Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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due nature, di padroni e di schiavi, il popolo Romano  aveva  portato le sue aquile a passeggiare fra tutti i popoli noti
solenne momento e con sublime istinto dell'avvenire, Gesù  aveva  detto: Io vi dico le cose che voi potete in oggi intendere
Che importava la libertà d'insegnamento a chi non  aveva  né tempo, né mezzi per profittarne? Che importava la
Che importava la libertà di commercio a chi non  aveva  cosa alcuna da porre in commercio, né capitali, né credito?
non avvedersi del sole, della luna, delle stelle. Egli  aveva  dunque fatto per inconscia necessità di natura un primo
già passata d'innanzi al suo intelletto; ma la società gli  aveva  dato la tradizione scientifica. Quella voce che gli pareva
e nella perenne agitazione della vita selvaggia. Rousseau  aveva  accolto la tradizione, verisimile purtroppo, che li
la palma o il frumento o il riso, se la natura gliene  aveva  fatto il dono, come poteva trovarvi la pecora o il bove.
romita valle un gregge vagante nella primitiva libertà,  aveva  solo a pensare: quel gregge è miodifenderlo dalle fiere e
calcolò altre combinazioni a cui forse la madre natura non  aveva  peranco avuto occasione; scoperse che tutte le potenze
parola di farmaco he la sapienza anticipata dell'Oriente  aveva  consegnato alla Grecia. Volgendosi al mondo delle
ma potrebbe essere ad altri un'opera di lunga lena. Io  aveva  già presenti alla mente queste idee, quando (in gennaio
meritevoli di riverenza. L'uomo che scriveva quelle idee  aveva  nome DANTE. Ogni città d'Italia quando l'Italia sarà libera
». Tuttavia la tradizione attesta che S. Giovanni non  aveva  studiate le lettere umane «(Theophyl., Pro‰m. in Jo. ) », e
pagani. Non sanno elevarsi al pensiero, che S. Giovanni  aveva  ed esprimere nuovi dogmi, e nuovi sentimenti morali, per
che in qualsiasi altro istante? giacchè quell' atto  aveva  con tutti gli istanti ugualmente la stessa relazione di
grave lor mole; prima dei colli io veniva partorita: non  aveva  fatto ancora la terra, e i fiumi, e i cardini del globo
si distingue la manifestazione dall' operazione . 4 Vi  aveva  altresì la promessa della venuta al mondo del Verbo qual
per mezzo del Verbo, e della relazione che il Verbo  aveva  colla divina sussistenza che lo generava. La parola era
come, dicendo che « « in principio era il Verbo » »,  aveva  significato che il Verbo era eterno; così egualmente
Dio, e con ciò insegna ch' egli era semplice, e che non  aveva  bisogno di essere in un luogo, essendo appo Dio. Una simile
ella dà alla clausola questa sentenza: « E il Verbo  aveva  la natura divina », cioè la persona del Verbo aveva la
Verbo aveva la natura divina », cioè la persona del Verbo  aveva  la stessa natura divina che aveva quella che lo
cioè la persona del Verbo aveva la stessa natura divina che  aveva  quella che lo pronunciava. Questo basta a rifiutare le
l' errore di Sabellio, il quale ammetteva che Iddio, che  aveva  preso carne dalla Vergine, non avesse avuto da questa
sommariamente epilogando nella quarta clausola ciò che  aveva  già detto nelle tre prime. E innanzi tratto, dicendo
che il Verbo operava in compagnia del Padre, o, come anco  aveva  detto, « « appo il Padre » ». E tanto più riesce opportuna
un accidente dell' uomo stesso; ma che il Verbo stesso  aveva  in sè vita, ossia viva sussistenza. Di che poi avveniva ch'
Adamo, se non andiamo ingannati, in quel tempo in cui non  aveva  ancora peccato nè ricevuto da Dio l' ajuto che poi gli fece
perchè non era la stessa vita morale, ma questa vita l'  aveva  ricevuta da quello che era la vita; ed era stato collocato
soprannaturali. La sua natura era piena e perfetta, e n'  aveva  tutto il sentimento, n' aveva la gioia e la forza. Il
era piena e perfetta, e n' aveva tutto il sentimento, n'  aveva  la gioia e la forza. Il cristiano non ha altra vita con cui
non poteva essere in Adamo, appunto perchè, come dicevamo,  aveva  la natura intellettiva perfetta coll' integrità del suo
forze colle quali operava il bene. Certamente Adamo ancora  aveva  cagione di professare l' umiltà, come l' ha ogni creatura,
dipendenza di questa natura sua dall' Essere Supremo, onde  aveva  tutto ricevuto, onde tutto riceveva di continuo colla
che gli splendeva innanzi lo chiamava, e Iddio gliene  aveva  dato l' arra ed il mezzo nella grazia conferitagli. Adamo
cioè l' uomo vecchio, corrotto dal peccato naturale, non  aveva  più alcun valore, e però era condannato alla morte, e
salute dell' uomo sta nell' immortalità. Onde anche Cristo  aveva  detto: « Spiritus est qui vivificat, caro non prodest
soprasemina le zizzanie nello stesso campo dove il padrone  aveva  seminato il buon grano (2). E lo stesso Cristo disse agli
(4) », quasi indicando l' individua unione che il diavolo  aveva  stretto coll' Iscariotta, nel quale e col quale operava,
peccato si era reso inutile al gran fine pel quale Iddio l'  aveva  creato, che era quello d' unirsi a lui e così partecipare
morte poi dell' uomo fu occasione il diavolo, il quale  aveva  tolto a correre una sfida con Dio. Perocchè Iddio, per
per mettere alla prova la soggezione e fede degli Angeli,  aveva  creato l' uomo così mortale e fragile, com' egli è di sua
uomo così mortale e fragile, com' egli è di sua natura, e  aveva  promesso di renderlo immortale santificandolo e fin anco
si rese inutile al fine della creazione, onde Iddio non  aveva  più cagione di difenderlo dalla morte; e dall' altra era
ne nacque fu non solo uomo ma Dio ad un tempo. Quest' uomo  aveva  la natura umana perfetta, incontaminata, del tutto
da uomini perdendo la vita soggettiva; nè dalla morte v'  aveva  possibile ritorno. L' Uomo7Dio nacque passibile e mortale,
era un atto di virtù, perchè in tale stato d' Uomo7Dio  aveva  occasione di esercitare con maggior ampiezza tutte le virtù
morale che è la vera e compiuta grandezza, ciò che non  aveva  inteso l' uomo primitivo, pigliasse questa via sublime: e
Scritture, le quali dovevano compirsi (1), e Iddio ve l'  aveva  fatto scrivere acciocchè apparisse che era il suo eterno
gli uomini: odio tutto proprio di Cristo solo, perchè solo  aveva  la pienezza della giustizia, della santità e della
ha mandato, di colui da cui egli stesso generato ab eterno  aveva  ricevuto di spirare, con una sola spirazione, lo Spirito
il demonio, che in lui non possedeva cosa alcuna, non  aveva  alcun diritto di conquista sopra di lui, e però non poteva
libera volontà era stato già predetto anche da Isaia che  aveva  scritto di lui: [...OMISSIS...] . Ora, nelle citate parole
cospetto di tutte le nazioni, il deicidio. Laonde Simeone  aveva  predetto a Maria: « Ecce positus est hic in ruinam et in
». E forse, quando la turba rispondeva a Gesù Cristo che  aveva  detto perchè mi volete uccidere?, che nessuno lo voleva
era l' uomo innocente, il nuovo Adamo. Ma in quanto egli  aveva  voluto ricever la carne proveniente da Adamo, la carne
e mortale, onde alcuni Padri si esprimono dicendo che  aveva  assunta la carne del peccato, egli poteva esercitare la
mani del Padre suo; e per quella illimitata confidenza non  aveva  sottratto se stesso, come poteva, dai dolori; non aveva
non aveva sottratto se stesso, come poteva, dai dolori; non  aveva  voluto dar nulla a se stesso, avea voluto tutto aspettare,
« « è migliore il dare che il ricevere »(2) ». Cristo non  aveva  mai pensato che a dare a Dio e agli uomini, in che consiste
Ma il Padre è l' essenziale giustizia, e come giusto l'  aveva  invocato il Figliuolo quando aveva detto: « « Padre giusto,
e come giusto l' aveva invocato il Figliuolo quando  aveva  detto: « « Padre giusto, il mondo non ti conobbe, ma io ti
il Padre, come giusto, compensasse il Figliuolo di quanto  aveva  così ingiustamente tollerato e patito quasi fosse stato il
per la comunicazione degli idiomi, che Dio stesso  aveva  patito ed era morto. Conveniva dunque, ad aggiustare queste
umanità fossero appieno appagati, e posciachè fra questi ci  aveva  quella di dominare i suoi nemici, di esser fatta signora
divina della sua divina umanità. E di questa parte Cristo  aveva  detto: « Ego te clarificavi super terram: opus consummavi
accordatagli, di quella potestà di cui Cristo stesso  aveva  detto « dedisti ei potestatem omnis carnis (1), » e ancora
alla risurrezione di nostro Signor Gesù Cristo, che, come  aveva  detto il Salmo, ascendendo nell' alto menò captiva la
vigilia della morte di Cristo, se si conservò in essi, vi  aveva  Cristo morto, il corpo separato dall' anima. Ma
Cristo dunque, sebben morto come uomo, era vivo come Dio ed  aveva  la podestà di riassumere la sua vita umana come aveva avuto
ed aveva la podestà di riassumere la sua vita umana come  aveva  avuto la podestà di deporla. Cristo come Dio conservava il
anche in Cristo primieramente due vite: la vita divina che  aveva  come Dio, la quale non gli potè giammai venir meno, perchè
insieme individuamente, dal che proveniva la potenza che  aveva  di trasfigurarsi, come fece sul Tabor, e di glorificarsi
vita eterna si formi nell' uomo, dicendo: [...OMISSIS...]  Aveva  detto che chi crede in lui ha la vita eterna, e poi dice di
non abbia la vita eterna? Questo sarebbe opposto a quanto  aveva  detto, perocchè Cristo aveva detto assolutamente e senza
sarebbe opposto a quanto aveva detto, perocchè Cristo  aveva  detto assolutamente e senza altre condizioni: « qui credit
naturale, giacchè era scritto: [...OMISSIS...] E poco prima  aveva  detto: [...OMISSIS...] Questo sangue, che è destinato da
