goduto più di lei. E` vero, noi non siamo santi; ma a | me | dispiace quando alcuno mi fa questa obbiezione, ed io |
Epistolario ascetico Vol.I -
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questa mia appositamente acciò ne lo scacci da voi, e in | me | riguardiate sempre il più amoroso fratello, il più tenero |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ama, anzi vogliate conoscerli, e, conosciuti, riamateli. A | me | certamente nulla è più dolce che di amare gli amici, anzi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nostris »; altrimenti dovrei con queste parole condannare | me | stesso. Ah! parmi già che riconoscerete in questi miei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quel libricciuolo latino in uso degli ecclesiastici. Io per | me | credo che sia un libro eccellente, e che avrà smercio, un |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e l' hanno usata con un guasto orribile. Perchè, diceva fra | me | stesso, non potranno i fedeli cattolici opporre armi ad |
Epistolario ascetico Vol.I -
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una direzione assai meditata. Ad ogni modo Ella ci pensi, e | me | ne scriva. Alle cose buone è lodevole il solo pensare. Le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lagnarsi, si lagni con se medesimo, che si è mostrata con | me | affabilissimo. Io pensai di fare il mio conto, e di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi incumbe. Se poi l' aiuto che Ella dice volere avere da | me | fosse qualche sovvenzione in danaro, in assistenza di quei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.22 Una lettera di amicizia da Lei sarebbe stata per | me | cosa gratissima. Ma Ella, scrivendomi, ha congiunto all' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di modi di oppugnare salutarmente la moderna incredulità. A | me | stesso, per quella poca conoscenza che ho del mondo, pare |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lavori. Non dubiti adunque di mettersi all' impresa, ed io | me | ne tengo sicuro. A proposito degli autori apologisti che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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leggendola come posso, essendo in un lingua pochissimo da | me | conosciuta. Quantunque tratti in gran parte di materie |
Epistolario ascetico Vol.I -
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all' eseguimento degli opportunissimi suoi pensieri, e | me | ne comunichi di mano in mano i prospetti. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.I -
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bisogni generali della Chiesa di Dio. Così da gran tempo io | me | la ho ideata, prima che avessi l' onore di conoscere Lei; e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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l' onore di conoscere Lei; e ne tengo scritto un piano da | me | formato allora, che però conosco essere stata una vera |
Epistolario ascetico Vol.I -
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però conosco essere stata una vera temerità lo scriverlo da | me | privo d' ogni lume e di ogni esperienza. Desidererei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Il sentire il principio di questa santa sua impresa a | me | fu d' incredibile consolazione, perchè ne spero ogni bene: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Carità . Rispetto a questi non posso tacere che sommamente | me | ne piace lo spirito; nel che mi piacerebbe però ancora una |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in vece di penetrare ne' sentimenti che esprime. Ora a | me | parrebbe la più utile cosa del mondo, se una società di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con questo lo spirito in generale della divozione a | me | carissima. La supplico di non credere che ciò abbia detto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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debito di scriverne a V. S. Illustrissima, che sacro per | me | l' ha reso, non che dilettevole. Infatti presso di Lei fu |
Epistolario ascetico Vol.I -
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uniti contro de' buoni, perchè « qui non est mecum, contra | me | est ». La ragione è intrinseca. Tutto quello che è fuori |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e questa occulta, ma verissima consensione di animo fra | me | ed infiniti altri, che ancor non conosco, sparsi per tutta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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[...OMISSIS...] 1.25 Che cosa avrà mai detto di | me | la veneratissima signora Marchesa, veggendo che io nulla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Figliuoli della Carità . Vostra signoria illustrissima non | me | n' ha detto più nulla nell' ultima sua lettera, ma crede |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a Dio; ho mutato pensiero circa la società di laici da | me | proposta: sono venuto al tutto nella sua opinione: giova |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e le vedute ordinarie dell' umana prudenza. Io ho in | me | stesso una ferma credenza, che tutti i santi Institutori |
Epistolario ascetico Vol.I -
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onnipossente e trionfatrice di tutte le cose; e per | me | credo fermamente, che Iddio vorrà procacciare alla sua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Ma ella avrà considerato il secondo de' quattro articoli da | me | propostile; nel quale apparisce che nell' Istituto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dell' Ordine, da ogni esteriore risguardo. Nell' abbozzo da | me | posto ne' quattro articoli non sono comprese naturalmente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi ripete, è pieno di pericoli. - Appunto per questo, a | me | pare, ha bisogno di maggiori aiuti e precauzioni. Quale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non penetri nell' interiore un sottilissimo orgoglio, che a | me | fa più paura di tutte le esteriori dignità. Non dico questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di se stesso sopra il proprio grado, assai più pericoloso a | me | pare che il religioso semplice insegni al pastore che non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Attendendo a questo sentimento, ella vedrà quanto a | me | piacciano quelle sue parole, che la Congregazione, di cui è |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi parrebbe che vorrei ordinare questa Comunità, ed Ella | me | ne ha incoraggiato. Ora, prima di cominciare cosa alcuna, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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aveva detto: « Quando io sarò esaltato da terra, trarrò a | me | tutte le cose ». L' opera dunque della divina Provvidenza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con quelle parole: « Lasciate che i pargoletti vengano a | me | », e dà un luogo distinto fra le opere caritative a quella |
Epistolario ascetico Vol.I -
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loro vien fatta. Ci persuadiamo di questo quando, come a | me | è avvenuto più volte in Italia, ci abbattiamo in alcune |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dice così: [...OMISSIS...] Ella però dirà che se io | me | ne vo di tal passo più tosto Le mando un trattato che una |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Angeli impassibili, noi omiciattoli pieni di infermità! Per | me | quanto più la studio, caro amico, e più intimamente me ne |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Per me quanto più la studio, caro amico, e più intimamente | me | ne persuado. Ella è un' amica, ella è una madre pietosa che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Italia? Se veniste a Genova, un solo avviso basterebbe che | me | ne deste, perchè io volassi ad abbracciarvi. Scrivetemi, ma |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il vostro cuore ardente di amor di Dio e fatto per lui! A | me | non torna più meraviglioso il vedere l' uomo di tai |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lecito tanto dire, de' pretoriani di Cristo. Tuttavia Iddio | me | chiama ad altro; e sapete quanto si debbano attentamente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sembrano però assai rari), e sono: 1 Se nella opinione da | me | abbracciata, dopo spogliato me stesso dell' amor proprio, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sono: 1 Se nella opinione da me abbracciata, dopo spogliato | me | stesso dell' amor proprio, trovo che c' è l' evidenza , |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nuove, e più di tutto riceverle da voi stessa. Questo è in | me | naturale, ma spero che sia radicato ancora nel Signore, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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portato dalla natura, o meno inclinato dall' abitudine. A | me | sembra che il primo e principale requisito per conoscere la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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monte di Domodossola; dalla descrizione che io ne udii, a | me | pure sembra così. Desidero di visitarlo, ma non ora. Vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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una correzione fraterna sopra qualche difetto che avrete in | me | scoperto nel tempo che siamo stati insieme, mi farete la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ho proposto; così spero pure che voi vorrete comunicare a | me | tutto ciò che avrete pensato sopra il detto argomento. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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salutarmeli caramente, e di fare loro sapere, che hanno in | me | una persona che gli ama nel Signore, e che prende tutto l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutto; giacchè nulla ora sento onde confidi in | me | stesso ». La stessa trepidazione, la stessa mancanza di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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approfondarci! Quanto io desidererei che il Signore | me | li facesse penetrare tutti, perchè colaggiù manderei un |
Epistolario ascetico Vol.I -
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[...OMISSIS...] 1.27 La ringrazio della cara memoria che di | me | conserva, e così pure ringrazio il nostro amico nel Signore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è universale, e non mi pare potersi applicare al caso, che | me | l' ha fatta profferire. La mia coscienza e l' amicizia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ai vostri incomodi, ho inteso quali sieno, giacchè voi | me | li avete esposti con tutta chiarezza. Ma consolatevi, mio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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amici, ricevo una grande consolazione pel modo nel quale | me | li narrate. Voi ne benedite il Signore e non desiderate che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non ci stanchiamo di dire: « Bonum mihi, quia humiliasti | me | ». Offeriamo a lui tutti noi stessi; ma specialmente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la data de' trenta gennaio, e non tardo maggiormente a | me | stesso il piacere di rispondere, e rispondendo d' essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che essa le suggerirà: la supplichi che suggerisca anche a | me | ogni cosa, che voglio fare tutto ciò che essa mi suggerirà: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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precedente alle Ceneri: di tutto sono contento fuorchè di | me | stesso. Ho un compagno meco, ma non ancora il Loewenbruck: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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essere generosi con tanta bontà. O potremo noi esserlo? A | me | pare una parola molto vana parlare di generosità con Dio; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lascia all' oscuro. Mio carissimo, vi dico il vero, io per | me | non ne dubito, e spero nella sua infinita misericordia che, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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legge: a lui essere totalmente mancipato e schiavo. Oh | me | felice, se potessi infinitamente a questo suo volere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma la divina Provvidenza, colle circostanze esterne, | me | li offerisca. Chi mi domandasse poi, se io voglio ricusare |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quando la divina Provvidenza, per le circostanze esterne, | me | li offerisse, io non oserei parimenti rispondere di sì: ma |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quali mi tiene accompagnato e svegliato, e rivela in parte | me | stesso a me stesso. La rivelazione compiuta non vi sarà che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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accompagnato e svegliato, e rivela in parte me stesso a | me | stesso. La rivelazione compiuta non vi sarà che colla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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come letterato forse unicamente o come bibliotecario. Io | me | ne congratulo con voi. Maria Ss., Sant' Ignazio, S. Luigi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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aver in voi cominciata. Pregate dunque anche per me, per | me | povero peccatore. Io passerò da Brescia sulla fine di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tal pensiero privo di solide ragioni, parlò della cosa con | me | in modo risentito, e prese anche la risoluzione da se |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le cose costì seguitano bene. Il Cardinale Morozzo, da | me | veduto ier l' altro, si mostrò contento delle cure che vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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capo nostro, ma dietro la sua adorabile Provvidenza. Io per | me | vi assicuro che ho vergogna a parlarvi; perchè sento pur |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non ne ho fatto che un poco l' anno scorso, ma il Signore | me | lo farà finire quando a lui piacerà; per altro da patire e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che io vi dica che, se la somma è forte, io non | me | ne smarrisco, se ella è proporzionata alle mie forze, e che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Chiossi, a Pietro, all' Arciprete, e a tutti quelli che di | me | cercassero. [...OMISSIS...] 1.29 Vi scrivo per notificarvi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che gli presentai: mostrando già di conoscere certe cose da | me | scritte, e di averle lette. Mi ingiunse di continuare ad |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per altri amici e benefattori dell' opera; ed egli | me | la diede con tutta l' espansione e l' allegrezza, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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studi ecclesiastici. La composizione dei libri il Papa | me | l' ha ingiunta espressamente: facendomi intendere che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fermezza in tutto ciò che si opera. Per carità raccomandate | me | particolarmente al Signore, perchè sono un miserabile in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Gesù, e gli altri due nostri fratelli. Dite mille cose per | me | al nostro ottimo Canonico Capis; dite che ho continua |
