Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: esse

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vita morale, la vita intellettuale sono cancellate, e con  esse  l'emulazione, la libera scelta del lavoro, la libera
che le nostre indagini non furono infruttuose, poichè da  esse  noi possiamo raccorre almeno questi due veri indubitabili;
, osservate bene qual conseguenza ne viene: eccola:  esse  dunque sono eterne . E veramente prendete qualsivoglia
al loro sistema; dunque le idee non esistono, o sono anch'  esse  realità. Così si spoglia la Filosofia delle verità più
le loro idee niuna delle quali è perfetta, egli si giova di  esse  quasi di scala per salire alla contemplazione d' un' altra
una regola diversa da tali idee, secondo cui portar di  esse  giudizio, e scegliere il bello separandol dal brutto: e
spirito nostro conosce gli oggetti, il reale che è fuori di  esse  non aggiunge niente agli oggetti conosciuti dalla mente. Ma
con questo sguardo, dove sono dunque queste idee? Stanno  esse  sempre quasi appese innanzi allo spirito, sicchè eccitato
più avanti nella cognizione dell' ente ideale. Poichè da  esse  noi ora abbiamo questo risultato, che l' ente ideale si dee
idee speciali due elementi: 1) l' elemento che fa sì che  esse  siano idee, e in tanto sono identiche all' idea dell'
io trovo difficilissimo a spiegare come io possa pensare ad  esse  e parlare di esse - Ma non è propriamente ad esse che voi
a spiegare come io possa pensare ad esse e parlare di  esse  - Ma non è propriamente ad esse che voi pensiate e di cui
ad esse e parlare di esse - Ma non è propriamente ad  esse  che voi pensiate e di cui parliate: l' oggetto immediato
sono a voi nè pur presenti quelle grandi città, pensiate ad  esse  proprio in se stesse? Voi veramente parlando non pensate e
le immagini che son rimaste nella mente sua, dal reale che  esse  rappresentano; ma è un' illusione pel comune degli uomini,
queste rappresentano Firenze reale, e perciò per mezzo di  esse  e noi veramente conosciamo e facciamo altrui conoscere
il servigio di far sì che il nostro spirito pensi in  esse  alla Firenze reale e di essa favelli, è mestieri che si
alle sensioni che avemmo durante la percezione? Non entrano  esse  per nulla a costituire la cognizione che ci rimane dei
in noi una forza, un' attività diversa da noi; giacchè « ab  esse  ad posse datur consecutio ». Non conviene immaginar la
acquistate colla riflessione medesima? In tal caso  esse  non precederebbero del tutto la riflessione. Convien dunque
le percezioni? Noi l' abbiamo veduto, l' oggetto di  esse  non è che il nostro sentimento, o ciò che cade nel
qual grado d' oscurità e qual grado di luce in  esse  si contenga; queste sono questioni affatto diverse,
dimostrare che l' idee astratte di specie contengono anch'  esse  del negativo; ma ancor meno dell' idee generiche. Così se
o cadono nel soggetto, non sono conoscibili per sè;  esse  hanno d' uopo d' essere trasferite coll' atto del pensar
hanno proprietà direttamente tra loro contrarie,  esse  non possono esser un subietto solo, nè una sola natura, ma
la sussistenza delle cose reali, coll' affermare che  esse  sussistono, il che è quanto dire, col predicare di esse la
che esse sussistono, il che è quanto dire, col predicare di  esse  la sussistenza. Ma questa sussistenza che noi predichiamo
sussistenza. Ma questa sussistenza che noi predichiamo di  esse  e che noi loro attribuiamo, secondo i nostri avversarj è
così sono, come dicevo, innalzate oltre misura, e come  esse  si cangiano tutte insieme in una Religione, così i dotti
col Rosmini non meno che col senso comune, all' azione che  esse  esercitano immediatamente sopra di noi producendoci i
le cose nella mente è quello stesso nè più nè meno che  esse  hanno al di fuori della mente; e al professor Tarditi fa
alle sue fatture, ma come causa creante e immanente di  esse  »? » O non converrà piuttosto conciliare questa
Spinosa, cioè che « « Iddio è causa creante e immanente di  esse  » », perchè forma con esse un oggetto solo, nel quale poi
è causa creante e immanente di esse » », perchè forma con  esse  un oggetto solo, nel quale poi la nostra astrazione
senso giobertiano, secondo il quale la stessa realità è in  esse  e propria di esse, ditemi, o signori, parrebbe egli a voi
mediante l' atto creatore. E che perciò? non restano  esse  tuttavia così distinte e così separate, che v' ha un
poichè, anche prescindendo dalla questione del panteismo,  esse  ci accordano più cose che prima ci sembrava negare. Esse ci
esse ci accordano più cose che prima ci sembrava negare.  Esse  ci accordano prima di tutto il fatto capitale da cui movono
cose, ma in altro modo, perchè il positivo è mescolato in  esse  col negativo, il quale non è in Dio. Alle esistenze reali,
riflessione ritrova in Dio oggetto dell' intuito, certo che  esse  si distinguono da Dio sostanzialmente, perchè le creature
in tal supposto, lasciano a Dio tutta la sostanza e  esse  non sono che sue proprietà. Infatti il Gioberti dà il nome
perciò anche queste divengono intelligibili, perchè  esse  hanno in sè l' intelligibilità stessa di Dio in esse
perchè esse hanno in sè l' intelligibilità stessa di Dio in  esse  trapassata. Ma perocchè l' ordine degli intelligibili è
creativo l' esser cose e l' essere idee, trapassando in  esse  Iddio che è cosa ad un tempo ed idea. Egli è piacevole, a
divina trapassa nelle cose create, dee trapassare pure in  esse  la realtà divina; e così vengono create: il qual placito è
nelle cose create coll' atto creativo, e passando in  esse  le ha create e costituite nella loro concretezza; perciò
e non è quindi mezzo di conoscerle, nè mediatrice tra  esse  e lo spirito, ma è proprio l' oggetto del conoscere, e così
cosa e idea s' identificano) le crea trapassando in  esse  il divino intelligibile, che è Dio stesso. V S' intende
di accidenti di Dio medesimo; il quale oltre comporsi con  esse  come la forma colla materia, trapassa in esse
comporsi con esse come la forma colla materia, trapassa in  esse  sostanzialmente e così le crea. Ascoltiamo com' egli si
la serie delle contradizioni accennate, con un gruppetto di  esse  alquanto piacevole. I Il signor Gioberti insegna che ogni
Voi l' avete udito. [...OMISSIS...] . In tal modo  esse  pure diventano intelligibili, idee, e lo spirito umano le
di mediatore tra le cose create e lo spirito, perchè sono  esse  stesse idee. Così c' insegna il Gioberti. In un luogo il
alcuna idea che loro serva di mediatore, poichè sono anch'  esse  idee, e però Iddii; e l' uomo conosce le cose
le principali in pochi sillogismi, e soggiungiamo ad  esse  le soluzioni. Il Rosmini dice, che l' Essere ideale, qual
sole famiglie delle composite e delle graminacee; molte di  esse  si possono appena con attento studio discernere fra loro.
il mondo reale. Ma se le idee s' unificano in Dio, e di  esse  in quanto sono reali partecipa il mondo, non ci può esser
decidere una tale questione, senza sapere in che modo  esse  siano nella mente. Può intendersi che ci siano come atti
secondo Platone le cose reali abbiano le idee in sè, ch'  esse  non ne sono altro se non imitazioni, e però servono alle
stesse cose reali . Essendo le idee cosa divina e ponendosi  esse  come forme reali delle cose, si faceva manifestamente Iddio
e quando l' usa è ben rado ch' egli ci avvisi in quali di  esse  lo prende. Mancando questo avvertimento, poco giova ch'
rivestita di varie relazioni logiche e di vocaboli ad  esse  corrispondenti. Nel passo citato in principio del nostro
colle parole «tes malist' usias he teleutaia», e che  esse  non si devano già riferire alla materia, essendo proprio
forma è tolta dall' intelletto e a loro applicata, ma in  esse  veramente, in quanto sono fuori della mente, non c' è
è in esse, ma solo nella mente, ed è dalla mente data ad  esse  quando si conoscono, essendone la forma o la specie l'
potenza », convien distinguere tre materie, e relative ad  esse  tre maniere di forme: la materia e la forma
cose reali la loro specie dalla materia, e così separata in  esse  contemplarla. Ma il soccorso era debole a segno, ch' egli
da Aristotele contro le idee platoniche sono: 1 Che  esse  nulla servono a spiegare l' esistenza de' reali sensibili,
perchè sono da questi intieramente separate, onde con  esse  altro non si fa che aggiungere sostanze a sostanze, e così
cose da spiegarsi invece d' assegnarne le cause (1). 2 Che  esse  nulla servono a spiegare la cognizione umana de' medesimi
idee, converrà dire che la partecipazione di ciascuna d'  esse  sia in quanto non si dice del subietto, dovendo in tal caso
d' un subietto; dal che deduce, che dunque avanti ad  esse  ci dee essere il subietto. Platone nega, che le idee sieno
de' reali; ma che anteriormente a questa relazione,  esse  esistono come singolari, anzi ciascuna è perfettamente una
da' sensibili (4), perchè non ne ha bisogno, non essendo  esse  altro che le essenze de' sensibili stessi, e la mente umana
come i Pitagorici dicevano esser enti per la imitazione di  esse  »(2) »: non ci sono dunque due serie di enti, ma una sola,
, e di qui pure si sciolgono, cioè si dimostra che  esse  non sono punto vere contraddizioni, ma solo apparenti.