Cristo non ritratta o spiega in senso traslato quanto  aveva  detto, ma lo conferma e rinforza dicendo e ripetendo:
che allude alla generazione, nella quale il demonio  aveva  posto il guasto della natura umana e per la quale il
e magnifica quel figliuolo dell' uomo, che l' inimico  aveva  tanto umiliato e distrutto, e però egli dice: « Ut autem
altre cose dice in onore della umana natura che il Demonio  aveva  tanto abbassata, ed egli era venuto ad innalzare. Ed è da
nel Nuovo Testamento, colla morte di Cristo, quanto egli  aveva  detto a Marta: « Ego sum resurrectio et vita; qui credit in
e che veniva simboleggiata da quelle faci che Gedeone  aveva  fatte nascondere ai trecento dentro a vasi di creta, rotti
cioè al soggetto, di quel sentimento immortale ch' egli  aveva  nella sua umanità congiunta ipostaticamente al Verbo, e
pregasse per essi, e fosse esaudito secondo il mandato che  aveva  ricevuto: [...OMISSIS...] Il perchè S. Paolo chiama la
da rivelarsi, la quale, appunto perchè doveva rivelarsi,  aveva  più di chiarezza; al presente poi la nuova fede è rivelata,
« qua die Filius hominis revelabitur (1). » E prima  aveva  detto dello stato presente del fedele, che ha in sè Cristo
così acquista una nuova attività soprannaturale che non  aveva  prima, perciò la persona dicesi rinnovata, formatosi un
ma unicamente quella parte che risponde a quel tanto che v'  aveva  di sostanza di pane e di sostanza di vino nella
Cristo desiderava nei suoi fedeli era l' unione ch' egli  aveva  col Padre suo: ut sint unum sicut et nos . Il Verbo divino
parziale di natura, rimanendo distinte le persone. Onde  aveva  ben ragione Isaia di cantare predicendo le opere del
colpi disavvedutamente sotto la forma governativa ch' egli  aveva  preso; nè s' accorse della natura proteiforme di esso, onde
diffidente del potere, la disingannano della credenza che  aveva  nella illimitata sapienza di chi la governa; si manifesta
un germe funesto della umana società, e che il rimedio, che  aveva  tolto via il malore particolare, rimoveva il germe stesso
molti membri insorsero contro una proposizione ch' essa  aveva  fatta sentire nella sessione precedente, ma che non era
in tal modo nissun diritto veniva obliato, ma ciascuno  aveva  quella forza che gli era necessaria per guarentire la sua
bilancia amministrativa con quel peso stesso che il diritto  aveva  rispetto agli altri diritti; ciò che si voleva esprimere
dei figliuoli; che poi veniva quello del marito, perchè  aveva  un titolo fondato sul corpo della moglie; e che finalmente
solo allo scopo della paternità per la quale Dio gliela  aveva  dato: obbligavano il marito ad usarlo solo allo scopo della
obbligata di fare la società civile, dall' istante ch' essa  aveva  per iscopo di bene ammodare tutti i diritti dei membri che
Ma la Commissione rispose che l' amministrazione  aveva  l' obbligo di regolare la modalità di tutti i diritti; e
provenire dall' amministrazione stessa; mentre essa  aveva  l' obbligo di non trapassare il confine della sua autorità,
che i mercenarŒ avevano una dipendenza dai benestanti: che  aveva  esaminata la natura di questa dipendenza: e che avendola
tanto lontana dalla servitù , quanto dalla benestanza ,  aveva  stimato che loro convenisse nella società un posto di mezzo
acquistava una rappresentazione attiva quella persona che  aveva  dei diritti per se stessi esistenti, giacchè i diritti
alla prima difficoltà quello stesso ragionamento, col quale  aveva  dimostrato che i mercenarŒ dovevano considerarsi come
di progetto della società civile da istituirsi, che finora  aveva  presentato all' Assemblea, e che difendendo passo per passo
erano d' un' indole totalmente diversa: la prima  aveva  per iscopo la sicurezza , o difesa dei diritti; la seconda
tutta la società civile, a quel modo che la Commissione  aveva  creduto di progettarla. Questi due scopi erano al tutto
poichè per costituire un membro dell' Amministrazione si  aveva  un dato materiale, qual' era la ricchezza materiale che
ad altri dati che alla virtù ed alla scienza, non si  aveva  nulla di esterno, che potesse prestare una certezza fisica,
l' amicizia, il vincolo all' incontro di mera servitù non  aveva  di sua natura altra base che la utilità: quindi non portava
potere. Dopo ciò la Commissione, riassumendo quanto fin qui  aveva  fatto l' Assemblea, propose alla medesima la seguente
Amministrazione delegata ricevuta da principio con favore,  aveva  poscia eccitato le più gran difficoltà nell' Assemblea, la
maggior somma. Nella prima Assemblea ogni cento lire si  aveva  un voto; e il più che una persona potesse avere erano nove
all' incontro attiva, essendo questa un diritto che non  aveva  nessuna relazione colla giustizia verso gli altri, ma che
nella causa. Ciascuna Assemblea inferiore dunque  aveva  essenzialmente ed imprescrittibilmente i seguenti diritti:
la quale è soggetta a continui mutamenti. Ma la Commissione  aveva  indebolita anche questa difficoltà col principio stabilito,
unicamente come Sovrano ereditario, e ciascuno elettore  aveva  pure la sua voce a parte. Leibnizio ritrova il primo modo
regolare i negozŒ fra' Principi e togliere le guerre; e non  aveva  in vista la protezione dei popoli o il miglioramento delle
piano. 1) E qui è osservabile nuovamente il progresso che  aveva  effettivamente fatto la società cristiana, coll'
giorni estinto, non era ancora il Tribunale voluto. Egli  aveva  il difetto d' essere un Giudizio posto nelle mani di un
che dalle prime tre classi del popolo, nelle quali  aveva  collocati i cittadini agiati; permise che i giudici si
di Roma: nel qual tempo la divisione delle fortune private  aveva  soggiaciuto a grande varietà. Quindi se i cittadini poveri
allora a 774. franchi, o intorno. La seconda classe  aveva  per censo 75 mila assi: la terza classe conteneva i
si divise in un dato numero di centurie, ed ogni centuria  aveva  un voto. Ma la prima classe dei più ricchi si partì in
perciò più che la metà del popolo romano: e tuttavia non  aveva  nell' Amministrazione che un voto solo, vale a dire la
metà, si può calcolare che un votante della prima classe  aveva  un voto equivalente almeno a cinquemila persone dell'
pure un lor voto; mentre ai parlamenti di Carlo Magno non  aveva  influenza alcuna l' immenso popolo rimaso privo di
non erano rappresentati, ma le persone: la Società  aveva  retrogredito al primo stato sociale, con questa differenza,
cagionato la rivoluzione, e la rapina delle proprietà l'  aveva  finita; perchè aveva restituito l' ordine della natura,
e la rapina delle proprietà l' aveva finita; perchè  aveva  restituito l' ordine della natura, sebbene non l' ordine
ordine della natura, sebbene non l' ordine della giustizia:  aveva  ritornata la Società regolare, sebbene non giusta. Ciò è
politica. Dopo aver detto che montando Odoardo sul trono  aveva  dissimulato le usurpazioni fatte dai Comuni nella sua
colpa se non ch' egli non avea esaminato innanzi s' egli  aveva  un carattere abbastanza fermo contro gli ostacoli, le
furti politici, contro a cui invano ultimamente declamava.  Aveva  egli diritto quest' uomo alla vista degli orrori della
specialmente nei secoli di mezzo quando la religione  aveva  su loro gran forza, e non era entrata nelle corti quella
molto considerabile, mentre il figlio di Luigi V non  aveva  nulla se non il ducato della Bassa Lorena posto fuori della
Egli è ben naturale che i nobili s' attenessero a chi  aveva  di più che a quello che non potea più donar niente. I
grandezza. Non era già con questo intendimento ch' ella lo  aveva  riconosciuto per suo capo e per suo condottiere. Ma all'
e la dignità di ciascun soldato, secondo che cioè ciascuno  aveva  influito a conquistarli, così pure ritenessero il concetto
le terre dalla mano del principe, ed il diritto che egli  aveva  di distribuirle secondo la giustizia, faceva supporre ch'
modalità del diritto: e invece di dire che il principe  aveva  la modalità della proprietà, si diceva che il principe
la modalità della proprietà, si diceva che il principe  aveva  la proprietà delle terre. La cosa però si sentiva ben
ritegno. Per tutto ciò non è meraviglia se l' officio che  aveva  la corona di dirigere la modalità della proprietà feudale
vera e non finta dalla legge, ma come dicevamo il re non  aveva  che la modalità delle proprietà, e non la proprietà stessa:
e non esclusivamente al suo capo. Ma questa come  aveva  avuto bisogno d' esser diretta nella guerra, così aveva
aveva avuto bisogno d' esser diretta nella guerra, così  aveva  bisogno di un ordine nella divisione delle terre: e questo
e prosperità, si sforza di tirare in dietro quanto prima  aveva  troppo liberalmente conceduto, e con ciò viene a
a distruggere quella costituzione ch' ella stessa prima  aveva  imprudentemente fondata od acconsentita. E` una cosa molto
ragione d' esempio fece conoscere alla nazione ciò che non  aveva  preveduto in principio, non essere ogni maniera di guerre
costituzione feudale per la guerra in genere, poichè non si  aveva  idea d' altra guerra che di quella che riguardava la difesa
la finzione della proprietà del principe sulle terre  aveva  qualche cosa di reale; poichè se non le faceva coltivare a
più mancava di fondamento. Una tale costituzione pertanto  aveva  il doppio difetto che rendeva il principe prodigo, e la
proprietà, che sopra di essi attribuivasi al principe, non  aveva  più nulla affatto di reale: ed era una finzione vanissima.
