Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: adamo

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natura umana, cioè non dai bambini che lo ricevono, ma da  Adamo  che lo commise. Ovvero s' intende parlare di tali atti, che
ad affermare, che l' atto di libera volontà che pose  Adamo  peccando è tutto quanto il volontario che entra a formare
ma che entrambi questi volontarii s' esigono; quel d'  Adamo  che è libero esigendosi a spiegarne l' imputazione ossia la
, sono mossi al peccato dalla natura peccatrice di  Adamo  generante (2). Il movimento peccaminoso della mano è come
nell' uomo che ebbe peccato, del movimento peccaminoso di  Adamo  prevaricatore. Ma qui nasce una grave difficoltà. La mano
de' bambini il libero7positivo , che solo nella libertà di  Adamo  autore del peccato si rinviene, e quindi le proposizioni:
allo stesso peccato e non proveniente dalla libertà d'  Adamo  che lo commise, e seguitiamo ad analizzare il ragionamento
come una COLPA, se non si riferisce alla libera volontà d'  Adamo  che lo commise. E perchè dunque confondete la colpa, il
considerandolo siccome effetto della libera volontà d'  Adamo  « in quo omnes peccaverunt »: Questa è la riprovazione
applicate non avrebbero la sua ragione, non bastando che  Adamo  abbia peccato, se non abbiamo peccato anche noi in lui,
nel vero, sarebbe inesplicabile, come per la sola colpa d'  Adamo  potessero soggiacere i posteri al male fisico, qualora essi
. Non già che l' anime de' posteri fossero in  Adamo  peccante; ma vi erano i semi carnali, che doveano poi, per
di Trento, dopo altri Concili definì; che ne' posteri d'  Adamo  non entrarono solo le penalità del peccato; ma il peccato
pensano di ricorrere ad una semplice relazione con  Adamo  (cosa d' altra parte al tutto mentale), ad una estrinseca
e la pena dovuta alla colpa. Era dovuto al colpevole  Adamo  ch' egli fosse lasciato col guasto di sua natura: questo
. Dove si osservi bene, che la colpa personale d'  Adamo  è già tolta interamente: non esiste più. Che cosa è dunque
in essere il peccato ne' posteri? Non la stessa colpa d'  Adamo  che operi immediatamente in essi, la quale non può operar,
morale. Laonde non si trasfonde immediatamente la colpa d'  Adamo  di padre in figlio, quasi che sia la colpa come un liquore
continuazione ed estensione dell' atto libero, con cui  Adamo  prevaricò, del quale è veramente effetto. Ecco dunque come
ma è il peccato già introdotto nel mondo per la colpa d'  Adamo  quello che introduce le penalità a sè dovute, tra le quali
natura, ma vi fu anche nello stato di grazia, in cui fu  Adamo  costituito. Se poi s' intende un vizio nella facoltà d'
d' un guasto relativo allo stato soprannaturale in cui fu  Adamo  costituito, non d' un vero guasto della natura umana in se
quelle parole del Concilio in cui si definisce, che  Adamo  perdette per sè, e per noi, l' innocenza, la giustizia, la
luogo, perchè tacere, che il Concilio dopo aver detto d'  Adamo  [...OMISSIS...] . Si dirà dopo di ciò, che l' uomo col
de' doni a lei superiori? Appresso, il Concilio dice che  Adamo  dopo il peccato (ancorchè si sia convertito) l' uomo rimase
e sola, è ella per questo macchiata? Dichiara ancora, che  Adamo  trasmise a' posteri non solo la pena, ma anche il proprio
una pena e conseguenza del peccato, e non il peccato? Ora  Adamo  non trasfuse le pure pene; ma il peccato stesso. M' andrei
vi ha un peccato abituale, simile a quello che rimase in  Adamo  dopo la sua prevaricazione. Affine dunque di conoscere qual
. Dove si noti, che nel peccato abituale qual è quello d'  Adamo  e del bambino, il celebre teologo scorge « un affetto
l' uomo. Andiamo avanti. Questo affetto pravo, che suscitò  Adamo  in se stesso e che rimase in lui fino alla sua conversione,
all' umanità, e in virtù di questo decreto le è dovuta. Or  Adamo  colla sua prevaricazione spogliò la natura umana di questa
Dio. Se Iddio non avesse decretato di dar al figliuolo di  Adamo  la grazia, non sarebbe per lui peccato l' andarne privo; ma
divino, la ragione di vero peccato formale in chi nasce da  Adamo  senz' alcun difetto nella sua volontà naturale; questo non
prevaricatrice d' Adamo, ma alla generazione . La caduta d'  Adamo  il corruppe nella parte sua superiore che è la volontà, e
facoltà generativa. La corruzione della volontà libera d'  Adamo  è quella che spiega la trasfuzione della colpa ne' posteri;
[...OMISSIS...] . Ora in costui formato dalla carne d'  Adamo  prevaricatore perchè mai non passerebbe il peccato? Forse
mai non passerebbe il peccato? Forse perchè non ci sia in  Adamo  la volontà prevaricatrice? No. Forse che la carne d' Adamo
Adamo la volontà prevaricatrice? No. Forse che la carne d'  Adamo  non sarebbe priva de' doni gratuiti? Sarebbe priva
spiega sì bene perchè il Signor GESU` Cristo, figliuolo di  Adamo  verissimo secondo la carne, non ebbe tuttavia l'
non fu generato dal seme infetto, perchè ricevette bensì da  Adamo  la carne, ma non per via di generazione. E alla natura
alla volontà prevaricatrice del primo padre, la carne d'  Adamo  in qualunque modo da lui si tragga sarà obnoxia peccato .
