benchè non sia questo il | nostro | concetto, tuttavia potremo rispondergli, che le guarentigie |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
insegnamento, che essa ha ricevuto da Gesù Cristo? Ma il | nostro | articolista ha egli neppure la facoltà di parlarci di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e nega gli ultimi principii delle cose. Tale è questa del | nostro | tempo. - Tutto si è negato, tutto posto in dubbio |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
loro seguace, privo di metodo. Conclusione. - Essere | nostro | intendimento di ristaurare il metodo filosofico in tutta la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
quanto dice Galuppi nella citata lettera contro il | nostro | sistema. 4 Quelli che riducono il ragionamento alla stessa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
riflette, e in tutto si edifica. Sono adunque nello stato | nostro | utili i libri, se di essi sappiamo nutrire lo spirito. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
manca mai. La principal cosa adunque è di rendere l' animo | nostro | capace della istruzione. Senza di questo nè pure un uomo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
che un Direttore ci potrebbe apportare. Quando disse il | nostro | Signore: « Se alcuno vuol venire dopo di me, anneghi se |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
persona che ci diriga, cioè nel soggettamento elettoci per | nostro | volere, e nel facilitamento che tiriamo da' suoi consigli a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Sono oltrecciò queste anime giovani e innocenti, di cui il | nostro | Signore parlò con sì grande affetto, [...OMISSIS...] . Ecco |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Perciocchè in Daniele leggiamo: [...OMISSIS...] . Al | nostro | tempo (diciamolo senza riguardo) si sogliono prendere |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
se stessi compito il mio gaudio » (7), cioè « il gaudio del | nostro | Signore » (.). Quanto a' buoni, anche Ezechiello preso |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
dolore, ce ne verrà grande allegrezza, e « il gaudio | nostro | sarà compito ». E si avverranno queste cose prosperamente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
scopo spirituale, che in esse vi mette. Anzi col lume del | nostro | unico maestro traggo avanti il mio discorso, e vi dico a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
questa somma e incommutabile massima della dottrina di | nostro | Signore, che ad ogni uomo conviene attendere alla |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
vizi. Finalmente mostrerete con bel modo come il | nostro | Signore apportò veramente a noi, per così dire, la pietra |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
nel Vangelo si vede che faceva quasi sempre il sommo | nostro | Maestro. Alla stessa maniera sappiano di tutte le parti |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e in mille luoghi colla stessa immagine c' indolcisce il | nostro | divino Salvatore la morte. Quindi anche presso noi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
fermamente l' avviso, che il conoscere bene addentro questo | nostro | stato, sia il nerbo di tutta la cristiana istruzione. Oh! |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
espressa dall' Apostolo con dire un solo Signore . E questo | nostro | Signore, come spiega egli stesso nella prima a' Corinti, è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
stesso nella prima a' Corinti, è GESU` - « E il solo Signor | nostro | Gesù Cristo » (1) è veramente il capo , come dice di sotto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
acciocchè riconosciamo l' amore, che ci vuole mercè del | nostro | capo, e i doni che dobbiamo aspettare di ricevere da Cristo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
reale avesse esempio il mistico. Poichè adunque questo | nostro | capo è della grandezza perfetta, così debbono ancor le |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
noi lavata ogni colpa ed imperfezione, e quando cesserà il | nostro | tempo di crescimento, allora saremo quei membri di giusta |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
In tutte le cose dell' universo si può sentire la voce del | nostro | maestro Gesù. [...OMISSIS...] Quando nella primavera si |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
ricolta; veniamo in noi eccitando i santi desiderŒ del | nostro | fine, e i sospiri verso quel celeste ripostiglio, dove |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
mali, cogli avvenimenti a seconda ed a ritroso del cieco | nostro | ed avventato volere! Quest' è un campo, ove fare voi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
interiore, che ne riduce alla bella perfetta conformità del | nostro | volere col divino senza mai prevenirlo, ma susseguendolo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
anzi egli con voi. Oh famigliarità che aveano col | nostro | Signore! Oh santissima dimestichezza, vera fratellanza con |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
ore stabilite, proporre d' intuonare qualche cantico al | nostro | Signore, proporre di fare a lui orazioni, e così occupare |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
per cui in essa non altro veggiamo che lo scioglimento del | nostro | corpo quale vittima alla giustizia, e tale volonterosamente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
tutte ce le restituisce, e sè stesso a noi si dona in tutto | nostro | potere e in nostra natura: unendosi con noi sotto specie di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
si pregustano. [...OMISSIS...] Al mangiare pertanto che il | nostro | corpo fa le specie sacramentate, l' anima bene disposta |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
eccita divozione sincera: mostrando essa al cuore come il | nostro | Dio non ama grandezze umane, nè fasto: ma ama interiore |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e il vino. E come quello effigiava la croce, così l' altare | nostro | è imagine anche della croce, su cui patì. Per questo a' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e questa consecrazione del corpo e del sangue del | nostro | Signore Gesù Cristo torni a noi, che siamo per riceverlo, a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
partecipiamo di questa immortale vita del glorificato | nostro | Capo. Nel quale istante il Sacerdote, dimentico quasi che |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
i Catecumeni, ed è la porta degli altri Sacramenti. Il | nostro | spirito quindi appresso si può nutrire colle verità intorno |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
si commemorano li morti nella pace di Dio, occupi il cuore | nostro | e la nostra mente quella Chiesa purgante. Nelle letture poi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
da S. Agostino chiamate non pure voto ma il « massimo voto | nostro | » (1), a' primi Cristiani erano sacri ritegni da peccare, e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
con cui ringraziare nel giorno anniversario del Battesimo | nostro | il Signore, e lodare le sue misericordie. Questo ce lo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
accomodato da intonare al giorno anniversario del Battesimo | nostro | di quel Mosaico, che tutto Israello cantò salvato da' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
orgogliosi nemici affogati? Sì, sì; nello anniversario del | nostro | Battesimo diciamo anche noi uniti collo spirito a tutti i |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
abbraccia, come dicevamo, la Logica, della quale scienza il | nostro | scritto non presume di essere, per così dire, che un solo |
Principio supremo della metodica -
|
ci move l' affetto della cara gioventù e la carità verso il | nostro | genere, che ognora perendo vecchio e viziato, ognora |
Principio supremo della metodica -
|
quella di prima, se non peggiore. Vero è, che nel secolo | nostro | sentesi universalmente la necessità che le scuole procedano |
Principio supremo della metodica -
|
educazione. Se con questo lavoro noi abbiamo ottenuto il | nostro | intento, non sta a noi il giudicarlo, e solo il tempo, il |
Principio supremo della metodica -
|
trovare ciò che cerchiamo, cioè il metodico andamento del | nostro | ragionare, senza darci cura di più. Laonde noi stimiamo di |
Principio supremo della metodica -
|
nel loro ordine, nella loro bellissima varietà, e potremo a | nostro | grand' agio considerare tutte le parti e misurarle e tra |
Principio supremo della metodica -
|
- Cosa è dunque il pensiero? Egli è l' atto col quale il | nostro | spirito fissa la sua attenzione intellettiva sopra qualche |
Principio supremo della metodica -
|
vedere quali differenti operazioni debba fare la mente del | nostro | fanciullo per tener dietro colla sua intelligenza alle |
Principio supremo della metodica -
|
gli errori annoverati, pei quali è trapassata la mente del | nostro | fanciullo, si volgono principalmente sul significato ch' |
Principio supremo della metodica -
|
nella mente dopo del primo, nè può prevenirlo. Nel caso | nostro | i pensieri degl' individui precedettero quelli delle |
Principio supremo della metodica -
|
di lui o mezzi da metterlo in atto, e tutti i metodi che al | nostro | si oppongono sono cattivi. La formola che esprime il metodo |
Principio supremo della metodica -
|
osservazione non sono che casi particolari del principio | nostro | generale. Or, quantunque noi non intendiamo di prendere a |
Principio supremo della metodica -
|
dobbiamo dirne tanto che basti, affine che il concetto | nostro | s' intenda e n' apparisca l' importanza, e si vegga ancora |
Principio supremo della metodica -
|
cosa percepita, la quale può essere suscitata nel senso | nostro | fantastico o da noi stessi o da accidente straniero, e la |
Principio supremo della metodica -
|
si sono conosciuti. Ora sebbene questa materia sia data al | nostro | spirito nello stesso tempo, tuttavia le riflessioni, che fa |
Principio supremo della metodica -
|
. Egli è incredibile con quanta facilità e prontezza il | nostro | spirito s' accorga che tutto ciò che cade sotto i sensi è |
Principio supremo della metodica -
|
alla terza età, e solo di questa lingua si deve far uso col | nostro | fanciullo; perocchè quel di più che si usa sarebbe a lui |
Principio supremo della metodica -
|
a noi naturale, difficilmente si può più tergere dal | nostro | spirito intieramente, e sì perchè i nostri stessi maestri, |
Principio supremo della metodica -
|
d' astratti: questi non sono acconci alla mente del | nostro | fanciullo, che non è arrivata più su dei primi astratti: il |
Principio supremo della metodica -
|
fanciullo, che non è arrivata più su dei primi astratti: il | nostro | fanciullo non potrebbe mai intendere il significato della |
Principio supremo della metodica -
|
legge, giustizia ecc.. Gli astratti adunque, a cui il | nostro | fanciullo arriva, sono quelli somministrati dalle cose |
Principio supremo della metodica -
|
comuni o viceversa? Noi abbiamo già dichiarato più sopra il | nostro | sentimento che qui vogliamo rinforzare e chiarire con |
Principio supremo della metodica -
|
L' astratto specifico del vegetabile per la mente del | nostro | infante sarà dunque « ciò che è piantato in terra e che |
Principio supremo della metodica -
|
che noi gli vogliamo insegnare. Il quale stimolo nel caso | nostro | sono i caratteri sensibili, e tra questi i più grossi e |
Principio supremo della metodica -
