Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: regole

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prossimo a quella dell’espressionismo ma sconvolgendo le  regole  prospettiche, tonali, chiaroscurali, di allora, alle volte
giovani pittori, oggi, affrancandosi sempre più dalle  regole  grammaticali e stilistiche che avevano assediato la pittura
però realizzata con una geometria proiettiva governata da  regole  certe, ma obbediva a criteri puramente empirici che, pur
cessa di complicarsi man mano che ci si discosta da quelle  regole  istintive che permettevano, ancora alcuni anni fa, di fare
di Policleto che con i suoi canoni aveva stabilito le  regole  della composizione perfetta, in cui tutte le parti erano
fortuna negli incontri, tempismo e un sistema di  regole  grossolane, talvolta, ma anche così delicate da doverle
nell’Accademia fiorentina, e autore di un libro: Le  regole  pratiche di prospettiva per i giovani figuristi, impresso
Annibale che il Caravaggio combattono le  regole  dei manieristi romani: Annibale per una maggior libertà, il
apparisce pel modo col quale furono osservate le  regole  dell'arte dal lato della esecuzione. Le difficoltà somme
che si possono sostituire proposizioni specifiche con  regole  formative che fissino un metodo di azione.
di Rauschenberg c'è, oltretutto, il rispetto delle grandi  regole  compositive, c’è la ricerca — persino troppo preziosa — di
più che mai le creazioni artistiche sono svincolate da  regole  e norme ereditate dal passato (dal remoto come dal prossimo
«Donna seduta», opere dove il «bel dipingere» secondo le  regole  della tradizione post-impressionista, si scontra col
dei quali ha pur cercato di tradurre in un sistema di  regole  l’esperienza storica dell’antico, riescono soltanto a
coincidono con le proporzioni numeriche. Bisogna trovare le  regole  delle simmetrie vere, le leggi della percezione; e dunque
uno spazio «naturale» più o meno sistematizzato mediante  regole  geometriche, non è neppure il prodotto dell’ignoranza o
di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le  regole  della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di
la visibilità, che la pratica invece stabilisce in norme e  regole  di un empirismo a bastanza intransitorio e statuito, - come
della scultura moderna, ma non però sovvertitori delle  regole  auree imperanti nella tecnica di quest’arte), dall'altro
si fissarono le discipline colle quali assegnale forme e  regole  alle varie creazioni dello umano intelletto.
linguistica (usando il video secondo le consuete  regole  che di solito governano le trasmissioni televisive), altri
programmata: quel tipo d’arte basata, appunto, su precise  regole  numeriche che ne prevedono gli sviluppi e le
che conta quanto lo sviluppo ch’esso riceve, attraverso le  regole  quasi matematiche del contrappunto, fino a che la sua linea
La statua greca non fu per essi altro che una sorgente di  regole  e d’artificiosi meccanismi, dati come principii del bello.
non è terminato. Capisce che non basta rappresentare con  regole  ormai definite ciò che vede fuori di sé, ma che anzi un
e quello della storia avranno saputo rispettare meglio le  regole  delle rispettive discipline. Anche quando Spitzer associa
Pisa con l’Adorazione dei Magi, Masaccio contravviene alle  regole  medievali della «prospettiva invertita», dimensionando le
una figura professionale precisa? Il suo rispondere a  regole  imparate sui banchi di scuola non tende a sminuire
di particolare menzione, perchè fondata al solito nelle  regole  sanissime che dettava a noi, figli troppo superbi e troppo
«da Goti», da barbari, in quanto estranea a quelle auree  regole  dell’arte antica, che il Rinascimento proponeva come
sotto la sua protezione non viene rappresentata secondo le  regole  della prospettiva, ma fa massa, e invece di rimpicciolire
del Cinquecento, eliminando così la convenzionalità delle  regole  che il Manierismo aveva instaurato su quelle forme, Ridare
(il calice o la caraffa di vino; il limone sbucciato) e  regole  pratiche per ottenere certi effetti, come la ruvidezza
trovare uno sbilancio, ragionando per virtù di  regole  estetiche, fra il principio e la fine della scena. Il
ne siano anche stati ispiratori e provare ad uscire dalle  regole  di una mostra museale classica con una qualche invenzione.
senso, il corso degli avvenimenti avrebbe potuto, in base a  regole  generali dell’esperienza [tipi ideali estratti dal sapere
d’uno stato e d’una maniera: ossia trasponendole secondo le  regole  di un codice, caratteristiche d’un artista e d’una società.
distribuir le figure: insomma obbedienza coscienziosa alle  regole  scolastiche; e non c’è altro da dire. Lodevole molto però è
innovatori fiorentini non applicano sistematicamente le  regole  della prospettiva, ma si limitano a farne uno sfoggio
esperienza che si fa e non si sa dove porti. Non vi sono  regole  e principii: la tecnica borrominiana è pura prassi, dal
leggi; e tuttavia, benché siano proprio queste leggi o  regole  di composizione a provocare la piacevole sensazione
logico del costante proposito di trovare ed enunciare le  regole  grammaticali e sintattiche di una lingua che si vuole
ma anche in essi il grande ingegno veniva come frenato da  regole  e leggi imposte dalla riflessione. Comunque sia di ciò,
pittoriche gigantesche, in cui la prospettiva dalle  regole  sempre più complicate serve a dimostrare che dallo spazio