che è anteriore alle forme categoriche. Non parla dunque di  esse  in quanto sono ideali, o in quanto sono reali, o morali, ma
sono in Platone il sostegno delle idee, sono quelli a cui  esse  appartengono, e ne' quali si copulano e congiungono tra
tra loro e diventano operative e quasi mobili, non perchè  esse  sieno tali, ma perchè i subietti reali in cui sono operano
che a quelle sue opinioni non contraddicano, anzi ad  esse  umilmente servendo, via più le confermino. Da questo lato
delle idee, e vedere ciò che alle idee si confà, o che ad  esse  ripugna, per trovare ciò che è vero, o non è. Ora lo studio
può cadere alcuna contraddizione; 2 che quindi alcune di  esse  si collegano ad unità, altre non si possono collegare,
costitutivi, di che s' induce che sono puro essere  esse  stesse, e però che non pongono in lui che una pluralità
spazio non esiste se non nell' anima, e neppure ciascuna di  esse  esiste, perchè ogni suo punto essendo fuori d' ogni altro,
questa media sostanza che termina nelle due estreme e ad  esse  essenzialmente s' appoggia senziente secondo l' uno e l'
questo solo che da tempo così antico sia stato veduto, che  esse  si giacciono nell' intima costituzione dell' anima. Il
i loro corpi speciali e si moltiplicassero, Iddio mostrò ad  esse  anime seminali « « la natura dell' universo e le leggi
a ciascuna affidata la futura sua sorte, e come di  esse  si sarebbe formato quell' animale umano di tutti
si fa a combattere le idee di Platone, non riferisce mai ad  esse  altro che i sensibili, tacendosi interamente dell' anima
siano una copia, imitazione e partecipazione dell' idee ad  esse  relative, vedesi da questo che le forme s' intendono nelle
colle idee, quasi direi, combaciandosi, diventano con  esse  una cosa, rispetto all' atto del nostro vedere, cioè un
(3). L' anima poi, avendole presenti senza che con  esse  si confonda, le intuisce. Ma poichè di certe idee, come di
de' triangoli ed altre guise di figure sensibili, benchè ad  esse  non dirigano il pensiero, ma al triangolo stesso e all'
tali cose note a tutti, non domanda altre ragioni, ma da  esse  discende a cercar altre cose, quelle che vuol rinvenire; e
per due vie a diverso intento. Poichè o si parte da  esse  per arrivare ad altre idee parimenti inferiori, per
sono lontanissimi da ogni sensibile, e la mente va ad  esse  senza fare alcun uso del sensibile, [...OMISSIS...] ,
Vediamo quali queste sieno, e come la mente giunga per  esse  al principio dell' universo, procedendo sempre nei campi
il lume pel quale l' anima intuisce quelle idee e per  esse  è scorta alla cognizione di Dio, è ciò appunto che Platone
tutta la sua mente e il suo cuore in esse, si rende ad  esse  simile. Poichè secondo Platone è la contemplazione pratica
che l' uomo imita tali essenze: la contemplazione di  esse  incessante, ma affettuosa, pratica, assoluta;
stesso che le partecipa colla mente e che, conformandosi ad  esse  con tutto sè, si rende giusto, onesto e temperato, rimane
poi le creò a sua imagine e somiglianza, ponendo davanti ad  esse  le idee a contemplare. Ora contemplando in queste ed
di queste tre idee può abbandonar l' altra, chè c' è tra  esse  un naturale sintesismo; nè tuttavia si possono da noi
al primo genere di queste specie, e se possano anche  esse  o no mescolarsi colla materia. Le categorie poi sono i
nè potrebbero farle conoscere (3), perchè sarebbero da  esse  dissociate, e cosa al tutto diversa da esse. Quindi spiega
di soavi frutti da prima promettono, ma poi anch'  esse  imbastardiscono e si disseccano per mancamento di arte, di
quando il vero si è che quelle intelligenze non arrivano ad  esse  unicamente perchè vien loro tolta dinanzi o sia interrotta
fa la mente fanciullesca, e che con un' accurata analisi di  esse  troviamo qual sia più e qual meno moltiplice e complicata.
al tutto diversi, hanno delle note comuni, per le quali  esse  sono suscettibili di un nome comune. Questo è quanto dire,
delle intellezioni umane, noi abbiamo scoperto altresì in  esse  il solido fondamento su cui possiamo erigere il Metodo d'
ente . Col percepirsi adunque dalla mente le sensazioni,  esse  si trasformano in altrettanti enti, perocchè quest' è la
enti. Analizzando le sensazioni, noi abbiamo trovato che in  esse  vi hanno due elementi; un elemento soggettivo e un elemento
Considerate nel loro elemento soggettivo, l' ente a cui  esse  appartengono è il soggetto: esse sono atti7passivi di
soggettivo, l' ente a cui esse appartengono è il soggetto:  esse  sono atti7passivi di quell' ente. Considerate nel loro
nel loro elemento extra7soggettivo, l' ente a cui  esse  appartengono è un ente diverso dal soggetto
è un ente diverso dal soggetto (extra7soggettivo), di cui  esse  sono atti7attivi. L' intendimento adunque, il quale non
condizione di percepirle negli enti a cui appartengono. Ma  esse  appartengono a due enti: al soggetto e al corpo
intellettivo, tuttavia questo non dirige pienamente ad  esse  la sua attenzione per mancanza di stimolo a ciò fare, e
domandiamo: qual è lo stato di massima imperfezione, in cui  esse  si trovano? Conosciuto questo estremo, potremo salire a
fanciullo, che appartengono all' ordine dell' animalità,  esse  sono le seguenti: 1 l' istinto nascente dal bisogno di
diverse del fanciullo per cagione, che in quella età sola  esse  hanno la materia e lo stimolo necessario a produrle; e
alle età diverse, per ragione che in quella sola età  esse  hanno lo stimolo necessario a produrle, quantunque la
e prima dimandiamo quale sia lo stimolo, che muove ad  esse  l' attenzione umana. Riman dunque ancora ad acquistarsi
le rinfreschi al suono del vocabolo, per l' analogia che  esse  hanno colle idee astratte, a significare le quali adoperano
la sua attenzione intellettiva non ha lo stimolo, che ad  esse  la richiami. 4 Finalmente quand' anco si proponessero alla
soluzioni secondo le circostanze dell' allievo, circostanze  esse  stesse difficili a raccogliersi e certificarsi. Si può dire
che è favorevole alle passioni, e per male quello che è ad  esse  contrario. Se dunque sono insorte le passioni nel bambino
sorpreso e intimorito al loro comparire, si arretra da  esse  se l' avvicinano, si mostra loro turbato, corrucciato,
intelligente, la persona morale dà loro un prezzo, allora  esse  diventano materia di moralità: se il prezzo loro dato dall'
considerate però in quanto sono elementi di felicità,  esse  hanno un prezzo allor quando diventano premio della virtù.
per se stesse indipendentemente da questa relazione ch'  esse  hanno colla virtù! - Ecco uno de' primarŒ fonti della
questo, e fondendosi nel sentimento universale che sempre  esse  cagionano, e che è principio di nuova attività. Questi due
delle intellezioni di second' ordine coi sentimenti ad  esse  precedenti. A. - Rapporti della prima classe d'
oggetti di quelle operazioni, cioè delle cose che noi per  esse  siam venuti a conoscere. Ora poi, quanto agli oggetti
le sensazioni de' suoi varŒ organi e a ricever l' una di  esse  come annunzio d' un' altra, ad aspettar questa, perchè gli
da poter esprimere tali proposizioni, ma la sostanza di  esse  passa indubitatamente pel suo spirito. Or poi, se il
un' impressione rispondente ad un' idea di cosa unica: anzi  esse  sono due impressioni semplici, l' una più variegata dell'
allora, che nasce al soggetto intellettivo il bisogno di  esse  e non prima. E in ogni caso rimane al filosofo il dovere di
ch' egli riceve dalle collezioni, numerando le unità in  esse  distinte, e però notando il rapporto della seconda unità
primitiva sulle cose doppie, e come avendo potuto notare in  esse  il due, poi con questo ebbe aperto il campo a tutti gli
mai bisogno di quelle idee per loro regola, quando anzi  esse  sono il loro effetto. Il second' ordine poi somministra
al terz' ordine d' intellezioni? Cessano esse? Perdono  esse  di forza? Se ne sopraggiungono delle altre? La natura
e l' amore a ciò che è bello, animato e intelligente: ma  esse  conducono l' uomo a questo fine comune per diverse strade,
effetti delle regole primitive, al terz' ordine si cangiano  esse  stesse in regole morali. Le regole morali adunque pel
fino i più capricciosi ed inesplicabili; conciossiachè  esse  sono i soli fanali che mandano nell' animo suo quella luce
dietro al quale apprezzamento la volontà si affeziona ad  esse  di un nuovo amore men nobile del primo, dell' amor
una nuova luce: vede dentro a quelle anime: discuopre in  esse  pensieri e volontà: trova con ciò nuovi lati, da cui poter
da questi affetti nasce pure la necessità di essere con  esse  perfettamente d' accordo. Si suol dire che « l' amore o
che le consonanti divise dalle vocali abbiano un suono.  Esse  non sono suoni, ma cominciamenti o finimenti di suoni (1),
Passando adunque noi senza più al quart' ordine, quali sono  esse  le intellezioni di quest' ordine? Troppo lungo sarebbe il
maggiore del sillogismo ipotetico; cioè l' esser una d'  esse  condizione dell' altra. Tanto più, che nel sentimento le
Le parole della madre finiscono per disingannarlo: non solo  esse  spezzano via più e quasi tritano dinanzi al suo pensiero l'
la minima idea; ma sia qualsivoglia la trasformazione che  esse  prendono, e che io ignoro, so però che io non avrò perduto
attribuir loro una dignità maggiore ancora di quella che  esse  realmente abbiano, a cui egli è spinto dall' universalità
loro, ed è necessario notarne accuratamente le differenze.  Esse  sogliono confondersi insieme, e talun crede che il dar
le ragioni diverse, per le quali si formano naturalmente di  esse  altrettanti gruppi. La prima ragione si è la forza unitiva
le idee, e per quelli prende agevolezza di trascorrere in  esse  colla mente? e che di più egli acquista balìa de' proprŒ
prima d' intendere queste parole e sapere esprimere con  esse  il suo intendimento: e però falsamente si procederebbe
solo al quarto si può eseguire la sintesi per la quale  esse  si predicano di un soggetto agente e che solo al quinto
acciocchè nella collisione de' suoi doveri verso di  esse  preferir possa la più degna; è ragguardevolissima nella sua
contrarie fra loro, deve scegliere la più degna fra di  esse  e a quella tenersi. Questa scelta può certamente esser
di alcun elemento di male, le sensioni e gl' istinti da  esse  nascenti si conterrebbero nella loro sfera, produrrebbero
le tre categorie della morale: tutti i precetti ad una di  esse  tre si riducono. La prima ha per fondamento l' essere
inserite in questo capitolo per la stretta connessione, che  esse  hanno collo sviluppo delle sue facoltà attive e morali, che
si vede un somigliante giuoco nelle bestie? Hanno pur anche  esse  l' imaginativa e provano piacere delle rinnovellate
Iddio non è presente a queste cose in modo da essere da  esse  conosciuto. Egli dà loro l' esistenza e la vita, e con
e la vita, e con questa sua operazione si trova in esse:  esse  dunque sono presenti a Dio che le conosce, ma Dio non è
a Dio che le conosce, ma Dio non è presente ad esse, perchè  esse  non ne conoscono nè godono la sua presenza. Veniamo all'
grate a Dio, e che impediscano la perfezione; quando invece  esse  conducono ad essa mortificando la carne e umiliando la
la carne e umiliando la superbia dell' uomo; ed anzi  esse  in parte sono obbligatorie, sia per soddisfare alla divina
morendo per esempio uno, per cui si prega, impenitente,  esse  potrebbero turbarsì, o vacillare nella fede, o mancare di
natura; ma la riflessione stessa, qualora congiuri con  esse  e sia vacillante e debole, accresce il male ed aggiunge
quando ho creduto che ciò giovasse alla causa della verità,  esse  cesserebbero subito d' essere forti, e anche d' essere
sempre pronto a cangiarle o a dichiarare e migliorare in  esse  tutto ciò che io potessi riconoscere esservi da cangiare,
massima virtuale , di maniera che in ciascuna di  esse  si trovi contenuto virtualmente il massimo di essere. Onde
le cose reali, le prime differenze che s' osservavano in  esse  era il loro numero, essendo questo, come dicevamo,
secondo i gruppi d' unità, cioè secondo i numeri che in  esse  si osservavano; di che sarebbe venuto che tanti dovessero
poi, invece di chiamar numeri le cose, uscivano a dire che  esse  erano « imitazione de' numeri », o quando consideravano i
determinare quante sieno, cioè trovare il numero di  esse  determinato; poi suddividere ciascuna fin che si può, e
loro due principii a diversi generi di cose esistenti e in  esse  le riscontravano, davano loro un altro nome; e così
quando rimangono slegate prive d' un subietto, sono anch'  esse  un indeterminato o un indefinito. Quindi, tanto il concetto
determinazioni slegate prive dell' ente, che costituivano  esse  pure una pluralità indeterminata, a cui corrispondeva l'
in cui si negano le idee separate dalla materia,  esse  doveano collocarsi dopo di questa, di cui sono, quasi
e le specie , e queste specie così costituite sono anch'  esse  forme all' ultima materia, cioè alla materia reale. Ora
prova del pari che l' uno è il medesimo con esse, e con  esse  diverso. Poichè quali sono l' altre cose? quelle che non
dissimile all' altre cose che non sono uno, dall' esser ad  esse  diverso ed identico, nel modo detto di sopra. Essendo
genere, perchè il genere riceve in sè differenze, e con  esse  produce le specie nelle quali egli rimane, perchè rimane
di sorta, perchè, se ci fossero differenze, quale di  esse  sarebbe la prima? O questa ci sarebbe, o niuna sarebbe
che contemplando sè stessa, cioè le specie tutte, vede in  esse  la realità (1). Ma quest' atto che viene dall' Anima ed è
tutti i Neoplatonici, si è quello di avere classificato con  esse  l' ente ideale , e non l' ente in tutta la sua generalità.
