gridandovi: ?noi amavamo la vita; amavamo esseri che | ce | la facevano cara e che ci supplicavano di cedere: tutti |
Doveri dell'uomo -
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che secondano la nostra volontà e per quelli che | ce | la impediscono e rompono; per mezzo di quelle persone che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quando la voce de' superiori, che è quella di Dio stesso, | ce | ne chiami. Perchè quegli che manda, sostiene. Mi perdoni |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e sospesi. Questo bisogno di rimetterci tutti in Dio, | ce | l' ha fatto sentire Gesù Cristo, fra l' altre volte, allora |
Epistolario ascetico Vol.I -
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presenti adorando in queste la divina misericordia che | ce | le presenta, e non desiderando se non quelle che essa ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Se diremo di fare qualche cosa in futuro, il Signore | ce | ne punirà, perchè avremo dimentiche le sue parole. Ma la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mezzi; mentre non vogliamo se non far ciò, a cui il Signore | ce | ne somministra degli altri: [...OMISSIS...] . Non facciamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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. Il che mi fa intendere, che non è nè pur buono, che | ce | ne sforziamo noi stessi a vincere questo ribrezzo, questa |
Epistolario ascetico Vol.I -
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può darci questa giustizia in tutti i modi, certi che egli | ce | la darà perchè infinitamente buono, perchè l' ha detto; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ecco il nostro bisogno: noi sappiamo il mezzo. Gesù | ce | lo disse. Se non ne usiamo, di chi mai è la colpa? |
Epistolario ascetico Vol.I -
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passare questi giorni in troppa austerità e mestizia: | ce | la faremo da malati: il Signore accetterà i nostri incomodi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cosa noi domanderemo al suo Padre, in nome suo, egli | ce | la darà ». Domandiamogli adunque ogni cosa; non abbia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma salvarci: il resto non lo sappiamo, fino che non | ce | lo dice. Viviamo adunque tranquilli e fermi, fino che egli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dobbiamo attendere; e tutto ciò che ci aliena da essa o | ce | ne toglie il pensiero, è cattivo. La legge di Dio è il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il diritto di chiamare mamma, la Mamma di Dio! quella che | ce | lo diede Redentore, che ne ebbe cura, che lo seguì sulla |
Epistolario ascetico Vol.I -
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perchè chi ama teme. Ma se v' ha ragione di temere sempre, | ce | n' hanno mille tante più da sperare. Amatemi come fate, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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l' effetto di avvincolarci ad esse, anche senza che noi | ce | ne accorgiamo e senza che possiamo rimproverare a noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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giudichiamo così delle cose umane, com' elle meritano, noi | ce | le vedremo sottrarre anche tutte l' una dopo l' altra, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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compagno, di cui spero bene: fu la Provvidenza sola che | ce | lo mandò: riceviamo ciò che ci dà, rendendo grazie. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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essere quei pochi che siamo, non pensando di più. Se Iddio | ce | ne manderà, ne riceveremo con allegrezza; ma non preveniamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vivendo con quello che abbiamo del nostro, fino che | ce | n' è, e poi confidando nella Provvidenza: chè di fame |
Epistolario ascetico Vol.I -
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anima; oltre tutto ciò ed altri vantaggi, io veggo che | ce | n' avrebbe in ciò uno singolarissimo, qual è quello di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a renderci dolce ogni patire, ci aggiunge ancora che | ce | ne trarrà fuori, e ci glorificherà. E di che gloria! « Non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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benefizi: attacchiamoci di cuore a quei Superiori che | ce | li danno. In tutte le cose dove non si scorge peccato, la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e un vero discepolo di Cristo, assai più che i difetti, se | ce | ne ha, vedrà ed amerà le rare virtù di cui il nuovo vostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di ripugnanza, aspettando intanto il tempo che il Signore | ce | ne dia le forze, e dimandando queste forze con ferventi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ranocchie. Le sole menti più deboli vacillarono, e molte | ce | ne restano ancora di ammalate e di convalescenti. Voi |
Questioni politico religiose -
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da una comunità di persone. Supponiamo che tra queste | ce | ne fosse una che non annoverasse tra gli oggetti sacri il |
Questioni politico religiose -
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che non annoverasse tra gli oggetti sacri il matrimonio, e | ce | ne fosse un' altra che lo annoverasse tra gli oggetti |
Questioni politico religiose -
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matrimonio ci sia un contratto sacro, ma aggiungiamo che | ce | n' è anche uno profano: il matrimonio non è un contratto |
Questioni politico religiose -
