tutti benchè uomini di non poco merito, furono però troppo devoti alla scuola imposta dalla Francia, e ne ebbero critiche non lievi, quantunque primi
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Wilhy in Inghilterra, di Robert, Meissonnier in Francia, e di alcuni celebri moderni Fiamminghi e Olandesi. Costoro hanno veramente raggiunto il sommo
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Francia, il Belgio e la Germania, e le opere di costoro anzi che perdersi nell'oblio vanno sempre elevandosi di merito nella pubblica opinione, perchè
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, altresì, la presenza d’uno Stenvert per l’Austria (con le sue macabre messe in scena Kitsch), d’un Raysse per la Francia, d’una Juana Frances e d’un
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Arman per la Francia, di Canogar per la Spagna). Del resto molte altre espressioni - seppur più complesse delle strutture primarie - rientrano nel novero
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creatore della plastica metallica, il firmatario, col fratello Gabo, del manifesto realista del 1920) che oggi la Francia illustra nel suo padiglione
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quella semplicità e di quelle virtù che sono la forza maggiore delle nazioni, che costituiscono la vera grandezza della Francia, e possono sole dare
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dimorato in Francia, dove ha molto guadagnato la sua tecnica perizia. I suoi lavori sono, in generale, quadri di figure terzine, soggetti di genere; ma la
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tecniche. La Francia, la Germania e l’Inghilterra provano ogni anno, con le loro statistiche, fino a che punto la diffusione del disegno promuova l
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, e prima premettere alcune parole. Come in Francia, cosi in Italia, la storia dell’arte moderna comincia con una reazione contro l’insegnamento
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piedistallo dell’Apollo del Belvedere, rimasto vuoto dopo che il celebrato capolavoro antico, per volere di Napoleone, era stato trasferito in Francia. L’aver
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In Francia, che a quel tempo era il principale centro propulsore della cultura artistica, sorse ben presto un dibattito tra due diverse concezioni
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affossate, di ombre accarezzate, del tutto affini (ma in chiave veneziana) a ciò che fa Chardin in Francia.
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Nell’Ottocento, sempre in Francia, Ingres realizza la Bagneuse di Valpinçon conservata nel Museo del Louvre, a Parigi, e la Grande odalisca
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Mai avrebbe pensato, Carlo detto il Temerario (1433-1477), del ramo cadetto della dinastia capetingia allora regnante in Francia dei Valois, conte e
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sembrato rimettersi in moto. Henri Matisse, borghese ottocentesco nato nell’estremo Nord della Francia, è morto a Nizza in pieno XX secolo. Aveva
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, senza grande successo. Fu la Francia a sancire l’affermarsi di un nuovo gusto proprio con l’esposizione e con la cortese manovra diplomatica dell
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Park. Nel 1864 Napoleone III gusta l’apice del suo potere sulla Francia borghese, e ovviamente l’apice delle proprie ambizioni. Decide di allestire a
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del mondo? Mutamento concepito mentre lo stesso Suger si trovava a sostituire nella gestione degli interessi della futura Francia indipendente Luigi
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non soltanto la “specialità” ma lo stile distingue, in Italia, un Ruoppolo da un Baschenis; in Francia, un Baugin da un Linard, in Olanda un van der Ast
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; gli smalti reali mi annoiarono; portai nei laboratori che avevano servito le tavole di tutti i Luigi di Francia un minotauro al guinzaglio che dava
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Francia e alla sua scuola. Il michelangiolismo si era bensì rumorosamente imposto, poco dopo la metà del Cinquecento, con le brillanti decorazioni di
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variamente al contatto della luce, incidente o radente, che forma nitidamente i volumi. Nel terzo decennio passò a Genova, poi in Francia e in Inghilterra; e
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portare in patria sull’ala della fantasia tutte le scuole di Francia, seppe mostrarle già innestate, senza la compunzione del neofita e dell’ultimo
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Francia; mai si poté dire di lui che egli fosse il Bonnard, o l’Utrillo d’Italia; una radice profondamente nazionale, nonostante l’apparente labilità e
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il futurismo, anch’esso, fra l’altro, interprete maldestro delle intuizioni cubiste in Francia.