Epistolario ascetico Vol.I -
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perchè credo che così sia la volontà divina: e voi stesso | me | n' avete consigliato saviamente. Lo stesso mi consigliano |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.29 Ecco vi restituisco tre anime carissime che | me | abbandonano. Quanto ne sento la separazione! Era veramente |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io vi posso dire di questi due vostri nipoti, tanto a | me | cari e preziosi. Il padre suo sta trepidante sull' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da sperare. Amatemi come fate, salutate tutti quelli che di | me | si ricordassero; ed anche voi pregatemi dal Signore la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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me. Io non celebro il santo Sacrificio che per voi, e per | me | indegnissimo peccatore, acciò Iddio ci salvi, e ci faccia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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voi presa colle vostre riflessioni di dir queste cose, | me | la date ancora di considerare in me stesso e l' infermità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di dir queste cose, me la date ancora di considerare in | me | stesso e l' infermità della carne e il debito della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e li toccherò e converserò con loro liberamente fino che a | me | piace, perchè essi saranno la mia delizia, senza che io li |
Epistolario ascetico Vol.I -
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i miei più teneri saluti. La morte della Marchesa Patrizi | me | l' avea scritta già il Conte Mellerio da Albano. Anche qui |
Epistolario ascetico Vol.I -
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perchè non ci poteva esser nulla di dispiacevole, come a | me | sembra, in una gita autunnale, anche venendo conosciuta: di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed in Maria nostra tenera madre. Abbracciate pure per | me | il signor Quin. Abbiate cura della vostra salute, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma in quel poco tempo s' odono le parole della vita. Io per | me | vi conforto a farlo quanto so e posso, e spero che ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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originaria, e per questo da piangere e da sclamare: « quis | me | liberabit de corpore mortis huius? » ma credo ancora che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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espressione che mi fa tanto arrossire e vergognare di | me | stesso, e chiamatemi fratello, se così vi piace, che me ne |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di me stesso, e chiamatemi fratello, se così vi piace, che | me | ne trovo io anche troppo onorato: ma via, per amore poi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che ogni dì s' acquisti nelle virtù religiose: io solo | me | ne resto come uno scoglio resistente al mare delle divine |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mare delle divine misericordie. Ah per carità pregate per | me | in particolare! Saluti a Don Giulio in osculo sancto . |
Epistolario ascetico Vol.I -
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un parere su questa cosa e sul suo stato futuro; perciò non | me | ne pento. E giacchè Ella così vuole, Le aggiungerò |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la protezione dell' Apostolo S. Paolo; e per quanto essi | me | ne dicono nella loro lettera, e Molinari a voce, non mi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e la scuola sempre gonfia di questo secolo! « Venite ad | me | omnes », diceva appunto per questo Gesù Cristo. In somma l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per tutti noi: io celebro ogni giorno messa unicamente per | me | e per gli miei cari compagni. Li ringrazio della nota de' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la nostra piccola società: egli sia lodato in eterno. Io | me | ne devo restare qui qualche poco per affari appunto della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e gran dolore aveva provato del dolor vostro e suo. Ora | me | lo confermate e con più vivi colori. Io non so se non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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altro, se non che tutte queste cose che già sapete, e che | me | pure confortano, riusciranno di tanto maggiore alleviamento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che della sua amatissima Madre, nostra gloria e letizia. Io | me | ne congratulo con voi, io ne ringrazio il cielo, io vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cose che sono bensì proprie de' santi, ma non di | me | miserabilissimo peccatore, e se anche ai peccatori Iddio |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ai peccatori Iddio manda di tali vocazioni straordinarie, a | me | però non le mandò punto. Egli è bensì vero che a Dio non si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
in altra, dove non giungessero le mie forze; ma farmi da | me | stesso una legge di non estendermi fuori di certe opere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
gli altri religiosi Istituti. - No, certamente: Dio | me | ne guardi; ma si viene bensì a dire che i santi Fondatori |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il dover partirvi dal Calvario era urgentissimo , come voi | me | lo descrivete, a segno che un sol giorno di ritardo poteva |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in cui era la casa. Ma io non voglio, mio caro, che con | me | usiate simiglianti riguardi e simiglianti delicatezze: amo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
intendere le mie parole. Perocchè, o voi convenite con | me | nel non cercare nè provocare in nessun modo, nè |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
et exaudi me, quoniam inops et pauper sum ego ». Anche per | me | innalzino la loro voce, il più povero di tutti, ROSMINI p.. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sebben così povero d' ogni bene, che ho vergogna fino di | me | medesimo a prometterglielo, pure non mancherò di farlo per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
udirete nel giorno estremo: « infirmus eram, et visitastis | me | »! Certo non vi può essere via più sicura e preziosa di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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questa è cosa vostra personale. Il Vice7superiore | me | ne farà uno anch' egli; ma non dovete comunicare insieme; |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sua cooperazione ed appoggio, e possa io sperare che Ella | me | lo presti di tutta sua persuasione. Io credo che l' opera |
Epistolario ascetico Vol.I -
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siano prontamente ultimati, com' è necessario, non | me | lo permettono, ma richieggono che mi trattenga ancora |
Epistolario ascetico Vol.I -
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eterno. Ego elegi vos »; non fu scelto da loro: « non vos | me | elegistis »; sicchè l' uomo in quest' ordine soprannaturale |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io non mi ricuso; e scrivo al conte Salvadori di dar per | me | quella somma maggiore ch' io posso. Dopo di ciò però |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e quelle sue parole: « lasciate che i pargoletti vengano a | me | »; come pure quelle altre: « chi avrà scandalezzato uno |
Epistolario ascetico Vol.I -
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compagni; ma che delle varie cagioni ed occupazioni talora | me | lo impediscono. Ora ritornato da un viaggetto che ho dovuto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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concedermi una tanta consolazione; spero tuttavia che | me | la concederà almeno all' aprirsi della nuova stagione. Per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la cara mansuetudine di Gesù Cristo. « « Imparate da | me | che sono umile e mansueto di cuore » »: oh quanto sono |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
A quando a quando scrivetemi, e contate d' avere in | me | un amico. Vorrei che mi traduceste in bella lingua francese |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
come dico, sarebbe ancora il minimo male; il più grande per | me | sarebbe quello di veder voi tirato in un abisso, e per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
il vostro Superiore legge le lettere vostre quando sono a | me | dirette. Tuttavia, perchè non manchi mai un segno di |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
darete a lui aperte le lettere che mi scriverete, ed egli | me | le spedirà senza leggerle. In tal maniera, nel tempo che si |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Istituto, e non vi potranno mancare i consigli che da | me | bramerete su tutte le cose; si conserverà insieme la piena |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
» del Tommasini e in molti altri sani scrittori. Tuttavia a | me | sembrava molto desiderabile, nelle circostanze de' nostri |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
convivere almeno con due altri suoi correligiosi, io per | me | lo veggo assolutamente indispensabile al conservamento |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Noi siamo fratelli, e non dovete mai pensare di vedere in | me | un tribunale temporale. Dovete desiderare che tutto mi sia |
Epistolario ascetico Vol.II -
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quando bramerete sinceramente, che i vostri difetti sieno a | me | conosciuti per vostro bene, allora avverrà che non istarete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Collo stesso spaccio di posta il conte Cesare Castelbarco | me | ne fa conoscer la perdita. Io m' immagino quanta sia la |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
così dire, comuni. La mano di Dio toccando voi, ha toccato | me | pure. Questa mano sapientissima e onnipotente, che ha fatti |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Collegio, il Santo Padre stesso, di cui è l' organo? A | me | sarebbe facile, e più facile sarà certamente a voi, di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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obbligo preciso di rimanervi nell' Istituto: dunque per | me | conchiudo decidendo, che non avete peccato. Ma che cosa è |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la giudicherei soddisfacente; ma direi: « qui autem iudicat | me | Dominus est »: convien pensarci come se fossimo in punto di |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
luogo? Ma voi, senza scrivermi, avete fatto un passo che a | me | cagionò sommo dolore, somma sorpresa a cotesto Monsignore, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ma ben anco v' invito a ciò fare, e credo che la carità | me | lo imponga. Io vi scongiuro a fare orazione, a pensare alla |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sapendo spiegare un tal prodigio: « omnia possum in eo qui | me | confortat ». Qui batte la gran dottrina di san Paolo, che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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prego di continuarmi la sua cara benevolenza, e comandi a | me | come ad uno che la stima e l' ama... [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la forza di quelle parole dette da Cristo, « qui vos audit, | me | audit ». Le quali parole del divin Maestro sono per vero un |
Epistolario ascetico Vol.II -
