Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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mia, voi e i vostri compagni, di accusarmene ricevuta per  mia  quiete e lume. Voi e Rey siete sempre liberi di scrivermi
e seguitate a farlo ogni due mesi, secondo il tenore della  mia  lettera 14 maggio. Acciocchè poi siate aiutato in mantenere
alle loro mani. In tal modo sono costituite (per quanto è a  mia  notizia) le Parrocchie che dirigono i Filippini in Verona e
da te, « salus et perfectio animae meae »: questa è la  mia  gran vocazione. « Martha, Martha, sollicita es, et turbaris
« Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la  mia  Chiesa, e le porte dell' inferno non prevarranno contro di
decidendo, che non avete peccato. Ma che cosa è questa  mia  decisione? nulla per la vostra quiete: io, se fossi nel
[...OMISSIS...] 1.3. Le dovea pervenire questa  mia  lettera sul cadere di agosto secondo il promesso, se alcuni
mi sembra storto è l' istromento migliore per la massima  mia  santificazione e beatitudine se io me ne approfitto.
che tutto il mio ingegno sia a piena disposizione della  mia  carità. Per l' opposto debbo diffidare infinitamente di me
complicatissima, da tutti i lati. Bramerei, che leggeste la  mia  opera intitolata « La Società ed il suo fine », dove ho
terrebbe dal non avvilirmi e disperarmi? Coll' esperienza  mia  propria adunque misuro benissimo e comprendo come
certa regolarità di preghiere, e in cose somiglianti. No,  mia  figlia, non consiste in queste cose la vera perfezione,
verso Dio. Oh quanto bene c' è da fare a questo mondo,  mia  pregiatissima signora, purchè si voglia! E non dubito ch'
noi stessi e dal mondo. Io sono stato più lungo in questa  mia  di quello che avrei voluto: se troppo, me ne scusi. Ma
fin d' ora del più importante. Il più importante è la  mia  fede, che, come sento si attacca. Io non pretendo già di
la verità col mezzo della S. Chiesa. Su quest' autorità la  mia  fede, come quella di ogni altro semplice fedele, è basata:
(Dio me ne guardi!) il sostegno e l' appoggio della  mia  credenza, gli ho considerati sempre come cosa affatto da
e della fallacità di giudizio, ma non per questo la  mia  fede ne soffrirebbe. Ora io non sono già nato per esser
se avvenisse, poniamo il caso, che la S. Sede Apostolica  mia  maestra, e maestra di tutto il mondo, trovasse di che
fare qualsivoglia pubblica dichiarazione, che rendesse la  mia  intemerata credenza più luminosa; giacchè tutto ciò che io
con esattezza quell' intimo pensiero, voglio dire, la  mia  piena fede. Che anzi Le dirò di più; a chi mi ebbe mostrato
nol farei io in un punto sì capitale come è quello della  mia  religione, dove, oltre l' offendere la verità e nuocere
fine di più ancora? vuol Ella che le apra tutta l' intima  mia  persuasione? vuol che Le faccia conoscere quanto la mente
persuasione? vuol che Le faccia conoscere quanto la mente  mia  chiaramente prevede dover avvenir da quest' aggressione
piena cognizion di causa. Il suo giudizio è stato sempre la  mia  regola, sarà tale ancora. Io amerò egualmente una regola sì
Ma che cosa in fine prescriverà? Eccole la persuasione  mia  fermissima. Non solo giudicherà pure e sane le mie
furono da me scritte. Ma Ella ritenga sempre, che questa  mia  persuasione dettatami dalla coscienza insieme e dalla
miei scritti trattate, non ha ancora da far niente colla  mia  fede: la quale è semplice e in altro non fondasi affatto
Fino che considererete la causa, di cui si tratta, come  mia  personale, mi condannerete, può essere, come mancante di
ed aiutandoci a portarle. Dunque larghezza di cuore,  mia  veneratissima signora contessa, e dolore sì dei peccati, ma
cui era tanto amata, egli è pur questo un acerbo distacco!  Mia  venerata signora, mi creda che nol capisco solo, ma l'
è ben piccola ogni altra! Ecco donde io credo che potremo,  mia  cara signora, attingere quella consolazione vera che Ella
oppressa nel suo dolore, concediamole pure il suo sfogo,  mia  veneratissima signora Marchesa; ma poscia ritiriamoci
in Paradiso gli eletti. Riprendiamo adunque salutarmente,  mia  venerata Marchesa, la nostra umana sensitività, dicendo a