|
da questo a torto l' assenza di regole nella sua mente: è | nostro | il torto che non le conosciamo, che non le sappiamo in lui |
Principio supremo della metodica -
|
è malo ». Il bene ed il male adunque, di cui ha l' idea il | nostro | bambino, è un bene ed un male presentatogli dai sensi. |
Principio supremo della metodica -
|
determinare qual sia lo stato della mente e dell' anima del | nostro | bambino rispetto al bene. A rispondervi conviene |
Principio supremo della metodica -
|
degli enti che fanno la volontà del Creatore. Ora, il | nostro | bambino non ha bisogno d' un timore procuratogli, giacchè |
Principio supremo della metodica -
|
altro. Escluso dunque ogni timore fantastico e procurato al | nostro | tenero fanciullo, rimane tuttavia a cercare se giovi l' |
Principio supremo della metodica -
|
« in qual modo si possa ordinar la benevolenza del | nostro | bambino ». Ora, una delle prime disposizioni anti7morali |
Principio supremo della metodica -
|
col quale un tempo giungerà a conoscere la verità del | nostro | giudizio. Noi possiamo far ciò giovandoci della sua facoltà |
Principio supremo della metodica -
|
ordine intellettivo adunque l' intelletto dà allo spirito | nostro | l' idea, e il giudizio dà allo spirito nostro la cosa (res) |
Principio supremo della metodica -
|
allo spirito nostro l' idea, e il giudizio dà allo spirito | nostro | la cosa (res) . La volontà poi co' suoi affetti si porta in |
Principio supremo della metodica -
|
un oggetto qualsiasi per le eccellenti sue qualità, il | nostro | amore ha per oggetto l' ente nella e per la sua forma |
Principio supremo della metodica -
|
per se stesso, e non meramente per le sue qualità, il | nostro | amore ha per oggetto l' ente nella sua forma reale. L' idea |
Principio supremo della metodica -
|
principio d' universalità, come abbiam detto, anche il | nostro | amore nel primo caso è universale , di maniera che è pronto |
Principio supremo della metodica -
|
all' incontro essendo principio di particolarità, anche il | nostro | amore nel secondo caso è particolare ed esclusivo, di |
Principio supremo della metodica -
|
si riduce il meglio della naturale virtù, non entra ora nel | nostro | discorso. L' amor nostro che fu da noi descritto, dicemmo |
Principio supremo della metodica -
|
naturale virtù, non entra ora nel nostro discorso. L' amor | nostro | che fu da noi descritto, dicemmo aver per oggetto l' ente |
Principio supremo della metodica -
|
si può concepire: egli è nulla, non presenta veruna base al | nostro | amore. Il solo reale infinito può come tale essere amato: |
Principio supremo della metodica -
|
umanità intera (2)? Se dunque abbiam già fatto conoscere al | nostro | fanciullo il valore di questa voce Dio, insegniamogli tosto |
Principio supremo della metodica -
|
verrà in progresso di tempo correggendo e perfezionando il | nostro | tentativo, forse il primo di questo genere. Diremo qual |
Principio supremo della metodica -
|
è buono al mio palato e al mio stomaco ». E` ben lontano il | nostro | fanciullo da poter esprimere tali proposizioni, ma la |
Principio supremo della metodica -
|
esse stesse in regole morali. Le regole morali adunque pel | nostro | bambino al terz' ordine d' intellezioni sono le seguenti: |
Principio supremo della metodica -
|
fallace, alla quale camminando gli è forza aberrare. Nel | nostro | fanciullo non si può ancor parlare di libertà: le sue |
Principio supremo della metodica -
|
[...OMISSIS...] Un altro carattere dell' attività del | nostro | bambino è la sconnessione de' suoi atti volitivi, e delle |
Principio supremo della metodica -
|
queste tre parti basta a rimuovere il timore, che il metodo | nostro | potesse rallentare i progressi della mente umana: anzi non |
Principio supremo della metodica -
|
di più, quello a cui la mente dee sollevarsi, e nel caso | nostro | è il quarto. Si dovrà dunque cercare di comporre il |
Principio supremo della metodica -
|
L' ordine nel quale si devono far pronunciare al fanciullo | nostro | i suoni elementari, parmi dover esser quello stesso, nel |
Principio supremo della metodica -
|
solamente che non parmi che sia ancor tempo di parlare al | nostro | bambino di dittonghi o trittonghi, ma solo di pluralità di |
Principio supremo della metodica -
|
si dee prefiggere la resistenza e il rigore da usarsi col | nostro | fanciullo. Quanto più egli cresce, è altresì capace di |
Principio supremo della metodica -
|
distintamente le intellezioni del terz' ordine. All' uopo | nostro | basterà dunque che facciamo osservare, che tutte le |
Principio supremo della metodica -
|
collezioni delle cose di pari colla scienza de' numeri. Il | nostro | bambino potrà avere oggimai un' idea distinta delle |
Principio supremo della metodica -
|
noi intellettivamente percepito, se non ciò che opera nel | nostro | sentimento sostanziale. Laonde accordo che il sentimento |
Principio supremo della metodica -
|
ci condurrebbe troppo a lungo senza immediato vantaggio al | nostro | scopo. Scorciando adunque, come abbiam fatto nelle Sezioni |
Principio supremo della metodica -
|
solo i punti risalienti per così dire dell' attività del | nostro | bambino, le note caratteristiche, i tratti che debbono |
Principio supremo della metodica -
|
fosse fatto, non sarebbe difficile condurre il fanciullo | nostro | graduatamente da' pensieri e dalla lingua propria d' un |
Principio supremo della metodica -
|
da lui pretendere in ciascuno degli ordini successivi. Il | nostro | fanciullo cominciò già a formarsi delle collezioni di cose; |
Principio supremo della metodica -
|
di essa ». Il principio morale che risplendette fin qui nel | nostro | bambino come stella che mostrava il cammino alla sua |
Principio supremo della metodica -
|
di questa deviazione dal retto tramite nel fanciullo | nostro | a questa età s' intenderà considerando, che le sue |
Principio supremo della metodica -
|
si può acconciamente nominare. Il principio, a cui il | nostro | fanciullo è pervenuto (benchè nol sappia enunciare), è così |
Principio supremo della metodica -
|
rimane ancora una parte mutabile nella morale del | nostro | fanciullo, e questa si trova tutta nell' applicazione, ch' |
Principio supremo della metodica -
|
è un passaggio d' infinita importanza: rendiamo chiaro il | nostro | concetto. Che un essere intelligente al primo percepire e |
Principio supremo della metodica -
|
a questa parte ontologica dell' Etica, può vedere il | nostro | « Trattato della coscienza (1) ». Iddio si è già cominciato |
Principio supremo della metodica -
|
cenno soltanto di quello, che più da vicino s' attiene al | nostro | discorso. Quest' è la facilità, la prontezza, la necessità, |
Principio supremo della metodica -
|
reale . Questi due mobili dirigono segretamente lo spirito | nostro | nelle sue operazioni per una strada opposta. La tendenza |
Principio supremo della metodica -
|
Ora quando noi soffriamo qualche azione nel sentimento | nostro | concludiamo, che un reale esiste; nè a torto fin qui: |
Principio supremo della metodica -
|
che un reale esiste; nè a torto fin qui: perocchè l' error | nostro | comincia solo allora, che noi vogliamo determinare, che |
Principio supremo della metodica -
|
loro rappresentazione, cioè la loro azione nel sentimento | nostro | è perfetta. Nella veglia stessa se l' imagine è viva e |
Principio supremo della metodica -
|
realità, e le realità muovono la persuasione, inducono il | nostro | spirito a credere ad esse. Quand' anco il fanciullo sapesse |
Principio supremo della metodica -
|
onde vedesi ragione, perchè all' età in cui è pervenuto il | nostro | fanciullo, comincino le sue illusioni volontarie. Queste |
Principio supremo della metodica -
|
nulla alla concezione; tuttavia aggiunge qualche cosa nel | nostro | spirito, il quale ha non solo concezioni , ma ha ben anco |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
immediata e adeguata della cosa sopra di noi, nel | nostro | sentimento: ma pure ella è qualche cosa, e questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non verità, le quali non eccedessero le forze naturali del | nostro | intendimento, queste non avrebbero per avventura avuto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
, un possesso . Che cosa è dunque che fa sì, che l' assenso | nostro | a quelle verità sia soprannaturale? qual' è quella nota, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
semplicissima, se non un' applicazione, un uso che fa il | nostro | spirito dell' essere ideale, di questa idea maravigliosa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
amore, e verso cui dobbiamo esaurire tutti gli affetti del | nostro | cuore che non può amare nessun' altra cosa se non per lui, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
reale , tutta efficace, contro la quale non ha schermo il | nostro | cuore che sembra simile a galeotto di leggera barchetta |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
questa un sentimento fondamentale, la grazia opera nel | nostro | sentimento fondamentale. La grazia accresce il NOI, questo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ancor più universalmente, che« ogni atto dello spirito | nostro | è incognito a sè stesso«. Sicchè ogni atto viene illustrato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
atto stesso che lo illustra e lo rende noto allo spirito | nostro | ha pur bisogno di un altro atto dello spirito che illustri |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
percepito da noi, essere illustrato con un atto secondo del | nostro | spirito, con una riflessione sopra di lui? Non potremo in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
questo crescere non è materia di senso alcuno, e quindi il | nostro | corpo cresce, si rinforza o risana senza che noi sappiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sua, una viva fede alle cose rivelate, col muovere l' animo | nostro | a una piena e soave adesione a tutte le cose che intorno a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di cui molto parla Santa Teresa, la quale all' uopo | nostro | dice acconciamente così: [...OMISSIS...] E ancora parlando |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di cui parla S. Agostino, le quali inclinano (1) l' animo | nostro | a prestare adesione e fede piena anche a ciò che nelle cose |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la quale rimira in quelle cose, e si pone nell' animo | nostro | la questione, se sono credibili, o no. Noi dobbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il quale l' essere reale non si potrebbe all' intelletto | nostro | comunicare. Quindi sebbene nelle cose create la percezione |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
forse tutti o dei più errori del Platonismo. Ora all' uopo | nostro | Origene, cadendogli di parlare della inabitazione che fa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
atto della sensazione, il corpo attivo operante sopra il | nostro | spirito termina realmente colla sua azione nel nostro |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il nostro spirito termina realmente colla sua azione nel | nostro | spirito; sicchè il termine della nostra passione e della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
letteralmente, importano che la divinità diventi forma del | nostro | spirito. Ma sentiamo il grande Atanasio: [...OMISSIS...] Di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Che, sebbene Iddio operi in noi a tale da essere forma del | nostro | spirito, tuttavia questa azione di Dio non ha nessuna |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