sia senza peccato. Se dunque il peccato si considera in  Adamo  che lo commise, egli è un difetto [...OMISSIS...] ; se si
questi amori rimasero dunque privi anche i posteri d'  Adamo  spogli della originale giustizia. Ora il difetto dell'
dell' originale peccato è demeritoria riferita ad  Adamo  che per noi demeritò. [...OMISSIS...] Il biasimo che si dà
come potrebbe farlo, negasse ad un uomo discendente d'  Adamo  e quindi peccator per natura, il dono della sua grazia.
originale dalla grazia santificante , benchè quella in  Adamo  dipendesse da questa, stantechè la giustizia originale d'
dipendesse da questa, stantechè la giustizia originale d'  Adamo  non era solamente naturale, ma anche soprannaturale, e
S. Agostino [...OMISSIS...] . All' incontro la volontà d'  Adamo  era già naturalmente retta, e però non facea mestieri di
chiaramente il sacro testo dicendo: Che il nome posto da  Adamo  a ogni animale, è il nome suo proprio, ossia il nome che
costituita e di condurre a ogni perfezione i primi uomini  Adamo  ed Eva. All' aiuto de' quali io non so se dovessero servire
da Dio nella prima istituzione del matrimonio fatta in  Adamo  e Eva [...OMISSIS...] . E anco S. Agostino, riguardando
e tuttavia doveva prendere quell' umanità stessa che da  Adamo  peccatore si propaginava, giacchè l' eterno disegno esigeva
da Dio . Nessuno degli uomini che ereditavano il peccato di  Adamo  poteva tanto; nessuno amava tanto la giustizia; nessuno
coll' uman genere di questi segni istruttivi: il primo da  Adamo  fino ad Abramo, il secondo dalla vocazione di questo
carro, terribile e trionfale sembra quella che ebbe  Adamo  (4), quando s' avvide dei Cherubini stanti alla custodia
Questo nome, dice la divina Scrittura, fu imposto da Dio ad  Adamo  per esprimere con esso che Adamo era stato formato dalla
fu imposto da Dio ad Adamo per esprimere con esso che  Adamo  era stato formato dalla terra. Ma un nome che significa un
positivo dell' uomo con Dio. Cominciò colla famiglia di  Adamo  peccatore e fu violato dagli uomini. Fu rinnovellato colla
disse divinamente S. Agostino, si racchiude in due uomini,  Adamo  e GESU` Cristo. A malgrado tuttavia dell' importanza di
alla pelagiana eresia partenenti (4). Insegnò l' errore che  Adamo  sarebbe morto, eziandiochè non avesse peccato. Mario
ancora sui suoi figliuoli, poichè colla sua disubbidienza  Adamo  perdette la santità e la giustizia ricevuta da Dio non solo
riprovato e dannato in Baio e in altri dottori. .. Ora che  Adamo  avesse trasgredito il divino comandamento, e così col
tutti informati dalla libertà con cui fu commesso da  Adamo  il primo peccato. Che anzi la dottrina di Baio intorno alla
cui era stato colpito Baio, ricorse alla libera volontà di  Adamo  per ispiegare come possa aver condizione di peccato quel
restrizione, per la quale intendeva che il peccato di  Adamo  passasse ai posteri per imitazione e non per la naturale
ma non la causa, che sta solo nella libera volontà di  Adamo  stipite dell' umana schiatta (4), perciò senza riferire il
viene tolto via da noi nella sua ragione di peccato, da  Adamo  poi, personalmente considerato, venne tolto via