suffragarne le anime con sagrifizi e preghiere, e da parte  mia  ho celebrato a tal fine questa mattina per la cara estinta,
vittoria, e la vittoria reca alla corona. E` l' orazione,  mia  signora Marchesa, che ci conduce alla vittoria dello
che in ottobre egli farà la sua solita campagna. La prego,  mia  venerata signora Marchesa, di presentare i miei ossequi al
e di partecipar loro ad un tempo i sentimenti dell' umana  mia  condoglianza per la perdita fatta, e più ancora quelli
divina; son persuaso, che non avrete più bisogno della  mia  mediazione: egli da se stesso vi condurrà a me, ed io vi
Spirito di Dio diventa una cosa col giusto. Vedete adunque,  mia  carissima figlia, quanto grande e preziosa cosa sia il
questa consolantissima verità; e mi sento così felice nella  mia  umiliazione, che non vorrei uscirne, se non fosse per
edificio della sua chiesa. Accolga i sentimenti della  mia  profonda stima e devozione. [...OMISSIS...] 1.52 Poichè vi
dell' ambizione, secondo l' obbligo che ho da Dio nella  mia  condizione; perchè bastano a ciò le opere e i fatti. Gesù
lasciando che la passione vi acciechi. Ascoltate dunque la  mia  voce, e conoscete in essa il divino volere: amatelo con
purificandomi da' miei difetti, aggiungerà sempre alla  mia  natura qualche cosa maggiore; ed io certo mi sento che di
col raccomandarvi, coll' esortarvi, siccome feci in questa  mia  lettera, e confermare voi stessi con ogni studio all'
è quanto dire, alla professione della divina carità. E la  mia  gioia riuscì anche più viva, perchè la vostra risoluzione
mio figliale e devoto attaccamento alla Santa Sede, sulla  mia  sommessione ed obbedienza ad ogni suo desiderio e cenno.
diversamente, come mi venisse insegnato da questa  mia  sicura ed amata maestra. Se talora ne' miei libri dimostrai
di mettere ai piedi del Santissimo Padre questa  mia  disposizione, che io non solo desidero, che la dottrina da
da dichiarare e da migliorare. E lo conoscerò tostochè, per  mia  gran ventura, il Santo Padre si degnasse di comunicarmi
nella loro maggior parte ai dotti, tuttavia da parte  mia  desidero di soddisfare a tutti, sapendo che siamo a tutti
se voi lo credete, tutti i sentimenti espressi in questa  mia  (e sono quelli che ho sempre avuto) al Santissimo Padre, e
avuto) al Santissimo Padre, e sopratutto ripetetegli la  mia  disposizione a uniformarmi in tutto e sempre e con
buttandosi nelle braccia di Dio dire: « voi vincerete la  mia  iniquità, e per occasione del mio peccato s' accrescerà la
sono insussistenti, essi provengono dalla limitazione della  mia  ragione: voglio adunque rinunziare a questi miei
l' apostolo ed evangelista S. Giovanni, che Ella pur ama.  Mia  signora Contessa, io aveva preso la penna per suggerirle
io bramerei che Ella volesse trovare tempo da leggere una  mia  operetta intitolata: « Sui confini dell' umana ragione,
di san Carlo Borromeo, di cui vidi ottimi effetti nella  mia  parrocchia sopra più di mille fanciulli distribuiti in
tutto ciò che vi avesse di sconvenevole in questa  mia  prolissità, volendo del resto accettar tutto in buona
rispondere alla gratissima sua degli 11 corrente, colpa la  mia  assenza da Stresa. Ottimamente Ella attribuisce il
li preghiate d' inserire nel prossimo fascicolo la presente  mia  lettera. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.44 Per esser
cose in essi contenute, riconoscendo prima di tutto la  mia  poca perizia, glielo esporrò con tutta la dovuta sincerità.
una città permanente, destano nelle anime buone come Lei,  mia  Signora Contessa, un indefinibile sentimento di speranza e
di suffragi avesse bisogno. E quanto a me ben Le prometto,  mia  ottima Signora Contessa, che lo farò, e lo farò fare dai
dubito di confidare alla sua prudenza ed amicizia la  mia  maniera di sentire; ed ecco qual' è. L' attaccamento dei
ogni cosa. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.4. L' umanità  mia  soggiacque ad un gravissimo dolore leggendo nella cara
La supplico che una tale definizione si solleciti per  mia  quiete e per edificazione del prossimo. [...OMISSIS...]