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l' oracolo dell' infallibile verità: « Nemo potest ad | me | venire, nisi Pater traxerit eum ». Che se il Padre, udendo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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« Introduzione » della sua « Storia Universale », letta da | me | e trovata quale mi aspettavo, e più ancora che io non mi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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essermi io arreso al suo cortese invito! Ella non vuole da | me | udire prette lodi, ma mi dimanda un parere, delle |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che il suo senno Le suggerirà. Io son certo che le cose da | me | dette non tolgono all' opera sua l' esser un gran monumento |
Epistolario ascetico Vol.II -
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per la massima mia santificazione e beatitudine se io | me | ne approfitto. Essendo Iddio infinitamente buono, debbo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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come posso (ma senza ansietà e turbazione), a vincere | me | stesso e far le cose perfette; e mi riesca o no di farlo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mia carità. Per l' opposto debbo diffidare infinitamente di | me | stesso, di tutti i miei giudizii, e pospormi a tutti in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Se io fo un atto generoso e santo, sono certo che non | me | ne pentirò mai: sono certo, che gli effetti di quest' atto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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bene ad ascoltarli, e ad andare, perchè « qui vos audit, | me | audit »: ma se volete andare da voi stesso, o cercate che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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disturbare le anime coll' apparenza del meglio. Fate per | me | una santa comunione, e ogni qualvolta abbiate bisogno di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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lungo in questa mia di quello che avrei voluto: se troppo, | me | ne scusi. Ma sopra tutto preghi il Signore anch' Ella (come |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ed io non ho mai fatto dei miei ragionamenti (Dio | me | ne guardi!) il sostegno e l' appoggio della mia credenza, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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deciso quest' infallibile autorità, ciò proverebbe bensì in | me | dell' ignoranza e della fallacità di giudizio, ma non per |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e il testimonio interiore dell' animo mio depone in | me | stesso, ed a Lei ingenuamente confido. L' autore dell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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altri sopra nominati, e in questa vista veramente furono da | me | scritte. Ma Ella ritenga sempre, che questa mia persuasione |
Epistolario ascetico Vol.II -
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credete che io abbia fatto. Ma io protesto che questa è per | me | una ragione che non val nulla; giacchè, per grazia di Dio, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di Dio, non mi curo nulla delle ingiurie personali, nè | me | ne sono mai curato. Laonde se non avessi temute le |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
Per ottenere questo bene non si deve mentire, che Iddio | me | ne guardi! ma della verità si deve dire quella parte che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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fare del bene al mio avversario, io credo che sia questo da | me | adoperato, e di cui nostro Signore e tutti i Santi ci hanno |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e che, se non provano le vostre ragioni, prova però a | me | moltissimo il sentimento, che in voi ha prodotto la lettura |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di quelle due parole lasciateci da Gesù: « qui vos audit, | me | audit »! Quanto poi alla grazia che mi domandate di essere |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
cara e pia vostra conversazione, benchè sì brevemente da | me | goduta, che ne ho sentito, ve n' assicuro, la mancanza. La |
Epistolario ascetico Vol.II -
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lasciano qualche speranza di riuscimento. Questa speranza | me | la danno tutti quelli che nella prima prova dichiarano e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di N. S. Gesù Cristo, il quale dice: « et venientem ad | me | non eiiciam foras »: parole che ci mettono davanti a questo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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secondo la carne, e anche idioti. Vi assicuro che a | me | è tanto caro il più semplice e plebeo dei nostri fratelli, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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[...OMISSIS...] 1.42 Sentendo i vostri sentimenti, quali | me | li esprimete nella lettera vostra, e la fiducia che Iddio |
Epistolario ascetico Vol.II -
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tutti i nostri nemici? non diremmo: « si exurgat adversum | me | praelium, in hoc ego sperabo »? Non ci lasciamo adunque |
Epistolario ascetico Vol.II -
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« Quoniam tu Domine singulariter in spe constituisti | me | ». Chi spera è forte, chi spera può tutto; quest' è àncora |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di Dio medesimo, senza distinzione di persone. Per | me | starei certo che se nell' Istituto vi fosse anche un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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« Non si turbi il vostro cuore: credete in Dio e credete in | me | ». «(Giov. XIV). » Un altro segno per distinguere i sottili |
Epistolario ascetico Vol.III -
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particolari che si oppongono alla verità generale da | me | conosciuta: voglio credere fermamente a tutto ciò che la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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alla verità conosciuta, e mi rendo ingrato a quel Dio che | me | l' ha fatta conoscere. Oh qual benefizio infinito non è mai |
Epistolario ascetico Vol.III -
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potremo agli eccessi di questo amor divino corrispondere. A | me | pare d' avere troppo conosciuto il cuore di Lei nella breve |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e per questo non mi sfiducio, benchè se dovessi pensare a | me | stesso, sarei disperato. E se io spero tanto, benchè del |
Epistolario ascetico Vol.III -
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lo volle, e però quello che sarebbe in se stesso temerità, | me | lo cangia in obbedienza. Le bacio la mano e La prego di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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si potrà con piccoli passi ma sicuri giungere al molto. Io | me | Le offerisco tutto alla sua ubbidienza, e mi troverà sempre |
Epistolario ascetico Vol.III -
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temerità, arroganza, inganno deplorabile che farei a | me | stesso ed a voi. Che se il Padre celeste, esaudendo le |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sono nella potestà di Dio, e le vostre preghiere fatte a | me | non potrebbero accelerarli: Iddio suole mandare i banditori |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mature alla messe! Vi ripeto adunque che, col rivolgere a | me | le vostre preghiere, non potete accelerare il giorno |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ne prego voi per l' amore che voi portate a Maria. Io per | me | non solo veggo che la divina Scrittura favella sempre in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e pio autore dell' articolo, dove è scorsa la frase che a | me | e a voi pure, son certo, mal suona, non possono dispiacere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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suo; e penso che ciò Le basti. Non cessi di pregare per | me | e pei sommi bisogni miei propri e di quelli che meco |
Epistolario ascetico Vol.III -
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deve incenerire l' olocausto. « « Chi vuol venire dietro di | me | prenda la sua Croce » », e la croce è il supplicio dove |
Epistolario ascetico Vol.III -
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suffragarla, se mai di suffragi avesse bisogno. E quanto a | me | ben Le prometto, mia ottima Signora Contessa, che lo farò, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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mio cuore che brama farle conoscere quanta consolazione in | me | e in molti de' miei amici ne abbia prodotto la lettura. La |
Epistolario ascetico Vol.III -
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lui da Roma. Manzoni mi recò la lettera di Phillipps, che | me | lo raccomandava, qui a Stresa, e mi duole di non aver avuto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tante occasioni nelle quali avremmo potuto offenderlo. Per | me | ne giubilo, e non ho lingua da ringraziarnelo a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le benedizioni sopra di esse. Ecco l' indirizzo che do a | me | stesso, e che do a voi, mio dolcissimo: [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.III -
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occidentali. 2 Le parole di Gesù Cristo: « qui vos audit, | me | audit »; le quali furono costantemente intese anche dell' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il tenore della venerata sua mi abbia fatto arrossire di | me | medesimo, ma ubbidirò senza proemio al suo desiderio, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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colla quale mi dichiarava, che la Santità Sua lascia a | me | la libertà di scegliere il luogo dove dovessi condurmi in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i lumi da poter conoscere tutto ciò che nelle opere da | me | scritte potesse dispiacere al divino dispensatore dei doni, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Chiesa e la salute delle anime; e questo stesso sentimento | me | l' ha infuso Egli per pura sua bontà. Qualunque decisione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Sede, quale per grazia di Dio sono sempre stato di cuore, e | me | ne sono anche pubblicamente professato, io le dichiaro di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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piaghe » quanto quello della « Costituzione », senza che a | me | venga comunicato il motivo o la ragione della proibizione. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Iddio con noi, « quis contra nos? Si consistant adversum | me | castra... in hoc ego sperabo ». Acciocchè poi voi vediate |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dona una pace perfetta, e spero nella sua misericordia che | me | ne continuerà il dono, com' io ne lo prego, e voi altri |
Epistolario ascetico Vol.III -
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preghiere e conosce i bisogni della nostra infermità, non | me | ne avesse protetto misericordiosamente colla sua grazia, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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avesse protetto misericordiosamente colla sua grazia, e in | me | sostituito al mio disordine umano il suo ordine divino. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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pensieri: l' uno che so di certo che tutti si uniranno a | me | nella sottomissione e nella docilità, baciando anche la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le quali sicuri e fidenti troveranno ricovero. In quanto a | me | dirò sempre: « Tollite me et mittite in mare, et cessabit |
Epistolario ascetico Vol.III -
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troveranno ricovero. In quanto a me dirò sempre: « Tollite | me | et mittite in mare, et cessabit mare a vobis: scio enim ego |
Epistolario ascetico Vol.III -
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et cessabit mare a vobis: scio enim ego quoniam propter | me | tempestas haec grandis venit super vos . » Sto anche |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la fuga del Papa da Roma, se ora, come credo, il Papa non | me | la conferirà più; questo è affatto nulla, perchè non ci |
Epistolario ascetico Vol.III -
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proibite: dunque c' erano ragioni di proibirle, altro a | me | non importa sapere. Sono bensì grato all' amicizia ch' Ella |
Epistolario ascetico Vol.III -
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del peso di questa dignità mi è caro, salvo il disonore che | me | ne viene presso gli uomini; ma anche questo lo sopporto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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già fatto, e confermato a voce da alcuni giorni. Lungi da | me | ogni maniera di cavillazione o di sottigliezza legale; ma |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in tal negozio, che pronunciò contro il suo sentimento a | me | manifestato più volte, e che la conferma del decreto fu |
Epistolario ascetico Vol.III -
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unico quell' esempio, senza intendere con ciò di paragonare | me | stesso con uomini così santi e dottissimi; e senza nè pure |
Epistolario ascetico Vol.III -