che si trapassano dai nostri filosofi, quando dovrebbero in  esse  porre ogni sforzo d' ingegno. E veramente se si parla d'
agli enti ideali e mentali, e l' ente reale non ebbe in  esse  l' importanza che gli è dovuta. Quindi non pare del tutto
filosofo, e distribuiremo a parte, quello che a ciascuna di  esse  appartiene. Coglieremo quest' occasione altresì per fare su
Coglieremo quest' occasione altresì per fare su ciascuna di  esse  delle riflessioni non solo v“lte a distinguere quello che
nomi che casualmente significano cose diverse: per esempio,  esse  che vale essere ed anche mangiare; jus che vale diritto ed
di essere: onde Aristotele non classifica veramente con  esse  gli enti, nè i principii degli enti, ma i modi più generici
degli enti, ma i modi più generici dell' ente (2). 3 Che  esse  significano i predicati che convengono all' ente per sè , e
predicazione, altro non si fa che guastare il concetto di  esse  idee, confondendolo con qualche cosa di soggettivo non
non hanno alcun valore obiettivo; poichè, se la mente con  esse  non considera e pensa tutto intiero l' oggetto, lo
di sopra. Le relazioni possono essere classificate anch'  esse  in generi e specie, e questi generi e specie sono come
, come deve essere, perchè tolta dal predicare, sicchè  esse  si distinguono secondo il senso preciso delle parole, e
sue categorie, perocchè egli non pensò a classificare in  esse  se non gli oggetti che soggiacciono allo spazio e al tempo,
come altrettanti attributi , ossia predicati de' giudizŒ,  esse  escludono di considerare il soggetto come soggetto; quando
se è reale, è la base di ogni entità. Oltre a ciò in  esse  non apparisce alcun ordine tra le varie classi, nè si trova
suo ingegno a dissipare quelle contraddizioni, sieno poi  esse  vere od apparenti ». Che dunque le antinomie provino ad
In secondo luogo egli parla di idee . Ma queste idee son  esse  semplici o composte? sono nulla o qualche cosa? sono enti
considerare come illusioni trascendentali gli oggetti che  esse  mai presentassero all' uomo. Kant si tolse con ciò di
sono ancora più lontane dalla realità oggettiva; perocchè  esse  hanno per loro immediato oggetto i concetti, ai quali
bensì da' concetti astratti , ma finalmente sono anch'  esse  concetti, perocchè una cosa possibile è un concetto o un'
cotali categorie fichtiane, rimanendo già provato quanto  esse  sieno erronee ed insufficienti dalle cose qui sopra
introduce le idee , come le idee fossero sapere, mentre  esse  altro non sono che mezzi ed oggetti del sapere. La
apparenti; b ) Se le limitazioni di Dio sono apparenti,  esse  debbono apparire a qualche essere, perchè se non
quelle macchie sono assolutamente necessarie , mostrando  esse  che il sole è subordinato ad un sistema stellare superiore!
è presente agli occhi per la vicinanza dello spazio; ma  esse  non valgono che come pure sinonimie di questa espressione
verbo, e l' una dall' altra è separata e distinta; e però  esse  precedono logicamente al verbo umano e non al divino.
è la solida base delle altre due scienze filosofiche che da  esse  derivano, cerchiamo in essa la partizione dell' essere.
categorie; e l' avervi de' vestigi, non è l' avervi in  esse  la stessa trinità, molto meno è l' avervi nelle cose le tre
seconde, come se non ce ne fossero altre, come se fossero  esse  stesse le cause prime. Gli s' affacciò soltanto la
l' ordine stesso che hanno i movimenti degli astri da  esse  prodotti. [...OMISSIS...] . Ma oltrechè in tale sistema
non è che accidentale, e non determina per ciascuna di  esse  un' altra natura. Sono tutte cause motrici immobili, sono
tre caratteri comuni, di qualunque ente sieno specie, che  esse  sono sempre o sostanza, o accidente, o relazione. Ma poichè
convenire alle facoltà sensitive, così anche ripugna che  esse  si dicano la mente in potenza, giacchè Aristotele chiama
sono ordinate nel tutto del conoscibile, debbono anch'  esse  esser conosciute da una mente sapientissima. Ma questo
tutte le cose fossero come appariscono al senso, apparendo  esse  a vari individui o anche allo stesso individuo in diversi
specie non sono universali? e se sono universali non sono  esse  in potenza, secondo Aristotele? Come dunque saranno il
mozione d' altre cose che sono in quel medesimo atto, a cui  esse  passano. Laonde, se rispetto a quelle cose, che, essendo in
atto intellettivo e contemplativo, o come atti intellettivi  esse  stesse per la solita o almen frequente confusione che fa
non faccia altro che separarle dalla materia: e in tal caso  esse  sono veramente ne' corpi, unite colla materia. O le specie
perchè hanno materia. Onde « « tutti gl' individui di  esse  sono corruttibili » », [...OMISSIS...] . Ora egli è
memoria , e dalla memoria di tali cose si fa la ragione di  esse  [...OMISSIS...] . Dalla memoria ripetuta della stessa cosa
questa intieramente divise, gl' intelligibili non sono in  esse  nè in potenza nè in atto. Ma in relazione colla mente,
le materiali, mettendo in atto quegl' intelligibili, che ad  esse  si riferiscono. Poichè è da considerare attentamente quello
Quando più cose sono uno di specie, allora in ciascuna di  esse  conviene che ci sia la specie identica. Se dunque gl'
sono una confessione del suo intrinseco difetto. Poichè in  esse  si abbandona lo stesso sistema, e si ricorre al divino
, tutte le cose ne sono partecipi, sebbene, essendo in  esse  la specie alla materia congiunta, riman cieca,
(potenza ed atto) (2) ma che le segue tutte ed è tutt'  esse  (3); l' essere dunque non è una natura che stia da sè, ma è
da sè ed eterne altrettanto che Platone; soltanto vuole che  esse  sieno ultimate, cioè venute all' ultimo loro atto, e quest'
Tendendo ciascuna all' atto ed alla propria perfezione (4),  esse  tendono di continuo ad assomigliarsi all' ultima e
a diversi punti della scala, senza arrivare nessuna di  esse  al sommo, accade che si vestano di specie varie, che non
finite degli enti naturali, e a queste non le comunica, ma  esse  già sono ab aeterno negli enti della natura e si
singolari, singolare in ciascuna, benchè non sia niuna di  esse  (1); 3 Finalmente come la prima sostanza, a cui convenga la
sussistere , e il sussistere delle cose è in ciascuna di  esse  e non separabile. Ora questo sussistere delle cose sta
sussistere delle cose (3), ed è principio non elemento di  esse  (4). Ma se si domanda poi « la causa per la quale la forma
e da sè, le specie artistiche, dicendo che fors' anco  esse  non sono essenze specifiche, nè alcun' altra cosa è essenza
dei corruttibili, dall' Essere attualissimo, Iddio. 1  Esse  non esistono che in natura, sono la stessa natura
specie sostanziali sono eterne nella natura, e se una di  esse  non ci fosse stata ab aeterno, o si potesse distruggere,
cose esterne, poichè nelle cose c' è la materia, e però in  esse  l' intelligibile è solo in potenza. Se quest' intelligibile
natura determinate, distinte ab eterno, inconfusibili,  esse  formano come una serie, e non hanno altra unità se non
alla materia; considerata poi nelle cose in ciascuna di  esse  è unica di nuovo. Ma il pensiero, paragonando queste cose
nelle quali è immedesimata la scienza e la cosa.  Esse  non vengono in composizione con alcuna cosa della natura,
esposte le difficoltà per scioglierle: ma la soluzione di  esse  o manca, o è indicata appena in poche e non sempre chiare
ridurre le cose naturali alla prima causa, in grazia di cui  esse  operano. Reca quindi la questione: « Se i principŒ sieno in
spiegare senza supporre l' esistenza di Dio, l' altra che  esse  vengono da Dio come desiderato, come fine a cui si slancia
sguardo proprio della mente, che, come dicevamo, nega di  esse  certe entità (scienza di affermazione). Aristotele tolse
conoscere il solo fondamento sensibile dell' ente; ond'  esse  sono diverse, quando fanno conoscere fondamenti che sono
quando ne acquista i concetti, e che cosa vi sia in  esse  di cognizione assoluta . Riprendiamo il concetto esposto
termine dei sensorii, queste si dicono individuate, ed è ad  esse  che dobbiamo il concetto dei corpi speciali. Noi abbiamo
che l' uso di quelle idee, siamo costretti di tentare con  esse  di conoscere anche Dio, e in parte lo veniamo a conoscere
vita diretta, di cui egli non è conscio, di cui non parla;  esse  incominciano in lui, e si svolgono e si compiono in un
che si svolgono dall' essenza dell' anima razionale;  esse  appartengono all' ordine degli atti secondi, non
dall' intendimento, tuttavia nell' atto della percezione  esse  sono quelle che vestono l' ente e lo determinano; e cosa
i sassi e le varie immagini degli animali come tali, ma ad  esse  congiungendo individuamente certe virtù superiori e divine,
dover tornare gradito a chi contempla più cose, che  esse  sieno regolarmente disposte. E veramente essere disposte
al termine sentito; nè tuttavia pervennero a distinguere da  esse  con pari felicità il sentimento piacevole che ne è l'
dei fenomeni. Onde le continue mutazioni della moda? sono  esse  forse l' effetto del mero arbitrio e del capriccio dei
persone che diconsi di buon tuono , d' entrambi i sessi,  esse  vi assicurano che le mode nuove sono proprio le più belle,
in quanto si considerano rispetto agli effetti che  esse  producono nel corpo e nella materia del corpo, consegue