le mie opinioni, ma le dottrine della Santa Chiesa Romana  mia  maestra, e questo pure lo spero dalla grazia di Gesù
suo fratello in Gesù Cristo, quale appunto da parte  mia  io Le sarò sempre e quale ho l' onore di dichiararmi
sociale », ecc., e in pari tempo m' interpella sulla  mia  sommissione al relativo decreto, acciocchè possa esserne
che, per pura grazia di Dio, non ho mai avuta in vita  mia  alcuna tentazione in materia di fede, e non ho mai esitato
del tutto improvviso. Ora Iddio è testimonio della  mia  sincera e costante disposizione di sottomettermi in tutto,
ascritte all' indice de' libri proibiti per nulla alterò la  mia  pace e la contentezza dell' animo mio, anzi espresse dal
Ma non crediate tuttavia che questa tranquillità sia cosa  mia  propria: perchè ben so che io sarei in balìa di ogni
contento, che altrettanto non fui innanzi al decreto: la  mia  coscienza non mi rimprovera nulla: « Deus autem est qui
pressione. Ma come dicevo, tutte queste cose, e la  mia  causa stessa l' abbandono intieramente al Signore, da cui
altresì aggiungere che l' effetto della proibizione e della  mia  sommissione, fu più favorevole a noi che contrario; tanto
che nella prossima promozione avrebbe compreso l' umile  mia  persona, tuttavia dopo la mia partenza di là venni a sapere
avrebbe compreso l' umile mia persona, tuttavia dopo la  mia  partenza di là venni a sapere ciò che si lavorava in
della Chiesa, utile e glorioso. Quanto poi s' attiene alla  mia  persona, nulla affatto ci penso, come nulla so di quanto
pari mi danno gran dolore le cose pubbliche del Piemonte,  mia  seconda patria, e mi ha pur sommamente attristato vedendo i
incammino verso coteste anime a me carissime, e tutte colla  mia  nel Signore conglutinate. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...]
spirito di quanto io vi ho scritto. Non trovate voi nella  mia  lettera suggeritivi de' mezzi opportuni per uscire dallo
solo non mi parrebbe di averle significata compiutamente la  mia  gratitudine e la stima grande che ho sempre avuta della sua
del Santo Padre non era punto cangiato in verso l' umile  mia  persona: « e come il desiderio di darmene una pubblica
ad effetto le intenzioni già manifestate sulla  mia  persona, facendo io precedere qualche spiegazione
». Grato a tali sentimenti dell' augusto Pontefice, nella  mia  risposta in data 30 maggio p. p. io esprimevo la profonda
risposta in data 30 maggio p. p. io esprimevo la profonda  mia  riconoscenza verso Sua Santità, e poi, rammentando i
pel corso di più mesi alcuna risposta, e dubitando che la  mia  lettera si fosse smarrita, ne ho replicata un' altra in
che ripetere quello che più volte ho detto, cioè: Che la  mia  maggior gloria e felicità è sempre stata e sarà sempre,
io abbassai il capo e l' accettai. Non per lusinga della  mia  ambizione, come ora dicono i miei nemici, ma sulla parola
fermo e inalterabile il mio sincero attaccamento e la piena  mia  sommissione alla santa Sede Apostolica e al Sommo Pastore
in ogni sua azione, o patisca, od agisca. Voi felice,  mia  cara Bonaventura di GESU`, se arrivate a questo, ed anzi
Istituto della Carità. Avendo io conservato copia di quella  mia  risposta, mi permetta che gliela trascriva. Non m' era mai
trascriva. Non m' era mai venuto in pensiero, che questa  mia  lettera si fosse potuta smarrire, e però mi astenni dal
doverle tacere (poichè me ne domanda espressamente) esser  mia  massima, che quando una volta si è presa, dopo consultato
anche sotto pretesto e colore di far meglio. Tale è la  mia  ferma opinione, non solo per ciò che riguarda la vocazione
anche persone ragguardevolissime, presero a petto la  mia  causa! e gli amici che già possedevo quanto più intimamente
Signore troppo inferiore a' miei meriti. Comprendo a pieno,  mia  pregiatissima Signora Baronessa, tutto ciò che deve
rimarranno al di sotto del luogo dell' anima nostra. Io so,  mia  veneratissima Signora, che questi sono i suoi conforti,
io farò similmente per voi. Vi prego di non mostrare questa  mia  a nessuno di quelli, i quali potrebbero essere di
legger dubbio vi potesse esser nato, mandovi adesso questa  mia  appositamente acciò ne lo scacci da voi, e in me
e comunicatomi, per sua singolare gentilezza, col mezzo di  mia  sorella Margherita. La posso assicurare, signora Marchesa,
credo che, anche senza di queste, Ella sia persuasa della  mia  profonda venerazione; e tanto è più bello che i cristiani
accennato il modo in cui io potrei giovare. Il tenore della  mia  vita e le molte brighe da cui sono distratto, e per cui Dio
pel consiglio del De Apollonia, di scriverle quella prima  mia  lettera. Ella mi espone i suoi pensieri intorno al modo di
la mano nella messe altrui. Ma oltrecciò l' impotenza  mia  e l' occupazione in moltissime altre sollecitudini, fra le
avesse da viaggiare verso il Tirolo, io Le offerisco la  mia  casa qualunque ella sia: e sarebbe mia somma ventura se si
io Le offerisco la mia casa qualunque ella sia: e sarebbe  mia  somma ventura se si degnasse di approfittarsene.
