filosofica; ha ospitato artisti come Holbein e, poi, Van Dyck; ha veduto formarsi raccolte cospicue, come quella di Carlo I; ha uniformato la propria
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Nonostante tutta la buona volontà e l’impegno dei loro ideatori, esperienze come la famosa Aubette di Van Doesburg, o analoghi tentativi
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Van Wittel fu un pittore di straordinaria qualità che seppe rendere nitidamente luci, colori, atmosfere e scorci suggestivi di tante città italiane
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mostra un pittore in atto di utilizzare un vetro trasparente per disegnare Fig. 138. Gaspar van Wittel, Veduta di Ponte Sisto, 1680 ca., Roma
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oggetto. In realtà non c’è nulla di meno esistenzializzato di un ritratto di Van Eyck o di Van der Weyden: ma nel microcosmo dell’immagine c’è una folla d
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stesso tema, Van Gogh (Donna seduta al Café du Tambourin, fig. 106). Nel Novecento, secolo nel quale la pittura viene addirittura coinvolta in opzioni
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vediamo definitivamente e sublimemente realizzati nel capolavoro che Van Eyck completerà poco tempo dopo, oggi conservato nella cattedrale di San
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, giusto a fine secolo, la psicoanalisi con Sigmund Freud. I cinque ritratti sbucano alla storia dell’arte come prodigi, 65. Vincent van Gogh, Ritratto
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Sull’Europa si è alzato il vento della follia: negli stessi giorni in cui Van Gogh viene ricoverato in manicomio, a Torino Friedrich Nietzsche
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costruttiva. I coniugi Arnolfini, dipinti da Jan van Eyck, conservati nella National Gallery di Londra appartengono al primo tipo di ritratto: i due sposi
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: il re, elegantemente vestito, è pur sempre un uomo e come tutti gli uomini si prende i suoi svaghi. In definitiva van Dyck cerca sempre di far
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Antonie van Dyck, allievo di Rubens, fissa i canoni della ritrattistica dell’epoca. Egli scopre che il personaggio è anche persona e che il prestigio
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Agli inizi del Novecento, a partire da van Gogh, il ritratto diviene lo spunto di una ricerca ossessiva tesa a rappresentare i moti più profondi dell
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riguardante. Otto Marseus van Shrieck fu il principale artefice di questo tipo di pittura, seguito da Rachel Ruysch sua allieva prediletta. La
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Il Trittico Portinari di Hugo van der Goes, conservato agli Uffizi, è l’esempio a cui si sono ispirati, molti artisti italiani (figura 18). La
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di Van Eyck, Bosch e Rubens. Il problema che la direzione del museo ha cercato di risolvere è quello di attirare pubblico al di fuori del percorso
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’invito. La contaminazione avvenne immediatamente. L’influenza sull’evoluzione della pittura da Manet all’impressionismo fino a Van Gogh è nota a tutti. Ben
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; Rubens e Jordaens non vedono il motivo di separare, perfino nelle figurazioni storico-religiose o allegoriche, il bello ideale dal bello sensuale; van
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proprio nel momento stesso in cui essa si profila, a Roma verso il 1630, con le prime “bambocciate” di Pieter van Laer e del suo gruppo: al tempo
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l'identificazione di emozione visiva e concetto, attraverso l'allegoria. Gli olandesi (Teniers, Brouvver, van Ostade, Ter Borch; non Rembrandt) sceglieranno la
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” e la simpatia, che Van Dyck sfiorava con mille riguardi, diventa famigliarità, confidenza sboccata e, qualche volta, insulto scherzoso. Il pittore
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Diverso dal Van Laer è il caso del ticinese GIOVANNI SERODINE (1600-1630), che fu anche scultore. Più ancora del Borgianni e del Saraceni riduce il
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del Van Laer. Non è interesse, ma semplice curiosità sociale; e tuttavia, con questa pittura, un filone di cultura nordica, olandese penetra
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Rubens e Van Dyck, e poi i veneti (dal trono dunque gli elementi nuovi che si sovrappongono, senza tuttavia cancellarla del tutto, alla formazione
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spirito di avventura e la morte nelle isole concluse coerentemente la sua esistenza; Van Gogh combatté meravigliosamente contro la pazzia, tanto che