azione di Dio non ha nessuna reazione sopra Dio: sicchè il | nostro | spirito punto non reagisce in Dio stesso. La quale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si mostra altresì non essere Iddio che si presenta al | nostro | spirito una pura e tenue idea, ma una specie operante e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
pura e tenue idea, ma una specie operante e sostanziale nel | nostro | spirito, come uno stimolo che vi lascia un' impressione e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e considerate imperfettamente secondo l' imperfetto modo | nostro | di vedere le cose divine: perocchè, come dice S. Agostino, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la via, per la quale le persone si costituiscono, e, nel | nostro | modo di veder le cose, troviamo una somiglianza fra la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
questo sentimento, che sorte da Dio in quanto è oggetto del | nostro | spirito, è di farci sentire una cotale forza, indistinta |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di Dio noi veggiamo tanta bellezza, che l' intelletto | nostro | n' è rapito e vinto: sentiamo che è superiore a tutto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
, ma di una verità sussistente che brilla vivamente nel | nostro | intendimento: sentimento finalmente di un amore che si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sostanza, tuttavia noi colla nostra mente, pel limitato | nostro | modo di concepire, possiamo pensare la natura di Dio, e non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
conosce quella natura, avvenga altresì nel sentimento | nostro | appunto per la ragione stessa della limitazione del nostro |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nostro appunto per la ragione stessa della limitazione del | nostro | sentimento, pel modo incompleto e non abbastanza pieno, pel |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
. L' essere ideale, e il reale, è egualmente oggetto del | nostro | intelletto, ma in quanto percepisce quello, chiamasi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
del Verbo divino. Il Verbo comincia egli ad operare nel | nostro | intelletto: a lui si presenta. Con questo mostrasi che egli |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la nostra persona , e la personalità nostra risiede nel | nostro | principio attivo, cioè nella nostra volontà intellettiva. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
uopo nostro, cioè a mostrare che dee concorrere insieme il | nostro | intelletto e la nostra volontà, al ricevimento del Verbo in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che esce spirato da quella luce, resa oggetto divino del | nostro | sentimento (2). Non sarà però inutile che confermiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si può conoscere per via di idee pure. Il passo citato di | nostro | Signore: [...OMISSIS...] ; si vedrà più chiaramente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Santo, che muove soavemente la nostra volontà e questa il | nostro | occhio intellettivo a contemplare e percepire la bellezza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
alla costituzione del mondo (3). Il gaudio suo e il gaudio | nostro | è dunque il medesimo: il gaudio nostro è una comunicazione |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
suo e il gaudio nostro è dunque il medesimo: il gaudio | nostro | è una comunicazione del gaudio suo, come la dilezione |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
gaudio di Cristo è eterno, perfetto, sussistente; il gaudio | nostro | da lui comunicatoci non è sempre, nè necessariamente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dice: «« acciocchè si compia il gaudio vostro« ». Il gaudio | nostro | adunque è il gaudio di Cristo, il gaudio che viene dalle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
per noi con gemiti inenarrabili (3); che egli grida nel | nostro | cuore: Abba, Padre (4); che egli scruta le cose profonde di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
noi questa specie, questa luce divina che illumina il | nostro | spirito, noi siamo passivi, noi la riceviamo, perchè una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nella incredulità e nella empietà. Egli è certo che se il | nostro | spirito non fosse mai stato collocato in questo mondo, o |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è una funzione semplice, immediata, colla quale il | nostro | spirito percepisce, a primo tratto, gli oggetti che a lui |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è sempre la ragione per tutti e due gli osti. Or che fa il | nostro | professore? Chi vincerà in questa lotta secondo la sua |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
« che rinunziano alla ragione«: la quale viene supposta dal | nostro | autore, come quella che costituisce il sistema |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Distruggono adunque il ragionamento stesso? Che fa il | nostro | professore di filosofia razionale? Vuole che il mondo creda |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a che lo sbracciarsi tanto in ribatterlo, come fa il | nostro | teologo razionale? A che l' addurre tanti argomenti? E` |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e per sè ritenendo solo il cieco istinto? Si è forse il | nostro | acuto professore condannato da sè medesimo a rivolgersi in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
contro il soprannaturalismo è per avventura anche il | nostro | signor professore dell' Università Fridericiana; giacchè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la sentenza. Tiene quest' ordine ragionevole e savio il | nostro | professore razionale? E` questo il tuono, col quale si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dal sentiero della verità e della ragione; tuttavia il | nostro | professore si querelerà probabilmente con noi quasi l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Che contrarietà può aversi dunque all' autorità il | nostro | professore, egli che mostrasi così tenero della ragione? |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che opinione, può esser più che autorità? Vi ha dunque nel | nostro | professore razionalista non poca oscurità e confusione d' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
filosofia, dico, seguita con tanta servil devozione dal | nostro | professore, è ella un' autorità, od una ragione? Se si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che noi entriamo nell' esame di lei, noi rimandiamo il | nostro | professore a quei luoghi dove abbiamo trattato a lungo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nè si sbraccierà a rifiutarla, come mostra di fare il | nostro | professore di Hala. I soprannaturalisti cattolici adunque |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
è egli nè anco possibile quel mezzo che chiama« unico« il | nostro | professore, di confrontare le dottrine rivelate su quelle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di quella di colui che si vantasse di ciò? E il professore | nostro | pretende di più, che ogni uomo deva far così, giacchè ogni |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di religione? Il fatto veramente conferma la teoria del | nostro | professore: sono essi d' accordo gli uomini nelle idee |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
della regola suprema, la quale nuda e sola esiste da sè nel | nostro | spirito, e non ha bisogno di educazione: ma la quale non ci |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
benefica virtù nelle varie vicissitudini della vita.« Il | nostro | professore vi accerta che la storia e le testimonianze |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di citare, seguitando, come abbiam fatto fin qui, il | nostro | razionalista alla ragione. E diciamo così: Il verificare se |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
a dir vero, nè più nè meno, il razionalismo, del quale il | nostro | professore di Hala si fa maestro. Strano viaggio dello |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Dio. Egli sarà perciò assai, se all' udir pronunciare dal | nostro | professore la sentenza assoluta e perentoria che« ripugna«, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e cominciamoci dal riassumerli in brevi e chiare parole. Il | nostro | professore sostiene ripugnante coll' idea di Dio la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
prima e sempiterna. Di che si concluda che ciò che mosse il | nostro | professore razionale a produrre quell' argomento, si fu |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
anzi pur solo intelligibili!!! Il terzo argomento del | nostro | autore è fondato sopra una difficoltà tante volte proposta |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
un solo punto di vista tutto ciò che di più importante al | nostro | uopo abbiamo detto distesamente in varii luoghi intorno |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
sincerità e semplicità dell' essere che sta di continuo al | nostro | spirito presente, noi poniamo la similitudine di lui con |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
bisogno per veder queste che le cose stesse agiscano nel | nostro | sentimento e ci lascino delle modificazioni, che sono |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
che noi riceviamo la sua azione e impressione nel | nostro | sentimento, ed è questa impressione e sensazione che in noi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dal fantasma o sensibile impressione rimasta nel | nostro | sentimento dalla loro azione su di noi. Questo discorso è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
questa loro azione noi attribuiamo poi loro l' essere di | nostro | proprio moto: e così quelle che sono azioni in noi, ci |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
assoluto, sussistente. E qui si chiederà in che modo il | nostro | spirito possa conoscere le cose, se non vi ha similitudine |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
vera e propria fra le cose e l' idea colla quale il | nostro | spirito conosce le cose. E qui rispondo che perciò appunto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
alle cose corporee, è il senso animale. Ricevute poi nel | nostro | senso animale, cioè a dire ricevuta la passione che esse vi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
il qual sentimento sarebbe cieco e incognito se il | nostro | spirito non lo richiamasse all' essere stesso e non lo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
cioè la divina essenza. Certo è che anche la umanità del | nostro | Signore Gesù Cristo tramandava di sè certi cotali raggi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
fa sì che questo bene sommo e infinito sia presente al | nostro | spirito debolissimamente e non vi eserciti se non una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
noi siamo figliuoli d' ira per natura, cioè per lo stesso | nostro | nascimento (3), per le leggi che presiedono al |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non la pura materia bruta e inanimata di cui è composto il | nostro | corpo; ed in tal caso, nè pur questa, perocchè la materia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
perchè questa parola NOI indica la nostra coscienza, il | nostro | sentire, e tutto il nostro intelletto e la nostra |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