dell' umana vita, e relativamente alla volontà libera di  Adamo  che ne fu causa, da cui viene la nozione di colpa. Pe'
che in senso puramente traslato, s' applica poi la colpa di  Adamo  a tutti i suoi discendenti che ricevono per la generazione
in essi come vero peccato, la colpa poi riferirsi in  Adamo  che ne fu la libera causa: il che ho comprovato in più
autorità tutoria che si vuole attribuire metaforicamente ad  Adamo  non si potrebbe mai estendere a rendere tutti i nascituri
i nascituri da lui rei del proprio peccato, nè pure se  Adamo  avesse voluto, sia per l' intrinseco assurdo che c' è in un
che se le volontà di tutti i bambini nascituri da  Adamo  fossero state presenti quando Adamo trasgredì il divino
i bambini nascituri da Adamo fossero state presenti quando  Adamo  trasgredì il divino precetto, avrebbero anch' esse dato il
de' singoli nascituri in quella di Adamo, di maniera che se  Adamo  conservasse la giustizia si riputasse che le volontà di
meno che lo facciano de' terzi. In secondo luogo, perchè in  Adamo  c' era bensì la natura umana, ma non la persona de' suoi
impossibile, che a Dio fosse stato ignoto l' abuso che  Adamo  avrebbe fatto della sua libertà; ancora rimarrebbe che lo
una specie di giuoco di sorte, poichè l' elezione libera di  Adamo  poteva esser fatta egualmente in senso bono e in senso non
di fare un patto pel quale si obbligarono, in caso che  Adamo  avesse peccato, di imputar loro questo peccato!«. 50. E non
dargli una cosa che non gli era dovuta. Ma Iddio costituì  Adamo  nella grazia santificante, e fece a principio il decreto
benchè ben sapeva che avrebbe peccato. Avendo dunque  Adamo  perduta colla sua disubbidienza la grazia, i suoi
pel quali stabilì che la giustizia o il peccato del padre  Adamo  debba passare ai posteri, e così sia loro dovuta l' una o
alternativa da parte di Dio: perchè Iddio ben sapeva che  Adamo  non avrebbe già conservata la giustizia ma avrebbe peccato,
e della sua salute. Iddio adunque sapea di certo che  Adamo  avrebbe peccato, e se egli decretò che il peccato di lui
a' discendenti di Adamo, ma che l' avrebbe loro data se  Adamo  non avesse peccato, sapendo già egli che avrebbe peccato,
sia la verità di questa asserzione, essa potrà convenire ad  Adamo  che fu veramente vestito e poi spogliato della grazia
(non però per sempre): ma il bambino che nasce da  Adamo  non fu mai vestito, e però non fu mai spogliato da Dio.
e però non fu mai spogliato da Dio. Rispetto poi ad  Adamo  egli fu spogliato della grazia santificante a cagione del
a cagione del suo peccato. L' aver dunque Iddio tolto ad  Adamo  la grazia non poteva essere il peccato di Adamo che ne fu
tolto ad Adamo la grazia non poteva essere il peccato di  Adamo  che ne fu la giusta causa, ma solo la pena e la conseguenza
ma solo la pena e la conseguenza del peccato. Che se in  Adamo  questo spogliamento non costituì il peccato, molto meno può
Altramente sarebbe passato ne' posteri solo quello che in  Adamo  non era peccato, contro il dogma, che, come dice S.