nel suo operare. E queste leggi, e i fenomeni nei quali  esse  appariscono, danno un' apparente opposizione coi fenomeni,
intestino delle molecole e degli organi stessi, che  esse  compongono. Il primo di questi tre momenti della funzione
vengono mosse, acciocchè il sentimento fondamentale in  esse  si perpetui, e nel tutto rimanga eccitato a quel modo come
molecole, che procuri loro tale una reciproca posizione che  esse  si tocchino nel minor numero di punti; giacchè solo in
Ora, data la rotondità delle molecole, è chiaro che  esse  lasciano, quando si trovano al contatto, un interstizio
la continuità del sentimento, e divenuta media fra  esse  (quando sia minima ed omogenea come deve essere) non
le leggi dell' animalità, noi dobbiamo dimostrare: 1 che  esse  sono necessarie alla spiegazione dei fenomeni animali; 2
necessarie alla spiegazione dei fenomeni animali; 2 che  esse  sono a ciò sufficienti. Incominciamo dalla proposizione
istinti conseguenti, e le emozioni che appartengono anch'  esse  ai sentimenti razionali, producano dei movimenti nel corpo
tali comunicazioni materiali fra gli organi che bastino  esse  sole a spiegare le affezioni, che si comunicano anche nell'
che vi s' impiegano, nei movimenti diversi che ciascuna di  esse  fa, nei momenti in cui li fa, tuttavia si compie per modo
del corpo vivente; e lo deduce appunto dal vedere che  esse  si manifestano in organi anche lontani, senza che possano
organi simmetrici sieno perfettamente eguali, a tal che  esse  non differiscano se non per lo spazio diverso in cui sono
come esige l' armonia delle loro operazioni, sia perchè  esse  sono diversamente costrutte e diversamente disposte. E
lo spazio diverso in cui si esercitano, il sentimento, ond'  esse  partono, dovrà essere unico, postochè l' osservazione
della materia a queste funzioni, viene contrastato in  esse  e impedito di compirle, egli si appena e si addolora, chè
istinto vitale, dividendosi e disorganizzandosi, cessa in  esse  il sentimento, di cui precedentemente erano termine, e
che Maincourt distinse dalle false membrane, e tra  esse  ramificarsi propaggini di rossi vasellini, secondo il
di lui rispettivamente allo stato e condizione di  esse  forze. La passività, da cui Brown fece dipendere la vita,
questo corso è da quelle determinato, se si supponga ch'  esse  non cagionino più alcun' altra irritazione, il detto corso
molecole, le quali circostanze fanno sì che rimangano fra  esse  interstizi più o meno numerosi, e maggiori o minori. Ora,
con certe leggi, nascono sensioni speciali, e la facoltà di  esse  si può chiamare sensitività speciale o di eccitamento
in una parola, alla forza vitale dell' animale individuo.  Esse  agiscono in opposizione a questa forza vitale, e l'
ed accrescere la sensione e l' eccitamento, divengano  esse  stesse stimolanti col loro moto, ovvero generatrici,
o prodotti dall' istinto sensuale in conseguenza di  esse  (1). I movimenti , cagioni delle dette sensioni, variano
movimenti , veniamo alle sensioni , che si dividono anch'  esse  nei due generi delle primitive e delle seconde. Le
primitive danno la leva all' istinto sensuale, che per  esse  si mette in movimento. Richiamiamo brevemente le leggi, che
influisce a cangiare le sensioni corrispondenti, e con  esse  tutto il corso zoetico. A ragion d' esempio, i nutrienti
ma forse a una restrizione arbitraria, che ciascuna di  esse  pone al suo metodo. Tutto allora dovrebbe tendere a
il modo di guarire le malattie, studiando che cosa  esse  siano in sè stesse, da quali forze e mutazioni interne
delle vene, una minore resistenza al corso del sangue,  esse  dovrebbero recare al cuore copia maggiore di questo fluido,
velocità della circolazione, acciocchè potesse passare per  esse  una porzione di sangue eguale a quella che passa per le
, ecc., appartengono alla medicina sintetica , e l' uso di  esse  è sicuro e necessario; perocchè queste parole non ambiscono
e dimostrare in simil guisa quanto difficilmente  esse  si possano adoperare a costituire la medicina analitica .
di più elementi, la sostanziale unione dei quali dà ad  esse  novelle proprietà. Forze meccaniche. - Il tempo, la
stimoli accidentali, e dar luogo a sensioni parziali, anch'  esse  accidentali. Le sensioni, che insorgono come conseguenza di
il concetto di queste sensioni seconde, e a vedere quanto  esse  influiscano sul corso zoetico, è uopo chiamare all'
il pensiero, ed il sentimento intellettuale che ad  esse  si attiene, operano sul principio animale, e questo poi,
nè appieno unite, sicchè l' istinto vitale combatte con  esse  per rattenerle, mentre esse hanno perduta quella
l' istinto vitale combatte con esse per rattenerle, mentre  esse  hanno perduta quella conveniente posizione e conformazione,
sentite, nè egualmente sensorie, è conseguente che cada in  esse  una disuguaglianza di azione vitale, cagione di località.
e superficiale, noi possiamo riferire e collocare in  esse  anche le nostre sensioni interne, non superficiali, e prive
sensioni, non è meraviglia ch' io possa riconoscere una di  esse  esser più vicina ad una data estremità del piede che l'
adunque delle sensioni interne non è che un rapporto fra  esse  e le sensioni superficiali. Ma come si spiegano le sensioni
dunque ci restano come campate in aria, o, per dir meglio,  esse  sono per noi come altrettanti corpi esterni. Sono sensioni,
fluido o consistente non cerco (1). Gli elementi di  esse  sono mobilissimi, e così accordati che dividendosene alcuni
continuità e figura, giacchè di tanto entrerebbe in  esse  un elemento, di quanto ne uscirebbe un altro. Il fenomeno
forme che presentano i corpi, e conchiusero che sotto di  esse  doveva essere la sostanza, soggetto immutabile e permanente
pure si dice che le appartengono solo perchè la media da  esse  riceve la condizione e l' atto di sua natura. Quindi quella
accurata enumerazione ed analisi degli oggetti, che per  esse  l' uomo ammetteva. Così nacque la dottrina delle forme
in un modo negativo, come osservammo, cioè dichiarando che  esse  non sono Io, ma non dicendo che cosa sono. Ora non ogni Io
divine delle idee e le si attribuiscono all' anima, che con  esse  si confonde; ed è soggettivismo, in quanto si ritengono le
fanno immensa opposizione le sue opere, nello stato in cui  esse  a noi pervennero. Durante il dominio della Scolastica,
experimentum in quibusdam. Quod quidem universale dicitur  esse  quiescens in anima, in quantum scilicet consideratur
praeter singularia, in quibus est motus; quod etiam dicit  esse  unum praeter multa, non quidem secundum esse », secondo la
etiam dicit esse unum praeter multa, non quidem secundum  esse  », secondo la sussistenza, « sed secundum considerationem
intellectus sit unum praeter multa, tamen secundum  esse  est in omnibus singularibus unum et idem non quidem numero,
al ricevimento delle sensazioni ritiene quella parte che  esse  hanno di comune, il che egli chiama memoria ; paragonando
dei Reali e dei Nominali, e le loro vere sentenze.  Esse  si rinvengono diligentemente esposte nell' opera di
le scuole accennate di Realisti, in questa guisa. Quella di  esse  che riponeva l' universale in una collezione, esprimeva
che si sogliono supporre dai filosofi e trapassare; ed  esse  intanto nascondono nel proprio seno un sistema intero. Dopo
del senso l' impressione delle cose, allora rimanga in  esse  il comune insieme col proprio; che le medesime anime,
essere finito sieno tolte via tutte le limitazioni e con  esse  le imperfezioni e i guasti, egli deve congiungersi e
Dio stesso spontaneamente si abbassa e si avvicina ad  esse  creature e in esse si manifesta, producendovi il sentimento
si abbassa e si avvicina ad esse creature e in  esse  si manifesta, producendovi il sentimento di sè. L' ultima
di cui la natura umana è fornita far non potevano: 1.  esse  non potevano da sè sole trovare un oggetto reale infinito
per così dire, il pascolo delle sue potenze e pei quali  esse  potessero adoperare e svilupparsi: e questa cosa Iddio la
tutto il bene che hanno, è innanzi nell' Essere primo, e in  esse  trovasi solo circondato da limitazioni. Tutto il bene
abbiano similitudine colle cose significate; ma solo perchè  esse  hanno una cotale analogia. Di modo che qui avviene, che le
già un' attenzione quasi direi materiale che tutta in  esse  sole si occupasse, ma nobile e spirituale, che in esse
in esse sole si occupasse, ma nobile e spirituale, che in  esse  vedesse e cercasse cose ancor maggiori di quelle che
Iddio che egli si forma, ricevono e hanno congiunta anch'  esse  una cotal luce deiforme che le rende operative e vive nell'
quali le sensazioni producono primieramente un bene fisico,  esse  non operano come segni nè come materia di cognizione, ma
in che maniera questa virtù straniera si congiunga ad  esse  e con esse operi; bastandoci il dire, che come lo spirito
maniera questa virtù straniera si congiunga ad esse e con  esse  operi; bastandoci il dire, che come lo spirito si unisce al
si congiunga alle sensazioni naturali e operi con  esse  rese a lei quasi concausa. Nè tampoco è ufficio nostro l'
e considerazioni e lacrime, che apportano in gran parte di  esse  la conversione da' loro peccati, e in tutti una somma
significato o che le informa e le illumina, acquistando per  esse  la cognizione. Ora fra queste due specie di sensazioni
