Felice egli nella scelta del soggetto, fu ancor più felice nella esecuzione delle parti di questo ardito lavoro.
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è solo per esso la prima e più importante cosa; quando felice è l'intelletto, l'occhio presto si educa alla scelta del bello materiale.
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Nell’ultima metà del secolo passato trovavasi la pittura in Italia, siccome la scultura, nel maggiore decadimento. Ma di questa fu quella meno felice
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corretto e dalla natura ispirato, e nel colorire ebbe naturalezza, e fu di una intonazione sempre felice e gradevole.
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E finalmente altro genere di pittura si vede oggi trattato in Francia ed anco fra noi con esito assai felice, e che si scosta affatto da ogni
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nello studio del bello, non potesse con felice successo procedere nella scelta delle forme, dei tipi e nel complesso dello stile che deve improntare il
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d rappresenti i più sinceri e sicuri testimonii dell’istoria di questa nobilissima arte. Vedrà tesori del più felice tempo, e vedrà nobili avanzi
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Una delle facce del prisma, forse la più felice, si chiama Henri Matisse, e felice è indubbiamente un quadro del 1904-1905 il cui titolo è Lusso
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formulo per gli artigiani e per gli artisti i miei più fraterni auguri di felice continuità di lavoro per l’ambito primato della ceramica italiana e per
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Non posso che augurarti una carriera «felice» e ricordati di essere umile, molto umile, nel «tempo» siamo «nulla».
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quasi neo-tizianesco, derivante di certo dallo studio dei Baccanali Aldobrandini; la felice libertà espressiva è appena velata dalla malinconica
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della ricca nobiltà mercantile, una intensa e felice attività di pittura decorativa, che congiunge la libertà espressiva cortonesca al quadraturismo
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Ma, a ben guardare negli sviluppi dell’arte di Bonnard si scorge che fu per lui un problema davvero difficile, una specie di felice scommessa contro
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, tra luci arancio e rabeschi di seta, acque di colonia sul saldissimo corpo? Bonnard è in questo incanto domestico, tinto di felice rassegnazione. Si
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le tappe di un cammino felice e in ascesa. Vuillard, al di fuori della ragione storica dell’impressionismo così come noi abbiam voluto presentarla
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Diremo invece che la più costante caratteristica dell’opera del Maestro è la sua mutevolezza, quel trascorrere felice e vittorioso da «ismo» a «ismo
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artista, dovettero razionalizzare lo choc, dare definizioni a quel senso di felice panico che li assaliva dinnanzi al fenomeno Picasso, escogitare
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esempio, di un Bonnard, ma con una nuova e felice dimensione del decorare: libertà di essere somigliante a una forma della tradizione, ma
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Proseguendo la felice serie di mostre monografiche e di raccolte di collezioni private, la Galleria Civica d’arte moderna di Torino ha organizzato
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crescita faticante e felice di forme nello spazio, che si motivano nella particolare loro vicinanza, sutura e spazialità.
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conoscere in Italia le opere di Bacon e felice interprete dell’arte sua, sopratutto nella indagine del periodo di mezzo della pittura del Maestro.
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stesso timido; netto, con la autorità quasi meccanica del grafico industriale e tuttavia sviluppato nel giro di una felice incertezza, quasi che la penna
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azzurrini tratti su dalla tavolozza come pesci boccheggianti, felice e intento.
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, De Pisis pianse vere lacrime: quel simbolo felice, portatore di colori gai, incredibile ripetitore delle voci del mondo, era senza dubbio il suo più
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Ricco di umori, irrequieto, dotato di una felice distrazione critica che, dinanzi alla tela, diventa fattiva attenzione, Mafai oscillò continuamente
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felice romana negli anni a cavallo del 1930. Gli altri due furono e sono italiani inequivocabilmente: dai furori «cattolici» di Scipione, al patetico e
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quasi il carattere di stranieri in patria. Essi non ebbero, come accade per esempio nel felice «momento» impressionista in Francia, il conforto di una
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Ma i momenti di felice ripresa, di toccanti e validissime intuizioni pittoriche sono così frequenti nelle opere del Maestro negli ultimi tempi, che
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trucca» del 1938, ma nella loro felice tensione evocativa, risultano assai più «moderni» di molti suoi quadri più recenti dove i personaggi sono
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superiore del felice ritratto di Spazzapan (da cui lo stesso Melli prenderà luci, tono e tocco) che è del 1930, alla «Figura rettorica» (1931) all
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che il suo viaggio figurato di Calabria costituisca un serio e felice sviluppo della sua passata pittura, ma non mai una contraddizione, o un
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«lezione»: ché nelle sculture e nelle pitture di questi pionieri delle attuali avanguardie circola una convinzione tanto felice quanto impegnata, si
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calvinista dell’astrattismo. Tanto è vero che, felice della riuscita, a suo giudizio schiacciante dell’ala astratta e informale, sulle forze della reazione
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la loro bella attitudine ricettiva della lezione di Picasso, così tardi arrivata dentro i nostri confini e dai due percepita, anzi aggredita con felice
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qualsiasi altro; e in tal senso si potrà — afferma il critico —parlare di tono. Aggiunge poi — e questa seconda osservazione ci pare più felice, oltre che
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legato al clima arcano del tono. Vi è più di un quadro di Guttuso nella Mostra alla VIII Quadriennale che sta a segnare questa felice bivalenza, tra tono
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Arcangeli altre opere di più intensa e felice esplosione come «Per un giudizio secondo» dipinto estremamente vario e ricco di soluzioni materiche fino alla
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vuoti avessero assunto collocazioni e misure diverse, in virtù di una legge ignota; ma la materia non si articola e non cresce con la felice unità di
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felice a crescere e ad espandersi, di una totale liberazione dalle strette logore di questo vecchio mondo.
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numerose proposte formali sempre in felice rapporto col contenuto, Alberto Burri, il quale a buon diritto ci sembra sia ormai divenuto il leader dell’arte
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felice realizzazione plastica di sentimenti finora detti attraverso modi assai più recitati o mediati: la desolazione mai rinunciataria che i «feriti» e
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felice libertà da Manet e Renoir all’aria aperta fuor dei limiti «storici», ma quasi il presupposto. Effettivamente, la rivoluzione degli Impressionisti
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, cedono il campo al geniale entusiasmo, alla felice e intensa tavolozza di Delacroix, il quale dipinge con una libertà così prepotente, inventa con
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di Tintoretto quale massimo modello di Velazquez, ci pare poco felice, a meno che non sia vero come il M. vorrebbe che la Resa di Breda sia una
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«Adda (d') Francesco (? morto 1550), milanese, pittore non troppo felice imitatore di Leonardo da V., lasciò un San Giovanni nella chiesa delle
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Meno felice è lo Schubring, trattando dell'attività pittorica dell'artista senese. C'era qui da trovar molto meno di nuovo; eppoi lo Schubring è
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fusione non felice forse come crede il Malaguzzi, il quale - stranamente in tanta profusione di notizie - non ricorda l'altro coro di Pantaleone de
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Guida non badi a spese, scelga con mano felice i collaboratori, recluti persone intelligenti e persino robuste, che non abbian la noia del viaggio
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altri generi d’arte, non giova porgere la imitazione pedantesca delle forme, ma conviene darne il carattere. Gran peccato che Ippolito Caffi, felice
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Esclamava: «Ho bisogno dei campi per essere felice; ho bisogno di Roma per essere artista!»
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