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de' tuoi figliuoli, nei quali il Signore ti benedirà. A | me | non meno che a te dispiace che la nostra unione sia tolta, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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parto per Roma, e di là m' incammino verso coteste anime a | me | carissime, e tutte colla mia nel Signore conglutinate. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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D. Michele, che facciate qualche sforzo di bene per | me | in questi momenti, e suggeriate ai fratelli di farlo anch' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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1.50 La lettura della cara vostra ha destato in | me | grandissima compassione del mio caro fratello, il quale |
Epistolario ascetico Vol.III -
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[...OMISSIS...] Nella prossima settimana, se il tempo | me | lo permette, io verrò a trovarvi, come tanto desidero e vi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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esecuzione di quei disegni, sui quali si era già aperto con | me | ». Eminenza, io non posso che ripetere quello che più volte |
Epistolario ascetico Vol.III -
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esecuzione di quei disegni, sui quali si era già aperto con | me | », Eminentissimo Principe, io non ho mai scritto una linea, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nominarmi Uditore di Rota, e la persona che a nome del Papa | me | ne fece l' invito, mi assicurava che sarei stato ben presto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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con vero gaudio di spirito alla diversa disposizione che di | me | ha fatto la Provvidenza, e in breve darò gli ordini |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tutti i Superiori ecclesiastici: « Chi ascolta voi, ascolta | me | ». Questa è una ragione semplice, ma efficacissima e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vi sono « missi a Deo , » non mai chiamati da me; che Dio | me | ne guardi. Tuttavia avendo Ella eletto questo minimo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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debita ponderazione, io non credo di doverle tacere (poichè | me | ne domanda espressamente) esser mia massima, che quando una |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in contrario, e nondimeno ho inteso con piacere quello che | me | ne dite. Continuate, e sopratutto datevi all' esercizio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cosa avrete fatta a questi miei minimi, l' avrete fatta a | me | stesso ». » Quali parole per chi ha viva fede! quale |
Epistolario ascetico Vol.III -
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quasi trasformate in me, si risentono alle ingiurie, che a | me | va facendo il soverchio zelo di alcuni; così io mi sento |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in questa occasione che non sapeva pur d' avere! quanti a | me | sconosciuti, anche persone ragguardevolissime, presero a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che già possedevo quanto più intimamente si strinsero a | me | e mi diedero prove d' un affetto cristiano maggior dell' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vantaggi più preziosi e più cari le tante orazioni che per | me | s' inalzarono al Signore da un gran numero di fedeli, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Vostre particolarmente. E quando, ritornando sopra | me | stesso, mi sento quasi indifferente a questo che avviene |
Epistolario ascetico Vol.III -
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intorno di me, e vedo gli amici tanto più amareggiati di | me | stesso, dubito quasi di cavare poco profitto da queste |
Epistolario ascetico Vol.III -
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patientia quidquid corrigere est nefas ». Del rimanente a | me | passò per la mente che vi potesse recare qualche sollievo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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parte superiore dell' anima, di quello come di questo. Per | me | io non posso finire di ringraziare il Signore, che mi fa |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non posso e non devo reputarli tali, perchè ingannerei | me | stesso e loro altresì; e farei loro del danno se li lodassi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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sopra la terra, onde Cristo ha detto: « Qui vos audit, | me | audit »; 3 dalle circostanze esterne disposte dalla divina |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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mi sento che di gran cose vorrà egli per questo operare in | me | », quasi Iddio non voglia anzi servirsi delle tribulazioni |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di cui possiamo dire col Salmista, « in loco pascuae, ibi | me | collocavit », mi ha collocato in luogo di pascolo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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riuscì anche più viva, perchè la vostra risoluzione fu per | me | improvvisa. Non vi pentirete giammai d' aver rimosso da voi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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mio carissimo Marco, che il primo esame è riuscito bene: | me | n' aveva già scritto anche il prof. Paravia: speriamo che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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mio modo d' esprimerle: ma diffidando troppo giustamente di | me | stesso, le ho sempre sottomesse al giudizio dell' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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disposizione, che io non solo desidero, che la dottrina da | me | professata sia pienamente sana, ma bramo di più che anche |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che si facessero costì sulle espressioni o frasi da | me | adoperate nelle varie mie opere. Raccoglietele da persone |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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dagli amici e dai nemici, e riferitemele diligentemente: io | me | ne farò carico, le metterò a profitto per emendare, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non mi conosco, voi solo mi conoscete; togliete dunque da | me | tutto quello che vi dispiace, e mi basta, vivo confidata in |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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commentata così da S. Ilario: « Dominus enim dixerat: Quem | me | homines esse dicunt filium hominis? Et certe filium hominis |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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contemplatio corporis praeferebat. Sed addendo: Quem | me | esse dicunt, significavit, praeter id quod in se videbatur, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non movebor amplius . Nemo ibi audit vocantem: Venite ad | me | qui laboratis, etc.. Dedignatur ab eo discere quoniam mitis |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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da S. Paolo in quelle parole: « Non enim judicavi | me | scire aliquid inter vos nisi Jesum Christum et hunc |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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habere, et illae sunt quae testimonium perhibent de | me | (1) ». E fu soltanto dopo la gloriosa sua risurrezione che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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modo quelle parole di Elifaz nel libro di Giobbe: « Ad | me | dictum est verbum absconditum (3) », e sarebbe veramente |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la vita » », soggiunge: « « Niuno viene al Padre se non per | me | »(3) ». E nel testo greco in queste parole vi ha l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la verità che Cristo stesso gl' insegnò dicendo: « Sine | me | nihil potestis facere (2) », e sente nello stesso tempo che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in Cristo egli può tutto: « omnia possum in eo qui | me | confortat (3) ». « « Io sono la vite, voi i tralci: quello |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ed io in lui, questi porta molto frutto. Poichè senza di | me | non potete far nulla. Se alcuno non rimane in me, sarà |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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del Cristiano contro la propria animalità: « « | Me | uomo infelice! Chi mi libererà dal corpo di questa morte » |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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in sue mani, dice coll' Apostolo: « Omnia possum in eo qui | me | confortat (1) »: le difficoltà, le angustie, le infermità |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Cristo ». Lex enim spiritus vitae in Christo Jesu liberavit | me | a lege peccati et mortis (5) », perocchè questo « spirito |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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onde potè dire: « Venit enim princeps mundi hujus, et in | me | non habet quidquam (5) ». Maria SS fu certamente immune da |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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farsi conoscere, rispose: « Non potest mundus odisse vos: | me | autem odit: quia ego testimonium perhibeo de illo, quod |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« Non quaero voluntatem meam, sed voluntatem ejus qui misit | me | (1) »: cioè, io non cerco la mia volontà umana, soggettiva, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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da Cristo anche in queste altre sue parole: « Propterea | me | diligit Pater, quia ego pono animam meam ut iterum sumam |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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io depongo l' anima mia per assumerla di nuovo. Nessuno | me | la toglie; ma io la pongo da me stesso, ed ho la potestà di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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assumerla di nuovo. Nessuno me la toglie; ma io la pongo da | me | stesso, ed ho la potestà di riassumerla. Questo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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lo farò, acciocchè la dilezione colla quale tu hai amato | me | sia in essi, ed io sia in essi »(1). » Era dunque |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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consummavi quod dedisti mihi ut faciam: et nunc clarifica | me | tu Pater apud temetipsum claritate quam habui priusquam |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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praeparavero vobis locum, iterum venio et accipiam vos ad | me | ipsum, ut ubi sum ego et vos sitis (1). » Conveniva che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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de' suoi discepoli parlando al Padre: « Ego in eis et tu in | me | (2). » Se dunque Cristo è la vita, e se egli è nei suoi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di nuovo agli Ebrei « Ego sum panis vitae: qui venit ad | me | non esuriet: et qui credit in me non sitiet unquam (1) » Ed |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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panis vitae: qui venit ad me non esuriet: et qui credit in | me | non sitiet unquam (1) » Ed alla Samaritana avea detto il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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acqua è il premio della fede, onde dice: « qui credit in | me | non sitiet unquam; » e mescolata nel calice col vino si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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esse si possono parafrasare in questo modo: « Chi verrà a | me | con disposizione di credere alle mie parole, non avrà più |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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più fame, perchè io lo accoglierò e gli darò finalmente | me | stesso a suo nutrimento, per guisa che egli vivrà della mia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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chi già crede in me, non avrà più sete, perchè io gli darò | me | stesso a sua bevanda per guisa ch' egli pure vivrà di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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contrarie alle riferite di Cristo, e non sono: « qui edunt | me | adhuc esurient, et qui bibunt me adhuc sitient (1), » |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e non sono: « qui edunt me adhuc esurient, et qui bibunt | me | adhuc sitient (1), » perocchè queste parlano della fame e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Deo, hic vidit Patrem. Amen, amen dico vobis: qui credit in | me | habet vitam aeternam »(2). » Nelle quali parole Cristo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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disse «: Et ego si exaltatus fuero a terra, omnia traham ad | me | ipsum (3); » e in questo senso si possono interpretare le |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Cristo non si contentò di dire: « Nemo potest venire ad | me | nisi Pater traxerit eum; » ma disse: « Pater qui misit me » |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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me nisi Pater traxerit eum; » ma disse: « Pater qui misit | me | » quasi