e soprannaturale, la quale imprimesse nella natura di  esse  un atto di vita e di incorruzione, perdutosi colla
o in terra per la loro predicazione e esempio, viene in  esse  trasfusa: nè v' ha in cielo albero di altra specie che di
sono quelle che alimentano e tengono vivi i Santi, per ciò  esse  trascorrono queste acque vive della celeste Gerusalemme
le inferiori potenze dell' uomo alla santità, per modo che  esse  non solo diritte fossero e niente ripugnanti a quell' uso
fossero e niente ripugnanti a quell' uso che far volesse di  esse  un' anima santa, ma ben ancora giovassero a quest' anima
dalla sua virtù confortate, perchè l' uomo venisse per  esse  sviluppandosi e crescendo in cognizione e in virtù. Non è
armonia che le teneva accordate fra loro, e messa in  esse  l' inordinazione. A ciò s' aggiunse che anche tutte le
di questa: la quale sviata dietro le sensibili cose, in  esse  finiva il lume di sua intelligenza, e però non riceveva più
all' uso delle lingue vocali, le quali ricevono da  esse  il loro valore e uso, o certo la loro possibilità. Or poi
Or poi se le percezioni sensibili e le idee prime che da  esse  si hanno, recano questa luce alle lingue vocali, senza la
risovvenirle e disporre queste idee variamente, cioè far di  esse  diverse sezioni (astratti) e varii accoppiamenti (giudizii
che elle non suonassero vanamente agli orecchi umani, ch'  esse  primieramente significassero oggetti materiali e sensibili,
emblemi delle cose insensibili per una cotale analogia di  esse  a quelle, e questo emblema analogico venisse fatto
da noi primieramente col senso esteriore. In secondo luogo  esse  ci vengono rappresentate anco dalla imaginazione, essendo
espressamente istituite acciocchè vengano percepite, e per  esse  noi veniamo a conoscere quello che esse cerimonie vogliono
percepite, e per esse noi veniamo a conoscere quello che  esse  cerimonie vogliono rappresentare. Queste due specie di
che resiste a tali fiamme, anzi che innatura l' uomo con  esse  e il fa in esse vivere la vita immortale. Perocchè queste
tali fiamme, anzi che innatura l' uomo con esse e il fa in  esse  vivere la vita immortale. Perocchè queste fiamme sono
sensibile alla fantasia del veggente, gli si presentino  esse  in sogno o in veglia, palesi a tutti, o visibili a lui
le imagini ricevute in queste varie maniere, cioè: 1.  esse  possono significare un oggetto sensibile nella natura
casi le parole significano una cosa significativa. Non sono  esse  stesse le imagini sensibili, ma bensì le cose da loro
comporre una specie di visione nella nostra fantasia. E ciò  esse  fanno col risuscitare nel nostro spirito degli oggetti
nel capo XVII narra quello che due aquile operavano. Ora  esse  non erano che simboli di due Re. Ma come saperlo? E come
la facoltà del verbo: 2. rapporta a questo sussistente  esse  idee, che diventano altrettante indicazioni di quel
il significato delle parole non è solamente l' esser  esse  disposte e regolate dall' intelligenza che le pronunzia, ma
sostanze o qualità domando io: in che modo esercitano  esse  sull' uomo quell' azione, che le rendono, come detto
cagioni istrumentali indirette della grazia? (1) operano  esse  per la via delle sensazioni? Rispondo che non per la sola
per quella elaborazione e vicinanza di parti vive anch'  esse  la vita. La ragione poi per la quale questo discorso non si
operazioni divine negli animi degli uomini. In alcune di  esse  Iddio produce mirabili effetti, senza però comunicare
alcuna , e per questo appunto si chiamano negative.  Esse  però hanno un' indicazione della cosa non rappresentata, la
restavano inadempite; e le leggi materiali erano anch'  esse  tante, che non giungeva mai l' uomo a pienamente
le parole che chiarissero ogni oscuro; e che da  esse  venisse la forza della santificazione, per significare che
purificazioni ed espiazioni, le quali potrebbero anch'  esse  essere appartenenti a quegli antichi Sacramenti (3). Ma non
esplicitamente rivelato ciò che Abramo credette, e che  esse  nella vita presente non intesero e non credettero se non
di una fabbrica quando questa è condotta a fine; e anch'  esse  s' erano già compite. Or come Iddio ogniqualvolta avea
cristiane vedesi da ciò, che il carattere si appella da  esse  concordemente« Sacramento«, nè così potrebbe appellarsi
unzione, il segno della croce e l' imposizione delle mani,  esse  simboleggiano, secondo la Scrittura e i Padri, i tre
nella nostra carne viva e nel nostro sangue vivo, che anch'  esse  in un modo ammirando ricevon la vita e si fanno animate,
avvolte quasi direi nel vortice della vita vengono anch'  esse  avvivate e acquistan natura ed atto di verissima carne. Al
organizzate è al tutto indifferente a inanimar più tosto  esse  che altre particelle materialmente diverse, ma della stessa
un corpo vivo, o in somma informate dall' identico spirito;  esse  non hanno un' esistenza a parte da lui: formano un' unità
e del vino, cioè sotto quella piccola dimensione che da  esse  specie viene determinata nello spazio, non istà mica tutta
proprietà parlandosi di una distruzione di forma, perocchè  esse  valgono, come abbiam detto, a significare la cessazione
indicare quando sia una forma annichilata, non cadendo in  esse  (secondo lui) l' annichilamento. 4. Nell' esempio recato
come conversione si riceve nel pane?« » Io non trovo in  esse  un significato. Intendo bensì che quell' azione come
e inimico alle sue creature? giacchè egli sottrarebbe ad  esse  l' intimo loro essere, che è quanto dire tutto ciò che
che Cristo passa in tali materie, volendo dire che ad  esse  comunica l' esser suo (2). 3. Che S. Gregorio Nisseno, S.
a che servivano esse? perfettamente a nulla: perocchè  esse  non si adoperavano se non per indicare come avveniva o
Cristo delle particelle nuove, le quali non mutano, ma anzi  esse  pure partecipano l' identità del corpo e del sangue a cui
e moderazione difese la libertà di ciascuna, a niuna d'  esse  permettendo di condannare le altre con quell' autorità che
la quale è lodevole, i difetti de' singoli uomini, che di  esse  Scuole si dichiararon campioni; e non s' incarichino le
non sono essi essenziali alle Scuole, anzi dallo spirito di  esse  naturalmente son condannati. Colla quale distinzione
gli errori tutti dalla Chiesa proscritti, nè niuna d'  esse  riconoscerebbe per suo l' errante, quando d' errore, contro
quando Adamo trasgredì il divino precetto, avrebbero anch'  esse  dato il loro consenso? Infatti i teologi chiamano
peccato originale (1), nella cattolica dottrina, e su di  esse  si fondano diversi dogmi della nostra santa fede. c ) L'
lacrime di dolore; ed insieme di educare in mezzo ad  esse  il ramoscello d' olivo che seminato da' travagli e dalla
della Chiesa, che ingrossò le colonne de' nostri nemici, ed  esse  ci apparvero sì formidabili: quelli per altro ignoranti
di lui: sicchè egli per necessità dipende da esse, come  esse  non dipendono da lui. E però quando egli vorrà uniformarsi
e semplicità dell' ordine di tutte le cose; ma introduce in  esse  il disordine e lo scisma. All' incontro i cristiani
alla robustezza riposta nella congiunzione con Dio; facendo  esse  a lui quel servigio che a' fanciulli, i quali non hanno
e sensibili senza riferirle alla loro cagione primitiva,  esse  si disgregano e spargono fra di loro; e l' essere
levarsi ai concetti dello spirito: e volle portare anche in  esse  quella divisione del lavoro che frutta mirabilmente in
non sarebbe già limitata ad un semplice rammassamento di  esse  cognizioni in forma di vocabolario; ma ad una distribuzione
sviluppano prima, quelle che si aprono dopo, e secondo che  esse  appariscono e quasi naturalmente nell' uomo fioriscono,
parola signora e quasi regina di tutte l' altre. Ma sono  esse  tratte pienamente da quel confuso miscuglio? è essa divisa
Se le leggi civili non offendono i diritti, che sono ad  esse  precedenti, e si limitano a proteggerne l' esercizio,
diritti che esistono prima di esse, pretendono d' esserne  esse  le fonti, d' esserne le padrone, sono ingiuste, e il popolo
il vigore e si procacciasse tutti quei vantaggi e beni che  esse  sono atte a dargli. Altrimenti il Creatore avrebbe operato
esclusivo diritto del Clero, ma questo rimane rispetto ad  esse  nel diritto comune del libero insegnamento. E questo
alcuno al benefattore che le mantiene del proprio, o se da  esse  si trae qualche cosa, questo non agguaglia la spesa
sono implicati in tali amministrazioni, e possono da  esse  essere violati, hanno giusta ragione di richiedere, per
entro i limiti, che abbiamo indicati, non crediamo però che  esse  debbano andarsene sciolte da ogni tutela e riscontro del
a morte e perpetuamente si combattono, poichè ciascuna di  esse  vuol prevalere sull' altra, e vanta i suoi diritti. Per
sviluppo e i loro grandi errori al non essersi applicato ad  esse  lo stesso metodo. - Scorsa sui sistemi più celebrati.
non sa, perocchè questo è impossibile, non è parlare, ma  esse  vogliono dire che colui si crede ragionare di una cosa e in
Ove le umane cognizioni fossero trattate in quest' ordine,  esse  riceverebbero una assai maggiore semplicità, verrebbe
non si masticano, nè assaporano le vecchie; e perciò di  esse  non sentesi altro che la nausea della vecchiezza. I
così in sacrificio tutta insieme con Cristo, « affinchè  esse  pure sieno santificate nella verità » (3). Sentenza è di S.