Poichè avendo Iddio decretato di dare la grazia a  Adamo  e a' suoi posteri, non dandogliela, tale mancanza è
e così vogliono che sia morte dell' anima e peccato. Or che  Adamo  si sia demeritata la grazia, questo è chiaro per la sua
e patente giustizia. Ma questa privazione della grazia in  Adamo  è pena conseguente al suo peccato, e non è il peccato
avere quel più che potrebbe avere, e che avrebbe avuto, se  Adamo  non avesse peccato, è una specie di privazione, sebbene
del peccato originale che è nei bambini, e dell' attuale di  Adamo  (2). E però, coerentemente a questa dottrina dice ancora,
Converrà dunque ricorrere a un patto fatto da Dio con  Adamo  anche in nome loro. Ma primieramente la Scrittura non fa di
di questa sorte. E` bensì vero, dunque, che i bambini, se  Adamo  non avesse peccato, sarebbero nati in grazia, per l' eterna
di Dio di dare a tutto il genere umano la grazia, se  Adamo  fosse stato fedele, e di toglierla se fosse stato infedele,
di Dio che aveva stabilito che così si considerasse qualora  Adamo  suo padre avesse trasgredito il divino precetto: voi dunque
e mutabile; che Iddio fu l' autore della natura umana in  Adamo  innocente; che uscì dalle sue mani colla creazione; ma che
intendimento (1) » ». Le quali parole ben dimostrano che  Adamo  ed Eva furono dotati di doni soprannaturali, e di quello
seconda delle due questioni proposteci, questo carattere in  Adamo  ed Eva era potenziale, e però non indelebile; quando nel
iterum convertit illum in ipsam »; la qual conversione di  Adamo  all' imagine non pare potersi intendere altramente che
in ipsam » si possa intendere della conversione a Dio di  Adamo  peccatore, perchè il sacro scrittore aggiunge in appresso
abituale. Nè l' essere stato vestito di virtù appartiene ad  Adamo  dopo il peccato, ma alla prima sua istituzione. Egli sembra
Cristo, il quale venne a togliere il peccato introdotto da  Adamo  nel mondo, e a restituire alla sua prima origine l' opera
« qui creatus est » sembra fare allusione alla creazione di  Adamo  stesso. Oltre di ciò, dicendosi « « l' uomo nuovo rinnovato
pari un corpo spirituale, siccome è scritto: Il primo uomo  Adamo  fu fatto in anima vivente (1), il novissimo Adamo in
uomo Adamo fu fatto in anima vivente (1), il novissimo  Adamo  in ispirito vivificante. Ma non è prima quello che è
(2) » ». Se questo luogo si potesse intendere di  Adamo  peccatore, la difficoltà sarebbe superata. Ma fanno
animam viventem », le quali dal sacro storico sono dette di  Adamo  quando fu creato innocente, di conseguente prima d' aver
all' umanità da Cristo sopra quelli che ebbe ricevuto  Adamo  quando fu creato. E questa sopraeccellenza dell' uomo in
cielo », [...OMISSIS...] . Onde viene a dire che il primo  Adamo  fu semplice uomo, ma il secondo Adamo fu Dio, fu il Verbo
a dire che il primo Adamo fu semplice uomo, ma il secondo  Adamo  fu Dio, fu il Verbo divino, proveniente non dalla terra, ma
dal Padre (come uomo) e mandato nel mondo (come Dio) (5).  Adamo  non poteva dar la grazia a' suoi discendenti, ma il nuovo
non poteva dar la grazia a' suoi discendenti, ma il nuovo  Adamo  dà loro la grazia. Adamo non poteva dar loro l'
a' suoi discendenti, ma il nuovo Adamo dà loro la grazia.  Adamo  non poteva dar loro l' immortalità, ma Cristo la dà loro:
a' suoi seguaci. S. Agostino dice che la grazia data ad  Adamo  era un ajuto senza il quale l' uomo non poteva operare il
la vite col tralcio, non ego sed gratia Dei mecum . In  Adamo  innocente era l' uomo che operava colla grazia di Dio; nel
di Dio; nel cristiano è la grazia di Dio coll' uomo: in  Adamo  era l' uomo, ma senza la grazia non poteva nulla, auxilium
intima segreta unione che congiunge Cristo qual nuovo  Adamo  con quelli ch' egli genera spiritualmente alla vita eterna
posto della differenza prima fra lo stato soprannaturale di  Adamo  e quello dell' uomo rigenerato in Cristo e da Cristo.