nel nostro carteggio, non è però che si raffreddi da parte  mia  il desiderio di conversare con Lei per lettera, e di
o piuttosto quel pensiero che ho posto nell' ultima  mia  intorno alla forma esteriore della divozione, non altro
PARS HAEREDITATIS MEAE; il Signore è sola porzione di  mia  eredità ». Onde non abbiamo nulla a sperare nel mondo, se
che io il faccia avaramente, tenendo piuttosto questa  mia  brevità per segno della mia opinione che non abbisognereste
tenendo piuttosto questa mia brevità per segno della  mia  opinione che non abbisognereste neppure di questo poco. In
volta che le scrissi ho dovuto cominciare dalle scuse della  mia  negligenza: questa volta dovrei forse cominciare a scusarmi
questa volta dovrei forse cominciare a scusarmi per questa  mia  troppa diligenza, per cui vengo sì presto a disturbare V.
Chiesa. Ah! signora marchesa, la prego di perdonare alla  mia  libertà, se la supplico a meditare bene questo grande
del Santo Padre, acciocchè non sia tutto questo qualche  mia  illusione da lasciare andare; il che però intimamente non
accompagnato da un cuore ottimo ». La risoluzione  mia  di tale questione già sapete che è la vostra. Le ragioni
e dicovi di bel nuovo, pregate. Voi volete sapere la  mia  opinione sul dovere di assoggettare affatto i propri
caratteristica dell' Instituto che sta da tanto tempo nella  mia  mente: che se si prescindesse da questo, non sarebbe più
e teniamoci sulla massima che vi ho esposta nell' ultima  mia  lettera; alla quale, con ansietà, aspetto la vostra
applicare al caso, che me l' ha fatta profferire. La  mia  coscienza e l' amicizia congiunta colla più sincera stima
io non sarei buono che di dare loro de' mali esempi per la  mia  poltronaggine e mollezza. Ma se viene il buon Francese ne
conto nelle più grandi misericordie del Signore. Da parte  mia  dunque vi dirò « perseverate e non uscite da voi stesso dal
tacervi nulla di ciò che vi devo per fraterna carità. Se la  mia  osservazione è vera, approfittatevene: se ella è falsa, non
[...OMISSIS...] 1.29 Vi scrivo per notificarvi la  mia  presentazione al Papa Pio VIII che fu ieri a otto giorni.
con cose grandi, ma con cose al tutto piccole: la  mia  non è una vocazione straordinaria, come sarebbe quella di
povera umanità. A Dio di nuovo. Spero che riceverete la  mia  confidenza come un tratto di quella amicizia che vi debbe
liberamente fino che a me piace, perchè essi saranno la  mia  delizia, senza che io li perda più mai. Tutta la
[...OMISSIS...] 1.30 Vi ringrazio di avere consolata la  mia  carissima signora Madre, nell' averle detto la verità del
Madre, nell' averle detto la verità del mio stato e della  mia  posizione e abitazione. Aggiungete che sono ora in sul
da farvi sul vostro progetto, ed aprirvi quale sarebbe la  mia  intenzione. Primieramente non vorrei che diceste: « Se il
che porto nel mio seno, e ivi la alimento siccome la  mia  stessa vita. E quando considero che la Provvidenza ha
in comune e in privato. Io dico sempre Messa per l' anima  mia  e per quella di coloro che il Signore sembra associarmi. E`
impostura (per servirmi d' una frase di una santa persona  mia  conoscente), uno che ha un estremo bisogno di essere
Miei cari consacerdoti e fratelli nel Signor nostro Gesù, è  mia  massima di non « ricusarmi a nulla di tutto ciò che mi
tanto la lettera che essi hanno scritto a me, quanto questa  mia  risposta. Non aggiungo altro. Amiamoci nel Signore, a cui
dopo fatta l' orazione, e anche nel pensiero di volere la  mia  infinita nullità per loro padre spirituale. Le mie
e considerare le loro persone come una estensione di questa  mia  piccola carissima famigliuola del Calvario. « Quam bonum et
la semplicità della nostra vita. Vi prego di fare da parte  mia  ringraziamenti e complimenti a monsignor Sardagna, che ho
falso supposto; ma non ho potuto rendere ragione di questa  mia  risposta. Il falso supposto è, che questo Istituto si
della Carità , che è manifestamente opera di Dio. Ma la  mia  miserabilità è infinitamente lontana da queste cose: ed io
mi onoro di essere... [...OMISSIS...] 1.31 Con questa  mia  non posso rispondere a tutti i punti della vostra lettera,