a loro. Resa quasi una del loro numero, abbiano  esse  con voi tutta l' amichevole confidenza. Allora s' apriranno
il vostro consiglio sarà sì dolce, sì amico e saggio, che  esse  partano da voi contente, vi torneranno altre volte. E
ma farle a lui conviene per lo scopo spirituale, che in  esse  vi mette. Anzi col lume del nostro unico maestro traggo
parole, secondo l' opportunità e la voglia che vedrete in  esse  di sentirvi parlare. Poichè dovete esser sollecita di
il loro cuore e il loro spirito farà la scolta sopra di  esse  contro al nemico, che pure « s' aggira intorno come leone
lavorino, studino, qualunque cosa operino nella vita,  esse  sappiano altresì dalla bocca vostra come convenga operarlo
e finalmente la bontà infinita, sono da destare in  esse  sensi di gratitudine verso un Dio sì buono: buono non solo
lo stesso esser madre di Dio », come insegnò Gesù (2), e se  esse  hanno ricevuto questo immenso beneficio d' udirla, si
è contrario. Col primo di questi insegnamenti stillate in  esse  la virtù della docilità , per la quale l' uomo si apre a
. Tali cose adunque menino a Cristo, ad esso crocifisso; in  esse  si pensi a lui. Tutte quelle cose pertanto, nelle quali
virtù dall' Apostolo annoverate, e di questa pace, che da  esse  stilla per così dire qual mele e come olio odoroso dilata
o sia all' unità dello spirito, se non si conosce in che  esse  membra fra di loro sono differenti, e in che si convengono.
le proprietà che distinguono i membri l' uno dall' altro.  Esse  sono formate dalle varietà della grazia; la quale parte,
angosciose, infelici, senza Dio in questo mondo , andavano  esse  in cerca nell' avvenire di un qualche conforto: chè alcuno
carità incenerir debbono appunto tutte le altre cose,  esse  sole ardere. Così l' uomo si purifica, e si rende spirito,
abbracciare e pascere la pinguezza degli affetti divini in  esse  contenuti, e de' modi d' avvicinarsi ed intimarsi per
santità; e nelle imagini venera il santo oggetto, che per  esse  è figurato o dipinto; e nelle reliquie onora quella
vi tornino a mente i bei tempi primi: e godete in  esse  il vostro Dio immediatamente senza ingombro o senso di cosa
le promesse. Di lui ridondano le sacre carte, e ad  esse  principalmente vi mando. Beete pure a quel fonte della
ha loro posti i vincoli che altrui le lega, perchè abbiano  esse  dei doveri da esercitare, dei meriti da ottenere. - Ma io
analitica hanno parte la natura la società. come sono  esse  le cause che la destano, così sono parimenti le cause che
le loro radici, le radici delle loro radici; narrò ad  esse  colle loro proprie parole com'erano nate e come da lingue
non sono che altrettanti esseri ideali, non potendo  esse  esistere altrove se non nelle menti (1). Nè è punto assurdo
che dànno argomento della reale sussistenza della divinità.  Esse  fanno adunque non solo l' ufficio che abbiamo veduto fare i
sua sussistenza, non sono già lo stesso essere divino,  esse  non ne contengono se non la prova: questo essere ci resta
può esercitare sopra quelle idee positive primitive e da  esse  cavarne alcune altre: queste medesime operazioni possono
dottrina è nelle divine Scritture perpetuamente insegnata.  Esse  non dànno all' uomo, finchè si trova in questa vita, il
le giudicano altresì, e gli uni hanno merito portando d'  esse  un giudizio favorevole, gli altri hanno demerito portandolo
i confini della ragion naturale, perchè non si dànno con  esse  nuove percezioni, nè per avventura nuove idee specifiche,
« gratiam confiteri, si vult non solum vocari, verum  esse  Christianus (3) ». L' essenza del Cristianesimo è d' essere
sono la sua base e, se si vuole così, la sua essenza: ma  esse  azioni sono legate necessariamente : 1. ai sentimenti; 2.
nel concetto di Dio, e ci mettono a pericolo di dare ad  esse  quell' adorazione e quell' amore, che noi dovremmo
mosse da altre potenze, che in ragione di attività sono ad  esse  superiori: per cagione di esempio, l' intelletto ha bisogno
le quali non sono mosse da una potenza superiore, ma in  esse  è il principio del moto. Queste le ho chiamate principii
applicate al sentimento fondamentale soprannaturale. Per  esse  si parrà ragion manifesta dell' essere tanto difficile a
quelle idee non restano svestite e fredde, ma esce da  esse  un sentimento (percezione) che le avviva e mette in esse
da esse un sentimento (percezione) che le avviva e mette in  esse  qualche cosa del positivo: il che è ciò che nelle divine
come la creazione, non sarebbero però deiformi ; perchè in  esse  non vi sarebbe una comunicazione della divina sostanza,
ed efficace, come sono sempre le percezioni, giacchè con  esse  noi soffriamo dalle cose un' azione reale. Ecco il luogo
veramente t“r via interamente, senza che siano tolte con  esse  insieme e rese al tutto impossibili le stesse nature (2).
entra una sola persona, ma tutte e tre, sebbene ciascuna di  esse  in diverso modo, cioè nell' ordine in cui procede: onde
si compenetrano, per così dire, fra loro e in ciascuna di  esse  è ogni cosa. In ragione d' esempio, quando toglie la divina
fornite quelle anime sante, dalla essenza divina che in  esse  operava, qualche Padre ne parla come se al Padre eterno
deiformi nelle anime sante, appropriate al Verbo; ch'  esse  però, come in loro causa, si riferivano al Padre, principio
le idee e ne osserva, a parte a parte, gli elementi, di che  esse  si compongono, che sono le cognizioni distinte, le
delle medesime, cioè mediante quei sentimenti che  esse  hanno cagionato in noi (1). Ora il sentimento della grazia,
volumi raccorrà sì un gran numero di idee, ma nessuna di  esse  è Dio, in nessuna ha percepito la divina natura, tutte
i razionalisti. V' hanno adunque due parti, e nessuna di  esse  intende punto rinunziare alla ragione, che sarebbe il
sarebbe il medesimo che darsi vinta; ma anzi ciascuna di  esse  pretende di seguitare essa sola la ragione e la verità, e
attende a quello che realmente noi percepiamo quando di  esse  riceviamo la percezione, manifestamente conosce, che esse
esse riceviamo la percezione, manifestamente conosce, che  esse  non sono l' essere, che esse non sono, e non ci si fanno
manifestamente conosce, che esse non sono l' essere, che  esse  non sono, e non ci si fanno conoscere se non come azioni e
le altre cose non sono l' essere: non ripugna adunque per  esse  il non sussistere, quando anzi sussister non possono senza
aiuti e spinga. Quindi la contingenza delle cose porta in  esse  la possibilità di mutazione e di una vicenda di nascimenti
dell' essere i savii antichi conchiudevano, che ad  esse  non appartiene propriamente l' essere e il denominarsi
contingenti non hanno alcuna proporzione con lei, sicchè  esse  non possono esservi ricevute. Sicchè è un' altra potenza,
nostro senso animale, cioè a dire ricevuta la passione che  esse  vi cagionano con una reale azione, NOI che siamo pur quelli
veduto, nol potremmo applicare più alle creature, quasi che  esse  lo avesser da sè, ma vedremmo piuttosto in lui,
« Nisi per imaginem Dei (per il Verbo) ad imaginem Dei  esse  non potes (2) ». S. Cirillo d' Alessandria nel medesimo
acutezza della sua vista spirituale per discernere dentro a  esse  il divino che gli si rivela; ma splendore però che non
piaceri, e ad ogni maniera di servigi che l' uomo possa da  esse  bramare. Di più consiste questa perfettibilità a riempire
di forme filosofiche e acconciate a modo di sistema. Ed  esse  hanno bensì subita l' azione della meditazione filosofica,
nulla da sostituire di meglio; e tuttavia vedevano toccar  esse  tali punti, sui quali gli uomini volevano assolutamente o
critica alle dottrine popolari e sebbene avessero preso da  esse  il meglio di loro filosofie, tuttavia le sdegnavano,
popolari e preteso di supplire con essi a ciò che ad  esse  mancava. Ma dopo aversi dato questo vanto, veniva il
tenebre e apparenti assurdi, finisce collo scoprire in  esse  un abisso di luce e cava dal loro seno delle stupende
cava dal loro seno delle stupende cognizioni e trova che in  esse  si nasconde il più profondo della stessa scienza, e che
della cognizione di più cose, egli può scegliere fra  esse  ciò che meglio gli aggrada: e veramente sarebbe un errore
in un tempo medesimo e comincino a essere le potenze e in  esse  il lor guasto, e la comunicazione di questo guasto fatta al
manifestatamente si appalesa. Perocchè ci riconosce in  esse  che non può avervi formal peccato prima che non sia storta
l' una sull' altra nè sturbarsi a vicenda. Ma mediatore fra  esse  è il soggetto, ed è questo che comunica con l' una e coll'
dipendenza, rifiutandosi a ogni soggezione. Sicchè o tirino  esse  il soggetto nei proprii interessi, o nol tirino, mostrano
nol tirino, mostrano egualmente che egli è troppo debole ed  esse  troppo forti, perocchè o lo hanno legato, o esse almeno
debole ed esse troppo forti, perocchè o lo hanno legato, o  esse  almeno vanno sciolte da lui. E perchè il soggetto umano è
da Alessandro VIII intorno al peccato filosofico.  Esse  sono le seguenti: [...OMISSIS...] . Se queste proposizioni
ree di peccati attuali, dicendoci le divine Scritture che  esse  ardono nel fuoco, ma rispetto a quelle anime che sono
che non sia. SESTO. - Senonchè colla risurrezione dei corpi  esse  racquistano i corpi. Il riacquistare poi che fanno dei
tolse a provare: « probabilius animas ex traduce non  esse  (2) ». Colle quali parole mostravasi non darsi da lui la
susseguente però S. Tommaso d' Aquino insegnò: « haereticum  esse  dicere, quod anima intellectiva traducatur cum semine (3)
peccato originale (2). E S. Agostino secondo lo spirito di  esse  Scritture dice, che il peccato originale « è una cotal
sul peccato originale mi chiamano a lumeggiare meglio con  esse  una osservazione altrove per me fatta, cioè che la divina
insorgano contro alle verità rivelate e accampino contro di  esse  delle obiezioni cavate dalla ragione naturale; allora,
naturali verità che formano come l' addentellato a cui  esse  si continuano, o certo, trovate queste, cessano dall'
lezioni che nei varii Codici si possono notare: quelle di  esse  che dalla Chiesa non vennero rigettate o non si possono
o non si possono convincere d' errore non si rifiutino:  esse  sono permesse da Dio, il quale vi ha posto un limite colla
è quel primo momento, nel quale furono le creature e con  esse  cominciò il tempo. Il Genesi dice: « « Nel principio Iddio
che queste hanno fra di loro, perciò il cominciamento di  esse  è il cominciamento del tempo. Il Verbo dunque era già nel
le limitazioni sono fatte insieme con le cose, alle quali  esse  vanno inerenti. Questo è ciò che volle esprimere il sacro
si prestano al ragionamento; giacchè i nessi fra  esse  e le notizie più antiche e più familiari sono pronti.
