. Bonito Oliva, ecc.) succeduta a quella dei più anziani, e ben noti G. C. Argan, Apollonio, Marchiori, Balla, Vivaldi, Crispolti, Calvesi, Menna, Sanesi
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possiamo battezzare come «poveri». (Non nel senso individuato a suo tempo da G. Celant per quella particolare corrente artistica da lui definita come
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’analisi della estetica del Dewey, ma è utile invece riassumerne le asserzioni relative all’arte come comunicazione, secondo che ha già fatto G. Boas 34. L
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pennellate a corpo. Le esigenze della decorazione lo portano a ridurre gli scuri e a rialzare g le gamme dei colori, facendo prevalere l'elemento
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composizione, il segno della materia di ciascuno degli oggetti partecipanti all’insieme. Il passaggio del ligure G. B. Castiglione (proveniente da Roma
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emiliano. Ne sono protagonisti G. B. CARLONE (1592 c.- 1677 c.), DOMENICO PIOLA (1627- 1703) e, maggiore tra tutti, GREGORIO DE FERRARI (1647-1726).
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critica: diciamo dunque che Sandro Cherchi sta ad Angelo G. Maine, come Carlo Ramous sta a Mario Negri. Lo scultore Maine è nato alla fine dell’altro
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), un happening registra le reazioni dell’individuo, suo comportamento, di fronte ad una situazione oggettiva g stabilita in larga misura e pertanto
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: si guardi ad esempio, nel Museo Civico la prima pagina dello Statuto dei Drappieri, miniata nel 1523 di G. B. Cavalletti, presumibilmente scolare del
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G. BERITENS, Aberraciones del Greco cientificamente consideradas. (Madrid, Fé, 1913) (in: 'L'Arte', 1914, p. 78).
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necessarissima anche a chi voglia conoscere il tramite per cui il caravaggismo passa in G. B. del Mayno, col quale tuttavia passiamo al vero '600 spagnolo
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L'attività artistica di G. B. Caracciolo s'inizia in sostanza con la venuta di Caravaggio a Napoli, cioè col 1607: e di un suo precedente tirocinio
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lo scrittore avesse conosciuto altre oltre le tre opere con che dimostrava patente dimestichezza. Apparso infine un ultimo giudizio, quello di G
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Una seconda tela dell'Adorazione dei Magi [figura 138] - inscritta in basso «Artemitia G. » - è giocondamente stoffata qua e là alla moda dei
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G. NICODEMI, L'Arte milanese nell'età neoclassica. Milano, Alfieri e Lacroix, 1916 (in: 'L'Arte', 1916, p. 354-56).
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Roma» e l'altra definizione (a pag. 23) di «G. B. Tiepolo convinto restauratore dell'arte di Roma antica... »; si ha quasi l'impressione che si tratti
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per Sassoferrato. 3 per Defendente Ferrari e 18 per Pilacorte G. Antonio lapicida di Spilimbergo.
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Qui c'è per lo meno qualche svista. Ammettiamo infatti per un istante - e non più - che «su per giù da G. a R. la trama iconografica dell'arte
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G. NICODEMI, Daniele Crespi. Busto Arsizio, 1915 (in: 'L'Arte', 1917, p. 61-63).
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G. GIOVANNONI, Gli architetti e gli studi dell'architettura in Italia («Rivista d'Italia», febbraio 19l6) (in: 'L'Arte', 1917, p. 168).
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G. SUPKA, Das Rätsel des Goldfundes von Nagyszentmik1òs («Mon. f. Kstw.», 1916, I) (in: ‘L'Arte', 1917, p. 169).
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sulle relazioni ch'egli dové intrattenere con G. M. Crespi (lo Spagnolo di Bologna), col Piazzetta, col Pittoni, col Tiepolo. L'abile eclettismo del Ricci
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O. von KUTSCHERA-WOBORSKY, G. B. Tiepolos Decke des «Merito» in Palazzo Rezzonico zu Venedig («Monatsh. f. Kunstwiss.», 1916, VI) (in: 'L'Arte', 1917
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G. CUNY, Der Danziger Maler Daniel Schultz («Monatshefte f. Kunstwiss», 1915, I) (in: L'Arte', 1917, p. 178-79).
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G. BALDWIN-BROWN, Prehistoric Art («Burl. Mag.», aprile 1916) (in: ‘L'Arte ‘ 1917, p. 294).
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Rocchi, G. P. da Lierna, Gal. Cambi, ecc., ecc. Sfilano paci niellate, tabernacoli, placchette, e sarebbe troppo lungo dar conto particolare delle
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G. DE NICOLA, Notes on the Museo Nazionale of Florence, I: G. Francesco Rustici («Burl. Mag.», marzo 1916) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 301).
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G. DE NICOLA, Notes on the Museo Nazionale of Florence. II: A series of small bronzes by Pietro da Barga («Burl. Mag.», settembre 1916) (in: ‘L'Arte
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Altre buone correzioni compie il Voss riferendo al Turchi una Strage degli Innocenti attribuita al Rottenhammer, a G. Carlo Loth alcune opere a
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G. FERRARI, La Tomba nell'Arte Italiana (Duecentosettantadue tavole raccolte e ordinate. Milano, Hoepli, 1917) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 368).
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G. CANTALAMESSA, Divagazioni circa lo stato presente della critica d'arte («Riv. d'Italia»; giugno 1917) (in: 'L'Arte', 1918, p. 136).
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certe opere, oltre che per le notizie sui nuovi quadri napoletani e bolognesi (Carracci, Franceschini, Reni e G. A. Sirani, Preti, Guercino, ecc
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giusti limiti. Qualche importanza possono avere le possibili relazioni fra Amigoni e G. Antonio Pellegrini, l'altro pittore veneto attivo in Germania, a
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G. FIOCCO, Un capolavoro ignorato del Settecento Veneziano («Rass. d'Arte», settembre-dicembre 1919) (in: ‘L'Arte’, 1920, p. 153).
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ANSALDO, G. ANDREA
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dal crederla di G. Badaracco.
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Feci osservare che la sigla L. G. signifìcava Luca Giordano cui infatti il quadro venne restituito nella seconda edizione al n. 484 A.
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Proposi di restituirgli il bel Ritratto della Coll, G. Marchesi di Roma [figura 221], prima esposto (200) come «attribuito al Caravaggio», ma non
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allievo dello Zanchi; la Nascita del Battista (814) della Coll, Harris; la Diana e Endimione (815) della Coll. Brunicardi, che era forse di G. G. del
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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d
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[G. D.] Mah, se penso a quando io la frequentavo direi una bellissima ragazza. Era bella oltre a essere molto intelligente. Naturalmente poi è
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[G. D.] Non solo, ma invecchiando è incattivita.
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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e
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[G. D.] Bolaffio è bravo.
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[G. D.] Futuristi? Fortunato Depero. Una persona molto simpatica. Gli altri non li ho conosciuti. Ho avuto, invece, un rapporto curioso con Guttuso
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viennesi H. Nitsch, G. Brus, O. Muehl, e molti altri.
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Kitsch: termine tedesco che equivale a: oggetto o azione di cattivo gusto, riferito di solito alla produzione pseudo-artistica di massa (cfr. G
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Bridget Riley, di F, Grignani e di G. Alviani). Il principio di "ambiguità gestaltica” su cui tali opere sono il più delle volte impostate: la possibilità
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