Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: comune

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altri aiuto di pietre, di mattoni, di calce. Ma quest'opera  comune  voi, divisi di lingua, di tendenze, d'abitudini, di
ingiusta condizione sociale: dove non è Patria, non è Patto  comune  al quale possiate richiamarvi: regna solo l'egoismo degli
e chi ha predominio lo serba, dacché non v'è tutela  comune  a propria tutela. Non vi seduca l'idea di migliorare, senza
ha un'operazione particolare da eseguire; e la vittoria  comune  dipende dall'esattezza colla quale le diverse operazioni
Come i membri d'una famiglia non hanno gioia della mensa  comune  se un d'essi è lontano, rapito all'affetto fraterno, così
il Comune, non la Provincia o lo Stato. Nella Città, nel  comune  dove dormono i vostri padri e vivranno i nati da voi,
- l'avemo fatta nu . In essa avete bisogno di libertà, di  Comune  e Unità di patria, sia dunque la vostra fede. Non dite Roma
la vita italiana, la vita della Nazione; il vostro  comune  per quanto rappresenta la vita individuale. Tutte le altre
individuale è cancellata o assopita - dove non è principio  comune  accettato, riconosciuto, sviluppato da tutti; vi è non
tra il bene ed il male, tra la devozione al progresso  comune  e lo spirito d'egoismo, non esiste società vera, perché tra
pronto sempre a sacrificarsi per tutti i membri della  comune  famiglia, egualmente pronti a sacrificarsi per lui, i più
un certo numero d'essi. E come le tendenze e il fine  comune  a tutti generano la Nazione, le tendenze e il fine comune a
comune a tutti generano la Nazione, le tendenze e il fine  comune  a parecchi fra i cittadini devono generare l'associazione
il riposo nella condizione di cose esistente e sancita dal  comune  consenso, sono troppo connaturali agli animi, perché un
. Ora questi due ottimi hanno essi qualche cosa di  comune  ? Se parla dell' ottimo sotto una concezione comune,
comune, e così manca di nuovo al suo stesso sistema; chè il  comune  , egli osserva (1) con molta sagacità, è potenziale, e come
divina sono ugualmente intellezioni: ancora dunque hanno di  comune  l' essenza generica d' intellezione. Se poi v' ha un'
che fa di Dio un atto puro che non ha nulla affatto di  comune  coll' altre cose, le quali non sono simili a lui, ma solo
se ci fosse un' essenza (non la semplice esistenza)  comune  a Dio ed alle cose mondiali, quest' essenza sarebbe
Dio con un lume che non sarebbe suo proprio, ma  comune  alle creature: questo lume sarebbe veramente divino: e così
sono ordinate le cose è rassomigliato all' ordine e al bene  comune  di una famiglia; «eis to koinon, eis to holon», onde non c'
ma a questo è sostituito nella famiglia qualche cosa di  comune  , senz' accorgersi che il bene comune è appunto quello che
qualche cosa di comune , senz' accorgersi che il bene  comune  è appunto quello che più disdice a' suoi principŒ, che
disdice a' suoi principŒ, che dichiarano (e giustamente) il  comune  un essere potenziale, e non separabile dai suoi subietti
il bene. Questo concetto del bene non solo era una entità  comune  , ma comunissima ed astrattissima. Quando dunque si parla
forme. Ma tutte queste specie hanno qualche carattere  comune  , quantunque tra di loro differiscano. Questi caratteri
come sue proprie, così qui abbia ritenuta la materia  comune  che accordava Platone alle idee (1), ma invece di darla
talora la consideri sotto la relazione d' universale e di  comune  a più cose, e in tal aspetto essa e i generi superiori si
ci fosse una terza cosa che potesse essere principio  comune  a quelle due, e si rispondeva di no: in questa si cerca se
nè tampoco come specie limitata , ma puramente come essere  comune  a tutti i generi, a tutte le specie, ed anche alle
espressamente che la prima scienza tratta dell' ente  comune  , dell' ente in quanto ente in universale , e che se l'
« un atto del corpo »carattere, che essendo generico è  comune  ad ogni specie di anime, ne viene la conseguenza, che
semplicemente indicata con esse, ma la natura in quant' è  comune  o universale. Per esempio il vocabolo uomo significa: 1 la
a questa: « « Tali idee sono comuni: ma tutto ciò che è  comune  è indeterminato: ora nulla d' indeterminato può esistere in
gl' intelligibili non pone che una proporzione, e nulla di  comune  e di simile. Come dunque il sensibile agirà nella mente?
gli altri: ora questo non può essere che quello che essendo  comune  a tutti è il più universale, e questo è indubitatamente «
in quest' oggetto finisce; potenza, in quanto come oggetto  comune  e universale riceve tutte le determinazioni che lo rendono
. Ma avverte che questo carattere coll' esser  comune  alle ousie seconde, cioè ai generi e alle specie (1), è
cioè l' ente , perchè l' ente è più universale ancora e più  comune  de' generi, e si predica di tutto e in molte maniere (3).
che le abbraccia tutte come fondo e radice, ossia senso  comune  . . Che queste specie sensibili diventano altrettante
un genere e non potrebbero più specie aver di  comune  la specie. D' altra parte la domanda è questa: « la specie
specie ; oltre quegli atti distinti c' è dunque una specie  comune  , e questa una di numero. In tal caso si tornerebbe a
di specie. Ma se uguale di specie, c' è dunque una specie  comune  anteriore alla mente divina e alla nostra, il che ripugna
[...OMISSIS...] (6). Riconosce dunque una specie  comune  negli atti contemplativi. Ma la specie comune è anteriore a
una specie comune negli atti contemplativi. Ma la specie  comune  è anteriore a quelli che ne partecipano, non essendo che un
si rende conto, di considerare cioè Iddio come una natura  comune  e dispersa nella natura, di cui una cosa più o meno
una cosa più o meno partecipi, il che conduce ad una specie  comune  , che sarebbe necessariamente un' idea di Platone, ma senza
una sostanza o mente reale in cui risieda, perchè specie  comune  alla prima e all' altre menti e però anteriore a tutte, il
dall' ideale, il che prova che considera come identica e  comune  la forma ideale e la reale (3), salvo che quest' ultima è
formante più generi e non secondo qualche cosa di  comune  [...OMISSIS...] (1). 2 Che negli essenti c' è un principio,
commentatore, ci sarebbe una mente sola di numero (1),  comune  a tutti gli uomini: il che avrebbe un significato, quando
dal subiettivo della mente aristotelica, quello essendo  comune  a tutti gli uomini, questo diverso in Dio e diverso in
medesima. La similitudine in fatti è fondata soltanto in un  comune  concetto ossia in un universale , e non nella trasfusione
ma molte di numero, anche le menti dunque hanno una specie  comune  , l' idea della mente, che dev' essere anteriore alla
prima, perchè immobile e non avente alcun principio  comune  colle due prime (2). A quest' ultima appartiene la mente.
mente umana, colla quale non può nè manco aver nulla di  comune  nè specie nè genere. Nello stesso tempo apparisce come
sussistente ed una di numero. Ma in tal caso non avranno  comune  il genere? Non si può evitare: ed egli pare che, secondo
? (1). Aristotele dirà forse, se non nell' ipotesi che il  comune  sia separabile ed abbia un' esistenza da sè, non se esiste
perchè in certi luoghi par che ammetta quel principio del  comune  qualunque sia. In fatti, tutto ciò in cui si può osservare
sia. In fatti, tutto ciò in cui si può osservare una natura  comune  e una natura propria, tolta quella, questa non si
tolta quella, questa non si concepisce più, sia la natura  comune  separabile o no. Ma si ammetta l' eccezione, s' urta in un
La mente obiettiva dunque viene all' uomo dal di fuori ed è  comune  a tutte le menti; la subiettiva poi è nella natura, e si
che la mente è semplice, impassibile, e non ha nulla di  comune  coll' altre cose, [...OMISSIS...] , secondo la sentenza d'
certo patire, chè, solamente in quanto c' è qualche cosa di  comune  in ambedue i termini, l' uno sembra agire e l' altro
inesiste un genere comune, e in tutti i generi poi trova  comune  l' essere stesso. L' essere dunque nella natura è
da essa mente e riscontrato alla natura, come misura  comune  di tutte le cose, è comunissimo . E però l' uomo che trae
un modo posteriore degli accidenti, non è dunque un genere  comune  a quella e a questi. Ma non si predicherà dunque in comune
comune a quella e a questi. Ma non si predicherà dunque in  comune  di tutte le sostanze, o anche di queste si predicherà in un
secondo la loro ragione «he to ana logon». Questa ragione  comune  è la contenente, l' essere in cui tutti si risolvono. Di
(5). E veramente essendo gli enti in numero finito, il  comune  che è in essi, è comune bensì a quel numero di enti
gli enti in numero finito, il comune che è in essi, è  comune  bensì a quel numero di enti esistenti, ma non è universale
che Aristotele prende qui l' universale in senso di qualità  comune  agli enti, e nega che ciò che è comune agli enti possa
in senso di qualità comune agli enti, e nega che ciò che è  comune  agli enti possa essere la loro essenza, e nega questo per
Ma il pensiero, paragonando queste cose tra loro, trova il  comune  : quest' è una vista del pensiero, e non è cosa che
la specie separata, e la specie negli enti sia una specie  comune  (il che condurrebbe all' infinito), perchè la specie
che tra gli uguali. E veramente egli stabilisce, che  comune  non si può dire, se non ciò che si trova simultaneamente
singolari » » (4), pigliando la parola « universale » per  comune  . Egli dichiara ancor meglio il suo pensiero con quello che
che la riceve; che la specie non ha dunque un' esistenza  comune  , e che questo comune non è che una relazione che aggiunge
la specie non ha dunque un' esistenza comune , e che questo  comune  non è che una relazione che aggiunge il pensiero. Vuole
ultimo, e di questa radice materiale non c' è una ragione  comune  (3). La prima causa dunque non è propriamente l' essere
(3). La prima causa dunque non è propriamente l' essere  comune  ; ma questo deriva dalla prima causa; e in questo senso
le specie degli enti naturali, ma bensì il loro  comune  principio, di cui dice: « « C' è negli esistenti un certo
Aristotele: la ragione raccogliendo per induzione il  comune  perviene al comunissimo : quest' è l' essere svestito delle
dell' essere nelle cose; e ciò perchè essendo l' essere  comune  ci vuole un' unica causa che spieghi questa comunanza od
dagli enti naturali, non potendo esistere separato come  comune  (2), ma soltanto come singolare. Lo stesso essere dunque,
nondimeno, la coscienza dell'individuo è santa: il consenso  comune  dell'Umanità è santo: e chiunque rinunzia a interrogare
grande verità, che la conservazione della giustizia è di un  comune  vantaggio, ma questa stessa persuasione così utile, e che
insieme assembrati pensassero di eleggersi di  comune  accordo un governo secondo le leggi della equità insieme e
della più atroce tirannia filosofica quello, che è pur  comune  a' dì nostri, di credere che quando si ha immaginato una
fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una  comune  volontà che definisce la detta modalità dei diritti, e dal
definisce la detta modalità dei diritti, e dal non aver una  comune  forza da difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell'
così i non proprietarŒ non possono avere interesse  comune  coi proprietarŒ, e non possono per ciò entrare in una
la modalità all' incontro dei medesimi viene posta in  comune  e qui si cerca chi debbe comporre quest' amministrazione in
venivano a regolarla in comune, e a regolare con una  comune  volontà la somma di tutte le modalità insieme raccolte.