dica: Colui che a me è Padre ab eterno, e che agli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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» ma disse: « Pater qui misit me » quasi dica: Colui che a | me | è Padre ab eterno, e che agli uomini mi manda e mi comunica |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che: « omnis qui audivit a Patre, et didicit, venit ad | me | . » Non basta che gli uomini odano dal Padre quello che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Cristo: « Amen, amen dico vobis, qui credit in | me | habet vitam aeternam . » Ma chi ha la vita eterna crede in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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assolutamente e senza altre condizioni: « qui credit in | me | habet vitam aeternam . » E` dunque da dirsi che questa fede |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Gesù Cristo fa intendere con quelle parole: « Sicut misit | me | vivens Pater et ego vivo propter Patrem, et qui manducat me |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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me vivens Pater et ego vivo propter Patrem, et qui manducat | me | et ipse vivet propter me . » Il Padre dà la missione al |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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propter Patrem, et qui manducat me et ipse vivet propter | me | . » Il Padre dà la missione al Verbo d' incarnarsi, in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« Qui manducat meam carnem et bibit meum sanguinem, in | me | manet et ego in illo . » Ora, se ivi è l' obice del |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il che viene espresso da quella parola di Cristo manet ( in | me | manet et ego in illo ), che significa permanenza e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« Qui manducat meam carnem et bibit meum sanguinem in | me | manet et ego in illo (3); » e la quale, alla morte, presta |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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detto a Marta: « Ego sum resurrectio et vita; qui credit in | me | etiam si mortuus fuerit vivet (2). » Cristo disse di chi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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disse: « Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in | me | eziandio che sia morto vivrà », e questi sono simili agli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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fu il Verbo. La persona divina adunque del Verbo, come a | me | pare, non può comunicarsi in modo soggettivo ad un |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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come altrove dice: « Vivo autem, jam non ego, vivit vero in | me | Christus (1). » Altrove: « Mihi vivere Christus est (2). » |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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rogabo Patrem de vobis. Ipse enim Pater amat vos, quia vos | me | amastis, et credidistis quia ego a Deo exivi (5). » Queste |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è proposto dalla fede; onde il Signore soggiunge al « quia | me | amastis, » quest' altra parola: « et credidistis quia ego a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e tuttavia soggiunge « ut manifestem illud ita ut oportet | me | loqui (2) » perocchè questo mistero si può annunciare, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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onde Cristo ebbe a dire a S. Filippo: « Philippe, qui videt | me | » (cioè la mia umanità in modo soprannaturale) « videt et |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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modo soprannaturale) « videt et Patrem (2), » cioè « vede | me | come Verbo, e in me conosce il Padre mio di cui sono l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« videt et Patrem (2), » cioè « vede me come Verbo, e in | me | conosce il Padre mio di cui sono l' imagine ». Laonde colla |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nunc vivo in carne, in fide vivo Filii Dei, qui dilexit | me | et tradidit semetipsum pro me (3). » Ora il pane |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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vivo Filii Dei, qui dilexit me et tradidit semetipsum pro | me | (3). » Ora il pane eucaristico non è solamente un vincolo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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intendo che cosa sia questo ideale e questo reale , io non | me | li so definire; dunque collocheremo questa distinzione tra |
Gioberti e il panteismo -
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non s' è trovato, forse si troverà; quel che non riesce a | me | di scoprire, forse lo discopriranno altri più acuti o più |
Gioberti e il panteismo -
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altri più acuti o più fortunati di me, che verranno dopo di | me | ». L' avvilirsi è dunque peccato, come vi diceva, contro la |
Gioberti e il panteismo -
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prima appesi alle pareti ciascuno a suo luogo; onde se a | me | garba, posso tornare da capo a rivederli, o tutti o quelli |
Gioberti e il panteismo -
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cosa che è fuori affatto dell' ideale; anzi io con tutto | me | stesso sono fuori dell' ideale, perchè io sono un |
Gioberti e il panteismo -
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potrei conoscere certamente il mio sentimento; perchè non | me | ne sarebbe nota l' essenza, che nell' idea sola si |
Gioberti e il panteismo -
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è data nell' ideale, io posso conoscerla ed affermarla in | me | stesso. Vero è, che affermarla in me stesso è lo stesso che |
Gioberti e il panteismo -
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ed affermarla in me stesso. Vero è, che affermarla in | me | stesso è lo stesso che dire che ella è in modo diverso da |
Gioberti e il panteismo -
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quando io penso e parlo della città di Firenze o di Roma da | me | veduta, il mio pensiero e il mio discorso ha per suo |
Gioberti e il panteismo -
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mente, ovvero termina in queste città reali al presente da | me | distanti quattro o cinquecento miglia? - E che? vorreste |
Gioberti e il panteismo -
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- Veramente mi duole che tutto il mondo s' inganni; ma per | me | io non saprei separarmi da tutto il mondo per unirmi al |
Gioberti e il panteismo -
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da tutto il mondo per unirmi al vostro sentimento. A | me | ripugna il dire che tutto il mondo sia in un continuo |
Gioberti e il panteismo -
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a Firenze io non ho bisogno d' altro che delle immagini che | me | la rappresentano, e così è spiegato il fatto che voi |
Gioberti e il panteismo -
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in ciò? - Primieramente, affinchè io sappia che una cosa | me | ne rappresenta un' altra fedelmente, io devo già sapere, |
Gioberti e il panteismo -
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la cognizione della sua sussistenza, perchè dura in | me | l' effetto di quel sì che ho pronunciato quando l' ho |
Gioberti e il panteismo -
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mio. Dunque la cognizione dell' ente reale può durare in | me | senza bisogno delle immagini. Supponiamo il contrario, |
Gioberti e il panteismo -
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la fisonomia, le fattezze, le vestimenta, non so più dire a | me | stesso, se sussista veramente, oppure se io veda un puro |
Gioberti e il panteismo -
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io avessi presente quell' attività e la sentissi operar su | me | stesso. Ora conoscere l' attività di un ente reale su di me |
Gioberti e il panteismo -
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me stesso. Ora conoscere l' attività di un ente reale su di | me | è conoscere in qualche modo la natura di quell' ente, è |
Gioberti e il panteismo -
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la natura di quell' ente, è conoscere quella natura che a | me | è conoscibile; poichè io non posso conoscere come sia fatto |
Gioberti e il panteismo -
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rispondere conviene isolare quest' attività del reale su di | me | dalla persuasione della sua sussistenza. E bene, egli è |
Gioberti e il panteismo -
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a produrmi le tali e tali sensioni, è atto a suscitare in | me | il tale fantasma, ma so io ancora per ciò solo, che l' ente |
Gioberti e il panteismo -
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dall' affermazione. Dunque le immagini degli enti che in | me | rimangono, valgono bensì a perfezionare in me la cognizione |
Gioberti e il panteismo -
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enti che in me rimangono, valgono bensì a perfezionare in | me | la cognizione della loro natura, che appartiene all' |
Gioberti e il panteismo -
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nel mio sentimento, e ciò per mezzo dell' immagine che | me | ne rimane. Quello che dicevamo delle immagini vale |
Gioberti e il panteismo -
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quell' essenze che noi chiamiamo negative? Voi stessi ora | me | lo sapete dire: tutte quelle, che non somministrano al |
Gioberti e il panteismo -
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non l' ho menomamente percepito col sentimento, egli è per | me | un ente che non so come sia fatto. Or se io non sapessi |
Gioberti e il panteismo -
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dagli altri enti, nè determinarlo per conseguente a | me | stesso in modo veruno; in tal caso non penserei un ente |
Gioberti e il panteismo -
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e indeterminato. Ho dunque bisogno d' una relazione che | me | lo determini: una relazione, dico, con cosa che mi è |
Gioberti e il panteismo -
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giacchè so che cosa è animale, perchè ho il sentimento di | me | stesso, e perchè sono caduti sotto i miei sensi altri |
Gioberti e il panteismo -
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condannata dalla Chiesa in Wicleffo (1), ma certo a | me | sembra manifestamente erronea, giacchè nè in ciascuna nè in |
Gioberti e il panteismo -
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attenzione che voi mi avete costantemente prestata riesce a | me | di caro conforto, o signori, a dover credere, che voi avete |
Gioberti e il panteismo -
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occhio la « Tavola delle potenze dell' anima umana »da | me | pubblicata in Rovereto, vi avrebbe trovato quella potenza |
Gioberti e il panteismo -
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che è al di là della natura. Ella ben intende che cosa a | me | suoni la parola percepire . Allora solo, secondo la maniera |
Gioberti e il panteismo -
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percepire . Allora solo, secondo la maniera di parlare da | me | stabilita, una cosa viene da noi percepita, quando noi ne |
Gioberti e il panteismo -
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Signoria Vostra, per ubbidire al gentile invito che Ella | me | ne fa nella pregiata sua lettera. E le aggiungerò, quanto a |
Gioberti e il panteismo -
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in parte al medesimo favorevol suffragio, certo egli è per | me | un fatto assai onorevole, pregiando io l' altezza dell' |
Gioberti e il panteismo -
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colto il mio pensiero e tutta abbracciata la dottrina da | me | proposta alla loro meditazione. Forse che la facilità |
Gioberti e il panteismo -
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collegate all' Ideologia, e che finora veramente furon da | me | piuttosto qua e là toccate, che trattate alla distesa, non |
Gioberti e il panteismo -
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la giustizia e la religione. In un' opera di recente da | me | pubblicata, e probabilmente a Lei nota, io dimostrai darsi |
Gioberti e il panteismo -
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che voi potete in oggi intendere e praticare; ma verrà dopo | me | lo spirito di verità, e vi parlerà per autorità propria ma |
Doveri dell'uomo -
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per dir meglio, che parlarono nell' Unione! E qui, giacchè | me | ne si dà l' occasione, e men cade la necessità, farò quello |
Il razionalismo -
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Gli stessi ringraziamenti poi e le stesse lodi da | me | si debbono al chiarissimo sig. canonico e teologo don |
Il razionalismo -
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di questa lizza, nè l' avrei creduto giammai quand' anco | me | l' avesser giurato egregie persone, che ci covasse sotto un |
Il razionalismo -
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mia, non avendolo io ancor veduto, diffidai grandemente di | me | medesimo, conscio d' essere troppo fallibile, e mi consolai |
Il razionalismo -
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che lascio al giudizio di Dio, e vorrei nasconderla, se per | me | si potesse, a quel degli uomini, egli è troppo chiaro che |
