Palazzo Pitti e nel Sacrificio di Diana a Roma. Se di quel tema architettonico il Cortona si serve, nei suoi dipinti, come simbolo del sacro, non v’è
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attraverso una cultura e una religione, che non ammettono il libero arbitrio, la possibilità di un destino individuale. Tra il bene e il male non v’è
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Michelangiolo, bisogna rispondere che, se questo spetta a chi possiede una più ricca combinazione di possibilità artistiche, non v’è dubbio che ne abbia
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scetticismo che dominava gli animi; lo slancio fantastico del Delacroix, che somigliava quasi all’estro impetuoso del Byron, neppure contentava più. Non v’era
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sarebbe stato più Raffaello, ma la pallida ombra di se stesso. Se non v’è nulla di nuovo nel nostro spirito; se non v’è un’attività propriar, e
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’altro vuol raggiungere il finito della miniatura. Eppure, in tanta varietà v’è come una grandissima uniformità. L’arte e la vita si sono divise nei
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; ma ella vive e riposa nella luce, come nel suo proprio elemento. L’armonia dei colori v’esalta in modo, che vi par quasi di sentire una musica nuova
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sacrificato all’unità generale del quadro. L’esecuzione è un po’ fiacca, non v’è molto studio di rilievo, il gioco della luce poco variato nei suoi
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genio. Ciò che Overbeck voleva fare coi nostri quattrocentisti, egli fa assai meglio con la pittura d’Holbein e d’Alberto Dtlrer. V’è durezza e
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Ma v’è egli un dubbio al mondo che l’arte sia, con la poesia, la letteratura e la scienza, una delle forme che piglia la vita intellettuale d’un
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, chi lo considera un po’ da vicino, s’avvede che in esso v’è più lavoro, più studio e più ingegno che non se ne trova in molti quadri francesi, pei
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3.° V’è un’altra considerazione, che sembra di poco, ed è pure di grandissimo momento. In Italia s’è oramai, per ogni professione, stabilito un
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Cinquecento a causa di un incendio, e infine a Roma, dove si recò, chiamato dal papa Martino V Colonna, per decorare a fresco la navata maggiore di
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), che secondo il mito sarebbero nati da un uovo. L'iconografia, come nel caso del mito precedente, risale al V secolo a.C. e compare sia nell’arte
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il numero due); il taglio del cinto virginale, ossia la perdita della verginità; il virus viva (il gesto evoca la lettera V), ossia che il ritratto è
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sentimento, o poiché nel ritratto non v’è azione che permetta lo sviluppo del sentimento, un’attitudine già embrionalmente morale.
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Se la figura della capitale spirituale del cattolicesimo è anche un mezzo di propaganda politica e religiosa, la forma urbis studiata da Sisto V e da
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prodotto dell'immaginazione e il suo fine precipuo è di insegnare a esercitare l’immaginazione. E importante perché senza immaginazione non v’è
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All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita
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di Medardo Rosso, dalla sua epoca: il gusto cioè di un’immagine emancipata per via della oggettivazione massima (per far ciò non v’è bisogno di
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Poiché infatti l'episodio manciniano pare riferirsi al pontificato di Pio V, che morì a mezzo il '72, e pare inoltre aver avuto conseguenze poco meno
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Ora v' è un uomo secondario, un maggiordomo della marchesana di Pescara, che non si ritrova in questa purità d'affermazioni figurative. Nella sua
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ritratto ch'egli fece del cavalier Guarino deve riferirsi al 1605 quando il poeta venne a Roma per l'elezione di Paolo V, e perché ancora di questi
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V'è un profilo supremo dalle forme canine, dove la statua ci offre ad un tempo peso ed articolazione dal centro. Una sola travata ossea essenziale
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subordinazione ad intenti più plastici che pittorici, sicché l'alto della tela n'era risultato zona scurita di troppo assoluta neutralità. Anche qui non v’è
