altri aiuto di pietre, di mattoni, di calce. Ma quest'opera | comune | voi, divisi di lingua, di tendenze, d'abitudini, di |
Doveri dell'uomo -
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ingiusta condizione sociale: dove non è Patria, non è Patto | comune | al quale possiate richiamarvi: regna solo l'egoismo degli |
Doveri dell'uomo -
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e chi ha predominio lo serba, dacché non v'è tutela | comune | a propria tutela. Non vi seduca l'idea di migliorare, senza |
Doveri dell'uomo -
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ha un'operazione particolare da eseguire; e la vittoria | comune | dipende dall'esattezza colla quale le diverse operazioni |
Doveri dell'uomo -
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Come i membri d'una famiglia non hanno gioia della mensa | comune | se un d'essi è lontano, rapito all'affetto fraterno, così |
Doveri dell'uomo -
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il Comune, non la Provincia o lo Stato. Nella Città, nel | comune | dove dormono i vostri padri e vivranno i nati da voi, |
Doveri dell'uomo -
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- l'avemo fatta nu . In essa avete bisogno di libertà, di | Comune | e Unità di patria, sia dunque la vostra fede. Non dite Roma |
Doveri dell'uomo -
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la vita italiana, la vita della Nazione; il vostro | comune | per quanto rappresenta la vita individuale. Tutte le altre |
Doveri dell'uomo -
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individuale è cancellata o assopita - dove non è principio | comune | accettato, riconosciuto, sviluppato da tutti; vi è non |
Doveri dell'uomo -
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tra il bene ed il male, tra la devozione al progresso | comune | e lo spirito d'egoismo, non esiste società vera, perché tra |
Doveri dell'uomo -
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pronto sempre a sacrificarsi per tutti i membri della | comune | famiglia, egualmente pronti a sacrificarsi per lui, i più |
Doveri dell'uomo -
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un certo numero d'essi. E come le tendenze e il fine | comune | a tutti generano la Nazione, le tendenze e il fine comune a |
Doveri dell'uomo -
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comune a tutti generano la Nazione, le tendenze e il fine | comune | a parecchi fra i cittadini devono generare l'associazione |
Doveri dell'uomo -
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il riposo nella condizione di cose esistente e sancita dal | comune | consenso, sono troppo connaturali agli animi, perché un |
Doveri dell'uomo -
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. Ora questi due ottimi hanno essi qualche cosa di | comune | ? Se parla dell' ottimo sotto una concezione comune, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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comune, e così manca di nuovo al suo stesso sistema; chè il | comune | , egli osserva (1) con molta sagacità, è potenziale, e come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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divina sono ugualmente intellezioni: ancora dunque hanno di | comune | l' essenza generica d' intellezione. Se poi v' ha un' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che fa di Dio un atto puro che non ha nulla affatto di | comune | coll' altre cose, le quali non sono simili a lui, ma solo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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se ci fosse un' essenza (non la semplice esistenza) | comune | a Dio ed alle cose mondiali, quest' essenza sarebbe |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Dio con un lume che non sarebbe suo proprio, ma | comune | alle creature: questo lume sarebbe veramente divino: e così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sono ordinate le cose è rassomigliato all' ordine e al bene | comune | di una famiglia; «eis to koinon, eis to holon», onde non c' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ma a questo è sostituito nella famiglia qualche cosa di | comune | , senz' accorgersi che il bene comune è appunto quello che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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qualche cosa di comune , senz' accorgersi che il bene | comune | è appunto quello che più disdice a' suoi principŒ, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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disdice a' suoi principŒ, che dichiarano (e giustamente) il | comune | un essere potenziale, e non separabile dai suoi subietti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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il bene. Questo concetto del bene non solo era una entità | comune | , ma comunissima ed astrattissima. Quando dunque si parla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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forme. Ma tutte queste specie hanno qualche carattere | comune | , quantunque tra di loro differiscano. Questi caratteri |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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come sue proprie, così qui abbia ritenuta la materia | comune | che accordava Platone alle idee (1), ma invece di darla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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talora la consideri sotto la relazione d' universale e di | comune | a più cose, e in tal aspetto essa e i generi superiori si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ci fosse una terza cosa che potesse essere principio | comune | a quelle due, e si rispondeva di no: in questa si cerca se |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nè tampoco come specie limitata , ma puramente come essere | comune | a tutti i generi, a tutte le specie, ed anche alle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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espressamente che la prima scienza tratta dell' ente | comune | , dell' ente in quanto ente in universale , e che se l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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« un atto del corpo »carattere, che essendo generico è | comune | ad ogni specie di anime, ne viene la conseguenza, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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semplicemente indicata con esse, ma la natura in quant' è | comune | o universale. Per esempio il vocabolo uomo significa: 1 la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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a questa: « « Tali idee sono comuni: ma tutto ciò che è | comune | è indeterminato: ora nulla d' indeterminato può esistere in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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gl' intelligibili non pone che una proporzione, e nulla di | comune | e di simile. Come dunque il sensibile agirà nella mente? |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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gli altri: ora questo non può essere che quello che essendo | comune | a tutti è il più universale, e questo è indubitatamente « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in quest' oggetto finisce; potenza, in quanto come oggetto | comune | e universale riceve tutte le determinazioni che lo rendono |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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. Ma avverte che questo carattere coll' esser | comune | alle ousie seconde, cioè ai generi e alle specie (1), è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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cioè l' ente , perchè l' ente è più universale ancora e più | comune | de' generi, e si predica di tutto e in molte maniere (3). |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che le abbraccia tutte come fondo e radice, ossia senso | comune | . . Che queste specie sensibili diventano altrettante |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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un genere e non potrebbero più specie aver di | comune | la specie. D' altra parte la domanda è questa: « la specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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specie ; oltre quegli atti distinti c' è dunque una specie | comune | , e questa una di numero. In tal caso si tornerebbe a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di specie. Ma se uguale di specie, c' è dunque una specie | comune | anteriore alla mente divina e alla nostra, il che ripugna |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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[...OMISSIS...] (6). Riconosce dunque una specie | comune | negli atti contemplativi. Ma la specie comune è anteriore a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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una specie comune negli atti contemplativi. Ma la specie | comune | è anteriore a quelli che ne partecipano, non essendo che un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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si rende conto, di considerare cioè Iddio come una natura | comune | e dispersa nella natura, di cui una cosa più o meno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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una cosa più o meno partecipi, il che conduce ad una specie | comune | , che sarebbe necessariamente un' idea di Platone, ma senza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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una sostanza o mente reale in cui risieda, perchè specie | comune | alla prima e all' altre menti e però anteriore a tutte, il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dall' ideale, il che prova che considera come identica e | comune | la forma ideale e la reale (3), salvo che quest' ultima è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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formante più generi e non secondo qualche cosa di | comune | [...OMISSIS...] (1). 2 Che negli essenti c' è un principio, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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commentatore, ci sarebbe una mente sola di numero (1), | comune | a tutti gli uomini: il che avrebbe un significato, quando |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dal subiettivo della mente aristotelica, quello essendo | comune | a tutti gli uomini, questo diverso in Dio e diverso in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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medesima. La similitudine in fatti è fondata soltanto in un | comune | concetto ossia in un universale , e non nella trasfusione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ma molte di numero, anche le menti dunque hanno una specie | comune | , l' idea della mente, che dev' essere anteriore alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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prima, perchè immobile e non avente alcun principio | comune | colle due prime (2). A quest' ultima appartiene la mente. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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mente umana, colla quale non può nè manco aver nulla di | comune | nè specie nè genere. Nello stesso tempo apparisce come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sussistente ed una di numero. Ma in tal caso non avranno | comune | il genere? Non si può evitare: ed egli pare che, secondo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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? (1). Aristotele dirà forse, se non nell' ipotesi che il | comune | sia separabile ed abbia un' esistenza da sè, non se esiste |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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perchè in certi luoghi par che ammetta quel principio del | comune | qualunque sia. In fatti, tutto ciò in cui si può osservare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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sia. In fatti, tutto ciò in cui si può osservare una natura | comune | e una natura propria, tolta quella, questa non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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tolta quella, questa non si concepisce più, sia la natura | comune | separabile o no. Ma si ammetta l' eccezione, s' urta in un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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La mente obiettiva dunque viene all' uomo dal di fuori ed è | comune | a tutte le menti; la subiettiva poi è nella natura, e si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che la mente è semplice, impassibile, e non ha nulla di | comune | coll' altre cose, [...OMISSIS...] , secondo la sentenza d' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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certo patire, chè, solamente in quanto c' è qualche cosa di | comune | in ambedue i termini, l' uno sembra agire e l' altro |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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inesiste un genere comune, e in tutti i generi poi trova | comune | l' essere stesso. L' essere dunque nella natura è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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da essa mente e riscontrato alla natura, come misura | comune | di tutte le cose, è comunissimo . E però l' uomo che trae |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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un modo posteriore degli accidenti, non è dunque un genere | comune | a quella e a questi. Ma non si predicherà dunque in comune |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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comune a quella e a questi. Ma non si predicherà dunque in | comune | di tutte le sostanze, o anche di queste si predicherà in un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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secondo la loro ragione «he to ana logon». Questa ragione | comune | è la contenente, l' essere in cui tutti si risolvono. Di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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(5). E veramente essendo gli enti in numero finito, il | comune | che è in essi, è comune bensì a quel numero di enti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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gli enti in numero finito, il comune che è in essi, è | comune | bensì a quel numero di enti esistenti, ma non è universale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che Aristotele prende qui l' universale in senso di qualità | comune | agli enti, e nega che ciò che è comune agli enti possa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in senso di qualità comune agli enti, e nega che ciò che è | comune | agli enti possa essere la loro essenza, e nega questo per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Ma il pensiero, paragonando queste cose tra loro, trova il | comune | : quest' è una vista del pensiero, e non è cosa che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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la specie separata, e la specie negli enti sia una specie | comune | (il che condurrebbe all' infinito), perchè la specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che tra gli uguali. E veramente egli stabilisce, che | comune | non si può dire, se non ciò che si trova simultaneamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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singolari » » (4), pigliando la parola « universale » per | comune | . Egli dichiara ancor meglio il suo pensiero con quello che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che la riceve; che la specie non ha dunque un' esistenza | comune | , e che questo comune non è che una relazione che aggiunge |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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la specie non ha dunque un' esistenza comune , e che questo | comune | non è che una relazione che aggiunge il pensiero. Vuole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ultimo, e di questa radice materiale non c' è una ragione | comune | (3). La prima causa dunque non è propriamente l' essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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(3). La prima causa dunque non è propriamente l' essere | comune | ; ma questo deriva dalla prima causa; e in questo senso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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le specie degli enti naturali, ma bensì il loro | comune | principio, di cui dice: « « C' è negli esistenti un certo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Aristotele: la ragione raccogliendo per induzione il | comune | perviene al comunissimo : quest' è l' essere svestito delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dell' essere nelle cose; e ciò perchè essendo l' essere | comune | ci vuole un' unica causa che spieghi questa comunanza od |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dagli enti naturali, non potendo esistere separato come | comune | (2), ma soltanto come singolare. Lo stesso essere dunque, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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nondimeno, la coscienza dell'individuo è santa: il consenso | comune | dell'Umanità è santo: e chiunque rinunzia a interrogare |
