io credo che debbasi allo studio della natura congiungere di pari, passo quello della scienza del sentimento, farsene padroni, e tradurla nelle loro
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Essendo oggi adunque tanto sparsa l'arte della pittura, credo che sarebbe utile ed ottima rosa lasciare le dispute ed il fanatismo sull'ammettere od
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Per il momento credo che un primo resultato potrà essere - oltre al dilagare di esperienze analoghe da parte dei consueti epigoni - quello d’una più
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dei consumi» e delle relative forme d’arte. L’arte degli ultimi lustri ha dimostrato chiaramente - l’ho precisato, credo, a sufficienza analizzando le
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Non credo, ovviamente, neppure a questa eventualità: basta considerare in questa Biennale le opere di coloro che ancora sfruttano questo genere di
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concettuale, veniva ancora una volta a scombussolare ogni credo estetico e ogni impostazione critica tradizionale.
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? Credo senz’altro di sì. Innanzitutto il video-nastro accomuna in sé le dimensioni della fotografia, del film, del collage, della Selbstdarstellung
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La storia dell’arte potrà allora essere identificata con la storia della filosofia? Non lo credo; anzi credo che non si debba neppure accomunare
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’opera d’avanguardia. Anzi credo sia proprio questa una delle spiegazioni più verosimili per giustificare il perché dell’interesse provato — almeno da
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Della semanticità della pittura moderna si è, credo, discusso e ragionato abbastanza; mi pare invece che sia importante discorrere d’una sempre più
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Credo sia opportuno avere il coraggio di sfatare alcune convinzioni, il più delle volte arbitrarie, circa le prerogative del critico.
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di buona parte della sua opera, credo di non andar errato dicendo che a lui e a Munari si devono molti degli accorgimenti stilistici divenuti ormai d
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I due eventi non hanno probabilmente nessun addentellato: non credo che Husserl (oltretutto abbastanza indifferente ai problemi artistici dell’epoca
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Ma una buona critica non è certo basata sull’uso d’un gergo piuttosto che d’un altro. Non nutro questo genere d’illusioni. Credo anzi che uno dei
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Un provinciale, va bene; ma è un fatto che l’impressionismo di Maccari era ieri, e più oggi, una cosa sua personale, era un modo, io credo, di
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stesso scriveva a proposito di una sua personale alla Quadriennale del 1935: «Credo soltanto nell’estro; credo, per contro, così poco nell’istituto
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omogeneo: un ricorso alla linea, io credo, per quanto sepolta sotto l'impressionismo apparente di miriadi di farfalle screziate a notte: sarebbe per
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artista che in questa pausa s'infanga a Roma, Domenico Greco, fugge presto, come credo, per asfissia fantastica.
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trascinarono, io credo, troppo verso queste arti terziari, contro le quali d'altra parte, così come sono, io non vorrei mai obbiettare nulla.
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situazioni - che sono appunto quelle scelte da Boccioni - ci appare bene come solida. Il senso lirico della luce si basa, io credo, sull'effetto che la
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lampada raggiante dal ventre della plastica non credo che si approderebbe a un resultato di molto superiore o diverso dal ritmo raggiato di un qualsia
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Io credo che lo stesso Pater non abbia mai inteso di far critica estetica, ma più tosto critica generale come la definisce lui stesso nel suo saggio
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Non ho, credo, durante il corso di queste note evitate le obbiezioni; le raccolgo ancora qui, a mo' di conclusione negativa.
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quanto grande ci appare troppo spaesato per poterlo includere in questo glaciale menu di grandezze? Non credo.
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Ma non credo sia il caso di discutere singolarmente la dimostrazione che, a detta dell'autore stesso, fu ispirata da un bimbo di nove anni.
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Credo che bastino questi pochi accenni per incitare alla conoscenza diretta della vitalità estetica del Pater.
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Eppure col 1616, cioè, io credo, poco dopo il suo ritorno da Roma, comincia la serie copiosa degli affreschi di Giovambattista Caracciolo.
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, come credo, L'apparizione del Bambino a Sant'Antonio da Padova** che è a Roma nei Santi Cosma e Damiano 1.
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italica- per il tramite - così credo - di Orazio Gentileschi.
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Tuttavia io non credo che l'opera appartenga al gruppo di quelle mandate da Napoli ad Antonio Ruffo in Messina, tra il '47 e il '51, e rivelate da
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invisibile - io credo ancora della Gentileschi.
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Come credo, è il risultato della insensibilità all'arte stessa, poiché noi che forse sappiamo quale fosse la qualità speciale di bellezza nell'arte
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con insolita finezza, ed ha occhio di esperto per riconoscerlo alla prima. Credo che sarebbe stato il più adatto.
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Noi domandiamo perché. Perché accumulare queste ed altre nugelle col gusto d'accompagno della frase che suona come un pomposo atto di fede : «Credo
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Il Marangoni non poteva certamente convenire su tutto questo, perché le sue idee su Caravaggio sono molto diverse dalle mie, da quando io non credo
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Di fronte alle opere di Ardengo Soffici, si può meditare quel carattere estetico particolarmente essenziale del cubismo, che non credo sia stato
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del Bellucci. Credo anche per fermo doverglisi riferire in Cassel, non già al Celesti, come dicono, un telone per traverso con la favola del Figlio del
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invece, e credo con più fondamento, dal signor Zanetti.
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Le note che seguono alla citazione dell'opera sono quelle «originali», risalgono cioè per intero ai tempi della mostra e segnano (credo utilmente) la
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18. Anzia e Abrocome. Venezia. Accademia. Allora mi pareva di Amigoni, ma derivante da Ricci [ora lo credo del Tiepolo ispirandosi all'Amigoni
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pittore usciva diminuito dalla Mostra. E lo credo, dato che si continuava ad esporre per sue, copie o derivazioni grossolane come i numeri 601, 602, 606
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stranamente? Non credo.
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Una convinzione ormai credo che vada sorgendo nei più: una volta sfatato l'incubo Alvisiano il Polittico di San Giovanni e Paolo è troppo grande per
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Ebbene, devo affermare che il percorso che le arti visive contemporanee hanno compiuto in questi poco più che vent’anni è dei più inconsueti, credo
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consistono in una serie di investigazioni che contengono proposizioni su/riguardo all’"arte." I "capolavori" necessitano di "eroi" e io non credo né all
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credo che il sistema non abbia nessuno strumento adeguato di lotta contro il desiderio di libertà dell’uomo. Quando l’uomo decide di essere in
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realtà e infatti anche la mia coscienza del reale ha migliaia di risvolti a seconda del mio temperamento... Credo che per ogni uomo questi risvolti siano
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Ma credo che — data l’estrema dispersione di forze dovuta al dilagare del verbo informale — sia meglio che io mi soffermi con maggior ampiezza su
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Credo si possa parlare di Pollock — piuttosto che di altri suoi coetanei, di Sam Francis, di de Kooning, di Jack Tworkov, di Clifford Stili, — per
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È — credo — l’antico concetto espresso da Goethe quando parla d’una pittura “aus der Farbe heraus" (emanante direttamente dal colore) ad alimentare
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