Il razionalismo -
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e privando a tempo il pubblico di quello che da | me | aspetta e che gli promisi: scrivo, a malgrado dell' |
Il razionalismo -
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patite sin qui; scrivo, conoscendo quanti sieno per farsi a | me | giudici colla leggerezza che è il carattere dei tempi, |
Il razionalismo -
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comandandomelo, non per odio d' altrui, non per amor di | me | stesso, se ben m' intendo; ma solo per la causa di Cristo, |
Il razionalismo -
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potessero farvi qualche breccia, prima che ne pervenisse a | me | la notizia, quasichè nella capitale del mondo cattolico si |
Il razionalismo -
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eculeo il lettore; che da vero, volendo io celiare, se | me | ne restasse vaghezza in tanta gravità di cose, direi che |
Il razionalismo -
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che essi fanno degli argomenti irrepugnabili da | me | addotti contro di loro negli scritti precedenti, ai quali |
Il razionalismo -
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scopo di questo scritto, che è di metter riparo, quanto per | me | si possa, o più tosto d' eccitare altri maggiori di me per |
Il razionalismo -
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per me si possa, o più tosto d' eccitare altri maggiori di | me | per autorità e per dottrina a metterlo, al pericolo del |
Il razionalismo -
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della volontà e dell' intendimento, come natura, fu da | me | espressa in queste parole, che dispiacquero a' nostri |
Il razionalismo -
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s' intende. Le persone poi che non ignorano le dottrine da | me | premesse sulla semplice libertà, sanno ancora, che la |
Il razionalismo -
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ben disposto! All' incontro le azioni necessarie sono da | me | descritte così: [...OMISSIS...] . Nelle quali parole si |
Il razionalismo -
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. Egli dunque non intese che l' abito buono non fu da | me | posto qual condizione dell' azione libera, ma quale aiuto, |
Il razionalismo -
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nostro teologo dimenticò nell' enumerare le condizioni da | me | richieste, acciocchè un' azione possa credersi necessaria, |
Il razionalismo -
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il nostro teologo fatto supporre, che le condizioni da | me | richieste, acciocchè un atto sia necessario, sieno in |
Il razionalismo -
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acciocchè un atto sia necessario, sieno in quella vece da | me | richieste, acciocchè un atto sia libero, e dopo aver |
Il razionalismo -
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hanno punto ricevuto col santo battesimo il dono di Dio? Io | me | ne appello a tutti i fedeli di Cristo, alle anime che amano |
Il razionalismo -
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dottrine vengono affatto dissimulate dal C., come se da | me | non fossero state nè manco accennate, non che provate con |
Il razionalismo -
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in quest' opera, nol dissi coll' animo di definire, che a | me | non s' aspetta, ma sol per teologico raziocinio, che a |
Il razionalismo -
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miei timori sono fondati: ella giudichi il mio giudizio. A | me | parve, e pare, per ritornare a ciò che dissi al principio, |
Il razionalismo -
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anche se quella cosa non ha agito immediatamente sopra di | me | e così non mi si è palesata, bastando ch' io però abbia di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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cosa, l' affermazione, degna di fede, di costui sarebbe per | me | l' indizio a cui penserei che una cosa è dentro a quel |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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o segno, che è sempre una relazione di quest' ente, da | me | non percepito, con altri enti da me percepiti, la quale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di quest' ente, da me non percepito, con altri enti da | me | percepiti, la quale relazione mi determina quell' ente e me |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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me percepiti, la quale relazione mi determina quell' ente e | me | lo distingue dagli altri; 3. e finalmente ciò che viene in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di quell' ente, cioè negare che sia nessuna delle cose da | me | percepite. Da questa ultima parte, per la quale io posso |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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io non ho la percezione di questa cosa o visione, perchè | me | ne è contesa la veduta dalla tela che la ricuopre; e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dottrine dell' Angelico, che alle ricerche ideologiche da | me | tentate e rese pubbliche. Il che gioverà che veggiamo in un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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che possa mai trovare posa. La ragione di ciò fu esposta da | me | nei Principii della Scienza Morale , e nasce dalla natura |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sua similitudine o idea. Quando io dico: - date anche a | me | di quelle frutta che voi mangiate - ; io non dimando già l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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mostrano apertamente i luoghi delle Scritture, più sopra da | me | riferiti (2), e altri che potrei recare. E questa frase di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Trinità impresse di sè nelle cose, in creandole, a | me | parve di tenere il metodo seguente. In primo luogo osservai |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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una comunicazione delle divine persone; ma, per quanto a | me | pare, un' operazione che lascia bensì nell' uomo un effetto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dice egli, il nome tuo agli uomini che hai dato a | me | dal mondo« (1) ». E questa era la missione che aveva |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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- Chi mangia la mia carne e beve il sangue PERMANE in | me | e io in lui« (4) ». E finalmente Cristo dà appunto questa |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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all' intelletto: ora sta alla volontà che aderisca a | me | e a me si congiunga: senza questo, non sono entrato nell' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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all' intelletto: ora sta alla volontà che aderisca a me e a | me | si congiunga: senza questo, non sono entrato nell' uomo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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parlato con voi (4) »; e tosto soggiunge: «« Rimanetevi in | me | e io in voi« (5) »; attribuendo appunto all' effetto delle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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adunque: come un' operazione del Padre è quella che dà a | me | l' essere e la vita, così un' operazione mia ne' miei |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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vera ed espressiva, quasi dicesse: come il Padre dà a | me | l' essere personale, così io do a' miei diletti l' essere |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di S. Paolo che dice: « Vivo io? non più io, ma vive in | me | Cristo« (4) ». Non già che noi ci cangiamo nella persona di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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verità, ve le ho date a sentire, vi ho dato a sentire | me | stesso che sono verità. E perchè? Per comunicarvi il mio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sue parole: « Se prestaste fede a Mosè, forse credereste a | me | pure, poichè Mosè scrisse di me« (3) ». Fra le buone |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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me, è amato dal Padre mio: e io l' amerò e gli manifesterò | me | stesso« ». Invece di dire, che gli si manifesterà il Padre, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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è per gli altri un' autorità: la ragione degli altri è per | me | un' autorità: ciò che a ciascun uomo è ragione a tutti gli |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dell' azione fatta da essa ne' miei sensi) coll' essere a | me | innato. E che è vedere questo rapporto? Non è altro se non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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se non accorgersi che vi ha convenienza fra l' azione da | me | sofferita nel senso e l' essere a me innato; cioè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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fra l' azione da me sofferita nel senso e l' essere a | me | innato; cioè accorgersi che l' azione da me sofferita |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e l' essere a me innato; cioè accorgersi che l' azione da | me | sofferita suppone un essere che la faccia, e quindi è un' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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io non faccio che ravvisare nella sua azione sopra di | me | un atto dell' essere che io già conosco; non è che un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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E ho bisogno che le cose stesse mi feriscano e portino in | me | un cotal sentimento di sè stesse, acciocchè io quasi mi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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che quelle cose erano anche prima in quella nozione, che in | me | luceva dell' essere, contenute e comprese? Ciò nasce |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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(3). Il che tutto però doveva avvenire, secondo che a | me | pare, di una maniera oltremodo soave e appieno conveniente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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intrico: il peccato originale che mi si propone è per | me | un mistero, ma finalmente l' autorità che me lo annunzia è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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propone è per me un mistero, ma finalmente l' autorità che | me | lo annunzia è infallibile. Le mie forze sono limitate: se |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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mie forze. Or come io veggo per certo che l' autorità che | me | l' annunzia non può fallire, così m' è forza di ammettere |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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intendere quelle parole di Cristo: « Senza di | me | non potete far nulla« (5) »; e quegli innumerevoli luoghi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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creato. Perciò Cristo illustra il suo detto: « voi senza di | me | non potete far nulla« »; colla similitudine del tralcio che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nulla, disse in ragione di esempio: « Nessuno può venire a | me | se non gli è dato dal Padre mio« (1) »; o usò altre simili |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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onesto, e per ciò giudico che, nel momento presente, per | me | sia meglio il farla. Questo è un giudizio ingiusto ed in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sostenuta da un' antica tradizione presso gli Ebrei (4), a | me | sembra verisimile e conforme a quelle leggi, secondo le |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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a lumeggiare meglio con esse una osservazione altrove per | me | fatta, cioè che la divina rivelazione, ossia quel complesso |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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« Egli è questo il mistero dello Spirito Santo« ». A | me | pare di veder ben chiaro l' impronta di un magisterio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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lingua vivente. Le grandi parti dell' universo materiale da | me | accennate, che prime e più profondamente ferirono i sensi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di straordinaria santità e unione grande con Dio. Certo a | me | concesse la Provvidenza più volte di vedere questa luce |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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rispettabili teologi precitati. Ma ella non basta però a | me | nè al mio lettore, perocchè non meno egli che io, se mal |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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lecito in cosa sì arcana formare qualche congettura, a | me | sembrerebbe non improbabile, che quelle sensazioni, che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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IO significa la persona, e il