indica la nostra coscienza, il nostro sentire, e tutto il | nostro | intelletto e la nostra animalità. NOI dunque non abbiamo l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Adamo (1). Egli è per ciò che con molta assennattezza, per | nostro | avviso, Vincenzo Palmieri in un suo libro scrisse così: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e indeterminata, materia ideale (a cui risponde il | nostro | essere ideale ); e questa materia ideale è una pluralità |
Sulle categorie e la dialettica -
|
il sistema di Plotino e di tutti i neoplatonici. L' egizio | nostro | filosofo, secondo questa maniera di ragionare è obbligato |
Sulle categorie e la dialettica -
|
, quasi dica, che basta il trovarvi che fa il | nostro | pensiero una diversità qualunque perchè in quest' ordine di |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Certamente è questo che nella serie delle specie quando il | nostro | pensiero perviene a quelle che sono pienamente determinate |
Sulle categorie e la dialettica -
|
questo filosofo ritorna in altri scritti ancora. All' uopo | nostro | ci limiteremo ad accennare quanto egli tocca in principio |
Sulle categorie e la dialettica -
|
non avevano una parola che significasse l' equivalente del | nostro | spazio puro ed assoluto, perocchè «diastema», non significa |
Sulle categorie e la dialettica -
|
quale si predica de' corpi. Perchè l' ha dunque omesso il | nostro | filosofo? Si può rispondere che l' abbia compreso nella |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Che se di più si considera la spiegazione che il | nostro | stesso filosofo dà delle Categorie, vedesi che egli riduce |
Sulle categorie e la dialettica -
|
ma avendo confuso l' oggetto eterno , che lo spirito | nostro | vede, col soggetto eterno (i quali sono una cosa in sè, ma |
Sulle categorie e la dialettica -
|
(i quali sono una cosa in sè, ma sono due cose rispetto al | nostro | spirito) preparò la via a' moderni soggettivisti. |
Sulle categorie e la dialettica -
|
creato. Che cosa è adunque lo spazio? Egli è un termine del | nostro | sentimento fondamentale; è una realità: egli appartiene |
Sulle categorie e la dialettica -
|
diligenza la dottrina Kantiana del giudizio, onde il | nostro | filosofo deduce tutta quanta la sua teoria filosofica, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
o illusione trascendentale ». Muove sempre adunque il | nostro | filosofo dal suo diletto pregiudizio sensistico, che il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
egli è per sè semplicissimo e indivisibile, e termine del | nostro | sentimento fondamentale. Le parti appartengono ai corpi ed |
Sulle categorie e la dialettica -
|
quello spazio che è occupato da corpi, o che è segnato dal | nostro | spirito per via di solidi, superficie, linee, e punti |
Sulle categorie e la dialettica -
|
nello spazio o enti fuori dello spazio? Questo è ciò che il | nostro | filosofo stima bene di non dire; ma che il discreto lettore |
Sulle categorie e la dialettica -
|
viene dedotta dagli errori spacciati precedentemente dal | nostro | filosofo come verità lampanti. Toglie prima a provare, che |
Sulle categorie e la dialettica -
|
cioè hanno un fine utile all' uomo stesso. Allora quando il | nostro | filosofo è occupato dal pensiero di difendere in questo |
Sulle categorie e la dialettica -
|
appunto di determinazioni e di limiti. Ma l' impegno del | nostro | sofista era preso; egli volea convertire forzatamente |
Sulle categorie e la dialettica -
|
al pensiero della riflessione, si erano succedute nel | nostro | spirito diverse operazioni spirituali, ma noi non ne fummo |
Sulle categorie e la dialettica -
|
vero, se non inteso così « di dover muovere il ragionamento | nostro | dalla coscienza », ma non così « di dover fermarsi entro i |
Sulle categorie e la dialettica -
|
il ragionamento là dove egli muove i passi, lo spirito | nostro | esce dalla coscienza, cioè a dire, non prende la sola |
Sulle categorie e la dialettica -
|
altro ciò di cui ci rendiamo consapevoli. La coscienza è un | nostro | atto o abito; ma l' oggetto, di cui ci rendiamo |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di cui ci rendiamo consapevoli, non è mica sempre un | nostro | atto, o un nostro abito. Se io sono consapevole di pensare |
Sulle categorie e la dialettica -
|
consapevoli, non è mica sempre un nostro atto, o un | nostro | abito. Se io sono consapevole di pensare una montagna, sono |
Sulle categorie e la dialettica -
|
in un altro? Quali ragioni sufficienti saprebbe addurre il | nostro | filosofo che spiegassero tutti gli accidenti storici che |
Sulle categorie e la dialettica -
|
che il principio di quell' atto, onde un ente (nel caso | nostro | l' Io) sussiste, pone il suo termine; questa proposizione |
Sulle categorie e la dialettica -
|
nodo: perocchè, dopo la spiegazione che pretende darne il | nostro | filosofo, quel nodo si rimane saldo come prima, anzi più |
Sulle categorie e la dialettica -
|
via e non è più pago se non la fornisce. Ammise adunque il | nostro | filosofo Dio, non più come un' astrazione, un' idea morta, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
secondo lo dice di Dio; il che dimostra aver compreso il | nostro | filosofo, che non si potea ridurre l' Io empirico all' Io |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Dio? Simili domande si potrebbero fare ad ogni parola del | nostro | filosofo. Egli investiga una filosofia che contenga la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Non7Io - Spirito e Natura. All' Io empirico non disdice il | nostro | filosofo tutte le forme di Kant, come nè pure il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
difficoltà. Perocchè, se l' assoluto, chiamato dal filosofo | nostro | assoluta identità , consiste nel punto d' indifferenza |
Sulle categorie e la dialettica -
|
d' indifferenza . A questo mancamento, credette il filosofo | nostro | poter soccorrere distinguendo nell' universo la totalità |
Sulle categorie e la dialettica -
|
qualche cosa di più della moralità e della religione che il | nostro | filosofo riduce alla bontà. D' altra parte la verità e la |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Questa confusione tra il mondo reale e l' ideale accade al | nostro | filosofo pel materialismo di cui va infetta la sua « |
Sulle categorie e la dialettica -
|
scopo di questo libro. L' errore fondamentale adunque del | nostro | filosofo consiste nell' aver confuso il VERBO coll' IDEA, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
comparire in due modi: 1 Coi sensibili comunicati a noi nel | nostro | sentimento; 2 Coll' analisi dell' essenza e delle sue |
Sulle categorie e la dialettica -
|
solamente un giudizio, ma ben anco un raziocinio. Quindi il | nostro | filosofo attribuisce la voce (una voce razionale ) all' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Logica , che tratta dell' essere in sè e per sè, secondo il | nostro | filosofo è la solida base delle altre due scienze |
Sulle categorie e la dialettica -
|
il fondamento della filosofia Cousiniana. E tuttavia il | nostro | filosofo si compiace assai nell' applicare questo giochetto |
Sulle categorie e la dialettica -
|
nelle tavole mnemoniche de' Lullisti, ma che nel secolo | nostro | non possono far fortuna. Così egli trova nell' attrazione |
Sulle categorie e la dialettica -
|
più amorevole, più nobile, più divino - ciò ch'è il | nostro | fine sulla terra - colmandolo di godimenti fisici, |
Doveri dell'uomo -
|
scrivea confortandoli, [...OMISSIS...] . Ed ora, in questo | nostro | secolo, questi figliuoli di dissensione , secondo la frase |
Il razionalismo -
|
contro la lor mala fede, che è il principale, anzi l' unico | nostro | avversario, alle seguenti cautele richiamando tutti quelli |
Il razionalismo -
|
[...OMISSIS...] . Di che si raccoglie contro l' assunto del | nostro | nuovo teologo 1 che la parola volontà , e di conseguente |
Il razionalismo -
|
[...OMISSIS...] , che è quella stessa di S. Tommaso, che il | nostro | C. pretende doversi applicare non alla semplice volontà, ma |
Il razionalismo -
|
significato (1). Ma l' inettitudine del ragionare che fa il | nostro | C., vedesi ancor più se si esaminano i molti testi che egli |
Il razionalismo -
|
il principio, che « « ogni peccato dee esser libero » »; il | nostro | C. subdolosamente asserisce [...OMISSIS...] , volendo così |
Il razionalismo -
|
» sono di sant' Agostino (1), e le parole italiane sono del | nostro | C.): [...OMISSIS...] . Questo brano comincia così: |
Il razionalismo -
|
pelagiani, la distinzione cioè contenuta, a sentenza del | nostro | C., nelle citate parole di sant' Agostino, fra i peccati |
Il razionalismo -
|
cattolica teologia, si fa più aperto da ciò che scrive il | nostro | C. dal numero XC sino alla fin del suo Articolo. Quivi si |
Il razionalismo -
|
lo commise, e seguitiamo ad analizzare il ragionamento del | nostro | C. il quale aggiunge anche un terzo brano di Bajo, in cui è |
Il razionalismo -
|
peccato, ma sol della colpa Adamitica, e che, come fa il | nostro | C., condannano, per erronea quella dottrina; mirano |
Il razionalismo -
|
riproduce nel cuor d' Italia, [...OMISSIS...] . - Anche il | nostro | C. confondeva poco fa la dannazione che è la pena dovuta, |
Il razionalismo -
|
e sentiamoli a parlare anche con un po' più di coerenza del | nostro | C. [...OMISSIS...] Non possono cioè, disconfessare, che |
Il razionalismo -
|
non si rinverrà mai nel sistema de' nostri Anonimi; ma nel | nostro | si troverà luminosissima. Così pure nel sistema de' nostri |
Il razionalismo -
|
la deturpi. V Ebbe torto dunque, secondo questi maestri, | nostro | Signor GESU` Cristo, quando mise in bocca de' suoi fedeli |
Il razionalismo -
|
spontanea. E fa meraviglia ancor maggiore, che lo stesso | nostro | censore confessi poco appresso in altre parole, quel vero, |
Il razionalismo -
|
che S. Tommaso non sia un Dottore cattolico , secondo il | nostro | C., giacchè, per sua confessione interpreta quel passo |
Il razionalismo -
|
oltre l' autorità di S. Agostino, e di S. Tommaso, che il | nostro | C. questa volta volle accompagnar della sua, aggiungerò |
Il razionalismo -
|
appunto nella nostra sentenza così: [...OMISSIS...] . Il | nostro | teologo dunque C. P., dopo molti andirivieni, è obbligato a |
Il razionalismo -
|
[...OMISSIS...] . Le quali parole richiedono nel caso | nostro | diverse osservazioni. Primieramente è da ricordare, che già |
Il razionalismo -
|
Primieramente è da ricordare, che già prima lo stesso | nostro | autore avea riconosciuto darsi un volontario necessario non |
Il razionalismo -
|
per un eccitamento fisico, come falsamente pretende il | nostro | teologo. S. Tommaso parla di un eccesso momentaneo di |
Il razionalismo -
|
della legge che la divieta. Scorgesi in fine che il | nostro | teologo dimenticò nell' enumerare le condizioni da me |
Il razionalismo -
|
in quelle parole: [...OMISSIS...] . Dopo aver dunque il | nostro | teologo fatto supporre, che le condizioni da me richieste, |
Il razionalismo -
|
a scrivere così: [...OMISSIS...] . In questo passo il | nostro | teologo nasconde nel silenzio il preciso caso di cui si |
Il razionalismo -
|
gli occhi de' lettori un solo degli innumerevoli passi dal | nostro | teologo taciuti, e sarà quel che trovasi alla faccia 169 |
Il razionalismo -
|
E` ella questa dottrina peggiore della bajana? Il | nostro | teologo alla facc. 136, dopo citato quel passo di Bajo |
Il razionalismo -
|
a sì trista necessità. Ma qui a proposito del consenso il | nostro | teologo crede di ravvisare una contraddizione tra ciò che |