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castigarsi del pericolo del giuoco tra fumi e fili di luci colorate, come appariva alla Mostra «Italia-Francia» e al «Mogan’s Paint» di Rimini (e quadri
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, commovente, sua mostra personale nella Rassegna «Italia-Francia» a Torino. Dalla partenza naturalistica all’arrivo astratto può sembrare che l
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ramingato per la Francia, nutrendosi a stento e sempre tendendo verso l’Italia, il suo sogno, il suo delirio, ove intendea studiar molto e divenir
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logico l’ultima parte dell’arte che apparisce all’intelletto, ò anche l'ultima cronologicamente. Or bene il Francia non sentì che al suo tempo la scienza
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Nel periodo dunque che segue al Francia il carattere della pittura bolognese, più o meno, è l’imitazione di Raffaello. E può dirsi che in nessuna
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Giacomo Francia in tutta la vita non sembra aver avuto altra ambizione che di somigliare a suo padre. Ma non è mai avvenuto che chi parte da un
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Francia, le loro vie di penetrazione, il sentimento italiano dell'arte e simili, con elementi già alla mano di chi conosca libri nutriti come quello dello
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Francia, si deve riconoscerlo, non è mai convinta. Come nell'Alfieri e nel Foscolo lo spirito classico maschera quello romantico, così negli artisti, in
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Sapete che siamo stanchi di spicciarci in due parole della povera pittura nostra moderna con quel continuo specchiarla alla contemporanea di Francia
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la via della Francia.
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Amiens, di Parigi, di Colonia, di Strasburgo, di Vienna, delle altre città di Germania e di Francia, non ha niuna parentela con niuna delle chiese
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In Francia anzi diventano spesso pedanti, portando l’amore dell’antico sino a cascare nella imitazione dotta e ghiacciata. Si vedono a Vienna del
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cavaliere ritto, chiuso nell’armatura, con l’asta a terra, severo, misterioso, maestoso, veramente monumentale. Lì in Francia un ricco signore vuole
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Francia; e, salvo nel Bosboom, pittore di interni prospettici tenebrosi con una botta di sole, e in pochi altri, mette più in vista le succose
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Tra l’arte de’ Paesi Bassi e l’arte del Belgio non ci può non essere una qualche analogia, benché quest’ultima propenda verso la Francia. E il Belgio
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, si sospira nel profondo dell’anima. Più largo modo e ritraente, a cagione del soggetto, qualcosa del serio pittore di Francia, il Breton, si
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Vela nel gruppo, che le signore lombarde regalarono all’imperatrice Eugenia, scolpì la Francia tutta panneggiata, la quale stende la mano all'Italia
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Firenze mandava per suoi affari d’interesse a Milano il Salai, e poi se lo portò in Francia e lo ebbe accanto col Melzi e col Villanis mentre moriva
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Come una breve appendice alla pop art può essere considerato altresì quel movimento sorto in Francia attorno allo stesso periodo e di cui fu
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Il caso di Manzoni in Italia e di Klein in Francia sono tipici d’una anticipazione concettuale; anche se entrambi gli artisti partirono da premesse
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stabilitosi in Francia a partire dal 1935 — che costituisce indubbiamente uno dei migliori rappresentanti dell’arte di questo periodo e di questa tendenza
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Anche in Francia, e altrove, alcuni artisti si possono far rientrare nella categoria dei creatori di nuovi orizzonti spaziali; o, per valerci dell
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Il conflitto tra concretismo (o astrazione geometrica) e astrattismo non geometrico (detto anche in Francia abstraction lyrique e che come abbiamo
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proliferando nell’immediato dopoguerra col riaprirsi delle frontiere tra l'Italia e la Francia. Mentre, infatti, in Italia ancora ferveva la lotta tra
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