non avevano una modalità che si potesse amministrare in  comune  tanto quanto l' avevano i beni di fortuna, perchè non si
due del corpo e della libertà, ammettessero solo una difesa  comune  e non una amministrazione comune; che 1 la sanità poteva
essi una voce ossia una rappresentazione in un affare così  comune  come è l' intimare una guerra od il conchiudere una pace?
le maggiori fatiche per la salvezza e per la gloria  comune  nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati
tutti onde farle un possesso di pochi, debb' essere altresì  comune  il governo: e quest' è ch' io chiedo: questo è ciò che vuol
civile si facesse in tal modo, che ciascun uomo mettesse in  comune  la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava
proporzionale a quella modalità dei diritti che mettono in  comune  nella medesima. Indi accordando a tutti indistintamente il
cittadinanza , ossia di questa rappresentazione passiva  comune  a tutti i membri della società, la quale era ciò che li
alla sua modalità, perchè è la modalità che si porta in  comune  nella società civile, è questa che dalla società civile
eterna, che gli uomini associati non instituiscono, ma di  comune  consenso riconoscono, perchè la debbono riconoscere. Or
per ritener sè stessa nei limiti della giustizia, obbligo  comune  a qualunque persona, riconosce però insieme un obbligo
però insieme un obbligo morale che è proprio suo e non  comune  alle altre persone. E quest' obbligo nasce dal principio
che conceduta ancora l' esistenza di simile Tribunale,  comune  all' amministrazione sociale ed a tutti indistintamente i
essi che portano nella società civile da amministrarsi in  comune  insieme colla modalità dei proprŒ diritti anche la modalità
questi non ha una modalità propria e certa da portare in  comune  nella società, e perchè non ha assicurata ricchezza, mezzo
desta le risa. Nè si può dire che i benestanti con un  comune  accordo potessero costringere i mercenarŒ a più dure
il prezzo delle cose bisogna prendere per regola una misura  comune  del prezzo, una materia che abbia qualche valore a cui
li mercenarŒ: cioè che dovessero avere una rappresentazione  comune  e non individuale; conciossiacchè la loro esistenza
per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè pel  comune  vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che far si
delle quali corrispondeva alla specie di diritti che è  comune  a tutti gli uomini, l' altra a quella specie di diritti che
dei risultati, le prove dei quali non sono a portata del  comune  degli uomini, intorno ai quali perciò questi bisognerebbe
nel secondo stato il giudice è distinto dall' offeso, è  comune  a tutti, e dell' esecuzione della sentenza s' incarica la
la stessa forma repubblicana di governo, e colla forza  comune  realizzava nel fatto la sua sentenza. Quando un uomo solo
ragiona intorno alla medesima. Nell' uomo havvi una ragione  comune  ed una ragione particolare . La ragione comune risulta
una ragione comune ed una ragione particolare . La ragione  comune  risulta dalle verità salutari che tutti gli uomini debbono
uomini debbono unanimemente ammettere ed assentire per la  comune  loro felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le
parzialità a veruno: giacchè il vero ed il giusto è cosa  comune  ed indipendente da' particolari interessi. La ragione
perciò infrangendo le leggi della giustizia e della ragione  comune  che i diritti di tutti egualmente protegge. La ragione
dell' individuo che ingiuria i suoi simili, e in essi la  comune  ragione. Era dunque necessario che si pensasse di riunire
le forze particolari e di formare in tal modo una forza  comune  per venire in sostegno della ragione comune che veniva
modo una forza comune per venire in sostegno della ragione  comune  che veniva continuamente assalita e violata dalla forza
particolare. [...OMISSIS...] Ora la difesa della ragione  comune  è lo scopo della società civile: ella dunque viene formata
la ragione comune, e la instituzione di una forza  comune  che la difenda. Ma potrebbe darsi un Ministero che
falso; perocchè simulerebbe di proteggere la ragione  comune  e non lo farebbe. Che cosa è dunque necessario per
che questi due ministerŒ della ragione e della forza  comune  sieno divisi l' uno dall' altro, indipendenti l' uno dall'
appositamente stabilito per rappresentare e dichiarare la  comune  ragione. Ammessi tali principŒ passa l' Ortes ad analizzare
prendere un' eguale acconcezza di rappresentare la misura  comune  dei valori. Per tutte queste ragioni le ricchezze naturali
e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). » E`  comune  presso a' politici romani ancora quest' altra ragione che «
l' Artois, la contea di Gien, concesse il diritto di  comune  a tutte le città di tali provincie e così le francò, e sul
queste rancide costumanze, che i poteri si verificassero in  comune  senza distinzione d' ordini: che l' assemblea fosse una
effetto che si può ottenere dall' autorità governativa è  comune  egualmente ai ricchi ed ai poveri; perciò rimane che quelli
privata, prendendo in difesa dei proprŒ diritti una forza  comune  e pubblica. In tal modo la disuguaglianza proporzionale
del mondo; giacchè nè sente nè conosce i beni di una vita  comune  e ordinata. Ma mi sia lecito di protestare, non essere mio
parlando dell' Amministrazione, cadiamo nell' errore tanto  comune  a' dì nostri di materializzare il governo. La povertà del
tutta intera la medesima s' appoggiava. In fatti l' errore  comune  dei governi del medio evo era la mancanza d' economia. Per
il Giudice come quello che conservava la pace interna e la  comune  sicurezza. Il buon esito delle armi, od anche la speranza
mostra che le parole non mutano le cose, e che la ragione  comune  o sia il buon senso quantunque non sapesse render ragione
era di governare, di metter ordine, di dirigere il bene  comune  della nazione: senza che per questo egli acquistasse una
di staccarsi dalle care loro proprietà, quando la salute  comune  esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del
Or come ciò che seduce costoro ad abbandonare la causa  comune  è l' amore troppo grande alle proprietà, perciò io propongo
grande verità, che la conservazione della giustizia è di un  comune  vantaggio; ma questa stessa persuasione così utile, e che
può stare a fronte del forte purchè pugni con quel marte  comune  che è la giustizia e la imparzialissima verità. Sì, quando
che l' equità resa in tal modo splendida e solenne sia di  comune  loro vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che
La giustizia adunque, ed il mezzo per assicurarla, è di  comune  vantaggio di tutti gli uomini: ma più di quelli che più
Si consideri che un carattere che questo Tribunale ha  comune  con essa o con tutte le instituzioni pacifiche prodotte
grande verità, che la conservazione della giustizia è di un  comune  vantaggio, ma questa stessa persuasione così utile, e che
insieme assembrati pensassero di eleggersi di  comune  accordo un governo secondo le leggi della equità insieme e
della più atroce tirannia filosofica quello, che è pur  comune  a' dì nostri, di credere che quando si ha immaginato una
fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una  comune  volontà che definisce la detta modalità dei diritti, e dal
definisce la detta modalità dei diritti, e dal non aver una  comune  forza da difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell'
così i non proprietarŒ non possono avere interesse  comune  coi proprietarŒ, e non possono per ciò entrare in una
la modalità all' incontro dei medesimi viene posta in  comune  e qui si cerca chi debbe comporre quest' amministrazione in
venivano a regolarla in comune, e a regolare con una  comune  volontà la somma di tutte le modalità insieme raccolte.
non avevano una modalità che si potesse amministrare in  comune  tanto quanto l' avevano i beni di fortuna, perchè non si
due del corpo e della libertà, ammettessero solo una difesa  comune  e non una amministrazione comune; che 1 la sanità poteva
essi una voce ossia una rappresentazione in un affare così  comune  come è l' intimare una guerra od il conchiudere una pace?