Il razionalismo -
|
testimonianza dell' Estio (3): il che tutto dissimula il | nostro | censore. I teologi razionalisti diminuiscono col loro |
Il razionalismo -
|
(1). Ecco quali sono le sue parole: [...OMISSIS...] . Il | nostro | teologo dunque attribuisce ai dottori cattolici la |
Il razionalismo -
|
a Cristo ed al Santo Spirito, udendo tali parole del | nostro | teologo anonimo, e de' suoi confratelli «(V. la mia |
Il razionalismo -
|
originale, [...OMISSIS...] . Poichè tutto ciò asserisce il | nostro | C. e parla, in nome di tutti i dottori cattolici: |
Il razionalismo -
|
per viver bene del santo battesimo; anzi, secondo il | nostro | autore, nè pure della grazia di Cristo, perchè egli |
Il razionalismo -
|
Aquinate suo commentatore. Pietro Lombardo così scrive al | nostro | proposito, [...OMISSIS...] . E tosto passa a provare, che |
Il razionalismo -
|
fra gli altri capi questo: [...OMISSIS...] . Là dove il | nostro | teologo viene a sostenere in quella vece che la vittoria |
Il razionalismo -
|
in ver la distrugge. E qui egli è già tempo di chiudere il | nostro | ragionamento. Prima però debbo dichiarare, che tutto ció |
Il razionalismo -
|
cara e che ci supplicavano di cedere: tutti gl'impulsi del | nostro | cuore dicevano vivi! a ciascuno di noi, ma per la salute |
Doveri dell'uomo -
|
producono nei nostri sensorii, e più generalmente nel | nostro | sentimento. Ora il sentimento stesso somministra talora un |
Psicologia Vol.III -
|
giallo; la specie piena poi, fa conoscere allo spirito | nostro | il fondamento sensibile vestito di tutti i suoi effetti |
Psicologia Vol.III -
|
modo, se è vero che questo principio corporeo agisce nel | nostro | spirito, e produce in esso l' effetto del fondamento |
Psicologia Vol.III -
|
di quella individualità, che essi hanno come termini del | nostro | spirito. Parliamo dunque di quest' ultima. Una tale |
Psicologia Vol.III -
|
enti reali, onde sono originariamente cavati pel lavoro del | nostro | spirito; e gli enti reali sono quelli che noi percepiamo |
Psicologia Vol.III -
|
da noi fatti coll' aiuto delle idee derivate) corregge il | nostro | limitato pensare, e dimostra imperfetto il nostro |
Psicologia Vol.III -
|
il nostro limitato pensare, e dimostra imperfetto il | nostro | linguaggio; ma esso non ha niente a sostituire; ci protegge |
Psicologia Vol.III -
|
le sole che abbiamo; 2 di riconoscere poscia che questo | nostro | discorso è imperfetto, limitato, inadeguato, senza poterlo |
Psicologia Vol.III -
|
noi siamo obbligati, per legge soggettiva del principio | nostro | razionale, a ragionare secondo l' analogia delle cose da |
Psicologia Vol.III -
|
possiamo avere, dobbiamo pigliare le nostre idee, mezzo del | nostro | conoscere, tali quali sono, senza confonderle od alterarle |
Psicologia Vol.III -
|
possiamo usare delle altre cognizioni nostre imperfette a | nostro | prò, senza alcuno inganno. Come noi abbiamo ridotte le |
Psicologia Vol.III -
|
invisibili, quando un segno sensibile conduce ad essi il | nostro | pensiero, noi vorremmo pure fissarli in sè; e per fissarli |
Psicologia Vol.III -
|
o tre volte maggiore della nostra; che cosa vedrà l' occhio | nostro | guardandola? Egli la vedrà andare con una celerità, che |
Psicologia Vol.III -
|
quale se ne va per lo mezzo dello stagno in linea retta, il | nostro | sguardo contempli due gioghi di monte, l' uno più lontano |
Psicologia Vol.III -
|
egualmente. Ma vi è di più, vi è cosa che ingrandisce il | nostro | discorso; poichè, qualora bene si consideri, si troverà che |
Psicologia Vol.III -
|
autorevole di questo fatto) in tutte le parti del corpo | nostro | vivente? E quanto al pensiero, non è assurdo l' attribuirlo |
Psicologia Vol.III -
|
corpi movimenti extra7soggettivi simili a quelli che nel | nostro | corpo sappiamo per interna consapevolezza essere effetti |
Psicologia Vol.III -
|
nei quali i fenomeni analoghi a quelli del sentimento | nostro | non ci si manifestano. La differenza fra queste due |
Psicologia Vol.III -
|
a noi non è egualmente facile di renderci conscii di ogni | nostro | sentimento, ma di alcuni ci possiamo formare la coscienza |
Psicologia Vol.III -
|
disordine, che per tutto si manifesta (3). Rimettiamoci sul | nostro | cammino. Se qualche piccolo corpo eterogeneo entra nella |
Psicologia Vol.III -
|
corpo inopportuno, fuor di luogo (1), il quale agisce nel | nostro | sentimento, vi è una forza extrasoggettiva inesistente nel |
Psicologia Vol.III -
|
sentimento soggettivo. Ma quella forza straniera venuta nel | nostro | sentimento non è tutto il corpo esterno, tutta intera l' |
Psicologia Vol.III -
|
ma una porzione. Se questa porzione di forza, entrata nel | nostro | sentimento soggettivo, è a lui molesta, nasce il dolore e |
Psicologia Vol.III -
|
osservarsi in questo fatto sono innumerevoli, eccedono il | nostro | sapere; e gli stessi medici più celebrati sembrano ancor |
Psicologia Vol.III -
|
fonte di difficoltà diamo qualche cenno, che chiarisca il | nostro | concetto. La smisurata difficoltà del proposto si conosce |
Psicologia Vol.III -
|
descritta. Non è qui necessario, nè cade a proposito del | nostro | intento, il porci nell' investigazione di questa causa, |
Psicologia Vol.III -
|
per la morbosa loro dilatazione. Ora, a che tutto questo | nostro | ragionamento? Unicamente a dimostrare che dove si scorge |
Psicologia Vol.III -
|
a cui si applica; il qual corpo umano è appunto nel caso | nostro | l' ente che deve reagire. Questo principio innegabile è |
Psicologia Vol.III -
|
questa. Tale è il destino dell' arte salutare. Torniamo al | nostro | assunto, dal quale ci allontanò una digressione, che non ci |
Psicologia Vol.III -
|
deducevamo che l' azione del sentimento, e restringendo il | nostro | discorso, l' azione bellicosa del sentimento può produrre |
Psicologia Vol.III -
|
fatto cenno qua e là sol di passaggio. All' intendimento | nostro | non appartiene farne un trattato, il che sarebbe troppo |
Psicologia Vol.III -
|
spazio solido, limitato, figurato. Ma noi non percepiamo il | nostro | corpo limitato e figurato se non mediante l' esperienza |
Psicologia Vol.III -
|
per noi. Solo allorquando abbiamo percepito il corpo | nostro | come un solido rivestito di superfici sentite, noi |
Psicologia Vol.III -
|
produce con violenza la sensione, in un punto del corpo | nostro | extrasoggettivo, noi collochiamo la sensione lì appunto, |
Psicologia Vol.III -
|
vorranno biasimare, scuseranno ciò che vi è di imperito nel | nostro | audace tentativo, pregiando la bontà del fine; s' |
Psicologia Vol.III -
|
medicina, non vorremmo consacrarle alcuna parte del breve | nostro | tempo, se non fosse stato Uno, che avesse pronunciata |
Psicologia Vol.III -
|
in pace. Ma ora, per conchiudere finalmente il lungo | nostro | lavoro, e in qualche modo ricapitolarlo, la natura dell' |
Psicologia Vol.III -
|
di elementi al tutto materiali? Oltracciò il filosofo | nostro | non fu mai dall' antichità collocato nel novero dei |
Psicologia Vol.III -
|
le similitudini di tutte le cose, secondo il principio del | nostro | filosofo, che non si conosce il simile se non pel simile. |
Psicologia Vol.III -
|
poichè anzi questa esiste per quella, secondo il principio | nostro | che « l' esteso continuo esiste pel semplice, in cui dimora |
Psicologia Vol.III -
|
esterni, nasce da questo: 1) Che i corpi diversi dal | nostro | sono esterni al nostro; ora si confondono gli organi |
Psicologia Vol.III -
|
ora si confondono gli organi sensori, che appartengono al | nostro | corpo, col principio senziente che è l' anima. E poichè i |
Psicologia Vol.III -
|
sentiamo col sentimento soggettivo e fondamentale il | nostro | proprio corpo, termine immediato del senso; b ) che i corpi |
Psicologia Vol.III -
|
che esercitano nel nostro; la quale azione ha sua sede nel | nostro | proprio corpo e non nei corpi esterni, e però è così |
Psicologia Vol.III -
|
unita al principio senziente, come è unito il | nostro | proprio corpo soggettivo. 2) Nasce ancora dai fenomeni |
Psicologia Vol.III -
|
non dovevo concederlo. Avverto adunque che il filosofo | nostro | in quella sua proposizione muta il significato del vocabolo |
Psicologia Vol.III -
|
assurda ogni qualunque esistenza e conoscenza. Il filosofo | nostro | dirà forse che non esiste se non il solo suo Io, e che egli |
Psicologia Vol.III -
|
prima i principŒ stessi, che disabilitò e distrusse. Il | nostro | filosofo adunque dice ancora troppo, dice di più che non |
Psicologia Vol.III -
|
stessa, ed un' altra vita nel produttore ». » Così crede il | nostro | filosofo aver dimostrato: 1) che le anime sono le idee |
Psicologia Vol.III -
|
dei suoi diversi significati; il che dimentica di fare il | nostro | filosofo. Se l' esser uno vuol dire l' essere identificato, |
Psicologia Vol.III -
|
benchè si possano unire a formare un solo individuo. Al | nostro | filosofo, adunque, non solamente vien meno la logica, di |
Psicologia Vol.III -
|
involga assurdo, come pare che l' involga. Di tutto ciò il | nostro | ragionatore si tiene affatto disobbligato. Se il filosofo |
Psicologia Vol.III -
|
ragionatore si tiene affatto disobbligato. Se il filosofo | nostro | dicesse che « la nozione dell' opera bella, il tipo eterno |
Psicologia Vol.III -
|
in Dio, sieno anime, questo è conseguente alle premesse del | nostro | filosofo. Ma il vero si è che le nozioni e le idee sono |
Psicologia Vol.III -
|
le scuole che le nozioni eterne fossero sempre in Dio. Il | nostro | filosofo però dice che emanano da Dio; lo dice, e tuttavia |
Psicologia Vol.III -
|
l' esistenza di anime; queste sono tutte cose, che il | nostro | filosofo rimette a concepire e spiegare alla discrezione |
Psicologia Vol.III -
|
s' immedesima col suo produttore? Altri enimmi, con cui il | nostro | filosofo esercita la fede dei suoi discepoli. Tale è la |
Psicologia Vol.III -
|
divenire Spirito? Questi sono misteri, di cui il filosofo | nostro | non adduce nessuna ragione sufficiente, anzi nessuna |
Psicologia Vol.III -
|
di non aver punto nè poco la virtù trasformatrice, che il | nostro | filosofo gli attribuisce. E quand' anche il pensiero avesse |
Psicologia Vol.III -
|
E questo nodo è trasaltato via assai leggermente dal | nostro | filosofo; anzi egli pur mostra d' ignorare che la natura |
Psicologia Vol.III -
|
tutte le opere di Aristotele, questo è quel luogo in cui il | nostro | filosofo più s' avvicina alla vera teoria dell' origine |
Psicologia Vol.III -
|
che già è un allontanarsi dal sensismo aggiustando il testo | nostro | con altri testi pur del filosofo. Ora l' intelletto |
Psicologia Vol.III -
|
Facciamone brevemente l' analisi e apparirà più chiaro il | nostro | pensiero. La prima e fondamentale cognizione naturale dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ritornando adunque al proposto, onde fu mosso tutto questo | nostro | ragionamento intorno ai principi della lingua primitiva, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ciechi accompagnati da una virtù straniera ad esse. E non è | nostro | ufficio di qui ricercare in che maniera questa virtù |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
con esse rese a lei quasi concausa. Nè tampoco è ufficio | nostro | l' indagare, per qual ordine di effetti la guarigione |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
. Di questi secondi ragioneremo in appresso: ora il | nostro | discorso non si volge che intorno ai primi. I segni |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