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giusti: tra i fautori del così detto matrimonio civile | ce | ne sono de' meno irragionevoli dei precedenti, i quali |
Questioni politico religiose -
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non si fa aspettare, perché lo stesso ministro | ce | la dà non meno esplicita in queste parole: [...OMISSIS...] |
Questioni politico religiose -
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dei culti. Ci sono dei culti che autorizzano il divorzio; | ce | ne sono degli altri che lo proibiscono. La legge dunque |
Questioni politico religiose -
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stabiliti: meraviglia ancor maggiore dee produre, che | ce | ne sieno degli altri che con quella confusione tanto |
Questioni politico religiose -
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la carità, vanno cadendo i peccati veniali, quasi senza che | ce | ne accorgiamo, ed ogni attacco a noi stessi ed alle cose |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ad intendere gli ammirandi suoi esempi e le parole con cui | ce | l' ha insegnata: parole ed esempi non compresi se non da |
Epistolario ascetico Vol.II -
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esser buone ed aiutare a conseguire la perfezione, se Iddio | ce | le concede. Eleggete dunque per vostro maestro nella via |
Epistolario ascetico Vol.II -
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degni o no di un tal favore; trattasi di sapere se Iddio | ce | lo vuol fare o no un favore sì segnalato, sebbene noi siamo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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vuol fare o no un favore sì segnalato, sebbene noi siamo e | ce | ne riconosciamo pienamente fuor di questione indegnissimi; |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nozze di quel gran signore. E come possiamo noi saperlo? | Ce | lo fa sapere la voce di Dio che noi udiamo dalla bocca del |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e vincerci in bontà: pensiamo che egli è infinito, e non | ce | ne faremo più meraviglia. Ma io sono stata una gran |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mi accorgo che quegli stessi aurei pregi della defunta che | ce | la fanno tanto rincrescere e piangere, debbono esserci in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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aspettiamo da lui le cose belle e fatte per intero, ma che | ce | le procacciamo coi nostri sudori, che egli è pronto a |
Epistolario ascetico Vol.II -
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raccolti questi talenti colla maggior cura perchè niuno | ce | ne cada di mano, traffichiamoli tutti colla maggior |
Epistolario ascetico Vol.II -
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osservare nell' essere ideale e nell' essere reale, e che | ce | ne dimostrano sempre più la distintissima natura. In tanto |
Gioberti e il panteismo -
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se ne scopre la natura, epperciò egli è uopo che noi | ce | ne occupiamo, con tutta diligenza in questa lezione. |
Gioberti e il panteismo -
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principio. Tutte vi erano contenute; ma non tutte le menti | ce | le sapevano vedere distintamente; e vi so dire che ce ne |
Gioberti e il panteismo -
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menti ce le sapevano vedere distintamente; e vi so dire che | ce | ne sono delle altre, che gli uomini non ci hanno veduto |
Gioberti e il panteismo -
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dire che le conseguenze ci sono, ma che la mente ancora non | ce | le vede; esprime una relazione allo stato più o meno |
Gioberti e il panteismo -
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avevate tolto l' impresa di spiegare questo fatto, ed ora | ce | lo negate invece di spiegarcelo; poichè ci dite, che non è |
Gioberti e il panteismo -
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cognizione percettiva che n' ha acquistato sia imperfetta e | ce | ne possa essere una più perfetta? Sapete ond' è ciò? E` da |
Gioberti e il panteismo -
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se non alle cose corporee o animali, e queste stesse non | ce | le comunica già quali sono in se stesse, ma unicamente |
Gioberti e il panteismo -
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della citata « Avvertenza », che ci dicono tutto questo, e | ce | lo dicono come un riassunto del suo sistema, come l' |
Gioberti e il panteismo -
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che il Gioberti ora ripete ristretta ne' suoi principj, e | ce | la dà come un eccellente sistema di vera filosofia, tutte |
Gioberti e il panteismo -
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move contro alla dottrina da noi seguita. Ma egli tuttavia | ce | ne fa un' altra non meno importante: ci concede ancora che |
Gioberti e il panteismo -
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dubbio, nè importerebbe alla scienza. Quest' avvertenza | ce | la insinua egli stesso, poichè egli stesso ci ammonisce |
Gioberti e il panteismo -
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concetto che il signor Gioberti ci dà della creazione, come | ce | la spieghi; giacchè egli dichiarando propriamente di |
Gioberti e il panteismo -
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denti la parola, questa stessa arma imponente della parola | ce | la cede assai facilmente? Udite tutto il ragionamento e poi |
Gioberti e il panteismo -
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la pensi il signor Vincenzo Gioberti, perchè egli stesso | ce | ne assicura. Con queste spiegazioni che egli medesimo ci |