1.31 Perdonatemi, se vi ho afflitto coll' ultima  mia  lettera: mi è molto consolante di dovervi domandare perdono
Ciò premesso, vi prego di considerare che era ben penosa la  mia  posizione nel trovarmi da più di quindici giorni privo al
per sì fatta guisa che fin d' allora ho messo in Lei la  mia  confidenza e La ho considerata come il vero padre della
a ciascuno di loro si conviene. Finalmente riguardo alla  mia  particolare persona oso anche esporre umilmente alla
serie di scritti, che, se Vostra Santità approverà questa  mia  occupazione e Dio mi concederà vita e forze, non tarderò di
esterni; vorrei dire altrettanto degli interni, se la  mia  imperfezione e miseria infinita non facesse continuamente
abbracciatemi tutti, facendo sapere a tutti la consolazione  mia  della loro generosa disposizione. Qui siamo tutti dello
che riguardano la gloria di Dio e che esigono la  mia  presenza, acciocchè siano prontamente ultimati, com' è
non poter nulla, se non forse nuocervi coll' esempio della  mia  debolezza e miseria. Ma l' amore tuttavia che vi porto in
le basi della vita religiosa, e perchè conosciate la  mia  premura e il mio amore continuo che anche assente ho per
io che lo studio, in ragion d' esempio, sia la strada della  mia  eterna salute? Quanti vi hanno trovato l' eterna
facendo di erigere una casa di ricovero pei poveri nella  mia  patria; e mi chiedete di voler entrar anch' io in parte
». Io accetto questa seconda proposta, e vedrò in questa  mia  accettazione se il vostro parlare sia sincero. Voi nulla
Ascoltatemi con amore, com'io vi parlerò con amore. La  mia  parola è parola di convinzione maturata da lunghi anni di
fatto un altro pensiero, quello onde ho separato nella  mia  mente i fiori da tutte le altre piante. Se io poi dico di
suppone adunque più un pensiero solo fatto già prima dalla  mia  mente; ma almeno due, due pensieri di distinzioni, uno col
col quale ho distinto i rosacei dagli altri fiori. Se la  mia  mente non avesse già prima avuti que' due pensieri, ella
pronunciato a' suoi orecchi. Ma quando io vo innanzi colla  mia  lezione e gli dico di più, che delle Adelaidi ce ne sono
ho percepito una melagrana, mi resta poi la memoria della  mia  percezione. La memoria della melagrana da me ieri veduta,
la melagrana di ieri, e tuttavia contemplassi nella  mia  fantasia un' imagine di melagrana, imagine rimastami dalla
sul rapporto che la sensazione odorosa ha colla passata  mia  percezion della rosa: e che perciò appartiene alle
d' intellezioni sono le seguenti: Ciò che è conforme alla  mia  ammirazione è bene. Ciò che è conforme alla mia benevolenza
alla mia ammirazione è bene. Ciò che è conforme alla  mia  benevolenza è bene. Ciò che è contrario all' una e all'
altra è male. Ciò che non è nè conforme nè contrario alla  mia  ammirazione e alla mia benevolenza, è indifferente. Queste
non è nè conforme nè contrario alla mia ammirazione e alla  mia  benevolenza, è indifferente. Queste regole morali che segue
regole sono le sopra accennate « Ciò che è conforme alla  mia  ammirazione o benevolenza, è bene; ciò che si oppone alla
ammirazione o benevolenza, è bene; ciò che si oppone alla  mia  ammirazione o alla mia benevolenza è male ecc. »; egli è
è bene; ciò che si oppone alla mia ammirazione o alla  mia  benevolenza è male ecc. »; egli è evidente che queste
io ricevute delle percezioni di corpi, io posso fermare la  mia  astrazione al colore, e così far di questo un essere
che quest' oggetto ha due parti, io pongo medesimamente la  mia  attenzione tanto sulla sostanza quanto sull' accidente e di
(terz' ordine) io riponevo gli enti interi sotto la  mia  propria attenzione. Solo pervenuto a questo grado il lavoro
attenzione. Solo pervenuto a questo grado il lavoro della  mia  mente, io avendo presenti e le qualità astratte e gli enti
altrui le cose. A me stesso sono rimaste più memorie della  mia  infanzia che provano quanto lentamente i fanciulli mettano
delle cose. Mio zio Ambrogio, che ha preso tanta cura della  mia  infanzia, era di persona assai grande, ed io ancor bambino