simiglianti feudi ereditari. L' avidità de' nobili che non  aveva  limiti si impossessò di tutto ciò a cui poteva, sebbene
tenuta feudale sempre sotto quell' aspetto militare, che  aveva  spinto suo padre ad introdurlo. »2) » Col mantenimento di
dell' equilibrio fra la proprietà ed il potere. « « Si  aveva  una certa non so quale vergogna » », così uno storico che
si ha ricevuto in cura dalla provvidenza. Il feudalismo che  aveva  rimesso il principe sul tuono di una generosità, che tutto
che tutto fa per gli altri e nulla ritiene per se stesso,  aveva  rinforzate queste idee. La religione le aveva autenticate e
se stesso, aveva rinforzate queste idee. La religione le  aveva  autenticate e sacrate, ed il principe divenne una
imagine della divinità e della provvidenza, che nulla  aveva  per così dire di profano e di terreno. A questi alti offici
compiutamente formata. In quel tempo la società domestica  aveva  bisogno d' essere perfetta se voleva esistere; mentre non
bisogno d' essere perfetta se voleva esistere; mentre non  aveva  altra società superiore che la tutelasse. Quindi l' ottima
colpi disavvedutamente sotto la forma governativa ch' egli  aveva  preso; nè s' accorse della natura proteiforme di esso, onde
diffidente del potere, la disingannano della credenza che  aveva  nella illimitata sapienza di chi la governa; si manifesta
un germe funesto della umana società, e che il rimedio, che  aveva  tolto via il malore particolare, rimoveva il germe stesso
molti membri insorsero contro una proposizione ch' essa  aveva  fatta sentire nella sessione precedente, ma che non era
in tal modo nissun diritto veniva obliato, ma ciascuno  aveva  quella forza che gli era necessaria per guarentire la sua
bilancia amministrativa con quel peso stesso che il diritto  aveva  rispetto agli altri diritti; ciò che si voleva esprimere
dei figliuoli; che poi veniva quello del marito, perchè  aveva  un titolo fondato sul corpo della moglie; e che finalmente
solo allo scopo della paternità per la quale Dio gliela  aveva  dato: obbligavano il marito ad usarlo solo allo scopo della
obbligata di fare la società civile, dall' istante ch' essa  aveva  per iscopo di bene ammodare tutti i diritti dei membri che
Ma la Commissione rispose che l' amministrazione  aveva  l' obbligo di regolare la modalità di tutti i diritti; e
provenire dall' amministrazione stessa; mentre essa  aveva  l' obbligo di non trapassare il confine della sua autorità,
che i mercenarŒ avevano una dipendenza dai benestanti: che  aveva  esaminata la natura di questa dipendenza: e che avendola
tanto lontana dalla servitù , quanto dalla benestanza ,  aveva  stimato che loro convenisse nella società un posto di mezzo
acquistava una rappresentazione attiva quella persona che  aveva  dei diritti per se stessi esistenti, giacchè i diritti
alla prima difficoltà quello stesso ragionamento, col quale  aveva  dimostrato che i mercenarŒ dovevano considerarsi come
di progetto della società civile da istituirsi, che finora  aveva  presentato all' Assemblea, e che difendendo passo per passo
erano d' un' indole totalmente diversa: la prima  aveva  per iscopo la sicurezza , o difesa dei diritti; la seconda
tutta la società civile, a quel modo che la Commissione  aveva  creduto di progettarla. Questi due scopi erano al tutto
poichè per costituire un membro dell' Amministrazione si  aveva  un dato materiale, qual' era la ricchezza materiale che
ad altri dati che alla virtù ed alla scienza, non si  aveva  nulla di esterno, che potesse prestare una certezza fisica,
l' amicizia, il vincolo all' incontro di mera servitù non  aveva  di sua natura altra base che la utilità: quindi non portava
potere. Dopo ciò la Commissione, riassumendo quanto fin qui  aveva  fatto l' Assemblea, propose alla medesima la seguente
Amministrazione delegata ricevuta da principio con favore,  aveva  poscia eccitato le più gran difficoltà nell' Assemblea, la
maggior somma. Nella prima Assemblea ogni cento lire si  aveva  un voto; e il più che una persona potesse avere erano nove
all' incontro attiva, essendo questa un diritto che non  aveva  nessuna relazione colla giustizia verso gli altri, ma che
nella causa. Ciascuna Assemblea inferiore dunque  aveva  essenzialmente ed imprescrittibilmente i seguenti diritti:
la quale è soggetta a continui mutamenti. Ma la Commissione  aveva  indebolita anche questa difficoltà col principio stabilito,
unicamente come Sovrano ereditario, e ciascuno elettore  aveva  pure la sua voce a parte. Leibnizio ritrova il primo modo
regolare i negozŒ fra' Principi e togliere le guerre; e non  aveva  in vista la protezione dei popoli o il miglioramento delle
piano. 1) E qui è osservabile nuovamente il progresso che  aveva  effettivamente fatto la società cristiana, coll'
giorni estinto, non era ancora il Tribunale voluto. Egli  aveva  il difetto d' essere un Giudizio posto nelle mani di un
che dalle prime tre classi del popolo, nelle quali  aveva  collocati i cittadini agiati; permise che i giudici si
di Roma: nel qual tempo la divisione delle fortune private  aveva  soggiaciuto a grande varietà. Quindi se i cittadini poveri
allora a 774. franchi, o intorno. La seconda classe  aveva  per censo 75 mila assi: la terza classe conteneva i
si divise in un dato numero di centurie, ed ogni centuria  aveva  un voto. Ma la prima classe dei più ricchi si partì in
perciò più che la metà del popolo romano: e tuttavia non  aveva  nell' Amministrazione che un voto solo, vale a dire la
metà, si può calcolare che un votante della prima classe  aveva  un voto equivalente almeno a cinquemila persone dell'
pure un lor voto; mentre ai parlamenti di Carlo Magno non  aveva  influenza alcuna l' immenso popolo rimaso privo di
non erano rappresentati, ma le persone: la Società  aveva  retrogredito al primo stato sociale, con questa differenza,
cagionato la rivoluzione, e la rapina delle proprietà l'  aveva  finita; perchè aveva restituito l' ordine della natura,
e la rapina delle proprietà l' aveva finita; perchè  aveva  restituito l' ordine della natura, sebbene non l' ordine
ordine della natura, sebbene non l' ordine della giustizia:  aveva  ritornata la Società regolare, sebbene non giusta. Ciò è
politica. Dopo aver detto che montando Odoardo sul trono  aveva  dissimulato le usurpazioni fatte dai Comuni nella sua
colpa se non ch' egli non avea esaminato innanzi s' egli  aveva  un carattere abbastanza fermo contro gli ostacoli, le
furti politici, contro a cui invano ultimamente declamava.  Aveva  egli diritto quest' uomo alla vista degli orrori della
specialmente nei secoli di mezzo quando la religione  aveva  su loro gran forza, e non era entrata nelle corti quella
molto considerabile, mentre il figlio di Luigi V non  aveva  nulla se non il ducato della Bassa Lorena posto fuori della
Egli è ben naturale che i nobili s' attenessero a chi  aveva  di più che a quello che non potea più donar niente. I
grandezza. Non era già con questo intendimento ch' ella lo  aveva  riconosciuto per suo capo e per suo condottiere. Ma all'
e la dignità di ciascun soldato, secondo che cioè ciascuno  aveva  influito a conquistarli, così pure ritenessero il concetto
le terre dalla mano del principe, ed il diritto che egli  aveva  di distribuirle secondo la giustizia, faceva supporre ch'
modalità del diritto: e invece di dire che il principe  aveva  la modalità della proprietà, si diceva che il principe
la modalità della proprietà, si diceva che il principe  aveva  la proprietà delle terre. La cosa però si sentiva ben
ritegno. Per tutto ciò non è meraviglia se l' officio che  aveva  la corona di dirigere la modalità della proprietà feudale
vera e non finta dalla legge, ma come dicevamo il re non  aveva  che la modalità delle proprietà, e non la proprietà stessa:
e non esclusivamente al suo capo. Ma questa come  aveva  avuto bisogno d' esser diretta nella guerra, così aveva
aveva avuto bisogno d' esser diretta nella guerra, così  aveva  bisogno di un ordine nella divisione delle terre: e questo
e prosperità, si sforza di tirare in dietro quanto prima  aveva  troppo liberalmente conceduto, e con ciò viene a
a distruggere quella costituzione ch' ella stessa prima  aveva  imprudentemente fondata od acconsentita. E` una cosa molto
ragione d' esempio fece conoscere alla nazione ciò che non  aveva  preveduto in principio, non essere ogni maniera di guerre
costituzione feudale per la guerra in genere, poichè non si  aveva  idea d' altra guerra che di quella che riguardava la difesa
la finzione della proprietà del principe sulle terre  aveva  qualche cosa di reale; poichè se non le faceva coltivare a
più mancava di fondamento. Una tale costituzione pertanto  aveva  il doppio difetto che rendeva il principe prodigo, e la
proprietà, che sopra di essi attribuivasi al principe, non  aveva  più nulla affatto di reale: ed era una finzione vanissima.