Gioberti e il panteismo -
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« Quindi (soggiunge di nuovo quello che sapevamo, perchè | ce | l' aveva detto tante volte), [...OMISSIS...] , ossia nella |
Gioberti e il panteismo -
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di semplice intuito, che ha per oggetto l' ordine assoluto: | ce | ne assicura il signor Gioberti, e guai a domandargliene la |
Gioberti e il panteismo -
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filologici e filosofici, quasi del tutto lasciati. E già | ce | ne dà buon preludio un giovane ingegno, che sta per ora sul |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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siano tra loro coerenti ed atte a formare un solo tutto: se | ce | ne siano alcune che rimangano sospese e isolate, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del medesimo filosofo nei diversi scritti, dove la materia | ce | ne dava occasione (1). A portare un equo giudizio del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reso ad Aristotele dal medio evo, e quanta più | ce | n' era nelle contumelie, di cui lo coprirono i sofisti del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come Bernardo di Chartres, erano pochi, o piuttosto non | ce | n' era una scuola. Gli altri tutti, studiosi dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dalle opere che di lui ci rimangono e dalle indicazioni che | ce | ne dà Aristotele; ma pare tuttavia indubitato che le idee |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di questa natura si continuava a insegnare, perchè non | ce | n' era allora un altro. Pure tostochè gli occhi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si sono perduti d' Aristotele, non possiamo sapere quanti | ce | n' erano d' acroamatici, anelli forse necessari al sistema. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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filosofico che fu nella mente del nostro pensatore, se pure | ce | ne fu veramente uno intero. Ma soprattutto a chi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è singolare. L' uomo detto dell' uomo è universale, ma non | ce | n' è alcuno »(1) »; ci sono soltanto degli uomini |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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(4), che colla filosofia d' Aristotele (e non si credeva | ce | n' avesse un' altra migliore), l' anima umana non si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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si concepisce come ipotesi, [...OMISSIS...] , e anche noi | ce | la comprendiamo ma implicita e indistinta dalla percezione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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essi noi prestiamo fede alle passioni de' nostri sensorŒ e | ce | ne persuadiamo senz' altra ragione. Le cose invisibili ed |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della casa, devono aver qualche cosa di comune, e però | ce | n' abbisogna una terza che rappresenti la similitudine |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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esagerando l' importanza delle cause seconde, come se non | ce | ne fossero altre, come se fossero esse stesse le cause |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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avente una data forma imperfetta. Tra le quali materie | ce | n' è una nell' universo che arriva ad attignere la specie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in potenza a specie diverse. Ora tra questi enti potenziali | ce | n' anno alcuni, cioè alcuni corpi, che sono in potenza alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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se ci fosse quella terza specie (3), per la stessa ragione | ce | ne dovrebbe essere una quarta e così all' infinito, nel che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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come essere. Di più tra gli atti compiuti dell' essere | ce | n' ha uno ultimatissimo e compiutissimo, anteriore a tutti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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deve preesistere la specie e nell' acquisto delle notizie, | ce | ne deve essere sempre una precedente. Non di meno ove si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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uno di specie. Ma se gli atti ultimi (giacchè come atti | ce | li presenta Aristotele) di molti enti sono tanti di numero |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di volgari credenze, e così Aristotele lo presenta quando | ce | lo dichiara relativo alla fede umana, [...OMISSIS...] (5), |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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ragionamento appartengono a queste essenze. Tra le quali | ce | n' è una ultima perfettissima che è il principio immobile |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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esistenza separabile (1), e così tra le essenze sostanziali | ce | ne deve essere una prima che sia al maggior grado essenza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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di non mettere impedimento ai dotti, ma conviene che non | ce | lo metta di fatto. Che se poi il Governo fa quello che non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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gli istitutori; ma sappiate che diritti indeterminati non | ce | ne sono: non c' è mai il diritto se non è definito da certi |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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da quella degli speculatori colla prova di fatto che | ce | ne danno; e così alla classe de' benefattori si dovranno |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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facciano uso delle arti sopra accennate: convengo anzi che | ce | ne possono essere di buoni. Ma il Governo, lo ripeto, non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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la necessità del metodo filosofico: or non conviene che | ce | la esageriamo. - Una verità esagerata è un errore. - Una |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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tempo il Vangelo di GESU` Cristo in mano di tutti? Se non | ce | ne accontentiamo, manchiamo di riflessione e di vigore |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Quindi da tutte, qualunque sieno, anzichè venirci dolore, | ce | ne verrà grande allegrezza, e « il gaudio nostro sarà |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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circostanza dimanda. Sì dell' una che dell' altra maniera | ce | ne diede esempio Cristo stesso. Vedete in S. Matteo, c. XX |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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loro comprendere, che è pure cosa vilissima, e che Iddio | ce | l' ha dato per confortarci nella miseria che abbiamo di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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la quale ci chiama ad essere tempio vivo d' Iddio, | ce | ne viene insegnando il modo colle surriferite parole. Colle |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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adunque esprime ogni governamento della Chiesa: e di più | ce | ne mostra la natura. Poichè il reggimento ecclesiastico |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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noi stessi (cose per altro tutte sue), esso Iddio tutte | ce | le restituisce, e sè stesso a noi si dona in tutto nostro |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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nostro il Signore, e lodare le sue misericordie. Questo | ce | lo indica Paolo. Egli mostra, scrivendo a' Corinti, che |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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lo possiamo fare sempre, e con tutta libertà. Gesù Cristo | ce | l' ha insegnato: « Rogate Dominum messis, ut mittat |
Epistolario ascetico Vol.III -
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rimuovere da Maria ogni pensiero d' infermità materna, ma | ce | la mostra divenire madre senz' aiuto di altra persona, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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più, le disgrazie nostre temporali ci migliorano il cuore, | ce | lo fanno più umile, più dolce, più caritatevole, più |
Epistolario ascetico Vol.III -
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perchè hanno in sè la potenza di Gesù Cristo; egli | ce | li ha lasciati quand' è asceso al cielo, in suo luogo. L' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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a un tal fine, Egli saprà mantenercelo, senza che noi | ce | ne prendiamo sollecitudine ». D' altra parte da tutti |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ottimo Mons. Vescovo sia incomodato: prego Iddio che | ce | lo conservi. Spero che Ella qualche volta visiterà cotesti |
Epistolario ascetico Vol.III -
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domandiamolo a lui stesso caldamente, perocchè egli | ce | lo darà. [...OMISSIS...] Io mi sento a segno tale contento, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Poniamo il caso che di questi stati intermedi non | ce | ne fosse nessuno. Allora lo stato di soddisfazione compiuta |
Psicologia Vol.III -
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mentre noi trascorriamo quello stagno con lenta barchetta, | ce | ne passi una appresso nella stessa direzione, con celerità |
Psicologia Vol.III -
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non solo il principio vitale è certa cagione di moto, come | ce | ne assicurano l' esperienza e la coscienza, ma egli è |
Psicologia Vol.III -
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niuna sensazione ci si presenta, chè nè la nostra coscienza | ce | l' attesta, nè l' analogia la congettura, non potendosi |
Psicologia Vol.III -
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di averla abitualmente per la grande prontezza con cui noi | ce | la formiamo. E non ce la formiamo senza avere una ragione |
Psicologia Vol.III -
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per la grande prontezza con cui noi ce la formiamo. E non | ce | la formiamo senza avere una ragione che a ciò ci muove. Per |
Psicologia Vol.III -
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parole appunto di robustezza e di debolezza? Il Rasori | ce | la descrive come una robustezza o debolezza [...OMISSIS...] |
Psicologia Vol.III -
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procurai di raccogliere le loro sentenze, quando o | ce | le tramandarono se passati, o ce le esposero se presenti, |
Psicologia Vol.III -
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le loro sentenze, quando o ce le tramandarono se passati, o | ce | le esposero se presenti, sopra quegli argomenti che più |