le maggiori fatiche per la salvezza e per la gloria  comune  nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati
tutti onde farle un possesso di pochi, debb' essere altresì  comune  il governo: e quest' è ch' io chiedo: questo è ciò che vuol
civile si facesse in tal modo, che ciascun uomo mettesse in  comune  la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava
proporzionale a quella modalità dei diritti che mettono in  comune  nella medesima. Indi accordando a tutti indistintamente il
cittadinanza , ossia di questa rappresentazione passiva  comune  a tutti i membri della società, la quale era ciò che li
alla sua modalità, perchè è la modalità che si porta in  comune  nella società civile, è questa che dalla società civile
eterna, che gli uomini associati non instituiscono, ma di  comune  consenso riconoscono, perchè la debbono riconoscere. Or
per ritener sè stessa nei limiti della giustizia, obbligo  comune  a qualunque persona, riconosce però insieme un obbligo
però insieme un obbligo morale che è proprio suo e non  comune  alle altre persone. E quest' obbligo nasce dal principio
che conceduta ancora l' esistenza di simile Tribunale,  comune  all' amministrazione sociale ed a tutti indistintamente i
essi che portano nella società civile da amministrarsi in  comune  insieme colla modalità dei proprŒ diritti anche la modalità
questi non ha una modalità propria e certa da portare in  comune  nella società, e perchè non ha assicurata ricchezza, mezzo
desta le risa. Nè si può dire che i benestanti con un  comune  accordo potessero costringere i mercenarŒ a più dure
il prezzo delle cose bisogna prendere per regola una misura  comune  del prezzo, una materia che abbia qualche valore a cui
li mercenarŒ: cioè che dovessero avere una rappresentazione  comune  e non individuale; conciossiacchè la loro esistenza
per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè pel  comune  vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che far si
delle quali corrispondeva alla specie di diritti che è  comune  a tutti gli uomini, l' altra a quella specie di diritti che
dei risultati, le prove dei quali non sono a portata del  comune  degli uomini, intorno ai quali perciò questi bisognerebbe
nel secondo stato il giudice è distinto dall' offeso, è  comune  a tutti, e dell' esecuzione della sentenza s' incarica la
la stessa forma repubblicana di governo, e colla forza  comune  realizzava nel fatto la sua sentenza. Quando un uomo solo
ragiona intorno alla medesima. Nell' uomo havvi una ragione  comune  ed una ragione particolare . La ragione comune risulta
una ragione comune ed una ragione particolare . La ragione  comune  risulta dalle verità salutari che tutti gli uomini debbono
uomini debbono unanimemente ammettere ed assentire per la  comune  loro felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le
parzialità a veruno: giacchè il vero ed il giusto è cosa  comune  ed indipendente da' particolari interessi. La ragione
perciò infrangendo le leggi della giustizia e della ragione  comune  che i diritti di tutti egualmente protegge. La ragione
dell' individuo che ingiuria i suoi simili, e in essi la  comune  ragione. Era dunque necessario che si pensasse di riunire
le forze particolari e di formare in tal modo una forza  comune  per venire in sostegno della ragione comune che veniva
modo una forza comune per venire in sostegno della ragione  comune  che veniva continuamente assalita e violata dalla forza
particolare. [...OMISSIS...] Ora la difesa della ragione  comune  è lo scopo della società civile: ella dunque viene formata
la ragione comune, e la instituzione di una forza  comune  che la difenda. Ma potrebbe darsi un Ministero che
falso; perocchè simulerebbe di proteggere la ragione  comune  e non lo farebbe. Che cosa è dunque necessario per
che questi due ministerŒ della ragione e della forza  comune  sieno divisi l' uno dall' altro, indipendenti l' uno dall'
appositamente stabilito per rappresentare e dichiarare la  comune  ragione. Ammessi tali principŒ passa l' Ortes ad analizzare
nè prendere un eguale acconcezza di rappresentare la misura  comune  dei valori. Per tutte queste ragioni le ricchezze naturali
e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). » E`  comune  presso a' politici romani ancora quest' altra ragione che «
l' Artois, la contea di Gien, concesse il diritto di  comune  a tutte le città di tali provincie e così le francò, e sul
queste rancide costumanze, che i poteri si verificassero in  comune  senza distinzione d' ordini: che l' assemblea fosse una
effetto che si può ottenere dall' autorità governativa è  comune  egualmente ai ricchi ed ai poveri; perciò rimane che quelli
privata, prendendo in difesa dei proprŒ diritti una forza  comune  e pubblica. In tal modo la disuguaglianza proporzionale
del mondo; giacchè nè sente nè conosce i beni di una vita  comune  e ordinata. Ma mi sia lecito di protestare, non essere mio
parlando dell' Amministrazione, cadiamo nell' errore tanto  comune  a' dì nostri di materializzare il governo. La povertà del
tutta intera la medesima s' appoggiava. In fatti l' errore  comune  dei governi del medio evo era la mancanza d' economia. Per
il Giudice come quello che conservava la pace interna e la  comune  sicurezza. Il buon esito delle armi, od anche la speranza
mostra che le parole non mutano le cose, e che la ragione  comune  o sia il buon senso quantunque non sapesse render ragione
era di governare, di metter ordine, di dirigere il bene  comune  della nazione: senza che per questo egli acquistasse una
di staccarsi dalle care loro proprietà, quando la salute  comune  esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del
Or come ciò che seduce costoro ad abbandonare la causa  comune  è l' amore troppo grande alle proprietà, perciò io propongo
grande verità, che la conservazione della giustizia è di un  comune  vantaggio; ma questa stessa persuasione così utile, e che
può stare a fronte del forte purchè pugni con quel marte  comune  che è la giustizia e la imparzialissima verità. Sì, quando
che l' equità resa in tal modo splendida e solenne sia di  comune  loro vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che
La giustizia adunque, ed il mezzo per assicurarla, è di  comune  vantaggio di tutti gli uomini: ma più di quelli che più
Si consideri che un carattere che questo Tribunale ha  comune  con essa o con tutte le instituzioni pacifiche prodotte
teoria dei diritti , ch'egli ha da mantenersi sulla via  comune  e occuparsi di dare sviluppo al pensiero sociale? Ponete
o (mi si conceda dire) una particolare attuazione di quella  comune  e divina Educazione (1). Fissando adunque la luce dell'
si sarebbe adagiata più tosto nella compiacenza della  comune  felicità, e l' occupazione dello spirito nello studio delle
medesimo, ma in beneficio di tutti, coi quali è sortito a  comune  natura e scopo. L' uso adunque di tutte le cose fuori della
ripetuto: nè solo il proprio carattere ma il carattere  comune  degli uomini espresse quell' Ateniese che dannò Aristide
sua perfezione considerata. Ciascun uomo ha qualche cosa di  comune  con tutti gli altri uomini, cioè la natura e i fini a cui è
nazionale, e i negozii della nazione: ha qualche cosa di  comune  co' membri della propria famiglia, cioè la schiatta, e
Essa nel tempo che intima all' uman genere una legge  comune  e cattolica, viene dando i suoi particolari insegnamenti al
a perfezionamento e non a distruzione della prima, appaia  comune  e pubblica della nazione: la terza che è quasi fabbrica
perfetta educazione privata (parlando in genere, cioè del  comune  delle famiglie) suppone già la perfezion della pubblica, e
i lati, come cosa in tutto propria. E questo sentimento  comune  a' veraci dotti è però tale, cui non s' arriva a capire
in infinito, e non regolate su quello permanente della  comune  verità? Nè solo ciò debbe avvenire quando, per avventura,
alle cose pubbliche, e riceverebbero una buona direzione a  comune  vantaggio i loro ingegni; perciocchè quando in quest' opera
abbassamento nobilissimo, cioè l' abbassamento volontario  comune  al grande e al picciolo, poichè comune a coloro che hanno
volontario comune al grande e al picciolo, poichè  comune  a coloro che hanno carità. Amore è quello che c'
della potenza, della scienza e della Religione alla  comune  felicità. E in tutta questa storia dovrà essere per bel
civili. Questi sono principii semplici che discendono dal  comune  diritto di ragione (1): chi può metterli in dubbio?
del Clero, ma questo rimane rispetto ad esse nel diritto  comune  del libero insegnamento. E questo diritto comune importa,
diritto comune del libero insegnamento. E questo diritto  comune  importa, che come a nessuno può essere conteso l'
padri di famiglia insieme istituendo scuole dove mandare in  comune  i loro figliuoli. Il diritto che hanno i padri di famiglia
non ci fosse in primo luogo una moralità e religiosità non  comune  nello speculatore. Ma questa da una parte è quasi
stesso diritto verso l' amministrazione provinciale, e il  Comune  verso la comunale, e il popolo, a cui favore cade o cader
come istituzioni di natura grandemente diverse. Il  Comune  è una vera società di persone, che convivono intimamente
anzi deve considerarli tutti come preziosa ricchezza del  Comune  stesso a cui presiede. A malgrado però che i diritti di
può avvenire che non sia ancora supplito ai bisogni del  Comune  stesso circa l' istruzione e l' educazione. L' autorità
persuasi, poichè sentono la necessità di tutelare il  Comune  contro l' autorità comunale. A ragione d' esempio essi
proprietari, chè l' attacco ai propri interessi è assai più  comune  tra gli uomini, che non sia la noncuranza de' medesimi. La
Governo eserciti una continua vigilanza sull' economia del  Comune  è una prova evidente, che l' autorità comunale non è
avvenire, che con questa vostra apparente liberalità il  Comune  stesso, contro la vostra intenzione, si trovasse sottoposto
scuole, a istituire prima quelle che sono più necessarie al  Comune  stesso, e solamente dopo di queste le altre meno
meglio che sia tracciata una via sicura, acciocchè il  Comune  abbia delle guarentigie d' una buona scelta contro l'
parola virtù , s' egli parla della virtù, essi affiggano di  comune  consentimento un qualche significato, e quindi l' abbiano
scrivere un trattato sull' uomo: non è possibile che il  comune  degli uomini, a cui si parla, conosca tutte le proprietà
uno de' quali non si possa ridurre all' altro. Già il senso  comune  coll' applicar loro due vocaboli distinti mostra di
ad essa, e confirmando la propria definizione col senso  comune  dandone una spiegazione conveniente. Prima classe. -
che si trovino le facoltà col considerare ciò che hanno di  comune  più atti: ond' alla causa di ciò che hanno di comune si
di comune più atti: ond' alla causa di ciò che hanno di  comune  si suppone che presieda una sola facoltà. Ma ciò che
suppone che presieda una sola facoltà. Ma ciò che diciamo  comune  è un' astrazione; onde pare che anche le facoltà sieno
la facoltà è causa di tutto l' atto, e non dell' elemento  comune  che in esso si trovi. Le facoltà sono certi principii d'
il concetto di tali virtualità, e che è ammesso dal senso  comune  e dall' osservazione del fatto. La virtualità specifica e
a dentro loro avete impressa tale istruzione intorno alla  comune  vita, esponete, che cosa da essa ne consegua. Primieramente
saggio di questa familiare istruzione sulle cose della  comune  vita, ed egli sia intorno al dormire. Puossi cominciare a
sogliono dire il sonno fratello di morte. E` il sonno cosa  comune  alle bestie. Quindi da non attaccarvi per nulla affetto
l' Apostolo trapassa quindi a descrivere ciò che vi ha di  comune  in questo corpo della Chiesa, e ciò che vi ha di proprio.
