rifletteva il cielo reale con le sue nuvole in movimento. La tavola, inoltre, non doveva essere guardata direttamente, ma se ne doveva osservare l’immagine
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carbonaio ad un nudo sostegno e nell’attenzione con cui viene guardata: identificandosi l’arte con un modo particolare d’indicare e di vedere. Per Dine come
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L’opera d’arte contemporanea, dunque, nasce cieca: è un’opera che non sa da chi sarà guardata e che non guarda nessuno. Mentre è impossibile
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