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, dimostrerebbe con più evidenza i progressi di Orazio dal primo San Francesco della Galleria Nazionale. V'è qui una vastità di comporre tutta alla
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robusto. Caravaggio non creò mai un'interpretazione così morbida, così sensualmente androgina di un mito religioso o pagano. Si pensi al Narciso. V'è
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V'è dapprima il Riposo durante la fuga in Egitto [figura 123] nella Galleria di Vienna, che possiamo assegnare al 1626, perché Sandrart lo vide
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V'era stato anche Van Dyck a Londra e può essere che le sue sete fini, i suoi merletti, il suo corredo insomma elegantissimo e copioso venissero a
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V'è la distribuzione dei bianchi, in cui Orazio fu sempre maestro, che dal centro della tovaglia, merlettata con eleganze degne di un Van Dyck
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V'è di Artemisia una prima tela per alto dove San Procolo e Santa Nicea [figura 137] appaiono ritti e calmi alla spagnola - senza azione - dinanzi a
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riposo, l'eternità dei volumi del Laurana che si squadernano immacolati nella tersità di un'astrazione spaziale? V'è un fare certo più «prospettico» di
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E per ritornare a uno dei mancamenti principali del volume, l'esclusione della «pittura sacra», non potremmo mai passar per buona al M.-V. l'altra
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V'è come un timone di profondità artistica che ci regge, e guida di fronte a quest'opera, dove ogni forma si realizza per accenni sintetici, a
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ripose nel Robusti temperandolo non dimeno con l'ammirazione per il suo Caravaggio e per il men suo Ludovico. V'è capriccio di composizione, sì stremata
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V'è primordialmente nella realtà la riprova di questa possibilità lirica: consiste in quel senso di stupore curioso e indefinito (ch'è la forma
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per V. Colonna, ecc.
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Lo stesso, o almeno qualcosa di analogo doveva avvenire quando il colorismo di Piero giungesse a Ferrara. V'è un alto e basso della sua influenza
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punte. Appoggia la mano destra sul pomo di un’alta mazza, che tiene piantata dinanzi a sè. In tutta la persona v’è l’attenzione acuta, sul volto il
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sentimentale con sè medesimo; ma è assorto nella contemplazione vaga della tomba, è sprofondato nella concezione del nulla. Certo, si ucciderà. Non v’è
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, per l’arte, v’è un’ombra di scetticismo. Abbraccia con fervore una cosa, l’accarezza, l’ama più coi sensi che col fondo del cuore, ne gode fino all
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tutti i paesi inclinano, per ambizione, ai colori smaglianti. In un quadrettino del Cannicci, stretto e alto, fra gli alberi di un bosco v’è una
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v’è città dove gli artisti stentino tanto a fare. Alzano gli occhi ai cielo, infocando con infiniti lamenti le Muse e ancora più Mecenate, quasi
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artistiche v’è qualche minuto neo: una disattenzione di prospettiva, una lieve stonatura. Cose tanto piccole, che, se non fosse il gran chiarore di tutto il
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fantasticando e perdendo le ore, mentre costì d’accanto v’è tanta bella e utile materia di studio, che non troverò forse mai più sulla terra. E ci si
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Può darsi invece che si trasformi, ma non si capisce ancora per quale via. Già se v’è arte, di cui l’indole non convenga a questo nostro secolo, è la
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, italiani più che tedeschi. E già ne’ grandi paesi V uomo fa nazione e re di sè stesso.
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oramai ad una certa amabilità commerciale francese. V’è un primo indizio di svenevolezza. E, benché il quadro della Mostra di Napoli sembri più vigoroso
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ad esse v’è un cartello che dice: Qui si cambiano monete e sì negoziano coupons tunisini; e, chi aguzza bene gli occhi, può forse vedere nell'angolo
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passo alle considerazioni sullo spazio, dovrebbe essere vario e discontinuo. V) Gli happening dovrebbero essere rappresentati una sola volta. VI) Il
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