’egli lasciò morendo, e che furono dal re ritirati»: conservati nell’Archivio di Stato, si potevano studiare nella memorabile mostra del Barocco
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Traballesi, il quale, come frescante, lasciò delle opere notabili ed ebbe fama di non comune ingegno, però sempre nella maniera del fare del Settecento.
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Francesco Sabatelli lasciò a noi pochi lampi del vasto suo genio, perchè morte, quasi invida di tanto intelletto, non appena egli ci ebbe arricchiti
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gli altri, ed a ciascuno, che avesse evidenti segni del proprio autore, impose il nome; quelli di cui non potè avere piena contezza, lasciò incerti; e
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diverse occasioni gli vennero innanzi, nulla acquistò mai a chius’occhi, e lasciò sempre quello che non fosse per qualche parte buono e profittevole
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Prima di arrivare a Roma, però, Gentile fu a Firenze, dove lasciò quello che oggi è certamente il suo più celebre capolavoro: la pala con l
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. spartendosi il lavoro praticamente a metà, finché Masolino, dovendo partire per l’Ungheria dove si trattenne un paio d’anni, lasciò il compagno da solo a
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lasciata dall’artista volutamente incompiuta («quella del Cristo lasciò imperfetta, non pensando poterle dare quella divinità celeste, che all
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teorico della prospettiva. In questa duplice veste lasciò una forte impronta nel ducato di Urbino, guidato allora dal volitivo e intraprendente duca
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architetto dei regi palazzi, vi conducesse la vita. D’ingegno vigoroso e versatile, e fornito di non comune erudizione, lasciò in carta molte invenzioni
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armoniosissima sala eretta al primo piano ad uso della Società Filarmonica. Lasciò il Leoni anche molti altri disegni. Quelli di due teatri, che uno per la
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andarono disperse. Fu questa per lui la più grande delle sventure, e tanto se ne accorava che infermatosi, un lento morbo lo condusse al sepolcro. Lasciò
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monumento di Genova, che quel grande statuario lasciò incompiuto. Ma neppure al Freccia bastava la vita a condurre l’opera, di cui solamente fece il
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Molte e tutte lodate furono le opere che lasciò questo pittore; eccone le principali. La parabola del Samaritano, che per la bontà delle tinte parve
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Vediamo in breve quali fossero i lavori principali di questo artista che mirabile a dirsi, lasciò fatti circa duecento quadri. Tornato appena da Roma
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l'Accademia di Siena, dopo alcuni anni lasciò quell’ufficio, astrettovi dalla mal ferma salute. — NICCOLA MONTI di Pistoia (n. 28 agosto 1780) ebbe
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manifattura delle pietre dure, valse a recarvi notevoli perfezionamenti; e morendo lasciò nel figliuolo CARLO, che ebbe pure il suo impiego, un degno erede
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. in età avanzata il 21 settembre 1852) che fu suo aiuto nella scuola d’incisione all’Accademia di Belle Arti, e che lasciò alcuni pregiati lavori
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Cefalo sentiva nostalgia della legittima consorte; Aurora lo lasciò andare instillando in lui però il dubbio sulla fedeltà di Procri. Cefalo decise di
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, Gustave Courbet organizzò una collettiva intitolata Le Réalisme, che iniziò un'epoca nuova in pittura. Nel 1873, fu la volta del fotografo Nadar, che lasciò
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, l'America in fondo al cuore puritana ebbe la fortuna dell’espressionismo astratto e lasciò ai rari esperimenti di Wesselmann il diritto a un nudo che era
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di Stato, non lasciò mai la Germania anche nei duri anni della guerra e dovette per quasi un decennio fare una vita semi clandestina, lavorando senza
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Guido nella sua giovinezza ebbe un periodo in cui si lasciò alquanto andare agli adescamenti della nuova maniera praticata da Michelangelo da
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Bagnacavallo, e non di Francesco, come lo scrittore stesso, contradicendosi, afferma nella guida di Bologna. Forse Francesco lasciò il lavoro incompiuto
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convincersene basta uno sguardo ai capolavori che l'artista italiano lasciò a San Gregorio Armeno a Napoli, e a Pozzuoli nella cattedrale - si potrebbe
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«Adda (d') Francesco (? morto 1550), milanese, pittore non troppo felice imitatore di Leonardo da V., lasciò un San Giovanni nella chiesa delle
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quadro che il Ricci lasciò a Roma nei SS. Apostoli è poi ben chiaro il ricordo particolare del Baciccia al Gesù.
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: «in Berlino risorge Atene e Roma»; con quale caricatura della verità lascio a Voi di giudicare.
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ch'egli lasciò cadere sui gradi del trono nel polittico di Messina?
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rialzo, domino le biade, l’ombra, la nuvola, lascio stare il pomo.
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comperato da un francese, che, morendo, lo lasciò ai poveri della parrocchia di San Luca, ed ora è amministrato dalla Congregazione di Carità, la quale
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dolcemente in queste parole: « Gl’Iddii, o Sesto Pompeo, e più quelli ch’io lascio che quelli che vo a trovare, ti ristorino, poichè tu ti sei degnato, nè
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lavoro. I due periodi sono divisi da un anno, nel quale il Duprè, ammalatosi forte, lasciò in disparte gli scarpelli, e andò a respirare l’aria marina
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