l'operazione del dipingere, lavora mentalmente a quello che lo Zuccari chiamava il «disegno interno». Qui non si tratta della spiritualità dell’arte e della
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pittore Federico Zuccari. Più tardi, nel corso del XVII e del XVIII secolo, le Accademie d’arte si diffusero a macchia d’olio, divenendo il principale
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, con i maestri veneti del Cinquecento (si ricordi il giudizio dello Zuccari sul “giorgionismo” della Vocazione di san Matteo) ed è chiaro che, nel suo
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descritta dal Cartari come Ermatena e raffigurata dallo Zuccari a Caprarola come sintesi o combinazione delle idee di teoria (Atena) e praxis (Ermes
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partenza dalla Corte, poiché quando egli fissò definitivamente la sua dimora a Toledo, verso la fine del 1585, né Tibaldi, né Zuccari erano ancora
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schiera intorno agli Zuccari. Lavorò dapprima a Firenze fra gli allievi del Vasari, e venuto a Roma, dopo il 1572 attese fra l'altro al grande ciclo
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deliziose, aggirandosi tra de Vecchi, Cati, e persino gli Zuccari.
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