, e che Borromini stesso aveva già sperimentato, fino ai registri più alti, in Sant’lvo alla Sapienza. Venendo a mancare il gioco dei raggi obliqui e
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sperimentato l’effetto della gravità, dello squilibrio, attraverso costruzioni metalliche e di cemento, per poi passare ad opere più vicine al
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sollecitata dal fatto di trovar a sua disposizione un mezzo espressivo nuovo, non ancora sperimentato.
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È vero bensì che spesso da un settore è facile trapassare ad altro e che lo stesso artista, dopo aver sperimentato le forme di arte «percettiva», è
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uscite dal pennello di Benozzo Gozzoli, ovvero del già sperimentato «socio» di fra’ Giovanni da Fiesole a Roma e ad Orvieto. Ancor più evidente è la
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