l' uomo che operava in Adamo, benchè non senza la grazia.  Adamo  viveva d' una vita sua propria, naturale, benchè sublimata
vitali colle quali ottenere il compiuto suo bene.  Adamo  era creato per godere della felicità naturale, entro i
potenziale, che attuale: il Verbo gli stava presente e  Adamo  potea rivolgersi al Verbo, piuttostochè fosse impresso
Ora questa seconda specie di moralità era quella a cui  Adamo  doveva innalzarsi in appresso col suo libero arbitrio, ma
narrazione della creazione, che è da credersi comunicata ad  Adamo  in quelle parole « et requievit die septimo ab universo
dell' umiltà stessa, che la vita naturale del figliuolo di  Adamo  peccatore è inferma, mortale, precaria, e di più ha qualche
Paolo, la qual vita non apparteneva nè punto nè poco ad  Adamo  ed Eva. Questi erano creati innocenti: peccarono essi
dire gli uomini in quanto erano in Adamo, perocchè in  Adamo  era la natura umana che dovea poscia rifondersi in altri
l' Apostolo non conceda al libero arbitrio del figliuolo di  Adamo  il fare anche qualche bene naturale. Il concede
la legge mosaica: [...OMISSIS...] . Il figliuolo adunque di  Adamo  è nullo nell' ordine morale, perchè non può colle sue sole
delle proprie forze colle quali operava il bene. Certamente  Adamo  ancora aveva cagione di professare l' umiltà, come l' ha
aveva dato l' arra ed il mezzo nella grazia conferitagli.  Adamo  riconobbe bensì i proprii limiti, ma non la compiuta sua
abbiamo veduto come un tale sentimento non poteva essere in  Adamo  innocente. Dobbiamo ora considerare il secondo sentimento,
non era annientato per lasciare in sè luogo a Cristo; ma  Adamo  viveva della vita sua propria, benchè la sua mente avesse
vita naturale, mortale, corruttibile e corrotta ricevuta da  Adamo  per via di naturale generazione; e la vita di Cristo a noi
fine. Per questo già all' intimazione del precetto dato ad  Adamo  vi era annessa la comminazione della morte [...OMISSIS...]
della vita umana divinizzata in Cristo mancava pure ad  Adamo  nello stato dell' innocenza; quindi un' altra differenza
Il che è una notabilissima differenza fra la grazia di  Adamo  innocente e quella del Cristiano, cioè dell' uomo rinato in
che, quantunque il corpo che noi abbiamo ricevuto da  Adamo  sia guasto e destinato alla morte, e buono solo a farne un
dottrina fermissima della Chiesa è, come si disse, che  Adamo  ebbe da Dio non meno la grazia che l' intelligenza. Ora,
d' una medesima vita: di che risulta che Dio fece vivo  Adamo  in quella maniera che gli bisognava essere vivo; diede a
la riceve in sè medesima. Quindi per quantunque doni avesse  Adamo  da Dio ricevuti, doveva però accrescere in sè la santità e
volere. Vi aveva dunque una scala di meriti per la quale  Adamo  doveva ascendere, fino a essere confermato in grazia e
de' suoi sensi e da quanto aveva udito da Dio, ebbe  Adamo  la scienza diretta: restava a lui a scomporre, ad
i doni della grazia. Non è dunque a credere che la mente di  Adamo  fosse arrivata già nel primo istante alla percezione del
in ragione di bellezza, si doveva comporre nella mente di  Adamo  prima dalle bellezze sensibili, e quindi dalle spirituali;
corso di cognizioni, di affetti, di grazie si avesse per  Adamo  a trascorrersi, il provano altresì quelle parole colle
suo Dio, sebbene sappia che lo darà in preda alla morte.  Adamo  si tolse da Dio quando gli prometteva l' immortalità: e
dell' uomo cristiano è nei cieli. Non è come quella di  Adamo  sopra la terra. L' uomo cristiano sa che la terra è
Il perchè sebbene nella prima istituzione dell' umanità in  Adamo  fosse fornito di grazia e nell' essenza della sua anima
in Cristo risorto, dopo che l' umanità prima progenerata da  Adamo  fu distrutta colla morte. L' umanità dunque riassunta e
più spirituale, dall' imperfetto al perfetto: nel nuovo  Adamo  la vita procede dallo spirito, e va dal perfetto a
e conseguente debolezza dell' umana natura. Se non che in  Adamo  questa debolezza era confortata dalla grazia, per la quale
dalla sola giustizia trovata nella divina essenza. Quindi  Adamo  come quegli che era creato in grazia, poteva attingere
che ci gioverà poscia in futuro, cioè: che la grazia di  Adamo  innocente era perfettiva di tutta intera la natura umana.
