, superfici traforate, aperte su spazi minori e più oscuri: esattamente come le scene del teatro classico, per esempio dell’Olimpico. Si otteneva così il
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concentrando nella membratura uno sviluppo in concavità che le pareti, intese come superfici di riflessione luminosa, non possono più avere.
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rovesciamento dei valori di interno ed esterno si ha nella sacrestia: dove le pareti candide portano la luminosità al massimo grado d’intensità, superfici
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superfici a rilievi puntiformi alternate con altre del tutto pianeggianti o leggermente incurvate, permetteva allo spettatore di trovarsi in quella
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Del pari ad uno studio di «immagini virtuali» derivate dall’incontro di strutture metalliche o in plexiglas e superfici illuminate che col movimento
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scatole spaziali, di colori e di superfici piane che simulano credibilmente la tridimensionalità dello spazio.
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acciaio, permettendo di realizzare pareti quasi esclusivamente formate da specchianti superfici in vetro brunito.
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Affiancata all'immagine o montata e inserita su superfici diverse, anche la parola ha una lunga storia in ambito visivo. Scomparsa per secoli dopo
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sul contrasto che sul compenso di verticali e orizzontali, si sviluppano illimitatamente le superfici, si moltiplicano i piani, si modula con ritmo
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funzione di tutte le eventualità d'incidenza luminosa: l'intaglio è fitto, con spigoli acuti, superfici concave o convesse od oblique che mutano
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È questa la caratteristica comune alle tavole di possibilità liquide di Giovanni Anceschi, alle superfici magnetiche di Davide Boriani, alle
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superfici, spezza le linee, insiste sull’ornato finissimo e spesso «capriccioso». Tormenta la superficie con un furor simile a quello del pittore che cerca
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slombate assumere una vitalità impreveduta, per quelle campiture di seguito e dentro le superfici grame e sfatte, per quella fusione tra cieca e abbagliante
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verniciature di nero smalto, certe schegge di luce ottenute con limature a cose fatte, certe suture o incastri di ferri e sbarre su superfici squamose e brulle
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materiali per la loro particolare lucentezza capaci di rimandare altre immagini, quali specchi, superfici levigate di numerosi materiali moderni.
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Pistoletto che nelle sue superfici riflettenti ci offre l’esempio più consapevole di una volontà impegnata ad inglobare all’interno dell’opera lo spazio
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di grandi superfici di metallo riflettenti come di semplici catalizzatori per fissare la vita, lo spazio e le cose che ci circondano. L’esperienza
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vicina agli spagnoli di quel che non sia quella di Caravaggio, ma la sua educazione non gli permetteva di lievitarla in larghe colate, e superfici
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Le qualità eminenti di plastica che domandavano large superfici, aria vacua, materia di sodezza inesorabile, vengono ridotte allo stremo dalla
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, nessuna durezza in queste superfici ampiamente ondule, anzi un abbacinare di trapassi serici nella distesa sostanza delle spalle. L'ultimo fango della
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La mancanza di superfici di riposo, seppure vibranti, quali si potevano ritrovare nell'Espansione spiralica è stata avvertita anche dall'artista che
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polpaccio. Tra le polpe moltiplicate non più tendini netti ma superfici di derma sovrapposte e saldate con scarti leggeri. La coscia data di scavo
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, dove non è altro che rispondenza armonica affinata di inclinazioni nelle superfici appianate, ripetute in iscala minore nella situazione meditata
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valga la pena. Ivi si parla di un «incanalamento di forze vitali che inquadrano alcune superfici: e le superfici risultano zone di riposo
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immaginando ascensioni ideali su superfici impervie, quando il corpo umano perde -finalmente- i suoi connotati sentimentali e vi si presenta sotto forme e
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grado a grado il volume delle cose e ci permettono di realizzare le superfici che pure esistono nell'intensità di quel volume, ma che noi non
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mentis di fronte alla realtà dove s'adombra una potenza estetica) che nasce talora dalla visione delle numerose superfici appianate che si son venute via
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tutte le superfici di un corpo, ma è il corpo stesso che ci volteggia dinanzi presentandoci tante forme - diverse tutte e legate. Quel che più importa
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divisione spaziale di superfici regolari. Infatti la necessaria convergenza delle linee verso il foco prospettico organizza ogni forma - inorganica o no
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riempite di sostanza coloristica ottemperavano appunto a quelle necessità primordiali del colore - come composizione - di riposare cioè in superfici
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superficiali, ma il tappeto che zonava di colore le superfici di forme vieppiù lontane riportate a galla dalla prospettiva. Era per la prima volta, per
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botto, se non la necessità di abolire il profilo di linea energetica funzionale, in funzione cioè di movimento, per non far valere che le superfici che
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Che sarà allora dove la mano stessa del maestro ha disteso le superfici? La tecnica suvvia! diventando perfetta diventa perfetta l'arte.
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prospettico la massima profondità data per convergenza di rette o di curve amplissime risultava equivalente a una muratura di superfici coloristiche
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reali forme architettoniche che nelle larghe superfici appianate, nei vasti specchi prospettati, non hanno più nulla a che vedere con i troni
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Arcangeli e trasmesso a noi ma che si trasformava con la tensione delle superfici nella pittura vista dal vero, una tensione non vitrea bensì di corpo che
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il piombo e lo stagno o il cemento assumono le qualità di superfici corrose e rilevate, o dove la presenza di lamine di acciaio e di zinco, di colate
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dell’arte povera. Naturalmente non tutte le opere dei due creatori si possono considerare “concettuali": le spugne e le superfici totalmente blu di
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allora ho fatto alcuni di tali “corpi a due superfici,” che presentano soltanto una faccia e un’unica linea di delimitazione e che nella loro
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rende tabù tutte quelle grandi superfici che formano il suo passato biologico. Ma, timido com’è, rifiuta molte delle sue stesse possibilità, poiché
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Dove è allora il giusto indirizzo: nelle superfici polite e sterilizzate dei curtain walls dell’architettura moderna e degli oggetti prodotti
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stesura di ampie superfici colorate. L’uso, in altre parole, di segni, del tutto astratti, del tutto sprovvisti d’un "significato” concettuale
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linguaggio assai suasivo, basato sulla creazione apparentemente priva di premeditazione e di coerenza di sgorbi incoordinati su scabre superfici bianche o
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Quello che viene fatto di chiedersi dinanzi alle evanescenti e medusiache concrezioni di Fautrier, davanti alle superfici pallide e crepuscolari su
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Fautrier che si rivelò un raffinato creatore di “matericità” ottenuta con la sovrapposizione e la stratificazione di superfici di carte incollate e
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pensare a un ritorno al naturalismo. Le ampie, sensibilissime tele dell’artista catalano, con le loro superfici scabre, spesso grumose, alle volte
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superfici monocrome contrapposte a bande più ristrette d'un altro colore, non scelto per la sua “complementarità” o comunque per la sua “assonanza,” ma
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superfici incrostate di frammenti eterocliti, e anche di superfici nere e opache.
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— anche nelle opere più recenti (1972) dell’artista, non più basate sull’impronta, ma sulla costante iterazione ritmica di superfici dai colori accesi
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— environment —, sempre basati sulla ricerca di fattori otticocinetici. De Vecchi — che aveva studiato superfici vibranti e fogli di gomma in movimento
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