Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: contemplazione

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propria, e non derivavano i loro pensieri fuorché dalla  contemplazione  dell'individuo. La conseguenza di siffatte dottrine era una
limitarono essi pure a desumere le norme della vita dalla  contemplazione  dell'individuo: l'Umanità come corpo collettivo, rimase
come è negli enti inferiori, ma l' intellezione e la  contemplazione  che è atto, non può mai essere potenza, chè sarebbe il
uomo partecipa per brevi istanti, non potendo durare nella  contemplazione  molto tempo, ma essa, l' intellezione, non perdendo mai la
quel ben essere, quando giunta alla fine si riposa nella  contemplazione  dell' ottimo: questo però non è essa stessa, bensì altro,
diventa in atto. 4 L' atto ulteriore finalmente della  contemplazione  , con cui attualmente contempla le specie. Per ridurre
esce dal subietto pensante o è speculativo se è una pura  contemplazione  che non esca dalla mente, o è pratico , se c' entra la
qual luogo pare che una delle due: o l' atto nostro della  contemplazione  è lo stesso atto divino identico di numero, o è almeno
la quale non è a noi che per qualche istante. Questa  contemplazione  è l' intellezione ottima e massima, cioè avente per oggetto
« « il che come qualità divina la mente possiede; e la  contemplazione  è il dilettosissimo e l' ottimo. Se dunque Iddio si trova
Se dunque Iddio si trova sempre » » in quest' atto di  contemplazione  « « come noi qualche volta, è cosa ammiranda, e se più
che abbia a fare il moto circolare nello spazio colla  contemplazione  dell' eterno bello e dell' eterno buono: sono due parti
sfere e questi astri si movono come il primo cielo per la  contemplazione  e l' appetito del proprio Dio, motori immobili, menti
si estende troppo più, perchè abbraccia ogni atto di  contemplazione  che abbia per oggetto i puri intelligibili e non solo «ta
e però ritiene ancora della potenza; può però passare alla  contemplazione  per un certo tempo e in que' momenti ella stessa è mente
è cognizione scientifica (1). Questo principio dunque di  contemplazione  che ha l' anima dell' eterna e prima essenza rispetto alle
questa ha luogo solo nella mente umana , a cui è data la  contemplazione  delle idee stesse: e nella nostra mente le realità
cui dà in esempio la grammatica, il terzo è l' atto della  contemplazione  d' una cosa determinata che già si sa per abito (2). Il
Iddio, Primo Motore di tutte le cose, in cui finisce ogni  contemplazione  ed ogni appetito. Così trovò una specie, la quale non è più
l' anima virtuosa, la quale in questa vita si divide colla  contemplazione  e coll' amore dell' eterno dal corporeo, e segue la ragione
esse, si rende ad esse simile. Poichè secondo Platone è la  contemplazione  pratica della giustizia, dell' onestà, della virtù e di
quale Platone insegna che l' uomo imita tali essenze: la  contemplazione  di esse incessante, ma affettuosa, pratica, assoluta;
a Dio, rendendolo teofilo. [...OMISSIS...] . Così dalla  contemplazione  e dall' amore di quelle supreme idee del giusto, dell'
di definito: il che fa ben intendere che la vita della pura  contemplazione  sia in sè la divinissima, [...OMISSIS...] . Ma quantunque
l'astronomia con l'astrologia, la medicina con la magia, la  contemplazione  con la visione e con l'estasi. Non appena la misurazione
che ha unito a sè gli altri quattro e che abbraccia colla  contemplazione  tutti gl' intelligibili, tutte le idee, che ne' quattro
ma è la Mente; e questo primo atto, che è la Mente, è la  contemplazione  de' generi che distingue in sè. Quest' atto dunque, che è
dal divino, si deteriora. Tutto dunque si genera per via di  contemplazione  ( «ek theorias»), e non solo le idee, ma le cose stesse
produce: dopo dunque che l' Anima è costituita, la sua  contemplazione  di sè non può più produrre specie: sorge dunque un altro da
che Plotino soggiunge (2). Così l' Anima, che è la  contemplazione  de' generi minori e delle specie, si moltiplica secondo che
la materia (1). Ma questo le accade non per quella  contemplazione  di sè, per la quale la materia si produce, ma per una
di sè, per la quale la materia si produce, ma per una  contemplazione  posteriore; chè l' anima è per sè buona, e il male le
buona, e il male le accade come accidente. Ma onde questa  contemplazione  posteriore della tenebrosa materia? Dalla debolezza di
della immortalità, e di poter godere per sempre della  contemplazione  di un tanto Essere: e allora fu che la divina Provvidenza
quegli eccellenti lavori è a noi utilissimo dono, e dalla  contemplazione  di quelli noi impariamo cose nuove e perfezioniamo le
che abbuiarono il loro intelletto, col trattenerlo dalla  contemplazione  della luce divina; e non poterono poi più isguardare nella
momenti non fu direttamente lo studio della sapienza e la  contemplazione  dell' essenza divina, ma fu il lavoro materiale dell'