Doveri dell'uomo -
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grande verità, che la conservazione della giustizia è di un | comune | vantaggio, ma questa stessa persuasione così utile, e che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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insieme assembrati pensassero di eleggersi di | comune | accordo un governo secondo le leggi della equità insieme e |
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della più atroce tirannia filosofica quello, che è pur | comune | a' dì nostri, di credere che quando si ha immaginato una |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una | comune | volontà che definisce la detta modalità dei diritti, e dal |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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definisce la detta modalità dei diritti, e dal non aver una | comune | forza da difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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così i non proprietarŒ non possono avere interesse | comune | coi proprietarŒ, e non possono per ciò entrare in una |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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la modalità all' incontro dei medesimi viene posta in | comune | e qui si cerca chi debbe comporre quest' amministrazione in |
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venivano a regolarla in comune, e a regolare con una | comune | volontà la somma di tutte le modalità insieme raccolte. |
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non avevano una modalità che si potesse amministrare in | comune | tanto quanto l' avevano i beni di fortuna, perchè non si |
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due del corpo e della libertà, ammettessero solo una difesa | comune | e non una amministrazione comune; che 1 la sanità poteva |
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essi una voce ossia una rappresentazione in un affare così | comune | come è l' intimare una guerra od il conchiudere una pace? |
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le maggiori fatiche per la salvezza e per la gloria | comune | nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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tutti onde farle un possesso di pochi, debb' essere altresì | comune | il governo: e quest' è ch' io chiedo: questo è ciò che vuol |
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civile si facesse in tal modo, che ciascun uomo mettesse in | comune | la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava |
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proporzionale a quella modalità dei diritti che mettono in | comune | nella medesima. Indi accordando a tutti indistintamente il |
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cittadinanza , ossia di questa rappresentazione passiva | comune | a tutti i membri della società, la quale era ciò che li |
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alla sua modalità, perchè è la modalità che si porta in | comune | nella società civile, è questa che dalla società civile |
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eterna, che gli uomini associati non instituiscono, ma di | comune | consenso riconoscono, perchè la debbono riconoscere. Or |
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per ritener sè stessa nei limiti della giustizia, obbligo | comune | a qualunque persona, riconosce però insieme un obbligo |
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però insieme un obbligo morale che è proprio suo e non | comune | alle altre persone. E quest' obbligo nasce dal principio |
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che conceduta ancora l' esistenza di simile Tribunale, | comune | all' amministrazione sociale ed a tutti indistintamente i |
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essi che portano nella società civile da amministrarsi in | comune | insieme colla modalità dei proprŒ diritti anche la modalità |
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questi non ha una modalità propria e certa da portare in | comune | nella società, e perchè non ha assicurata ricchezza, mezzo |
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desta le risa. Nè si può dire che i benestanti con un | comune | accordo potessero costringere i mercenarŒ a più dure |
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il prezzo delle cose bisogna prendere per regola una misura | comune | del prezzo, una materia che abbia qualche valore a cui |
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li mercenarŒ: cioè che dovessero avere una rappresentazione | comune | e non individuale; conciossiacchè la loro esistenza |
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per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè pel | comune | vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che far si |
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delle quali corrispondeva alla specie di diritti che è | comune | a tutti gli uomini, l' altra a quella specie di diritti che |
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dei risultati, le prove dei quali non sono a portata del | comune | degli uomini, intorno ai quali perciò questi bisognerebbe |
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nel secondo stato il giudice è distinto dall' offeso, è | comune | a tutti, e dell' esecuzione della sentenza s' incarica la |
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la stessa forma repubblicana di governo, e colla forza | comune | realizzava nel fatto la sua sentenza. Quando un uomo solo |
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ragiona intorno alla medesima. Nell' uomo havvi una ragione | comune | ed una ragione particolare . La ragione comune risulta |
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una ragione comune ed una ragione particolare . La ragione | comune | risulta dalle verità salutari che tutti gli uomini debbono |
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uomini debbono unanimemente ammettere ed assentire per la | comune | loro felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le |
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parzialità a veruno: giacchè il vero ed il giusto è cosa | comune | ed indipendente da' particolari interessi. La ragione |
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perciò infrangendo le leggi della giustizia e della ragione | comune | che i diritti di tutti egualmente protegge. La ragione |
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dell' individuo che ingiuria i suoi simili, e in essi la | comune | ragione. Era dunque necessario che si pensasse di riunire |
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le forze particolari e di formare in tal modo una forza | comune | per venire in sostegno della ragione comune che veniva |
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modo una forza comune per venire in sostegno della ragione | comune | che veniva continuamente assalita e violata dalla forza |
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particolare. [...OMISSIS...] Ora la difesa della ragione | comune | è lo scopo della società civile: ella dunque viene formata |
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la ragione comune, e la instituzione di una forza | comune | che la difenda. Ma potrebbe darsi un Ministero che |
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falso; perocchè simulerebbe di proteggere la ragione | comune | e non lo farebbe. Che cosa è dunque necessario per |
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che questi due ministerŒ della ragione e della forza | comune | sieno divisi l' uno dall' altro, indipendenti l' uno dall' |
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appositamente stabilito per rappresentare e dichiarare la | comune | ragione. Ammessi tali principŒ passa l' Ortes ad analizzare |
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prendere un' eguale acconcezza di rappresentare la misura | comune | dei valori. Per tutte queste ragioni le ricchezze naturali |
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e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). » E` | comune | presso a' politici romani ancora quest' altra ragione che « |
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l' Artois, la contea di Gien, concesse il diritto di | comune | a tutte le città di tali provincie e così le francò, e sul |
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queste rancide costumanze, che i poteri si verificassero in | comune | senza distinzione d' ordini: che l' assemblea fosse una |
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effetto che si può ottenere dall' autorità governativa è | comune | egualmente ai ricchi ed ai poveri; perciò rimane che quelli |
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privata, prendendo in difesa dei proprŒ diritti una forza | comune | e pubblica. In tal modo la disuguaglianza proporzionale |
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del mondo; giacchè nè sente nè conosce i beni di una vita | comune | e ordinata. Ma mi sia lecito di protestare, non essere mio |
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parlando dell' Amministrazione, cadiamo nell' errore tanto | comune | a' dì nostri di materializzare il governo. La povertà del |
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tutta intera la medesima s' appoggiava. In fatti l' errore | comune | dei governi del medio evo era la mancanza d' economia. Per |
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il Giudice come quello che conservava la pace interna e la | comune | sicurezza. Il buon esito delle armi, od anche la speranza |
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mostra che le parole non mutano le cose, e che la ragione | comune | o sia il buon senso quantunque non sapesse render ragione |
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era di governare, di metter ordine, di dirigere il bene | comune | della nazione: senza che per questo egli acquistasse una |
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di staccarsi dalle care loro proprietà, quando la salute | comune | esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del |
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Or come ciò che seduce costoro ad abbandonare la causa | comune | è l' amore troppo grande alle proprietà, perciò io propongo |
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grande verità, che la conservazione della giustizia è di un | comune | vantaggio; ma questa stessa persuasione così utile, e che |
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può stare a fronte del forte purchè pugni con quel marte | comune | che è la giustizia e la imparzialissima verità. Sì, quando |
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che l' equità resa in tal modo splendida e solenne sia di | comune | loro vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che |
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La giustizia adunque, ed il mezzo per assicurarla, è di | comune | vantaggio di tutti gli uomini: ma più di quelli che più |
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Si consideri che un carattere che questo Tribunale ha | comune | con essa o con tutte le instituzioni pacifiche prodotte |
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grande verità, che la conservazione della giustizia è di un | comune | vantaggio, ma questa stessa persuasione così utile, e che |
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insieme assembrati pensassero di eleggersi di | comune | accordo un governo secondo le leggi della equità insieme e |
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della più atroce tirannia filosofica quello, che è pur | comune | a' dì nostri, di credere che quando si ha immaginato una |
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fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una | comune | volontà che definisce la detta modalità dei diritti, e dal |
Filosofia politica naturale -
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definisce la detta modalità dei diritti, e dal non aver una | comune | forza da difenderli. Laonde approvarono tutti l' idea dell' |
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così i non proprietarŒ non possono avere interesse | comune | coi proprietarŒ, e non possono per ciò entrare in una |
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la modalità all' incontro dei medesimi viene posta in | comune | e qui si cerca chi debbe comporre quest' amministrazione in |
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venivano a regolarla in comune, e a regolare con una | comune | volontà la somma di tutte le modalità insieme raccolte. |
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non avevano una modalità che si potesse amministrare in | comune | tanto quanto l' avevano i beni di fortuna, perchè non si |
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due del corpo e della libertà, ammettessero solo una difesa | comune | e non una amministrazione comune; che 1 la sanità poteva |
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essi una voce ossia una rappresentazione in un affare così | comune | come è l' intimare una guerra od il conchiudere una pace? |
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le maggiori fatiche per la salvezza e per la gloria | comune | nei più stretti frangenti: mentre i pingui ricchi snervati |
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tutti onde farle un possesso di pochi, debb' essere altresì | comune | il governo: e quest' è ch' io chiedo: questo è ciò che vuol |
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civile si facesse in tal modo, che ciascun uomo mettesse in | comune | la modalità dei proprŒ diritti, e mentre prima la regolava |
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proporzionale a quella modalità dei diritti che mettono in | comune | nella medesima. Indi accordando a tutti indistintamente il |