e ciò che vi ha di proprio. Quanto a quello che v' ha di  comune  dice così: Un solo Signore, una sola fede, un solo
si vede come giovò di premettere quanto a tutte le membra è  comune  anche a mettere in chiaro come ciascun membro è diverso. L'
ciò è fatto prendendo il nome di Apostolo non in quel senso  comune  nel quale si dice tale anche Aronne, come vedemmo, ma in un
dovunque ci stia sempre presente con mille ajuti il  comune  difensore GESU`. Aveano i Cristiani de' primi secoli le
la propria orazione: e a' difetti propri riparando colla  comune  virtù, e col fervore de' molti, fortifica fuormisura l'
lo spirito spiri ove vuole (1), tuttavia restano incerte al  comune  de' fedeli, alle altre senza dubbio alcuno da posporsi; e
secondo i bisogni. Quanto alla disciplina poi della  comune  penitenza, se la Chiesa ne mitigò il rigore, fece con quel
chiama fratelli, li prega di orazioni, perchè il Sacrifizio  comune  sia accettato dal Signore. Dimanda anch' egli ad un
e separazioni mondane, forma un corpo solo nell' unione al  comune  capo Gesù, il re col suddito più abietto. A vicenda colà si
prevenirli ancora con amorevole ingegno. Ma s' io meno vita  comune  mi conviene omettere molta orazione e molta mortificazione.
più meritoria è quella della volontà, che nel vivere  comune  si fa da colei, che amando più la stanza, sceglie prima l'
segua la vita amata dal proprio fervore. - Ma nella vita  comune  mi dissipo lo spirito, trovo scandali ed occasioni di
di quanto è loro pericolo d' inciampo. Pur se nel viver  comune  ed onesto la carità le regge, il Signore non le abbandona;
non differisce da ciò che è reale, è un uscir dal senso  comune  degli uomini, e meritarsi un posto in qualche conservatorio
Non confondiamo le proposizioni, non iscambiamole: il senso  comune  degli uomini ci dice bensì, che l' ideale e il reale sono
le loro distinte essenze, e che il nome che dal senso  comune  viene imposto all' una di esse, si possa applicare all'
ne mantenga la distinzione, che è quella sola che il senso  comune  proclama, e che d' altra parte si può dimostrare per
anche lo spirito reale è mutabile, condizione che ha  comune  col corpo reale. Ma vi pare egli, rispondetemi dopo
ideale fulgente di tanti pregi? Ha dunque ragione il senso  comune  che proclama altamente queste due entità, e sì ben le
eretici della Filosofia, poichè essi si separano dal senso  comune  come gli eretici dalla Chiesa, e ragionano allo stesso
che il creare. Anzi ciascuno che non si tolga dal senso  comune  dirà che niun ente può essere da noi conosciuto come tale,
ente nella realtà, mostra chiaramente che secondo il senso  comune  si considera identica l' essenza del palazzo che scorgesi
nella realtà. Dunque secondo la testimonianza del senso  comune  è identico l' oggetto della cognizione, sia egli ideale o
l' abbiamo già distinto; abbiamo già veduto, che il senso  comune  lo distingue, e che i filosofi che pretendono che anche ciò
ci abbia che la sola realtà, hanno torto marcio e il senso  comune  ha ragione. Dunque non bastano certo le idee affinchè noi
dal reale che esse rappresentano; ma è un' illusione pel  comune  degli uomini, i quali confondono il rappresentante col
produce talor questo effetto in quanto ha qualche cosa di  comune  colle sensioni esterne, non è però l' effetto suo proprio,
le due faccie che dicevamo riconosciute dal senso  comune  degli uomini. Ed egli è qui, miei signori, che ci tornerà
della materia de' dati scientifici che è materia e realità  comune  e specifica. Laonde, se i panteisti sotto il nome d'
nostra dal sentimento, come fa il Rosmini col senso  comune  degli uomini e delle scuole, ma si deve trovarla in Dio,
due cose, Dio e il corpo, il che si oppone troppo al senso  comune  per farcelo ingozzare; poichè niuno quando conosce un corpo
sarebbe un assurdo contrario all' esperienza ed al senso  comune  il dire che ognuno che conosce un corpo, conosce Iddio e il
che queste due nature non hanno niente, niente affatto di  comune  tra loro, dimodochè non possano essere intese con un solo
sono nature così distinte, che non hanno nulla affatto di  comune  tra esse; egli è manifesto che non si possono intendere e
diversa da quella dell' effetto e non ha niente di  comune  con esso, ed in tal caso come può essere che la causa, che
diversa, una natura e un oggetto che non ha niente di  comune  col corpo; dunque nè pur nell' atto creatore si possono
si può vedere nè contemplare, nè dire che sia un elemento  comune  a tutti gli enti; e posciachè quell' oggetto della mente
dogma come cosa propria di tal filosofia, e quasi non più  comune  al mondo cristiano, non somiglia egli al costume di que'
secondo il Gioberti, nell' Ente possibile, che egli afferma  comune  a Dio ed alle creature. Eppure il Rosmini avea dimostrato,
quasichè una modificazione del soggetto umano possa essere  comune  a Dio ed alle creature. Ma se l' Ente possibile è una
Ente possibile che è una modificazione dello spirito umano,  comune  a Dio ed alle creature, non sia nello stesso tempo l' idea
e modificazione del soggetto umano che è l' Ente possibile  comune  a Dio ed alle creature, questa modificazione che rende
obbiettivo col subbiettivo da una parte va contro al senso  comune  ed alla ragione; dalla altra parte è un professare il più
solo suggello, e che quest' impronta sia l' Ente possibile  comune  a Dio ed alle creature, dichiarando nello stesso tempo che
impossibile » », converrà dire che vi abbia un archetipo  comune  a Dio e alle creature. Ora quando si udì mai che Iddio
l' archetipo potrà mai essere l' idea dell' Ente possibile,  comune  a Dio e alle creature? Lasciamo pure la sua gran parte alla
alcun mediatore (3), e crede che questo sia anche il pensar  comune  degli uomini, la quale credenza, o signori miei, vi parrà
cause seconde, il che è benissimo detto e consentaneo al  comune  sentire, giacchè la causa prima non ha bisogno per essere
che la volesse interpetrare alla semplice, secondo il senso  comune  ed i filosofi passati, altro non vedrebbe in quella
potendo Roscellino concepire che ci fosse qualche cosa di  comune  , era condotto necessariamente a parlare indebitamente
indebitamente della divina Trinità, dove l' essenza è  comune  alle tre persone. Per salvare dunque la Trinità delle
nell' unitarismo. Poichè non potendo essere nel suo sistema  comune  la natura , rimaneva obbligato a scegliere tra questi due
gli altri raccogliendosi in confuso sotto la denominazione  comune  di reali . In questa disposizione delle menti, trattandosi
Questi domandavano: « In che riponete voi la natura  comune  se non c' è nulla fuori degli individui? ». I realisti che
ultime scuole filosofiche, rimase fitto e appiattato nel  comune  insegnamento, senza però che osasse metter fuori le unghie:
Ma questo tono di superiorità giudiziale, così  comune  nei nostri tempi, non ha sovente altro fondamento che o una
giacciono virtualmente nel sistema più indeterminato del  comune  maestro: non l' ha nessuno, se per sistema del maestro si
indeterminato sta lì per tutti, e questo solo ritengono dal  comune  maestro. E non fu questa certamente la meno efficace delle
come sussistenti. C' è dunque sempre la dimenticanza (pur  comune  ai filosofi) di tener separato l' ordine ideale dall'
in se stesso, e niuna sua particella, per menoma che sia, è  comune  a ciascun altro. Io non ho fatto altro, che affermare coll'
in quant' è universale, ossia concepita come  comune  o predicabile di molti individui. Ma qui appunto s'
quando convien spiegare come la specie , essendo una e  comune  a molti, non sia qualche cosa di diverso da ciascuno dei
diversa in ciascuno dei singolari, l' altra universale,  comune  a tutte le specie singolari. Aveva dunque ragione Platone
Traducendo così questo luogo io m' allontano alquanto dalla  comune  interpretazione; ma parmi che inteso così riesca più
carne [...OMISSIS...] ; la quiddità [...OMISSIS...] ; il  comune  . Ma se veramente si separa quest' elemento intelligibile,
separandolo dalla materia? - Ma d' altra parte la specie  comune  non può stare in nessuno dei singoli, chè un singolare,
è obbligato dalla necessità del sistema ad ammettere il  comune  ne' singolari reali, e lo chiama « l' uno ne' molti »(3).