l' interrogazione di Cristo a Pietro: « Quem dicunt homines  esse  filium hominis », la quale viene commentata così da S.
così da S. Ilario: « Dominus enim dixerat: Quem me homines  esse  dicunt filium hominis? Et certe filium hominis contemplatio
contemplatio corporis praeferebat. Sed addendo: Quem me  esse  dicunt, significavit, praeter id quod in se videbatur, esse
esse dicunt, significavit, praeter id quod in se videbatur,  esse  aliud sentiendum: erat enim hominis filius. Quod igitur de
che mandato dal Padre mostra all' anime e quasi forma in  esse  il Verbo, tuttavia anche quest' operazione dello Spirito
altri uomini. Per ciò le verità rivelate si chiamano anch'  esse  parola di Dio . E sebbene quelle verità sieno molte,
rivelazione soprannaturale del Verbo medesimo; sebbene con  esse  il Verbo divino non siasi ancora manifestato agli uomini
oggetto. Ma nelle speciali verità rivelate, appunto perchè  esse  non si rappresentano che come oggetto, rimane nascosta la
l' una coll' altra, in modo che si escluda da ciascuna di  esse  quello che non può convenire alla divinità, e così si venga
che non può convenire alla divinità, e così si venga per  esse  ad intendere quanto di questa si debba pensare. Ora le due
E lo chiama primogenito, non perchè le creature sieno anch'  esse  generate in senso proprio della parola, ma per la povertà
che è quella di esistere come soggetti, o nei soggetti,  esse  stanno fuori del Verbo, e non sono il Verbo, e non si
e colle susseguenti. Colle precedenti, perocchè avendo in  esse  annunziato il Verbo, cioè la parola di Dio, volle far
benchè queste sieno operazioni del tralcio, senza il quale  esse  non sarebbero: onde chi opera nel cristiano le operazioni
le membra ricevano tutto dal capo, tuttavia anch'  esse  operano unite con lui. Ma rimane sempre che Cristo sia il
era stata la causa dell' idolatria. Perocchè: « dicentes se  esse  sapientes, stulti facti sunt (4) ». Or questa stessa
ancora quell' altra voce di Cristo: « Nolite ergo solliciti  esse  dicentes: quid manducabimus, aut quid bibemus, aut quo
aguntur, ii sunt filii Dei (4) ». Laonde queste due maniere  esse  in carne (1) ed esse in spiritu significano e
Dei (4) ». Laonde queste due maniere esse in carne (1) ed  esse  in spiritu significano e contrappongono l' una all' altra
di cui solo tien conto, come sua propria vita. La frase poi  esse  in spiritu, per opposto di esse in carne, significa appunto
propria vita. La frase poi esse in spiritu, per opposto di  esse  in carne, significa appunto la perfetta incorporazione con
dunque alle citate parole di Cristo [...OMISSIS...]  esse  si possono parafrasare in questo modo: « Chi verrà a me con
meno profondo, attestando però di nuovo l' alto mistero che  esse  nascondono con dire: [...OMISSIS...] Ma poscia, venendo a
se questo cibo vitale venga dato a quelle anime fedeli,  esse  saranno tantosto liberate dalla loro oscura prigione,
già venuto. Onde l' Apostolo: « Fide intelligimus aptata  esse  saecula Verbo Dei, ut ex invisibilibus visibilia fierent
ai trecento dentro a vasi di creta, rotti i quali  esse  apparirono (5). Quindi la Chiesa cattolica dà il nome di
avvenga rispetto all' anime separate venendo in tal modo  esse  continuamente refocillate da nuovo cibo divino. Onde la
preannunziate molte cose di Cristo, e la fede che davano ad  esse  era soprannaturale. Era soprannaturale perchè queste cose
la sola esistenza oggettiva non sono a se stesse; e, quando  esse  sono (soggettivamente), allora esse non apprendono
a se stesse; e, quando esse sono (soggettivamente), allora  esse  non apprendono necessariamente il Verbo, sebbene il Verbo
si fece carne » »; come pure mandò lo Spirito Santo in  esse  e negli altri uomini, prima i doni e poscia la medesima
la virtù dello Spirito Santo, prima di tutto la volontà di  esse  membra, dove risiede la loro personalità, è santificata,
« qui, cum in forma Dei esset, non rapinam arbitratus est  esse  se aequalem Deo; sed semetipsum exinanivit formam servi
diversi gradi di luce alle intelligenze finite, in tanto  esse  si distinguono fra loro. E nel battesimo già si dà questa
se mettete insieme molte gocce d' acqua pura, per quante  esse  sieno, riuscirete ad ottenere neppure un centellino di
si possa dire delle assemblee parlamentari, si è ch'  esse  rappresentino la maggioranza della nazione. Ma se questa
che i loro imperanti e i loro civili governi, ed  esse  stesse le nazioni intere ed i popoli i più potenti, rinati
radici negli uomini, il savio legislatore dee avere ad  esse  quello stesso riguardo ch' egli ha alle altre condizioni di
alle stesse credenze religiose, e le rispetti ammondando ad  esse  le proprie leggi. Il che è appunto proprio quello che non
sarà facile parimente di fare promulgando delle leggi che  esse  stesse li infrangano, e che proteggano tutti quelli che li
di coscienza, si esaminò se doveva essere abolita con  esse  anche la legge sul divorzio [...OMISSIS...] I giureconsoli
leggi per tutti i culti diversi e libertà di coscienza sono  esse  cose conciliabili? Noi abbiamo anzi dimostrato che sono
tutti i cittadini. Ma non potrebbero essere uniformi, se  esse  tenessero conto delle diverse comunità religiose, e
diverse comunità religiose, e provvedessero a ciascuna di  esse  in separato, quando volgono relazioni con oggetti
riguardo alle differenze religiose, che pur dividono anche  esse  in differenti classi i cittadini? Se rispondono di no,
per l' influenza che ha esercitato lungamente sopra di  esse  il cristianesimo. Tali sono a mio vedere le nazioni
grandi sconvolgimenti delle società civili ed i mali a cui  esse  si trovarono continuamente soggette condussero talora i
e si sottraggono agli uomini le tentazioni a turbare con  esse  la società: dei quali v' ebbe maggior bisogno nelle società
le pubbliche deliberazioni e possano veder tutto ciò che in  esse  si tratta, possano ponderarne le conseguenze, e se in esse
esse si tratta, possano ponderarne le conseguenze, e se in  esse  rinvengono cosa che loro nuoca, possano a tempo impedirla.
amministrato, riconoscere e rispettare tutti i diritti che  esse  hanno: quindi ancora desiderando di realizzare questa
e stagnanti tutte le ricchezze della società? E se son  esse  soggette ad un continuo movimento, dovrà soggiacere alle
si risponde. E come, ripete la Commissione, non sono  esse  necessarie? Rimossa l' equità e la giustizia, che cosa
al tutto impossibili da praticarsi: dice solamente, che  esse  non sono possibili a praticarsi con tutto il rigore, e che
dalla Assemblea dopo che è stato dimostrato: 1 che  esse  sono necessarie per l' ottima consecuzione del fine
del fine sociale, cioè pel comune vantaggio; 2 ch'  esse  sono le deviazioni menome che far si possano, dati i lumi
nel prevenire i mali eventuali che può opporre contro di  esse  la umana perversità, insensibilmente si snaturano e perdono
qual sia la natura delle instituzioni sociali. Sono  esse  tali che determinano in se stesse la relazione che hanno
ed è egli questo il loro scopo? In tal caso non si debbono  esse  contorcere e guastare per ovviare agli abusi a cui sono
soggette tali relazioni per altro naturali degli uomini:  esse  si debbono lasciare intatte, sicchè sieno espressioni
una tale società, ma ben ancora nocevoli: conciossiacchè  esse  danno risalto ai diritti degli uomini, e dando risalto ai
se queste relazioni false già vi sono fra gli uomini,  esse  producono a vicenda le false instituzioni e le false leggi.
di corruzione, sono in quest' ultimo stato necessarie,  esse  però non possono giammai essere che temporanee, cioè fin
stabilite non è già quello di evitare i disordini ch'  esse  stesse producono, ma bensì di stabilire le vere relazioni
dedotte dalla rettitudine, e non possono aver contro di  esse  se non se quella ripugnanza, e quasi incredibilità, che gli
stesse e non v' è già qualche cosa che si possa amar più di  esse  mentre tutto si ama in quanto serve ad esse. Si attenda a
delle famiglie è una specie di ostaggio e di pegno ch'  esse  danno alla repubblica »3). » E` comune presso a' politici
esaminando le costituzioni di certi popoli si truova che  esse  sono foggiate a tenore di questo fatto e di questa forza
per ciò non è negli esordi delle nazioni, ma dopo ch'  esse  sono bastevolmente costituite, che la detta legge si
ai passi delle nazioni conquistatrici; perocchè quando  esse  si stabiliscono sul terreno conquistato, allora si può dire
fra la proprietà ed il potere, che debbe produrre in  esse  l' agitazione. In tal modo ricevuto nelle mani dei non
istorie costantemente nelle Società civili si è, che quando  esse  passano dalla legge famigliare alla nazionale, e perciò
da lui stesso, e da' suoi successori fino al re Giovanni:  esse  divennero sì intollerande nel regno di quest' ultimo, che i
non è palese, sicchè v' ha sempre ragione di temere da  esse  qualche assalto, concedo che nessuna autorità politica
dissensioni e tante inimicizie; e gli errori intorno ad  esse  costano tanto sangue e tanta depravazione: delle basi che
hanno a far nulla coll' amministrazione della giustizia.  Esse  potranno forse render l' uomo più acconcio ad un'
di ricorrere all' origine delle cose per distinguere in  esse  la sostanza dall' accidente. Abbiamo mostrato coll' esempio
usurpano a queste il diritto della generazione di cui  esse  hanno già pienamente fatto uso, mentre le ricche non
di compenso messo ne' godimenti dei beni dalla natura:  esse  sono quelle famiglie, le quali dopo aver goduto tutto il
per l' influenza che ha esercitato lungamente sopra di  esse  il cristianesimo. Tali sono a mio vedere le nazioni
grandi sconvolgimenti delle società civili ed i mali a cui  esse  si trovarono continuamente soggette condussero talora i
e si sottraggono agli uomini le tentazioni a turbare con  esse  la società: dei quali v' ebbe maggior bisogno nelle società
le pubbliche deliberazioni e possano veder tutto ciò che in  esse  si tratta, possano ponderarne le conseguenze, e se in esse
esse si tratta, possano ponderarne le conseguenze, e se in  esse  rinvengono cosa che loro nuoca, possano a tempo impedirla.