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cittadinanza , ossia di questa rappresentazione passiva | comune | a tutti i membri della società, la quale era ciò che li |
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alla sua modalità, perchè è la modalità che si porta in | comune | nella società civile, è questa che dalla società civile |
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eterna, che gli uomini associati non instituiscono, ma di | comune | consenso riconoscono, perchè la debbono riconoscere. Or |
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per ritener sè stessa nei limiti della giustizia, obbligo | comune | a qualunque persona, riconosce però insieme un obbligo |
Filosofia politica naturale -
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però insieme un obbligo morale che è proprio suo e non | comune | alle altre persone. E quest' obbligo nasce dal principio |
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che conceduta ancora l' esistenza di simile Tribunale, | comune | all' amministrazione sociale ed a tutti indistintamente i |
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essi che portano nella società civile da amministrarsi in | comune | insieme colla modalità dei proprŒ diritti anche la modalità |
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questi non ha una modalità propria e certa da portare in | comune | nella società, e perchè non ha assicurata ricchezza, mezzo |
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desta le risa. Nè si può dire che i benestanti con un | comune | accordo potessero costringere i mercenarŒ a più dure |
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il prezzo delle cose bisogna prendere per regola una misura | comune | del prezzo, una materia che abbia qualche valore a cui |
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li mercenarŒ: cioè che dovessero avere una rappresentazione | comune | e non individuale; conciossiacchè la loro esistenza |
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per l' ottima consecuzione del fine sociale, cioè pel | comune | vantaggio; 2 ch' esse sono le deviazioni menome che far si |
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delle quali corrispondeva alla specie di diritti che è | comune | a tutti gli uomini, l' altra a quella specie di diritti che |
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dei risultati, le prove dei quali non sono a portata del | comune | degli uomini, intorno ai quali perciò questi bisognerebbe |
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nel secondo stato il giudice è distinto dall' offeso, è | comune | a tutti, e dell' esecuzione della sentenza s' incarica la |
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la stessa forma repubblicana di governo, e colla forza | comune | realizzava nel fatto la sua sentenza. Quando un uomo solo |
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ragiona intorno alla medesima. Nell' uomo havvi una ragione | comune | ed una ragione particolare . La ragione comune risulta |
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una ragione comune ed una ragione particolare . La ragione | comune | risulta dalle verità salutari che tutti gli uomini debbono |
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uomini debbono unanimemente ammettere ed assentire per la | comune | loro felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le |
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parzialità a veruno: giacchè il vero ed il giusto è cosa | comune | ed indipendente da' particolari interessi. La ragione |
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perciò infrangendo le leggi della giustizia e della ragione | comune | che i diritti di tutti egualmente protegge. La ragione |
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dell' individuo che ingiuria i suoi simili, e in essi la | comune | ragione. Era dunque necessario che si pensasse di riunire |
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le forze particolari e di formare in tal modo una forza | comune | per venire in sostegno della ragione comune che veniva |
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modo una forza comune per venire in sostegno della ragione | comune | che veniva continuamente assalita e violata dalla forza |
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particolare. [...OMISSIS...] Ora la difesa della ragione | comune | è lo scopo della società civile: ella dunque viene formata |
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la ragione comune, e la instituzione di una forza | comune | che la difenda. Ma potrebbe darsi un Ministero che |
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falso; perocchè simulerebbe di proteggere la ragione | comune | e non lo farebbe. Che cosa è dunque necessario per |
Filosofia politica naturale -
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che questi due ministerŒ della ragione e della forza | comune | sieno divisi l' uno dall' altro, indipendenti l' uno dall' |
Filosofia politica naturale -
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appositamente stabilito per rappresentare e dichiarare la | comune | ragione. Ammessi tali principŒ passa l' Ortes ad analizzare |
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nè prendere un eguale acconcezza di rappresentare la misura | comune | dei valori. Per tutte queste ragioni le ricchezze naturali |
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e di pegno ch' esse danno alla repubblica »3). » E` | comune | presso a' politici romani ancora quest' altra ragione che « |
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l' Artois, la contea di Gien, concesse il diritto di | comune | a tutte le città di tali provincie e così le francò, e sul |
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queste rancide costumanze, che i poteri si verificassero in | comune | senza distinzione d' ordini: che l' assemblea fosse una |
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effetto che si può ottenere dall' autorità governativa è | comune | egualmente ai ricchi ed ai poveri; perciò rimane che quelli |
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privata, prendendo in difesa dei proprŒ diritti una forza | comune | e pubblica. In tal modo la disuguaglianza proporzionale |
Filosofia politica naturale -
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del mondo; giacchè nè sente nè conosce i beni di una vita | comune | e ordinata. Ma mi sia lecito di protestare, non essere mio |
Filosofia politica naturale -
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parlando dell' Amministrazione, cadiamo nell' errore tanto | comune | a' dì nostri di materializzare il governo. La povertà del |
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tutta intera la medesima s' appoggiava. In fatti l' errore | comune | dei governi del medio evo era la mancanza d' economia. Per |
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il Giudice come quello che conservava la pace interna e la | comune | sicurezza. Il buon esito delle armi, od anche la speranza |
Filosofia politica naturale -
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mostra che le parole non mutano le cose, e che la ragione | comune | o sia il buon senso quantunque non sapesse render ragione |
Filosofia politica naturale -
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era di governare, di metter ordine, di dirigere il bene | comune | della nazione: senza che per questo egli acquistasse una |
Filosofia politica naturale -
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di staccarsi dalle care loro proprietà, quando la salute | comune | esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del |
Filosofia politica naturale -
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Or come ciò che seduce costoro ad abbandonare la causa | comune | è l' amore troppo grande alle proprietà, perciò io propongo |
Filosofia politica naturale -
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grande verità, che la conservazione della giustizia è di un | comune | vantaggio; ma questa stessa persuasione così utile, e che |
Filosofia politica naturale -
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può stare a fronte del forte purchè pugni con quel marte | comune | che è la giustizia e la imparzialissima verità. Sì, quando |
Filosofia politica naturale -
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che l' equità resa in tal modo splendida e solenne sia di | comune | loro vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che |
Filosofia politica naturale -
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La giustizia adunque, ed il mezzo per assicurarla, è di | comune | vantaggio di tutti gli uomini: ma più di quelli che più |
Filosofia politica naturale -
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Si consideri che un carattere che questo Tribunale ha | comune | con essa o con tutte le instituzioni pacifiche prodotte |
Filosofia politica naturale -
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teoria dei diritti , ch'egli ha da mantenersi sulla via | comune | e occuparsi di dare sviluppo al pensiero sociale? Ponete |
Doveri dell'uomo -
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o (mi si conceda dire) una particolare attuazione di quella | comune | e divina Educazione (1). Fissando adunque la luce dell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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si sarebbe adagiata più tosto nella compiacenza della | comune | felicità, e l' occupazione dello spirito nello studio delle |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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medesimo, ma in beneficio di tutti, coi quali è sortito a | comune | natura e scopo. L' uso adunque di tutte le cose fuori della |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ripetuto: nè solo il proprio carattere ma il carattere | comune | degli uomini espresse quell' Ateniese che dannò Aristide |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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sua perfezione considerata. Ciascun uomo ha qualche cosa di | comune | con tutti gli altri uomini, cioè la natura e i fini a cui è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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nazionale, e i negozii della nazione: ha qualche cosa di | comune | co' membri della propria famiglia, cioè la schiatta, e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Essa nel tempo che intima all' uman genere una legge | comune | e cattolica, viene dando i suoi particolari insegnamenti al |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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a perfezionamento e non a distruzione della prima, appaia | comune | e pubblica della nazione: la terza che è quasi fabbrica |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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perfetta educazione privata (parlando in genere, cioè del | comune | delle famiglie) suppone già la perfezion della pubblica, e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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i lati, come cosa in tutto propria. E questo sentimento | comune | a' veraci dotti è però tale, cui non s' arriva a capire |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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in infinito, e non regolate su quello permanente della | comune | verità? Nè solo ciò debbe avvenire quando, per avventura, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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alle cose pubbliche, e riceverebbero una buona direzione a | comune | vantaggio i loro ingegni; perciocchè quando in quest' opera |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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abbassamento nobilissimo, cioè l' abbassamento volontario | comune | al grande e al picciolo, poichè comune a coloro che hanno |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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volontario comune al grande e al picciolo, poichè | comune | a coloro che hanno carità. Amore è quello che c' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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della potenza, della scienza e della Religione alla | comune | felicità. E in tutta questa storia dovrà essere per bel |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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civili. Questi sono principii semplici che discendono dal | comune | diritto di ragione (1): chi può metterli in dubbio? |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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del Clero, ma questo rimane rispetto ad esse nel diritto | comune | del libero insegnamento. E questo diritto comune importa, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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diritto comune del libero insegnamento. E questo diritto | comune | importa, che come a nessuno può essere conteso l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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padri di famiglia insieme istituendo scuole dove mandare in | comune | i loro figliuoli. Il diritto che hanno i padri di famiglia |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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non ci fosse in primo luogo una moralità e religiosità non | comune | nello speculatore. Ma questa da una parte è quasi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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stesso diritto verso l' amministrazione provinciale, e il | Comune | verso la comunale, e il popolo, a cui favore cade o cader |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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come istituzioni di natura grandemente diverse. Il | Comune | è una vera società di persone, che convivono intimamente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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anzi deve considerarli tutti come preziosa ricchezza del | Comune | stesso a cui presiede. A malgrado però che i diritti di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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può avvenire che non sia ancora supplito ai bisogni del | Comune | stesso circa l' istruzione e l' educazione. L' autorità |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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persuasi, poichè sentono la necessità di tutelare il | Comune | contro l' autorità comunale. A ragione d' esempio essi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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proprietari, chè l' attacco ai propri interessi è assai più | comune | tra gli uomini, che non sia la noncuranza de' medesimi. La |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Governo eserciti una continua vigilanza sull' economia del | Comune | è una prova evidente, che l' autorità comunale non è |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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avvenire, che con questa vostra apparente liberalità il | Comune | stesso, contro la vostra intenzione, si trovasse sottoposto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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scuole, a istituire prima quelle che sono più necessarie al | Comune | stesso, e solamente dopo di queste le altre meno |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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meglio che sia tracciata una via sicura, acciocchè il | Comune | abbia delle guarentigie d' una buona scelta contro