degli innumerevoli oggetti segnati dalle parole. Ora il | nostro | discorso non si volge a questa minima parte, ma ha in mira |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
nella nostra fantasia. E ciò esse fanno col risuscitare nel | nostro | spirito degli oggetti sensibili componendoli variamente in |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
componendoli variamente in modo che essi rappresentino al | nostro | pensiero alcun che appunto per la loro composizione o per |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
notizia storica della sua istituzione. Dovendosi tenere il | nostro | discorso entro i limiti della lingua simbolica, ed essendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Non faremo dunque qui che riassumerci, ma secondo il | nostro | solito non colle stesse parole colle quali abbiamo esposte |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ciò noi dobbiamo in primo luogo schierare sott' occhio del | nostro | lettore gli aiuti che prestò il linguaggio allo sviluppo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sviluppo della umana intelligenza. In secondo luogo sarà | nostro | carico il dimostrare che tali aiuti non poteva il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
percezione sensibile della terra, la quale si presenta al | nostro | senso coi suoi caratteri fisici, e 3. della veduta dello |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
grammatici. E dico, ora che cosa è che induce lo spirito | nostro | a supplire nel nome comune la sussistenza individuale , |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dell' oggetto se non quel tanto che la capacità del | nostro | senso fu atta a ricevere, e in un modo al tutto conformato, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sia toccata di passaggio. Ritorniamo al filo del | nostro | ragionamento. Gli uomini primitivi nominavan dunque gli |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il nome di giustificazione. Quando S. Giacopo dice « Abramo | nostro | padre non fu egli giustificato mercè le opere?« (7), » egli |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
del Battesimo lungo ragionamento, perocchè bastano al fine | nostro | le cose dette qua e là in quest' opera, che raccolte |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
mezzo degli effetti che in noi produce, configurandoci al | nostro | esemplare Gesù Cristo. Così appariscono connessi insieme e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
già altrove più a lungo ragionato. Or venendo al proposito | nostro | sarà facile diffinire in che consista propriamente quell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la mente e ci conduca la penna, acciocchè collo scrivere | nostro | fedele possiamo conseguire quello che solo è bene, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
desiderando noi di non mescolare in queste pagine nulla di | nostro | a quanto da lui medesimo e dalla sua chiesa noi abbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
trasmutamento del pane e del vino nel corpo e nel sangue di | nostro | Signor Gesù Cristo, a quel modo che io il concepisco |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
noi si converte il cibo, mediante la nutrizione, nel corpo | nostro | e nel nostro sangue. Conviene attentamente osservare ciò |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il cibo, mediante la nutrizione, nel corpo nostro e nel | nostro | sangue. Conviene attentamente osservare ciò che avviene nel |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
nutrizione. Delle particelle inanimate vengono ricevute nel | nostro | stomaco, e indi distribuite pe' meati del corpo e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
inserite, contemperate, fuse nella nostra carne viva e nel | nostro | sangue vivo, che anch' esse in un modo ammirando ricevon la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sensitive; in una parola diventano vera nostra carne e vero | nostro | sangue. Ora in un modo somigliante, come dicevo, io intendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ha congiunto. Viene adunque a stabilire 1 che il corpo | nostro | nello stato presente si mantiene coll' alimento a lui |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
qualità. Il perchè non è da credere, che rimanendo il corpo | nostro | formato come è al presente e delle stesse membra composto, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sue membra, sebbene quest' uso soverchi di presente il | nostro | pensiero. Quello solo che mi sembra di poter dire si è, che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
come producente tali effetti, necessari al mantenimento del | nostro | vivere, non può cadere in modo veruno in corpi impassibili |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
incontro che me lo persuadono. E veramente, se il corpo | nostro | imperfetto com' è ha pur tanto di vita in sè stesso da |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
carni? e che però ad ogni certo periodo di anni il corpo | nostro | o del tutto o certo nella massima sua parte si rifà e si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
osservato un fatto che può illustrare questo vero. Il moto | nostro | assoluto è per noi al tutto impercettibile, cioè il NOI non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che fosse pane e vino. Questo errore è lontanissimo del | nostro | sistema, e dal concetto di una vera soprannaturale |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
intesa a quel modo come noi facevamo. Imperocchè al modo | nostro | le stesse particelle elementari della materia hanno subito |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
si suppone, che la materia non sia ridotta al niente. Il | nostro | rispettabile autore introdusse dunque un esempio nel quale, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ciò che pone quel luogo chiarissimo delle Scritture. Nel | nostro | sistema all' incontro sebbene la sostanza sia trasmutata e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
E odasi l' esempio onde spiega una tale risposta al sistema | nostro | acconcissima: [...OMISSIS...] . Il santo Dottore riconosce |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
della nuova (1): ma questo nasce perchè le figure nel caso | nostro | non sono che modi di essere, e non esseri: l' essere |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
essenzialmente successive. All' incontro nel sistema | nostro | la transustanziazione s' intende avvenire in un minimo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Il luogo adunque di S. Gaudenzio mirabilmente esprime il | nostro | sistema. 2. S. Ambrogio dice « ove s' appone la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
la quale maniera di dire ha una mirabile verità nel | nostro | sistema. Ma fermiamoci specialmente a que' passi de' Padri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
sublimare, e perciò è un sinonimo di santificare nel caso | nostro | (4). Or il solo venir Cristo nel luogo del pane rimosso, in |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
più eccelsa natura, questo trasfondere nella sostanza del | nostro | corpo sono frasi assai calzanti, e che mostrano ciò che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di questo che lo avviva. Nella nutrizione parimente è il | nostro | spirito quello che involge le particelle del cibo, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
maggiormente il timore di quelli a cui paresse che nel | nostro | sistema rimanesse qualche cosa della sostanza del pane non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
si riduce a niente. Simigliantemente adunque nel sistema | nostro | tutta la sostanza e la stessa materia del pane diventa vero |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
il pane ed il vino e che lo trasmuti a noi (5) cioè a | nostro | profitto; conciossiacchè Cristo viene e sta nell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
degli avversarii. Poniamo adunque innanzi all' animo | nostro | questi tre punti che sono contenuti nel sistema de' nostri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
perchè è identico il principio unificante, il principio | nostro | formale; pure ci sono state aggiunte delle parti, che non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ci sono state aggiunte delle parti, che non avevamo; il | nostro | corpo è cresciuto. Questo crescimento nelle parti non è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
vera conversione e transustanziazione del cibo nel corpo | nostro | vivente. E simile a questa, noi sosteniamo dover essere |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
però l' operar suo è tutto secreto, non operando sul corpo | nostro | fisicamente colle forze proprie di lui, ma colle forze |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
queste difficoltà, che assai facilmente si superano nel | nostro | sistema, freddamente considerare e ponderare. Ma passiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
estensione soggettiva l' abbiamo noi definita« un modo del | nostro | sentimento fondamentale« in quanto questo è un sentimento |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
questo sentimento è l' effetto di una forma che agisce nel | nostro | spirito e col nostro spirito; e che ivi lo produce, e lo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' effetto di una forma che agisce nel nostro spirito e col | nostro | spirito; e che ivi lo produce, e lo produce col suo modo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
come cosa congiunta col suo effetto esteso, è il corpo | nostro | proprio. All' incontro l' estensione oggettiva |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
oggetto esterno agisce su di noi modificando il sentimento | nostro | fondamentale, col produrre qualche moto nella sua materia. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
produce l' estensione soggettiva opera immediatamente sul | nostro | spirito. L' atto che produce a noi l' estensione oggettiva |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' estensione oggettiva [ estrasoggettiva ] non opera sul | nostro | spirito (almeno immediatamente), ma opera sulla materia del |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
spirito (almeno immediatamente), ma opera sulla materia del | nostro | sentimento fondamentale; e se noi troviamo l' identità |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
stato loro naturale; ma l' azione però del corpo sopra il | nostro | spirito è anteriore all' azione de' corpi esterni sopra il |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e da quella essenzialmente distinta. E in vero se il corpo | nostro | continuasse ad essere da noi sentito col sentimento |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
dottrina intorno all' estensione al modo onde il corpo di | nostro | Signore si trova nell' Eucaristia. Primieramente un corpo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
di buon senso al mondo, che non vegga il male del secol | nostro | essere il razionalismo , come ho già altrove detto. Ma |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che noi veggiamo per quali vie poi siamo venuti a questo | nostro | periodo di tempo; e perciò che tocchiamo della storia degli |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non può far altro, giacchè egli è causa estranea al libero | nostro | volere, e però incompetente alla produzione in noi, sia in |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