simiglianti feudi ereditari. L' avidità de' nobili che non  aveva  limiti si impossessò di tutto ciò a cui poteva, sebbene
tenuta feudale sempre sotto quell' aspetto militare, che  aveva  spinto suo padre ad introdurlo. »2) » Col mantenimento di
dell' equilibrio fra la proprietà ed il potere. « « Si  aveva  una certa non so quale vergogna » », così uno storico che
si ha ricevuto in cura dalla provvidenza. Il feudalismo che  aveva  rimesso il principe sul tuono di una generosità, che tutto
che tutto fa per gli altri e nulla ritiene per se stesso,  aveva  rinforzate queste idee. La religione le aveva autenticate e
se stesso, aveva rinforzate queste idee. La religione le  aveva  autenticate e sacrate, ed il principe divenne una
imagine della divinità e della provvidenza, che nulla  aveva  per così dire di profano e di terreno. A questi alti offici
compiutamente formata. In quel tempo la società domestica  aveva  bisogno d' essere perfetta se voleva esistere; mentre non
bisogno d' essere perfetta se voleva esistere; mentre non  aveva  altra società superiore che la tutelasse. Quindi l' ottima
a credere che le promesse sparse ad arte fra loro, da chi  aveva  spento la libertà della patria, avrebbero forse potuto
tempo stesso che porgeva all' umana natura ciò ond' ella  aveva  bisogno per conservarsi, riprodursi e svilupparsi nella
parzialmente più evidenti. E però la Sapienza creatrice  aveva  per fine di far esistere nell' universo materiale tali
veniamo toccando la cosa più da vicino. Dissi che Iddio non  aveva  similitudini o imagini nell' universo materiale, ma solo
universo minori, in quanto alla grandezza materiale, vi  aveva  in primo luogo quel cotal simulacro o visibile figura, di
rappresentategli: il perchè negli altri legni si  aveva  il nutrimento, e in questo della vita il Sacramento (1). 7.
nutrimento, e in questo della vita il Sacramento (1). 7. Vi  aveva  ancora nel terren paradiso un altro simbolo solenne e
il tempio del cielo, come faceva il terren paradiso, si  aveva  questo simbolo, uscendo le acque dal disotto delle are,
una mirabile armonia nei loro elementi e ciascun elemento  aveva  stato conveniente a tutti gli altri, avveniva che ciascuno
un solo immenso e solennissimo Sacramento, e che Iddio  aveva  dato questo mezzo delle sensibili cose, dalla sua virtù
credito che ella s' era acquistato presso all' uomo che le  aveva  tolto il suo. Or poi l' uomo non aveva neppure tanto da
all' uomo che le aveva tolto il suo. Or poi l' uomo non  aveva  neppure tanto da dare a Dio quello che egli per sè
ed era scusato dal dare di più solo perchè di più non  aveva  che dare: la qual ragione del non avere nè aver mai avuto
fosse imputato ad ingiustizia. Col peccato all' incontro  aveva  pure una volta sottratto sè stesso a Dio: e però, checchè
era, come si diceva, irreparabilmente perduta, poichè non  aveva  più in sè stessa onde ristabilire l' ordine dell' eterna
opera d' uomo e che fosse una persona col Verbo. Niente vi  aveva  nella natura o nella umanità che potesse produrre o
peccato dell' uomo impediva Dio dal fare una cosa che non  aveva  per sè alcuna relazione con esso peccato. E questo fatto
coll' ordine della giustizia, perchè il Verbo incarnato  aveva  tal possa da soddisfare appieno il debito contratto dall'
Iddio peccasse quasi contro quest' uomo, come un altro uomo  aveva  peccato contro Dio. Certo è che Iddio contrasse un debito
ed egli si sottopose obbediente a così crudele decreto, che  aveva  tutta l' apparenza di essere ingiusto, e che il sarebbe
debito con Dio: dall' altro eravi fra gli uomini uno, che  aveva  con Dio un credito infinito. Questi però era il ricco,
potestà di comunicare ai suoi simili di quello spirito che  aveva  in sè e che usciva di sè, perocchè egli aveva tolto via ciò
spirito che aveva in sè e che usciva di sè, perocchè egli  aveva  tolto via ciò che vietava il far ciò, vale a dire il debito
corpo pieno di concupiscenza non ha più quella forza che  aveva  di regnare colle sue voglie sottomettendosi la volontà, e
poteva tanto; nessuno amava tanto la giustizia; nessuno  aveva  il coraggio di morire per essa, perchè non conosceva, non
il coraggio di morire per essa, perchè non conosceva, non  aveva  alcuna esperienza dei beni che stanno al di là della morte:
non riceveva più con rispetto le comunicazioni di Dio, nè  aveva  intendimento a capirne i cenni, nè grazia a giovarsene. La
Dio avrebbe fatto agli uomini. Fin qui adunque Abramo non  aveva  fatto per così dire che il noviziato a ciò che doveva poi
era stato nascosto l' antico: la quale acqua, di cui Neemia  aveva  fatto aspergere le legne e le vittime preparate in sull'
E la schiavitù stessa dell' ebraico popolo in Babilonia  aveva  questi due fini ad un tempo, e di correggere col castigo l'
mirava principalmente alla massa degli uomini, e non  aveva  per iscopo principale di t“rre loro uno o un altro errore
sangue, sede e simbolo della vita di lui: indi il Signore  aveva  riserbato a sè il sangue nei sacrifizii, per additare
La terra promessa . - Venuto Abramo nella Cananea dove l'  aveva  chiamato Iddio apparendogli (6), promette di dare al seme
suo seme, e ciò con parole più alte e magnifiche che non  aveva  fatto; perocchè allora gli promise che quel patto sarebbe
e di Zara, figliuoli gemelli di Tamar; quegli che prima  aveva  sporto il braccio e che pur nacque dopo, simbolo della
nel sancta e nel sancta sanctorum . Perocchè nel sancta vi  aveva  il candelabro, simbolo della luce che illumina l'
efficaci e possenti, col fare Iddio questa congiunzione  aveva  resa importante la virtù e il vizio anche agli occhi di
e introdurre nella maniera del loro vivere quella virtù che  aveva  possa di far stillare il cielo in ubertose rugiade, e dare
a questa istruzione, ella già doveva salire più alto, e  aveva  acquistato il punto di appoggio, per così dire, dal quale
del bene e del male morale al bene e al male temporale  aveva  per così dire resa sensibile la giustizia, le aveva
aveva per così dire resa sensibile la giustizia, le  aveva  aggiunto un corpo, era, se mi lice usare questa
anche di questo problema, la divina soluzione. Prima Iddio  aveva  congiunta la giustizia coi beni terreni, e con questo
questa giustizia. Fissata bene che l' avessero, ella non  aveva  più bisogno dell' accompagnatura dei beni temporali; e però
che ebbero fine con un esito buono anche temporalmente. Vi  aveva  un amore del luogo natale; e Iddio per ammaestrare Abramo
il vero bene, chiama quel Patriarca fuori della Caldea. Vi  aveva  un istinto alla figliuolanza; e Iddio nol contraria in
sua gran discendenza. Il santo uomo messo in quella prova,  aveva  da una parte l' amore del figlio, dall' altra la giustizia:
cadeva la scelta. Preferendo la giustizia al figlio, egli  aveva  pronunciato seco medesimo questo giudizio:« la giustizia è