ha alcun' altra potenza, alcun altro modo, resta sempre la  mia  mente disposta ad accettare qualche nuova scoperta intorno
gli attribuisce, e perciò a modificare e ad amplificare la  mia  opinione stessa. Ma quando la mia opinione è già chiusa,
e ad amplificare la mia opinione stessa. Ma quando la  mia  opinione è già chiusa, quando sono venuto in una
o negare o spiegare altramente, in tal caso infrangerei la  mia  opinione, e me ne creerei un' altra tutta nuova circa l'
e negativamente, più per debolezza e corruzione di  mia  natura che per malizia. Nel secondo pecco direttamente,
(ciò che sono io stesso), debbo anco avere la coscienza  mia  propria per concepirlo; la quale in ogni caso mi nasce, o
doveri, mi basta che ne osserviate alcuni, e ordino alla  mia  Chiesa d' ammaestrarvi solo a mezzo, e di non correggervi o
non voglio pretendere che voi prestiate alcuna fede alla  mia  parola, dovete voi stessi ragionare meco - noi dobbiamo
sovraccennato. 5 « Signore, tu aprirai le mie labbra, e la  mia  bocca annunzierà le tue lodi » (7). 6 « Come tempera il
le meraviglie della tua legge » (1). 9 « L' anima  mia  al suolo è distesa: dammi vita, secondo la tua parola »
« A chi mi dileggia dirò, nelle tue parole aver io posta la  mia  speranza » (6). 14 « Non toglier mai di mia bocca la parola
io posta la mia speranza » (6). 14 « Non toglier mai di  mia  bocca la parola di verità » (7). 15 « Ti ringrazio, o
e la scienza » (9). 17 « Nel tuo verbo ho riposta la  mia  speranza » (10). 1. « Se meditato non avessi alla tua
uno spirito sodo e riflessivo, non tenue e leggero. « Nella  mia  meditazione il fuoco si rinfiamma », havvi nella Scrittura
diviso, disse quelle memorabili parole: « Fate questo in  mia  commemorazione ». E poichè non era tale obblazione
sogno. Ma non così al mio servo Mosè, il quale in tutta la  mia  casa è fedelissimo. Perciocchè io a lui parlo bocca a bocca
fatto il simigliante del calice aggiunse: « Fate questo in  mia  commemorazione » (1). L' altra podestà da Cristo fu
perciò nè pure mancherammi giammai la sposa mia, la  mia  Chiesa, voi miei ministri non avrete a temere nulla in
perchè io v' ho dato questo potere mio indeficiente, questa  mia  divina autorità e virtù. Per tanto la prima di queste due
dipinto Gesù Cristo tra voi crocifisso (1), dipinto » colla  mia  predicazione, « tra voi crocifisso » nella persecuzione che
indiritti i Sacramenti del Matrimonio e dell' Ordine. Non è  mia  intenzione di esporvi qui le dottrine de' Sacramenti, che
disse: « « Acciocchè (gli uomini) veggano la chiarezza  mia  la qual tu mi hai data avanti la costituzione del mondo
comincia: « « Il Signore disse al mio Signore: siedi alla  mia  destra » »: dove il Signore, cioè Dio, parla al figliuolo
voluntatem ejus qui misit me (1) »: cioè, io non cerco la  mia  volontà umana, soggettiva, non vo dietro all' istinto
questo, dice, mi ama il Padre, perchè io depongo l' anima  mia  per riprenderla ». Ora l' amore, che il Padre ha al suo
« Per questo mi ama il Padre, perchè io depongo l' anima  mia  per assumerla di nuovo. Nessuno me la toglie; ma io la
così: « « Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla  mia  destra fino a tanto che io ponga i tuoi nemici sgabello a'
della tribolazione e della povertà: « Sorgi e siedi alla  mia  destra ». Ecco la prima parte della mercede dovuta al
stessa sostanza, ex utero . Ora tu dunque decora anche la  mia  umanità di questa stessa gloria divina ed infinita, che
Cristo, giusta quelle parole: « « il pane che io darò, è la  mia  carne per la vita del mondo »(3), » cioè la mia carne,
darò, è la mia carne per la vita del mondo »(3), » cioè la  mia  carne, sotto forma di pane, di alimento, terrà luogo, farà
me stesso a suo nutrimento, per guisa che egli vivrà della  mia  vita, di quella vita che io ho sotto forma di pane; e chi
[...OMISSIS...] ovvero, come dice il testo greco « « è la  mia  carne che io darò per la vita del mondo » »,
vita naturale, la vita del mondo. Io darò dunque a morte la  mia  carne, ma nello stesso tempo darò un' altra vita, perocchè
ma nello stesso tempo darò un' altra vita, perocchè questa  mia  carne rimarrà sempre un pane vivo, un pane che dà la vita.