d' esempio: a colui che contempla la natura divina di una  contemplazione  amorosa per volontà di via più onorarla e servirla, viene
pare che sia un cotal effetto naturale della sua  contemplazione  medesima; pare che il conoscere gli cresca unicamente per
che ci narra la cristiana verità, che la prima colla sua  contemplazione  non eccede i confini dell' essere ideale , quando la
Ma Iddio, oltre aver dato all' uomo in sul principio la  contemplazione  costante dell' essere ideale indeterminato, gli ha dato
s' avvede dell' esistenza d' un agente, oggetto alla  contemplazione  dell' anima, nel che sta l' essenza della percezione
sviluppo della prima età, i pensieri che nascono da questa  contemplazione  si chiamano intellezioni di second' ordine. Le intellezioni
delle cose; di questa è incantato e preso. Questa è una  contemplazione  dilettevole sì, ma disinteressata; una contemplazione tanto
è una contemplazione dilettevole sì, ma disinteressata; una  contemplazione  tanto più nobile quanto è più segregata dalla fredda
profondi misteri (1). La tendenza, che porta l' uomo alla  contemplazione  delle cose in se stesse è essenzialmente morale; appunto
altro effetto che questo, fosse solo un aumento di  contemplazione  intellettiva delle cose nel loro essere metafisico;
è: In qual modo si può praticamente unire lo spirito di  contemplazione  alla vita attiva nelle opere di carità ? L' unione della
vita attiva nelle opere di carità ? L' unione della santa  contemplazione  coll' esercizio delle opere di carità è l' intento del
la virtù di annodare insieme in tutta la nostra vita la  contemplazione  e l' azione, perchè non c' è nessun maestro che ci possa
e però quando l' uomo è venuto ad un certo stato di  contemplazione  e di unione, allora egli opera colle sole potenze che
fatto dell' estasi? Chi non sa che questo grado d' intensa  contemplazione  e d' amore compiuto è ciò che vi può essere di più
sua essenza; onde l' intelligenza s' innalza tanto più alla  contemplazione  dell' ente, quanto più le riesce di scorgere l' unità nella
del puro bello è tutto intellettivo, onde è propriamente la  contemplazione  di lui che è piacevole anzichè l' oggetto della
nel proprio sentimento, oltre il piacere intellettivo della  contemplazione  vi è di più quel piacere che costituisce la natura del
nella gioia. Se il principio intellettuale è rapito nella  contemplazione  d' un oggetto, l' animalità smette una parte della sua
della dottrina platonica, il quale consiste nella  contemplazione  dell' essere ideale e delle sue divine proprietà, risale
cosa d' analogo al sentimento oggettivo che nasce alla  contemplazione  o veduta dell' oggetto: qualche cosa di analogo al
il quale è egli medesimo. Il sentimento intellettivo è una  contemplazione  gaudiosa della verità, della bellezza, della sapienza, e
onde si dice sentimento oggettivo. Nell' uomo vi ha una  contemplazione  puramente teorica, perchè la verità, la bellezza, la
nella virtù e nel conoscimento ed amore di Dio, alla cui  contemplazione  poteva attendere se avesse voluto, e più o meno com' egli
godimento onesto de' doni naturali, ovvero più o meno alla  contemplazione  ed all' affetto delle cose celesti. La grazia gli era
questo tempo al riposo dalle occupazioni terrene e alla  contemplazione  delle celesti e divine, ed accennava la requie perpetua e
in lui risplende, riconoscendo gli attributi divini nella  contemplazione  dell' universo per quella maniera di argomentare che
grandezza e sublimità astratta gli servisse poscia alla  contemplazione  di un ente invisibile Creatore del tutto, applicandola a
eccitamento al soggetto umano che il movesse alla  contemplazione  di Dio e quindi alla percezione di questo; venendo il
lo sguardo dalle cose seducenti e impure, e dar opera alla  contemplazione  delle celesti. Anche questa spiegazione risulta manifesta
di innalzare l' anima di chi la vedeva alla cognizione e  contemplazione  del Verbo e per esso del Padre (1). Perciò l' umanità di G.
del Signore« dimostra come tutte le virtù discendono dalla  contemplazione  continua della divina santità (5). E il cingolo cingeva il
la società degli uomini ebbe abbandonata quasi del tutto la  contemplazione  de' veri teoretici, per la vita pratica e bellicosa; sicchè
egli si giova di esse quasi di scala per salire alla  contemplazione  d' un' altra idea migliore, che anch' essa esiste
per quella via che le bisogna a giungere finalmente alla  contemplazione  del disegno compiuto dell' opera sua, che, come dicevo, da
santificazione interiore e propria, esteriore ed altrui:  contemplazione  ed azione: i due perni della cristiana virtù. Questo scopo
raccoglimento, annettendo però all' orazione e alla  contemplazione  gli studi delle cose divine ed umane. A malgrado però di
ordine delle due vite dovrebbe consistere in questo, che la  contemplazione  è scelta per elezione indipendentemente dal prossimo; ma