preziosa che va anteposta agli stessi figliuoli«. Di più  aveva  giudicato:« Iddio che mi comanda tal cosa è un essere così
quando l' uomo era nuovo e nuova era la natura, questa  aveva  una cotal forza maggiore di farsi considerare come opera
di tratto: sentiva il genere umano l' alienazione che egli  aveva  dalla divinità; era la profonda coscienza della colpa
potenti, e che erano essi i nemici più formidabili da cui  aveva  essa a temere. 4. Può togliersi l' incertezza del simbolo
che vuol dire figlio del mio dolore (1). Il nome che  aveva  Sara prima che Iddio glielo mutasse, era SARA7I, cioè
peccato (6); la vista dell' umanità sacratissima di Cristo  aveva  efficacia di innalzare l' anima di chi la vedeva alla
dal Verbo, cioè l' umanità di Cristo era piena di grazia e  aveva  potenza di trasfonderla negli altri, non pure perchè
Cristo non era ancora realmente venuto al mondo e non  aveva  patito, e perciò non potea da lui derivarsi una tanta
la circoncisione suggello di quella giustificazione che  aveva  ottenuta per la fede. Perciò il Genesi attribuisce alla
che almeno in quanto alla sua materia era naturale, cioè  aveva  per oggetti cose di questo mondo, e non invisibili e
Il perchè se di Dio7incarnato nell' antico tempo non s'  aveva  che quella idea negativa di cui toccammo, egli è manifesto
nell' antico Testamento fosse puramente negativa, ella però  aveva  un progresso ed uno sviluppamento. Questo progresso
più che naturali. Questo ammasso però di cose naturali  aveva  un fine soprannaturale, a cui cercava di rivolgere la mente
(2). Considerata adunque quella legge in sè stessa, nulla  aveva  che potesse rendere l' uomo veramente giusto; e per la sua
in sè medesimo (5). Nello stato d' innocenza l' uomo  aveva  questo spirito sacerdotale. La chiarezza di sua ragione gli
promettevano la continuazione di quella piena fede che  aveva  quel patto occasionato. E in segno di questa fede stabile e
si riferivano e protestavano di credere a tutto ciò che  aveva  creduto il loro padre Abramo. Egli è per questo che fu
intellettive, si scolpisse in mente la necessità che egli  aveva  di esser liberato dal peccato mediante un Redentore, Iddio
un tal patto non ha quel bisogno di un segno esteriore che  aveva  l' antico; dico di un segno che fosse come solennità
di Cristo, si ribattezzasse dopo di questa, perocchè egli  aveva  il germe di tutti gli effetti futuri, i quali venivano in
a questa riflessione una vista soprannaturale. Ora il Verbo  aveva  impresso sè stesso nell' anime de' suoi discepoli col suo
aver bisogno del Battesimo, e prima necessità non ce ne  aveva  per alcuno. Ora noi dobbiam favellare del più compiuto e
non formi già un corpo diverso, ma l' identico corpo che v'  aveva  prima: e come la similitudine che usa la crede atta appunto
di cibo era una vera comestione « perocchè Cristo  aveva  un corpo di tal natura, che in esso corpo si poteva il cibo
Poi Cristo voleva dar prova a' suoi discepoli che egli  aveva  un corpo della stessa natura del loro. La visibilità e la
del loro. La visibilità e la solidità di questo corpo l'  aveva  già loro provata facendosi vedere e toccare. Se il cibo da
che era risorto da morte«. » Ed egli era quanto un dire che  aveva  ricevuto dentro di sè Cristo glorioso, a loro principio e
futuro. O si considerano adunque nella bocca di Cristo che  aveva  ancora da patire, e in tal caso si riferiscono al
dell' ultima cena) consterebbe di quelle particelle, che  aveva  allora il corpo di Cristo. Rispondo: che il corpo di Cristo
da questi: perocchè se l' avessero così concepito nè ci  aveva  ragione di somigliar quello a questi; e tacerne la
pane colla quale il corpo di Cristo ha quelle relazioni che  aveva  il pane prima della transustanziazione, fuor solo che il
tanto se si intende nello stesso senso, in cui S. Agostino  aveva  detto: « nisi voluntas mala, non est cujusquam ulla ORIGO
onde si pensò come si potesse applicare la colpa a chi non  aveva  peccato. Egli è chiaro che anche con questo sistema hanno
privazione acquistò la natura di vero peccato, che non  aveva  prima. d ) In un tale sistema inventato per ovviare le
non fu spogliato di fatto, fu spogliato di diritto, perchè  aveva  diritto alla grazia. Ma perchè aveva diritto? pel decreto
di diritto, perchè aveva diritto alla grazia. Ma perchè  aveva  diritto? pel decreto fatto prima da Dio: senza questo
secondo gli avversarii, potea non fare, il bambino non  aveva  alcun diritto. Il peccato dunque del bambino ha per vera
e allora bisogna dire qual ragione di giustizia ci  aveva  di spogliare il bambino innocente di quella veste, e
riguarda la natura umana, ma se si riguarda il disegno che  aveva  Iddio su di essa, di rivestirla cioè di grazia
solo così si chiama relativamente a un decreto di Dio che  aveva  stabilito che così si considerasse qualora Adamo suo padre
acquistando, si spiegherebbe tutti i molti discorsi che  aveva  sentito prima intorno agli oggetti colorati e lucenti. Ma
o dalla vanità, la crudeltà repressa dalla vana gloria.  Aveva  veduto il grande uomo che gli antichi moralisti, disperati
e di S. Cirillo, il celebre cieco di Alessandria Didimo  aveva  egregiamente distinto l' ordine ideale, a cui appartengono
era il mezzo, pel quale l' essere reale amava ciò che  aveva  conosciuto (l' amabile); e che l' essere reale, in quanto
appunto stati i tre elementi, a cui l' antica filosofia  aveva  ridotte tutte le supreme nature dell' universo. Ora questa
dato a me dal mondo« (1) ». E questa era la missione che  aveva  ricevuto Cristo d' istruire e salvare gli uomini: la quale
ho più sopra riferito e che qui di nuovo giova rammemorare.  Aveva  dimandato l' Apostolo Filippo a Cristo che mostrar gli
che fece di sè a' suoi discepoli. La divina rivelazione  aveva  date agli antichi delle cognizioni e notizie separate della
che egli comunicò tutto a' suoi discepoli, quanto  aveva  udito dal Padre: « TUTTE le cose che io udii dal Padre mio,
perchè, dopo aver detto che tutte le cose udite dal Padre  aveva  rese note, disse ancora: « Ho molte altre cose a dirvi, ma
». Qui dice che ha molte cose ancora da dir loro; e prima  aveva  pur detto che TUTTE le aveva loro fatte note. Si badi a
ancora da dir loro; e prima aveva pur detto che TUTTE le  aveva  loro fatte note. Si badi a quel TUTTE, che significa il
complesso delle stesse verità. Il Verbo era quello che le  aveva  tutte in sè: comunicato il Verbo, era vero che avea loro
le verità. Perciò in altro luogo, in luogo di dire che  aveva  comunicate agli Apostoli tutte le verità, dice in
agli Apostoli tutte le verità, dice in singolare, che  aveva  loro dato il sermone del Padre, il quale tutte le
nè necessariamente sussistente. Quindi, dopo aver detto che  aveva  parlate quelle cose, acciocchè il suo gaudio fosse in noi,
vobis », come dice il sacro testo. Poichè anche Cristo  aveva  insegnate tutte le cose, come detto abbiamo (3).
