La vaghezza, la polisemia, la componente metaforica e metonimica, che, da Aristotele a Vico, da Richards a Empson, costituisce uno dei più sicuri
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, Aristotele fu la guida di San Tommaso. Essi nel secolo XV portarono la Rinascenza e provocarono la Riforma. Ad essi si rivolgeva ora l’arte del secolo
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’unità di tempo, luogo ed azione cui doveva attenersi ogni singola opera, dogma che risaliva alla Poetica di Aristotele, e ciò induceva inevitabilmente a
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«malinconico» (o «atrabiliare»). Quest’ultima tipologia, dominata astrologicamente dal pianeta Saturno, era considerata fin dai tempi di Aristotele quella in
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Platone può essere tradotta in una di Aristotele: questa equivalenza resta alla base del posto paritetico assegnato ai due nell’affresco famoso, non ha
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. E il Morris, infatti, preferiva trasferire al simbolo l’antica definizione di Aristotele per la metafora, cioè di un segno che sostituisce un altro
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È sotto questo duplice aspetto, di principio e di connessione necessaria che la causa appare teorizzata da Aristotele nella Metafisica 1, dove
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...» Ora, porre la qualità come una quantità che costituzionalmente non si possa misurare, non è un assurdo: né era assurdo, per Aristotele 31 di
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spirito, che è stata centrale da Aristotele a Sant’Agostino, da San Tommaso a Hegel, risulta dissolta. La strada era già stata aperta, del resto, dal
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Gregorio Magno, il quale la integra con i dettami che san Cassiano ha trovato in Aristotele e che andranno a formare quella definizione dei peccati (e
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con un gnosi nuova, ben più concreta e sensitiva, atavica e talvolta tribale. Aristotele ne sarebbe il referente possibile, ma anche lui viene domato
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Il divario corrisponde a quello che Aristotele pone tra tragedia e commedia: le persone della tragedia sono figure storiche, il cui agire e patire
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scontato che l’imitazione del “peggiore” non può dare altro piacere che quello, appunto, dell’imitazione: lo stesso Aristotele aveva relegato questo
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della filosofia dell'esperienza. Le due grandi fonti del pensiero estetico sono la Poetica e la Rettorica di Aristotele, e le loro derivazioni latine.
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per sillogismi logici. Aristotele dice che al poeta è aperto il dominio del possibile e questo appunto lo distingue dallo storico che deve stare
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La Rettorica è il trattato dell’arte di persuadere o del discorso; ma, specifica Aristotele, del discorrere nell’Areopago, cioè della discussione
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La Rettorica, dice Aristotele, ha tre generi: deliberativo, giudiziale, dimostrativo. “A ciascuno di questi s’attribuisce il suo tempo. Al
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Rettorica di Aristotele, e nel De oratore di Cicerone, che ne dipende. Vi sono vari modi di persuadere: presentando la prova, dimostrando con argomenti
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concetto che l’arte rappresenti il verosimile o il possibile è espresso da Aristotele nella Poetica: e questo è infatti il testo su cui si fonda la
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indicati da Aristotele, la pietà e il terrore; la catarsi, cristianamente, è indicata dagli angeli che, senza precipitarsi a guastare la ben bilanciata
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piacere al Pellizzari più che alcune rare frasi di Platone e di Aristotele, di Vitruvio o di Plinio, dove per noi stanno racchiusi in un'urna impeccabile i
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