del cibo eucaristico, invece di dire: « Se non mangerete la  mia  carne, »ovvero: « se non mangerete la carne del Figliuol di
a dire a S. Filippo: « Philippe, qui videt me » (cioè la  mia  umanità in modo soprannaturale) « videt et Patrem (2), »
e che non fu spenta giammai, che ella scegliesse l' umile  mia  persona a segno dell' ira sua, assalendomi; della qual
tant' altri (2), da questi due valent' uomini, non sia la  mia  personale, ma quella della verità e della sana dottrina,
d' essere troppo fallibile, e mi consolai insieme colla  mia  fede; mi consolai pensando che il cuor mio e l' anima mia
mia fede; mi consolai pensando che il cuor mio e l' anima  mia  non avea professato, nè professava altra dottrina da quella
nè ci covava alcun reo disegno. Ma andò fallita la  mia  speranza. In quella vece ammutolì ben egli, ed una sola
più obbligato. Laonde io farò anzi bene a conservare la  mia  ignoranza, che mi lascia libero di far ciò che voglio senza
del nostro teologo anonimo, e de' suoi confratelli «(V. la  mia  Risposta al finto Eusebio n. 106) ». Ne' celebri capitoli
cosa un indizio qualunque che mi ecciti a fissarla colla  mia  attenzione, eziandio che quell' indizio non mi rivelasse
dietro nascosto: e questo concetto basta a determinare la  mia  attenzione a pur pensare una cosa benchè incognita, ed egli
esiste una cosa finita«; io do a questa cosa, con tale  mia  affermazione, una esistenza quale ella l' ha, cioè un'
io posso mettere più attenzione in questo concetto e colla  mia  forza pensante posso meglio internarmi in esso e attingere
intensamente. Ciò che ho detto dei gradi della  mia  cognizione e della mia forza pensante, dicasi di quella
Ciò che ho detto dei gradi della mia cognizione e della  mia  forza pensante, dicasi di quella potenza onde l' uomo
Sacramento del pane e del vino di Cristo: « Chi mangia la  mia  carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, ed io lo
ed io lo risusciterò nell' ultimo giorno. - Chi mangia la  mia  carne e beve il sangue PERMANE in me e io in lui« (4) ». E
« Ecco, io sto all' uscio e batto: se alcuno udirà la  mia  voce e mi aprirà la porta, io entrerò a lui e cenerò con
quella che dà a me l' essere e la vita, così un' operazione  mia  ne' miei diletti è quella che dà loro la vita. - Questa
ha amato me, così ed io pure ho amati voi. PERMANETE nella  mia  dilezione« ». - La quale dilezione si attribuisce appunto
tanto, se non la ragione di un altro essere ragionevole? La  mia  ragione è per gli altri un' autorità: la ragione degli
io possa parlare in tuono assoluto e pronunciare la  mia  sentenza come una indubitabile verità, senza nè pur fare
dell' essere, contenute e comprese? Ciò nasce appunto dalla  mia  tardità, da un cotal letargo della mia potenza di ragionare
nasce appunto dalla mia tardità, da un cotal letargo della  mia  potenza di ragionare e prima di tutto dalla debolezza del
quello di che minacciò gli ebrei: « Io asconderò la faccia  mia  ad essi e starò a vedere a che mali termini da loro soli si
considerata come principio senziente, spirito, e questa  mia  maniera di parlare è conforme a quella delle divine
aveva detto: « Io so che non abita in me, cioè nella carne  mia  bene alcuno« (2) », sarà ella la carne di Adamo innocente?