l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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parola virtù , s' egli parla della virtù, essi affiggano di | comune | consentimento un qualche significato, e quindi l' abbiano |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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scrivere un trattato sull' uomo: non è possibile che il | comune | degli uomini, a cui si parla, conosca tutte le proprietà |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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uno de' quali non si possa ridurre all' altro. Già il senso | comune | coll' applicar loro due vocaboli distinti mostra di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ad essa, e confirmando la propria definizione col senso | comune | dandone una spiegazione conveniente. Prima classe. - |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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che si trovino le facoltà col considerare ciò che hanno di | comune | più atti: ond' alla causa di ciò che hanno di comune si |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di comune più atti: ond' alla causa di ciò che hanno di | comune | si suppone che presieda una sola facoltà. Ma ciò che |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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suppone che presieda una sola facoltà. Ma ciò che diciamo | comune | è un' astrazione; onde pare che anche le facoltà sieno |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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la facoltà è causa di tutto l' atto, e non dell' elemento | comune | che in esso si trovi. Le facoltà sono certi principii d' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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il concetto di tali virtualità, e che è ammesso dal senso | comune | e dall' osservazione del fatto. La virtualità specifica e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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a dentro loro avete impressa tale istruzione intorno alla | comune | vita, esponete, che cosa da essa ne consegua. Primieramente |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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saggio di questa familiare istruzione sulle cose della | comune | vita, ed egli sia intorno al dormire. Puossi cominciare a |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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sogliono dire il sonno fratello di morte. E` il sonno cosa | comune | alle bestie. Quindi da non attaccarvi per nulla affetto |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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l' Apostolo trapassa quindi a descrivere ciò che vi ha di | comune | in questo corpo della Chiesa, e ciò che vi ha di proprio. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e ciò che vi ha di proprio. Quanto a quello che v' ha di | comune | dice così: Un solo Signore, una sola fede, un solo |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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si vede come giovò di premettere quanto a tutte le membra è | comune | anche a mettere in chiaro come ciascun membro è diverso. L' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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ciò è fatto prendendo il nome di Apostolo non in quel senso | comune | nel quale si dice tale anche Aronne, come vedemmo, ma in un |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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dovunque ci stia sempre presente con mille ajuti il | comune | difensore GESU`. Aveano i Cristiani de' primi secoli le |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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la propria orazione: e a' difetti propri riparando colla | comune | virtù, e col fervore de' molti, fortifica fuormisura l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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lo spirito spiri ove vuole (1), tuttavia restano incerte al | comune | de' fedeli, alle altre senza dubbio alcuno da posporsi; e |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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secondo i bisogni. Quanto alla disciplina poi della | comune | penitenza, se la Chiesa ne mitigò il rigore, fece con quel |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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chiama fratelli, li prega di orazioni, perchè il Sacrifizio | comune | sia accettato dal Signore. Dimanda anch' egli ad un |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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e separazioni mondane, forma un corpo solo nell' unione al | comune | capo Gesù, il re col suddito più abietto. A vicenda colà si |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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prevenirli ancora con amorevole ingegno. Ma s' io meno vita | comune | mi conviene omettere molta orazione e molta mortificazione. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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più meritoria è quella della volontà, che nel vivere | comune | si fa da colei, che amando più la stanza, sceglie prima l' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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segua la vita amata dal proprio fervore. - Ma nella vita | comune | mi dissipo lo spirito, trovo scandali ed occasioni di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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di quanto è loro pericolo d' inciampo. Pur se nel viver | comune | ed onesto la carità le regge, il Signore non le abbandona; |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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non differisce da ciò che è reale, è un uscir dal senso | comune | degli uomini, e meritarsi un posto in qualche conservatorio |
Gioberti e il panteismo -
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Non confondiamo le proposizioni, non iscambiamole: il senso | comune | degli uomini ci dice bensì, che l' ideale e il reale sono |
Gioberti e il panteismo -
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le loro distinte essenze, e che il nome che dal senso | comune | viene imposto all' una di esse, si possa applicare all' |
Gioberti e il panteismo -
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ne mantenga la distinzione, che è quella sola che il senso | comune | proclama, e che d' altra parte si può dimostrare per |
Gioberti e il panteismo -
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anche lo spirito reale è mutabile, condizione che ha | comune | col corpo reale. Ma vi pare egli, rispondetemi dopo |
Gioberti e il panteismo -
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ideale fulgente di tanti pregi? Ha dunque ragione il senso | comune | che proclama altamente queste due entità, e sì ben le |
Gioberti e il panteismo -
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eretici della Filosofia, poichè essi si separano dal senso | comune | come gli eretici dalla Chiesa, e ragionano allo stesso |
Gioberti e il panteismo -
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che il creare. Anzi ciascuno che non si tolga dal senso | comune | dirà che niun ente può essere da noi conosciuto come tale, |
Gioberti e il panteismo -
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ente nella realtà, mostra chiaramente che secondo il senso | comune | si considera identica l' essenza del palazzo che scorgesi |
Gioberti e il panteismo -
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nella realtà. Dunque secondo la testimonianza del senso | comune | è identico l' oggetto della cognizione, sia egli ideale o |
Gioberti e il panteismo -
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l' abbiamo già distinto; abbiamo già veduto, che il senso | comune | lo distingue, e che i filosofi che pretendono che anche ciò |
Gioberti e il panteismo -
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ci abbia che la sola realtà, hanno torto marcio e il senso | comune | ha ragione. Dunque non bastano certo le idee affinchè noi |
Gioberti e il panteismo -
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dal reale che esse rappresentano; ma è un' illusione pel | comune | degli uomini, i quali confondono il rappresentante col |
Gioberti e il panteismo -
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produce talor questo effetto in quanto ha qualche cosa di | comune | colle sensioni esterne, non è però l' effetto suo proprio, |
Gioberti e il panteismo -
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le due faccie che dicevamo riconosciute dal senso | comune | degli uomini. Ed egli è qui, miei signori, che ci tornerà |
Gioberti e il panteismo -
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della materia de' dati scientifici che è materia e realità | comune | e specifica. Laonde, se i panteisti sotto il nome d' |
Gioberti e il panteismo -
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nostra dal sentimento, come fa il Rosmini col senso | comune | degli uomini e delle scuole, ma si deve trovarla in Dio, |
Gioberti e il panteismo -
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due cose, Dio e il corpo, il che si oppone troppo al senso | comune | per farcelo ingozzare; poichè niuno quando conosce un corpo |
Gioberti e il panteismo -
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sarebbe un assurdo contrario all' esperienza ed al senso | comune | il dire che ognuno che conosce un corpo, conosce Iddio e il |
Gioberti e il panteismo -
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che queste due nature non hanno niente, niente affatto di | comune | tra loro, dimodochè non possano essere intese con un solo |
Gioberti e il panteismo -
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sono nature così distinte, che non hanno nulla affatto di | comune | tra esse; egli è manifesto che non si possono intendere e |
Gioberti e il panteismo -
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diversa da quella dell' effetto e non ha niente di | comune | con esso, ed in tal caso come può essere che la causa, che |
Gioberti e il panteismo -
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diversa, una natura e un oggetto che non ha niente di | comune | col corpo; dunque nè pur nell' atto creatore si possono |
Gioberti e il panteismo -
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si può vedere nè contemplare, nè dire che sia un elemento | comune | a tutti gli enti; e posciachè quell' oggetto della mente |
Gioberti e il panteismo -
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dogma come cosa propria di tal filosofia, e quasi non più | comune | al mondo cristiano, non somiglia egli al costume di que' |
Gioberti e il panteismo -
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secondo il Gioberti, nell' Ente possibile, che egli afferma | comune | a Dio ed alle creature. Eppure il Rosmini avea dimostrato, |
Gioberti e il panteismo -
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quasichè una modificazione del soggetto umano possa essere | comune | a Dio ed alle creature. Ma se l' Ente possibile è una |
Gioberti e il panteismo -
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Ente possibile che è una modificazione dello spirito umano, | comune | a Dio ed alle creature, non sia nello stesso tempo l' idea |
Gioberti e il panteismo -
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e modificazione del soggetto umano che è l' Ente possibile | comune | a Dio ed alle creature, questa modificazione che rende |
Gioberti e il panteismo -
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obbiettivo col subbiettivo da una parte va contro al senso | comune | ed alla ragione; dalla altra parte è un professare il più |
Gioberti e il panteismo -
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solo suggello, e che quest' impronta sia l' Ente possibile | comune | a Dio ed alle creature, dichiarando nello stesso tempo che |
Gioberti e il panteismo -
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impossibile » », converrà dire che vi abbia un archetipo | comune | a Dio e alle creature. Ora quando si udì mai che Iddio |
Gioberti e il panteismo -
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l' archetipo potrà mai essere l' idea dell' Ente possibile, | comune | a Dio e alle creature? Lasciamo pure la sua gran parte alla |
Gioberti e il panteismo -
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alcun mediatore (3), e crede che questo sia anche il pensar | comune | degli uomini, la quale credenza, o signori miei, vi parrà |
Gioberti e il panteismo -
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cause seconde, il che è benissimo detto e consentaneo al | comune | sentire, giacchè la causa prima non ha bisogno per essere |
Gioberti e il panteismo -
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che la volesse interpetrare alla semplice, secondo il senso | comune | ed i filosofi passati, altro non vedrebbe in quella |
Gioberti e il panteismo -
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potendo Roscellino concepire che ci fosse qualche cosa di | comune | , era condotto necessariamente a parlare indebitamente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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indebitamente della divina Trinità, dove l' essenza è | comune | alle tre persone. Per salvare dunque la Trinità delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nell' unitarismo. Poichè non potendo essere nel suo sistema | comune | la natura , rimaneva obbligato a scegliere tra questi due |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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gli altri raccogliendosi in confuso sotto la denominazione | comune | di reali . In questa disposizione delle menti, trattandosi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Questi domandavano: « In che riponete voi la natura | comune | se non c' è nulla fuori degli individui? ». I realisti che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ultime scuole filosofiche, rimase fitto e appiattato nel | comune | insegnamento, senza però che osasse metter fuori le unghie: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ma questo tono di superiorità giudiziale, così | comune | nei nostri tempi, non ha sovente altro fondamento che o una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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giacciono virtualmente nel sistema più indeterminato del | comune | maestro: non l' ha nessuno, se per sistema del maestro si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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indeterminato sta lì per tutti, e questo solo ritengono dal | comune | maestro. E non fu questa certamente la meno efficace delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come sussistenti. C' è dunque sempre la dimenticanza (pur | comune | ai filosofi) di tener separato l' ordine ideale dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in se stesso, e niuna sua particella, per menoma che sia, è | comune | a ciascun altro. Io non ho fatto altro, che affermare coll' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in quant' è universale, ossia concepita come | comune | o predicabile di molti individui. Ma qui appunto s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quando convien spiegare come la specie , essendo una e | comune | a molti, non sia qualche cosa di diverso da ciascuno dei |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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diversa in ciascuno dei singolari, l' altra universale, | comune | a tutte le specie singolari. Aveva dunque ragione Platone |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Traducendo così questo luogo io m' allontano alquanto dalla | comune | interpretazione; ma parmi che inteso così riesca più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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carne [...OMISSIS...] ; la quiddità [...OMISSIS...] ; il | comune | . Ma se veramente si separa quest' elemento intelligibile, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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separandolo dalla materia? - Ma d' altra parte la specie | comune | non può stare in nessuno dei singoli, chè un singolare, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è obbligato dalla necessità del sistema ad ammettere il | comune | ne' singolari reali, e lo chiama « l' uno ne' molti »(3). |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ciascuno separata, e senza alcuna comunanza, ci sia il | comune | o l' universale (e se non vi fosse l' intelletto non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in diverso modo, la realità di ciascuno, che niente ha di | comune | colla realità degli altri, e la specie universale e comune, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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107, not.) ». Di più, se sono simili hanno una specie | comune | , e intorno a questa rinascerà la stessa questione, onde s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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senza passione ( «apathes»), e non avente nulla affatto di | comune | con alcun' altra cosa [...OMISSIS...] : le quali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Aristotele propone due dubbi: 1 se la mente ha nulla di | comune | coll' altre cose, e se l' intendere, come fu detto prima, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ad un tempo, e l' agire e il patire suppone un chè di | comune | [...OMISSIS...] . Se essa è intelligibile come l' altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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così. Prima accorda che il patire supponga qualche cosa di | comune | tra il paziente e l' agente, [...OMISSIS...] . Poi non nega |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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paziente e l' agente, [...OMISSIS...] . Poi non nega questo | comune | alla mente, ma esso è appunto comune per questo che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Poi non nega questo comune alla mente, ma esso è appunto | comune | per questo che [...OMISSIS...] . Ora l' intelligibile è l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e l' atto della mente stessa. Un' altra cagione è quella, | comune | a tutta l' antica filosofia, che vi era assai poco |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Avendo dunque osservato, che nel parlar | comune | si dice, che l' uomo conosce coll ' anima, ed anche che l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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l' universale (1); esso è puro, immisto, non ha nulla di | comune | col sensibile ed ha tutte l' altre attribuzioni che gli dà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Non pare dunque, che Aristotele abbia colto la natura | comune | degli universali, ma solo vide, che gli ultimi e più estesi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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universali, [...OMISSIS...] , non poteano aver nulla di | comune | coi fantasmi. E questo lo argomentò dal considerare « i |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sensorŒ, vedesi anche dall' ammettere egli « « un senso | comune | » » [...OMISSIS...] (1), che non è niuno de' cinque. Oltre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cose. Ma si dimenticò d' avvertire che, se questa ragione | comune | delle cose, era diversa dalle cose, conveniva pur dire che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e quella per sua essenza universale , e per conseguente | comune | . D' altro lato veniva a turbare i sonni all' infedele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di sostanze, cioè le specie e i generi, hanno per carattere | comune | che si predicano « delle sostanze della prima classe come |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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unità. Ma è da rimovere oltrecciò il pensiero da un altro | comune | pregiudizio circa la teoria platonica, credendosi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Se questo è così, ci sarà ancora qualche cosa di | comune | tra le idee eterne e le idee cose, e così s' andrà all' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si vedano nella stessa idea, e per questo ella si chiami | comune | o universale, [...OMISSIS...] . Poichè essendo la idea |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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», e la scienza che lo riguarda, « «universale, | comune | a tutti i generi », [...OMISSIS...] », e di nuovo l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in questo, senza materia, [...OMISSIS...] ; e 2 come | comune | a tutti gli enti anche sensibili e materiali. Dal che ne |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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enti anche sensibili e materiali. Dal che ne viene che il | comune | può esistere, come diceva Platone, per sè indipendentemente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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sensibili, non precisamente nella sua condizione di | comune | , ma in quella d' appartenenza d' un primo ente per sè, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ha l' atto dell' essere (1); 2 Che questo atto dell' essere | comune | a tutte le cose, condizione necessaria acciocchè siano, di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da Dio, arcano superiore all' intelligenza, e alla fede | comune | degli uomini. E qui s' osservi tutto l' andamento del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Ma di quello tra tutti questi animali, al quale conviene in | comune | cogli immortali l' appellazione di divino (4), Iddio stesso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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qualche aiuto in tanto bisogno, di occuparsi all' opera | comune | con tutte lor forze. Ma in pari tempo la diversità delle |
Principio supremo della metodica -
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assai facili, raccogliendo. « « Vecchia sentenza | comune | a tutti si è quella, che se taluno vuole rettamente |
Principio supremo della metodica -
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la sapienza più squisita in quello appunto che è più | comune | nelle verità che tutti sanno, che tutti dicono, che niuno |
Principio supremo della metodica -
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l' importanza di quelle trite sentenze che reggono il senso | comune | degli uomini, così avviene, che le primarie verità, benchè |
Principio supremo della metodica -
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che Adelaide di Como non è nome proprio, ma è un nome | comune | a molti oggetti simili. Che, se dopo di ciò io gli mostro |
Principio supremo della metodica -
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quanto hanno delle note comuni, vi ha un altro nome che è | comune | a entrambi, e che è quello di rose7bengalesi. Io voglio |
Principio supremo della metodica -
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da alcune note dissimili, avendo poi il nome di rosacei | comune | alle rose, alle spinalbe e agli azzeruoli, significante |
Principio supremo della metodica -
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sono de' fiori, io gli emendo con questa denominazione | comune | a quelle tre famiglie tre errori nel capo, coi quali egli |
Principio supremo della metodica -
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non erano. Ma cosa vuol dire un oggetto? Qual è la nozione | comune | di tutti gli oggetti della mente? La nozione comune di |
Principio supremo della metodica -
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nozione comune di tutti gli oggetti della mente? La nozione | comune | di tutti gli oggetti della mente si è quella di essere enti |
Principio supremo della metodica -
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un agente, in modo che già le attribuisce a un agente solo, | comune | fonte di esse: così percepisce il corpo, cioè si forma l' |
Principio supremo della metodica -
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di esse: così percepisce il corpo, cioè si forma l' idea | comune | del corpo. 3 Lo spirito distingue nella sensazione unica |
Principio supremo della metodica -
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i pronomi dimostrativi questo, quello ecc., uniti al nome | comune | lo applicano, o restringono a significare percezioni cioè |
Principio supremo della metodica -
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il bambino non conosce ancora il preciso valore e l' uso | comune | del vocabolo. E che la cosa sia così, si conoscerà |
Principio supremo della metodica -
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stessa applicata sì diversamente ciò che forma l' elemento | comune | dei cani (la canina natura) e adopra questo elemento comune |
Principio supremo della metodica -
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comune dei cani (la canina natura) e adopra questo elemento | comune | (che è un' astrazione) a distinguere poi gli oggetti, a' |
Principio supremo della metodica -
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non astrae mai quel preciso elemento, a cui dall' uso | comune | è affisso il vocabolo, ma suole sempre astrarre un elemento |
Principio supremo della metodica -
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non si può dire che cane sia un nome astratto, ma un nome | comune | . Da questo si scorge che gli astratti hanno due forme |
Principio supremo della metodica -
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nomi astratti. Chi dice bianco sostantivamente dice un nome | comune | , che suppone nella mente l' astratto, ma non lo nomina, |
Principio supremo della metodica -
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filosofi, e specialmente in Platone, si suole usare il nome | comune | sostantivato per indicare l' astratto: si dice il simile , |
Principio supremo della metodica -
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egli è giunto a formarsi, per es., l' idea di ciò che è | comune | tra gli oggetti che sono denominati cani, allora egli non |
Principio supremo della metodica -
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applica esclusivamente la sua attenzione ad un elemento | comune | a più oggetti, così se questo elemento è buono, la volontà |
Principio supremo della metodica -
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(2), e quelle volizioni che hanno per oggetto un elemento | comune | a più individui, un astratto. Nel primo caso, la volontà |
Principio supremo della metodica -
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I nomi più comuni nominano le cose per un elemento | comune | a maggior numero di oggetti, e i nomi meno comuni nominano |
Principio supremo della metodica -
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i nomi meno comuni nominano le cose stesse per un elemento | comune | a minor numero di oggetti: quelli dunque contengono un' |
Principio supremo della metodica -
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gli applico il nome di cosa , io l' appello con un nome | comune | a un maggior numero di oggetti, che non sia quando gli |
Principio supremo della metodica -
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e applicandogli quest' ultimo io l' appello con un nome più | comune | di quello di cavallo . E ciò non ostante il nome cavallo è |
Principio supremo della metodica -
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di cavallo . E ciò non ostante il nome cavallo è ancor | comune | e non proprio: indica un' astrazione, che ha per fondamento |
Principio supremo della metodica -
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astratti immediati, cioè di quelli, che segnano un elemento | comune | delle cose sensibili, che vengono da noi percepite. Non |
Principio supremo della metodica -
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vederlo piantato in terra, dal color verde, dalla forma più | comune | delle piante, dalla freschezza e umidità delle foglie, |
Principio supremo della metodica -
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esercitata da essi nel suo senso. Tale è la ragione onde il | comune | degli uomini risguarda come qualità de' corpi le accennate |
Principio supremo della metodica -
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conviene che la mente abbia sentito a pronunciare il nome | comune | de' due oggetti, supponiamo il nome pera ; conviene, che |
Principio supremo della metodica -
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quelli oggetti hanno di comune; conviene, che la qualità | comune | de' due oggetti l' abbia nella sua mente legata a quel |
Principio supremo della metodica -
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aver ciascuno di essi deposto nella mente l' elemento | comune | senza che la mente li abbia considerati insieme, e abbia |
Principio supremo della metodica -
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tra loro. Ma quando il fanciullo da una parte ha la qualità | comune | nella mente sua legata al nome, poniamo di pera , e dall' |
Principio supremo della metodica -
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regole di moralità, un errore compreso nel pregiudizio | comune | e oltremodo antico, ch' egli non abbia uso di ragione, la |
Principio supremo della metodica -
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e intelligente: ma esse conducono l' uomo a questo fine | comune | per diverse strade, gli parlano con un linguaggio sempre |
Principio supremo della metodica -
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così spontanea all' umana natura, così necessaria, e però | comune | al genere umano, si è il concetto di materia. A questa, |
Psicologia Vol.III -
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a lui fanno intendere dei colori che questi hanno di | comune | coi suoni, e con altri sentimenti o enti sensibili dal |
Psicologia Vol.III -
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o enti sensibili dal cieco percepiti. Ma questo elemento | comune | è così poco che non costituisce una similitudine, ma una |
Psicologia Vol.III -
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è senza indurlo per dimostrazione (2); opposto altresì al | comune | senso e alla filosofia, la quale trova bensì necessario a |
Psicologia Vol.III -
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degli enti; deità è idea specifica astratta; Dio come nome | comune | è essenza specifica, piena, individuata; preso come nome |
Psicologia Vol.III -
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che il raziocinio, col quale gli uomini nel vivere | comune | e sociale ratto pervengono a quelle conclusioni, che loro |
Psicologia Vol.III -
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operare con regolarità? Questo piacere e questa tendenza è | comune | al principio sensitivo ed al principio razionale, anzi è |
Psicologia Vol.III -
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proprio corpo a suoi diversi intendimenti, come attesta la | comune | esperienza. Si ricorse alle forze attrattive, alla |
Psicologia Vol.III -
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di attrazione; 3 quella dei fenomeni animali. Quindi il | comune | discorso degli uomini deduceva che alle tre classi così ben |
Psicologia Vol.III -