ciascuno separata, e senza alcuna comunanza, ci sia il  comune  o l' universale (e se non vi fosse l' intelletto non
in diverso modo, la realità di ciascuno, che niente ha di  comune  colla realità degli altri, e la specie universale e comune,
107, not.) ». Di più, se sono simili hanno una specie  comune  , e intorno a questa rinascerà la stessa questione, onde s'
senza passione ( «apathes»), e non avente nulla affatto di  comune  con alcun' altra cosa [...OMISSIS...] : le quali
Aristotele propone due dubbi: 1 se la mente ha nulla di  comune  coll' altre cose, e se l' intendere, come fu detto prima, è
ad un tempo, e l' agire e il patire suppone un chè di  comune  [...OMISSIS...] . Se essa è intelligibile come l' altre
così. Prima accorda che il patire supponga qualche cosa di  comune  tra il paziente e l' agente, [...OMISSIS...] . Poi non nega
paziente e l' agente, [...OMISSIS...] . Poi non nega questo  comune  alla mente, ma esso è appunto comune per questo che
. Poi non nega questo comune alla mente, ma esso è appunto  comune  per questo che [...OMISSIS...] . Ora l' intelligibile è l'
e l' atto della mente stessa. Un' altra cagione è quella,  comune  a tutta l' antica filosofia, che vi era assai poco
[...OMISSIS...] . Avendo dunque osservato, che nel parlar  comune  si dice, che l' uomo conosce coll ' anima, ed anche che l'
l' universale (1); esso è puro, immisto, non ha nulla di  comune  col sensibile ed ha tutte l' altre attribuzioni che gli dà
Non pare dunque, che Aristotele abbia colto la natura  comune  degli universali, ma solo vide, che gli ultimi e più estesi
universali, [...OMISSIS...] , non poteano aver nulla di  comune  coi fantasmi. E questo lo argomentò dal considerare « i
sensorŒ, vedesi anche dall' ammettere egli « « un senso  comune  » » [...OMISSIS...] (1), che non è niuno de' cinque. Oltre
cose. Ma si dimenticò d' avvertire che, se questa ragione  comune  delle cose, era diversa dalle cose, conveniva pur dire che
e quella per sua essenza universale , e per conseguente  comune  . D' altro lato veniva a turbare i sonni all' infedele
di sostanze, cioè le specie e i generi, hanno per carattere  comune  che si predicano « delle sostanze della prima classe come
unità. Ma è da rimovere oltrecciò il pensiero da un altro  comune  pregiudizio circa la teoria platonica, credendosi
Se questo è così, ci sarà ancora qualche cosa di  comune  tra le idee eterne e le idee cose, e così s' andrà all'
si vedano nella stessa idea, e per questo ella si chiami  comune  o universale, [...OMISSIS...] . Poichè essendo la idea
», e la scienza che lo riguarda, « «universale,  comune  a tutti i generi », [...OMISSIS...] », e di nuovo l'
in questo, senza materia, [...OMISSIS...] ; e 2 come  comune  a tutti gli enti anche sensibili e materiali. Dal che ne
enti anche sensibili e materiali. Dal che ne viene che il  comune  può esistere, come diceva Platone, per sè indipendentemente
sensibili, non precisamente nella sua condizione di  comune  , ma in quella d' appartenenza d' un primo ente per sè,
ha l' atto dell' essere (1); 2 Che questo atto dell' essere  comune  a tutte le cose, condizione necessaria acciocchè siano, di
da Dio, arcano superiore all' intelligenza, e alla fede  comune  degli uomini. E qui s' osservi tutto l' andamento del
Ma di quello tra tutti questi animali, al quale conviene in  comune  cogli immortali l' appellazione di divino (4), Iddio stesso
qualche aiuto in tanto bisogno, di occuparsi all' opera  comune  con tutte lor forze. Ma in pari tempo la diversità delle
assai facili, raccogliendo. « « Vecchia sentenza  comune  a tutti si è quella, che se taluno vuole rettamente
la sapienza più squisita in quello appunto che è più  comune  nelle verità che tutti sanno, che tutti dicono, che niuno
l' importanza di quelle trite sentenze che reggono il senso  comune  degli uomini, così avviene, che le primarie verità, benchè
che Adelaide di Como non è nome proprio, ma è un nome  comune  a molti oggetti simili. Che, se dopo di ciò io gli mostro
quanto hanno delle note comuni, vi ha un altro nome che è  comune  a entrambi, e che è quello di rose7bengalesi. Io voglio
da alcune note dissimili, avendo poi il nome di rosacei  comune  alle rose, alle spinalbe e agli azzeruoli, significante
sono de' fiori, io gli emendo con questa denominazione  comune  a quelle tre famiglie tre errori nel capo, coi quali egli
non erano. Ma cosa vuol dire un oggetto? Qual è la nozione  comune  di tutti gli oggetti della mente? La nozione comune di
nozione comune di tutti gli oggetti della mente? La nozione  comune  di tutti gli oggetti della mente si è quella di essere enti
un agente, in modo che già le attribuisce a un agente solo,  comune  fonte di esse: così percepisce il corpo, cioè si forma l'
di esse: così percepisce il corpo, cioè si forma l' idea  comune  del corpo. 3 Lo spirito distingue nella sensazione unica
i pronomi dimostrativi questo, quello ecc., uniti al nome  comune  lo applicano, o restringono a significare percezioni cioè
il bambino non conosce ancora il preciso valore e l' uso  comune  del vocabolo. E che la cosa sia così, si conoscerà
stessa applicata sì diversamente ciò che forma l' elemento  comune  dei cani (la canina natura) e adopra questo elemento comune
comune dei cani (la canina natura) e adopra questo elemento  comune  (che è un' astrazione) a distinguere poi gli oggetti, a'
non astrae mai quel preciso elemento, a cui dall' uso  comune  è affisso il vocabolo, ma suole sempre astrarre un elemento
non si può dire che cane sia un nome astratto, ma un nome  comune  . Da questo si scorge che gli astratti hanno due forme
nomi astratti. Chi dice bianco sostantivamente dice un nome  comune  , che suppone nella mente l' astratto, ma non lo nomina,
filosofi, e specialmente in Platone, si suole usare il nome  comune  sostantivato per indicare l' astratto: si dice il simile ,
egli è giunto a formarsi, per es., l' idea di ciò che è  comune  tra gli oggetti che sono denominati cani, allora egli non
applica esclusivamente la sua attenzione ad un elemento  comune  a più oggetti, così se questo elemento è buono, la volontà
(2), e quelle volizioni che hanno per oggetto un elemento  comune  a più individui, un astratto. Nel primo caso, la volontà
I nomi più comuni nominano le cose per un elemento  comune  a maggior numero di oggetti, e i nomi meno comuni nominano
i nomi meno comuni nominano le cose stesse per un elemento  comune  a minor numero di oggetti: quelli dunque contengono un'
gli applico il nome di cosa , io l' appello con un nome  comune  a un maggior numero di oggetti, che non sia quando gli
e applicandogli quest' ultimo io l' appello con un nome più  comune  di quello di cavallo . E ciò non ostante il nome cavallo è
di cavallo . E ciò non ostante il nome cavallo è ancor  comune  e non proprio: indica un' astrazione, che ha per fondamento
astratti immediati, cioè di quelli, che segnano un elemento  comune  delle cose sensibili, che vengono da noi percepite. Non
vederlo piantato in terra, dal color verde, dalla forma più  comune  delle piante, dalla freschezza e umidità delle foglie,
esercitata da essi nel suo senso. Tale è la ragione onde il  comune  degli uomini risguarda come qualità de' corpi le accennate
conviene che la mente abbia sentito a pronunciare il nome  comune  de' due oggetti, supponiamo il nome pera ; conviene, che
quelli oggetti hanno di comune; conviene, che la qualità  comune  de' due oggetti l' abbia nella sua mente legata a quel
aver ciascuno di essi deposto nella mente l' elemento  comune  senza che la mente li abbia considerati insieme, e abbia
tra loro. Ma quando il fanciullo da una parte ha la qualità  comune  nella mente sua legata al nome, poniamo di pera , e dall'
regole di moralità, un errore compreso nel pregiudizio  comune  e oltremodo antico, ch' egli non abbia uso di ragione, la
e intelligente: ma esse conducono l' uomo a questo fine  comune  per diverse strade, gli parlano con un linguaggio sempre
così spontanea all' umana natura, così necessaria, e però  comune  al genere umano, si è il concetto di materia. A questa,
a lui fanno intendere dei colori che questi hanno di  comune  coi suoni, e con altri sentimenti o enti sensibili dal
o enti sensibili dal cieco percepiti. Ma questo elemento  comune  è così poco che non costituisce una similitudine, ma una
è senza indurlo per dimostrazione (2); opposto altresì al  comune  senso e alla filosofia, la quale trova bensì necessario a
degli enti; deità è idea specifica astratta; Dio come nome  comune  è essenza specifica, piena, individuata; preso come nome
che il raziocinio, col quale gli uomini nel vivere  comune  e sociale ratto pervengono a quelle conclusioni, che loro
operare con regolarità? Questo piacere e questa tendenza è  comune  al principio sensitivo ed al principio razionale, anzi è
proprio corpo a suoi diversi intendimenti, come attesta la  comune  esperienza. Si ricorse alle forze attrattive, alla
di attrazione; 3 quella dei fenomeni animali. Quindi il  comune  discorso degli uomini deduceva che alle tre classi così ben
congegnamento della macchina dell' animale, alla origine  comune  di certe parti del corpo, alla vicinanza di altre (1), alla
2 e questo principio, semplice. E` un' illusione assai  comune  il credere che allorquando si veggono avvenire alcune
le parti e gli atti singoli, che entrano a formarle. Il  comune  degli uomini non le conosce che nel loro tutto, nella loro
ogni attività. Insomma, qualora il sentimento fondamentale,  comune  ai due organi o ai tessuti eguali, viene modificato in
