nuovi (e parecchi anziani) a un rifiuto spesso forzato e soltanto velleitario d’ogni realizzazione «tangibile» nel settore artistico. Che fosse nell’aria
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presentato il mostro della nuova figurazione-, modo del tutto velleitario di risuscitare l’immagine figurativa senza il processo creativo adeguato, quasi
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cromatico, come un pentimento o un gesto velleitario, una linea «sfumata», un triangolo violetto, nostalgia di padre Cézanne, forse. Ma vicino a questi
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numerose benemerenze antitradizionaliste e le sue aspirazioni vagamente europee, era un torbido nazionalistico, uno spirito velleitario che si
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