fratelli Pozzo, Torino, 1963), ha almeno tre tempi: dalla scena seicentesca, ancora legata all’apparato cerimoniale, si passa alla scena-architettura di
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mondo». [ 1963]
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editore, Torino, 1963) studia a fondo le piante guariniane: un fantastico e rigorosissimo sbocciare di spazi da spazi, un ritmo perfetto di curve
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, merita d’essere finalmente studiata. [1963]
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(Giugno 1963)
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(Marzo 1963)
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(Gennaio 1963)
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Dopo i commestibili, o almeno in concomitanza con questa serie che resta sempre aperta, Oldenburg, a cominciare dal 1963, fa perno su un altro genere
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stessa sorte tocca al Telefono molle (1963) e al Tubo (1964), forse tra tutti gli oggetti di Oldenburg quello più voluttuoso e morbido al tatto
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A questo proposito si presentano significative in modo diverso le due versioni della macchina da scrivere che esegue nel corso del 1963. In Macchina
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uno spot o di un occhio di bue. Ecco che in Cinema (1963) l’americano ottiene un forte controluce nella figura stagliata di spalle, col braccio
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’autista al volante (Il conducente d’autobus, 1962), il giocatore al coloratissimo biliardino elettrico (Gottlieb spera nella buona fortuna, 1963), l
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di Cieli argentei (1963), dove le figure frammentate e rapportate su scale diverse di due pneumatici, un volto femminile, la testa di un uccello, il
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labbra e alla narice della donna (Dettaglio maschile e femminile 1963), o che incastra metà ovale della bionda al profilo angoloso del suo partner (È
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Blang e Blam del 1962 si arriva a Varoom del 1963, dove l’onomatopea, questa parola-suono-azione-segno, si slarga come un sole di violenza ad occupare
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più veloce, 1963).
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sconnesso e rigido come un filo di ferro si sforza di ritardare lo slittamento dei piani. Nelle successive versioni del 1962 e del 1963 la donna-uccello
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Ora, nelle copie che fra il 1962 e il 1963 il pittore ricava da alcuni capolavori dell’arte moderna, il punto di partenza non è certo l’originale
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dal 1963 la riproduzione a stampa sulla tela, col procedimento meccanico del silk screen, di una foto tratta dalla cronaca o da lui stesso preparata
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tendono a formare coppie, terzetti, a disporsi in serie, mescolandosi magari alle cose stesse. Dalle cravatte del 1961 attraverso le tavolozze del 1963
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apertamente tale finzione (da Tavolozza turchese del 1963 a Due tavolozze nere del 1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così Dine potrebbe
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Accetta con due tavolozze a Campionario di colori rosso inferno, sempre del 1963). All’invadenza e al mistero non decifrato delle cose reagisce
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Gasparro, Enrico Robusti. Si può ancora fare scultura - e lo dimostrano artisti come Giuliano Roy Lichtenstein, Drowning Girl, 1963.
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Altri due artisti che in parte preludono al concettualismo sono l’italiano Piero Manzoni (1933-1963) e il francese Yves Klein (1928-1962).
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, 1963).
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(1963), di cui fecero parte il Gruppo N di Padova, Gruppo T di Milano, Gruppo Zero tedesco, e Recherches Visuelles di Parigi e Equipo 57 spagnolo
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, almeno ricordare tra questi l’opera di Piero Manzoni (1933-1963) — indubbiamente uno degli artisti più originali e inventivi di questo periodo — che
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