Apostoli in separato, perchè in complesso prese, gliele  aveva  dette tutte, contenendosi tutte nella luce loro data, nel
dalle parole di Cristo che precedono le surriferite, perchè  aveva  detto: « Ancora un poco, e il mondo già non mi vede: voi
Padre che era in lui, era il luogo dove andava, perchè egli  aveva  in sè il Padre e tutto il Paradiso, la felicità che risulta
l' ha mostrato, e la promessa di Cristo si è avverata. Egli  aveva  detto, prima di salire al cielo, in accomiatandosi dagli
che i suoi discepoli era stato il Padre, che glieli  aveva  dati: [...OMISSIS...] . Dice ancora che è opera del Padre
dal Padre (.); che la sua dottrina non era sua ma di chi l'  aveva  mandato (9); che il vero pane celeste, cioè egli stesso, è
Padre viene in noi nel suo Figliuolo. Quindi poco innanzi  aveva  manifestato lo stesso sentimento in altre parole, dicendo:
e adempiva la promessa fatta prima agli Apostoli, quando  aveva  loro detto: [...OMISSIS...] . Di che si vede quale ruota, a
abbiamo surriferite: [...OMISSIS...] E il medesimo Apostolo  aveva  descritta questa cognizione e percezione reale, non dell'
gigante Polifemo, a cui s' è cavato un occhio, e non ne  aveva  di più. Tale è la ragione dei razionalisti: un gigante, a
da quello che gli altri pensano e che egli medesimo  aveva  pensato«. - Non si creda uno scherzo questo; questo è un
e parlante (3). Ma l' uomo con tutte le sue potenze non  aveva  in sè la propria felicità, appunto perchè le potenze non
dicevamo, una capacità infinita. Questa creatura adunque  aveva  un essenziale bisogno di Dio perchè fossero pienamente
parole del Creatore, atti a eccitargli alcune idee, nè solo  aveva  la sensibile apprensione del Dio, che gli si manifestava,
e la grazia con degli atti successivi di buon volere. Vi  aveva  dunque una scala di meriti per la quale Adamo doveva
di riflessione. Dalla percezione de' suoi sensi e da quanto  aveva  udito da Dio, ebbe Adamo la scienza diretta: restava a lui
del corpo e deporre la vita della natura. Anzi ciò che vi  aveva  di difettoso nella vita naturale, ciò che vi aveva di
che vi aveva di difettoso nella vita naturale, ciò che vi  aveva  di mortale, veniva, secondo la calzante espressione dell'
rinnovellatrice: nell' uomo antico Iddio colla grazia non  aveva  che da aiutare la natura, ma qui egli ha da creare una
in una parola l' operazione divina della prima creazione  aveva  per termine la natura limitata, l' uomo; ma l' operazione
insomma assorbiva bensì colla sua vitale virtù ciò che vi  aveva  di mortale nell' uomo, secondo l' espressione di S. Paolo:
ma questa grazia nuova assorbe la stessa morte , come  aveva  predetto Osea: [...OMISSIS...] . Sebbene non era condecente
promette scienza, immortalità e deificazione, il demonio  aveva  il partito migliore, perocchè prometteva un bene , men
migliore, perocchè prometteva un bene , men buono l'  aveva  Iddio minacciando un male : perchè del bene l' uomo avendo
La tua giustizia è giustizia in eterno« (1) ». E tal prezzo  aveva  Adamo innocente. Ma quale fu poi questa grazia di Adamo,
nulla in sè stessa che per mala concupiscenza resistesse,  aveva  tali forze che cosa degna parea che si dovesse commettere a
questo arbitrio fosse abbandonato a sè solo? No, giacchè  aveva  in sua compagnia la grazia: ma sì bene, secondo la mente
era il principio dell' atto buono: dunque l' atto buono  aveva  il suo principio nella buona inclinazione originaria
la definizione che ne abbiamo data. Adunque quel pregio che  aveva  la volontà di essere retta era un pregio personale del
secondo la notizia che ce ne danno le divine lettere, non  aveva  un mezzo così limitato di perfezionare la sua cognizione
adunque questa differenza? Ond' è che la grazia primitiva  aveva  questa singolar natura di essere ingenerata, per così dire,
servo obbediente di Dio. E col progresso del tempo Iddio  aveva  lasciato all' uomo stesso, nel quale aveva rinserrato la
del tempo Iddio aveva lasciato all' uomo stesso, nel quale  aveva  rinserrato la sua imagine e similitudine e fornitolo di
materiale e un giardino da coltivare più vago dell' Eden;  aveva  lasciato a lui di rinvenire quasi direbbesi a caso, la via
perfezionamento della persona fin da principio Iddio non  aveva  lasciato di dargli una indiretta spinta. Poichè dopo di
beatifica di Dio: laddove nello stato primitivo non v'  aveva  morte, e convenia passare allo stato di gloria per
tutto l' uomo congiungevasi a Dio per grazia, nè egli  aveva  nulla a distruggere in sè medesimo, ma tutto era degno di
sogno filosofico, e scrivendo a Dionisio di Siracusa che l'  aveva  interrogato su questo argomento, confessava seriamente di
parea d' ingrandirsi e nobilitarsi col negar fede a ciò che  aveva  vista di essere una favola di donnicciuole. Secondo perchè
forze della ragione naturale o certo della filosofia; nè vi  aveva  un' autorità infallibile che potesse comandare alla ragione
bene all' attenzione di sua ragione dalla fede medesima che  aveva  persuaso l' uomo ivi dentro contenersi il più pregiato e il
tutta quella apparente assurdità che parea contenere non  aveva  altra cagione se non il non conoscere noi a fondo la natura
di vivere dovizioso e ampio in cui era passato e nel quale  aveva  tratti da sè de' nuovi voleri e soddisfattili. E ora egli
sè rapire naturalmente la volontà che voleva un tutto e non  aveva  più ove rinvenirlo, (toltolesi dinnanzi il tutto reale ); e
le obbligazioni vecchie, cioè circa le obbligazioni che  aveva  l' uomo di eseguire i precetti naturali, di modo che egli
che, essendo perito nell' uomo col peccato tutto che  aveva  di soprannaturale, esso uomo perdette il potere non meno di
sue delizie, stava congiunto intimamente con lui e quindi  aveva  di lui una provvidenza immediata e veramente di fine,
essi per la generazione, non muore, anzi quella vita, che  aveva  prima, acquista una virtù e attività maggiore, per la quale
la lettera che il santo Dottore scrive a Ottato, il quale  aveva  proposta a S. Agostino la questione dell' origine dell'
universo, come dice la Genesi che riposò da ogni opera che  aveva  fatto (1): e in memoria di questo suo riposo stabilì il
a ricordo appunto di quella cessazione dal creare che Iddio  aveva  fatto, compita ch' ebbe l' opera dell' universo. Ora non è
comporre e effigiare delle statue di creta e di loto, come  aveva  fatto egli stesso con Adamo, e che poi infondesse Iddio le
[...OMISSIS...] . Ora una tal carne, di cui anche più sopra  aveva  detto: « Io so che non abita in me, cioè nella carne mia
originale per la predicazione della Chiesa, così non vi  aveva  nulla che fosse più secreto e nascosto all' intelligenza«
professore di Teologia dogmatica sentì lo stretto nesso che  aveva  la questione filosofica dell' origine delle idee col dogma
reggersi e sostenersi contro gli avversarii; perchè non ne  aveva  altri che quello di Cartesio e quello di Malebranche: ma
parole sussurrate nell'orecchio ad una società che non  aveva  più scintilla di vita, la rianimarono, conquistarono i
arduo lavoro, a cui fin qui niuno italiano, ch' io sappia,  aveva  posto mano, e forse prima d' ora non si poteva. Ma
e licenza, del soverchio cieco ossequio con cui da prima  aveva  scemato e legato a se stesso il libero esercizio del
(n. 4.0, m. 526), che credeva di ripetere con ciò quanto  aveva  detto Aristotele (1). Come dunque quello, che è singolare
induzione di Roscellino. Ma questo memorabile ingegno non  aveva  certo preveduto le terribili conseguenze che derivavano
che noi accennammo dei due significati del vocabolo reale ,  aveva  cagionato pessime conseguenze, molto tempo prima che
quale realità si parlasse, era al sommo pericoloso: non s'  aveva  altro esempio di realità che attirasse l' attenzione fuor
nei singolari. Secondo questo concetto, il vocabolo reale  aveva  solo il significato di sussistente, poichè non c' era altra
nelle menti ancora indeterminato e senz' abito sistematico,  aveva  prodotto quelle sentenze panteistiche, che s' incontrano
che dimostra che il concetto dell' intelligibile platonico  aveva  lasciato una profonda impressione nell' animo suo. A questo
dell' esemplarismo : Aristotele stesso, io credo, non l'  aveva  bene inteso: dopo di lui, nel decadimento della filosofia,
e gli alessandrini (1) bevevano grosso: tutta la fatica ch'  aveva  durata Platone per separare i prodotti dell' immaginazione
scetticismo: e questo nella bocca d' Enesidemo e di Sesto  aveva  un gran vantaggio dialettico a fronte di tali avversari.
