Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dunque  vogliamo  concludere — per provvisoria che appaia una conclusione
appaia una conclusione dove tutto è de jure condendo — e  vogliamo  esprimerci in termini di alienazione, la quale, ripetiamo,
secondo, quello degli spazi ancora ignoti del cosmo, che  vogliamo  affrontare come dati di intuizione e di mistero, dati
non facciamo una indebita estrapolazione, se  vogliamo  renderci conto fino a che punto, anche nel campo
mirabile quadreria messinese sono tuttavia dispersi; ma li  vogliamo  credere non distrutti, e, con l'aiuto della sorte,
noi  vogliamo  offrire una riprova delle precedenti deduzioni cambiando di
esaltiamo il primato della nostra mente su questo mondo, ma  vogliamo  ricuperare il nostro vero volto, la nostra vera immagine:
è eterna, ma fu sempre legata alla materia, mentre noi  vogliamo  che essa ne sia svincolata, e che attraverso lo spazio,
problema che noi  vogliamo  porre, a proposito del Dova attuale, è quello del tono che
qui prima di ricordare la scuola del Morghen,  vogliamo  spendere qualche parola intorno a due celebratissimi
se non credessimo ad un rapporto specifico -  vogliamo  dire isomorfico? - tra le manifestazioni artistiche e la
intendiamo abolire l’arte del passato o fermare la vita:  vogliamo  che il quadro esca dalla sua cornice e la scultura dalla
di Bertolucci, anzi per esser più sereni nel guardare,  vogliamo  dimenticarci per un momento della ricca e impegnata storia
che  vogliamo  è far qualcosa che riempia totalmente la vista e che non
forse che siamo incontentabili e ci  vogliamo  pericolosamente cibare di assoluto. Ma sempre più sentiamo
sul quale ci siamo dilungati nel capitolo precedente. Non  vogliamo  dire niente di più, se non richiamare l’attenzione sulle
santità = staticità, simmetria, superficie». Ora noi, non  vogliamo  neppure discutere questi soprusi, non vogliamo prestarci a
Ora noi, non vogliamo neppure discutere questi soprusi, non  vogliamo  prestarci a questi giochi di società.
 Vogliamo  dire — e dimostrare — che Levi non poteva dipingere i
drammatica, comprendente anche altri nomi importanti che  vogliamo  ricordare, come: Rafael Canogar, Manolo Millares, Saura,
per preoccuparci di dove si dovrebbe star seduti, e non  vogliamo  nemmeno sederci "in pompa magna.” Perché ci siamo accorti
ed è proprio nel suo essere inutile che essa è libera. Non  vogliamo  il conformismo, cerchiamo solo l’ispirazione.
questo non  vogliamo  affatto concludere che quella fosse la via migliore da
confusione? Rispondiamo subito che, se di confusione noi  vogliamo  parlare, si tratta soprattutto di una confusione culturale,
visto e tornato a vedere nelle Esposizioni italiane, non  vogliamo  ricantare le lodi. Non vogliamo neanche dir nulla delle
Esposizioni italiane, non vogliamo ricantare le lodi. Non  vogliamo  neanche dir nulla delle polpose Armide e Angeliche e
un appartarsi solingo fra quelle rarissime ajole.  Vogliamo  dire che nel caso dell'arte la diffusione alla buona di ciò
la potenza pittorica. E tutto ciò è ancora più evidente se  vogliamo  valutare la nostra ammirazione per la pittura delle tombe
in Berlino, sono troppo noti nei loro risultati perché  vogliamo  riesporli ancora una volta. Per la storia della pittura
in omaggio al Bonnard apprendista degli Impressionisti,  vogliamo  sottolineare il modo della astrazione in questo piccolo
tele e nei marmi; di essi e delle cose loro principali,  vogliamo  brevemente intrattenerci, per compiere meglio che per noi
esso è insoddisfazione della condizione presente:  vogliamo  entrare più profondamente nella situazione che ci occupa, o
entrare più profondamente nella situazione che ci occupa, o  vogliamo  uscirne o, più positivamente, modificarla: l’immaginazione
e continua ad esistere, ormai da quasi un secolo — se la  vogliamo  far risalire alle prime illuminazioni impressionistiche — e
del poeta Attilio Bertolucci; il quale così conclude: «Non  vogliamo  neppure tentare di ricostruire il cammino che ha portato
non sarà certo risolto nel giro di pochi anni; e, se  vogliamo  cercar di scrivere qualcosa di più d’una semplice cronaca
quanto qui resterebbe da dire al capitolo conclusivo.  Vogliamo  solo ribadire che nel Settecento introspezione e socialità
 vogliamo  esser troppo esclusivi, e non fare alcuna parte alle
 vogliamo  tentare di riandare alle radici storiche del cinetismo in
somma di questi rilievi discende il paradosso che, se  vogliamo  impadronirci della nostra esperienza effettiva, dobbiamo
erano forse troppo realistici e insieme troppo mentali. Non  vogliamo  con questo concludere che le celebri deposizioni e
E da ciò si potrebbe trarre argomento di vita; la quale  vogliamo  sperare apparirà manifesta a questo concorso aperto per la
questo non  vogliamo  certo concludere che il disegnare e il dipingere di
in definitiva,  vogliamo  trarre una conclusione dall’attività artistica degli ultimi
non  vogliamo  fare di Viani una di quelle figure dalla pitagorica
e le arti che hanno con essa una più stretta attinenza, non  vogliamo  passare sotto silenzio quelle dell’intaglio in legno ed
 Vogliamo  allora parlare come alcuni propongono di «arte