amministrato, riconoscere e rispettare tutti i diritti che  esse  hanno: quindi ancora desiderando di realizzare questa
e stagnanti tutte le ricchezze della società? E se son  esse  soggette ad un continuo movimento, dovrà soggiacere alle
si risponde. E come, ripete la Commissione, non sono  esse  necessarie? Rimossa l' equità e la giustizia, che cosa
al tutto impossibili da praticarsi: dice solamente, che  esse  non sono possibili a praticarsi con tutto il rigore, e che
dalla Assemblea dopo che è stato dimostrato: 1 che  esse  sono necessarie per l' ottima consecuzione del fine
del fine sociale, cioè pel comune vantaggio; 2 ch'  esse  sono le deviazioni menome che far si possano, dati i lumi
nel prevenire i mali eventuali che può opporre contro di  esse  la umana perversità, insensibilmente si snaturano e perdono
qual sia la natura delle instituzioni sociali. Sono  esse  tali che determinano in se stesse la relazione che hanno
ed è egli questo il loro scopo? In tal caso non si debbono  esse  contorcere e guastare per ovviare agli abusi a cui sono
soggette tali relazioni per altro naturali degli uomini:  esse  si debbono lasciare intatte, sicchè sieno espressioni
una tale società, ma ben ancora nocevoli: conciossiacchè  esse  danno risalto ai diritti degli uomini, e dando risalto ai
se queste relazioni false già vi sono fra gli uomini,  esse  producono a vicenda le false instituzioni e le false leggi.
di corruzione, sono in quest' ultimo stato necessarie,  esse  però non possono giammai essere che temporanee, cioè fin
stabilite non è già quello di evitare i disordini ch'  esse  stesse producono, ma bensì di stabilire le vere relazioni
dedotte dalla rettitudine, e non possono aver contro di  esse  se non se quella ripugnanza, e quasi incredibilità, che gli
stesse e non v' è già qualche cosa che si possa amar più di  esse  mentre tutto si ama in quanto serve ad esse. Si attenda a
delle famiglie è una specie di ostaggio e di pegno ch'  esse  danno alla repubblica »3). » E` comune presso a' politici
esaminando le costituzioni di certi popoli si truova che  esse  sono foggiate a tenore di questo fatto e di questa forza
per ciò non è negli esordi delle nazioni, ma dopo ch'  esse  sono bastevolmente costituite, che la detta legge si
ai passi delle nazioni conquistatrici; perocchè quando  esse  si stabiliscono sul terreno conquistato, allora si può dire
fra la proprietà ed il potere, che debbe produrre in  esse  l' agitazione. In tal modo ricevuto nelle mani dei non
istorie costantemente nelle Società civili si è, che quando  esse  passano dalla legge famigliare alla nazionale, e perciò
da lui stesso, e da' suoi successori fino al re Giovanni:  esse  divennero sì intollerande nel regno di quest' ultimo, che i
non è palese, sicchè v' ha sempre ragione di temere da  esse  qualche assalto, concedo che nessuna autorità politica
dissensioni e tante inimicizie; e gli errori intorno ad  esse  costano tanto sangue e tanta depravazione: delle basi che
hanno a far nulla coll' amministrazione della giustizia.  Esse  potranno forse render l' uomo più acconcio ad un'
di ricorrere all' origine delle cose per distinguere in  esse  la sostanza dall' accidente. Abbiamo mostrato coll' esempio
usurpano a queste il diritto della generazione di cui  esse  hanno già pienamente fatto uso, mentre le ricche non
di compenso messo ne' godimenti dei beni dalla natura:  esse  sono quelle famiglie, le quali dopo aver goduto tutto il
fatte, non scemano ma anzi accrescono la carità: giacchè in  esse  si cerca unicamente la stessa verità. Certe questioni o
alle encicliche di Gregorio XVI, e non dubito punto che da  esse  vi allontaniate giammai. Scriverò poi a Don Antonio
loro coll' immaginazione una quantità di altre cose, che  esse  non contengono punto. Però quasi direbbesi che l' anima
o a degli obblighi sotto pena di peccato mortale:  esse  invitano tutti a cosa maggiore; la legge di grazia non è
inconcusso fondamento all' ubbidienza cieca, imperciocchè  esse  furono dette per gli Apostoli alla Chiesa, e la Chiesa
Signore mi suggeriva; ma di più la S. Sede riconoscerà in  esse  degli argomenti validissimi, coi quali sterpare fino le
gloria di Dio. Ma le parole biasimanti e umilianti, sono  esse  sempre ingiurie? No certamente. Ingiuria vuol dire
vostro cuore; perocchè abitano qui, ed altrove non vi ha di  esse  che il simulacro. Nè solo per amore della verità e della
città e per le ville, dove la divina Provvidenza le vuole.  Esse  si compiacciono del titolo di povere serve delle serve dei
fede alle idee nuove e adoperi ed esalti intorno ad  esse  tutte le sue facultà, può in breve prevalere ad altro
la Scrittura anche esprime con quell' altre parole, « noli  esse  iustus nimis »); chè anzi dobbiamo andare persuasi di
sempre ritornare col pensiero, e abitare e riposare in  esse  con tutta l' anima. In queste parole s' impara massimamente
vitali questioni, credendole inutili alla pratica, quando  esse  anzi sono della pratica stessa la vita e la forza; e talora
mai le persone pericolose, non avvicinandovi mai ad  esse  per pura inclinazione, ma solamente quando lo vuole la
mio carissimo, per l' amore del nostro Dio; perchè  esse  sono un difetto, e ci rubano la dolcezza del cuore, e
un nobile sentimento, non badiamo a quel vizio funesto che  esse  contengono: non badiamo che esse sono opposte alla
a quel vizio funesto che esse contengono: non badiamo che  esse  sono opposte alla sapienza, la quale ci dice di non doversi
fin qui, in noi combatterle e distruggerle, e sostituire ad  esse  altrettante simpatie d' altissima carità, di quell'
in pace e in rassegnazione le nostre angustie, e in  esse  ci consoliamo al pensiero di rassomigliarlo da lontano e di
e rubacchiando una parte di quella mercede, che ad  esse  è promessa. Ora, per grazia di Dio, è scoperto, convien
persone che eseguiscono il comando del Superiore, ma una di  esse  lo eseguisca senza giudizio, senz' attenzione, senza
sante, che mentre sembravano tutte occupate al di fuori,  esse  conversavano internamente col loro Dio e Creatore; e questa
quasi osava dire, le mie congratulazioni, perchè non solo  esse  alimentano, ne' loro animi, ma ben anco appalesano, e
comunità d' uomini dedicati a Dio non potessero da  esse  trarne tutto il frutto, rivolgendo tutta la loro divozione
come tutte le domeniche dell' anno, e le ferie in quanto da  esse  dipendono: cioè in quanto hanno lezioni proprie adattate a
non si celebra alcun Santo: di poi le feste mobili, e con  esse  il proprio delle ferie; in terzo luogo le feste stabili,
essere, se queste dignità sono così necessarie che senz'  esse  non ci sarebbe nè pur la Chiesa di Gesù Cristo, che altro
dell' Instituto; giacchè il superiore può trovare per  esse  un ufficio e collocamento esterno; appunto perchè non è di
alle nostre opinioni maggiore grado di certezza che  esse  non abbiano. Un uomo che si è reso vero umile e stolto per
caso di conoscere le vostre forze, e vedere se il peso è ad  esse  proporzionato. Io non vi dirò che una cosa sola: « che
non ci sono ancora sparite; giacchè è più maraviglia che  esse  persistano, che non sia ch' esse ci sfuggano, e svaniscano.
è più maraviglia che esse persistano, che non sia ch'  esse  ci sfuggano, e svaniscano. Ho scritto anche al nostro
sviscerate, ed in tutto osservate. Come vi sarete accorto,  esse  formano la base di tutte le Costituzioni. Noi abbiamo pure
a noi stessi da non infrangerle sì agevolmente, legando con  esse  quasi con una catena di ferro la protervia della nostra
maggiore il bisogno di risanare le menti coll' infondere in  esse  idee giuste. Gli uomini conviene andare a prenderli
se se non da chi gli è dato da Dio, « cupio dissolvi et  esse  cum Christo ». E se pur viveremo, ciò non ci sarà
a quelle mortificazioni e penitenze che noi facevamo, sieno  esse  poche o molte, ciò non importa. Questa è dottrina sicura,
mansueto di cuore » »: oh quanto sono belle queste parole!  esse  racchiudono il carattere vero di Cristo e del Cristiano!
inserito il germe del razionalismo; tuttavia nelle più d'  esse  quel principio pestifero s' occultava sì fattamente, che
queste è naturalmente onesto (1); e per l' appetito di  esse  o de' beni che seco adducono, non dubitarono disobbligarli
perchè dunque non si abbandonano altresì i principii ond'  esse  derivano? perchè un Eusebio Cristiano e i suoi seguaci e
è questo uno sciogliere le loro difficoltà, ma un fare ch'  esse  trionfino della rivelazione. Certo, se voi siete da tanto
decreto di Dio, alla natura umana; ma la prima parte di  esse  perfezionava essenzialmente l' umana persona nella natura
agli abitanti d' America e d' altre isole, che vissero in  esse  prima che fossero scoperte, o in altre ancor da scuoprirsi;
possono essere soggetti anche i giusti, non appartenendo  esse  all' ordine morale. Ma lasciando da parte questi mali della
peccati, tuttavia, « quod diu maneat absque peccato mortali  esse  non potest », e il prova coll' autorità di S. Gregorio
se dopo le ultime eresie del secol XVI, avutane da  esse  occasione, lo spirito razionalistico e pelagiano
salutari oltremodo ai nostri moderni teologi, se da  esse  apprendessero, che carezzando il Razionalismo teologico,