se non là dove finiscono i primi, quindi vi è un punto  comune  alle due maniere di operazione, nel quale finendo la prima,
comincia ad agire con un effetto suo proprio, e non più  comune  all' istinto vitale. Allora l' azione dell' istinto
del raccogliere, accertare e classificare le osservazioni è  comune  alle due forme di medicina; ma all' analitica soprastà
immagine del corpo diventa la materia dell' idea volgare e  comune  del corpo, dietro la quale comunemente gli uomini ragionano
faccia, dato discepolo alla verità in primo, e poi al senso  comune  degli uomini (tutti rispettandoli io siccome esseri dotati
nè avevano cuore abbastanza saldo da combattere l' errore  comune  e grossolano della idolatria, in cui erano essi stessi
e al più semplice. La quale sentenza, che si può dir  comune  agli antichi filosofi e inserita nello stesso « Timeo » di
del pensiero; è l' errore di Galluppi, l' errore più  comune  dei nostri tempi, anzi universale, il tristo legato del
in sè stessa; ma non potersi neppur negare che il senso  comune  ammetta che l' uomo conosca cose diverse da sè; dunque tale
saputi dal filosofo confutare, bensì saputi con ingegno non  comune  sistematizzare. I quali errori ingrandiscono nelle sue mani
come questa è col corpo ». All' opposto, il senso  comune  di tutti gli uomini distinguerà sempre, e in Dio e nell'
di fermarsi a considerare nel sensibile il comune, il qual  comune  è l' universale; onde, nel secondo degli « Analitici
sè, è tutta reale e finita; e niente di ciò che è reale è  comune  con un altro reale, con un' altra sensazione reale; dunque
percepito, su cui si esercita l' astrazione, contiene il  comune  e l' universale da cui si può astrarre, perchè esso non è
l' astrazione; coll' astrazione si separa da esso il  comune  . Nasce tosto la questione, se il comune sia nelle cose o
separa da esso il comune . Nasce tosto la questione, se il  comune  sia nelle cose o nell' intelletto. Si noti prima che l'
comune, o l' universale, è pressochè il medesimo; perocchè  comune  altro non significa se non ciò che è uno in più enti, e
uno (1), se egli avesse inteso con ciò l' uno, cioè il  comune  nelle percezioni, e l' uno, cioè il comune nell' idea
l' uno, cioè il comune nelle percezioni, e l' uno, cioè il  comune  nell' idea separata dalle percezioni. Ma l' errore suo era
poco quello stesso che disse Aristotele, ed ora riposero il  comune  nel reale sensibile, ora nell' intelletto, ora in entrambi,
e dissero che i reali hanno veramente in sè qualche cosa di  comune  e di uno; onde fecero che l' uno appartenesse all' ordine
erano divisi in due fazioni; alcuni, tenendo fermo che il  comune  deve essere una realità, escludevano affatto da esso ogni
in idea. La seconda fazione dei Realisti sosteneva che il  comune  è nei reali non secondo la materia, ma secondo la
in cui si vede, vi è il comune, essendo ogni idea un tipo  comune  di tutti i possibili, sotto il quale aspetto aveva ragione
si scorga il comune. La differenza sta dunque fra il  comune  in sè, che è nei singoli reali percepiti, e il comune
il comune in sè, che è nei singoli reali percepiti, e il  comune  conosciuto dall' uomo come comune, il quale non si osserva
denotava un numero finito di individui reali, laddove il  comune  si trova in tutti gli individui possibili, i quali sono
a noi, e che riassumiamo: Aristotele pose che l' uno, il  comune  (pressochè sinonimi) sia nelle cose, unum in multis ; che
senso l' impressione delle cose, allora rimanga in esse il  comune  insieme col proprio; che le medesime anime, dotate di tale
l' intelletto in atto, mediante la facoltà di fermarsi al  comune  ed astrarlo (intelletto agente), ammettendo questo
dell' anima consiste, dunque, nell' « aver fatto venire il  comune  dalle cose reali (dal senso che le percepisce e dall' anima
atta a riceverlo), invece di sollevarsi ad intendere che il  comune  veniva più d' alto, che esso è essenzialmente idea ; nè può
idea ; nè può confondersi colla realità, perchè ogni  comune  infine si riduce nell' essere comunissimo, nell' essere
il quale concede senza esitazione l' uno , ossia il  comune  , alle cose reali e soggettive; onde per Aristotele l'
ideale e l' essere reale , quasi fossero due: e il senso  comune  mostra pure di conoscere perfettamente questa congiunzione
e ne ho, come mostravo, testimonio irrefragabile il  comune  sentimento degli uomini, il quale si manifesta massimamente
imbarazzato fin qui i più grandi pensatori. Preesiste, per  comune  consentimento, negli uomini alle percezioni il lume della
composizione delle lingue che sono specchio al pensare  comune  degli uomini. Basterà dunque esaminare che modo adoperò
tutta attenzione, ad osservare con quanta ragione il senso  comune  dell' antichità non sia stato solito di dare nome all'
imaginare quella essenza generica o specifica che essa ha  comune  con altre cose di cui avemmo già prima la percezione. Ma
la percezione. Ma all' opposto Iddio non ha nessuna essenza  comune  colle altre cose, nè generica nè specifica , e solo, in un
nè specifica , e solo, in un senso, può dirsi che abbia in  comune  coll' altre cose l' essenza universale o sia l' essere , in
unico ceppo. Come poi l' essenza dell' anima è il principio  comune  delle potenze, così le potenze sono altrettanti principii
la sede delle virtù singolari, e non di ciò che è il  comune  fonte di tutte. Ecco le sue parole: [...OMISSIS...] .
concezione di questo sentimento sostanziale, radicale e  comune  alle potenze tutte, che col nome di IO si segna; e allora
comandamenti« (3); » non era che gli mancasse l' intelletto  comune  agli uomini tutti, ma dimandava quell' intelletto che
proboque, deteriora sequor » di Ovidio è un detto reso  comune  per la sua notoria verità; e esprime benissimo [la
chiaramente e distintamente in noi: e sebbene il senso  comune  assai bene li ammetta e riconosca, tuttavia nei libri de'
sono il termine della sua attività, come tali. Il termine  comune  adunque, fra il corpo sensibile e l' essere sensitivo, è l'
non si potrebbe più chiamare Dio, secondo il valor  comune  della parola: a differenza di ciò che avviene ne' corpi, ai
ricevono un senso tutto proprio e verissimo. La quale è  comune  osservazione dei Padri, massime Greci, dei quali ho recate
Quanto ho detto ha una riprova in quella dottrina  comune  de' Teologi, i quali insegnano che in Dio non vi ha
del santo Dottore: [...OMISSIS...] . Essendo questo un vero  comune  e famigliare de' teologi cristiani, non addotto in
l' oggetto del pensiero. Ho dimostrato che la qualità  comune  di più cose (fondamento della specie) non è che la
è anco consentita e indicata manifestamente dal senso  comune  degli uomini, i quali per nominare una classe di cose
le cose create non è proprio delle singolari persone, ma è  comune  a tutte tre, in quanto è atto della sostanza divina a tutte
conviene all' essenza divina, e non alle persone, perchè è  comune  a tutte e tre. Ma l' essenza, in quanto è cognita, in
e in questo sta la santità. L' amore adunque e la santità è  comune  alle tre divine persone, in quanto appartiene all' essenza
e che questa s' incarnasse, che egli è da credere, il  comune  degli Ebrei avere avuta la fede della divinità del Messia e
, il quale entra nell' essenza divina, e quindi è  comune  a tutte e tre le persone, e un amore personale , che
rivelazione esteriore e la rivelazione interiore ; quella  comune  a tutti gli uomini perchè non richiede ad essere percepita
a cui non fa degno (2). La Teologia è dunque dottrina  comune  e dottrina segreta. Indi è che le stesse parole delle due
d' un principio pur certo? Questo modo di ragionare, sebben  comune  alle scienze tutte, vedesi più manifestatamente nelle
protestante o cattolico, greco od arabo, ch' io lascio al  comune  senso deciderlo. Solo di far questa osservazione non mi
più ragionevole dell' intero genere umano, e del senso  comune  che gli dà torto (1). Non voglio però contendergliene la
essere falso: noi non possiamo tenere una regola di fede nè  comune  nè che ci duri un anno: noi vogliamo variar sempre e non
Sarà difficile che egli possa provare essere sentimento  comune  della Chiesa cattolica che la rivelazione sia opera
annesso a questo monosillabo IO per rivelare quello che per  comune  sentenza (2) si contiene nel concetto del soggetto
hanno una qualità comune: che non esistendo niente di  comune  fuori della mente, questa qualità comune non è che una
niente di comune fuori della mente, questa qualità  comune  non è che una eguale relazione che hanno le due cose colla
primo atto e però l' atto universale (5). Questa è dottrina  comune  dei savii (1), la quale esige però non piccola fatica a
dell' altra, questa imagine deve avere qualche cosa di  comune  coll' altra appartenente alla natura dell' altra. Questa è
altra natura diversa (2). Ora che cosa può Iddio aver di  comune  con qualche altro essere? Può forse avvenire che una parte
imagine, e questa essere il Verbo eterno che possiede in  comune  col Padre e collo Spirito Santo tutta intera la divinità
conformi appunto con affrattellarglici. Questa è dottrina  comune  de' Padri, ed è espressa da Prudenzio in que' versicoli:
alle bestie, nelle quali v' è l' animalità, contro il senso  comune  e la cristiana dottrina. Che nella nozione di peccato
la sede del peccato originale: ella non è nella volontà  comune  (potenza), ma nella volontà primitiva, la quale costituisce
di Trento definì essere il peccato originale non solo  comune  della specie, ma proprio di ciascuno che nasce (6). E S.
