e dalla distribuzione degli elementi portanti nello spazio. Ma già sul finire del Cinquecento si affaccia una tecnica nuova, che tiene largamente
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Cinquecento, del primo Seicento; e la pianta longitudinale, per lo più a una sola navata con cappelle laterali, che corrispondeva a una funzione
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Inoltre, se nel Cinquecento e nel Seicento l’Inghilterra non ha avuto una grande arte, ha avuto una grande letteratura e una elevata scuola
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talvolta ai maestri del cinquecento. Ma talune sue statue di greco argomento fanno trasparire uno studio sui capi d'opera antichi di cui tanto abbonda
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unisce nelle sue sculture la beltà delle greche forme colla espressione e col sentimento dei grandi Maestri del cinquecento. Lo studio della natura non
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, quelli del cinquecento in specie, che adornano anch'oggi i sacri recinti dei nostri templi, ed impongono ai popoli di ammirarli con reverenza e
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gareggia con le opere più grandiose del cinquecento, sia per la vastità e novità del concetto in essa sviluppato, sia per la estetica che vi si scorge, non
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cinquecento, aiutate dalle circostanze de’ tempi e dalla disposizione degli animi, non deriva dai vizii del cinquecento, ma dalle ispirazioni raccolte nell’età
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Cinquecento a causa di un incendio, e infine a Roma, dove si recò, chiamato dal papa Martino V Colonna, per decorare a fresco la navata maggiore di
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con i Trionfi di Cesare, da lui dipinta per i Gonzaga tra la fine del Quattrocento e i primissimi anni del Cinquecento. Mantegna vi ha rappresentato
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L’ordine dei Gesuiti era nato verso la metà del Cinquecento e si era subito affermato come uno dei principali strumenti (e prodotti) della
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scoperte geografiche compiute a cavallo tra Quattro e Cinquecento sono rivelatori di un clima culturale in cui scienza, arte e spirito d’impresa
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«difficoltà» dell’arte, in pieno Cinquecento, non era ormai più considerata la simulazione della tridimensionalità, ma la rappresentazione del corpo
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A partire dal Cinquecento, la pratica della scenografia teatrale fu, accanto a quelle dello «sfondato» illusionistico e del vedutismo, il campo di
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si svolgeva lo spettacolo. Nella seconda metà del Cinquecento, soprattutto a Firenze, alla corte dei Medici, si sviluppò una pratica scenografica
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semplice ricettario, anche se ne conserva la struttura -, per poi proliferare nel Quattrocento e nel Cinquecento con un’infinità di trattati ed
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formarono alla fine del Cinquecento, i giovani artisti avevano come principali materie di studio la prospettiva e l’anatomia, talvolta accompagnate da
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Nel Cinquecento, come abbiamo visto, si affermò l’immagine allegorica della Malinconia, di cui Dürer ha tracciato il tipo iconografico più
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Volto. Ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon”. Sia l’uno che l’altra affrontano nell’epoca moderna, vale a dire dal Cinquecento ai giorni nostri
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volto. In pittura, nel Cinquecento e nel Seicento, l’iconografia può assumere due diverse forme che riguardano il momento della gara musicale o quello
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A Venezia, nel Cinquecento, si sviluppa il cosiddetto “ritratto allegorico”, che oltre a raffigurare il personaggio allude a dei significati in
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Il tema della natura morta con figure e strumenti musicali era già stato affrontato da molti artisti nel Quattrocento e nel Cinquecento, basta il
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Nel Cinquecento il nudo diviene oggetto di studio per la formazione artistica, confortato da studi di anatomia, e diventa un modo per significare la
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composizioni che sono state dipinte nel Quattrocento, nel Cinquecento e nel Seicento. Si può scoprire che ad una stessa iconografia, secondo un’analisi
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MADONNA CHE LEGGE CON IL BAMBINO: In diverse opere del Quattrocento e del Cinquecento la Madonna è rappresentata nell’atto di leggere; il libro o i
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corona che viene premuta sulla testa attraverso l’uso di bastoni diviene nel Cinquecento una sorta di convenzione, che permette anche di esprimere il
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Un Sacro Monte derivato fu costruito a partire dagli anni Novanta del Cinquecento a Orta, sempre in quella medesima area prealpina; vi lavorò in
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, anzi specificamente ottico, già largamente praticato nel Cinquecento: non per nulla il Seicento sviluppa tutta la casistica della prospettiva, che del
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Già sul finire del Cinquecento si comincia a sentire che il formalismo manieristico, con la sua dialettica di regola e capriccio o di astratta
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Cinquecento concorre a formare la grande decorazione barocca, Venezia non ha più una grande pittura decorativa. È un aspetto della tenace opposizione di
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Giovanni dei Fiorentini (1734) il Galilei ripete fuori scala e con monotona uniformità di piano lo schema delle facciate romane del tardo Cinquecento
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quattro-cinquecento che nel prologo del suo trattato ci dimostra la lodevole intenzione di non escir di carreggiata?