giustizia è giustizia in eterno« (1) ». E tal prezzo aveva  Adamo  innocente. Ma quale fu poi questa grazia di Adamo,
in sè e fruttare. [...OMISSIS...] Quella grazia adunque di  Adamo  e degli Angeli era una grazia potenziale , affidata alle
operare bene, secondo il santo Dottore, nello stato di  Adamo  innocente viene attribuito al libero arbitrio: nello stato
Dottore e contraddistingue la grazia di Cristo da quella di  Adamo  innocente, riguarda la natura e condizione propria della
che forma la natura; e si troverà che queste due cose in  Adamo  erano in perfetto accordo e l' una, per così dire,
nei figliuoli è la natura. Perciò i figliuoli di  Adamo  innocente conveniva che portassero in nascendo quello
L' essere adunque che risplendeva innanzi all' anime di  Adamo  e de' suoi figliuoli non era l' essere puramente ideale, ma
presente al pensiero: se i meriti e le grazie acquisite di  Adamo  innocente fossero dovuti passare nei figliuoli; e se no,
che nascono? (2). Il disordine adunque della volontà di  Adamo  potè essere cagione della propagazione del peccato nei
ch' ella potesse colpire e giungere. Sicchè la volontà di  Adamo  doveva rimanere con una brama infinita che non poteva
ed ecco in che guisa. Egli è manifesto che l' atto onde  Adamo  peccò fu atto di libera volontà. Ora atto di libera volontà
quell' atto tutto libero, tutto procedente dal soggetto di  Adamo  fu quello che ingegnerò nel soggetto medesimo, in questa
che spetta al peccato che non è colpa personale: ad  Adamo  poi che lo commise liberamente fu imputabile eziandio a
moltiplicata questa natura: ed è per ciò che i figliuoli di  Adamo  innocente avrebbero ereditata dal padre la grazia
a esistere il soggetto animale umano (1). Or avendo  Adamo  peccato cioè ribellatosi a Dio, egli perdette la vista
e si arrivò sino a dire che le anime inchiuse nel corpo di  Adamo  o di Eva ricevettero da Dio, insieme coi primi parenti, il
Concilio di Trento dice: «« Che NELLA PREVARICAZIONE DI  ADAMO  tutti hanno perduto l' innocenza« (5) ». Quel testo dell'
parlano di una unione e comunanza fra il genere umano e  Adamo  loro capo. Ora tutti questi luoghi dei Santi Padri e quelli
è pena ingiusta. Vi ha dunque bensì fra i discendenti di  Adamo  e il padre una unione morale e sociale: ma questa, eziandio
della Chiesa parlano della comunicazione reale e fisica di  Adamo  co' suoi figliuoli, e in questa ripongono la vera ragione
in che modo S. Agostino dica qui che tutti nella natura di  Adamo  erano un solo uomo; ecco il modo: «ILLA INSITA VI QUA EOS
da Adamo, ma da Dio, e non possiamo per ciò trarre da  Adamo  alcun peccato, ma tutto al più possiamo venir viziati in
stessa sentenza (2). Da ciò che abbiamo detto risulta, che  Adamo  peccando commise un peccato personale, come sono tutti i
peccati attuali liberi. Che questo guasto della persona in  Adamo  guastò e corruppe la natura. Che la natura guasta fu
nelle prime radici della vita. Per ciò S. Agostino dice che  Adamo  peccando viziò in sè come in radice la propria stirpe (2).
nella carne mia bene alcuno« (2) », sarà ella la carne di  Adamo  innocente? O non si dirà anzi una carne alterata, impestata
ai quali par verisimile che nel frutto vietato da Dio ad  Adamo  potesse ascondersi un cotal veleno, il quale contaminasse
prima libera volontà che il cagionò, cioè colla volontà di  Adamo  (1). Egli è per ciò che con molta assennattezza, per nostro
nuovo, un uomo che non aveva ricevuto la natura corrotta di  Adamo  per mezzo della generazione ond' essa si propaga, ma che
stato non condonato, ma differito l' eccidio. Questo nuovo  Adamo  fino dal primo istante di sua esistenza, non fu già
il vasto e meraviglioso sistema fondato in soli due uomini  Adamo  e Gesù Cristo, e rivolto per un mezzo divino a riparare
la successione della cristiana Religione cominciata in  Adamo  sino ai nostri tempi, e mostrato l' ordine stabilito da Dio
si deve consiste principalmente in due uomini, che sono  Adamo  e Gesù Cristo, e per questa maniera si vede la grande unità
quadro meraviglioso risplendere nella Chiesa di Cristo, da  Adamo  venuta insino a noi invitta e immacolata. Per questi sacri
Chiesa di Cristo, e dichiarato com' essa cominciasse in  Adamo  penitente, e seguisse in sino a noi dividendosi a mano a
lo spirito di quella adunanza di giusti, che cominciata in  Adamo  penitente, terminerà col mondo. Fu adunque quando Cristo
legge stabilita da Dio nel momento che Iddio inspirò in  Adamo  lo spiracolo della vita. I Padri, infatti, a quel primo

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