significati allegorici, sempre collaterali o aggiuntivi, dell’opera, sicché l’opera, una volta compiuta, aveva bruciato in sé e senza residui l’originario atto
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spettatore-ricevente, il messaggio preferenziale dell’opera; talché, la desunzione stessa di questi sensi, o principali o collaterali, rimanga
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verace, ossia la sua realtà pura, quello per cui una poesia è poesia. E dunque Paleatorietà nel captare questi significati sottostanti o collaterali
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La ricerca di tali messaggi insiti o collaterali nell’opera risente naturalmente di tutte le incertezze e i possibili capovolgimenti che la ricerca
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Dovremmo dunque ricercare qualcosa di simile non in produzioni collaterali al messaggio, ma dove si determini una presenza analoga a quella che si
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messaggi collaterali che convoglia, se cambiano o scompaiono, producono una variazione che può giungere fino ad annullare l’opera d’arte come tale. L
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Dal 1455 al 1470 vediamo Giovanni Bellini creare piccole grandi opere che si sentono collaterali di un capolavoro più complesso che non conoscevamo
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