peccato che abita in | me | è una frase che equivale a quest' altra: quel peccato che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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preso abita ancora nella mia natura. E quell' in | me | è da intendersi detto non in modo che significhi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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S. Paolo diede egli stesso l' interpretazione di questo | ME | usato per natura, dicendo: « Io so che non abita IN ME, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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S. Paolo tosto appresso, il qual ragiona così:« Perocchè a | ME | (persona) sta congiunto il volere, ma non trovo come |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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quel peccato che abita in me. Trovo adunque una legge che a | ME | (persona) che vuol fare il bene, stia il male congiunto: |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e poi veggo un' altra legge della mia mente e captiva | ME | nella legge del peccato che è nelle mie membra«. Dove egli |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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a principio: « Io sono Dio onnipotente: cammina dinanzi a | me | e sii perfetto« (3). » E segno di questa giustizia morale, |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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uomo a significare l' uomo che è presente e forse anco da | me | indicato coi cenni, o l' uomo nominato più sopra nel |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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la visione nella solitudine, che li nominò il Dio che vede | me | (2). Egli è manifesto che per quel primo che impone un tal |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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del comandamento (che mi ha maliziato) ha operato in | me | ogni mal desiderio - esso toltane l' occasione dal precetto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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« Abramo vostro padre vide il mio giorno (cioè vide | me | nella gloria); lo vide e ne giubilò« (3). » Ma non tutti |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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salutevole effetto. Quindi anzichè con tali teologi, io | me | ne sto co' Padri più antichi della Chiesa a' quali non |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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sua dottrina: [...OMISSIS...] . Per la medesima ragione a | me | pare dover intendere del carattere quel T onde Ezechiele |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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biblica del « ricevere lo Spirito Santo« (2). » Or a | me | pare, che con questa dottrina si possa conciliare colla |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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è amato dal Padre mio, e io lo amerò e manifesterò a lui | me | stesso«. » Dice manifesterò a lui me stesso, perocchè è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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e manifesterò a lui me stesso«. » Dice manifesterò a lui | me | stesso, perocchè è egli che manda lo Spirito Santo che lo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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tempo con voi e non mi conoscete? Filippo chi vede me, vede | me | e il Padre mio« (4), » indicando con ciò, che la sola vista |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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questo libro« connutrizi « di Cristo: appellazione, come a | me | sembra, tenerissima ed efficacissima, la qual suppone che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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con quelle che trae seco la sua contraria, le quali a | me | sembrano oltremodo più gravi. Il perchè io verrò sponendo e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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sicchè con esso diviene un solo e identico corpo. Ora a | me | sembra, che niente ripugni che questo concetto della |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di Dio o scritta o tramandata; molte all' incontro che | me | lo persuadono. E veramente, se il corpo nostro imperfetto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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antichi; ma che ella comincia a comparire, per quanto a | me | sembra, negli scolastici; e vien riprodotta ne' libri de' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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agli scolastici. 2. Molte autorità contrarie ad essa a | me | pare di avere riscontrate ne' Padri più antichi e nella |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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insuperabili ad ogni ragione teologica, sempre per quanto a | me | ne parve. Or avendo io già indicati i luoghi della |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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della Scrittura e de' Padri che stanno per la sentenza da | me | abbracciata (1) torrò qui a metter fuori le gravissime |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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torrò qui a metter fuori le gravissime difficoltà, che a | me | si presentano come invincibili; e mi fanno abbandonare |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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sangue glorioso di Gesù Cristo? Una seconda difficoltà per | me | nasce gravissima dal concetto di TRANSUSTANZIAZIONE. |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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a suo uso rimanessergli gli accidenti di quella? io per | me | credo, che quando non avesse Cristo voluto convertire |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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degli uomini e non delle Scuole, i quali furono già da | me | nei due libri precedenti sufficientemente ripresi e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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così fattamente esagerata e sformata, che, quanto a | me | sembra, ella già non può più appartener ad una Scuola |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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fatto a temere. Pochi esempi che ne darò, de' molti che | me | ne somministrerebbe la storia della Teologia, basteranno a |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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considerato come uno, tanto il pari, quanto la diade? A | me | sembra di non poter assegnare altra differenza tra l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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che così da Aristotele s' annoverano: [...OMISSIS...] . A | me | pare, che niente altro sieno queste dieci coppie di |
Sulle categorie e la dialettica -
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« tutto ciò che c' è di enti? » «pan ton onton». Voi non | me | lo dite: supponete sempre « tutto ciò che c' è di enti », |
Sulle categorie e la dialettica -
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distinta dalla natura dell' IO. Così, quando io affermo | me | stesso da una parte, e dall' altra affermo un cavallo, una |
Sulle categorie e la dialettica -
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ma solo in senso composto (1). La proposizione: « Io so di | me | solo in quanto io sono, e io sono in quanto io so di me », |
Sulle categorie e la dialettica -
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di me solo in quanto io sono, e io sono in quanto io so di | me | », contiene appunto il sofisma che i logici dicono |
Sulle categorie e la dialettica -
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perocchè nella proposizione « Io sono in quanto so di | me | », la parola Io può avere due significati: può significare |
Sulle categorie e la dialettica -
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coscienza di me, come uomo conscio, sono in quanto so di | me | »; ma non è mica vero che « Io, come uomo semplicemente, |
Sulle categorie e la dialettica -
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che « Io, come uomo semplicemente, sono in quanto so di | me | », perchè anzi sono anche senza saper di me, ed ero prima |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' uomo pone l' Io, cioè la coscienza di sè, quando dice | me | (2). L' Io adunque precisamente non è l' uomo, ma è un |
Sulle categorie e la dialettica -
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valore, se non tradotte in quest' altre: La coscienza di | me | stesso comincia in me con un atto mio proprio di |
Sulle categorie e la dialettica -
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in quest' altre: La coscienza di me stesso comincia in | me | con un atto mio proprio di riflessione, e però l' azione è |
Sulle categorie e la dialettica -
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diverso da me, senz' avere alcuna attuale consapevolezza di | me | stesso, senza riflettere su di me nè punto nè poco. In |
Sulle categorie e la dialettica -
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attuale consapevolezza di me stesso, senza riflettere su di | me | nè punto nè poco. In secondo luogo, l' oggetto, di cui sono |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' attualità colla realità . Egli inveisce contro di | me | perchè dico che l' idea non è un reale, e argomenta che « |
Sulle categorie e la dialettica -
|
precedentemente conoscesse le dottrine ideologiche da | me | pubblicate, alle quali s' aggiunge e continua questo |
Principio supremo della metodica -
|
cose vi hanno delle classi maggiori, non è supposizione da | me | fatta in aria, ma sì un vero conosciuto coll' esperienza |
Principio supremo della metodica -
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uomo sono principalmente volti gli scritti ideologici da | me | prima d' ora pubblicati (1) e però non vi spendo parole. |
Principio supremo della metodica -
|
Poichè la percezione, di cui io mi ricordo o che in | me | riproduco coll' imaginazione, è sempre la stessa quanto al |
Principio supremo della metodica -
|
memoria della mia percezione. La memoria della melagrana da | me | ieri veduta, toccata, assaporata, percepita |
Principio supremo della metodica -
|
tutte le qualità, anche accidentali, della melagrana da | me | altre volte percepite, sicchè ella non è un' idea astratta, |
Principio supremo della metodica -
|
« « Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di | me | »(1) », e le altre che dimostrano come nella collisione |
Principio supremo della metodica -
|
iddio va preferito a' genitori: « « Se taluno viene a | me | e non odia il padre suo e la madre.... non può essere mio |
Principio supremo della metodica -
|
palato, io posso unire il predicato buono coll' oggetto da | me | veduto, pronunziando il seguente giudizio sintetico: « |
Principio supremo della metodica -
|
scala numerica, e a qual ordine appartenga: ecco ciò che a | me | ne pare. Ritorniamo alla nostra percezione collettiva: il |
Principio supremo della metodica -
|
voglio io ora entrare, ma dico solo che il fatto sta così; | me | n' appello a tutti, perchè non vi ha creatura umana, la |
Principio supremo della metodica -
|
quale poi egli deve imparare a leggerli e scriverli. Ora a | me | sembra che devasi cominciare dalle vocali, e poi dai |
Principio supremo della metodica -
|
di non poter nè sapere ne comunicare altrui le cose. A | me | stesso sono rimaste più memorie della mia infanzia che |
Principio supremo della metodica -
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e là riferito, viene a confermare la teoria filosofica da | me | proposta, e sarebbe tempo che, per onor d' Italia, non si |
Principio supremo della metodica -
|
camminava nell' aria senza attenersi ad alcun filo, non | me | lo crederà colui che si fosse fabbricato in mente il |
Principio supremo della metodica -
|
altramente, in tal caso infrangerei la mia opinione, e | me | ne creerei un' altra tutta nuova circa l' efficienza di |
Principio supremo della metodica -
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Egli è vero che se io tolgo i limiti alle perfezioni a | me | note delle creature, poniamo alla potenza di operare, alla |
Principio supremo della metodica -
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e inconcepibilmente migliorato, e questo è già per | me | un grande aumento di cognizione, benchè consistente tutta |
Principio supremo della metodica -
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all' anima il volto o anche solo il nome del maestro che | me | la insegnò; solo che qui vi sarebbe il passaggio contrario |
Principio supremo della metodica -
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dottrina consuoni al principio supremo dell' educazione da | me | altrove proposto ed enunciato così: « « Si conduca l' uomo |
Principio supremo della metodica -
|
mi è intimo; se egli consiste in qualche ingrandimento di | me | stesso, se in una parola appartiene al mio sentimento |
Principio supremo della metodica -
|
che secondo la legge della generazione spirituale da | me | solo viene comunicato. E s' osservi come nel semplicissimo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