conciliazione dei due filosofi, era tutto ciò che Platone  aveva  di proprio e di eccellente, cioè la dottrina non più intesa
di tutte le altre di cui si compone il mondo, e se n'  aveva  il panteismo , il misticismo , il quietismo , il teurgismo
nelle realità sensibili dello stesso universo, e se n'  aveva  il naturalismo , il razionalismo , il sensismo , il
dimostrano la ripugnanza e quasi direi l' orrore che  aveva  lasciato in tutti gli animi il realismo aristotelico. Ma si
delle cose; 3 ma diceva, dopo di ciò, che Socrate non  aveva  mai pensato a dividere le essenze delle cose sensibili da
a dividere le essenze delle cose sensibili da queste, e che  aveva  ben veduto non separandole. Biasimava perciò coloro che
aggiunge che l' «usia» è anche l' universale? Non l'  aveva  già affermato dicendo che significa la specie e che
l' altra universale, comune a tutte le specie singolari.  Aveva  dunque ragione Platone di dire che le cose sensibili non
come avea detto avanti? e queste stesse specie in atto  aveva  detto essere quella mente possibile che diventa tutte le
fine al secondo libro degli Analitici posteriori, dopo che  aveva  dimostrato prima, che « « ogni cognizione nova nell' uomo
capitolo in primo luogo loda la sentenza di Anassagora, che  aveva  detto la mente dovere essere immista ( «amige») e però
viva, che quando vuole (1) si scrive da sè stessa (2). Ed  aveva  già prima avvertito, che ci sono due maniere di patire
ad un altro ripiego, cioè a dire, che la stessa forma  aveva  due maniere di essere, l' una nella mente senza materia, l'
corporea, acciocchè vinca e domini, «hina krate», come  aveva  detto Anassagora, espressione che Aristotele ammette, e
mente erano state dichiarate prima da Aristotele. Poichè  aveva  distinto l' uomo che non sa ancor nulla, ma che è in
[...OMISSIS...] , questo scibile è lo stesso che prima  aveva  chiamato « un chè sciente, [...OMISSIS...] »e, « materia e
composto dà alla materia un atto delle operazioni, che non  aveva  da sè. Ora Aristotele dice che l' anima è specie, e però
la scienza, [...OMISSIS...] . E che la scienza, di cui  aveva  parlato, fosse raziocinativa e dimostrativa, l' avea
una metafora: confessione alquanto umiliante in colui, che  aveva  cacciato in faccia al maestro questa stessa parola di
formando, delle reliquie di quella stessa sostanza, di cui  aveva  elaborata l' anima del mondo, un certo numero d' altre
fine non potea essere che il Bene, [...OMISSIS...] , come  aveva  appreso da Platone. Ora i due elementi, di cui si
Aristotele, [...OMISSIS...] , e risponde a ciò che prima  aveva  detto [...OMISSIS...] : l' operazione poi che comincia da
dicesi [...OMISSIS...] , e corrisponde a quello che prima  aveva  detto [...OMISSIS...] (6). Da questo deduce che quantunque
distinzioni essendo egli in possesso, e non gli altri,  aveva  in questo una potenza dialettica secreta, con cui
«de' Pitagorici, pose la dualità » » [...OMISSIS...] .  Aveva  detto chiaramente lo stesso Aristotele che il pari ( «to
a questo modo, s' intende perchè dicessero, che non  aveva  mezzo nè fine, e fosse quasi lo schema della diversità e
dall' uno: non da un uno qualunque, ma da un uno, che  aveva  nel suo seno per subietto l' indefinito (II significato,
dai Pitagorici, farsi le specie e le cose. Già Filolao  aveva  chiamato il primo «ta polla» e «thateron», e il secondo «to
e «tauton», denominazioni così spesso usate da Platone; e  aveva  detto [...OMISSIS...] . I numeri non informati dall' unità,
di cui parla Aristotele (4). Questa classificazione  aveva  il vantaggio d' esser dedotta da un solo principio, di cui
dei numeri, come principii di tutte le cose, e se n'  aveva  il dispari e il pari; l' uno finiente, e l' altro
l' ente, è l' analisi della proposizione. Egli  aveva  acutamente osservato che tutti i verbi, che s' adoperano
dialettici sforzi di classificare più ampiamente che non  aveva  fatto Aristotele i concetti generali delle cose, componendo
Il che però non vedo come s' accordi con quello che egli  aveva  detto poco innanzi, [...OMISSIS...] . Lasciando però da
. Lasciando però da parte questa contraddizione, Kant  aveva  riconosciuto che « « il concetto universale d' una realità
Kant fino a Hegel. Kant imbevuto del sensismo del suo tempo  aveva  accordato, senza credere necessario di addurne alcuna
che così avvenisse: l' Io doveva così operare: ne  aveva  proprio bisogno per porre sè medesimo: è una legge della
ci rimane allora? Lo spirito solo; quello spirito che si  aveva  anco innanzi: con ciò non si è innalzato sopra il finito,
cielo. Egli era stato costretto a stabilire un Io che non  aveva  più niente dell' Io umano, e di dare a quest' Io le
cui ricorreva per ispiegare l' esistenza dell' uomo, niente  aveva  più di ciò che costituisce l' uomo: ed aveva ciò che non
uomo, niente aveva più di ciò che costituisce l' uomo: ed  aveva  ciò che non potea aver l' uomo, come la necessità e gli
In una parola tutto quello che nel primo suo sistema Fichte  aveva  detto dell' Io puro, nel secondo lo dice di Dio; il che
con ciò: 1 Era uscito dalla sfera dell' esperienza, e  aveva  stabilito un principio a priori , non più distinguendo
come dicemmo, a sostituire Iddio al suo Io puro, dove  aveva  collocato l' assoluto. E questo fu l' addentellato a cui
totalità dalle singole parti; e disse che nella totalità vi  aveva  indifferenza. Ma anche qui si gioca d' astrazioni. Perocchè
da sè. Questa critica in sostanza era quella stessa che  aveva  fatta Schelling al suo maestro, quando aveva biasimato che
stessa che aveva fatta Schelling al suo maestro, quando  aveva  biasimato che nel sistema di Fichte il mondo materiale si
quei sentimenti e di quelle grandi persuasioni, che ognuno  aveva  in sè stesso senza saperlo, senza averne mai trovata l'
senza averne mai trovata l' espressione, perchè non vi  aveva  mai piegata sopra la riflessione? Onde al comparire di
quella materia che gli è opportuna, e che dallo stimolo  aveva  ricevuto qualche alterazione. Egli può continuarsi anche
i parenti persuasero il marito che la moglie infedele  aveva  simulata quella infermità per rapirgli il perdono; ond'
materie gli fu trovato nel talamo ottico destro, il quale  aveva  infiammata e irritata la parte dell' encefalo, che è sede
dati agli studi. Fu detto che la grossezza maggiore, che  aveva  il cranio degli antichi germani, si dovesse attribuire ai
degli elementi, o acquista lo stimolo opportuno, che non  aveva  prima. Fin qui della località delle sensioni. Parliamo ora
il che veramente era un porre ancor meno di quello che  aveva  posto Epicuro, perocchè questi, ponendo un principio
Epicuro, perocchè questi, ponendo un principio sensitivo,  aveva  abbracciato tutto il sentimento animale, là dove Asclepiade
contiene l' antica dottrina di Parmenide in quello che  aveva  di vero, ed era quanto dire che « l' unità è quella che fa
a spiegare come le cose si compongano e generino. Ed  aveva  ragione; ma non era men vero e assai più profondo il
intieramente da quella forma universale, sotto cui l'  aveva  annunziata Parmenide. Poichè è da distinguersi nella
venire le anime umane. Il che non era alieno da quanto  aveva  insegnato Pitagora, del quale, come abbiamo veduto, Diogene
Il seme di questo errore è già in Parmenide, che  aveva  detto: [...OMISSIS...] . La dottrina di Empedocle era
nell' anima. Questa difficoltà Aristotele probabilmente l'  aveva  bevuta alla scuola di Platone. Infatti questi aggiunse ciò
incerto od equivoco nelle sentenze di un filosofo, che  aveva  scritto in poesia, fu da Platone dichiarato; di poi quello
per un cotal gioco d' argento vivo, che il fabbricatore vi  aveva  saputo congegnar dentro. Oppone Aristotele, che se con ciò
che le strazia mortalmente i visceri. BERKELEY. - Egli  aveva  detto che la nostra cognizione dei corpi si riduce alle
dimostrare l' esistenza, nè negare. REINHOLD. - Come Reid  aveva  tentato in Inghilterra di rimuovere dalla filosofia le
come l' uomo conosce le cose diverse da sè. La filosofia  aveva  ereditato dai maggiori uno speciosissimo pregiudizio, che
Scozzesi Kant li tramutò in istinti produttivi; nè Reinhold  aveva  saputo opporre che sforzi di buona volontà alla critica
e gli oggetti stessi già prodotti da esso. L' Io, che Kant  aveva  posto come il vincolo di tutte le rappresentazioni, e che
il vincolo di tutte le rappresentazioni, e che Reinhold  aveva  fatto sinonimo di coscienza, divenne per Fichte l' atto
comprende. Schelling adunque fu colpito da ciò che  aveva  detto Fichte, che « l' Io e il Non7Io formavano un'
lungi d' esser coerente a questo erroneo principio, che  aveva  preso per fondamento di tutto il suo ragionare, se ne
errore. Ecco come nacque l' incoerenza di Fichte. Fichte  aveva  confuso lo spirito coll' Io; e posciachè l' Io è uno
è uno spirito che ha coscienza di sè e si pronuncia, perciò  aveva  confuso lo spirito colla coscienza; nella coscienza stessa
lo spirito colla coscienza; nella coscienza stessa di sè  aveva  riposto la natura dello spirito, e quindi trovata quell'
tante altre cose, affine di spiegare questo fatto, Fichte  aveva  aggiunto che « l' Io pone anche il Non7Io ». Atteso poi che
Che anzi immediatamente soggiunge, confermando ciò che  aveva  detto prima: [...OMISSIS...] . Rimane dunque a cercare che
un tipo comune di tutti i possibili, sotto il quale aspetto  aveva  ragione la seconda scuola. Se poi si considera che, finchè
era venuto anche in capo a me, per l' esperienza che  aveva  della forza ch' hanno i libri sugli uomini se cattivi, di
verrebbe a cogliere un infinito numero di beni, che non si  aveva  proposti a principio, e che quasi per accidente debbono
le ordinassero e santificassero tutte, secondo ciò che egli  aveva  detto: « Quando io sarò esaltato da terra, trarrò a me
faceva vita comune ed era superiore dei religiosi che egli  aveva  secondo questo spirito instituiti. S. Eusebio di Vercelli
dovunque; ma il nostro Signore, che ci conosceva perchè ci  aveva  fatti, volle darci modo d' essere con lui non pur colla
e la barca, lasciò poco, ma potè però confidare, perchè  aveva  lasciato tutto, e dire al Signore: reliquimus omnia .