nel suo essere ideale: e questa cognizione della verità è  comune  a tutti gli uomini. Il perchè egli è certo che tutti gli
Gesù Cristo e dei Santi, perchè priva di Dio non può aver  comune  l' oggetto della loro felicità e quindi non può formare una
questa sociale unione viene dall' unità dell' oggetto  comune  del loro godimento, ciò è quanto dire che è esclusa dal
o specie, la quale è appunto il fondamento della natura  comune  (2). Quest' unione di specie è toccata universalmente dai
ragionamenti della filosofia ancora immatura e la sapienza  comune  del genere umano. A confermare queste affermazioni non sarà
- Ma non è egli una tale dottrina opposta al pensare  comune  degli uomini e apparentemente assurda anche agli occhi
egli è questo, come dicevamo, lo spirito, la tendenza  comune  di tutte le eresie che insorsero, o insorgeranno a turbare
libero; perchè la parola voluntarium correva nell' uso  comune  de' teologi in senso di libero . Acciocchè un tale
intendiamo parlare di quelli. Questo che accade nel parlar  comune  quanto all' uso della parola volontario, accade
atto umano s' intenda un atto proprio del solo uomo, e non  comune  alle bestie, egli è chiaro che atto umano si dee dire ogni
all' ecclesiastica tradizione, ma alla filosofia e al senso  comune  del genere umano. Altri argomenti dimostrano il disordine
comune. Avviene quasi sempre, che si rinvenga un elemento  comune  ne' contrari errori, come già osservammo. Il principio, o
errori, come già osservammo. Il principio, o la base  comune  consiste nel venire a riporre il peccato originale in una
i nostri Anonimi; e così s' allontanarono dalla sana e  comune  dottrina. 9 S. Giovanni Crisostomo rassomiglia la
natura dovette esser liberata e disciolta da Cristo, frase  comune  presso i Padri, in esempio della quale bastino recare
è un disordine, un peccato, ogni qualvolta devia dal fine  comune  dell' umana vita: [...OMISSIS...] ; 2 ma l' atto volontario
può dirsi morale ogni qualvolta esso riguarda il fine  comune  della vita umana, perchè [...OMISSIS...] dice lo stesso S.
XII Gli abiti non meritano nè demeritano, per consenso  comune  de' Teologi (4). Ma perchè non meritano gli abiti cattivi ,
ma vi si ravvisa nel senso di S. Tommaso, e della  comune  de' teologi. Poichè nè S. Tommaso, nè i teologi parlano,
madri che contraddicendo col provvido loro istinto alla  comune  ignoranza e barbarie; credevasi inutile studiarsi a
in quelle cose ordinarie, nelle quali non falla il  comune  degli uomini, allora si hanno per pazzi. Che se si dimanda
ad avverarsi il caso dell' azione necessaria; e mentre il  comune  de' teologi si limita a riconoscerla tale dove una passione
de' razionalisti sono intesi e favoriti facilmente dal  comune  degli uomini, quando le verità della fede che quelli
una certa cosa fatta da Dio, perché questa è la condizione  comune  a tutte le cose, e non propria del solo albero; ma ci
Se la religione fa direttamente e in proposito causa  comune  in tutto co' governi esistenti, egli è naturale che venga
uomini stessi che si aggregano in società civile, hanno di  comune  questo, che l' uno e l' altro potere intende ad unire e ad
la religione! E` troppo noto come il procuratore del  comune  di Parigi, Chaumette, spasimante della libertà di
un odioso privilegio, che si doveva abolire; e infatti quel  Comune  nel giorno 14 ottobre 1793 decise, sempre appellando alla
e che riguardassero soltanto a quello che hanno di  comune  e di uguale tutti affatto i cittadini. Si dirà, a cagion d'
di Trajano, in Efeso (1) prese a scrivere in greca lingua,  comune  allora anche nella Palestina «(Jos., Antiq., XVIII, 20) »,
prime si esprime l' idea stessa, ma in modo adattato alla  comune  capacità degli uomini, i quali non si possono elevare fino
« avanti che fosse il tempo ». Quell' avanti nel linguaggio  comune  esprime una relazione di tempo, cioè un punto nel tempo a
la sapienza che risulta dall' atto intellettivo divino è  comune  a tutta la Trinità. Tuttavia, poichè l' intelligente e l'
l' atto libero della creazione, perchè è pur dottrina  comune  dei teologi che ogni atto d' amore di Dio benchè libero
tali verità; il che dà luogo ad una cognizione diretta  comune  dei fedeli della Chiesa di Dio, e ad una cognizione
sostanza, o come dice il greco «ypostasis» sussistenza, è  comune  a tutte e tre le persone, ma nel Verbo è la sostanza nella
purchè solo si aggiunga la volontà della stessa sussistenza  comune  alle tre persone augustissime. Ed essendo l' essere per sè
Onde si può dire che la stessa sussistenza divina  comune  a tutte e tre le divine persone sia quella che crea pel
Ora se si prende la sapienza in un senso soggettivo, ella è  comune  a tutte e tre le persone e s' attribuisce al Verbo soltanto
la virtù o potenza divina presa in senso soggettivo è  comune  a tutte e tre le divine persone. Ma, se si considera che la
Verbo; anche essa facoltà, come soggettiva che è, è ancora  comune  alle tre persone divine, ma poichè l' essenza, e in questa
e che questo pronunciamento è fatto dalla natura divina  comune  a tutte e tre le persone, non dal solo Padre, benchè l'
è soggetto sussistente, colla stessa sussistenza divina  comune  alle tre persone; come oggetto, è per sè intelligibile, e
questa creazione è dovuta alla sussistenza o natura divina  comune  a tutte e tre le persone, e perciò si attribuisce al Padre
fosse nella persona. In fatti la vita esprime una proprietà  comune  di tutti i soggetti, i quali tutti appunto perchè soggetti
avere vita in se stesso » ». Parlasi dunque d' una vita  comune  al Padre ed al Figliuolo, o piuttosto parlasi di vita
con una sola spirazione; perocchè è la sussistenza divina  comune  al Padre ed al Verbo, ed essente nell' uno e nell' altro,
amata persona. L' amare dunque la sussistenza divina è  comune  a tutte e tre le divine persone che identica la posseggono,
santità propria dell' essenza divina e il sentimento morale  comune  a ciascuna persona. Ma alla persona dello Spirito Santo
E quest' amore efficace pienamente è la spirazione unica  comune  al Padre ed al Figliuolo, il cui termine è la sussistenza
appartenga all' essenza divina, e perciò sia identicamente  comune  a tutte e tre le divine persone. Dopo aver noi veduto, per
atto intellettivo che ha nell' oggetto il suo termine, sia  comune  ed identica in tutte egualmente le tre divine persone, come
comunicata dal Padre al Verbo, risulta la vita intellettiva  comune  e identica in tutt' e tre le divine persone. Di più l'
che concepiamo una causa vivente qual' è l' essenza divina  comune  a tutte e tre le persone. Nulladimeno la vita animale non è
non è la vita propria della creatura umana, essendo essa  comune  alle bestie; ma la vita propria dell' uomo è la vita
della sua umanità rispetto agli uomini co' quali ha  comune  la natura umana. Il desiderio naturale dell' uomo è quello
sacrificio. Si concepiva così che un solo cibo diventasse  comune  a Dio, od agli Dei, ed agli uomini, e per tal modo gli
della natura umana, che una vittima dovesse esser cibo  comune  a Dio ed agli uomini, era convenevole che Iddio divenuto
Dio e uomo, della vita del Padre: perocchè, come Verbo ha  comune  col Padre la vita, e come uomo partecipa, per l' unione
ed il sangue di Cristo. Perocchè, come nella nutrizione  comune  se non vi avesse nell' anima, cioè nel principio senziente,
corpo, si può intendere che sia quella che diventa termine  comune  al principio senziente di quell' uomo che in grazia di Dio
sensitivo del fedele che si comunica in grazia non ha di  comune  col principio sensitivo animatore di Cristo tutto il corpo
et anima una (3). » Di che proveniva che, come avevano in  comune  Cristo che era l' unico loro bene, così volessero avere in
Cristo che era l' unico loro bene, così volessero avere in  comune  anche l' altre cose che non reputavano beni se non in
comune. Ora i fedeli con Dio e fra sè hanno in comune, e in  comune  godono il loro bene che è appunto Cristo, e il suo Corpo
solidissimi di pietà e di affetti tenerissimi. Ma per il  comune  degli uomini sono divenuti quasi troppo sublimi e
sempre nell' anno solare, che è quello che si adopera nella  comune  vita. Cadendo adunque la Pasqua nel nostro comune
nella comune vita. Cadendo adunque la Pasqua nel nostro  comune  calendario ora in un giorno ora nell' altro, trasporta con
nel Breviario questo ordine, che primo scontriate il  comune  delle ferie, cioè di quei giorni in cui non si celebra
ed azione: i due perni della cristiana virtù. Questo scopo  comune  dei santi in mille maniere risplendette nella Chiesa,
da lui, che i suoi membri vengano spediti fuori della casa  comune  per ragione di carità; il che però conviene riflettere che
dei medesimi. Ciò tuttavia che questo voto avrebbe di non  comune  sarebbe di più questo, che la stessa Congregazione fosse
della Chiesa. S. Agostino, che era vescovo, faceva vita  comune  ed era superiore dei religiosi che egli aveva secondo
un ritiro di quaranta giorni; null' altro che un digiuno in  comune  sull' esempio del nostro divino Maestro. Questo lo
che sarà pure quello della nostra società, giacchè è quello  comune  de' cristiani: spirito tranquillo, moderato, veniente dalla
in orazione e rendimento di grazie. Maria nostra madre  comune  ci assista. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.27 Ella
quale, quasi mescolati ed assunti, abbiamo una vita piena,  comune  con Gesù Cristo. Che dolce cosa non avere una vita propria,
Dopo di tutto ciò egli uscì a parlarmi del nostro  comune  affare, di cui era stato prevenuto favorevolmente,