a propriamente parlare? Niente altro se non trasportare la  mia  attenzione da una specie di cane all' altra. Ho forse
cade dall' albero, cadrebbe con esso in terra anche la  mia  idea. Ma no; ella non è ristretta a luogo alcuno; tosto che
Ma no; ella non è ristretta a luogo alcuno; tosto che la  mia  mente acquistò la prima volta l' abilità d' intuirla, la
l' idea stessa lo dice. L' unità dunque e l' identità  mia  propria, per la quale d' una parte io contemplo la natura
tutta questa chiarezza di luce; perocchè io domando alla  mia  volta: quando io penso e parlo della città di Firenze o di
e le immagini di queste città che sono rimaste nella  mia  mente, ovvero termina in queste città reali al presente da
credete di pensare e ragionare sul reale stesso - Questa  mia  credenza è dunque un' illusione che m' inganna - Non è un'
Ma dunque non influiscono elle niente affatto sulla  mia  cognizione del reale? Influiscono, ma indirettamente;
in quanto che quando io affermo che sussiste un reale, la  mia  cognizione riesce più perfetta quanto più conosco nell'
tant' altri valent' uomini, che scrissero pro e contro la  mia  filosofia, cioè che troppo presto si credono d' aver colto
formalmente, pure materialmente preso abita ancora nella  mia  natura. E quell' in me è da intendersi detto non in modo
natura, dicendo: « Io so che non abita IN ME, cioè NELLA  MIA  CARNE alcun bene« (3). » Colla quale aggiunta, cioè nella
CARNE alcun bene« (3). » Colla quale aggiunta, cioè nella  mia  carne , dimostra di avere sentito il bisogno di spiegare
(io persona) quel bene che voglio; ma faccio (cioè la  mia  natura fa), quel male che IO (persona) non voglio«. E da
nuova rigenerata), e poi veggo un' altra legge della  mia  mente e captiva ME nella legge del peccato che è nelle mie
e il genio di tutti i popoli, mi somministerebbero).  Mia  intenzione e fine di queste carte è solo di esporre la
così grande e buono che mi può riccamente compensare della  mia  perdita«: ed essendo costretto di dover formare colla sua
prima che Iddio glielo mutasse, era SARA7I, cioè signora  mia  (2). Il nome ISA7I, vuol dire mio uomo (3). A Dio stesso
vite, fino che non venga il regno di Dio« (3), » cioè la  mia  Risurrezione. Nè si può muover dubbio per cagione della
parole di Gesù Cristo: « il pane che io darò è la carne  mia  per la vita del mondo (2), » e da quell' altre: «« Questo è
luogo le parole di Cristo: « il pane che io darò è la carne  mia  che io DARO` per la vita del mondo«:« questo è il mio
divino cibo di essa umanità, sicchè Cristo dir potesse « la  mia  carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda«
definizione della Chiesa, fosse convinto. Laonde nella  mia  Risposta ad Eusebio, io dissi, che invano egli sarebbesi
nostra. Se costui si serve dell' opera mia, io guadagno la  mia  giornata, che è quello che mi bisogna. Il titolo di
cagiona l' apoplessia, come anni sono avvenne nella  mia  patria, che quando fu vinto il partito di rifondere le
due questioni: perchè non posso io avere la sensione in una  mia  mano punta da un ago, se il movimento nervoso non si
mi duole; questa parola piede non sarebbe inventata, nè la  mia  mente avrebbe ancora il concetto che quella parola
popoli sulla natura dell' anima, accompagnate da qualche  mia  osservazione benevola ai loro autori, e conciliatrice;
dire che non fu scoperto giammai da veruno, per quanto è a  mia  cognizione; e perciò la spiegazione degli universali
nel quale le opinioni altrui diligentemente raccolte, alla  mia  propria si paragonano e si cimentano. Le quali opinioni
a doverlo raccogliere. Ora mi è lieto vedere quella  mia  fiducia nei destini della società umana e quel fermissimo
più si avvicina al Tribunale da me proposto, per quanto è a  mia  notizia, è di Giovammaria Ortes. Non sarà forse discaro ch'
non si può acquietare fin che ella non vi sia riuscita. La  mia  teoria è nata dall' osservazione dei fatti; de' fatti
Ma all' incontro dicendo: « Voi avete conquistato sotto la  mia  condotta questo paese: ora egli è tempo che il vostro
a doverlo raccogliere. Ora mi è lieto vedere quella  mia  fiducia nei destini della società umana e quel fermissimo
più si avvicina al Tribunale da me proposto, per quanto è a  mia  notizia, è di Giovammaria Ortes. Non sarà forse discaro ch'
non si può acquietare fin che ella non vi sia riuscita. La  mia  teoria è nata dall' osservazione dei fatti; de' fatti
Ma all' incontro dicendo: « Voi avete conquistato sotto la  mia  condotta questo paese: ora egli è tempo che il vostro
esempio, l' essenza dell' uomo, che cosa è presente alla  mia  mente? L' uomo. L' uomo, senza più, presente alla mia mente
alla mia mente? L' uomo. L' uomo, senza più, presente alla  mia  mente è l' umana essenza. Quest' essenza, in quanto è
perciò l' intuizione immediata del primissimo; e di questa  mia  opinione il lettore ha già udite le ragioni. Piuttosto è da
abusa della parola specie , perchè 1 si dice che la specie  mia  non è la sua , la specie di ciascuno singolare è diversa