Psicologia Vol.III -
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l' ente alle cose conosciute; e fino a tanto che ella non | ce | l' ha aggiunto, conosciute non sono; e l' ente aggiunto |
Psicologia Vol.III -
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luogo citato del « Primo Alcibiade », il « Timeo » stesso | ce | ne somministra alcuni, dove la perspicacia del grand' uomo |
Psicologia Vol.III -
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è immutabile ed eterna. La più leggera osservazione interna | ce | ne convince (1). Dunque l' Idea non può patire alcuna |
Psicologia Vol.III -
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loro stesse parole, o dagli scritti più autorevoli che | ce | le tramandarono; il che se io abbia conseguito, non bramo |
Psicologia Vol.III -
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le cose agiscano realmente sui nostri sensi, prima che noi | ce | ne formiamo le idee. Ma mi sono formata la difficoltà:« |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di ragione qualunque, un indizio; purchè sia tale che | ce | la determini e distingua dalle altre cose. E non avviene |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Era questo un vero della tradizione più remota, come | ce | ne fa fede quella sentenza che si sta nell' Esodo: « |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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non ci dànno la rappresentazione positiva della cosa, ma | ce | la segnano solo e contraddistinguono (2). Le idee ci fanno |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della Trinità augustissima, dopo che la rivelazione | ce | le ha proposte a credere. Dalla definizione che abbiamo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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vedere in esso le verità distinte? La potenza di far questo | ce | la dà lo Spirito Santo, che, come dice S. Paolo, scruta |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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perchè una potenza occulta, irresistibile, infinita, | ce | la presenta, egli ce l' attacca, per così dire, allo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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occulta, irresistibile, infinita, ce la presenta, egli | ce | l' attacca, per così dire, allo spirito. Questa passività |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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All' incontro la natura angelica, secondo la notizia che | ce | ne danno le divine lettere, non aveva un mezzo così |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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colla mia lezione e gli dico di più, che delle Adelaidi | ce | ne sono molte e gliele mostro nel giardino, egli allora è |
Principio supremo della metodica -
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regolo la giustizia. Ma veggiamo tutto ciò ne' fatti, e chi | ce | li raccoglie e testimonia sia la benemerita autrice dell' « |
Principio supremo della metodica -
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ma perchè sussistono con quelle doti e pregi che | ce | li rendono amabili. L' altra specie d' amore all' opposto, |
Principio supremo della metodica -
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può essere veduto senza bisogno che un altro sentimento | ce | lo presenti. Ma primieramente si deve distinguere nel |
Principio supremo della metodica -
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si contenga, poniamo le specie; e non basta riconoscere che | ce | ne sono dentro molte , ma conviene determinare quante |
Sulle categorie e la dialettica -
|
doti e pregi dell' essere stesso assoluto, tuttavia non | ce | ne formiamo il concetto positivo, se non in quanto vediamo |
Sulle categorie e la dialettica -
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se non si trova nella loro idea? Se l' idea di essi non | ce | la presenta, conviene dunque che sia fuori di essi, e se è |
Sulle categorie e la dialettica -
|
comunichi a noi egli stesso della sua gloria, senza che | ce | la prendiamo noi stessi, che non siamo conoscitori nè |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
in parte occulto, tuttavia sembra che Gesù Cristo medesimo | ce | l' abbia in parte svelato. Gesù Cristo ci dice che egli si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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di Cristo, e il nostro risorgimento alla vita della grazia | ce | lo rappresenta come un effetto della risurrezione del |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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poteano aver bisogno del Battesimo, e prima necessità non | ce | ne aveva per alcuno. Ora noi dobbiam favellare del più |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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esperienza dello stato de' corpi gloriosi, salvo ciò che | ce | ne dà la rivelazione. E veramente la natura umana col farsi |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ogni parte di pane, non istà mica tutto il pane quant' egli | ce | n' ha al mondo, ma bensì quello che ci sta ha la natura di |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di un essere nel fatto della consecrazione; perocchè voi | ce | l' avete introdotta per un ragionamento umano, che non si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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del sensitivo istinto domina cotanto e trascina la volontà | ce | l' insegna S. Tommaso, che insegna che non può la passione |
Il razionalismo -
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