lettera, scritta in quel linguaggio che dovrebbe essere  comune  di tutti quelli che hanno ricevuto una medesima fede nel
(come noi tutti preghiamo per tutti voi altri anche in  comune  in ogni sera nelle orazioni domestiche) e di fare con
tutti con un cuore solo: noi lo facciamo ogni giorno in  comune  e in privato. Io dico sempre Messa per l' anima mia e per
private, facciamo anche noi nelle nostre case orazioni in  comune  per voi, mio caro, e per i santi vostri disegni e desiderii
nella società nostra; e perciò vi prego di legger tutti in  comune  e di meditare, per convertire in succo e sangue, la
morale religioso, non è uno scopo particolare, ma lo scopo  comune  a tutti gli uomini, il fare i proprii doveri, il mantenere
ora solo in prova) la Scuola elementare de' fanciulli del  comune  di Calice, voi ricevete con ciò una dolce e grave missione,
» intorno alle Scuole elementari e dai « Capitoli » del  comune  di Calice. Tanto di quelli poi come di questi sarà vostra
questo servizio del Signore, cioè come maestro in prova del  comune  di Calice, sarete al debito tempo, così piacendo al
come tale il conoscerebbe solamente sotto quel rapporto  comune  che ha il primo essere con tutte egualmente le sue
a porre attenzione in conoscere qual sia quella qualità  comune  di tutti quei varii oggetti che vede indicati
un' osservazione. Iddio imponendo un nome astratto e  comune  alle maggiori parti dell' universo insegnò all' uomo
la persona, ma la natura; conciossiacchè nel discorso  comune  tutto ciò che è della natura si suole attribuire alla
del volgarizzamento delle divine Scritture in greco, lingua  comune  allora a tutti i popoli colti, fatto dagli interpreti che
egli si può dire un simbolo chiaro e palese per convenzione  comune  e pubblica (2). Non però è questa una convenzione al tutto
alle idee negative la parola 1. fissa un sussistente nel  comune  , mediante la facoltà del verbo: 2. rapporta a questo
terra, per sè considerato, è egli un nome proprio o un nome  comune  ? Non più che un nome comune, poichè egli non restringe il
ADAM tanto come nome proprio di Adamo, quanto come nome  comune  della specie umana. La natura adunque degli antichissimi
questo mezzo o circostanza estrinseca che riduce un nome  comune  e lo coarta nella significazione di nome proprio. Intanto
talora è un' altra voce che viene aggiunta al nome  comune  e che lo fa proprio attaccandolo a un individuo
di quel nome. A. Dico che una voce talora ferma il nome  comune  a significare un individuo sussistente. Questa voce è
questo ; ma rimanendo un tal pronome separato da esso nome  comune  cui determina, non ne cangia la natura. Così se io dico:
quest' uomo; sebbene una tale locuzione determini il nome  comune  uomo a significare l' uomo che è presente e forse anco da
sopra nel discorso, tuttavia il vocabolo uomo resta nome  comune  che fa, solo per quel caso, l' ufficio che farebbe il
antichissime i pronomi personali che si affiggono al nome  comune  e fanno con esso lui un solo vocabolo. Per non prendere gli
proprio, ha bisogno che per tale passi a esser ricevuto dal  comune  degli uomini. 3 Talora il nome comune prende la forza di
a esser ricevuto dal comune degli uomini. 3 Talora il nome  comune  prende la forza di proprio dall' aggiungervi che vi si fa
di Abramo che determina a far l' ufficio di proprio il nome  comune  di Dio. B. La seconda maniera, onde un nome per sè stesso
di Dio. B. La seconda maniera, onde un nome per sè stesso  comune  si fa correre per proprio, è una tacita disposizione e
per la quale operazione chi pronunzia od ode quel nome  comune  subito vi attacca l' oggetto individuale e sussistente. La
senso che può ricevere quel vocabolo, restrizione che da  comune  il rende al tutto proprio. Questa operazione che fa lo
che cosa è che induce lo spirito nostro a supplire nel nome  comune  la sussistenza individuale , sicchè noi veggiamo il
da ciò che abbiamo detto che in questa specie di nomi il  comune  si congiunge e lega col proprio e si fa servire come di
questo proprio sussistente. Andiamo innanzi. Questa idea  comune  che risveglia in noi la persuasione della sussistenza di un
di averlo percepito tutto e fedelmente; questo è un errore  comune  (1). In quella vece noi non abbiamo percepito dell' oggetto
uomo con Dio, mostrando di aver quegli una mensa ed un cibo  comune  con questo. E però tal rito poteva essere un Sacramento del
due i gradi della consecrazione al culto divino, l' uno  comune  a tutto il popolo che si otteneva nella circoncisione, l'
sacerdotale; come eran due altresì i cibi sacri l' uno  comune  a tutto il popolo, l' agnello pasquale, l' altro proprio
queste parole: [...OMISSIS...] . Egli è parimente un detto  comune  de' Padri quello che attribuisce al Battesimo la purgazione
tutti gli uomini. Tanto è vero che ne sono eccettuati per  comune  consenso tutti quelli che morirono prima del dì della
Ecclesiastica Gerarchia che « la divinissima partecipazione  comune  e pacifica di un medesimo pane e di un medesimo calice
il vino rimarrebbero annichilati, cosa contro la dottrina  comune  e contro quella ammessa dagli avversarii medesimi. Or a
vana sottigliezza e definire le parole secondo il senso  comune  degli uomini. Cominciamo adunque dal porre una vera e
All' opposto ammettendo con S. Tommaso che vi abbia di  comune  nel pane e nel corpo di Cristo l' essere (2), sebbene si
non per questo cessa ciò che S. Tommaso chiama l' essere  comune  (che però solo non mai sussiste), e però nell' atto
col Verbo, e mossa dal Verbo con quella onnipotenza che è  comune  col Padre da cui procede, toglie punto nè poco, che anco
Santo in tutte le liturgie massime orientali era così  comune  e talmente ordinata a impetrare la trasmutazione del pane e
del corpo, oltre porre il principio passivo ed attivo  comune  a tutte le sostanze, determinare altresì che cosa sia ciò
quelle cose moralmente buone; dall' altra al senso  comune  degli uomini. D' altra parte il dire in generale che« se la
quali due aspetti, il peccato originale si chiama peccato  comune  in quanto è un solo nell' origine di cui tutta la massa è
deviazione dall' ordine della ragione relativamente al fine  comune  della vita umana«, » quando nel concetto di colpa si
ciò il minimo dubbio. 44. Con questa distinzione adunque,  comune  nella sostanza a S. Agostino e a S. Tommaso, rimane da una
un' altra essenza, laonde da questa è dipendente, carattere  comune  a tutte le intelligenze create e finite. Di poi il suo
delle lettere, che mi avete indirizzato, ho raccolto il  comune  vostro desiderio di servire al Signore con fedeltà, i
di possederlo. Qui non c' è dunque, come dicevo, nulla di  comune  colla superbia. Che cosa è dunque quel piacere puramente
dell' essere in universale. Ma questa espressione è così  comune  in S. Tommaso e in tutti gli Scolastici, che non parmi
sia per dividere più cose, se non applica loro un' idea  comune  «( Ideol. , 1.0 7 1.7) ». Il che prova di nuovo, che il più
di poi Plotino il principio, che « « non tutto quello che è  comune  in molti è genere » » [...OMISSIS...] , ma può esser
equivoci ( «omonyma»). Così il nome animale in quant' è  comune  all' uomo e al bruto è univoco, perchè significa la stessa
a consilio in tre classi: I Quelli, la cui denominazione  comune  esprime varie loro relazioni di dipendenza con uno stesso
hanno coll' atto del rodere; II Quelli, la cui relazione  comune  esprime varie relazioni di ordine ad un fine od effetto
di restituire la sanità; III Quelli, la cui denominazione è  comune  a ragione della proporzione che hanno tra loro, e questi
e dell' altre cose che si predicano, niente v' ha di  comune  »(3) ». Convien dunque conchiudere, che le Categorie
e questa relazione consiste nell' essere egli la loro  comune  intelligibilità. Sono adunque affatto erronee le
possibili; 2 nell' affaticarsi a distruggere questo errore  comune  che non esiste se non nella mente di Kant; 3 nel voler
di tutto. Questo filosofo tuttavia non osservò (ed è  comune  questa inavvertenza a tutti i filosofi della Germania) che,
sopra ogni soggettività ed oggettività: un Io  comune  a tutte le idee razionali; non già l' Io di Kant, ma l' Io
tutto il genere umano » »; mentre potenze ideali, nel senso  comune  della potenza, non ve n' hanno, spettando le potenze a'
a qualche opera esterna di carità, ciò avvenga col  comune  consenso del Vescovo e del Superiore dell' Istituto. In tal
in particolare da certi uomini quello che non vuole dal  comune  degli uomini, e che può diventare per essi precetto quello
premesse. Calmate, io ve ne scongiuro per amore del nostro  comune  Signore Gesù Cristo, quell' agitazione che v' impedisce di
Santo? i giudizi della S. Sede hanno forse niente di  comune  coi giudizi precipitosi e riscaldati di alcuni uomini forse
sono ben lontane dalla vera sapienza spirituale. Sul detto  comune  « niuno è buon giudice in causa propria », voi distinguete:
che da propagarsi fra molti, con pericolo che diventi una  comune  e languida formalità, com' è accaduto ad altre divozioni
e più magnifica! altrettanto quanto è più sublime della  comune  la pastorale carità, che è tutta carità verso il nostro
come dicemmo, unicamente in deposito e in amministrazione a  comune  vantaggio degli uomini, e massime de' poveri e de'
le relazioni tra i Vescovi e l' Istituto avessero per base  comune  i grandi principii della carità di Cristo: e la seconda,
benchè nell' apparenza sinistro. Nè manca il Padre  comune  di dare colla tentazione il provento, e di aggiungere forze