a parlare d' una Congregazione che, fino a un certo tempo,  aveva  fatto di molto bene, perchè si era tenuta nel poco, e non
fatto di molto bene, perchè si era tenuta nel poco, e non  aveva  voluto dilatarsi in troppe cose; e che, dopo che aveva
non aveva voluto dilatarsi in troppe cose; e che, dopo che  aveva  preso un altro andamento e si era voluta rallargare e fare
veramente tutto ciò che di più caro e di più dilettevole m'  aveva  qui. Spesso insieme, e sempre in questi ultimi mesi,
un piano regolare. Fin qui per argomento delle Conferenze  aveva  dato quelle materie che mi sembravano più urgenti pel buon
e in mezzo di loro. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.31  Aveva  già sentore dell' afflizione vostra, pel male ripetutosi ed
ripetutosi ed incalzatosi del buon Matteo, e gran dolore  aveva  provato del dolor vostro e suo. Ora me lo confermate e con
a questi è venuto a comunicare i suoi tesori Colui che non  aveva  ove reclinare il capo. Ben è vero che dalla radice della
l' ho trovato intieramente rientrato in se stesso. Come vi  aveva  scritto io sperava che il Signore non avrebbe certamente
della naturale generazione; così nel nuovo, un uomo che non  aveva  ricevuto la natura corrotta di Adamo per mezzo della
per mezzo della generazione ond' essa si propaga, ma che  aveva  ricevuto questa natura per mezzo di una nuova formazione,
formando il suo corpo nel seno di una figliuola di Adamo,  aveva  rifabbricata l' umana natura, o più tosto, come ape che
generazione degli uomini divino ed umano, anzi Dio e Uomo,  aveva  in sè infinito valore e merito da solvere il debito
cui pagamento era stato accordato un respiro, anzi di più  aveva  merito in sè da compensare a Dio il dono di questa mora
di parole, ma con ogni semplicità, brevità, ed altezza, ci  aveva  già il Maestro divino insegnate con quell' impareggiabile
e così rifare e ricomporre quell' uomo che prima si  aveva  scomposto, così ritornarsi dalle parti al tutto, dalla
del mondo? » (6). E a malgrado dell' odio del mondo così  aveva  detto innanzi GESU` Cristo parlando al padre: « Adesso poi
forsennato: ma fu Iddio che dispose così, come gli  aveva  detto (1); e fu per un fine grande, come sono tutti quelli
Ecco di che vocazione parla S. Paolo. « Per la qual cosa »,  aveva  già detto innanzi (2), « ricordevoli siate », o Efesini, «
questi doni ricevuti per gli uomini. Ma come mai bisogno  aveva  il Verbo di ricevere doni? Avea bisogno: non per sè, che
di ricevere doni? Avea bisogno: non per sè, che come Dio  aveva  tutto dal Padre per necessità di natura, e come uomo per
dire di ricevere facoltà di distribuire i doni. Ma come non  aveva  egli tale facoltà? Egli sarebbe stato contro la giustizia
secondo l' ordine di Melchisedecco » (3). Mosè oltre di ciò  aveva  nelle sua missione e apostolato l' uffizio di Profeta o
e Aronne l' adoperava come ministro suo: mentre a lui solo  aveva  Iddio comandato di pigliarla in mano (7) per adempire gli
aveano da Cristo la facoltà di mandare, come Cristo l'  aveva  dal padre suo, perchè spediti al modo di Cristo, posero
ell' era dispersa e disgregata pel mondo, e forma non  aveva  ad occhi umani di peculiar società. Dalla chiamata di
cose », dice Paolo, « avvenivano a lui in figura » (1).  Aveva  anche questo popolo, perchè porzione egli pure di massa
allora saremo quei membri di giusta misura, quali Iddio ci  aveva  destinati ab eterno, che bene s' avvengono al capo, non più
Cristo essere loro cibo cotidiano: e tanta venerazione s'  aveva  all' ineffabile Sacrifizio, che non si teneva degno di
dal maligno; perchè non si è attenuta alla verità che  aveva  già conosciuta, mediante quella prova di cui non può
S. Giovanni, che Ella pur ama. Mia signora Contessa, io  aveva  preso la penna per suggerirle qualche libro secondo il
un mero vicario o rappresentante dello Sposo celeste, a cui  aveva  ben di cuore la sua sposa ceduta e tutta sacrata. Tant' è
Papa il 6 giugno, perchè il Maestro del sacro Palazzo m'  aveva  scritto officialmente per domandarmi se io mi sottomettevo.
miei avversari avenano la veduta corta d' una spanna. Io l'  aveva  veduto anche il 9 giugno e i giorni successivi cioè alcuni
egualmente vivo: in prova di che per ben due volte Le  aveva  ordinato di scrivermi su questo proposito per manifestarmi
soddisfare al volere della Sua Santità medesima per quanto  aveva  potuto conoscerlo, dichiaravo di esser pronto a fare con
far più menzione delle spiegazioni declaratorie, di cui già  aveva  espresso desiderio il Santo Padre, invece Ella mi dice che:
i Conventi de' Religiosi, dall' altra l' esperienza  aveva  fatto conoscere che senza quella immunità i Corpi religiosi
far dipendere la mutazione dello stato? Finalmente non vi  aveva  io pregato di avvisarmi, se sentivate di non poter durare
le Scritture che contenevano appunto ciò che il Padre  aveva  ab aeterno prestabilito. Laonde tutto lo studio nostro, o
e venivo già rassicurato che stava meglio. Ma il Signore  aveva  disposto altramente. Egli è buono anche quando ci castiga.
in porto. Ella ha portata seco la vera fede, di cui le  aveva  Iddio fatto dono conducendola alla Chiesa cattolica,
da molti difetti, come dicendo: « Fino a tanto che io mi  aveva  ancora molti difetti ecc., Iddio andò pian piano purgandomi
carissimo Marco, che il primo esame è riuscito bene: me n'  aveva  già scritto anche il prof. Paravia: speriamo che anche il
nell' opera degli « Errori », perchè il professore Tarditi  aveva  scritto che [...OMISSIS...] Ora il Gioberti gli negò
prima, nell' « Introduzione allo studio della Filosofia »,  aveva  insegnato, che ogni oggetto del conoscere si riduce all'
si trova poscia in esso per astrazione. Quindi egli non  aveva  certamente diritto di scrivere così: [...OMISSIS...] .
convertito nel fato, al quale lo stesso filosofo poco prima  aveva  attribuito la necessità scrivendo: [...OMISSIS...] . E
uomo e di Dio una cosa sola. Ascoltate di più come egli  aveva  già prima scritto nella « Introduzione, L. I, c. IV, facc.
spiegando che cosa intenda per sostanza seconda, egli l'  aveva  definita [...OMISSIS...] . Con che nulla si crea veramente,
(soggiunge di nuovo quello che sapevamo, perchè ce l'  aveva  detto tante volte), [...OMISSIS...] , ossia nella loro
egli deve riconoscere, che le Adelaidi e le Saffo , che  aveva  prima distinte con tali nomi al tutto diversi, hanno delle
correggere e mutare per la quarta volta il significato, che  aveva  attribuito nella sua mente alle due parole l' Adelaide e la
alle tre famiglie da lui conosciute, alle quali note non  aveva  fin qui posto l' occhio. Giunto il mio fanciullo a questo
d' aver inteso il vocabolo indicante la classe, e sempre l'  aveva  sbagliata e doveva correggersene. Ben è vero che la mente
è simile a quella fatta prima dall' abate Taverna. Questi  aveva  osservato che i fanciulli non giungono da prima a conoscere
latte, e quando divenne grande e mangiava pane, quando  aveva  la coda e gli orecchi, e or che ha mozza quella e questi, e
d' inventare vocaboli nuovi, trasportò quegli che già  aveva  a significare queste astrazioni: il che è legge costante
possedeva ancora, nè ubbidiva; ma ammirava ed amava. Egli  aveva  percepito degli esseri intelligenti e belli oggetti della
servigio del mio sistema. Una donna adunque, la quale non  aveva  certamente in mira di venirmi in aiuto, quando osservava e
stadio morale del fanciullo la norma ossia la legge non  aveva  ancora un' esistenza a sè; ma era immedesimata cogli enti,
la finale, o la motrice; senza tener più conto di ciò che  aveva  detto prima, la causa dell' accidentale essere nella
fallacie di ragionamento, e il distruggere poi quello che  aveva  prima stabilito. Questo gli accade per non aver penetrata
una natura comune, distrugge con ciò quello stesso Dio, che  aveva  prima costituito, e rende il sistema razionale ed astratto.
dell' ottimo, come l' attualità massima. [...OMISSIS...] .  Aveva  detto prima, che l' ente necessario, assoluto e massimo è
come ad un puntello straniero. Infatti: 1 Aristotele  aveva  dichiarata divinissima la mente, e in questa racchiuso il
e tra queste prendeva il suo posto Aristotele. Anassagora  aveva  unita la mente alla natura, Platone separò al tutto dalla
Vero è che quando l' anima ha già la grazia, come l'  aveva  Adamo, l' atto con cui la grazia si perde non è altro che
di portare in sè un vero peccato, unicamente perchè Iddio  aveva  intenzione di dargli de' doni maggiori di quelli che non
l' ama di più che non dovrebbe; la volontà stessa però  aveva  già prima fatto un altro atto col quale avea determinato
buona o cattiva, cioè ben ordinata o no, che prima  aveva  quando si giaceva quiescente nell' essenza dell' anima. di
impresa favorevoli, ad ottenere, quanto l' esperienza gli  aveva  dimostrato sì necessario alla stabilità del Cristianesimo,
venti secoli, distruggendo gli acquisti inapprezzabili che  aveva  fatto l' umanità per mezzo del Cristianesimo. Ma tutto
- Era appunto il contrario di quello che per 1. secoli  aveva  insegnato la Religione Cattolica: secondo la sua parola,