non solo a sè stesso, ma ancora a noi tutti, e come egli, | nostro | progenitore, rimase macchiato e incorse nell' ira e nell' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
un tanto male, se non il merito del solo Mediatore Signor | nostro | GESU` Cristo. Tale è la dottrina cattolica intorno all' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
qualche cosa di uno con essa (2). Ma restringendosi il | nostro | discorso alla proprietà di ciò che è morale, vedemmo che la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ciò confessare in essi il peccato, può dirsi francamente, a | nostro | avviso, essere sostanzialmente definita dalla stessa |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' una o l' altro, non è un decreto condizionato, se non al | nostro | modo di concepire, nè è un decreto che stabilisca una vera |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
giudicava dunque con verità elegantissime le scritture del | nostro | evangelista Dionisio d' Alessandria. - Paulus, uno dei |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dopo significhi un punto, una parte del tempo. Ma nel caso | nostro | dicendosi « avanti il tempo », ovvero « avanti il principio |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
d' Aquino viene a dare la stessa ragione del perchè il | nostro | Evangelista in questo luogo dica « Verbo »assolutamente e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
che informa lo spirito nostro, ed altro questo spirito | nostro | stesso; laddove il Figliuolo ed il Padre hanno la medesima |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ciò che v' ha di positivo nella nostra intuizione e nel | nostro | sentimento; nè egli è un atto transeunte, nè si distingue |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
per sè manifesto a noi comunicato, noi pronunciamo il | nostro | proprio sentimento e tutto ciò che cade in esso: cioè gli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
parola pronunciamo tutte le sussistenze finite in quanto al | nostro | sentimento appartengono. Il pronunciarle è il conoscerle, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
tutte le sussistenze contingenti in noi stessi, cioè nel | nostro | sentimento nel quale elleno sono ed agiscono: ma colla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
quale elleno sono ed agiscono: ma colla differenza che il | nostro | sentimento è oscuro, perchè non è essenza, e quindi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e questo è quello a cui mirava principalmente tutto il | nostro | discorso, che imprimendosi in noi il Verbo divino per una |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
orecchi carnali che non basterebbe, ma agli orecchi del | nostro | cuore; e questo è proprio solo de' cristiani, e dicesi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
data agli uomini prima della venuta in terra del Signor | nostro | Gesù Cristo. Ella si riduceva ai seguenti capi: 1 Le verità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dell' essere oggetto per sè noto e persona: onde il | nostro | spirito affissantesi e aderente a tutto l' essere, a ciò |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
siamo fuori del Verbo; ma se il noi esprimente il soggetto | nostro | si prende oggettivamente, in tal caso è vero che noi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
eterna generazione vi ha quest' ordine logico, secondo il | nostro | modo di vedere, che prima e immediatamente sia l' oggetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
vita esprime un modo di essere astrattamente, secondo il | nostro | parlare umano, da cui viene il significato di quella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di concetto fra queste due cose, atteso l' imperfezione del | nostro | parlare astratto, nel quale la mente divide delle cose che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ma solo una priorità e una posteriorità logica, secondo il | nostro | modo limitato di pensare. Dobbiamo dunque vedere come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
la forma oggettiva. Considerando noi dunque, secondo il | nostro | modo d' intendere, l' essenza divina con un concetto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
che è nel Verbo una e semplicissima, tuttavia secondo il | nostro | modo di concepire è triplice: di semplice sentimento, che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
uomo venuto dal cielo, e non cavato dalla terra, è il | nostro | Signor Gesù Cristo, come risulta chiaramente dal testo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
istaccarsi forse dalla sua vita, cioè dallo stesso Signor | nostro | Gesù Cristo coll' arbitrio che gli rimane di operare il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
morte » », e soggiunge: « « La grazia di Gesù Cristo Signor | nostro | (1) » ». Perocchè la grazia è appunto quel principio |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
per un agente disordinato che la disordina, quale nel caso | nostro | è il corpo, la cui concupiscenza non è più in balìa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
principio di vita spirituale, il quale è lo stesso Signor | nostro | Gesù Cristo con esso lui meravigliosamente congiunto. L' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dei martiri e de' penitenti. Or, prima di avanzarci nel | nostro | ragionamento, consideriamo chi era Gesù Cristo. Egli era |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
sempre la salvezza del mondo alla risurrezione di | nostro | Signor Gesù Cristo, che, come aveva detto il Salmo, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
2 Che cosa s' intende per la risurrezione, opera del | nostro | Gesù Cristo, che cosa s' intenda particolarmente pei giusti |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
che cosa s' intenda per la resurrezione che opera | nostro | Signor Gesù cristo ne' giusti. Secondo la maniera di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
sia oggetto della fede, e s' avveri il detto del Signor | nostro | «: Beati qui non viderunt et crediderunt (1), » e l' uomo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Anche l' Apostolo S. Pietro attribuisce il morir | nostro | al peccato alla morte di Cristo, e il nostro risorgimento |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
il morir nostro al peccato alla morte di Cristo, e il | nostro | risorgimento alla vita della grazia ce lo rappresenta come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
divinità, in forma di alimento. E come l' alimento diviene | nostro | sangue e nostra carne, così avviene del corpo e del sangue |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
di presente all' anime nostre divenendo nostra carne e | nostro | sangue. Non dice il Concilio semplicemente che nel celeste |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
è quella dell' anima; poscia alla ricuperazione del corpo | nostro | proprio glorioso nella fine dei secoli, che sarà la seconda |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
delle cose apparenti, ma di quelle che non cadono sotto il | nostro | sentimento. Ma la fede non è già pura tenebra, ma ella ha |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
casa, la quale rimane anche quando la casa temporanea del | nostro | corpo si discioglie: [...OMISSIS...] 3 Conviene in terzo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
conserva, ne' nostri organi sensorii e nell' interno del | nostro | corpo, gli stessi effetti fisici come non fosse consecrato, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dipendono unicamente dalla volontà e podestà dello stesso | nostro | Signor Gesù Cristo, secondo quelle leggi che governano l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
sua parte nutritiva, assimilato alla nostra carne e al | nostro | sangue, egli è veramente transustanziato, e non è più, come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
più, come prima, pane o vino, ma è veramente nostra carne e | nostro | sangue, perchè è divenuto termine del nostro principio |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
nostra carne e nostro sangue, perchè è divenuto termine del | nostro | principio sensitivo. Concependo in questa maniera la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Cristo glorioso, come una porzione della nostra carne e del | nostro | sangue forma una cosa sola col nostro proprio corpo, si può |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
nostra carne e del nostro sangue forma una cosa sola col | nostro | proprio corpo, si può intendere che sia quella che diventa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
il termine corporeo sia totalmente identico. Ma nel caso | nostro | la cosa non va così; perocchè il principio sensitivo del |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
corpo glorioso del Signore s' inserisce in parte nel corpo | nostro | e vi mette un elemento d' immortalità. Il perchè l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e il creato, il movente e il mosso. Il soggetto mosso, nel | nostro | caso, sente la mozione, sente che vi ha in sè quello che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ed anche ammortirli »; essendo per lo contrario obbligo | nostro | di reprimerli e contraddirli noi stessi colla grazia |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
lo amerete, amandolo poi stringerete voi stessi a questo | nostro | Istituto con grande affetto, e ogni giorno più conformerete |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
dovere gravissimo, cotesto amore e cotesto attaccamento al | nostro | Istituto e l' assidua cura di nutrirlo e di coltivarlo in |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
dee farli col desiderio; giacchè tutti quegli uffici nel | nostro | Istituto non sono infine altro, e non devono essere altro |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
offerta al suo Figlio. Ogni qualvolta al mistico corpo del | nostro | Istituto s' aggiunge un nuovo membro, è naturale che tutti |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
in cielo ne canterete le lodi. Oh che possiamo consumare il | nostro | sacrificio! che Iddio lo assuma in odore di soavità! |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
emulazione a questi nostri. Abbracciatemi il carissimo | nostro | Caccia e ditegli che mi furono gratissime le sue lettere; e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
conformarsi a quel divin volere, che è la regola d' ogni | nostro | affetto. Questo non toglie però, che si deva pregare con |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
la nostra dottrina. La questione vitale che s'agita nel | nostro | secolo è una questione di Educazione. Si tratta non |
Doveri dell'uomo -
|
le contengono. In realtà la dichiarazione d' un luogo del | nostro | autore ci conduceva da se stessa a un altro chiamato in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
per la sua forma, e non dipendesse dall' imperfezione del | nostro | concepire e del nostro favellare, il coniare dei vocaboli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
dipendesse dall' imperfezione del nostro concepire e del | nostro | favellare, il coniare dei vocaboli astratti: « divinità, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sventure debbono aver assai male conciati gli scritti del | nostro | filosofo, di maniera che or ci è impossibile trovare quanto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