nella composizione dei libri scolastici non fu ancora da | me | toccata. Tale necessità consegue naturalmente al sistema |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
delle cognizioni, cioè le lingue, tre delle quali a | me | paiono necessarie, la italiana, la latina e la greca, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
avete all' insegnamento, se non siete dichiarati dotti da | me | con un brevetto ». Obbligare tutti i dotti della nazione a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
essenza della cosa (1). Questa proposizione è vera secondo | me | in tutta l' estensione dei termini, purchè si prenda la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
che disse GESU` Cristo di se medesimo: « Io santifico | me | stesso per essi » (1). GESU` Cristo era santissimo, e non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
primi Cristiani. Poi queste altre: 2 « Crea, o mio Dio, in | me | un cuor mondo » (4). 3 « Non rigettarmi dalla tua faccia » |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
S. Agostino, « Del modo di catechizzare gl' idioti », per | me | reso volgare (2). Sebbene in esso non tutto sia adatto pel |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
da insegnare loro, quanto allo spirito, si possono, come a | me | pare, ripartire acconciamente in tre capi: Della vita |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
Paolo diceva a' Galati: « E vivo non già io, ma vive in | me | Cristo; e la vita che io vivo nella carne, la vivo nella |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
titolo di Apostolo. Dopo risorto poi disse: « Come mandò | me | il padre, anch' io mando voi » (6). L' Apostolato adunque |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
o fratelli, come il Vangelo che è stato evangelizzato da | me | non è cosa umana. Perciocchè non hollo io ricevuto, nè l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
in questa è la sequela di Cristo: « Chi vuol venire dopo di | me | anneghi sè medesimo, tolga la sua croce e mi segua » (3). |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
popolo mi onora colle labbra; ma il loro cuore è lontano da | me | (1). Riprova molte invenzioni di pietà lo stesso Agostino, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
battesimo. Quanto vantaggioso e bello non sarebbe, come a | me | ne pare, se i genitori o gl' istruttori facessero celebrare |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
E qui appunto, giacchè spesso da altri si trapassa, a | me | sarà caro un poco di fermarmi. Veggiamo dunque le regole |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e a questo pensiero che Platone stesso si avvicinasse, | me | lo fa pensare quella sentenza, colla quale censura |
Psicologia Vol.III -
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la prima volta, sia poi egli qual voglia essere, che a | me | non cale. Conviene nondimeno osservare che il raziocinio, |
Psicologia Vol.III -
|
far menzione d' un fatto che ho più volte sperimentato in | me | stesso, e che altri avranno pure sperimentato, se si sono |
Psicologia Vol.III -
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forza dell' abitudine attiva, il vizio di quel signore a | me | ben noto, che ad ogni due o tre parole ripete colle labbra |
Psicologia Vol.III -
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insensibili e resistenti all' azione di sì forti rimedi? A | me | pare che per ispiegare questo fatto si deva ricorrere alla |
Psicologia Vol.III -
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di esperimentare in medicina . Se pur è vero quello che a | me | ne pare, dopo le riflessioni precedenti, devono parere |
Psicologia Vol.III -
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effetto, anzichè causa. E che la cosa possa esser così | me | lo persuade il considerare che, supposta una dilatazione |
Psicologia Vol.III -
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e talora opposte ed antagonistiche operazioni; ed anzi a | me | pare che il volere appunto dall' effetto dei rimedi dedurre |
Psicologia Vol.III -
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nel piede, perocchè avendo io già i confini del piede, che | me | ne disegnano la figura solida, e avendo così concepito |
Psicologia Vol.III -
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il fenomeno extrasoggettivo del movimento sensorio. A | me | pare probabile congettura la seguente: il movimento |
Psicologia Vol.III -
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ed al ben vivere, sollecito d' intendere, quanto per | me | si potesse, il fondo dei loro pensamenti, anzi che di |
Psicologia Vol.III -
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mi procaccerà almeno da te qualche ricambio, che gioverà a | me | stesso. Io dunque narrerò i pensamenti e le opinioni |
Psicologia Vol.III -
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per via della sua qualità di essere mobilissima; la quale a | me | sembra anzi una spiegazione sistematica che vera, secondo |
Psicologia Vol.III -
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avevano ancora l' idea netta) parlavano dell' animato . A | me | pare probabile che il crudo materialismo si debba |
Psicologia Vol.III -
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determinati, o sieno specifici, o sieno generici. Ed a | me | pare che questa idea doveva essere appunto il Dio di |
Psicologia Vol.III -
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Platone per le cose che questi dice nel « Timeo »; il che a | me | pare non altro che una delle solite calunnie, colle quali |
Psicologia Vol.III -
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è il perpetuo labirinto della filosofia; e mi fa uscire di | me | stesso dallo stupore, pensando che io non conosco scrittore |
Psicologia Vol.III -
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rappresentazione. Tutto ciò mi attesta la coscienza di | me | stesso. Se dunque esiste la rappresentazione, il che non si |
Psicologia Vol.III -
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nell' opera di Abelardo sopra Porfirio, poco innanzi da | me | citata, quale si trova nel Codice Ambrosiano. L' |
Psicologia Vol.III -
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compiutamente avverrato. La qual fiducia non sorgeva in | me | allora: nove anni prima, cioè nel 1.27, quando componevo in |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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consiglio in un affare, è assurdo il pretendere ch' esso | me | ne dia un altro; mentre sarebbe pur un consiglio solo |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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del leggitore sulle traccie del Progetto fin quì da | me | descritto, sia che si ritrovino negli scrittori |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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progresso al genere umano; perocchè io non penso che uomo | me | la possa proporre a tempi nostri con tanta estensione. |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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che sia avvenuto del Supremo Potere della società civile da | me | descritto. Parmi ch' egli sia stato sempre più o meno |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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di considerare come tutto si trovi legato nel sistema da | me | proposto, e come i principŒ sieno conformi alla natura |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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un tanto mutamento di cose fu quella massima: « « Per | me | regnano i re: »2) » la massima che fa conoscere avervi |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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che simile progetto è ben altro dal Tribunale politico da | me | proposto. Egli lo voleva fatto per regolare i negozŒ fra' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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o dai Principi, quello che più si avvicina al Tribunale da | me | proposto, per quanto è a mia notizia, è di Giovammaria |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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le traccie istoriche che mostrano l' Amministrazione da | me | esposta essere stata sempre dalle nazioni veduta, e la |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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la più severa morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di | me | stesso, » dice il Sig. Raynal, «non per avvertirvi di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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alcuni aforismi di Harrington, che conferma il fatto da | me | osservato nell' uman genere colto. [...OMISSIS...] La |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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l' artificiose insidie dei nemici d' entrambi. Intanto a | me | pare che basta bene ai principi un assai piccolo fondo d' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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compiutamente avverrato. La qual fiducia non sorgeva in | me | allora: nove anni prima, cioè nel 1.27, quando componevo in |
Filosofia politica naturale -
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consiglio in un affare, è assurdo il pretendere ch' esso | me | ne dia un altro; mentre sarebbe pur un consiglio solo |
Filosofia politica naturale -
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del leggitore sulle traccie del Progetto fin quì da | me | descritto, sia che si ritrovino negli scrittori |
Filosofia politica naturale -
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progresso al genere umano; perocchè io non penso che uomo | me | la possa proporre a tempi nostri con tanta estensione. |
Filosofia politica naturale -
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che sia avvenuto del Supremo Potere della società civile da | me | descritto. Parmi ch' egli sia stato sempre più o meno |
Filosofia politica naturale -
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di considerare come tutto si trovi legato nel sistema da | me | proposto, e come i principŒ sieno conformi alla natura |
Filosofia politica naturale -
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un tanto mutamento di cose fu quella massima: « « Per | me | regnano i re: »2) » la massima che fa conoscere avervi |
Filosofia politica naturale -
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che simile progetto è ben altro dal Tribunale politico da | me | proposto. Egli lo voleva fatto per regolare i negozŒ fra' |
Filosofia politica naturale -
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o dai Principi, quello che più si avvicina al Tribunale da | me | proposto, per quanto è a mia notizia, è di Giovammaria |
Filosofia politica naturale -
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le traccie istoriche che mostrano l' Amministrazione da | me | esposta essere stata sempre dalle nazioni veduta, e la |
Filosofia politica naturale -
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la più severa morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di | me | stesso, » dice il Sig. Raynal, «non per avvertirvi di |
Filosofia politica naturale -
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alcuni aforismi di Harrington, che conferma il fatto da | me | osservato nell' uman genere colto. [...OMISSIS...] |
Filosofia politica naturale -
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l' artificiose insidie dei nemici d' entrambi. Intanto a | me | pare che basta bene ai principi un assai piccolo fondo d' |
Filosofia politica naturale -
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alla libera unità del pensiero. ignori, questo è per | me | un breve capitolo; ma potrebbe essere ad altri un'opera di |
Psicologia delle menti associate -
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E in fatti sono due cose ben diverse, che sia vero che a | me | un ente apparisca così, e che sia vero che un ente sia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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parti estese dalla mente: e tuttavia a torto, per quanto a | me | pare, se n' indusse che Aristotele volesse lasciare la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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più semplice che è « « essere o non essere » », «einai he | me | einai» (7). Ora il negativo «me einai» si conosce, secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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prova quel facondo e immaginoso scrittore che diede a | me | biasimo e mala voce d' aver proposta e stabilita una tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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6 Ora l' ente, il «to on», puro, è uno; il non7ente, il «to | me | on», è molti, perchè abbraccia i quattro generi (1) e tutti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cose belle si fanno tali pel bello, il risponder questo e a | me | stesso e agli altri, mi sembra sicurissimo, e, fermo su di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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insieme connesse, insieme comunicano. Ma all' anima, come a | me | pare, specialmente si dee riferire la presenza delle idee, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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una legge elettorale, che guarentisca questo risultato. | Me | ne appello agli uomini di Stato più perspicaci; i soli |
Questioni politico religiose -
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