religiosa è chiamata, con aspro tecnicismo verbale, ecclesiastica; ed è collocata al sesto posto di una classificazione per «generi» (militare, civile
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scorrevolezza verbale, della mobilità delle immagini. L’oggetto della sua «esplorazione» non è lo spazio architettonico del creato, ma il labirinto
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della «visualità» tout court. A differenza, cioè, di quanto avviene, ad esempio, nel caso del linguaggio verbale, dove l’analisi è rivolta innanzitutto
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’interpretante verbale che determina.
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trattazione semiotica delle arti visive - l’autore ricade qui nell’equivoco di rifarsi ogni volta al linguaggio verbale, che gli permetta la precisazione e la
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Non c’è dubbio, infatti, che voler ricondurre l’opera pittorica (e in genere grafico-plastica) a livello d’un segno verbale - o anche di quello
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certamente nel caso del linguaggio verbale. Mentre nel caso di quest’ultimo le particelle discrete non potranno essere che fonemi o monemi (o unità più
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del linguaggio verbale.
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parte di molti autori, risulta evidente l’impegno a considerare la rappresentazione visiva come poggiante su una previa concettualizzazione verbale
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fruitore, l’arte visuale oggi si sta incamminando verso una sottile ma azzardata convivenza con alcune esasperate manifestazioni dell’arte verbale e
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» al di fuori d’uno strumento linguistico istituzionalizzato, e di voler sempre scorgere o identificare nel linguaggio (verbale) il primum movens d
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Quando, ad esempio, Isgrò (già ben noto per il suo passato di poeta [verbale] e di poeta visivo) presenta qui una delle sue «cancellature» più
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L’operazione di Isgrò, sintomatica della possibilità di revitalizzare un linguaggio (verbale) attraverso una sua manipolazione visuale e attraverso
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abburattamento del linguaggio verbale, che va di pari passo con la «sparizione» del personaggio (autore-attore-mimo) e presenta un’embricazione triplice di
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una descrizione verbale, ad un grafo, ad un diagramma, ad una fotografia, ad una registrazione di dati raccolti in vista d’una mai avvenuta
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approccio sincronico presenta per lo studio dell’arte (e del linguaggio verbale) e per lo studio della filosofia. Mi sembra ovvio, infatti, che per la
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verbale. E basti ricordare ancora quanto Cassirer affermava sin dal 1924: «...le forme fondamentali della civiltà spirituale hanno la loro genesi nella
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imprecisa di quanto non sia quella che di solito si ottiene attraverso il linguaggio verbale (e quindi filosofico); ma ritengo che, anche in assenza d
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settecentesche, ma colui che per primo impostò con grande lucidità e nettezza il problema della distinzione tra narrazione visiva e narrazione verbale fu il
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E in quanto al Finnegans Wake si deve piuttosto parlare di criptografia che di opera aperta, criptografia e stenografia verbale che, nelle varie
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formulazione di immagine. Il fatto di partecipare con la pittura alla prima fase non confina per altro la fotografia a un semplice verbale ottico; in
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. In questa varietà eccelle come esempio singolarissimo il linguaggio, per cui l’imposizione del nome, la designazione con un simbolo verbale di un
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verbale giudiziario, ma cambia l’intenzionalità con cui viene usata, da enunciazione di significati ad astanza. Si intrecciano quindi nell’opera d
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intenzionale delle strutture verbali» 6, è costretto ad osservare che qualsiasi genere di condotta verbale è orientato verso un fine, è intenzionale cioè: ma
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esiste una emotiva, cognitiva, conativa e fàtica: esiste solo un’intenzionalità poetica che si inserisce sul linguaggio come comunicazione verbale
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di dimostrare il vero, non è mero artificio verbale: tiene conto del costume, dei principi o dei valori che, pur non essendo verità assolute, hanno un
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la facilità e il sollievo del commento verbale, quello dell’americano, dopo la sorpresa del primo contatto non agevole, costringe al silenzio, ed è
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frammento figurativo coesistono a fianco del discorso verbale.
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ecco che leggiamo palette, shoe al di sotto di una tavolozza e di una scarpa dipinte. In tal modo Dine si sforza di tenere assieme il lato verbale e il
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mentale e verbale, discende quasi fatalmente dall'opinione espressa, chi sa quante volte prima che al Pacheco, della importanza del colore superiore
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per nobili predilezioni letterarie le quali se lo spingono talora all'uso del leit-motiv verbale, lo portano quasi sempre alla ricerca della parola
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creature con quelle del Bronzino, del Pontormo, del Parmigianino; ora che il Nicodemi parla con tanta enfasi e capovolgimento verbale dello spirito di
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piani commentari colorati a brevi sequenze di umorismo verbale, chi saprebbe creare pagine più semplicemente miniate di quelle di Georges Delaw nel
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orditura formale dell'opera con parole conte ed acconce, con una specie di trasferimento verbale che potrà avere valore letterario, ma sempre e solo
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processo verbale, un atto di consegna della natura. Ci rammentiamo di una sentenza su certe opere nella Mostra italiana di Parma, alle quali il Giurì negò il
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tra poeti visivo-concreti e concettualisti "puri": secondo i primi ogni priorità nello sfruttamento dell’elemento verbale a un fine noeticovisuale è di
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: fotografie. c) una sequenza di immagini temporali: film cinematografico/ film televisivo/diapositive. d) immagine associata ad altri elementi: verbale (la
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