dicendo per esempio: « questo è vino », e: « quest' è | aceto | », cioè « questa materia è vino » « questa materia è aceto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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aceto », cioè « questa materia è vino » « questa materia è | aceto | ». Ma in tal modo « il predicarsi la sostanza della materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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è sparito affatto il singolare; giacchè la materia dell' | aceto | concepita come possibile, è anch' essa universale, non allo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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Così in questa proposizione: « questo era vino e divenne | aceto | », c' è implicita una predicazione tra un subietto mentale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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subietto « questo », non è un reale determinato, non è nè | aceto | nè vino, e però è un ente mentale, a cui si può attribuire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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poi indifferentemente la qualità di vino e quella di | aceto | . Aceto e vino sono due universali che s' attribuiscono ad |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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indifferentemente la qualità di vino e quella di aceto . | Aceto | e vino sono due universali che s' attribuiscono ad un ente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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aceto: e il predicarsi « l' esistenza in forma di vino e d' | aceto | »è lo stesso che predicarsi « l' idea della sostanza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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in bocca l' afflusso della saliva, per la quale un po' d' | aceto | applicato sulla congiuntiva o sulla pituitaria adduce le |
Psicologia Vol.III -
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