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congegnamento della macchina dell' animale, alla origine | comune | di certe parti del corpo, alla vicinanza di altre (1), alla |
Psicologia Vol.III -
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2 e questo principio, semplice. E` un' illusione assai | comune | il credere che allorquando si veggono avvenire alcune |
Psicologia Vol.III -
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le parti e gli atti singoli, che entrano a formarle. Il | comune | degli uomini non le conosce che nel loro tutto, nella loro |
Psicologia Vol.III -
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ogni attività. Insomma, qualora il sentimento fondamentale, | comune | ai due organi o ai tessuti eguali, viene modificato in |
Psicologia Vol.III -
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se non là dove finiscono i primi, quindi vi è un punto | comune | alle due maniere di operazione, nel quale finendo la prima, |
Psicologia Vol.III -
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comincia ad agire con un effetto suo proprio, e non più | comune | all' istinto vitale. Allora l' azione dell' istinto |
Psicologia Vol.III -
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del raccogliere, accertare e classificare le osservazioni è | comune | alle due forme di medicina; ma all' analitica soprastà |
Psicologia Vol.III -
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immagine del corpo diventa la materia dell' idea volgare e | comune | del corpo, dietro la quale comunemente gli uomini ragionano |
Psicologia Vol.III -
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faccia, dato discepolo alla verità in primo, e poi al senso | comune | degli uomini (tutti rispettandoli io siccome esseri dotati |
Psicologia Vol.III -
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nè avevano cuore abbastanza saldo da combattere l' errore | comune | e grossolano della idolatria, in cui erano essi stessi |
Psicologia Vol.III -
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e al più semplice. La quale sentenza, che si può dir | comune | agli antichi filosofi e inserita nello stesso « Timeo » di |
Psicologia Vol.III -
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del pensiero; è l' errore di Galluppi, l' errore più | comune | dei nostri tempi, anzi universale, il tristo legato del |
Psicologia Vol.III -
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in sè stessa; ma non potersi neppur negare che il senso | comune | ammetta che l' uomo conosca cose diverse da sè; dunque tale |
Psicologia Vol.III -
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saputi dal filosofo confutare, bensì saputi con ingegno non | comune | sistematizzare. I quali errori ingrandiscono nelle sue mani |
Psicologia Vol.III -
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come questa è col corpo ». All' opposto, il senso | comune | di tutti gli uomini distinguerà sempre, e in Dio e nell' |
Psicologia Vol.III -
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di fermarsi a considerare nel sensibile il comune, il qual | comune | è l' universale; onde, nel secondo degli « Analitici |
Psicologia Vol.III -
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sè, è tutta reale e finita; e niente di ciò che è reale è | comune | con un altro reale, con un' altra sensazione reale; dunque |
Psicologia Vol.III -
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percepito, su cui si esercita l' astrazione, contiene il | comune | e l' universale da cui si può astrarre, perchè esso non è |
Psicologia Vol.III -
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l' astrazione; coll' astrazione si separa da esso il | comune | . Nasce tosto la questione, se il comune sia nelle cose o |
Psicologia Vol.III -
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separa da esso il comune . Nasce tosto la questione, se il | comune | sia nelle cose o nell' intelletto. Si noti prima che l' |
Psicologia Vol.III -
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comune, o l' universale, è pressochè il medesimo; perocchè | comune | altro non significa se non ciò che è uno in più enti, e |
Psicologia Vol.III -
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uno (1), se egli avesse inteso con ciò l' uno, cioè il | comune | nelle percezioni, e l' uno, cioè il comune nell' idea |
Psicologia Vol.III -
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l' uno, cioè il comune nelle percezioni, e l' uno, cioè il | comune | nell' idea separata dalle percezioni. Ma l' errore suo era |
Psicologia Vol.III -
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poco quello stesso che disse Aristotele, ed ora riposero il | comune | nel reale sensibile, ora nell' intelletto, ora in entrambi, |
Psicologia Vol.III -
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e dissero che i reali hanno veramente in sè qualche cosa di | comune | e di uno; onde fecero che l' uno appartenesse all' ordine |
Psicologia Vol.III -
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erano divisi in due fazioni; alcuni, tenendo fermo che il | comune | deve essere una realità, escludevano affatto da esso ogni |
Psicologia Vol.III -
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in idea. La seconda fazione dei Realisti sosteneva che il | comune | è nei reali non secondo la materia, ma secondo la |
Psicologia Vol.III -
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in cui si vede, vi è il comune, essendo ogni idea un tipo | comune | di tutti i possibili, sotto il quale aspetto aveva ragione |
Psicologia Vol.III -
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si scorga il comune. La differenza sta dunque fra il | comune | in sè, che è nei singoli reali percepiti, e il comune |
Psicologia Vol.III -
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il comune in sè, che è nei singoli reali percepiti, e il | comune | conosciuto dall' uomo come comune, il quale non si osserva |
Psicologia Vol.III -
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denotava un numero finito di individui reali, laddove il | comune | si trova in tutti gli individui possibili, i quali sono |
Psicologia Vol.III -
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a noi, e che riassumiamo: Aristotele pose che l' uno, il | comune | (pressochè sinonimi) sia nelle cose, unum in multis ; che |
Psicologia Vol.III -
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senso l' impressione delle cose, allora rimanga in esse il | comune | insieme col proprio; che le medesime anime, dotate di tale |
Psicologia Vol.III -
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l' intelletto in atto, mediante la facoltà di fermarsi al | comune | ed astrarlo (intelletto agente), ammettendo questo |
Psicologia Vol.III -
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dell' anima consiste, dunque, nell' « aver fatto venire il | comune | dalle cose reali (dal senso che le percepisce e dall' anima |
Psicologia Vol.III -
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atta a riceverlo), invece di sollevarsi ad intendere che il | comune | veniva più d' alto, che esso è essenzialmente idea ; nè può |
Psicologia Vol.III -
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idea ; nè può confondersi colla realità, perchè ogni | comune | infine si riduce nell' essere comunissimo, nell' essere |
Psicologia Vol.III -
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il quale concede senza esitazione l' uno , ossia il | comune | , alle cose reali e soggettive; onde per Aristotele l' |
Psicologia Vol.III -
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ideale e l' essere reale , quasi fossero due: e il senso | comune | mostra pure di conoscere perfettamente questa congiunzione |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e ne ho, come mostravo, testimonio irrefragabile il | comune | sentimento degli uomini, il quale si manifesta massimamente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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imbarazzato fin qui i più grandi pensatori. Preesiste, per | comune | consentimento, negli uomini alle percezioni il lume della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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composizione delle lingue che sono specchio al pensare | comune | degli uomini. Basterà dunque esaminare che modo adoperò |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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tutta attenzione, ad osservare con quanta ragione il senso | comune | dell' antichità non sia stato solito di dare nome all' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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imaginare quella essenza generica o specifica che essa ha | comune | con altre cose di cui avemmo già prima la percezione. Ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la percezione. Ma all' opposto Iddio non ha nessuna essenza | comune | colle altre cose, nè generica nè specifica , e solo, in un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nè specifica , e solo, in un senso, può dirsi che abbia in | comune | coll' altre cose l' essenza universale o sia l' essere , in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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unico ceppo. Come poi l' essenza dell' anima è il principio | comune | delle potenze, così le potenze sono altrettanti principii |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la sede delle virtù singolari, e non di ciò che è il | comune | fonte di tutte. Ecco le sue parole: [...OMISSIS...] . |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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concezione di questo sentimento sostanziale, radicale e | comune | alle potenze tutte, che col nome di IO si segna; e allora |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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comandamenti« (3); » non era che gli mancasse l' intelletto | comune | agli uomini tutti, ma dimandava quell' intelletto che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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proboque, deteriora sequor » di Ovidio è un detto reso | comune | per la sua notoria verità; e esprime benissimo [la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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chiaramente e distintamente in noi: e sebbene il senso | comune | assai bene li ammetta e riconosca, tuttavia nei libri de' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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sono il termine della sua attività, come tali. Il termine | comune | adunque, fra il corpo sensibile e l' essere sensitivo, è l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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non si potrebbe più chiamare Dio, secondo il valor | comune | della parola: a differenza di ciò che avviene ne' corpi, ai |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ricevono un senso tutto proprio e verissimo. La quale è | comune | osservazione dei Padri, massime Greci, dei quali ho recate |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Quanto ho detto ha una riprova in quella dottrina | comune | de' Teologi, i quali insegnano che in Dio non vi ha |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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del santo Dottore: [...OMISSIS...] . Essendo questo un vero | comune | e famigliare de' teologi cristiani, non addotto in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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l' oggetto del pensiero. Ho dimostrato che la qualità | comune | di più cose (fondamento della specie) non è che la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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è anco consentita e indicata manifestamente dal senso | comune | degli uomini, i quali per nominare una classe di cose |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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le cose create non è proprio delle singolari persone, ma è | comune | a tutte tre, in quanto è atto della sostanza divina a tutte |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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conviene all' essenza divina, e non alle persone, perchè è | comune | a tutte e tre. Ma l' essenza, in quanto è cognita, in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e in questo sta la santità. L' amore adunque e la santità è | comune | alle tre divine persone, in quanto appartiene all' essenza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e che questa s' incarnasse, che egli è da credere, il | comune | degli Ebrei avere avuta la fede della divinità del Messia e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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, il quale entra nell' essenza divina, e quindi è | comune | a tutte e tre le persone, e un amore personale , che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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rivelazione esteriore e la rivelazione interiore ; quella | comune | a tutti gli uomini perchè non richiede ad essere percepita |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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a cui non fa degno (2). La Teologia è dunque dottrina | comune | e dottrina segreta. Indi è che le stesse parole delle due |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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d' un principio pur certo? Questo modo di ragionare, sebben | comune | alle scienze tutte, vedesi più manifestatamente nelle |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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protestante o cattolico, greco od arabo, ch' io lascio al | comune | senso deciderlo. Solo di far questa osservazione non mi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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più ragionevole dell' intero genere umano, e del senso | comune | che gli dà torto (1). Non voglio però contendergliene la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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essere falso: noi non possiamo tenere una regola di fede nè | comune | nè che ci duri un anno: noi vogliamo variar sempre e non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Sarà difficile che egli possa provare essere sentimento | comune | della Chiesa cattolica che la rivelazione sia opera |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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annesso a questo monosillabo IO per rivelare quello che per | comune | sentenza (2) si contiene nel concetto del soggetto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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hanno una qualità comune: che non esistendo niente di | comune | fuori della mente, questa qualità comune non è che una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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niente di comune fuori della mente, questa qualità | comune | non è che una eguale relazione che hanno le due cose colla |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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primo atto e però l' atto universale (5). Questa è dottrina | comune | dei savii (1), la quale esige però non piccola fatica a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dell' altra, questa imagine deve avere qualche cosa di | comune | coll' altra appartenente alla natura dell' altra. Questa è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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altra natura diversa (2). Ora che cosa può Iddio aver di | comune | con qualche altro essere? Può forse avvenire che una parte |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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imagine, e questa essere il Verbo eterno che possiede in | comune | col Padre e collo Spirito Santo tutta intera la divinità |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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conformi appunto con affrattellarglici. Questa è dottrina | comune | de' Padri, ed è espressa da Prudenzio in que' versicoli: |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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alle bestie, nelle quali v' è l' animalità, contro il senso | comune | e la cristiana dottrina. Che nella nozione di peccato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la sede del peccato originale: ella non è nella volontà | comune | (potenza), ma nella volontà primitiva, la quale costituisce |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di Trento definì essere il peccato originale non solo | comune | della specie, ma proprio di ciascuno che nasce (6). E S. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nel suo essere ideale: e questa cognizione della verità è | comune | a tutti gli uomini. Il perchè egli è certo che tutti gli |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Gesù Cristo e dei Santi, perchè priva di Dio non può aver | comune | l' oggetto della loro felicità e quindi non può formare una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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questa sociale unione viene dall' unità dell' oggetto | comune | del loro godimento, ciò è quanto dire che è esclusa dal |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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o specie, la quale è appunto il fondamento della natura | comune | (2). Quest' unione di specie è toccata universalmente dai |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ragionamenti della filosofia ancora immatura e la sapienza | comune | del genere umano. A confermare queste affermazioni non sarà |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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- Ma non è egli una tale dottrina opposta al pensare | comune | degli uomini e apparentemente assurda anche agli occhi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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egli è questo, come dicevamo, lo spirito, la tendenza | comune | di tutte le eresie che insorsero, o insorgeranno a turbare |
Il razionalismo -
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libero; perchè la parola voluntarium correva nell' uso | comune | de' teologi in senso di libero . Acciocchè un tale |
Il razionalismo -
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intendiamo parlare di quelli. Questo che accade nel parlar | comune | quanto all' uso della parola volontario, accade |
Il razionalismo -
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atto umano s' intenda un atto proprio del solo uomo, e non | comune | alle bestie, egli è chiaro che atto umano si dee dire ogni |
Il razionalismo -
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all' ecclesiastica tradizione, ma alla filosofia e al senso | comune | del genere umano. Altri argomenti dimostrano il disordine |
Il razionalismo -
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comune. Avviene quasi sempre, che si rinvenga un elemento | comune | ne' contrari errori, come già osservammo. Il principio, o |
Il razionalismo -
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errori, come già osservammo. Il principio, o la base | comune | consiste nel venire a riporre il peccato originale in una |
Il razionalismo -
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i nostri Anonimi; e così s' allontanarono dalla sana e | comune | dottrina. 9 S. Giovanni Crisostomo rassomiglia la |
Il razionalismo -
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natura dovette esser liberata e disciolta da Cristo, frase | comune | presso i Padri, in esempio della quale bastino recare |
Il razionalismo -
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è un disordine, un peccato, ogni qualvolta devia dal fine | comune | dell' umana vita: [...OMISSIS...] ; 2 ma l' atto volontario |
Il razionalismo -
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può dirsi morale ogni qualvolta esso riguarda il fine | comune | della vita umana, perchè [...OMISSIS...] dice lo stesso S. |
Il razionalismo -
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XII Gli abiti non meritano nè demeritano, per consenso | comune | de' Teologi (4). Ma perchè non meritano gli abiti cattivi , |
Il razionalismo -
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ma vi si ravvisa nel senso di S. Tommaso, e della | comune | de' teologi. Poichè nè S. Tommaso, nè i teologi parlano, |
Il razionalismo -
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madri che contraddicendo col provvido loro istinto alla | comune | ignoranza e barbarie; credevasi inutile studiarsi a |
Il razionalismo -
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in quelle cose ordinarie, nelle quali non falla il | comune | degli uomini, allora si hanno per pazzi. Che se si dimanda |
Il razionalismo -
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ad avverarsi il caso dell' azione necessaria; e mentre il | comune | de' teologi si limita a riconoscerla tale dove una passione |
Il razionalismo -
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de' razionalisti sono intesi e favoriti facilmente dal | comune | degli uomini, quando le verità della fede che quelli |
Il razionalismo -
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una certa cosa fatta da Dio, perché questa è la condizione | comune | a tutte le cose, e non propria del solo albero; ma ci |
Questioni politico religiose -
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Se la religione fa direttamente e in proposito causa | comune | in tutto co' governi esistenti, egli è naturale che venga |
Questioni politico religiose -
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uomini stessi che si aggregano in società civile, hanno di | comune | questo, che l' uno e l' altro potere intende ad unire e ad |
Questioni politico religiose -
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la religione! E` troppo noto come il procuratore del | comune | di Parigi, Chaumette, spasimante della libertà di |
Questioni politico religiose -
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un odioso privilegio, che si doveva abolire; e infatti quel | Comune | nel giorno 14 ottobre 1793 decise, sempre appellando alla |
Questioni politico religiose -
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e che riguardassero soltanto a quello che hanno di | comune | e di uguale tutti affatto i cittadini. Si dirà, a cagion d' |
Questioni politico religiose -
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di Trajano, in Efeso (1) prese a scrivere in greca lingua, | comune | allora anche nella Palestina «(Jos., Antiq., XVIII, 20) », |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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prime si esprime l' idea stessa, ma in modo adattato alla | comune | capacità degli uomini, i quali non si possono elevare fino |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« avanti che fosse il tempo ». Quell' avanti nel linguaggio | comune | esprime una relazione di tempo, cioè un punto nel tempo a |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la sapienza che risulta dall' atto intellettivo divino è | comune | a tutta la Trinità. Tuttavia, poichè l' intelligente e l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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l' atto libero della creazione, perchè è pur dottrina | comune | dei teologi che ogni atto d' amore di Dio benchè libero |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tali verità; il che dà luogo ad una cognizione diretta | comune | dei fedeli della Chiesa di Dio, e ad una cognizione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sostanza, o come dice il greco «ypostasis» sussistenza, è | comune | a tutte e tre le persone, ma nel Verbo è la sostanza nella |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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purchè solo si aggiunga la volontà della stessa sussistenza | comune | alle tre persone augustissime. Ed essendo l' essere per sè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Onde si può dire che la stessa sussistenza divina | comune | a tutte e tre le divine persone sia quella che crea pel |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Ora se si prende la sapienza in un senso soggettivo, ella è | comune | a tutte e tre le persone e s' attribuisce al Verbo soltanto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la virtù o potenza divina presa in senso soggettivo è | comune | a tutte e tre le divine persone. Ma, se si considera che la |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Verbo; anche essa facoltà, come soggettiva che è, è ancora | comune | alle tre persone divine, ma poichè l' essenza, e in questa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e che questo pronunciamento è fatto dalla natura divina | comune | a tutte e tre le persone, non dal solo Padre, benchè l' |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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è soggetto sussistente, colla stessa sussistenza divina | comune | alle tre persone; come oggetto, è per sè intelligibile, e |
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questa creazione è dovuta alla sussistenza o natura divina | comune | a tutte e tre le persone, e perciò si attribuisce al Padre |
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fosse nella persona. In fatti la vita esprime una proprietà | comune | di tutti i soggetti, i quali tutti appunto perchè soggetti |
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avere vita in se stesso » ». Parlasi dunque d' una vita | comune | al Padre ed al Figliuolo, o piuttosto parlasi di vita |
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con una sola spirazione; perocchè è la sussistenza divina | comune | al Padre ed al Verbo, ed essente nell' uno e nell' altro, |
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amata persona. L' amare dunque la sussistenza divina è | comune | a tutte e tre le divine persone che identica la posseggono, |
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santità propria dell' essenza divina e il sentimento morale | comune | a ciascuna persona. Ma alla persona dello Spirito Santo |
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E quest' amore efficace pienamente è la spirazione unica | comune | al Padre ed al Figliuolo, il cui termine è la sussistenza |
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appartenga all' essenza divina, e perciò sia identicamente | comune | a tutte e tre le divine persone. Dopo aver noi veduto, per |
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atto intellettivo che ha nell' oggetto il suo termine, sia | comune | ed identica in tutte egualmente le tre divine persone, come |
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comunicata dal Padre al Verbo, risulta la vita intellettiva | comune | e identica in tutt' e tre le divine persone. Di più l' |
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che concepiamo una causa vivente qual' è l' essenza divina | comune | a tutte e tre le persone. Nulladimeno la vita animale non è |
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non è la vita propria della creatura umana, essendo essa | comune | alle bestie; ma la vita propria dell' uomo è la vita |
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della sua umanità rispetto agli uomini co' quali ha | comune | la natura umana. Il desiderio naturale dell' uomo è quello |
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sacrificio. Si concepiva così che un solo cibo diventasse | comune | a Dio, od agli Dei, ed agli uomini, e per tal modo gli |
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della natura umana, che una vittima dovesse esser cibo | comune | a Dio ed agli uomini, era convenevole che Iddio divenuto |
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Dio e uomo, della vita del Padre: perocchè, come Verbo ha | comune | col Padre la vita, e come uomo partecipa, per l' unione |
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ed il sangue di Cristo. Perocchè, come nella nutrizione | comune | se non vi avesse nell' anima, cioè nel principio senziente, |
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corpo, si può intendere che sia quella che diventa termine | comune | al principio senziente di quell' uomo che in grazia di Dio |
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sensitivo del fedele che si comunica in grazia non ha di | comune | col principio sensitivo animatore di Cristo tutto il corpo |
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et anima una (3). » Di che proveniva che, come avevano in | comune | Cristo che era l' unico loro bene, così volessero avere in |
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Cristo che era l' unico loro bene, così volessero avere in | comune | anche l' altre cose che non reputavano beni se non in |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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comune. Ora i fedeli con Dio e fra sè hanno in comune, e in | comune | godono il loro bene che è appunto Cristo, e il suo Corpo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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solidissimi di pietà e di affetti tenerissimi. Ma per il | comune | degli uomini sono divenuti quasi troppo sublimi e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sempre nell' anno solare, che è quello che si adopera nella | comune | vita. Cadendo adunque la Pasqua nel nostro comune |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella comune vita. Cadendo adunque la Pasqua nel nostro | comune | calendario ora in un giorno ora nell' altro, trasporta con |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nel Breviario questo ordine, che primo scontriate il | comune | delle ferie, cioè di quei giorni in cui non si celebra |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed azione: i due perni della cristiana virtù. Questo scopo | comune | dei santi in mille maniere risplendette nella Chiesa, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da lui, che i suoi membri vengano spediti fuori della casa | comune | per ragione di carità; il che però conviene riflettere che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dei medesimi. Ciò tuttavia che questo voto avrebbe di non | comune | sarebbe di più questo, che la stessa Congregazione fosse |
Epistolario ascetico Vol.I -
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della Chiesa. S. Agostino, che era vescovo, faceva vita | comune | ed era superiore dei religiosi che egli aveva secondo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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un ritiro di quaranta giorni; null' altro che un digiuno in | comune | sull' esempio del nostro divino Maestro. Questo lo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che sarà pure quello della nostra società, giacchè è quello | comune | de' cristiani: spirito tranquillo, moderato, veniente dalla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in orazione e rendimento di grazie. Maria nostra madre | comune | ci assista. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.27 Ella |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quale, quasi mescolati ed assunti, abbiamo una vita piena, | comune | con Gesù Cristo. Che dolce cosa non avere una vita propria, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Dopo di tutto ciò egli uscì a parlarmi del nostro | comune | affare, di cui era stato prevenuto favorevolmente, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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lettera, scritta in quel linguaggio che dovrebbe essere | comune | di tutti quelli che hanno ricevuto una medesima fede nel |