l' intero sistema filosofico che fu nella mente del | nostro | pensatore, se pure ce ne fu veramente uno intero. Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
posta ogni diligenza per iscoprire nei singoli luoghi del | nostro | autore quale dei molti significati che attribuisce ad ogni |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
lasciarci prevenire da alcuna autorità. Questo giudizio | nostro | (qualunque valore possa avere in se stesso) accusa la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
da Aristotele, noi siamo solleciti della verità : il | nostro | intendimento, lo diremo ancora, non è storico, nè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che si tesse puramente a filo di raziocinio. Se il | nostro | lavoro contribuirà a rendere più netto e men intralciato il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ad esse corrispondenti. Nel passo citato in principio del | nostro | discorso si nominano idee, essenze, universali. Ma tutte |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ad avere una doppia universalità. Ma restringendo il | nostro | parlare alla forma, cioè all' essenza sostanziale o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
non potendo significare un tal modo di dire, così caro al | nostro | filosofo, se non che l' intendimento vede nella sua |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di singolari possibili. Qui si sente l' imbarazzo del | nostro | filosofo, che si involge nell' oscurità. [...OMISSIS...] |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
uomo stesso, e non nelle cose. Analizziamo senz' altro il | nostro | contesto. Ivi si propone di mostrare che « « nè la materia, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
sia. Ora quella particella è appunto la più trascurata dal | nostro | filosofo, ne commette al lettore la interpretazione, e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
operi quasi con istrumento » ». Aristotele risponde, a | nostro | parere, di sì, solamente che chiama questo stesso oggetto o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
come vedremo. Ma oltre ciò, dagli stessi principŒ del | nostro | filosofo, si cava che non si può dividere il principio con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
stesso, è la verità, e rivestendo la sua dottrina del | nostro | linguaggio, l' essere presentandocisi in due modi, come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ciò che s' approssima al senso, dee intendersi rispetto al | nostro | accorgerci, e al nostro sapere riflesso e consapevole. I |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
senso, dee intendersi rispetto al nostro accorgerci, e al | nostro | sapere riflesso e consapevole. I sommi universali dunque, i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
vedremo in appresso a che cosa esso si riduca. 2 Il | nostro | filosofo insegna pure ne' luoghi citati chiaramente che non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
E qui si ha la chiara spiegazione di ciò che voleva dire il | nostro | filosofo in fine al secondo degli Analitici posteriori, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
avrebbero potuto rispondere, che la ragione introdotta dal | nostro | filosofo che volea cacciare le idee, era appunto l' idea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
al conoscere consapevole dell' uomo, ed è da notare che il | nostro | filosofo non dice necessaria l' induzione per formare gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
di cui si disputa: onde la distinzione applicata al caso | nostro | ci rimanda alla dottrina delle idee, e non vale a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
pongono in lui che una pluralità apparente, nascente dal | nostro | modo di concepire per via di ragioni. Il che non so se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
del sentimento de' corpi, abbiamo distinto dal sentimento | nostro | proprio il diverso da noi percepito, e quello unito e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
essere copulate ai corpi (2). Non appartiene allo scopo del | nostro | discorso esporre qui più ampiamente per quali ragioni |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
se e come Platone ammettesse i pianeticoli. Allo scopo del | nostro | discorso basta d' indicare che il nostro filosofo seco |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
Allo scopo del nostro discorso basta d' indicare che il | nostro | filosofo seco stesso faceva ragione, che Iddio, creato il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
diventano con esse una cosa, rispetto all' atto del | nostro | vedere, cioè un solo oggetto della nostra percezione (3). |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
germe dell' immortalità dell' anima. Laonde nel Fedone il | nostro | filosofo è tutto intento a dimostrare questo: che le cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che nasce nei cangiamenti naturali: poichè il pensiero del | nostro | filosofo è così legato alla natura sensibile, che non può |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
e matura. Ricominciamo dunque a cimentare la dottrina del | nostro | filosofo esposta ne' libri precedenti. Il fondamento d' una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sia l' intellezione stessa. Questo si fa a spiegare il | nostro | filosofo considerando la natura della mente in universale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
ed al corpo umano. Ed è in questa maniera di concepire del | nostro | filosofo che si trova il primo anello col quale congiunge |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
appetita da tutte le cose dell' universo. Diede dunque il | nostro | filosofo a tutti gli enti mondiali un intrinseco appetito , |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
intelligibile [...OMISSIS...] movono senza esser mossi, il | nostro | filosofo aggiunge che « « il primo appetibile e il primo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
. La soluzione di questa difficoltà deve ripetersi, a | nostro | avviso, dall' avere Aristotele concepita la natura divina, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
estremi è la mente, come abbiamo veduto (3). Secondo il | nostro | filosofo pertanto ogni genere è fondamento di principŒ |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
dalle specie e da' generi: e questa è quella che importa al | nostro | discorso, che dagli universali (i generi) dee sollevarsi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Rispetto ai primi, cioè a quelli che non si compongono dal | nostro | intendimento coll' attribuire un predicato ad un subietto « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in senso obiettivo (4). Per ciò stesso questa mente è dal | nostro | filosofo chiamata « « lo scientifico dell' anima » » «to |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
le stesse contraddizioni, che abbiamo già indicate nel | nostro | filosofo, ma confermiamole con un' altra. Prendiamo una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
Dal qual luogo pare che una delle due: o l' atto | nostro | della contemplazione è lo stesso atto divino identico di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
in lui si trova. Cerchiamo dunque degli altri luoghi del | nostro | filosofo. [...OMISSIS...] . E si sforza di provare che agli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
si dica il medesimo della parola genere ), si trovano nel | nostro | filosofo dottrine apparentemente contraddittorie (2). Ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
sembra che gli tolga quella del mondo. Parmi dunque che il | nostro | filosofo faccia che la mente divina contenga tutte le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
E però non ci sembra che abbia colto il vero sentimento del | nostro | filosofo lo Starckio quando suppose che in tutta la natura |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
assoluta essenza, ma come mente subiettiva. E nel vero il | nostro | filosofo chiama la mente in senso assoluto ed obiettivo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
a quelle che sono più note »(3) », e ciò per difetto del | nostro | occhio e non per difetto d' evidenza nelle cose (4). Quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
viva, non tutti ancora possiamo, sciolti da ogni precedente | nostro | od altrui, stendere egualmente la mano a tutti i rami |
Psicologia delle menti associate -
|
dire molti! nella povera lingua delle tribù visitate dal | nostro | commune amico Osculati, nelle selve appiè dell'eccelso |
Psicologia delle menti associate -
|
l' eco di una dottrina così stravagante nelle frasi del | nostro | Mazzini; ma la sentite anche nelle bocche di quelli che |
Questioni politico religiose -
|
questo sarà perciò sicuro segno che l' abbia. « Ma noi nel | nostro | sistema intendiamo che l' opinione pubblica debba essere la |
Questioni politico religiose -
|
o amica od ostile alle medesime. Restringiamo il | nostro | discorso per intanto alla Religione Cattolica. Egli è |
Questioni politico religiose -
|
se non quella d' interrogare la Religione, e nel caso | nostro | la Religione Cattolica. Poiché se la Religione è quella |
Questioni politico religiose -
|
delle quali una sola è vera e l' altra è falsa. Al | nostro | tempo non mancano i princìpii, ma le società civili sono |
Questioni politico religiose -
|
la nobiltà del vivere umano e la sua viltà e ignobilità. Il | nostro | discorso adunque non può indirizzarsi a questi. Altro non |
Questioni politico religiose -
|
Provvidenza introdusse in questa mirabile abitazione del | nostro | pianeta l' aria che debbono assorbire per vivere, la luce |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
cosa e che è ancor più nel fatto che nella speculazione del | nostro | obbiettatore. Egli è poi al tutto falso, che una voce |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
od ipotecato sopra nulla: giacchè la persona stessa pel | nostro | scopo si può contare per nulla. E di fatto, che si può |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
nissuna relazione falsa fra gli uomini, e queste nel caso | nostro | sarebbono il diritto dato ai figliuoli ed alle mogli di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
questo discorso? Nulla monta chi abbia ragione dei due al | nostro | proposito: si tratta di sapere se tutto il genere umano |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
quella della famiglia. Per dare un solo esempio del | nostro | poco spirito d' intelligenza relativamente alla società |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
Provvidenza introdusse in questa mirabile abitazione del | nostro | pianeta l' aria che debbono assorbire per vivere, la luce |
Filosofia politica naturale -
|
cosa e che è ancor più nel fatto che nella speculazione del | nostro | obbiettatore. Egli è poi al tutto falso, che una voce |
Filosofia politica naturale -
|
od ipotecato sopra nulla: giacchè la persona stessa pel | nostro | scopo si può contare per nulla. E di fatto, che si può |
Filosofia politica naturale -
|
nissuna relazione falsa fra gli uomini, e queste nel caso | nostro | sarebbono il diritto dato ai figliuoli ed alle mogli di |
Filosofia politica naturale -
|
questo discorso? Nulla monta chi abbia ragione dei due al | nostro | proposito: si tratta di sapere se tutto il genere umano |
Filosofia politica naturale -
|
quella della famiglia. Per dare un solo esempio del | nostro | poco spirito d' intelligenza relativamente alla società |
Filosofia politica naturale -
|