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suo manto principi e prelati, con uno schema di composizione centrale quale Caracciolo poteva imparare a Roma, dove il Cinquecento aveva nelle
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Veneti del primo Cinquecento, ma per rapporti scalati di quantità luminose nei colori; quantità che appunto perché scalate divengono qualità d'arte
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blù che sarebbero quasi di cinquecento veneziano se non sentissimo che su vi opera novellamente la luce, tutta insomma la sua concezione cromatica, e
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Cinquecento. Perché, ad esempio, è ormai impossibile credere del Foppa il S. Antonio da Padova (N. 26, tav. 12). Per il Seicento soprattutto locale
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La Scuola Bresciana di pittura nei primi decenni del Cinquecento è forse la più ricca d'intelligenze e ricerche quasi secrete che vanti in quel tempo
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neo-bizantinismo del Cinquecento a Venezia.
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che si tratta d'uno dei molti tentativi con che i pittori del Cinquecento, visto il disfacimento graduale della sintesi prospettica nei giorgioneschi, e
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nella pittura di quasi tutta l'Italia Settentrionale nei primi decenni del Cinquecento. Poiché sentiamo che in essi per diverse vie si maturarono
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Vi sono degli accomodamenti di certo superiori, e che tuttavia non costituiscono altro che forme manierose, una specie di barocco nel Cinquecento
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asterischi un certo spostamento del polo magnetico dal quattro e dal cinquecento al sei e al settecento; se una riflessione oltremodo facile non
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situazione interna del Sei di fronte al Cinquecento; a comprendere infine che cosa fosse l'amatore, il collezionista di quei giorni.
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differenziarsi di essa, neppur questo è divario sostanziale. E v'è anche una probabilità storica che apparenta dal tardo Cinquecento al '700 i migliori
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Ne parlo perché se nella schiera più rigoristicamente formale del Cinquecento, operante a Firenze, l'anticristiano è portato rispettabile, sacro di
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l'arabesco lineare, del Quattrocento, libero dalla piramide, che si può anche ridurre a triangolo, del primo Cinquecento.
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prima, divise, dànno da una parte Lippi e Ghirlandajo, dall'altra Baldovinetti, Pollaiolo, Botticelli, poi fuse verso il Cinquecento finiscono in
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dipinti di vasi in vetro trasparente, di frutta, di ghiottornie; la sala con i festoni di fiori, che sembrano coloriti da un Veneziano del Cinquecento
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Il Makart s’è inviscerato i Veneziani del Cinquecento: non li imita, li rinnova. Dio ci guardi dall’affermare che sia grande quanto Paolo o quanto
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Quattrocento ci sono Brunelleschi e Masaccio; agli inizi del Cinquecento, le Stanze Vaticane di Raffaello (1508-20) e la volta della Cappella Sistina, che è del
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