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Nel 1955, continuando la serie delle Esposizioni che han fatto conoscere al gran pubblico l’opera di Van Gogh, di Picasso e di Rouault, Milano ha
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timbrici del Van Gogh di Arles, delle liste di luce-colore dei grandi impressionisti, veniva attualizzato, reso presente nel gusto dell’ultima
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dinoccolata alla Laurencin, o tutt'al più a un Van Gogh di contorni più unitari. Ad ogni modo certi abilissimi raccordi paralleli di curve come quella
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Nell'esame del Quattrocento catalano l'A. giudica giustamente e cioè piuttosto duramente il Dalmau, copiatore dei Van Eyck, e sebbene esageri
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È infatti una cosa triste quando i merciai fiamminghi di Van der Weyden o di Bouts, rimpolpano improvvisamente i bicipiti di polpe alla
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effetto artistico, come lo raggiunge involontariamente un Van Eyck con l'onestà della sua imitazione di cose rilevate preziose e versicolori. Se l'arte
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setosità di Rubens, e ai guizzi persino di quelle di Van Dyck; e vedrete che qui soltanto, non v'è nulla di «barocco» che, strano a dirsi, non vuol poi
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V'è la distribuzione dei bianchi, in cui Orazio fu sempre maestro, che dal centro della tovaglia, merlettata con eleganze degne di un Van Dyck
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spontanei; Van Dyck, Filippo de Champaigne, un poco persino Velazquez. Ma basti per ora dire Artemisia Gentilesca; la quale immaginò con grande
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Il Cristo dinanzi a Pilato - attribuito a Van Dyck - ch'era fino a qualche anno fa nei depositi della Corsini ed ora ci si dice esser emigrato ad
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, camuffandosi alla Van Dyck. Sta il fatto che la mano destra della pittrice è più caravaggesca che vandyckiana e potrebbe servire a controllare l'impressione
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cui le opere di Antonio Campi possono aver servito a Caravaggio, e le opere di Van Noort e di Venius a Rubens; ma bisogna provarsi a scrivere pagine
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realizzazioni più pittoresche prima sotto l'incitamento di Van Dyck e delle scuole di Utrecht e di Haarlem (come dimostra la Famiglia del Tartaro) il
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su Tiziano, e che col Lys non ha alcun rapporto? o quella Venere con Adone a Palazzo Pitti già attribuito a Van Dyck, ma così evidentemente di un
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Levante, nella quale con ogni serietà si «ammirano» (notate l'esortazione di troppo anticipata) un Parmigianino, due Correggio, due Rubens, un Van
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Preti comprende che la solidità pittorica non si ottiene, come ha sempre creduto la tradizione nordica Van Eyck-Böcklin, contraffacendo la durezza
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baroname de' Cerquozzi e de' Van Lar : «chi si cerca i pidocchi, chi si gratta - e chi vende ai baron le pere cotte». Qui l'Amorosi, se di lui si parola
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avesse disegnato una mano simile a quella che Van Eyck nell'uomo dal fiore di garofano, per poi rifarla in senso di costruzione prospettica? A parte
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di certi particolari a forma prospettica? Perché scelse un particolare come quello delle sovracciglia, ma non s'interessò come un Van Eyck del craquelé
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con successo subito dopo la sua morte. E come è avvenuto con Vincent van Gogh, ovviamente, artista che ha rivoluzionato il mondo dell’arte non solo per
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Il mondo di van Gogh è quello degli abbandonati, dei derelitti o, come ne La ronda dei carcerati, quello dei galeotti durante l’ora d’aria, sotto un
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, l’emozione: come in van Gogh, che dipinge con colori che sembrano passare direttamente dal tubetto alla tela, e che non ha una pittura compiuta
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contraffazione, assai diversa da quella cui eravamo avvezzi quando i van Meegheren copiavano o inventavano i Vermeer, o quando i Soutine creavano degli “autentici
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movimento — che rivalutava il termine di "concreto" usato per la prima volta da van Doesburg (1930) e da Kandinsky — mirava a potenziare la pittura e
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’arte spiccatamente non figurativa e prevalentemente geometrica, fu instaurato da Van Doesburg e se ne valse Kandinsky per designare le sue opere
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