Epistolario ascetico Vol.I -
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(come noi tutti preghiamo per tutti voi altri anche in | comune | in ogni sera nelle orazioni domestiche) e di fare con |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutti con un cuore solo: noi lo facciamo ogni giorno in | comune | e in privato. Io dico sempre Messa per l' anima mia e per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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private, facciamo anche noi nelle nostre case orazioni in | comune | per voi, mio caro, e per i santi vostri disegni e desiderii |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella società nostra; e perciò vi prego di legger tutti in | comune | e di meditare, per convertire in succo e sangue, la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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morale religioso, non è uno scopo particolare, ma lo scopo | comune | a tutti gli uomini, il fare i proprii doveri, il mantenere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ora solo in prova) la Scuola elementare de' fanciulli del | comune | di Calice, voi ricevete con ciò una dolce e grave missione, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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» intorno alle Scuole elementari e dai « Capitoli » del | comune | di Calice. Tanto di quelli poi come di questi sarà vostra |
Epistolario ascetico Vol.I -
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questo servizio del Signore, cioè come maestro in prova del | comune | di Calice, sarete al debito tempo, così piacendo al |
Epistolario ascetico Vol.I -
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come tale il conoscerebbe solamente sotto quel rapporto | comune | che ha il primo essere con tutte egualmente le sue |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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a porre attenzione in conoscere qual sia quella qualità | comune | di tutti quei varii oggetti che vede indicati |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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un' osservazione. Iddio imponendo un nome astratto e | comune | alle maggiori parti dell' universo insegnò all' uomo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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la persona, ma la natura; conciossiacchè nel discorso | comune | tutto ciò che è della natura si suole attribuire alla |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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del volgarizzamento delle divine Scritture in greco, lingua | comune | allora a tutti i popoli colti, fatto dagli interpreti che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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egli si può dire un simbolo chiaro e palese per convenzione | comune | e pubblica (2). Non però è questa una convenzione al tutto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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alle idee negative la parola 1. fissa un sussistente nel | comune | , mediante la facoltà del verbo: 2. rapporta a questo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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terra, per sè considerato, è egli un nome proprio o un nome | comune | ? Non più che un nome comune, poichè egli non restringe il |
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ADAM tanto come nome proprio di Adamo, quanto come nome | comune | della specie umana. La natura adunque degli antichissimi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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questo mezzo o circostanza estrinseca che riduce un nome | comune | e lo coarta nella significazione di nome proprio. Intanto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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talora è un' altra voce che viene aggiunta al nome | comune | e che lo fa proprio attaccandolo a un individuo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di quel nome. A. Dico che una voce talora ferma il nome | comune | a significare un individuo sussistente. Questa voce è |
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questo ; ma rimanendo un tal pronome separato da esso nome | comune | cui determina, non ne cangia la natura. Così se io dico: |
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quest' uomo; sebbene una tale locuzione determini il nome | comune | uomo a significare l' uomo che è presente e forse anco da |
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sopra nel discorso, tuttavia il vocabolo uomo resta nome | comune | che fa, solo per quel caso, l' ufficio che farebbe il |
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antichissime i pronomi personali che si affiggono al nome | comune | e fanno con esso lui un solo vocabolo. Per non prendere gli |
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proprio, ha bisogno che per tale passi a esser ricevuto dal | comune | degli uomini. 3 Talora il nome comune prende la forza di |
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a esser ricevuto dal comune degli uomini. 3 Talora il nome | comune | prende la forza di proprio dall' aggiungervi che vi si fa |
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di Abramo che determina a far l' ufficio di proprio il nome | comune | di Dio. B. La seconda maniera, onde un nome per sè stesso |
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di Dio. B. La seconda maniera, onde un nome per sè stesso | comune | si fa correre per proprio, è una tacita disposizione e |
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per la quale operazione chi pronunzia od ode quel nome | comune | subito vi attacca l' oggetto individuale e sussistente. La |
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senso che può ricevere quel vocabolo, restrizione che da | comune | il rende al tutto proprio. Questa operazione che fa lo |
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che cosa è che induce lo spirito nostro a supplire nel nome | comune | la sussistenza individuale , sicchè noi veggiamo il |
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da ciò che abbiamo detto che in questa specie di nomi il | comune | si congiunge e lega col proprio e si fa servire come di |
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questo proprio sussistente. Andiamo innanzi. Questa idea | comune | che risveglia in noi la persuasione della sussistenza di un |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di averlo percepito tutto e fedelmente; questo è un errore | comune | (1). In quella vece noi non abbiamo percepito dell' oggetto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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uomo con Dio, mostrando di aver quegli una mensa ed un cibo | comune | con questo. E però tal rito poteva essere un Sacramento del |
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due i gradi della consecrazione al culto divino, l' uno | comune | a tutto il popolo che si otteneva nella circoncisione, l' |
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sacerdotale; come eran due altresì i cibi sacri l' uno | comune | a tutto il popolo, l' agnello pasquale, l' altro proprio |
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queste parole: [...OMISSIS...] . Egli è parimente un detto | comune | de' Padri quello che attribuisce al Battesimo la purgazione |
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tutti gli uomini. Tanto è vero che ne sono eccettuati per | comune | consenso tutti quelli che morirono prima del dì della |
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Ecclesiastica Gerarchia che « la divinissima partecipazione | comune | e pacifica di un medesimo pane e di un medesimo calice |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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il vino rimarrebbero annichilati, cosa contro la dottrina | comune | e contro quella ammessa dagli avversarii medesimi. Or a |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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vana sottigliezza e definire le parole secondo il senso | comune | degli uomini. Cominciamo adunque dal porre una vera e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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All' opposto ammettendo con S. Tommaso che vi abbia di | comune | nel pane e nel corpo di Cristo l' essere (2), sebbene si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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non per questo cessa ciò che S. Tommaso chiama l' essere | comune | (che però solo non mai sussiste), e però nell' atto |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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col Verbo, e mossa dal Verbo con quella onnipotenza che è | comune | col Padre da cui procede, toglie punto nè poco, che anco |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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Santo in tutte le liturgie massime orientali era così | comune | e talmente ordinata a impetrare la trasmutazione del pane e |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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del corpo, oltre porre il principio passivo ed attivo | comune | a tutte le sostanze, determinare altresì che cosa sia ciò |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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quelle cose moralmente buone; dall' altra al senso | comune | degli uomini. D' altra parte il dire in generale che« se la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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quali due aspetti, il peccato originale si chiama peccato | comune | in quanto è un solo nell' origine di cui tutta la massa è |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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deviazione dall' ordine della ragione relativamente al fine | comune | della vita umana«, » quando nel concetto di colpa si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ciò il minimo dubbio. 44. Con questa distinzione adunque, | comune | nella sostanza a S. Agostino e a S. Tommaso, rimane da una |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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un' altra essenza, laonde da questa è dipendente, carattere | comune | a tutte le intelligenze create e finite. Di poi il suo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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delle lettere, che mi avete indirizzato, ho raccolto il | comune | vostro desiderio di servire al Signore con fedeltà, i |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di possederlo. Qui non c' è dunque, come dicevo, nulla di | comune | colla superbia. Che cosa è dunque quel piacere puramente |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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dell' essere in universale. Ma questa espressione è così | comune | in S. Tommaso e in tutti gli Scolastici, che non parmi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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sia per dividere più cose, se non applica loro un' idea | comune | «( Ideol. , 1.0 7 1.7) ». Il che prova di nuovo, che il più |
Sulle categorie e la dialettica -
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di poi Plotino il principio, che « « non tutto quello che è | comune | in molti è genere » » [...OMISSIS...] , ma può esser |
Sulle categorie e la dialettica -
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equivoci ( «omonyma»). Così il nome animale in quant' è | comune | all' uomo e al bruto è univoco, perchè significa la stessa |
Sulle categorie e la dialettica -
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a consilio in tre classi: I Quelli, la cui denominazione | comune | esprime varie loro relazioni di dipendenza con uno stesso |
Sulle categorie e la dialettica -
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hanno coll' atto del rodere; II Quelli, la cui relazione | comune | esprime varie relazioni di ordine ad un fine od effetto |
Sulle categorie e la dialettica -
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di restituire la sanità; III Quelli, la cui denominazione è | comune | a ragione della proporzione che hanno tra loro, e questi |
Sulle categorie e la dialettica -
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e dell' altre cose che si predicano, niente v' ha di | comune | »(3) ». Convien dunque conchiudere, che le Categorie |
Sulle categorie e la dialettica -
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e questa relazione consiste nell' essere egli la loro | comune | intelligibilità. Sono adunque affatto erronee le |
Sulle categorie e la dialettica -
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possibili; 2 nell' affaticarsi a distruggere questo errore | comune | che non esiste se non nella mente di Kant; 3 nel voler |
Sulle categorie e la dialettica -
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di tutto. Questo filosofo tuttavia non osservò (ed è | comune | questa inavvertenza a tutti i filosofi della Germania) che, |
Sulle categorie e la dialettica -
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sopra ogni soggettività ed oggettività: un Io | comune | a tutte le idee razionali; non già l' Io di Kant, ma l' Io |
Sulle categorie e la dialettica -
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tutto il genere umano » »; mentre potenze ideali, nel senso | comune | della potenza, non ve n' hanno, spettando le potenze a' |
Sulle categorie e la dialettica -
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a qualche opera esterna di carità, ciò avvenga col | comune | consenso del Vescovo e del Superiore dell' Istituto. In tal |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in particolare da certi uomini quello che non vuole dal | comune | degli uomini, e che può diventare per essi precetto quello |
Epistolario ascetico Vol.II -
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premesse. Calmate, io ve ne scongiuro per amore del nostro | comune | Signore Gesù Cristo, quell' agitazione che v' impedisce di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Santo? i giudizi della S. Sede hanno forse niente di | comune | coi giudizi precipitosi e riscaldati di alcuni uomini forse |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sono ben lontane dalla vera sapienza spirituale. Sul detto | comune | « niuno è buon giudice in causa propria », voi distinguete: |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che da propagarsi fra molti, con pericolo che diventi una | comune | e languida formalità, com' è accaduto ad altre divozioni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e più magnifica! altrettanto quanto è più sublime della | comune | la pastorale carità, che è tutta carità verso il nostro |
Epistolario ascetico Vol.III -
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come dicemmo, unicamente in deposito e in amministrazione a | comune | vantaggio degli uomini, e massime de' poveri e de' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le relazioni tra i Vescovi e l' Istituto avessero per base | comune | i grandi principii della carità di Cristo: e la seconda, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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benchè nell' apparenza sinistro. Nè manca il Padre | comune | di dare colla tentazione il provento, e di aggiungere forze |
Epistolario ascetico Vol.III -
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